Le 10 località sciistiche più famose del mondo

Gli appassionati di sport invernali, che siano gli sci, lo snowboard o le ciaspole, sono sempre alla ricerca di luoghi nuovi, affascinanti e attrezzati per mettersi alla prova. Ma quali sono le località sciistiche più famose del mondo. Eccole nella nostra TOP 10 della settimana, in ordine alfabetico.

1.Alta Badia (Bolzano – Italia)

 Con più di 1200 km di piste, l’Alta Badia è una delle più importanti località sciistiche dei Trentino Alto Adige. Si trova in provincia di Bolzano ed è inclusa del comprensorio sciistico del Dolomiti Superski. Per le sue piste e le sue attrezzature all’avanguardia ogni anno ospita le gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino. Ma è meta anche degli appassionati di sci per i suoi paesaggi mozzafiato e i deliziosi piatti tipici che si possono gustare nei ristoranti e nei rifugi, tra cui canederli, speck, formaggi e strudel.

 2.Aspen Snowmass (Denver, Colorado – USA)

 Situata a 3818 metri di altitudine, il comprensorio sciistico di Aspen Snowmass si trova a tre ore e mezzo di auto da Denver, nello Stato americano del Colorado e fa parte del Rocky Mountain National Park. A disposizione degli appassionati di sci ci sono più di 300 piste che si estendono su 509 km, servite da 42 impianti di risalita. È una dei più importanti e famosi comprensori sciistici del Nord America e nel 1950 ha ospitato il Campionato del Mondo di Sci Alpino che per la prima volta si teneva degli Stati Uniti. La stazione si divide in quattro macro aree con piste e soluzioni per tutti i gusti e i livelli. Oltre allo sci, infatti, si possono praticare snowboard, passeggiate con le ciaspole, pattinaggio sul ghiaccio e snowbike. Inoltre, si può anche scivolare sulle Montagne Russe.

3.Cerro Catedral (Patagonia – Argentina)

 Tra le più belle stazioni sciistiche del mondo c’è anche quella del Cerro Catedral, in Patagonia, considerato il più grande centro di sport invernali dell’intero emisfero australe. Tra le attrazioni principali, ci sono naturalmente i paesaggi mozzafiato, con i panorami e la vista sul lago Nahuel Huapi sullo sfondo delle piste. Durante la stagione invernale, sono più di 250 mila i visitatori che arrivano qui per praticare sport, ma anche per godere della vista di questo luogo straordinario ai confini del mondo.

4.Chamonix-Mont Blanc (Francia)

 Situato al confine tra Francia, Svizzera e Italia, la stazione sciistica di Chamonix -Mont Blanc è stata pioniera e capitale dell’alpinismo europeo. Proprio qui si sono svolte due edizioni del Campionato Mondiale di Sci Alpino, di cui la prima nel 1937. Da non perdere, poi, un giro in elicottero per ammirare il Monte Bianco dal cielo. Le escursioni partono dal villaggio di Megève.

5.Cortina d’Ampezzo (Veneto – Italia)

 Nella TOP 10 un’altra stazione sciistica italiana, la celeberrima Cortina d’Ampezzo. Meta del jet set internazionale, alle splendide piste da sci associa locali esclusivi, hotel a cinque stelle, ristoranti gourmet e boutique delle griffes più famose. La sua fama e la sua bellezza hanno fatto da sfondo a produzioni hollywoodiane, tra cui “James Bond 007 – For your eyes only “ e Cliffhanger. Ha ospitato i Giochi Olimpici Invernali nel 1956 e sarà la sede delle Olimpiadi anche nel 2026, insieme a Milano. Un privilegio bissato da pochissime località al mondo.

6. Grandvalira (Andorra)

Situata sulla catena dei Pirenei, nell’estremità nord orientale del Principato di Andorra, la stazione sciistica di Grandvalira è la più grande dei Pirenei e meta di sciatori da tutta Europa che possono usufruire di 130 piste per un totale di più di 200 km. Non solo sci, però. Tra le attività che si possono fare ci sono anche i giri in slitta trainata da cani e imparare a costruire un igloo.

7. Levi (Lapponia)

Le sue montagne non sono molto elevate, ma a fare la differenza è il paesaggio. Levi, stazione sciistica della Lapponia si trova ad appena 130 km da Circolo Polare Artico e sciare qui significa poter avvistare i meravigliosi giochi di luce dell’Aurora Boreale. Inoltre, l’illuminazione delle piste è garantita anche durante i due mesi della “notte polare.”

8. Madonna di Campiglio (Trento – Italia)

Terza località italiana nella TOP 10. Come non includere, infatti, Madonna di Campiglio, che contende a Cortina il titolo di “capitale del jet set invernale”. Dotata di ogni genere di lusso e comfort, oltre che di piste e impianti per tutti i gusti, la località in provincia di Trento era frequentata da nobili e intellettuali fin dal XIX secolo e spicca anche per l’offerta culturale e di intrattenimento, oltre che per l’ampia offerta gastronomica che spazia dai ristoranti tradizionali a quelli gourmet.

9. Niseko (Sapporo – Giappone)

Situata a circa due ore di auto da Sapporog, la stazione sciistica di Niseko vanta la neve migliore del mondo, grazie alle correnti fredde che provengono dalla Siberia. Oltre alle piste adatte a tutte le esigenze, suddivise in diverse aree, vanta un paesaggio mozzafiato con vista sul Monte Yotei, un vulcano spento di 1898 metri di altezza.

