Abruzzo: Viaggio “gourmet” lungo la Costa dei Trabocchi

Uno dei trabocchi Abruzzesi decantati anche da Gabriele d’ Annunzio

(Italian and English versions)
Abruzzo: eccoci on the road, lungo la strada statale 16 che va da Ortona a Vasto, passando per San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro, in provincia di Chieti.
Qui scopriamo i trabocchi, insolite palafitte dalle lunghe braccia che sostengono le reti da pesca.

Una volta queste specie di palafitte erano macchine per la pesca locale, oggi sono diventati ambienti suggestivi dedicati alla ristorazione e popolari ristoranti letteralmente sul mare,  dolcemente (ma quasi impercettibilmente) cullati dalle onde. Ottima meta dove gustare del buon pesce fresco.

Un antipasto di pesce crudo

Tra i piatti più rappresentativi troviamo le cozze allo zafferano, le sagne con i pelosi e le alici sperone, le sogliole alla giuliese, le fritture di pesce di paranza e le cozze ripiene, le insalate di polpo con fagioli e patate, le alici fritte e la parmigiana con il pesce palombo
Tra i primi piatti non può certo mancare la pasta alla chitarra al sugo di scampi  e l’iconico brodetto di pesce alla vastese.

Pesce ricco e pesce povero nei piatti serviti nei trabocchi

I trabocchi top

San Giacomo, San Vito Chietino:
Piatti ricchi: gnocco di pane con vongole e salicornia al profumo di limone, paccheri al ragù di cefalo con ricotta di pecora.
Punta Fornace, San Vito Chietino:
Frittatina di alici e cipolle, scamponi aglio olio e peperone crusco e l’iconica fritturina di paranza
Valle Grotte, San Vito Chietino:
Sfiziosi antipasti freddi e caldi e i tacconcelli al tonno.

Il trabocco Valle Grotte

Mucchiola, Ripari Bardella
Propone una cucina dall’impronta più contemporanea. Pancotto ai frutti di mare, risotto con clorofilla, burrata e frutti di mare.
Punta Tufano,
Vallevò
Sauté di vongole, di cozze, la grande pasta allo scoglio al profumo di mare.

Punta Isolata
Lontano dagli altri, ha un nome che è tutto un programma, proprio come il suo risotto alla pescatora.
Punta Cavalluccio
Piatti tradizionali, come l’insalatina di polpo, le cozze ripiene e le meravigliose sagnette con i pelosi.

Uno dei miei piatti preferiti: l’insalatina di polpo e patate

17 Lune, Punta Punciosa
Grande chitarrina ai frutti di mare, capesante al burro con scaglie di tartufo, tataky di tonno con cipolla rossa caramellata,
Trimalcione, Punta Penna
Verso la costa vastese presso la meravigliosa riserva naturale di Punta Aderci., Panocchie gratinate, seppie in umido, polpo verace al naturale.

Il Trabocco Trimalcione

Spezza Catene e Punta Torre
Entrambi ottimi e solo visitabili su prenotazione.
Cungarelle
Classici cavatelli con canocchie e frutti di mare come la zuppa di ceci con gamberi e salsa tartufata, servita nei tradizionali tegami di coccio o tijelle
Sasso della Cajana, Rocca San Giovanni.
Insalatina di mare allo scoglietto, pasta chitarra con canocchie, seppie e piselli.
Punta Rocciosa

Gestito dal modernissimo e quasi futuristico Hotel Supporter che gode di una spettacolare vista panoramica di tutto il litorale verso sud.

la futuristica piscina dell’Hotel Supporter che ospita il trabocco Punta Rocciosa

Quanti piatti di pesce! Che vino accoppiare?

Noi abbiamo scelto il Cococciola della Tenuta Ulisse, un delicato bianco proveniente da un vitigno antico che affonda le proprie radici in Abruzzo. E’ un esemplare vivido dei vini bianchi dell’Abruzzo, delicatamente sapido, dal colore paglierino e dalle note di fiori bianchi primaverili e agrumi. Un magnifico frutto dell’enologia abruzzese perfetto per antipasti di pesce crudo, frutti di mare, portate di pesce.

Il Cococciola della Tenuta Ulisse, perfetto accoppiamento ai ricchi piatti di pesce della cucina abruzzese

Brodetto Superstar

Il brodetto è il risultato dello storico e proficuo scambio “culturale” e “materiale” tra pescatori e ortolani, tra mare e terra. E’ nato come piatto povero dei pescatori che utilizzavano quel pescato di bassa qualità difficile da vendere. Gli ingredienti previsti sono olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo, basilico, peperone giallo e pomodoro Le varietà di pesce possono variare, ma dovrebbero essere almeno sette, tra cui razza, triglia, seppiolina, testone, noce, merluzzo, cicala di mare, sogliola, cozze, vongole, scorfano, scampi.

Il brodetto firmato dallo Chef Massimiliano Cappucci

Il sugo del brodetto è un’ ottimo condimento per un saporito piatto di spaghetti, come ce lo insegna lo Chef Massimiliano Cappucci del Trabocco Punta Rocciosa, al quale non ho potuto fare a meno di “rubare” la ricetta. Eccola!

Spaghettone del Leone con brodetto “Punta Rocciosa”

Lo Spaghetto dl Leone con il brodetto “Punta Rocciosa”

Ingredienti per 4 persone
500 g di spaghettone del Leone Rustichella d’Abruzzo
500 g di Pomodoro a Pezzi Pera d’Abruzzo Rustichella
500 g di polpa di Pomodoro Pera d’Abruzzo Rustichella
800 g varietà di pesce assortite (razza, triglia, seppiolina, testone, noce, merluzzo, cicala di mare, sogliola, cozze, vongole, scorfano, scampi)
Basilico
Olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
1 peperone giallo
Sale
Preparazione
Mettete in una padella (possibilmente di coccio e dalle pareti non troppo alte) l’olio, l’aglio e fate cuocere a fiamma bassa evitando che l’aglio bruci.
Aggiungete la polpa e la passata di pomodoro e lasciate la fiamma lenta.
Aggiustate di sale e unite il peperone.
Dopodiché aggiungete i prodotti ittici, partendo da crostacei, molluschi e pesci che prevedono una cottura più lunga. Aggiungete il pesce in questo ordine: scampi e cicale di mare; poi noce, cozze, vongole e seppioline; continuate con razza, scorfano e testone. Proseguite con la sogliola.
Negli ultimi minuti prima, prima di spegnere il fuoco, mettete triglie e merluzzi.
Lessate lo spaghettone in abbondante acqua salata, a metà cottura scolate e trasferitelo nel coccio del brodetto ormai senza pesce e terminatene la cottura.
Condite e servite completando con un filo di olio a crudo.

Massimiliano Cappucci con la sous-chef Beatrice nel dehors del Trabocco Punta Rocciosa

E nel calice?

Il Sommellier di Punta Rocciosa ci consiglia Villa Gemma Bianco dell’Azienda Masciarelli, sulle colline nei dintorni di Chieti. E’ un blend dei tre vitigni a bacca bianca più significativi della tradizione abruzzese, Trebbiano, Pecorino e Cococciola, quindi un bianco delicatamente vibrante, fresco, caratterizzato da note fruttate e di erbe aromatiche e intensa mineralità, perfetto compagno di viaggio di un ricco brodetto.

Villa Gemma, il bianco consigliato dal Sommelier del Trabucco Punta Rocciosa

.Per finire in dolcezza…

Incoronate il vostro pranzo con uno dei tradizionali dolci abruzzesi: la cassata di Sulmona, le ferratelle, il parrozzo, citato perfino da Gabriele D’Annunzio, i cellipieni sanvitesi, Il bocconotto  pasta frolla ripiena di cioccolato, mandorle tostate e cannella. Si dice che la ricetta di questo dolce risalga alla fine del Settecento e fosse un segreto delle suore di Castel Frentano.

i bocconotti di Castel Frentano.

A proposito di monasteri…

Sorpresa, sorpresa! Ecco le “sise delle monache”, prelibato pan di Spagna farcito con crema pasticcera e caratterizzato da tre…allusive protuberanze, che la leggenda dice provenire dall’abitudine delle monache di “mimetizzare” i seni, mentre per altri rappresenterebbero le cime del Gran Sasso, Majella e Sirente-Velino.
Vero o no, la realtà è che sono u
na squisitezza, che potrete gustare nell’antica bottega di Emo Lullo  a Guardiagrele, località in cui sono nate.

le originale “sise delle monache” della storica pasticceria Emo Lullo a Guardiagrele, Chieti

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

For the English version , just turn the page. Click Next>

(English version)
Abruzzo, Italy.
Here we are on the road, along the state road 16 that goes from Ortona to Vasto, passing through San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia and Torino di Sangro, in the province of Chieti.
Here we discover the trabocchi, unusual stilts with long arms that support the fishing nets.

These sort of stilt houses were once machines for local fishing, today they have become suggestive environments dedicated to catering and popular restaurants literally on the sea, gently (but almost imperceptibly) lulled by the waves. Excellent destination to enjoy good fresh fish.

Un antipasto di pesce crudo

Among the most representative dishes we find mussels with saffron, sagne with hairy and spur anchovies, sole alla giuliese, fried fish paranza and stuffed mussels, octopus salads with beans and potatoes, fried anchovies and parmigiana with dogfish Among the first courses, the pasta alla chitarra with scampi sauce and the iconic Vasto-style fish broth cannot be missing.

Pesce ricco e pesce povero nei piatti serviti nei trabocchi

The best Trabocchi

San Giacomo, San Vito Chietino:
Punta Fornace, San Vito Chietino:
Valle Grotte, San Vito Chietino:

Il trabocco Valle Grotte

Mucchiola, Ripari Bardella
Punta Tufano,
Vallevò

Punta Isolata
Punta Cavalluccio.

Uno dei miei piatti preferiti: l’insalatina di polpo e patate

17 Lune, Punta Punciosa
Trimalcione, Punta Penna

Il Trabocco Trimalcione

Sasso della Cajana, Rocca San Giovanni.
Punta Rocciosa

Punta Rocciosa: the spectacular swimming pool of the ultra-modern and almost futuristic Hotel Supporter which enjoys a spectacular panoramic view of the entire coast to the south.

So many fish dishes! What wine to pair?

Cococciola della Tenuta Ulisse, a delicate white from an ancient vine that has its roots in Abruzzo. It is a vivid example of Abruzzo white wines, delicately savory, with a straw color and notes of spring white flowers and citrus fruits. A magnificent fruit of Abruzzo enology perfect for raw fish appetizers, seafood, fish dishes.

Il Cococciola della Tenuta Ulisse, perfetto accoppiamento ai ricchi piatti di pesce della cucina abruzzese

Brodetto Superstar

The brodetto is the result of the historical and profitable “cultural” and “material” exchange between fishermen and gardeners, between sea and land. It was born as a poor dish of fishermen who used that low quality fish difficult to sell. The ingredients provided are extra virgin olive oil, garlic, parsley, basil, yellow pepper and tomato Fish varieties can vary, but should be at least seven, including ray, mullet, cuttlefish, big head, walnut, cod, sea cicada , sole, mussels, clams, redfish, scampi.

Il brodetto firmato dallo Chef Massimiliano Cappucci

The brodetto sauce is an excellent condiment for a tasty spaghetti dish spaghetti,  that ‘s confirmed by Chef Massimiliano Cappucci at Trabocco Punta Rocciosa,  who graciously gave us the recipe. Here you go!

Spaghettone del Leone with brodetto “Punta Rocciosa”

Lo Spaghetto dl Leone con il brodetto “Punta Rocciosa”

Ingredients for 4 people
500 g of Spaghettone del Leone Rustichella d’Abruzzo
500 g of Rustichella Abruzzo Pear Tomatoes
500 g of Rustichella Abruzzo Pear Tomato pulp
800 g assorted fish varieties
(ray, mullet, cuttlefish, big head, walnut, cod, sea cicada, sole, mussels, clams, redfish, scampi)
Basil
Extra virgin olive oil
1 clove of garlic
1 yellow pepper,
salt

Preparation
Put the oil and garlic in a pan (possibly earthenware and with not too high sides) and cook over low heat, avoiding the garlic from burning. Add the pulp and the tomato puree and leave the flame low. Season with salt and add the pepper. Then add the fish products, starting with crustaceans, molluscs and fish that require a longer cooking. Add the fish in this order: prawns and sea cicadas; then walnut, mussels, clams and cuttlefish; continue with race, redfish and big head. Continue with the sole. In the last few minutes before turning off the heat, add mullet and cod. Boil the spaghetti in abundant salted water, drain halfway through cooking and transfer it to the crock of the broth now without fish and finish cooking. Season and serve completing with a drizzle of raw oil.

Massimiliano Cappucci con la sous-chef Beatrice nel dehors del Trabocco Punta Rocciosa

In the glass…
We choose Villa Gemma Bianco dell’Azienda Masciarelli, on the hills around Chieti. It is a blend of the three most significant white grape varieties of the Abruzzo tradition, Trebbiano, Pecorino and Cococciola, therefore a delicately vibrant, fresh white, characterized by fruity notes and aromatic herbs and intense minerality, perfect travel companion of a rich broth .

Villa Gemma, il bianco consigliato dal Sommelier del Trabucco Punta Rocciosa

To finish on a sweet note …
Crown your lunch with one of the traditional Abruzzo sweets: the cassata di Sulmona, the ferratelle, the parrozzo, even mentioned by Gabriele D’Annunzio, the cellipieni from San Vito, the bocconotto shortcrust pastry filled with chocolate, toasted almonds and cinnamon. It is said that the recipe for this dessert dates back to the end of the eighteenth century and was a secret of the nuns of Castel Frentano.

i bocconotti di Castel Frentano.

Speaking of monasteries … Surprise, surprise! Here are the “sise delle monache”, a delicious sponge cake filled with custard and characterized by three … allusive protuberances, which legend says come from the nuns’ habit of “camouflaging” the breasts, while for others they represent the tops of the Gran Sasso, Majella and Sirente-Velino. True or not, the reality is that they are a delicacy, which you can taste in the ancient shop of Emo Lullo  a Guardiagrele.




Pescara: il ‘divo’, i trabocchi e la colomba ‘gourmet’ di Stefania

Una città sul mare

(Italian and English version) –
Pescara,
chiamata anticamente “Piscaria”, per la pescosità del suo mare, è una grande città portuale e un centro di cantieristica, di industria tessile e, naturalmente, di pesca. Oltre a questo, la città è una rinomata località balneare le cui spiagge vantano più di 10 km. Sono perfettamente attrezzate e offrono numerose opportunità di relax e comfort.
Pescara è oggi definita la “Città dei due Ponti”il Ponte del Mare, lungo  466,  e più grande ponte ciclo-pedonale d’Italia e Il Ponte Ennio Flaiano, intitolato al grande scrittore pescarese.