10. S. Moritz (Svizzera)

Chiude la nostra TOP 10 la rinomata stazione di S. Moritz, gemma delle Alpi Svizzere e uno dei centri invernali più antichi del mondo. Qui trascorrono le vacanze personalità del cinema, della politica e dell’imprenditoria, tra cui David Beckham, Hugh Grant e George Clooney. Alle piste si possono alternate i voli in parapendio e i lanci con il paracadute. Il modo migliore per arrivarci per un’esperienza davvero indimenticabile? Da Milano con il Bernina Express, una delle linee ferroviarie più belle del mondo.




10 luoghi infestati per un weekend da brivido

La nostra bella Italia, con la sua storia lunga e tormentata, è ricca di castelli e dimore storiche. Alcune sono ancora abitate, altre sono state abbandonate, altre ancora rifulgono dell’antico splendore. Qualcuna, però, ha qualcosa di particolare, uno o più “inquilini” che non vogliono saperne di abbandonare le antiche mura. Sono tante, infatti, le leggende legate ai fantasmi. Di seguito, vi presentiamo, da nord a sud, dieci dei castelli e delle dimore più infestate d’Italia. È vero, adesso non ci si può viaggiare ma, intanto, vi raccontiamo le loro storie, in attesa che possiate…incontrarli di persona!

1. Moncalieri (TO), Castello della Rotta

A pochi chilometri da Moncalieri, si trova il Castello della Rotta, che ha la fama di essere il più infestato d’Italia. La ragione sarebbe da ricercarsi nella sua lunga storia, risale al IV secolo d.C, e negli eventi cruenti a cui fece da teatro, tra assalti, battaglie, condanne e morti cruente. Molti sostengono di aver visto passeggiare nel cortile gli spiriti dei condannati a morte, altri di avere sentito il rumore degli eserciti in battaglia.

Il sinistro profilo del castello della Rotta

Tuttavia, la leggenda maggiormente legata al castello narra di una giovane nobildonna, andata in sposa al proprietario del castello, più anziano di lei, zoppo e di brutto aspetto. La ragazza, però, fremeva d’amore per un giovane e coraggioso cavaliere crociato. Scoperto l’adulterio, il marito tradito la gettò giù dalla torre. Il giovane innamorato, dopo aver combattuto in Terrasanta, volle essere sepolto vicino all’amata e sarebbe proprio il suo spirito quello del cavaliere a cavallo che molti giurano di avere visto.

Castello della Rotta, particolare di una finestra

Tuttavia, c’è chi sostiene di avere sentito anche i lamenti di una donna e di un bambino. Un’altra leggenda, infatti, racconta che il figlio piccolo del castellano sia stato investito e ucciso da una carrozza mentre era con la governante. La donna, sconvolta, si tolse la vita e gli spiriti di entrambi aleggerebbero ancora nel maniero.

2. Cortenova (LC), Villa de Vecchi

Conosciuta come la Casa Rossa, Villa de Vecchi ha fama di essere una delle case più infestate del mondo. Costruita a metà dell’Ottocento dal Conte Felice de Vecchi, eroe delle Cinque Giornate di Milano, a Bindo, frazione di Cortenova, nel cuore della Valsassina, è subito teatro di una macabra vicenda.

Villa de Vecchi, nota come la Casa Rossa

Si dice che il conte, rincasando da una passeggiata nei boschi, abbia ritrovato la moglie assassinata e la figlia scomparsa. Decide quindi di abbandonare la villa in fretta e furia, ritenendo la villa maledetta. Da allora, si sono ripetuti le manifestazioni di oscure presenze, come il lamento di una donna provenire da una delle finestre, il suono di un piano e perfino uno zampillo di sangue proveniente dalla fontana nel giardino.

Le storie sulla “maledizione” della villa, tuttavia, varcano i confini internazionali quando, nei primi anni Venti, il satanista Aleister Crowley la sceglie come sede della sua setta. Si dice, tuttavia, che dopo aver dormito per un paio di notti nell’inquietante Casa Rossa, abbia levato le tende in fretta e furia. Il motivo non è dato a sapere, ma si presume che c’entrino i suoi fantasmi. Villa de Vecchi è tutt’ora abbandonata e il suo aspetto, sfregiato dal tempo impietoso, oggi è ancora più sinistro.

3. Venezia, il Palazzo di Cà Dario

Al civico 353 del sestiere di Dorsoduro, a Venezia, si trova il Palazzo di Cà Dario, splendida dimora storica che si affaccia sul Canal Grande. Apparentemente, non ha nulla di strano o particolare, ma alle sue mura è legata una leggenda sinistra. Si dice, infatti, che sia maledetto, perché costruito su un antico cimitero dei Templari. Fin dal 1494, infatti, pare che tutti i possessori del palazzo abbiano fatto una brutta fine, a partire dalla figlia del primo proprietario, morta suicida in seguito alla caduta in disgrazia del marito.

Cà Dario, a prima vista non si direbbe “maledetta”

In seguito, molti di coloro che firmarono un contratto d’acquisto per il palazzo sono morti suicidi, di morte violenta o in circostanze misteriose. L’ultima morte “sospetta”, legata alla maledizione, è stata nel 2002, vittima uno sfortunato musicista. Certo è che, conoscendone la fama, i veneziani che passano da qui provano un inspiegabile senso di inquietudine e tendono a cambiare strada!

4. Gropparello (PC), Castello di Gropparello

A pochi chilometri da Piacenza, si trova il Castello di Gropparello , un luogo di grande interesse turistico. Oltre alle visite guidate, infatti, vengono organizzati eventi e cene e tema, mentre per i più piccoli c’è lo splendido Parco delle Fiabe. Non perde, tuttavia, la sua vocazione di antico maniero e, come tutti i castelli che si rispettino, ha il suo fantasma. Si tratta della timida e infelice Rosania Fulgosio, murata viva dal marito Pietrone da Cagnano nel 1200.

Il Castello di Gropparello dove aleggia il fantasma di Rosania Fulgosio

I fatti risalgono a quell’anno, quando Pietrone è lontano dal castello per condurre le sue truppe in qualche azione militare. Sapendo della sua assenza, le truppe avversarie attaccano il castello, ma Rosania riconosce nel capitano dell’esercito avversario un suo indimenticato amore, tal Lancillotto Anguissola. Tra i due scoppia di nuovo la passione, ma appena Lancillotto lascia il castello con i suoi soldati, Pietrone ritorna e, saputo del tradimento della moglie, prima l’addormenta facendole bere del vino drogato, poi la mura viva in un antro ricavato nella roccia delle fondamenta.

Una delle finestre del castello di Gropparello

Qui la giovane muore di stenti, ma il suo spirito continua a vagare tra le mura del castello. Molti, tra proprietari e visitatori, giurano di avere sentito i suoi pianti e i suoi lamenti, mentre qualcuno afferma di avere intravisto una figura diafana, con i capelli scuri raccolti sulla nuca e una tunica bianca.

5. Bardi (PR), la Fortezza

Le sue mura imponenti sorgono su uno sperone di diaspro rosso che domina la valle. La Fortezza di Bardi  ha anch’essa il suo fantasma. Si tratta del cavaliere Moroello che ancora vaga in pena per il suo sfortunato amore per la bella Soleste.

La Fortezza di Bardi sorge su uno sperone di diaspro rosso

Secondo la leggenda, Soleste, figlia del castellano e promessa sposa di un ricco feudatario, si innamora perdutamente, ricambiata, del capitano delle truppe del padre, il coraggioso Moroello. Con l’aiuto della balia, i due riescono a vivere la loro storia d’amore. Ma ben presto Moroello deve partire con le sue truppe per difendere i confini. Soleste si reca ogni giorno sul mastio e lascia spaziare lo sguardo sulle due vallate per scorgere il ritorno dell’amato. Il destino, tuttavia, si accanisce sui due innamorati.

Il castello di Bardi, teatro dell’infelice amore tra Soleste e Moroello

Dopo lunghe settimane di attesa, Soleste scorge un manipolo di uomini a cavallo, ma i colori dei vessilli sono quelli del nemico. Il suo amato Moroello è quindi stato sconfitto. La giovane, disperata, si uccide buttandosi dal mastio. La balia dà la triste notizia al condottiero che, straziato per la perdita dell’amata, si uccide a sua volta buttandosi dagli spalti di Piazza d’armi. Il suo spirito, tuttavia, è stato avvistato più volte nei pressi del mastio. Alcuni ricercatori del Dipartimento di Ricerca del Centro Studi Parapsicologici di Bologna sarebbero riusciti perfino a fotografarlo con l’ausilio di una sofisticatissima termocamera.

6. Cona di Ferrara, Villa Magnoni

La leggenda nata attorno a Villa Magnoni, situata nella piccola frazione di Cona, in provincia di Ferrara, è relativamente recente. Risale infatti agli anni Ottanta, quando quattro giovani in cerca di emozioni, decidono di avventurarsi all’interno della villa abbandonata, che sorge ai margini di un bosco e lontano dal centro abitato. I quattro amici esplorano la villa, ma a un tratto sentono le urla di un bambino.

La facciata di Villa Magnoni, teatro di misteriosi fatti di sangue

Spaventati, escono di corsa, ma in giardino non trovano nessuno. Decidono così di rientrare, ma appena prima di varcare di nuovo la soglia della villa, alzano gli occhi e, da una finestra, scorgono una vecchia che grida loro di andarsene. A questo punto, i quattro si rimettono in macchina, ma finiscono fuori strade e tre di loro perdono la vita. Il superstite racconta tutto alle autorità. Il sindaco fa murare tutte le porte e le finestre, ma qualche giorno dopo, proprio quella da cui si era affacciata la villa è di nuovo aperta!

Da allora, Villa Magnoni è diventata una delle mete più ambite dai ghost hunter, che giurano di avere sentito urla femminili e pianti di bambini, e di avere visto un’ombra scura vicino alla finestra aperta. La villa e tutt’ora disabitata e ogni tentativo di venderla è andato in fumo.

7. Poggio Torriana (RN), Castello di Montebello

Il fantasma di Montebello, è più famoso del castello dove dimora. Si tratta della piccola Azzurrina, sulla cui storia pare si stia girando anche una fiction. Situato su un colle di 436 metri che domina il borgo è noto anche come castello dei Guidi di Bagno. Attorno alla metà del XIV secolo, a Uguccione di Montebello nacque una bambina albina. La sua condizione, all’epoca, era considerata di natura diabolica.

Il Castello di Montebello “casa” di Azzurrina

Per questo, i suoi genitori la tenevano nascosta tra le mura del castello e i maldestri tentativi della madre di colorarle i capelli per nascondere quel bianco spettrale diedero alla chioma della piccola quella sfumatura azzurra che le valse il soprannome di Azzurrina.

La scala che porta ai sotterranei dove sparì Azzurrina

Un giorno, la bambina, inseguendo la palla di stracci con cui stava giocando, si inoltrò nei locali della ghiacciaia e scomparve misteriosamente. Il suo corpo non venne mai ritrovato, ma si dice che il suo spirito vaghi ancora tra le mura del castello e la si senta piangere o chiamare la mamma. La sua manifestazione avverrebbe ogni cinque anni, durante il solstizio d’estate, il giorno in cui morì.

8. Bolsena (VT), Rocca Monaldeschi

In Piazza della Rocca a Bolsena, in provincia di Viterbo, sorge la maestosa Rocca Monaldeschi della Cervara, dal nome della nobile famiglia che ne ebbe per molto tempo la proprietà. E, anche qui, non poteva mancare il suo fantasma. Costruito nel 1156 per volere di papa Adriano IV, il castello è stato ripetutamente teatro di intrighi e omicidi politici, tanto è vero che al suo interno sono state ritrovate delle ossa umane.