Ponte del Mare

Da vedere a Pescara (speriamo presto…)

La fontana “La Nave”, rievocazione della storia marinaresca della città
Cattedrale di San Cetteo che ospita un dipinto del Guercino, il San Francesco, donato dallo stesso d’Annunzio
Museo Vittoria Colonna arte moderna.
Museo Villa Urania ricca collezione di maioliche dal Cinquecento al Settecento.
Museo Civico Basilio Cascella raccoglie molte opere della famiglia Cascella.
Museo delle Genti d’Abruzzo mille miniature raccontano tradizioni e costumi della regione.

La fontana “La Nave”, rievocazione della storia marinaresca della città

Il ‘divo’ Gabriele

Durante la seconda guerra mondiale, quasi tutta la città era in rovina. La maggior parte dei suoi monumenti storici andò perduta per sempre in questo periodo. Tra gli edifici distrutti c’era una casa di Gabriele D’Annunzio, dove viveva sua madre.

Gabriele D’Annunzio

Dopo la guerra, il poeta decise di restaurare l’edificio. Nel 1963 qui fu aperto un museo che, in una raffinata atmosfera, raccoglie interessanti testimonianze della sua vita e del suo lavoro.

la casa di Gabriele D’Annunzio

Paradiso gastronomico

La cucina abruzzese è ricca, varia e tutta da scoprire, quindi niente di meglio che chiedere a una esperta in gastronomia locale: Stefania Peduzzi che, oltre che conoscere e promuovere la regione del territorio, è al timone di Rustichella d’Abruzzo, rinomato pastificio artigianale che esporta in tutto il mondo.

Stefania Peduzzi

Buongiorno Stefania, un consiglio per un weekend in Abruzzo?

Abito nella provincia di Pescara e tutt’intorno ci sono luoghi interessanti e località poco conosciute. Tanta bellezza e tanta storia.  Sto studiando e scoprendo le antiche abbazie medioevali di queste zone montane, strutture storicamente importanti perchè un tempo controllavano il passaggio dall’ Abruzzo verso il Tirreno. Tra le mie preferite, la splendida San Giovanni in Venere, San Clemente a Casauria e San Bartolomeo, poco conosciuta e meno visitata, a Carpinedo della Nora. Altra visita storica da non perdere è l’antica Abbazia del Vescovo a Penne, un borgo davvero incantevol

San Giovanni in Venere, San Clemente a Casauria e San Bartolomeo,

Per un lunch domenicale?

Le nostre colline, i nostri borghi sono meravigliosi, e offrono realtà culinarie tutte da scoprire, e poi punterei al fascino del mare. A Pescara, nella zona del porto canale scoprirete delle insolite palafitte dalle lunghe braccia che sostengono le reti da pesca: sono i  trabocchi, ristoranti sospesi sul mare in cui gustare cucina marinara. I più suggestivi a poca distanza dalla città, sulla costa da Ortona fino a Vasto, passando per San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro.

I suoi trabocchi preferiti?
Punta cavalluccio, Punta fornace, Pesce palombo.

uno dei tipici ‘trabocchi’ abruzzesi

Rustichella d’Abruzzo sforna ogni anno, proprio in questo periodo, la sua famosa colomba pasquale, ce la racconta?

E’ fatta con “pasta madre”, un impasto naturale e soffice ottenuto attraverso la lievitazione di acqua e farina e poi messo a riiposare in un ambiente controllato, per ottenere una naturale lievitazione. Questa continua rigenerazione, conferisce alla colomba una fragranza e leggerezza uniche...

arrivano le colombe…

Pasqua è vicina: un’idea ‘gourmet’ per servire la colomba?

Ho pensato a una colomba gourmet, un po’ ‘diversa,  arricchita da una crema al mascarpone e guarnita di fragole. Un piatto semplice, adatto a fine pranzo e che può essere preparato al momento. Felice Pasqua a tutti voi!

Una colomba ‘diversa’

Ho già l’acquolina in bocca… Che vino accoppierebbe?

Per restare in Abruzzo, sceglierei uno storico vino da dessert: la ratafià abruzzese, un rosolio tipico, antico e nobile, celebrato anche da Gabriele D’Annunzio che lo definì “sangue morlacco”. E’ un vino che unisce la forza del  Montepulciano D.O.P. e l’aspro profumo delle amarene. Ottima scelta per accompagnare i dessert a fine pasto.

Il tradizionale vino da dessert 'Ratafià'
Il tradizionale vino da dessert ‘Ratafià’

La ratafià più celebre è quella della storica Distilleria Toro, fondata nel lontano 1817 e famosa per la sua rinomata Centerba e i distillati ricavati dalle erbe aromatiche e salutari che crescono sul monte Morrone che fa da sfondo all’altopiano su cui sorge Tocco da Casauria, estremo lembo della provincia di Pescara.

La colomba Rustichella d’Abruzzo

Volete scoprire la ricetta di Stefania Peduzzi?
Girate pagina
Click Next>
COLOMBA FARCITA CON CREMA AL MASCARPONE E FRAGOLE

Una colomba pasquale ‘gourmet’

Ingredienti per 6 persone
3 uova,
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio e mezzo di Maizena
400 ml di latte
Estratto di vaniglia
250 g di mascarpone,
1 bustina di zucchero a velo
6 fragole
Preparazione
Sbattere i tuorli con lo zucchero e la maizena fino a rendere il composto spumoso. Contemporaneamente porre in una pentola il latte con l’estratto di vaniglia.
Portare a ebollizione, versare il composto, girare finchè la crema diventi densa. Al primo bollore spegnere e lasciare raffreddare.
In una terrina unite alla crema 125 g di mascarpone e lasciare in frigo a riposare. Prendere le fragole fresche, tagliarle per lunghezza come da foto, una per ogni commensale.
Tagliare la colomba a fette e con una sac a poche apporre la crema sulla fetta e infine le fragole.
Completare con una spolverata di zucchero a velo.

INFO
Rustichella d’Abruzzo
Pescara Turismo

For the english version, turn page. Click Next>

Pescara, formerly called “Piscaria”, due to the fishiness of its sea, is a large port city and a center for shipbuilding, textile industry and, of course, fishing.
In addition to this, the city is a popular seaside resort whose beaches boast more than 10 km. They are perfectly equipped and offer numerous opportunities for relaxation and comfort.
Pescara is now called the “City of Two Bridges”, the Ponte del Mare, 466 meters long, and the largest cycle-pedestrian bridge in Italy and the Ennio Flaiano Bridge, named after the great writer from Pescara. Bridge of the Sea

Ponte del Mare

Things see while in Pescara
The fountain “La Nave”, a re-enactment of the maritime history of the city Cathedral of San Cetteo which houses a painting by Guercino, the San Francesco, donated by d’Annunzio himself
Vittoria Colonna Museum of Modern Art.
Villa Urania Museum rich collection of majolica from the sixteenth to the eighteenth century.
Civic Museum Basilio Cascella collects many works of the Cascella family.
Museum of the People of Abruzzo a thousand miniatures tell the traditions and customs of the region.
The fountain “La Nave”, a re-enactment of the maritime history of the city

La fontana “La Nave”, rievocazione della storia marinaresca della città

Gabriele D’annunzio 
During the Second World War, almost the entire city was in ruins. Most of its historical monuments were lost forever in this period. Among the destroyed buildings was a house of italian poet Gabriele D’Annunzio, where his mother lived.
After the war, the poet decided to restore the building. In 1963 a museum was opened here which, in a refined atmosphere, collects interesting testimonies of his life and his work. the house of Gabriele D’Annunzio

la casa di Gabriele D’Annunzio

Gastronomic paradise
Abruzzo’s cuisine is rich, varied and waiting to be discovered, so nothing better than to ask an expert in local gastronomy: Stefania Peduzzi who, in addition to knowing and promoting the region of the territory, is at the helm of Rustichella d’Abruzzo, a renowned pasta factory craftsmanship that exports all over the world.

Stefania Peduzzi

Hello Stefania, any advice for a weekend in Abruzzo?
I live in the province of Pescara and all around there are interesting places and little known places. So much beauty and so much history. I am studying and discovering the ancient medieval abbeys of these mountain areas, historically important structures because they once controlled the passage from Abruzzo to the Tyrrhenian Sea. Among my favorites, the splendid San Giovanni in Venere, San Clemente a Casauria and San Bartolomeo, little known and less visited, in Carpinedo della Nora. Another historical visit not to be missed is the ancient Bishop’s Abbey in Penne, a truly enchanting village, San Giovanni in Venere, San Clemente a Casauria and San Bartolomeo,
Where to go for a Sunday lunch?

San Giovanni in Venere, San Clemente a Casauria e San Bartolomeo,

Our hills, our villages are wonderful, and offer culinary realities to be discovered, and then I would aim for the charm of the sea. In Pescara, in the canal port area, you will discover unusual stilt houses with long arms that support the fishing nets: They are called trabocchi, restaurants suspended over the sea where you can enjoy seafood cuisine. The most suggestive are not far from the city, on the coast from Ortona to Vasto, passing through San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia and Torino di Sangro. My fav are Cavalluccio and  Fornace 

uno dei tipici ‘trabocchi’ abruzzesi

Rustichella d’Abruzzo produces its famous Easter COLOMBA every year during this period, can you tell us about it?

It is made with “sourdough”, a natural and soft dough obtained through the leavening of water and flour and then left to rest in a controlled environment, to obtain a natural leavening. This continuous regeneration gives the dove a unique fragrance and lightness …
Easter is near: a ‘gourmet’ idea to serve the COLOMBA?
I thought of a colomba, with a twist, enriched with a mascarpone cream and garnished with strawberries. A simple dish, suitable for the end of lunch and which can be prepared at the moment. Happy Easter to you all!

Stefania Peduzzi

My mouth is watering already … What wine would you pair?
To stay in Abruzzo, I would choose a historic dessert wine: the Abruzzese ratafià, a typical, ancient and noble rosolio, also celebrated by Gabriele D’Annunzio. It combines the strength of Montepulciano D.O.P. and the sour scent of black cherries. Excellent choice to accompany desserts at the end of a meal. The most famous ratafià is that of the historic Toro Distillery, founded in 1817 and famous for its renowned Centerba and the distillates made from aromatic and healthy herbs that grow on Mount Morrone which is the backdrop to the plateau on which Tocco da Casauria stands, extreme strip of the province of Pescara.

Il tradizionale vino da dessert 'Ratafià'
Il tradizionale vino da dessert ‘Ratafià’

COLOMBA FILLED WITH MASCARPONE CREAM AND STRAWBERRIES

Una colomba pasquale un po’ ‘diversa,

ingredients for 6 people
3 eggs, 3 tablespoons of sugar 1 and a half tablespoons of cornstarch 400 ml of milk Vanilla extract 250 g of mascarpone, 1 sachet of powdered sugar 6 strawberries
Preparation
Beat the egg yolks with the sugar and cornstarch until the mixture is fluffy. At the same time, place the milk with the vanilla extract in a saucepan. Bring to a boil, pour in the mixture, turn until the cream becomes thick. At the first boil turn off and let cool. In a bowl, add 125 g of mascarpone cream to the cream and leave in the fridge to rest. Take the fresh strawberries, cut them lengthwise as shown in the photo, one for each diner. Cut the dove into slices and with a pastry bag put the cream on the slice and finally the strawberries. Complete with a sprinkling of powdered sugar.

INFO
Rustichella d’Abruzzo
Distilleria Toro,
Pescara Turismo




Abruzzo-Alto Sangro, da Roccaraso a Scanno la neve al centro

Di Edoardo Stucchi

Quando si parla di neve nel centro Italia il punto di riferimento è l’Abruzzo, dove sono riconosciute due aree sciistiche, quelle dell’Alto Sangro e l’Alto Sagittario, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale della Majella. Si scia anche nell’area Gran Sasso-Majella, con quote che raggiungono i 3.000 metri del Corno Grande.

Roccaraso, una skiarea per tutti gli sport invernali

Nell’Alto Sangro ci sono più di 100 chilometri di piste pronte con un innevamento naturale eccellente. Roccaraso è la località più conosciuta per gli sport invernali in Abruzzo, con un comprensorio vasto e attrezzato servito da 38 impianti di risalita veloci e con innevamento artificiale.

Uno splendido scorcio di Roccaraso innevata

Il comprensorio Alto Sangro è diviso in tre aree sciabili, Aremogna, Monte Pratello e Monte Pizzalto, tutte collegate tra loro e distanti appena 2 chilometri dal paese. L’area per lo sci da fondo è comprensiva di anelli per 60 km.  di piste immerse nella natura e poi ci sono percorsi per ciaspole, snowpark, snowkite e possibilità di utilizzare l’eliski per le aree inaccessibili. La località ha appena compiuto cento anni di attività.

Snowkite sulle piste di Roccaraso

Nel comprensorio di Roccaraso, dopo la costruzione delle due nuove cabinovie del 2016, Leitner Ropeways sta realizzando una nuova cabinovia a 10 posti che andrà a sostituire la storica seggiovia fissa a 3 posti Pallottieri. Le cabine Diamond 10 offrono, infatti, un ottimo comfort di viaggio lungo tutto il tracciato e per favorire un comodo approdo in quota e proteggere i passeggeri da eventuali avverse condizioni meteo, la stazione a monte, a quota 1.900 m, è stata avvolta in una speciale costruzione.

Impianti di risalita nel comprensorio di Aramogna-Roccaraso

Sciare tra i borghi più belli d’Italia

Del comprensorio fa parte anche il paese di Pescocostanzo, una località sciistica tra monte Calvario e l’altipiano delle Cinque miglia, membro del prestigioso club dei Borghi più belli d’Italia.  9 km di piste che dalla stazione di partenza di Vallefura a 1440 metri si arriva ai 1750 metri del rifugio, da dove si gode un ottimo panorama. Un baby park e uno snowpark completano l’offerta sciistica.

Lo snowpark a Pescocostanzo

Molto frequentata anche la stazione di Pescasseroli, tra Monte Vitelle e Monte Ceraso a 1800 metri, che offre 20 km. Di piste, una delle quali, la Direttissima per sciatori esperti, con pendenze e varianti adatte agli allenamenti degli agonisti. Il paese è la sede del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

La Direttissima, la “nera” di Monte Pratello

Non bisogna poi dimenticare Scanno, alla base del Monte Rotondo che con i suoi 1878 metri di quota offre piste che terminano nell’abitato di Scanno a mille metri. In tutto tre impianti per 15 chilometri di piste in questo paese premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club italiano e inserito fra i Borghi più belli d’Italia, con le sue chiese, palazzi storico e fontane.

Scorcio di Scanno, tra i Borghi più belli d’Italia

Il comprensorio di Rivisondoli – Monte Pratello.

A circa 3 km dal comune di Rivisondoli si trovano gli impianti sciistici di Rivisondoli – Monte Pratello. È una delle località sciistiche più importanti dell’Abruzzo, ubicata a est dell’Altopiano delle Cinque Miglia, sull’altopiano del Prato. Essa si estende su un’area che va dai 1390 metri alla base degli impianti ai 2056 metri del Monte Pratello.

Piste a Pescocostanzo

È attrezzata con 10 impianti, tra cui una cabinovia esaposto con agganciamento automatico, che servono 35 km di piste, 26 km per lo sci alpino, di difficoltà variabile: dal campo scuola a quelle omologate per gare nazionali e internazionali.

Ciaspolate sulle nevi della Majella (foto Majellando)

Queste ultime sono collegate con i 67 km di piste di Pizzalto e Aremogna di Roccaraso con cui gli impianti del Pratello danno vita ad un carosello di 110 Km di piste perfettamente attrezzate per tutti i diversi livelli di difficoltà. La pista Monte Pratello –Direttissima è una bella e interessante nera lunga 2100 metri.

La “Direttissima”, 2° pista più bella d’Italia

La pista Direttissima sul Monte Pratello a Rivisondoli (M3) è una bella pista che si è classificata come seconda tra le migliori d’Italia nel sondaggio promosso dalla rivista “Sci”. La Direttissima è il gioiello del comprensorio più esteso del centro sud Italia Roccaraso-Rivisondoli. Ha ospitato molte gare dei Mondiali Juniores e proprio per quegli eventi la pista abruzzese è stata modificata e addolciti i tre cambi di pendenza.

La Direttissima 

Inizia a 2031 metri sul Monte Pratello vicino alla stazione d’arrivo della cabinovia esaposto Monte Pratello. Qui lo sguardo può spaziare sul monte Pratello che raggiunge i 2056 m, sulle piste che si dipanano sullo stesso monte e verso Pizzalto e il Piano dell’Aremogna. Alle spalle sovrastano le Toppe del Tesoro con la cima a 2142 m. Vale la pena fermarsi e rubare qualche minuto allo sci per gustarsi il panorama.

Panorama della Direttissima, la seconda pista più bella d’Italia

La Direttissima è una nera, molto tecnica nella prima parte, mentre diventa rossa, più accessibile e sciabile in velocità nella seconda metà, specie nell’ultimo tratto. Dopo 2031 metri si unisce alla pista nera Del Bosco che proviene da destra. Percorrendo poi le piste blu M1 Azzurra e P1 Fontanile si arriva fino a valle. Non è sempre è aperta, perché si trova in un punto dove battono venti fortissimi (gli Appennini hanno venti molto forti) e rendono il manto nevoso instabile.

La “rossa” Le Aquile”

DOVE DORMIRE

*Hotel Boschetto, via Aremogna 42, Roccaraso (AQ), tel 0864/602367, www.hboschetto.it A pochi metri dagli impianti sciistici, con ristorante e centro benessere.

*Hotel Il Riccio, viale Napoli 85, Roccaraso (AQ), tel 0864/62573, www.hotelilriccio.it Boutique hotel a pochi km dalle piste, con arredi in legno, giardino e area lounge.

*Hotel Le Ortensie****, via Roncone 31, Roccaraso (AQ), tel. 0864/602025, www.hotelleortensie.it  un bel 4 stelle in zona tranquilla, con splendida vista sulle montagne.

*Hotel Belvedere***, via del Sannio 3, Roccaraso (AQ) tel. 0864/62279, www.hbelvedere.net Situato in un delizioso villaggio, dista appena 6 minuti a piedi dal comprensorio sciistico di Roccaraso.

L’interno dell’Hotel Le Ortensie

DOVE MANGIARE

*Osteria del Tarassaco, Piazza sotto la Casa Universale 6, Rivisondoli (AQ), tel 348/7434269. Menù tradizionale con il meglio dei piatti della settimana, abbinamenti di qualità con olio e vini.

*Da Giocondo, via Suffragio 2, Rivisondoli (AQ), tel 0864/69123, www.ristorantedagiocondo.it Dal 1981 propone una cucina abruzzese gustosa e tradizionale, con materie prime di qualità. Ottimi i secondi di carne, i dolci caserecci e i taglieri di salumi e formaggi.

*La Fattoria, SS 17, Roccaraso (AQ), t el 0864/62980, www.lafattoria-roccaraso.com Ristorante pizzeria dove gustare un’ottima pizza napoletana e piatti della tradizione.

INFO

ALTO SANGRO TURISMO, tel 0864/577822, info@altosangroturismo.it, www.altosangroturismo.it




Abruzzo, in bici sui sentieri dei “tratturi”, tra la Piana di Navelli e lo Zafferano

Tra ottobre e novembre i panorami dell’Abruzzo si dipingono di colori caldi e avvolgenti, tutti da scoprire in questo bell’itinerario autunnale da fare in bici. Immaginate una grande pianura, sfumature di verde e giallo a perdita d’occhio e poi ecco sbucare borghi e manieri sulla Piana di Navelli. Siamo in provincia dell’Aquila, in una zona collinare a 600-700 m slm, tra i massicci del Gran Sasso e la Valle Subequana.

Primo giorno: da Navelli a Fontecchio

Tra questi territori rurali c’è tanta storia, tradizioni, natura, luoghi ideali per un weekend tra sport e arte culinaria. Percorrendo sentieri che attraversano l’altopiano di Navelli e la valle Subequana, si possono ammirare le bellezze naturalistiche, storiche, artistiche del posto. Si può provare l’esperienza della raccolta dello zafferano, che qui viene prodotto ed è il migliore al mondo per la sua qualità. Lo chiamano “oro rosso di Navelli”.

Navelli è un borgo immobilizzato nel tempo, con i suoi 500 abitanti che vivono principalmente nella parte bassa del paese. Navelli si trova in una posizione strategica: domina infatti l’altopiano fino alla Valle Tritana e alla Conca Peligna. A Navelli alta il tempo sembra essersi fermato: all’ingresso delle case ancora si possono trovare i ganci per legare le corde che tenevano gli animali.

In bici sulle orme del Medioevo e dei complessi monastici, si raggiunge Bominaco (frazione di Caporciano) che con il suo castello, iniziato a costruire nel XII secolo, e la sua torre cilindrica, oggi ancora visibile, domina l’altopiano di Navelli.

Qui nel X secolo venne fondato un monastero benedettino appartenente all’abbazia di Farfa. Di quel monastero oggi è possibile ammirare due edifici costruiti tra l’XI ed il XII secolo: la chiesa romanica di Santa Maria Assunta e l’oratorio di San Pellegrino.

Il giro, che si snoda tra strade bianche e sterrate, porta a Caporciano e, dopo aver visitato Bominaco, si prosegue fino a Fontecchio, antico borgo medievale che conserva bellezze storiche, artistiche e architettoniche che vedono la loro massima espressione nella Torre Medievale, nell’antica Fontana trecentesca, nella chiesa e nel Convento di San Francesco, dove sono presenti affreschi di scuola giottesca.

Un itinerario ideale per una bici Gravel, il fondo è misto asfalto e strade bianche. Si rientra a Navelli dopo circa 32 km con un dislivello di 800 m.

Secondo giorno: lungo i sentieri dello zafferano

Un giro ad anello porterà a vedere la raccolta dello zafferano lungo il tratturo (i tratturi sono quei percorsi che un tempo venivano utilizzati dai pastori per compiere la transumanza, per trasferire con cadenza stagionale mandrie e greggi da un pascolo all’altro).

Prata d’Ansidonia, Peltuinum, Castel Camponeschi, Tussio sono i luoghi che si incontrano. Il borgo di Tussio con la sua Torre Campanile introduce a Castel Camponeschi, un gioiello medievale d’Abruzzo, un borgo fortificato sulla piana di Prata d’Ansidonia, cittadina di epoca romana.

È nel sito archeologico di Peltuinum, antica città presa nel 302 a. C. dai Romani, che si possono conoscere le fasi della lavorazione del famoso zafferano: in primavera vengono arati i campi e concimati e ogni anno si ruotano i terreni per evitare di produrre ogni anno nello stesso appezzamento.

In luglio e agosto vengono dissotterrati i bulbi della precedente fioritura, che nel frattempo ne hanno generati di nuovi. Nella seconda quindicina di ottobre arriva la fase più attesa, quella della raccolta.

L’operazione avviene all’alba per evitare l’apertura dei fiori, che vengono raccolti singolarmente da mani esperte, nessuna forma di automazione è possibile. Lo step successivo si chiama “sfioratura”, il processo in cui viene estratto il cuore del fiore: i 3 stimmi rossi. Si rientra poi a Navelli percorrendo strade bianche, attraverso la Chiesa tratturale di S.M. di Centurelli. Totale: 35 km con 600 m di dislivello positivo.

NOTE

  1. Bici consigliata: Gravel
  2. Difficoltà: media
  3. Periodo consigliato: ottobre/novembre
  4. Ospitalità: in residenze di campagna
  5. Specialità: zafferano e legumi
  6. Provincia: L’Aquila, Paese Navelli

COME ARRIVARE

In auto: da L’Aquila prendere la SS17 in direzione di Popoli

DOVE DORMIRE

*B&B Abruzzo Segreto, via San Girolamo 3, Navelli (AQ), tel 0862/959447, www.abruzzo-segreto.it Circondato da un parco di oltre 2mila mq, questa struttura a gestione familiare dispone di quattro ampie stanze con vista sul borgo o sulla piana di Navelli. La colazione continentale viene servita nell’ampio salone. Ludoteca e biblioteca a disposizione degli ospiti.

*Agriturismo Casa Verde, Corso Umberto I, loc. Civitaretenga, Navelli (AQ), tel 0862/959163, www.casaverdesarra.it Bella struttura con quattro camere semplici e accoglienti. Ottima cucina a base di piatti tipici del territorio.

DOVE MANGIARE

*Antica Taverna di Navelli, via dell’Osteria 16, Navelli, tel 0862/959171, www.anticataverna.it Ingredienti di qualità e del territorio nel menù di piatti tipici abruzzesi. Con possibilità di menù completo a base di zafferano e tartufo a € 25 a persona, bevande escluse.

*Ristorante Pizzeria M&M, via Roma 4, Caporciano (AQ), tel 0962/93751, www.ristorantemm.com Ristorante con cucina tipica abruzzese a base di funghi, tartufo, zafferano e prodotti del territorio. Anche pizza cotta con forno a legna. Buona carta di vini locali.

INFO

“Bikelife – Live your passion” Tour Operator, tel. 085 816221,

info@bikelife.itwww.bikelife.it




Abruzzo, l’Assessore Regionale al Turismo Mauro Febbo, “Ecco i Cinque punti per ripartire”

Di Raffaele D’Argenzio  (In copertina: panorama del lago di Scanno. Foto di Cesidio Silla)

Il turismo deve ripartire e, in molti casi, risollevarsi dopo l’emergenza Covid-19. Ecco perché per le nostre vacanze o i nostri weekend dobbiamo scegliere una meta italiana. Ogni regione ha le sue bellezze, le sue eccellenze artistiche, storiche, enogastronomiche, e ognuna punta su di esse per rilanciare il settore. Questa settimana, incontriamo l’Assessore alle Attività Produttive, Turismo e Cultura della Regione Abruzzo Mauro Febbo, per farci dire quali saranno le strategie per la ripartenza di una delle regioni a maggiore vocazione turistica.

Il settore del turismo vive una crisi sconvolgente, quali sono le strategie di intervento per la regione Abruzzo?

“Il Turismo è tra i più colpiti in assoluto dalla crisi coronavirus. La limitazione dei movimenti ha provocato un crollo verticale in un settore che in Abruzzo vale circa il 13% del Pil. La Regione ha messo in campo importanti finanziamenti al fine di sostenere la ripartenza attraverso la concessione di contributi a fondo perduto ma anche per sostenere eventuali investimenti già programmati. Attraverso il Dipartimento del Turismo stiamo lavorando al rilancio dell’intera filiera turistica con uno specifico Piano di rilancio accompagnato da un piano di marketing promozionale e investimenti produttivi nelle tecnologie digitali.

Un esemplare di lupo (foto Coop. Il Bosso)

Il primo ostacolo per il settore turistico sarà trovare il modo per superare “il lockdown psicologico”, la paura dei cittadini di spostarsi. Per questo, anche in Abruzzo in questa prima fase bisogna lavorare per ripensare l’offerta turistica in totale sicurezza attraverso protocolli ben precisi rivolti alla sicurezza del turista. L’Abruzzo ha un patrimonio di bellezze prezioso su cui costruire la ripartenza e tornare a una nuova, differente normalità. Alla Bit di Milano di febbraio l’Abruzzo ha promosso pacchetti turistici accessibili a tutti basati essenzialmente sul turismo lento, sul cicloturismo e sui cammini da percorre per scoprire le sue bellezze. Ripartiremo da questa proposta”.

Panorama del Gran Sasso (foto Massimo Verdecchia)

Come pensate di riportare prima gli italiani e poi gli stranieri nel vostro magnifico territorio?

“La Regione Abruzzo ha messo in campo una campagna di comunicazione mirata, specifica su emittenti tv a livello nazionali e locali, quotidiani nazionali online e radio e altro. Ovviamente in questa fase post lockdown ci si immagina un turismo per lo più di prossimità, almeno nella prima fase. L’Abruzzo può beneficiare di una posizione di vantaggio in quanto destinazione caratterizzata da spazi aperti, ampi e poco antropizzati, con una natura importante e protetta, borghi e centri abitati con densità demografica contenuta, facile da raggiungere (centro Italia /rete stradale /rete ferroviaria) ed ideale per attività all’aria aperta (trekking, cammini, cicloturismo, itinerari culturali ed enogastronomici per la scoperta di una forte identità territoriale e della genuinità)”.

Escursionisti sul Gran Sasso

Quali saranno i plus su cui potrete puntare?

“La Regione Abruzzo può contare su 133 chilometri di costa, lungo la quale si alternano tra la parte nord e quella a sud arenili di sabbia con ampie spiagge, pinete, scogliere, promontori e calette di ciottoli, lidi solitari, le suggestive Area Marina protetta del Cerrano e la Riserva costiera di Punta Aderci, e le numerose località premiate con la prestigiosa “Bandiera Blu”.

Panorama di Punta Aderci

Nella parte sud dell’Abruzzo lungo la costa abbiamo la famosa Via Verde Costa dei Trabocchi, un percorso ciclopedonale ormai quasi terminato sull’ex tracciato ferroviario, di una bellezza unica ed affascinante. La nostra Regione è ricca di piccoli borghi, chiese antichissime, eremi, castelli e palazzi unici. In questi anni è cresciuto il turismo Lento o Slow e sostenibile che permette uno stretto contatto con la natura e l’Abruzzo si è scoperta la regione ideale per una vacanza attiva in bicicletta, in mountain- bike, a piedi con zaino in spalla, a cavallo, con gli sci, in parapendio, in aereo ultraleggero, in barca, in moto, in fuoristrada ed in canoa”.

Alba lungo la “Costa dei Trabocchi”

Gli spazi verdi dei vostri parchi e delle vostre montagne?