Rocca Monaldeschi al tramonto

Si pensa che esse appartengono proprio alla presenza che continua ad aleggiare tra le spesse mura e che non ha ancora trovato la pace. Si ipotizza che lo spirito inquieto sia quello di un giovane nobile, ucciso per essersi ribellato ai voleri del potente cardinale Tiberio Crispo. La sua presenza si avverte sovente nello splendido salotto dalle pareti affrescate, denominata “sala del fantasma”.

L’Isola Martana, al centro del Lago di Bolsena

E, se decidete di visitare il castello, merita una visita anche l’Isola Martana, che sorge al centro del Lago di Bolsena, su cuoi si affaccia il maniero. La leggenda vuole che qui alberghi il fantasma della regina ostrogota Amalasunta, reclusa sull’isola dopo essere stata spodestata. Nel 535 venne strangolata dal cugino, ma, soprattutto nelle giornate di vento e di nebbia, il suo spirito inquieto è stato visto vagare con il suo abito da nobile dama.

9. Castellamare di Stabia (NA), Castello medievale

Situato a cento metri di altezza, alle pendici del Monte Faito, il Castello medievale di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, oggi splendida location di meeting e ricevimenti, ha anch’esso il suo fantasma. È una figura femminile di mezza età, ma ancora bellissima, che appare spesso davanti all’ingresso, come se fosse in attesa di qualcuno.

Il castello medievale di Castellamare

La presenza sarebbe riconducibile a un fatto accaduto nel 1459, durante il regno di Ferrante d’Aragona. Il castello era assediato dalle truppe di Giovanni d’Angiò e la bella castellana, innamorata di un soldato dell’esercito nemico, avrebbe aperto le porte agli assedianti, consentendo loro di conquistare il castello senza perdite.

L’ingresso del castello medievale

Nonostante questo “enorme favore”, l’amante ingrato la respinse, e così fecero i suoi compaesani, che non le perdonarono il tradimento. La donna, ferita e in preda ai sensi di colpa si uccise ingerendo del veleno. Ma il suo spirito inquieto vaga ancora per le sale del maniero. In particolare la sua presenza ostile, si può avvertire anche nella stanza da letto chiamata, per ironia della sorte, “Stanza degli angeli”.  

10. Trani (BT), il Castello svevo

Nonostante oggi sia un importante centro culturale della Puglia, sede della Direzione Regionale dei Musei e Polo Museale, il Castello svevo di Trani, in provincia di Barletta-Andria-Trani, ospita una misteriosa presenza, la cui identità è ancora oggetto di studi. Costruito nel 1233, sotto il regno di Federico II di Svevia, il castello è stata la dimora anche dell’infelice Armida, costretta a sposare un uomo di cui non era innamorata.

Il Castello Svevo di Trani

La sventurata avrebbe intessuto una storia d’amore con un cavaliere, ma il marito, dopo esserne venuto al corrente, decide di punire gli amanti pugnalando a tradimento il cavaliere e rinchiudendo la moglie infedele in una cella dei sotterranei del castello. Qui la giovane passò il resto dei suoi giorni, ma, dopo la sua morte, il suo spirito, descritto come una figura eterea con lunghi capelli neri, gli occhi azzurri e un abito grigio scuro, vagherebbe ancora tra le mura alla ricerca del suo amore perduto.

Particolare del Castello Svevo

Alcuni studi hanno ipotizzato che Armida sia in realtà la contessa Sifridina di Caserta, tenuta prigioniera nelle segrete del castello dal 1268 al 1279 per aver cospirato contro gli Angioini, signori dell’epoca, e qui morta per essersi ostinata a non tradire il suo credo.




Weekend Premium Green Awards diventa biennale: i vincitori 2022-2023

I Weekend Premium Green Awards, il riconoscimento che premia le eccellenze “green” del turismo e della ricettività promosso da Weekend Premium, diventano biennali. I recenti eventi internazionali, sia politici che climatici, ma anche la pandemia, hanno indotto l’organizzazione del premio a prendere questa decisione. Nel frattempo, sono allo studio nuovi criteri per programmare l’edizione 2024 e raccogliere le nuove candidature, di cui vi informeremo sul sito e sulla pagina Facebook di Weekend Premium. Nel frattempo, i vincitori, delle varie categorie, a cui sono state assegnate le nuove targhe, rimarranno in carica per tutto il 2023.

I vincitori dei Weekend Premium Green Awards 2022-2023

Vi presentiamo allora i vincitori dell’edizione in corso, eletti dalla Giuria di Qualità e dalla Giuria Popolare, tramite votazioni sul web, suddivisi nelle diverse categorie del premio.

BORGO WEEKEND GREEN
1° Capracotta  (IS)

NATURAL PARK PREMIUM
1° Parco Foreste Casentinesi  (Ar, Fi, FC)

GREEN IN THE WORLD
1° Seychelles

BLACK IN THE WORLD
 La Russia di Putin

PREMI DELLA GIURIA POPOLARE

BORGO WEEKEND GREEN NORD
 PESARIIS (UD)

NATURAL PARK PREMIUM
1° Riserva  Naturale Montedimezzo (IS)

TOP CAMPING PREMIUM
1° Canonici  di San Marco (VE)

TOP CAMPING PREMIUM CENTRO-SUD
1° Camping  Baia Domizia (CE)

GREEN RESORT PREMIUM
Naturalis Bio Resort ( Martano, LE)

GREEN RESORT PREMIUM NORD
1° Adler Lodge Ritten (BZ)

AGRITURISMO PREMIUM
1° Essenzia (CB)

AGRITURISMO PREMIUM NORD
Al Rocol (BS)

SOSTE PREMIUM NORD
1° Agricampeggio da Bery – Covelo Valle Laghi (TN)

SOSTE PREMIUM CENTRO-SUD
Area sosta CoriCamper – Corinaldo (AN)




LA VITE È BELLA, IL CONSORZIO DEL MONFERRATO VI INVITA ALLA FIERA DEL RAPULE’ DI CALOSSO

 

Di Elisabetta Torrieri

Percorsi enogastronomici, un convegno e il recital-concerto di  Haber e Conte dedicati alla vigna e al vino: “fermentano” i preparativi del primo incontro pubblico organizzato a Calosso (Asti) nell’ambito di Identità Future, il progetto di recupero e valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, che si tiene dal 15 al 17 ottobre.

Calosso, borgo di-vino

Calosso si trova in magnifica posizione panoramica su un bricco che sfiora i 400 metri d’altezza tra le valli del Nizza e del Tinella, nel punto di transizione tra Astigiano e Langhe. Qui tutto ruota attorno alla civiltà del vino: significativa è la produzione di Moscato d’Asti, che costituisce la risorsa principale del territorio, ma ben rappresentati sono anche i vitigni a bacca nera tipici del Piemonte, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Freisa, cui si aggiunge una vera e propria rarità il Gamba di Pernice.

Calosso si caratterizza per la presenza dei crotin, ambienti sotterranei scavati nel tufo, sotto le case del paese, senza luce né aerazione, adibiti a cantine per la conservazione e l’affinamento dei vini più pregiati. In alcuni crotin, poi si trovano anche delle cisterne d’acqua, che viene immagazzinata per i periodi di siccità. Nei vani più profondi, invece, dove le temperature sono più basse, veniva conservata la neve, che veniva isolata con strati di pula o di paglia, per fungere da freezer naturale.

Il programma della fiera

Si parte alle 17 di venerdì 15 ottobre: nel Salone Don Pierino Monticone di piazza Sant’Alessandro si svolgerà il convegno dal titolo “La vite è bella – I paesi della vigna e del vino”. Relatori saranno l’antropologo Piercarlo Grimaldi, con un intervento dal titolo “Di vino e di bellezza: i musei contadini”, il sociologo Enrico Ercole (“Di museo e di marketing, identità-paesaggio-comunità”), Adriano Da Re, già segretario generale della Fondazione Torino Musei (“L’arte della vigna e del vino”), l’artista Giancarlo Ferraris (“L’arte per comunicare la terra”), l’editore Albino Morando (“Coltivare la bellezza”), il docente universitario Mario Fregoni (“La malora della vigna”) e lo storico Piero Bussi  (“La terra particulata, il caso di Calosso”). Il sindaco Pierfrancesco Migliardi porterà il saluto dell’Amministrazione. A moderare i lavori sarà Salvatore Leto, già direttore del Teatro Alfieri di Asti.

A seguire, alle 19, ci sarà l’apertura ufficiale della Fiera del Rapulè 2021 “Tra i colori d’autunno”, con il tradizionale e suggestivo percorso enogastronomico tra i “crotin”, le antiche cantine scavate nel tufo che giacciono sotto molte abitazioni del centro storico: la manifestazione trae ispirazione dal nome dall’antica pratica della vendemmia dei grappoli tardivi, i “rapulin ‘d San Martin”.

Alle 21, Alessandro Haber e Giorgio Conte si esibiranno in un recital-concerto che intreccerà versi di poesia e vino, dagli antichi greci agli autori contemporanei, con musica e canzoni del vastissimo repertorio del cantautore astigiano: lo spettacolo si svolgerà in piazza del Fossato, in caso di maltempo l’esibizione sarà spostata nel salone comunale.

Il percorso di gusto si paga con i crotin

Per accedere alla Fiera del Rapulé, che sarà aperta, sabato 16 dalle 18 alle 24 e domenica 17 dalle 11 alle 16.30, è necessario essere in possesso di Green Pass e avere acquistato il ticket di ingresso sul sito www.fieradelrapule.it . Il biglietto costa € 25 e include: ingresso alla manifestazione, servizio navetta dal parcheggio alla Piana del Salto, tasca e calice, 20 crotin, l’unica moneta accettata durante la manifestazione per l’acquisto di piatti, degustazioni di vino e acquisto delle bottiglie. 1 crotin corrisponde a 1 euro. Le casse si trovano in piazza sant’Alessandro o all’oratorio parrocchiale.

Il percorso si snoda tra il crotin Girio (risotto al Castelmagno e acciughe al verde), il crotin Duca Bianco (uova al tartufo, guanciotto caramellato al Moscato), Casa Olmi (vin brulé), il crotin ‘d Gonda (insalata di carne cruda), Palazzo de Teatro (ravioli del plin), il crotin Zia Tina (zabaione al Moscato), la Cantina Comunale (gnocchi al ragù di salsicca, torta di nocciole), il crotin Montafia (finanziera), la piazza del Castello (grappe), il parco del Castello (formaggi di Langa).

Si potranno visitare i crotin Barbero Gioia, crotin del Teatro, La Casa della Nonna. Mostre in corso alla Casa San Martino – Biblioteca (vetri e ceramiche raku a cura di Dedo Roggero Fossati), Bottega ‘d Ginin (opere di plastica riciclata a cura di Roberto Montafia), Butega ‘d Calos (mostra “Illuminati” a cura di Federica Cagnotto), Casa Irene (mostra fotografica “Calossesi d’un tempo” e “Casa di una volta” a cura di Giovanna Cardelli.