“La Regione Abruzzo si distingue per il suo habitat e per la sua biodiversità, ben tutelati da tre Parchi Nazionali: lo storico Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, e quelli del Gran Sasso-Laga e della Majella. Vi sono oltre 30 riserve e oasi naturalistiche. Tutto questo fa dell’Abruzzo il “cuore verde d’Europa”, con circa un terzo del proprio territorio sottoposto a tutela e le Faggete Vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Patrimonio dell’UNESCO con alberi che sono lì da prima della scoperta dell’America!

Le gole del fiume Orta, nel Parco della Majella

Inoltre abbiamo in Abruzzo i due massicci montani più importanti della catena appenninica, la Majella ed il Gran Sasso vette che sfiorano i tremila metri e il Ghiacciaio perenne più a sud del continente Europeo. Il Gran Sasso, infine, che ha visto la prima ascesa “alpinistica” della storia italiana (1540) ha un primato che consente all’Abruzzo di fregiarsi di un altro Patrimonio immateriale dell’UNESCO come l’Alpinismo”.

Colori d’autunno con vista sul Gran Sasso (foto Mery Aiuto)

Come spera che reagiscano gli imprenditori del turismo?

“Da veri abruzzesi. Abituati al lavoro e costruire giorno dopo giorno il proprio futuro. Con loro abbiamo costruito una collaborazione tra pubblico e privato per poter riorganizzare l’offerta turistica attraverso un approccio multidisciplinare. Pertanto oggi è indubbio sviluppare nuove progettualità sostenibili ed avviare un programma di destagionalizzazione dei flussi turistici per evitare una elevata concentrazione dei turisti che potrebbe comportare la congestione delle capacità di trasporto e dei servizi di accoglienza anche alla luce delle restrizioni legate alla prevenzione della diffusione del Covid-19”.

Il borgo di Pacentro (foto Cristian Ciliegi)

E i turisti esteri come pensa di poterli riportare in Abruzzo?

“Bisogna partire dalla necessità di comunicare l’Abruzzo come una destinazione ‘autentica ed esperienziale’, in grado di offrire al turista un turismo tematico ad alto valore aggiunto, con ampi spazi e natura protetta, trasformando in punto di forza quello che prima poteva essere un punto di debolezza ossia il fatto di essere una regione ancora poco conosciuta ma comunque dall’alto potenziale turistico con i suoi diversi prodotti turistici. Il tema della sostenibilità assieme al bisogno di ambienti naturali, di sicurezza e di luoghi poco affollati saranno centrali nel ripensare l’offerta turistica. I borghi e i piccoli centri e la vacanza attiva (ad esempio, cicloturismo, trekking, arrampicata, birdwatching, orienteering esperienziali, vacanze natura, plein air, etc.) possono essere le proposte più coerenti rispetto alle nuove caratteristiche della domanda”

Il fascino notturno della Torre del Cerrano (foto Valentina De Santis)

Per il turismo enogastronomico, il localismo, il chilometro zero possono diventare il perno della nuova ristorazione?

“I nostri ristoratori sono i nostri primi ambasciatori e anello fondamentale con i turisti. Da sempre l’Abruzzo possiede un ricco patrimonio enogastronomico legato alla tradizione, alla storia e alla cultura culinaria propria di diversi territori, con uguale e grande qualità sia per la cucina di terra che di mare. La Regione Abruzzo ha, inoltre, attivato il marchio di Ristorante tipico d’Abruzzo con validità anche nell’unione Europea.

Gli arrosticini abruzzesi, un piatto tipico da non perdere

L’Abruzzo dell’autenticità e della tradizione conta anche numerosi chef stellati e un tre stelle famoso nel mondo (Niko Romito, chef del ristorante Reale Casadonna, a Castel di Sangro (AQ) n.d.r). La cucina, la ristorazione deve saper raccontare la storia di un luogo e trasmettere anche la cultura di un particolare territorio. Tutto questo può e deve essere trasformato in un prodotto turistico”

Lo chef tristellato Niko Romito

Un bel luogo può contribuire a farci provare la felicità? Lei l’ha provata e dove?

“Ci sono due cose di cui mi piace parlare ossia un luogo e un momento che mi hanno fatto provare una vera gioia e che ogni volta mi fanno provare la stessa sensazione. Il luogo è l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco (AQ), un piccolo edificio coperto con una volta a botte ogivale con un meraviglioso ciclo di affreschi che ne ricopre completamente la volta e le pareti. Non a caso è stato ribattezzato la “Cappella Sistina d’Abruzzo” ed è dal 1996 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Se invece penso ad un momento che i riempie di emozione è sicuramente il rito del Venerdì Santo a Chieti con la solenne processione (la più antica d’Italia) che si snoda per le vie della città durante la quale viene eseguito il celebre Miserere, un’esperienza emotiva e interiore davvero unica”.

I meravigliosi affreschi dell’Oratorio di San Pellegrino

È possibile cogliere delle opportunità da questo periodo di crisi?

“Certo. Questa situazione di stallo e di crisi ci ha permesso di individuare i punti di forza già consolidati della Regione e i punti di debolezza da dover colmare per delineare un posizionamento rilevante e identificativo dell’Abruzzo. L’Abruzzo ha forti probabilità per essere considerato una destinazione allettante, per tutti coloro che vivono nelle Regioni limitrofe alla nostra. Sicuramente continuare il lavoro di implementazione dell’Ecosistema Digitale, quale opportunità e strumento di sistema e promozione della Destinazione e attività di promo-commercializzazione”.

La Basilica di Collemaggio (AQ), tra le eccellenze da visitare

La stampa turistica cosa può fare in questo momento per aiutare il settore?

“La stampa turistica può aiutare i turisti italiani e stranieri a scoprire le tantissime potenzialità dell’Abruzzo in un momento in cui il nostro territorio offre naturalmente e senza alcuno sforzo tutto quello che i viaggiatori cercano in questo momento storico, in particolare gli spazi naturali incontaminati sia sulla costa che nelle aree interne, ricche di storia e autenticità, in cui il distanziamento sociale è naturalmente garantito.  Ma aggiungo che può essere anche un veicolo utilissimo per rassicurare i tanti turisti che amano le lunghe spiagge attrezzate e far conoscere loro tutte le misure precauzionali che sono state assunte per garantire loro una vacanza sicura e rilassante. Altrettanto importante la stampa di settore rivolta principalmente al Trade e operatori”.

….leggi i 5 punti per ripartire nella 2° pagina….

I CINQUE PUNTI PER RI-PARTIRE

Concludendo e riassumendo, quali sono secondo lei i 5 punti fondamentali per ripartire?

1. È necessario puntare sulla vocazione naturale dell’Abruzzo come meta turistica che consenta a qualsiasi turista di trovare il proprio spazio in cui vivere in serenità la vacanza che cerca, sia che si tratti di famiglie, sia che si tratti di amanti della vacanza attiva sia che si tratti di chi ama scoprire i segreti di un territorio autentico e ricco di cultura e prodotti tipici e autentici.

Uno scorcio della spiaggia di Mottagrossa

2. Sicuramente punteremo sul turismo di prossimità prima che sul turismo internazionale, sfruttando anche la posizione geografica centrale particolarmente vantaggiosa per la vicinanza con le regioni del centro-sud.

3. Punteremo sulle eccellenze e particolarità che contraddistinguono la regione Abruzzo, dalle aree protette ai siti patrimonio dell’Unesco alle unicità enogastronomiche, accompagnando il turista nella scoperta anche attraverso il sito abruzzoturismo.it , in modo che il viaggio inizi oggi dal divano di casa. Un aiuto concreto in tal senso lo avremo anche attraverso il continuo sviluppo e implementazione dell’Ecosistema Digitale.

Tortoreto, in provincia di Teramo, è una rinomata località balneare

4. Applicheremo tutti i protocolli di sicurezza in maniera impeccabile affinché chiunque voglia trascorrere la propria vacanza in Abruzzo si senta tranquillo in ogni momento.

5. Punteremo sull’ implementazione e la promozione di reti di strutture e servizi destinati a particolari target come i cicloturisti a cui abbiamo di recente dedicato la rete “Abruzzo bike friendly”, una rete di strutture ricettive e servizi complementari per soddisfare tutte le esigenze di chi vuole scoprire il territorio in modalità sostenibile.

Panorama mozzafiato sul Gran Sasso (foto Jean Adzerba)

Chi è Mauro Febbo

Nato a Chieti nel 1958, è sposato con Wanda ed ha una figlia, Federica. Svolge l’attività di libero professionista ed è titolare di uno studio di ragioniere tributarista nella città di Chieti dove vive. Da sempre vive la passione per la politica ed ha ricoperto incarichi istituzionali ed amministrativi: nel 1993 diventa Assessore alle Finanze, al Patrimonio e al Personale del Comune di Chieti.

Nel 1999 diventa Presidente della Provincia di Chieti, nel 2013 viene eletto in Consiglio regionale e nominato componente della Giunta Regionale con delega alle Politiche Agricole e di Sviluppo Rurale, Forestale, Caccia Pesca ed Emigrazione. Rieletto al Consiglio Regionale per il Collegio della Provincia di Chieti, nel 25 Maggio 2014 all’opposizione e viene eletto come Presidente della Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo. Dal 2019 è di nuovo assessore della Regione Abruzzo e vista la sua profonda esperienza amministrativa gli vengono affidate le deleghe alle Attività Produttive, Turismo e Cultura




Pasqua in Abruzzo, una settimana di…Passione

La Regione Abruzzo punta sul turismo esperienziale, per andare alla scoperta delle tradizioni, dei riti, dell’autenticità e della cultura che identificano il territorio. In occasione della Pasqua, l’offerta turistica è dedicata alla Settimana Santa e alle sue manifestazioni. Un modo per vivere un’esperienza unica e coinvolgente, dimenticando per un attimo, tra le montagne, i borghi e i paesaggi di questa splendida regione, le tensioni causate dal coronavirus. Vediamo allora di scoprire di più.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale e internazionale, come la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, risalente secondo una documentazione certa al 1650 circa, anche se alcune ipotesi fanno risalire le sue origini all’842, o come “La Madonna che scappa che si tiene la Domenica di Pasqua a Sulmona, saranno proposti alcuni itinerari pensati per far conoscere un patrimonio culturale e religioso davvero straordinario.

Basti pensare alla Scala Santa di Campli, di cui pochi giorni fa è stato celebrato il 248° anniversario, o alla Basilica di Collemaggio di L’Aquila e alla Perdonanza Celestiniana, recentemente dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Ecco allora le proposte per vivere la “Pasqua in Abruzzo”, secondo un “racconto – itinerario esperienziale che va dal Mercoledì Santo al martedì della settimana successiva.

A Gessopalena (CH), la Sacra rappresentazione della Passione di Cristo (Mercoledì 8 aprile)

La sera del Mercoledì Santo nel borgo medievale di Gessopalena (CH) che si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell’Aventino, si consuma in un’atmosfera di struggente pathos la Crocifissione del Signore, scena madre della celebre Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta alla XXXVII edizione con la regia di Claudio Di Scanno.

Si tratta di un’antica tradizione interrotta bruscamente a fine Ottocento per una sommossa popolare che prese di mira figuranti ebrei e soldati romani colpevoli della crocefissione del Cristo. Nel 1965 il parroco del tempo, Don Angelo De Ritis, si adoperò per ripristinarla, dividendola in due tempi: tre o quattro scene in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio), e la Crocefissione sulla sommità del Paese Vecchio distrutto dalla guerra e oggi del tutto disabitato. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo oggi è teatro, musica, arte grafica e pittorica, ma con la sua base intatta di fede e devozione popolare.

La parte più antica del paese, autentico museo a cielo aperto, è scavata nel gesso ed è chiamata Petra Lucente. Può essere interessante visitarla, osservando come le abitazioni di un tempo avessero nel sottosuolo nicchie, scale, camini, ricavati scavando la roccia di gesso.

A Lanciano per la Processione degli Incappucciati (Giovedì 9 aprile)

La sera del giovedì santo a Lanciano (CH) si ripete la suggestiva Processione degli Incappucciati, uno dei riti della Settimana Santa più solenne e commovente la cui origine risale al XVI secolo. Per i cristiani è l’Ultima Cena, la sera del tradimento.

I Confratelli di San Filippo Neri procedono in corteo, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, vivendo un atto di penitenza per il tradimento di Cristo. Il corteo avanza a passo lento, attraverso le vie del centro storico, accompagnato dal suono mesto della banda che propone toccanti brani di musiche sacre mentre il “Cireneo”, cammina al centro del corteo, scalzo e incappucciato, portando sulle spalle la pesante Croce del Calvario. Nessuno, tranne il Priore della Confraternita che annualmente effettua la scelta, conosce l’identità del Cireneo.

Una rappresentazione suggestiva che si svolge in una vera e propria culla d’arte, Lanciano, per la presenza di numerosi monumenti di straordinaria bellezza a cominciare dalla Chiesa di San Francesco, che conserva la testimonianza del più antico Miracolo Eucaristico del mondo cattolico.

Da Lanciano poi ci si può spostare sulla meravigliosa Costa dei Trabocchi, impreziosita da antiche macchine da pesca in legno che, come sentinelle, “custodiscono” questo splendido tratto del litorale abruzzese.

Sulle colline di Fossacesia (Ch), quasi a dominare la Costa dei Trabocchi, si erge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, autentico capolavoro di architettura sacra medioevale, eretta dai monaci benedettini sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.

A Chieti c’è la Via Crucis (Venerdì 10 aprile)

La Via Crucis a Chieti è intimamente legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte. Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto.

Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce.

La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene adagiato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita (composti, rispettivamente, da 150 cantori e da 160 musici) eseguono il celebre Miserere composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy.

A Chieti merita una visita il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, che racconta la storia di Chieti e dell’Abruzzo, dalla Preistoria all’Ottocento, in modo originale e coinvolgente con allestimenti moderni che si avvalgono di proiezioni multimediali, giochi di luce e musiche.

…la Pasqua in Abruzzo continua nella seconda pagina…

A Barrea (AQ) si rivive la Passione di Cristo (sabato 11 aprile)

Il Sabato Santo a Barrea (Aq) va in scena la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, facendo rivivere, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della passione e della morte di Gesù. Ogni edizione è diversa dalle precedenti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi, si migliorano gli effetti speciali e i dialoghi.

Oltre ad assistere alla suggestiva rappresentazione, un soggiorno nel delizioso borgo di Barrea non può non includere una visita all’omonimo Lago, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e tra le vette incontaminate dell’Appennino, su cui si affacciano, oltre a Barrea, i borghi di Villetta Barrea (AQ) e Civitella Alfedena (AQ).

Il Lago è il luogo ideale per vivere in armonia con la natura incontaminata in un ambiente salubre e suggestivo. Le sue sponde sono costeggiate da percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta e un punto ristoro con una piccola spiaggia.

A Sulmona per “La Madonna che scappa” (domenica 12 aprile)

Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della Domenica di Pasqua a Sulmona (AQ) in una Piazza Garibaldi gremita di folla per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere.

In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’interno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio.

Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti. Ancora una volta si è compiuto un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana.