INFO: www.fieradelrapule.it




La TOP 10 delle gelaterie d’autore d’Italia

di Elisabetta Torrieri

Un viaggio inedito a dieci gusti per assaporare uno dei nostri piaceri irrinunciabili. Per l’estate appena iniziata abbiamo selezionato dieci location dove poter trascorrere emozionanti weekend alla scoperta del mondo del gelato artigianale, assaporando le imperdibili creazioni di “blasonati” Maestri Gelatieri.  Gelati gastronomici da Gambero Rosso, creati da campioni internazionali, magicamente uniti nel gruppo “I magnifici del gelato” di Franco Puglisi, per un viaggio imperdibile tra gusti e aromi dalla spinta innovativa e coppette a chilometro zero.

 1. Gelateria Homemade (Peschiera del Garda, VR)

Un inconfondibile cappello arancione e una profonda passione per il gelato sono i tratti distintivi di Juri Ceccon, l’eclettico titolare della Gelateria Homemade. Coadiuvato dalla compagna Katia e dal figlio Matteo, Juri ha fatto del suo locale un punto di riferimento del Lago di Garda. Ubicato nel centro storico di Peschiera, fra le mura antiche patrimonio Unesco, il punto vendita si contraddistingue per l’attenzione ai dettagli e per la cortesia del personale. Propone un gelato artigianale di tradizione italiana realizzato con ingredienti di qualità: latte biologico, panna fresca, frutta di stagione e prodotti del territorio a km zero e bio.

Tra i gusti più apprezzati vi sono la Crema di Peschiera, la Cheesecake di Capra con Frolla della Lessinia e il Croccante della Fortezza. Fra i sorbetti spiccano la Pera e Rosmarino, Maracuja e Basilico e il Persego Dop di Verona. In estate l’offerta si arricchisce con ghiaccioli e granite di frutta fresca e verdure, insieme a stecchi al cioccolato aromatizzato alle erbe naturali. Oltre a partecipare a eventi e concorsi internazionali del settore, dove ha ottenuto importanti premi e riconoscimenti, Juri si dedica anche alla formazione e alla consulenza nel settore della gelateria.

INFO: www.gelateriahomemade.com

2. Golosi di Natura (Gazzo Padovano, PD)

Nel laboratorio artigianale della gelateria Golosi di Natura avvengono ogni giorno grandi magie. È lì che prendono forma, oltre al gelato, tantissime golosità create con amore e sapienza dal Maestro Antonio Mezzalira. Aperto nel 2007, il locale punta da sempre alla più elevata qualità, privilegiando ingredienti naturali legati alla stagionalità e al territorio, anche a chilometro zero. Accanto alla proposta più classica, trovano posto nuove idee originali e sfiziose come il gelato gastronomico, insieme a tanti gusti buonissimi anche per gli intolleranti al lattosio e gelati con un basso indice glicemico.


La continua ricerca per la qualità e l’innovazione ha fatto ottenere ad Antonio molti premi e riconoscimenti prestigiosi. Nel 2008, con il suo raffinato Gelato al Prosecco ha vinto la Coppa d’Oro alla Mig di Longarone, considerata l’Oscar mondiale del gelato artigianale. Inoltre, è stato insignito per ben 4 volte dei 3 coni del Gambero Rosso, il massimo riconoscimento riservato alle migliori gelaterie italiane. Nel 2020 ha ottenuto il premio speciale di miglior gelatiere gastronomico d’Italia.    Tra le specialità più sfiziose: il gelato al gorgonzola.
Da quasi 10 anni, pubblica un’accurata selezione delle sue ricette nella rivista Punto.IT.

INFO: www.golosidinatura.it

3. I Giardini di Marzo (Varazze, SV)

Chi scopre per la prima volta Varazze, in provincia di Savona, si trova davanti un panorama in cui montagna, mare e borghi medievali si fondono insieme creando un ricco cocktail di meraviglie naturali. Da non perdere, il centro storico che, per la sovrapposizione di stili ed epoche diverse, è uno tra i più belli e caratteristici borghi della Riviera Ligure; la Chiesa di Sant’Ambrogio (XIV secolo) e le sue cappelle laterali, la Chiesa Di Santa Caterina, del XVII secolo, il Santuario di Nostra Signora della Guardia; il Parco Naturale del Beigua, riconosciuto come geoparco UNESCO nel 2005 e che oggi, con i suoi 39.230 ettari di estensione, racconta la storia floristica della Liguria.

Nella gelateria I Giardini di Marzo, di Venturino Ferrandoin Piazza Dante, 28, in zona centrale, si possono assaporare in un’atmosfera calda e accogliente, gelati spettacolari, torte al cioccolato, sorbetti strepitosi dai gusti a chilometro zero, come quello limone e basilico. Qui il gelato è un vero spasimo di passione: si tratta di ricette esclusive, ideate da Venturino Ferrando per offrire al cliente un gelato che ricordi il gusto della propria infanzia. Molto gettonata anche la parte di negozio dedicata alla frutta e a uno spettacolare frullato.

INFO: www.facebook.com/infoigiardinidimarzo.it

4. Gelateria Caminia (Firenze)

 Nella città del Rinascimento è possibile visitare a piedi il centro storico, piccolo e facile da esplorare: non solo chiese, musei e monumenti storici unici al mondo. In un’atmosfera magica e ricca di sorprese, troviamo la gelateria Caminia di Lavinia Mannucci (Viale Giannotti, 29), dove, tra un cono e una coppetta, dietro il banco frigo troviamo nientemeno che Miss Toscana 2017. Gelatiera nell’azienda di famiglia, una laurea e un master di economia aziendale, la 29 fiorentina Lavinia Mannucci è circondata da clienti che le chiedono, oltre alla coppetta, anche l’autografo o una foto insieme.