Tra i punti di interesse da visitare nei dintorni di Sulmona, sicuramente da non perdere l’Abbazia celestiniana di Santo Spirito a Morrone in località Badia Morronese. Le origini del complesso sono legate a Fra Pietro Angeleri, eremita e fondatore dell’ordine dei Celestini, oltre che pontefice con il nome di Papa Celestino V, noto per il “gran rifiuto” cantato da Dante nella sua Divina Commedia.

Alla figura del Santo è legato anche uno degli eremi più spettacolari della regione. Incastonato su una grande parete rocciosa del Monte Morrone, sorge in località Badia l’Eremo di Sant’Onofrio, luogo di grande spiritualità e suggestione. Noto per la spettacolare posizione, rimaneggiato nei secoli e danneggiato durante l’ultima guerra, conserva ancora l’aspetto severo e inaccessibile dell’epoca del Santo.

Tra gli eremi celestiniani, una meraviglia dell’arte e della natura è l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, nel territorio di Roccamorice (PE). Mimetizzato nella roccia, a circa 700 m s.l.m., nel Vallone di Santo Spirito nel Parco Nazionale della Majella, il Santo vi dimorò assieme ad alcuni discepoli.

A Manoppello (PE), per ammirare “Il vero Volto di Gesù Cristo” (lunedì 13 aprile)

Per il Lunedì dell’Angelo e per la classica uscita fuori porta di Pasquetta, in questo racconto esperienziale legato ai luoghi della spiritualità non poteva mancare un itinerario a Manoppello (Pe) e al suo Santuario che custodisce quello che è riconosciuto come il vero Volto di Gesù Cristo, dal 1646 esposto alla venerazione del popolo.

Si tratta di un velo tenue che riporta l’immagine di un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. È il caso unico al mondo in cui l’immagine è visibile identicamente da ambedue le parti. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Alla fine degli anni Settanta la suora trappista Blandina Paschalis Schloemer, esperta iconografa, scoprì che il Volto della Sindone di Torino e quello di Manoppello combaciavano perfettamente, perché entrambi i tessuti erano stati adagiati sulla salma di Gesù.

Da vedere nei dintorni, immersa tra i boschi di Serramonacesca (Pe), c’è l’Abbazia di San Liberatore a Majella che rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura romanica abruzzese e una delle più antiche chiese medievali benedettine. Costruita con la pietra calcarea della Majella, è uno scrigno che conserva innumerevoli tesori.

A Orsegna (CH) c’è la Festa dei Talami (Martedì 14 aprile)

Come ogni anno, il martedì dopo la Pasqua, Orsogna (CH) fa rivivere la scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia. La Festa dei Talami, divenuta nel 2011 “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, si svolge ogni anno e richiama migliaia di persone attratte da uno spettacolo unico che coniuga il teatro con la devozione popolare.

Su ogni talamo, attori giovani e adulti, immobili davanti a un fondale affrescato, posto sotto una raggiera alla quale è legata una bambina che impersona la Madonna, interpretano scene ispirate al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Le altre manifestazioni da non perdere in Abruzzo

Anche Corropoli (TE) celebra la risurrezione di Cristo con la rappresentazione dell’episodio evangelico della corsa di San Pietro e San Giovanni a verificare che il sepolcro dove era stato sepolto Gesù era vuoto, come aveva loro riferito Maria di Magdala.

Da Corropoli ci si può spostare a Campli (TE), per ammirare la Scala Santa istituita nel 1772 grazie a un Privilegio Pontificio di Clemente XIV. Ventotto gradini da salire rigorosamente in ginocchio. La ricompensa è l’assoluzione, e in alcuni giorni dell’anno, l’Indulgenza Plenaria.

Vale una sosta anche Civitella del Tronto (TE), aristocratica e pittoresca cittadina d’arte sovrastata dalla Fortezza Borbonica, una delle più imponenti opere di ingegneria militare.

INFO

www.abruzzoturismo.it




Abruzzo, Veneto e Calabria svelano una BIT tutta verde

Di Vittoria Fellin

Le novità in tema di turismo? Hanno un “colore” comune, il verde. Sono infatti le vacanze e le proposte di soggiorno “green” che hanno fatto la parte del leone all’edizione 2020 della BIT, la Borsa Italiana del Turismo che si è appena conclusa a Milano. Vediamo le più interessanti.

Abruzzo: esperienze per i weekend pasquali

Punta a un turismo esperienziale e green la Regione Abruzzo con Abruzzo Bike Friendly, una rete regionale che intende innalzare il livello qualitativo dell’offerta rivolta sia allo sportivo appassionato di bicicletta che all’escursionista che predilige una mobilità più dolce per visitare e scoprire il territorio.

Alla rete aderiscono strutture ricettive, stabilimenti balneari, ristoratori e fornitori di servizi complementari (negozi specializzati di biciclette, noleggi e bike center, scuole bike, servizi di trasporto, bici taxi, agenzie viaggi e tour operator) che potranno fregiarsi del marchio “Active and Sustainable Tourism”.

La Regione ha fortemente investito sul sistema delle piste ciclabili (84 milioni di euro negli ultimi 6 anni), a partire dalla Bike to Coast, la pista che percorre i 130 km della costa abruzzese e che ha un suo punto di eccellenza nel tratto della Costa dei Trabocchi, creata lungo l’ex tracciato ferroviario e interamente affacciata sul mare. In questo tratto di Bike Coast tra l’altro le vecchie stazioni ferroviarie, da Francavilla al Mare a Vasto-San Salvo, sono diventate hub intermodali (treno-bus-bici e parcheggi di scambio).

Interessante anche l’offerta turistica pensata in occasione della Settimana Santa. Per la prima volta la Regione si presenta con una proposta integrata di turismo esperienziale e di scoperta, fortemente connotata sui temi dell’autenticità, delle tradizioni e degli elementi culturali che identificano in maniera unica il territorio abruzzese.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale ed internazionale – la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, o “La Madonna che scappa” che si tiene la Domenica di Pasqua a Sulmona solo per citare i più conosciuti – sarà possibile conoscere lo straordinario patrimonio culturale e religioso della regione.

Veneto: tra innovazione e progetti di rete

Il Veneto si è presentato in grande forma per la 40esima edizione di BIT a Milano dove, tra le tante novità, è stata presentata la nuova app in modalità “Open Data”. Al suo interno tutti i sentieri della regione, dai percorsi a piedi a quelli a cavallo, dalla bicicletta a quelli sulla neve con le ciaspole.

Il suo nome è “Veneto Outdoor”, ed è già disponibile per essere scaricata dai dispositivi IOS e Android. La app è l’ultima novità in materia di promozione turistica del Veneto, una regione che mira sempre più a un posizionamento nelle fasce alte delle classifiche “green”. L’ obiettivo è di mettere a sistema la miriade di itinerari già esistenti su tutto il territorio regionale (in tutto circa 400), ma che spesso non sono conosciuti, se non a livello locale.

Grazie alla tecnologia Open Data tutti i soggetti istituzionali (Comuni, enti di promozione turistica territoriale) potranno alimentare il database iniziale, inserendo gli itinerari presenti nei propri territori, non prima però che un apposito comitato abbia espresso il proprio parere favorevole in merito alla sicurezza e all’adeguatezza dei sentieri proposti.

Allo stand della Regione Veneto presentato anche Venice Sands, il progetto che riunisce tutte le spiagge della costa veneta in un’iniziativa di promozione condivisa, realtà turistico balneari capaci di far registrare 25 milioni di presenze turistiche all’anno.

Il progetto, unico in Italia, è nato nel 2017 dalla collaborazione tra i tre Consorzi di imprese turistiche riconosciuti dalla Regione Veneto. Oggi il network vanta ben 8 Comuni, 10 spiagge, 150 chilometri di costa, una realtà che da sola rappresenta quasi il 50% delle presenze turistiche dell’intera regione.

Tra gli aderenti anche Caorle, splendido borgo dalla forte identità marinara e meta gourmet (il progetto Gusta Caorle riassume al meglio itinerari enogastronomici, ristoranti e manifestazioni a tema) da tenere d’occhio come destinazione 2020.

Calabria: cultura e natura per conquistare il turismo

È una Calabria in crescita, dalle importanti potenzialità turistiche quella che emerge nei giorni della manifestazione fieristica milanese. La destinazione territoriale punta alla diversificazione dell’offerta turistica, quale strategia di penetrazione sui mercati, soprattutto esteri. La Calabria possiede ottime possibilità per destagionalizzare, grazie a territori selvaggi e incontaminati, città “minori” ricche di storia e cultura e borghi antichi e tradizionali.

Un caso di successo per la pianificazione strategica del settore turistico è stata la città di Cosenza, che negli ultimi anni è riuscita ad affermarsi come destinazione turistica puntando sull’offerta artistico-culturale ed enogastronomica. La città, dall’anima prevalentemente commerciale, ha saputo ritagliarsi un mercato turistico legato all’arte grazie a risorse quali il MAB – Museo all’aperto Bilotti, la Cattedrale, patrimonio Unesco e i numerosi musei cittadini.

Annunciata, proprio in occasione di Bit 2020, l’arrivo in tutte le librerie d’Italia della guida del National Geographic sulla città di Cosenza. “Nella pubblicazione”, ha evidenziato Rosaria Succurro, Assessore al turismo e marketing territoriale del Comune di Cosenza, “sono descritte le eccellenze della città, da quelle storiche, artistiche e culturali a quelle enogastronomiche.

È tempo di turismo anche per i borghi calabresi, cuore del territorio e delle tradizioni di questa terra dal grande potenziale attrattivo per il turismo esperienziale. La gastronomia calabrese, altro fiore all’occhiello del turismo, è stata ben rappresentata dallagiovane chef stellata Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Strongoli, che nel corso di Bit ha curato una serie di speciali showcooking.




Da Roccascalegna (CH) a Pacentro (AQ) con la Toyota Yaris Hybrid

Un itinerario nel cuore dell’Abruzzo, quasi un viaggio nel tempo, alla scoperta di due tra i borghi medievali più belli e suggestivi, Roccascalegna, in provincia di Chieti, e Pacentro, in quella dell’Aquila.

La nostra compagna di viaggio in questa “avventura medievale” sarà la Toyota Yaris Hybrid, la citycar giapponese piccola, silenziosa e al passo con i tempi, non a caso è diventata famosa grazie al suo soprannome: “Il piccolo genio”. Amata dalle donne per il suo aspetto ammiccante e il suo carattere innovativo, che esalta il comfort e il rispetto per l’ambiente, trova nelle strade di città il suo habitat naturale, ma, nonostante le piccole dimensioni, Yaris Hybrid si dimostra confortevole anche per qualche weekend fuori porta.

Saliamo quindi a bordo e guidiamo fino a Roccascalegna, un borgo medievale talmente scenografico da essere scelto come set della serie TV Rai “Il nome della Rosa”, del 2019, tratta dal capolavoro di Umberto Eco, e per il film di Matteo Garrone del 2015 “Il racconto dei racconti”.

Roccascalegna, tra leggende e scorci medievali

La rocca medievale domina il vallone del Rio Secco e la Vallata del Sangro ed è visibile già a distanza. Il suo profilo caratteristico, arroccato su uno sperone di roccia, rievoca i castelli delle fiabe.

A mano a mano che ci avviciniamo al borgo, il castello ci appare in tutto il suo fascino antico. L’origine, infatti, è Longobarda (V/VI secolo), ma, nei secoli, è passato sotto il dominio degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi, che hanno lasciato il loro segno nell’architettura della rocca.

A essa è legata anche la leggenda della “mano di sangue”, che narra di come un signorotto del luogo, tal Annibale Corvo, avesse introdotto nel borgo lo ius primae noctis e sarebbe stato ucciso a pugnalate (secondo alcune versioni da una sposa, secondo altre dal marito di lei, travestito da donna), e gettato da uno dei torrioni. Nel cadere, avrebbe lasciato l’impronta della sua mano insanguinata, impossibile da cancellare nei secoli.

Ma lasciamo le leggende e la nostra Toyota Hybrid e cominciamo la nostra salita al castello, il cui nome deriverebbe dalla scala di legno che bisognava salire per raggiungerlo partendo dal borgo. Oggi, invece, si sale da una scalinata di pietra, che parte dal centro del borgo, nei pressi della chiesetta di San Pietro e arriva al cortile interno della rocca.

La magnifica visuale che si gode dalla cima delle torri vale la fatica di arrivare fin quassù. Lasciamo spaziare lo sguardo sui monti della Majella per poi tornare ad ammirare i locali visitabili a cui si accede dal cortile. Splendida la Sala delle Armi, che custodisce un curioso “lanciafiamme” e la sala delle torture, con in mostra gli strumenti “persuasivi” dell’epoca. Il castello è aperto nel weekend e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Tutti i giorni in luglio e agosto.

Le chiese e le grotte

Nel borgo valgono una visita anche la Chiesa di San Pancrazio, la cui prima pietra risale all’829, mentre la struttura attuale al 1205. Visitate il chiostro, il campanile, e l’interno con i tre altari e le cappelle laterali.

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, invece, ha origine cinquecentesca e nel 1737 è stata oggetto di rimaneggiamenti che le hanno dato caratteristiche barocche. Pregevoli le volte a vela con gli affreschi a forma circolare.

Riprendiamo la nostra Toyota Hybrid e imbocchiamo la SS 84. Dopo circa 25 km arriviamo alle Grotte del Cavallone (www.grottedelcavallone.it) nel Comune di Taranta Peligna, nel cuore del Parco Nazionale della Majella.

Il percorso di visita che si inoltra nelle viscere della terra consente di ammirare uno scenario unico di stalattiti e stalagmiti, tra cui ambienti naturali con nomi suggestivi, come “Sala degli Elefanti”, “Foresta incantata” o “Sala delle Statue”.

Verso Pacentro, il paese di Madonna, e il suo castello

Risaliamo sulla nostra Toyota Hybrid e imbocchiamo la SP 110 in direzione di Pacentro. Annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia”, è famoso soprattutto negli Stati Uniti per essere il paese di origine della famiglia della celebre cantante Madonna, al secolo Louise Veronica Ciccone.

Il borgo si trova a 700 metri di altezza, abbracciato dalle Montagne del Morrone, che lo riparano dai venti. Il castello Caldora si erge a sentinella della Valle Peligna e ci ricorda la sua funzione difensiva già dal X secolo, quando fu posata la prima pietra.

Ulteriori aggiunte all’architettura sono state fatte nel XIII e nel XV secolo. In quest’epoca il castello fu ingrandito dalla nobile famiglia dei Caldora che aggiunsero le due torri e una zona residenziale. Gli Orsini, successivamente, aggiunsero altre due torri cilindriche.

Passeggiando tra atmosfere medievali e palazzi signorili

Archi, scalinate, vicoli di ciottoli, porticati e camminamenti vi proietteranno indietro nel tempo. Passeggiando per le strade di Pacentro potrete scoprire alcuni luoghi inediti. Tra questi c’è il canaje, un antico lavatoio pubblico in pietra o la Preta Tonna, “la pietra dello scandalo”, dove i debitori venivano subivano un’umiliazione pubblica che li costringeva a sedersi nudi davanti ai passanti.

Splendidi e ricchi di storia anche gli edifici religiosi, tra cui la Chiesa Madre del Cinquecento, che spicca per la sua facciata imponente, su cui troneggia una meridiana, e ornata con un elaborato cornicione. Il campanile che fiancheggia la chiesa è superato in altezza, in tutta la valle, solo da quello di Sulmona.

La chiesa più antica di Pacentro è invece quella dedicata a San Marcello, del 1047. Degni di nota il portale di legno intagliato e i pregevoli affreschi.

Passeggiando per Pacentro si possono poi scoprire alcuni splendidi palazzi signorili, come Palazzo La Rocca, sede del Municipio, Palazzo Avolio, Palazzo Massa, Palazzo Simone e Palazzo Granata con il suo massiccio portale.

Fermatevi poi in via del Castello, oppure in via di Sotto o in Porta della Rapa per immortalare con la macchina fotografica qualche imperdibile scorcio. Se potete, rimanete anche la sera, quando il borgo si accende di luci calde e si anima di ombre suggestive, creando l’atmosfera giusta per dare spazio alla fantasia.

Se siete arrivati fin qui, infine, non perdete una visita alla Grotta di Colle Nusca, a poca distanza dal borgo, che custodisce preziose pitture rupestri di epoca preistorica. Realizzati in ocra rossa, rappresentano otto figure maschili armate di archi e frecce, impegnate in una scena di caccia.

Sediamoci a tavola

Per coronare il nostro weekend con gusto, dovete assolutamente assaggiare i piatti della tradizione abruzzese. Il piatto tipico di Pacentro, per esempio, è la polta a cui è dedicata anche una sagra che si tiene nel mese di agosto. Si tratta di un piatto contadino a base di fagioli, patate, cavoli che vengono saltati in padella con aglio, olio e peperoncino.

Da provare anche i maccheroni alla chitarra con sugo di castrato, oppure le polpettine di castrato, i ravioli alla ricotta, o la pecora bollita a lu cutter. Senza dimenticare i formaggi, le grigliate a base di carne bovina, ovina e suina proveniente dagli allevamenti locale, e il pregiato olio extravergine di oliva.

COME ARRIVARE

In auto: A14 Adriatica da Nord in direzione di Ancona, da Sud in direzione Pescara. Uscire a Val di Sangro e seguire per Villa S. Maria. Prendere poi la SS652 Fondovalle Sangro e seguire le indicazioni per Roccascalegna. Da qui si procede per Pacentro percorrendo la SP110 (circa 73 km).

DOVE DORMIRE

*B&B del Castello, via Duca degli Abruzzi 18, Roccascalegna (CH), tel 366/4246846, www.bbdelcastello.com . Nel centro del borgo, dispone di tre ampie camere, cucina, camino, sala da pranzo e salottino con TV. Wi fi gratuito. Sono ammessi anche gli animali.

*B&B San Marco Pacentro, Piazza Umberto I, Pacentro (AQ), tel 349/2661558, www.bbsanmarcopacentro.it/. In centro storico, mette a disposizione mini appartamenti di diverse dimensioni con bagno e cucinotto. Buon punto di partenza anche per le escursioni nel Parco della Maiella.

DOVE MANGIARE

*La Locanda del Corvo, via Codacchie 10, Roccascalegna (CH), tel 338/1570622, www.facebook.com/LaLocandadelCorvo/ Ristorante con menù tipico abruzzese, tra cui tagliere di salumi e formaggi, carne alla griglia, polpette e dolci della tradizione.

*Taverna de li Caldora, Piazza Umberto I, Pacentro (AQ), tel 0864/41139, www.facebook.com/TavernadeliCaldora/ Locale ricavato nelle cantine di un antico palazzo del Cinquecento con ambienti caratteristici e accoglienti. Il menù propone piatti della tradizione abruzzese, anche rivisitati.

INFO

www.castelloroccascalegna.com/

www.comune.pacentro.aq.it

COMPAGNA DI VIAGGIO: TOYOTA YARIS HYBRID

A prima vista si apprezzano le linee bombate della carrozzeria e i gruppi ottici che disegnano una Ypsilon. La calandra si estende per quasi tutta la larghezza del muso e ha un pregevole disegno in plastica. Internamente, si fa notare il cockpit con il misuratore di energia al posto del contagiri e lo schermo di bordo che segnala tutte le informazioni utili al guidatore.

Nonostante le dimensioni, Yaris ha una buona organizzazione degli spazi con numerosi vani porta oggetti nella parte anteriore. Il bagagliaio ha una capacità di 268 litri, non di certo uno spazio ampissimo, ma permette di stivare il necessario per trascorrere un weekend fuori città. Ma se viaggiate solamente in due e avete bisogno di più spazio, basterà abbattere il divanetto posteriore per arrivare fino a 950 litri.

Sono due i motori che spingono la nostra piccola compagna di viaggio, uno termico e uno elettrico, quest’ultimo permette soltanto un paio di chilometri di autonomia ma vi assiste sempre nelle partenze, permettendovi di scattare istantaneamente ai semafori. Il motore a benzina è un 1.5 4 cilindri da 73 Cv, mentre quello elettrico porta 61 CV per una potenza di 101 CV complessivi e una coppia di 111 Nm. I consumi sono moderati e in città si riescono a percorrere 18 chilometri con un litro, mentre diventano 20 in autostrada.

Yaris è una vettura che predilige il comfort e il rispetto dell’ambiente alle prestazioni, ma nonostante ciò, risulta molto piacevole e rilassante da guidare. In particolare, i sedili sono molto comodi, anche durante le lunghe percorrenze. Molto utile nell’uso cittadino è sicuramente la telecamera posteriore per aiutarvi nelle manovre. Mentre, tra i sistemi di sicurezza troviamo l’assistente di corsia e il sistema di anticollisione, molto utili durante le gite fuori porta percorrendo i tratti autostradali.

Nei prossimi mesi arriverà nelle concessionarie anche la nuova versione di Toyota Yaris, caratterizzata da un look più sportivo e dalle ultime innovazioni sotto l’aspetto tecnologico, come l’head up display a colori. Inoltre, è prevista una versione tutta nuova del sistema ibrido che aumenterà del 15% la potenza complessiva del propulsore.

LA SCHEDA

Dimensioni: 3,950 mm, 1,700 mm, 1,510 mm

Bagagliaio: 286 litri

Alimentazioni: benzina/elettrico

Prezzo: da 15.520 euro




Scopriamo l’Abruzzo più vero con SUV comodo e risparmioso: la Duster

Auto e Donna ha provato per voi la nuova Dacia Duster in Abruzzo, on the road e off-road, in percorsi impegnativi per poi arrivare in luoghi incantevoli e quasi incontaminati. Con tappa all’Aquila, per rifornirsi di “sapori” autentici.

Seduta alta, 4×4, tanto spazio e poco costosa e… a noi donne piace! Non è Premium,  ma ha un suo perché. #GoDuster

LA DUSTER BALLA IL TWIST

Ammiriamola la nuova Dacia Duster: è cresciuta in qualità e sostanza e ormai si può battere ad armi pari con SUV compatti del segmento C dal prezzo ben superiore.
Nel nostro trolley, abbigliamento casual e scarpe comode:  i tacchi  sono rimasti  a casa … ci aspettano   buche con fango, ora si balla, su due e tre ruote, nulla ci ferma (siamo Donne), tutti gli ostacoli si superano,  come adesso che con l’esercizio detto twist, guidando in off-road, mettiamo  a dura prova le capacità 4×4 della nostra compagna a quattro ruote.

Saper gestire queste situazioni e’ importante, ma non difficile: basta capire quando toccare, o non,  i freni e accelerare.
La maggiore sensazione che proviamo  è quella di solidità percepita, data da un pianale rinforzato, con lamiere più grosse,  e dai vetri più spessi.
Sugli sterrati il sistema di trazione permette una guidabilità ottima anche nelle situazioni più difficili che si possono creare.
Proprio per il luogo in cui la stiamo provando e le condizioni climatiche, la Duster è equipaggiata con le Bridgestone Dueler e noi andiamo tranquillissime anche appena inizia a nevischiare.
Passare alla guida su strada è  confortevole  anche dal punto di vista acustico, d’altronde il motore lo conosciamo molto bene. Infatti la nuova generazione del SUV low cost (ma solo per il prezzo) del Gruppo Renault, nella versione 4×4 è mossa dal mitico 1.500cc turbodiesel da 110 Cv.


DA ROCCA CALASCIO A SANTO STEFANO DI SESSANIO

Il nostro percorso è straordinario, il paesaggio è meraviglioso e uno stop a Rocca Calascio, un luogo da vedere, set di molti film tra cui The American con George Clooney, Il nome della rosa, Ladyhawke e molti altri. La rocca è in provincia dell’Aquila, nel territorio del comune di Calascio, ad un’altitudine di 1450 metri, poco sopra il paese. È compresa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. È conosciuta per la presenza del castello, tra i più elevati d’Italia.

Da qui scendiamo fino a Santo Stefano di Sessanio, un borgo medioevale fortificato ad oltre 1250 metri di altitudine, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
E alloggiamo nello splendido Albergo diffuso Sextantio,   hotel  dal sapore antico, con camere  situate in antiche abitazioni, diffuse nel borgo.
L’integrità tra territorio e costruito storico si è conservata nella montagna appenninica proprio a causa del suo spopolamento, nel più generale contesto di depauperamento del meridione, abbandono della montagna ed emigrazione delle sue genti. Ma ora diciamo che questa integrità è proprio il suo bello.

Torniamo al nostro piacere di guida che aumenta con il nuovo servosterzo ad assistenza elettrica che riduce lo sforzo nelle manovre; il sistema Multiview camera che consente di visualizzare meglio lo spazio attorno al veicolo; il sistema di assistenza in discesa (Hill Descent Control) che aumenta il controllo del veicolo in caso di forti pendenze e l’assistenza alle partenze in salita (Hill Start Assist) che facilita la guida nelle condizioni più difficoltose.
Un’auto davvero soddisfacente e valida ancora più oggi che è dotata di 4 telecamere, blind assist, hill descent control, keyless access e molti altri accessori prima destinati solo a concorrenti di ben altro prezzo.
In Italia  parte da 11.900 euro per la versione 1,6 benzina da 115 CV e due ruote motrici, ma con l’allestimento top e il motore della nostra prova non supera i 20.000. Il cambio automatico è disponibile sulla versione 1.5 dCi 2,  ruote motrici.
Spazio ne abbiamo?
Duster dispone di 27,6 litri di vani portaoggetti suddivisi nell’abitacolo, il bagagliaio è di 478 litri per la versione 4X2 e di 467 litri per la versione 4X4, mentre il volume massimo, con la panca posteriore ripiegata, è di 1.623 litri.
Sono 4 i livelli di allestimento: il primo   e’Access, la precedente versione Ambiance diventerà la Essential, mentre il cuore di gamma sarà la Comfort (in precedenza Laureate). Il top di gamma è la versione Prestige.
Amiche di AutoeDonna,   adesso arriva l’appetito e in questa meravigliosa terra non si può non gustare arrosticini di capra e salsiccia con due digestivi locali: prugnolo e genziana, davvero ottimi…

DOVEROSA VISITA ALL’AQUILA

Al mattino, una deliziosa colazione e puntiamo la Duster verso un punto preciso, ci aspetta una visita doverosa ad una città dal passato glorioso, ma molto sfortunata: l’Aquila, una città che cerca disperatamente una seconda opportunità, dopo terremoto del 6 aprile 2009, è ancora un grande cantiere. Il rumore dei martelli demolitori, delle escavatrici, del continuo viavai di mezzi è assordante,  ma tante  sue ferite sono ancora aperte. Non lasciamola sola, aiutiamola a rivivere,  passateci e fermatevi.

Noi ci siamo andati e ci siamo fermati nel centro storico, dove abbiamo cercato  e trovato una bottega di prodotti tipici  per comprare qualcosa…  e siamo stati premiati. La Camoscina è una vera e propria oasi della gastronomia: torroni, formaggi, salumi, pasta, biscotti, zafferano tutto made in Abruzzo!




Civitella del Tronto, la città fortezza

La splendida posizione su una roccia di travertino fa di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, uno dei “Borghi più belli d’Italia”. La sua imponente fortezza costituisce un unicum nel suo genere: con i suoi 500 metri di lunghezza e i 25 mila metri quadrati di superficie è la seconda in Europa per grandezza.

Un altro suo primato è quello di essere stata l’ultima roccaforte borbonica a cadere, il 20 marzo 1861, sotto l’assedio delle truppe piemontesi, a tre giorni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia. I borbonici resistettero asserragliati tra le sue forti mura ben 146 giorni. Saccheggiata e poi distrutta, è stata sottoposta a una serie di restauri che oggi la rendono interamente visitabile (orario: lun-ven 10.30 -15.30; sab-dom 10.30 – 16.30; intero € 6, ridotto € 4, 6-17 anni € 1, www.fortezzadicivitella.it ).

Il percorso di visita parte da Porta Napoli, costruita in travertino nel Duecento. Si arriva quindi in Piazza Filippi Pepe, splendida terrazza panoramica da cui si gode di una vista che spazia dai Monti Gemelli al Gran Sasso. Sulla piazza si affaccia la Chiesa di San Lorenzo, le cui origini risalgono al 1153, ma con successive rimodulazioni alla fine del Cinquecento e del Settecento. Camminando lungo Corso Mazzini si incontra la Chiesa di San Francesco con il suo bell’altare barocco. Davanti alla chiesa, su Largo Rosati, si affaccia il Palazzo del Capitano, su cui si può ancora vedere lo stemma del casato D’Angiò di Napoli.

Sulla piazza si trova anche il Monumento a Matteo Wade, voluto da Francesco I di Borbone per ricordare l’eroico comandante irlandese, difensore della fortezza durante l’assedio dei francesi nel 1806. Poco distante dal borgo, segnaliamo le splendide Gole del Salinello, uno dei canyon calcarei più belli dell’Appennino, e l’Eremo di San Michele Arcangelo, con le sue grotte ricche di stalattiti e stalagmiti.

Una cucina ricca e gustosa

Il gustoso pecorino, legumi, cinghiale, tartufi e salumi sono gli ingredienti delle corpose ricette di Civitella. Tra i piatti da non perdere ci sono invece le ceppe, una pasta fatta a mano spargendo la farina a fontana che viene lavorata con acqua e uova fino a ottenere un impasto morbido, che viene messo a lievitare per mezz’ora in una terrina unta di olio. La si suddivide poi in tanti pezzetti lunghi circa 15 cm, ognuno dei quali viene avvolto intorno a un sottile ferro da calza fino a ottenere un maccherone lungo. Le ceppe si mettono poi a cuocere per 15 minuti nell’acqua bollente e poi si possono gustare con il classico ragù di carne e una spolverata di pecorino, oppure con porcini e provola.