Ogni gelato viene prodotto artigianalmente dalla gelatiera Miss nel totale rispetto della tradizione più autentica, in sintonia con la natura e con la massima attenzione al benessere. I gusti tutti sapientemente abbinati, come dimostra il gelato fico e mango: praticamente perfetto, perché non troppo dolce e il sapore della frutta non viene mai coperto dallo zucchero. Tra le ultime creazioni di successo, un famosissimo dolce trasformato in gelato: la nuova versione della crema catalana. Pronta da sfilare in passerella.

INFOwww.facebook.com/gelateriacaminia1987

5.Gelateria Dondoli (San Gimignano, SI)  

Antichissimo borgo della Val d’Elsa, San Gimignano, Patrimonio dell’Unesco dal 1990, è nota ai turisti di tutto il mondo come la “Manhattan del Medioevo“, per l’incredibile quantità di torri che un tempo svettavano sui tetti del paese. Situata nella centralissima Piazza della Cisterna a San Gimignano, la Gelateria Dondoli nasce nel 1992 dalla passione del celebre Maestro Sergio Dondoli. Inserito nel 2011 nella lista dei 10 “Best Gourmet Places in the World” di Lonely Planet, il locale si distingue per la proposta di gusti originali ed insoliti creati da Sergio.

Tutti i suoi gelati sono prodotti con ingredienti selezionati e di prima qualità, con un occhio di riguardo per i prodotti tipici del territorio come lo Zafferano di San Gimignano DOP e il Vinsanto; spiccano inoltre la Nocciola Tonda Gentile delle Langhe e il Pistacchio di Bronte.

Degno di nota è il gelato al cioccolato Amedei, premiato a Londra con l’Oscar per il miglior cioccolato del mondo. Grande ideatore di abbinamenti di sapori innovativi, è l’autore di sorbetti profumati alle erbe aromatiche quali Rosemary Baby® (Sorbetto di lampone e rosmarino) e Venere Nera® (more e lavanda), Curva Fiesole® (ricotta e mirtilli), Michelle® (cantuccini allo zafferano, mandorle, miele e scorze di arancia), Biske Rata® (cioccolato bianco, olio di semi di zucca, biscotti).

INFOwww.gelateriadondoli.com  

6. Il Cannolo siciliano (ROMA)

 Nella Città eterna, tra negozi e botteghe del gusto dense di corposi e dolci sapori, in Piazza Malatesta 16, presso la Gelateria Il Cannolo Siciliano, si può gustare il gelato del maestro gelatiere e campione del mondo di gelateria Eugenio Morrone, che a luglio, alla XX edizione del BergaFest, ha ricevuto il prestigioso titolo di “Ambasciatore dell’Accademia del Bergamotto”, insieme a Iginio Massari e Filippo La Mantia. Già Vincitore Gelato Festival All Stars 2018 Miglior gelatiere Food&Travel Awards 2018.

Tra i gusti più amati dai clienti, il sorbetto di uva fragola, il sorbetto di fichi abbinato ad un gelato di noce pecan di altissima qualità, e il sorbetto di gelsi. E ovviamente, sua maestà il cannolo siciliano, farcito al momento in cialde fragranti con una delizia di ricotta. Il Cannolo Siciliano è nelle prime trenta gelaterie d’Italia secondo Dissapore.

INFOwww.ilcannolosiciliano.it

 7. Gelateria Colalucci (Nettuno, Roma)

Considerata tra le città più belle del Lazio, Nettuno è situata a sud della Provincia di Roma, al confine tra l’agro romano e l’agro pontino. Da visitare, il suo caratteristico cuore antico: il borgo medievale marinaro, che racchiude un gruppo di case, chiese, palazzi tra cinte murarie interrotte da alcune torri cilindriche risalenti al 1300.

Nella Gelateria Colalucci, in Piazza Mercato 13, è racchiusa tutta l’esperienza e la passione di un grande Maestro del brivido: Sergio Colalucci, vincitore nel 2006 della Coppa del Mondo della Gelateria insieme al team italiano, ideatore di gelati che regalano sensazioni che dal palato arrivano fino al cuore. L’offerta in vetrina accoglie “I Gusti Classici“, con una ricca collezione di gusti attinti dalla tradizione italiana e che esalta i sapori e valorizza i territori da cui provengono le materie prime. La linea speciale “Gusti Excellence” eleva il sapore a un livello superiore con inedite proposte come il Bacio Pralinato, il Pistacchio Salato e la Vaniglia Blend.

INFO: www.colalucci.it

8.Gelateria Artigianale Maggiore (Vieste, FG)

È una storia dolcissima quella della Gelateria Maggiore, (Via Santa Maria di Merino, 40) fondata oltre 30 anni fa a Vieste e divenuta in breve tempo un punto di riferimento per gli amanti del buon gelato artigianale. Ad apprezzare la sua proposta è una sempre più fitta schiera di clienti affezionati, a cui si affiancano le migliaia di turisti che popolano la città e i dintorni durante la stagione estiva.

La costante ricerca di gusti innovativi caratterizzati da ingredienti di prima qualità e del territorio unita all’esperienza del maestro gelatiere Domenico Maggiore (che è anche Direttore Tecnico di Casa Optima, centro di formazione professionale che opera nel campo delle sweet art), hanno portato la gelateria a sviluppare un’offerta in vetrina ampia, dinamica e soprattutto golosa che soddisfa le esigenze di ogni palato.

La proposta creativa include anche gusti senza glutine e senza lattosio. Ogni specialità viene servita da un team altamente professionale, oltre a presentare il gelato su coni e coppette con grande maestria, si fa apprezzare per la sua competenza e gentilezza.

INFO: www.gelateriamaggiore.it

9. Gelateria Just Café (Zapponeta, FG)

Amici d’infanzia, Enzo e Mauro condividono fin da subito le loro piccole, grandi passioni. Laureati entrambi in economia e commercio, nel 2013 decidono di dare una svolta alla loro vita e, sulla spinta di una vera dedizione per l’arte culinaria, intraprendono la loro avventura nel mondo del gelato.