Tra i piatti tipici di Civitella c’è anche il filetto alla borbonica, un panino preparato con carne, mozzarella, filetti di acciuga e insaporito con il Marsala. Prende in nome di Francesco II di Borbone, invece, lo spezzatino alla Franceschiello, fatto con carne di pollo o di agnello, insaporito con sottaceti o vino.

PARROZZO

Inventato nel 1920 dal pasticcere di Pescara Luigi d’Amico, è un tipico dolce abruzzese che si prepara in occasione del Natale. Le sue origini sono piuttosto curiose. Il pasticcere, infatti, voleva dare una sua versione dolce del “pane rozzo” che i contadini preparavano con la farina di granoturco e dalla crosta bruciacchiata. Gabriele D’Annunzio gli ha dedicato il sonetto “La canzone del parrozzo”. È inserito nella lista dei Prodotti Alimentari Tradizionali d’Abruzzo.

Ingredienti

  • 6 uova
  • 200 gr di zucchero
  • 150 gr di semolino
  • 200 gr di mandorle tritate
  • 1 limone
  • 150 gr di cioccolato fondente
  • 30 gr di burro
  • 2 cucchiai di liquore Amaretto

Unite lo zucchero e i tuorli d’uovo lavorandoli fino a ottenere un composto spumoso. Poi aggiungete le mandorle, il semolino, il liquore e la buccia grattugiata del limone. Montate a neve gli albumi e incorporateli al composto senza smontarli. Imburrate e infarinate uno stampo “a cupola” specifico per il parrozzo e infornate a 160° per circa 50 minuti. Togliete il parrozzo dal forno e lasciatelo raffreddare. Nel frattempo preparate a glassa facendo sciogliere in un pentolino il cioccolato fondente tritato insieme al burro. Colate la glassa dal centro del dolce e fatela scendere fino a ricoprire tutta la superficie. Servite una volta raffreddata.

COME ARRIVARE

Da Nord, A14 Adriatica in direzione di Ancona, seguire per San Benedetto del Tronto -Ascoli Piceno, continuare sulla Superstrada Ascoli-Mare RA11 fino all’uscita Ascoli, poi prendere la SS 81 fino a Civitella del Tronto. Da Sud, A14 in direzione Pescara, uscita Teramo-Giulianova-Mosciano Sant’Angelo. Prendere la SS80 del Gran Sasso in direzione Teramo, poi proseguire lungo la SS81 verso Civitella del Tronto. 

DOVE MANGIARE

*Ristorante Fortezza, corso Mazzini 26, Civitella, tel 0861/918221, www.hotelfortezza.it. *Ristorante Santa Croce, fraz. Santa Croce, tel 0861/910352, www.ristorantepizzeriasantacroce.it

DOVE DORMIRE

*Hotel Zunica 1880****, Piazza Pepe, Civitella, tel 0861/91319, www.hotelzunica.it.

*Hotel Miami***, viale Vibrata, fraz. Villa Lempa, tel 0861/919183, www.hotelmiami.it

 INFO

www.comune.civitelladeltronto.te.it




Scanno, il “borgo dei fotografi”

Scanno è conosciuto anche come “il borgo dei fotografi, perché i suoi paesaggi e i suoi scorci sono stati immortalati da artisti come, tra gli altri, Henri Cartier-Bresson, Hilde Lotz-Bauer, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Pepi Merisio e Mario Giacomelli, il cui scatto “Il bambino di Scanno” è esposto al MoMA di New York.

Ci arriviamo percorrendo la SR 479, una strada panoramica che ci regala splendidi scorci delle Gole del Sagittario e del Lago di Scanno Accediamo al nucleo medievale attraverso l’Arco di Sant’Eustachio e seguiamo un itinerario circolare costellato da piccole botteghe artigiane, in particolare orafe. Tra i gioielli tipici di Scanno c’è la presentosa, un cerchio con un cuore al centro e una trama di filigrana in oro che le suocere regalavano alle future nuore.

Tra gli edifici che meritano una visita c’è la Chiesa di Sant’Eustachio, la più antica di Scanno. Situata nel punto più alto, sorge sui resti di un tempio romano dedicato al dio Pan. Nella piazza principale si trova invece la chiesa di Santa Maria della Valle, il cui campanile è visibile da qualsiasi punto del borgo. Splendido l’interno, a tre navate, in pietra bianca con dettagli rossi. Il Largo Bergia si trova invece a Fontana Sarraco, nota anche come fontana del ceto sociale, poiché presenta cinque cannelle per bere con uno stemma differente: uno per i nobiluomini, uno per le nobildonne, una per i lavoratori, una per gli ecclesiastici e una per i bambini.

In via Calata S.Antonio si trova il Museo della Lana, che conserva oggetti, ricordi e testimonianze legate alla pastorizia. Per il pranzo o per la cena, vi consigliamo di fermarvi in una delle trattorie tipiche per assaggiare i cazzittilli con gli orapi e i fagioli, i maccheroni alla chitarra, le sagne, agli arrosticini di pecora, senza dimenticare il pecorino DOC. D’obbligo anche una sosta in una pasticceria per gustare il Pan dell’Orso, il dolce tipico di Scanno, fatto con tre diverse farine, oppure i mostaccioli, con mandorle, pan di spagna e cioccolato fondente.

 SECONDO GIORNO: Il Lago di Scanno e il Sentiero del Cuore

Appena 4 km sulla SR479 separano il borgo dal Lago di Scanno, dalla curiosa forma a cuore. Sulla sponda meridionale si trova la Chiesa della Madonna del Lago del 1702 in stile neogotico. Lasciamo la macchina nel parcheggio e intraprendiamo una bella escursione a piedi (durata a/r 1h e 40 min circa). Dall’ingresso del parcheggio ci dirigiamo verso il chiosco dei souvenir. Dopo pochi metri, sulla sinistra, ha inizio il Sentiero del Cuore. Dopo circa 100 metri, si apre il primo scorcio panoramico. Dopo una serie di tornanti, lo sguardo si apre sul Vallone della Terrata.

Camminiamo ancora per 40 minuti fino a incrociare una strada sterrata, che conduce al borgo di Scanno. Quando la strada inizia a scendere, sulla destra seguiamo i segnali bianchi e rossi che ci dirigono verso un sentiero che conduce all’Eremo di Sant’Egidio, che sorge su un colle da cui si può ammirare il Monte Genzana e il paese di Frattura. Dall’eremo si prende poi a sinistra fino ad arrivare a un belvedere da cui ammirare una splendida visione dall’alto del Lago di Scanno. Ritorniamo infine al parcheggio percorrendo l’itinerario a ritroso.

LA RICETTA: Cazzillitti con orapi e fagioli

Simili agli gnocchetti, sono la pasta tipica di Scanno. Proponiamo la ricotta della tradizione Contadina con spinaci selvatici e fagioli.

Ingredienti per 4 persone

  • 500 gr di farina
  • 300 ml di acqua bollente
  • 600 gr di orapi o spinaci selvatici lessati
  • 300 gr di fagioli borlotti
  • 4 alici dissalate
  • 1 spicchio di aglio
  • ½ bicchiere di olio EVO

Preparate la pasta mettendo su una spianatoia la farina a fontana. Mettete a scaldare l’acqua poi versatela piano piano sulla farina e impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Fatelo riposare per qualche minuto. Nel frattempo, in una padella mettere a rosolare l’aglio nell’olio, poi aggiungete gli spinaci lessati, fateli insaporire e aggiungete anche i fagioli già lessati (o in scatola). Tenete da parte l’acqua dove avete fatto lessare gli spinaci. Con la pasta, create dei piccoli serpentelli di circa 1,5 cm di spessore e ricavate con il coltello dei piccoli tronchetti.  Teneteli poi con due dita e con il pollice e premeteli leggermente facendoli scorrere nella vostra direzione per formare gli gnocchi. Versateli nell’acqua di cottura delle verdure, salate e lasciate cuocere per 6 minuti. Scolateli e uniteli al condimento. Saltate per due minuti e servite con una spolverata di pecorino di Scanno.

 COME ARRIVARE 

In auto: Da Roma e da Pescara, A25 Roma-Pescara, uscita Cocullo, poi proseguire per circa 20 km sulla SS479. Da Napoli, A1 Roma-Napoli, uscita Caianello, proseguire sulla SS85 in direzione Venafro, poi SS17 fino al bivio di Castel di Sangro. Prendere poi la SS479 in direzione Barrea-Villetta Barrea-Passo Godi, Scanno

DOVE MANGIARE 

*Lo Sgabello, via Pescatori 45, Scanno, te 0864/747476, www.losgabelloscanno.it.

*Ristorante Pizzeria Antica Dimora Fuori le Mura, viale del Lago 2, tel 0864/747538, www.scanno.anticadimorascanno.it .

DOVE DORMIRE  

*Hotel Acquevive***, via Circumlacuale, Scanno, tel 0864/74388, www.hotelacquevivescanno.com.

*Le Focette***, viale del Lago 24, tel 0864/74320, www.lefocette.info.

INFO: www.visit-scanno.it



Quattro proposte per trascorrere un magico weekend invernale low cost

In inverno, il weekend si trasforma in un periodo di assoluto relax, in cui si spengono i nervi dal ritmo che la vita quotidiana ci impone. Un momento nel quale si spengono i neuroni, per ricaricare le batterie in vista della settimana entrante, e dove non si deve rinunciare alla voglia di viaggiare, di esplorare nuovi posti che racchiudono l’essenza stessa di questa stagione. Ecco che Weekend Premium, insieme a Home Away, ha scelto per voi 4 proposte per soddisfare la vostra fame di viaggi!

PROPOSTA # 1 – SCANNO, ABRUZZO

Scanno sotto la neve, in Abruzzo. Credit: immagine

Scanno, in provincia dell’Aquila, è un delizioso borgo che si nasconde fra le montagne abruzzesi, a 1000 metri di quota, e si affaccia sull’omonimo lago. I paesaggi e le viste di cui si gode da questa località sono fra i più incantevoli d’Italia, ed è infatti nota come la Città dei fotografi, forse anche grazie alla sua vicinanza al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Città ricca di arte, chiese e strutture architettoniche tipiche dei borghi medievali, Scanno è il posto perfetto per fare un tuffo nella quiete e nella semplicità del passato. Completa di impianti sciistici e rifugi attrezzati per turisti, è particolarmente indicata per gli amanti delle escursioni e degli sport invernali (lo skipass giornaliero costa 18 €, 20 € nei giorni feriali). Potrete inoltre immergervi in un mondo tutto nuovo grazie alla ricca tradizione folcloristica locale.

Dove alloggiare – “La Perla d’Abruzzo” è un’accogliente proprietà situata nel centro storico medievale di Scanno, a 3 minuti a piedi dagli impianti di risalita. Grazie alla sua grande terrazza, offre viste mozzafiato sulle montagne. È stata completamente ristrutturata nel 2006 ed è completa di due camere matrimoniali e due bagni di cui uno en-suite, un grande soggiorno con divano letto, una cucina con fornello a quattro fuochi e sala da pranzo. A partire da € 112 a notte per 6 persone. Clicca qui per maggiori dettagli

 

PROPOSTA # 2 – ANDALO, TRENTINO ALTO ADIGE

Andalo è un must per li appassionati di montagna e di sci! credit: immagine

Altro borgo di origine medievale, Andalo, in provincia di Trento, sorge al centro dell’altopiano Brenta – Paganella ed è in grado di offrire una favolosa vacanza sulle Dolomiti a prezzi modici, se sapete come destreggiarvi fra vari sconti e offerte. Sono infatti disponibili numerose promozioni, come la tariffa per famiglie e diversi pacchetti completi. Non perdete dunque l’occasione di passare uno splendido soggiorno in una località altrettanto splendida.

Dove alloggiare – Lodge vista lago con ampie e luminose vetrate, entrata indipendente e parcheggio gratuito. Collocato all’interno di un quartiere residenziale a circa un chilometro dal centro, con un bus navetta gratuito per i collegamenti con il centro e gli impianti sciistici. Nelle vicinanze è inoltre presente un parco giochi per bambini. La casa è completa di una camera matrimoniale e un divano letto, un bagno, una cucina aperta e fra le facilities ci sono wifi gratuito, TV LCD con digitale terrestre, lavatrice e asciugatrice. Verrà fornita gratuitamente la Molveno Card che permette di usufruire di sconti sui servizi turistici dell’altopiano della Paganella e su molti musei e siti culturali del Trentino. La struttura è inolte convenzionata con diversi ristoranti e pizzerie. A partire da € 77 a notte per 5 persone. Clicca qui per maggiori dettagli

 

PROPOSTA # 3 – PILA, VAL D’AOSTA

In Valle d’Aosta Pila è una delle mete obbligatorie per lo sci! Credit: immagine

A 1790 metri di altezza sul livello del mare, Pila offre viste uniche nel loro genere in quanto si trova in una conca, a sud rispetto alla vallata centrale della zona. In questa località si estendono in totale 70 chilometri di piste che arrivano fino alla considerevole altezza di 2750 metri. È particolarmente adatta alle famiglie e ai principianti per via delle sue piste non troppo pericolose ed è anche per questo che i prezzi sono inferiori rispetto alla media (lo skipass per 6 giorni costa 167 € e i tapis roulants nell’area baby sono gratuiti). È inoltre possibile prenotare visite guidate e voli in mongolfiera, per ammirare i monti da una posizione privilegiata che vi lascerà di sicuro a bocca aperta. Pila è davvero una località con un’offerta di servizi ricca e completa, che ben si adatta ad ogni tipo di esigenza.

Dove alloggiare – Deliziosa abitazione di 90 metri quadrati costruita recentemente e completa di due camere da letto: una al piano terra ed una matrimoniale sul soppalco, vera particolarità della casa. Un bagno, che lascia spazio all’ampio soggiorno con due divani e Tv LCD e all’angolo cottura ma che non preclude la possibilità di rilassarsi al massimo nella vasca idromassaggio singola. Dispone di un garage e anche di parcheggio gratuito, giardino e balcone. La sua posizione strategica permette di raggiungere in poco tempo tutti i principali impianti sciistici, i percorsi di trekking e i siti di interesse. A soli 15 minuti da Pila. A partire da € 110 a notte per 4 persone. Clicca qui per maggiori dettagli

 

PROPOSTA # 4 – TOLMEZZO, FRIULI VENEZIA GIULIA

Tolomezzo è una delle migliori località del Trentino. Credit: immagine

Tolmezzo, in provincia di Udine, è il centro più importante della Carnia e si trova ai piedi del monte Strabut, circondato dalle bellissime Alpi Tolmezzine Orientali. Ricco di monumenti di interesse storico, è una meta adatta anche a chi preferisce variare la sua rosa di attività in vacanza. Ovviamente non mancano estese piste ed impianti sciistici, con offerte convenienti soprattutto per i più piccoli; infatti, i bambini di età inferiore ai 10 anni dormono e sciano gratis in tutto il territorio friulano. Inoltre, l’Ufficio del Turismo del Friuli eroga biglietti cumulativi che permettono di spostarsi da una località sciistica all’altra.

Dove alloggiare – L’appartamento ‘Achillea’ si trova a Sutrio Zoncolan, vicinissimo a Tolmezzo. È posizionato nel centro di questo borgo molto tranquillo e offre tre alloggi con una stanza adibita a lavanderia e deposito sci. Lo stile è tipicamente rustico ma chic, con travi a vista in mansarda e arredi in legno. Ampia camera matrimoniale e camera con due letti singoli completate da una spaziosa area giorno con cucina e soggiorno e da un bagno. È inoltre possibile aggiungere due posti letto ai 4 già presenti. Sono inoltre messe a disposizione 5 biciclette all’esterno della casa. A partire da € 83 a notte per 4 persone. Clicca qui per maggiori dettagli

Avete deciso dove andare?

 

 




TERRA DI TEATE, FRA ADRIATICO E MAIELLA

Usciamo A14-E55 all’altezza del casello di Francavilla, subito dopo aver superato Pescara, ci inoltriamo per via Cerreto, la percorriamo tenendo sulla destra il campo golf di Miglianico e ci immettiamo sulla SS263, seguiamo val di Foro, superiamo Vacri e arriviamo al castello di Semivicoli, circa 400 mslm, da cui si spazia dalla vetta innevata della Maiella al mare Adriatico. Visitiamo il castello-palazzo del XVII-XVIII° secolo dei baroni Perticone, ideale anche come alloggio (€ 80-280 suite).

FotorCreated1

Con la SP14 raggiungiamo in auto Fara Filiorum Petri, poi la SS81 ci conduce fino a San Martino sulla Marrucina, fra Colle Grande e Gamberale, ecco la Tenuta Agricola Masciarelli. Azienda complessa, con governo e vini al femminile, eleganza e grazia, gusto e alta qualità sono i profumi che respiriamo nei 300 ettari di vigne in 14 diversi territori, fra 200 e 500 mslm da Ripa a Nereto, nelle cantine e in frantoio. Assaggiamo 6 etichette di vini: qui rinacque il Montepulciano d’Abruzzo. Acquistiamo i vini bianchi Castello Semivicoli e i rossi Masciarelli.

Da qui un salto a Guardiagrele, la città di pietra per curiosare fra le tradizionali botteghe orafe. Prendiamo la comunale per Comino fino a Bocca di Valle, poi la SP539 per Crocefisso seguendo il limitare del Parco della Maiella.   Sosta alla tipica locanda abruzzese, da Matilde (€30/35) in Colle Pagnotta, che sovrasta sant’Eufemia, per un piatto di gnocchi al sugo di agnello e pecora bollita.  A seguire una escursione nei pendii della Maiella fino a Pretoro, borgo su uno sperone roccioso a 600 mslm. Stiamo sulla SP539 fino a intersecare la SP220 che seguiamo verso valle passando per gli eremi Celestiniani, Roccamontepiano, Tracanna, Reginaldo fino alla SS81, la valle dei Teatini. Arriviamo a Bucchianico, dove ci sono altre vigne della Tenuta Masciarelli, per entrare nel ristorante La Neviera (€ 40/55 pax) in via Cappellina San Camillo al civico 6, e gustare due piatti a base di carne di coniglio, strepitosa donna Giulietta in cucina, le chitarre di farro e la sella arrosto. Pernottiamo a Chieti al moderno e tecnologico Harris Hotel (€ 79 junior suite ) in via Padre Valignani 219, con sauna e palestra.

FotorCreated

Mattinata dedicata a visitare la città partendo dalla cattedrale di San Giustino, san Francesco al Corso, l’antica santa Maria del Tricalle, anfiteatro e antiche rovine romane di Teate, Torre Toppi, l’Esedra di Pescheria e palazzo Majo. Fra una visita e l’altra, sosta-merenda, in via Papa Giovanni XXIII° alla tavernetta da Ianni (€ 20) per un piatto di antipasti abruzzesi abbondante. Riprendiamo l’auto e seguiamo via Madonna della Vittoria uscendo dalla città fino al raccordo per l’autostrada, rotonda Aterno, e ingresso al casello dell’autostrada A25-E80 Roma-Pescara.

WINE TASTING

Gianni Masciarelli Montepulciano 2013

Montepulciano d’Abruzzo Doc – Chieti – Regione Abruzzo

Dai vigneti di Loreto Aprutino, uve Montepulciano al 100% dedicate a Gianni. Rosso rubino intenso e profondo; ventaglio di aromi di pigna, fiori secchi colorati, erba fieno e te;  in bocca un elegante gusto di soia e frutti di marasche mature, finale equilibrato con tannini scivolosi, retrogusto fresco di prugna rossa. € 8/18 ( in cantina/enoteca) – abbinamento sella di coniglio

Tenute Agricole Masciarelli, Marina Cvetic Masciarelli, contrada Gamberale 1, 66010 San Martino sulla Marrucina, Chieti, www.masciarelli.it , tel. +390871 801723

ABBINAMENTO E RICETTA DI VIAGGIO: SELLA DI CONIGLIO

INGREDIENTI (per 4 persone):

1000 gr carne di sella o di lombo di coniglio (rustico);coniglio

70 gr rosmarino, timo, salvia, maggiorana fresche;

300 gr patate novelle medie;

200 gr carote e zucchine;

200 ml vino bianco secco misto a aceto di vino;

40 gr di burro;

25 ml olio extravergine d’oliva;

sale e pepe (macinato e intero a grani)  q.b. a piacere

Piatto di antiche tradizioni dal Piemonte all’Abruzzo, la sella di coniglio può essere ben accompagnata con polenta schietta o con peperonata oppure essere usata per un ragù di spaghetti, chitarre o tagliolini.

Pulire e lavare con molta cura la sella; metterla in un recipiente di giusta dimensione, unire le erbe aromatiche, il vino bianco e l’aceto; coprire e lasciare marinare almeno mezza giornata in luogo fresco; girare ogni tanto. Pulire le patate novelle tagliate in sei spicchi, lasciare in acqua fredda per 60 minuti, quindi asciugarle molto bene. Scolare la carne, posizionarla in una pirofila precedentemente scaldata con burro e olio, sale e pepe macinato e infornare a 180° per 25 minuti da girare e bagnare con sugo proprio almeno due volte. Tenere a parte la marinatura in un pentolino. Intanto pulire e lavare le altre verdure dando una forma identica a zucchine e carote.  Unire tutte le verdure, scottare in acqua bollente, cuocerle a vapore per 10 minuti, buttare in padella con burro e lasciarle rosolare esternamente. Scaldare, ridurre la marinata aggiungendo ancora vino e burro. Unire nel pentolino il fondo di cottura e filtrare, tenere caldissimo. Tagliare a fette la sella cotta e caldissima, impiattare due fette con sopra la salsa bollente, contornare a tricolore con patate, carote, zucchine e qualche foglia di timo.

 




A Sulmona, a Pasqua, la Madonna “scappa”

La mattina della domenica di Pasqua si rinnova a Sulmona (AQ) il rito di origine medievale della “Madonna che scappa”. Da un lato della centrale Piazza Garibaldi, sotto l’acquedotto romano, è allestito un trono con la statua di Cristo Risorto.

La Madonna che scappa dalla piazza di Sulmona – foto: http://www.sulmonalive.it/

Dalla parte opposta, si trova invece la Chiesa di San Filippo, dalla quale uscirà la statua della Madonna. Due membri della Confraternita di Santa Maria di Loreto interpretano i discepoli Pietro e Giovanni e corrono dalla Vergine per annunciarle la risurrezione del figlio. Dopo diversi tre tentativi di convincimento, la statua della Madonna esce finalmente dalla chiesa con il manto nero del lutto, e avanza lentamente, poiché ancora incredula, fino alla fontana monumentale al centro della piazza. Qui i portatori si fermano, poi iniziano una corsa sfrenata, durante la quale la statua della Vergine perde il mantello del lutto e svela un vestito verde e dorato, simbolo della primavera, della rinascita e della risurrezione. In cielo vengono liberate le colombe, mentre la folla esulta festante.

DOVE MANGIARE
Locanda Medievale al Quadrivio, “Vico Odorisio”, tel 0864/55533, www.locandaalquadrivio.it Menù medievale.
La locanda di Gino, Piazza Plebiscito 12, tel 0864/52289, www.lalocandadigino.it .
Tipicità abruzzesi.

DOVE DORMIRE
B&B Suite Salini, via Aragona 32, tel
339/3222940, www.abruzzoarte.com/suitesalini. htm Edifico storico.
Albergo Stella***, via Panfilo Mazara 18, tel 0864/52653,
www.albergostella.info

COSA VEDERE
Nella città che ha dato i natali a Ovidio e ai confetti sono da non perdere la Cattedrale, il Museo del Confetti, il Museo Archeologico, l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, la Chiesa di Santa Maria della Tomba, il complesso della SS Annunziata e l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone.

Ricetta di viaggio
La bruschetta di Sulmona

Ingredienti:

  •  10/12 fette di pane casereccio
  •  6 spicchi di aglio rosso di Sulmona
  •  Olio extravergine di oliva
  • Sale

 

PREPARAZIONE

  • Fate abbrustolire le fette di pane su una griglia o nel forno.
  • Poi strofinatele abbondantemente con gli spicchi di aglio rosso
  • spennellatele con l’olio di  oliva e salatele.
  • Servite  calde.
  • A piacere, si può aggiungere della polpa di pomodoro a pezzetti.



Roccaraso: quando il cinema riscopre l’Italia

Il successo straordinario di “Quo Vado” firmato Checco Zalone ha portato alla ribalta una località sciistica abruzzese: Roccaraso.

zalone-polo-nord_1634304

Checco nel suo film cita il paese paragonando le sue temperature a quelle del Polo Nord, ed è infatti la neve la regina di Roccaraso, conosciuto per essere una delle stazioni sciistiche più famose dell’Appennino.

Neve, sole e tanto divertimento sono gli elementi che rendono perfetta la località per un weekend sportivo, ma anche rilassante.

Il Comprensorio offre un’ampia gamma di servizi per gli amanti degli sport invernali: impianti veloci, moderni e complessi sciistici che si susseguono valle dopo valle nel favoloso scenario naturalistico delle montagne della Majella.
Qui troverete innumerevoli piste adatte ad ogni esigenza sulle quali vi attenderanno i maestri di sci per poter apprendere questi meravigliosi sports e perfezionare la propria tecnica.
Il Comprensorio dispone di 160 km di piste in totale con innevamento artificiale programmato per 60 km di esse ed oltre 80 km di piste ad anelli per gli amanti dello sci nordico.
Si possono effettuare escursioni con le ciaspole, scivolare con bob, slittini o snowtubing ed i più piccoli potranno divertirsi sui mini-quad elettrici ed i buggy panther.

10994255_10153597086063776_5365753900473696318_n (5)

qui tutte le info :

http://www.skipassaltosangro.net/index.php?option=com_content&view=article&id=77&Itemid=58

Se volete raffreddare i muscoli e scaldare l’anima dopo una sciata Roccaraso offre un ampia scelta di Hotel dotati di strutture Spa… qualche esempio?

L’Hotel **** Ansharius:

Idroterapia, trattamenti di vapore, trattamenti corpo. Il centro è perfettamente attrezzato con uno staff selezionato di professionisti. Inoltre è presente una zona umida con bagno turco, sauna, percorso kneipp, doccia emozionale e piscina con idromassaggio.

L’Hotel offre pacchetti di soggiorni con trattamenti benessere inclusi:

WEEK-END ROMANTICO:
camera standard pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benessere durata 90 min. il tutto con spumante e frutta fresca degustati nella piacevole atmosfera della nostra zona relax a € 140,00. ( morbide ciabattine e accappatoio in dotazione)

WEEK-END RILASSANTE:
junior suite pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benessere durata 90 min & massaggio di benvenuto 30 min € 180,00. (morbide ciabattine ed accappatoio in dotazione)

WEEK-END ” NAUSICAA” :
suite de luxe pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benesere durata 90 min. & trattamento su “NAUSICAA”“la magia dell’acqua in tutte le sue forme” € 280,00.
( morbide ciabattine e accappatoio in dotazione)

Hotel **** Pizzalto:

200 mq di Essentia SPA vi daranno la possibilità di rilassarvi o fare il pieno di energia, offrendo la soluzione più adatta ad ogni esigenza fisica. Al termine di una giornata di sci o magari solo per coccolarsi un po’, provate i benefici dell’area benessere con percorsi d’acqua e di calore; inoltre il personale del centro sarà a vostra disposizione per massaggi e trattamenti di bellezza viso e corpo. Dall’incontro di Essentia spa con la natura, nasce la filosofia di Vegan Lab, un “LABORATORIO VEGANO” che studia il territorio circostante ed utilizza le sue risorse. Fiori, frutti, spezie, argille, oli essenziali, oli naturali…
La combinazione di diversi estratti vegetali e manualità mirate, scelte con sapienza ed efficacia, garantiscono il totale rispetto dell’equilibrio e delle difese della pelle.

Anche questo Hotel offre ottimi pacchetti per un breve break sulla neve:

Settimana Corta – Mezza Pensione ( 5 notti – dom/ ven )
– 20% su noleggio attrezzatura presso COL RENTAL di Pizzalto; 2 ore di scuola sci in collettiva dalle 9:00 alle 10:50 per bambini fino a 12 anni ;1 ingresso per ciascun adulto all’Area Benessere, previa prenotazione. € 455.00 / a persona.

Sport, relax e ovviamente gusto! L’Abruzzo e i suoi sapori sono pronti ad accogliervi. Se siete amanti dei locali a conduzione familiare, dove l’ambiente è caldo e rilassato, passate a Immacolata Ranch Agriturismo. Porzioni abbondanti e materia prima di ottima qualità, la pasta è fresca e la carne alla brace.

Se è invece un rifiugio quello che state cercando vi consigliamo Rifugio lago D’Avoli, dove l’ingresso è riservato alle persone felici. Situato in località Pizzalto,  e più precisamente alla parteza della sciovia “Lago d’Avoli” o più comunemente conosciuta come “sciovia dell’Orso”, vi sentirete davvero in montagna,  in un ambiente volutamente spartano ma allo stesso tempo raffinato, dove potrete assaporare la cucina tipica esclusivamente con prodotti locali e freschissimi e le carni alla brace davanti all’enorme caminetto o al sole sulla terrazza. Qui potrete trovare taglieri di salumi e formaggi locali, polenta, zuppe, specialità alla brace come Fiorentine, entrecote, agnello e arrosticini, salsiccia e scamorza, e inoltre dolci fatti in casa e tanto altro… Tutto accompagnato da tanta ospitalità, ottima musica, Dj-set nel week-end e da una vasta scelta dell’ottimo “Montepulciano d’Abruzzo”