Nasce così Just Cafè, un locale di tendenza che sa come stupire anche il consumatore più esigente. L’offerta di gusti in vetrina è il risultato di anni di ricerca e di sperimentazione, con l’obiettivo di creare specialità inedite che sanno parlare al cuore e conquistare i sensi. Ogni gusto viene prodotto artigianalmente nel totale rispetto della tradizione più autentica, in sintonia con la natura e con la massima attenzione al benessere.

Si tratta di ricette esclusive, ideate da Enzo e Mauro nel loro laboratorio di Zapponeta per offrire al cliente un gelato che ricordi il gusto della propria infanzia. Non mancano le specialità che sanno sorprendere per un sapore del tutto nuovo, anche inaspettato, e che rispecchia le caratteristiche sensoriali, olfattive e gustative della grande cultura culinaria italiana. Il risultato è sempre un gelato perfettamente bilanciato, frutto di competenza tecnica, sensibilità artistica e tanta voglia di rendere felice il cliente.

INFO: www.instagram.com/justcafezapponeta/?hl=it

10. Gelateria Caruso (Potenza)  

È un’attività storica, quella della Gelateria Caruso, che prende avvio nel lontano 1956. Da questo preludio si è sviluppata l’arte che viene oggi portata ai massimi livelli dal maestro gelatiere Pina Caruso. Dedizione, costanza, ricercatezza, è il patrimonio tramandato di generazione in generazione, a cui Pina aggiunge un innato estro creativo per realizzare le sue esclusive specialità, non solo da gustare, ma anche da ammirare. Il laboratorio è una vera fucina di idee, illuminazioni, sperimentazioni dedicate al consumatore finale. La gelateria, dallo stile puro e lineare, offre un’esperienza sensoriale ricca di emozioni.

I suoi gusti come l’Infinito, il Lucano, il Mon Amour, il Rosetta, il Per Sempre ed il Dolce Betty sono veri racconti sul territorio e sugli affetti. La pasticceria, vede nell’eleganza, nella semplicità, nei particolari e soprattutto nella tradizione, i requisiti fondamentali per un prodotto che si vuol far ricordare. Fra le sue specialità vi sono i fichi del Salento ripieni di mandorle tostate e ricoperti da cioccolato fondente, i dolci Divino Amore fatti con pasta reale, confettura di amarene e granella di nocciole ricoperti da bianca glassa di zucchero, i Mostaccioli dal profumo e sapore speziato, le Mattonelle e i Ricciarelli.

È l’eco di un passato dove la mescolanza di materie prime di alta qualità, nelle sue straordinarie sfumature del gusto, accarezza come un velluto i palati più raffinati. Da giugno anche Maratea ospita le prelibatezze di Caruso, mentre Castelmezzano già da tre anni.

INFO: www.gelateriacaruso.com




L’estate in Valle d’Aosta con le proposte di Benetour

Una vacanza consigliata per chi ama stare all’aria aperta circondato da boschi, prati in fiore e tanti buoni profumi. Perfetta anche per chi vuole passeggiare, compiere escursioni, andare in bicicletta o dedicarsi ad altri sport. Attività all’aria aperta, ampi spazi e distanza di sicurezza: sono queste le parole chiave per scommettere sulla stagione estiva 2021 in Valle D’Aosta.

Cogne, le splendide cascate di Lillaz

Bellezze naturali, fra trekking e terme

Quasi 300 giorni di sole all’anno, un’aria incredibilmente pulita e salutare: la Valle D’Aosta è un vero paradiso per chi cerca un luogo lontano dal caos cittadino dove ricaricare le batterie sfruttando i benefici di una vita attiva e all’aria aperta. La montagna d’estate è tutta da scoprire. Il trekking è un modo divertente per andare alla ricerca di laghetti alpini, passando tra boschi profumati e pascoli di alta montagna, raggiungere i Rifugi per godersi, in quota, sole, relax e un’ottima polenta. Trekking per tutti i gusti, alle pendici del Monte Bianco, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso o nel Parco del Mont Avic.

Trekking in Val di Rhemes

Infiniti anche gli itinerari da percorrere con la mountain Bike, o con l’E-bike, la bicicletta con la pedalata assistita. Da non dimenticare la possibilità di provare una discesa di rafting, per poi rilassarsi alle terme di Pré Saint Didier e di Saint Vincent.

Tra Castelli e artigianato

La Valle d’Aosta offre poi oltre 100 tra castelli medioevali, torri e fortezze più volte trasformati nel tempo fino a diventare residenze rinascimentali, chiese romaniche e barocche. Tra questi è bene ricordare il castello di Fénis, il castello di Issogne e il Castello di Sarre (residenza di caccia di Savoia) e il Complesso Monumentale del Forte di Bard. Per quanto riguarda l’artigianato un appuntamento estivo importante (nel mese di agosto) è sicuramente la Fiera di Sant’Orso d’été dove gli artigiani espongono i propri prodotti frutto di variegate tecniche che spaziano dalla tornitura all’intaglio del legno, alla scultura su pietra, alla lavorazione del ferro e del cuoio.

Il Castello di Ussel

In Valle d’Aosta con Benetour

Benetour, il Tour Operator con sede ad Aosta, che opera dal 2003, è specializzato nel prodotto Montagna, Mare, Viaggi di gruppo e Vacanza Outdoor. Uno staff, professionale e competente, è disponibile a fornire prodotti che possono rispondere al meglio alle esigenze dei clienti. Una vacanza alternativa e sorprendente, fatta di un intreccio di Natura, Arte, Cibo, Sport e Cultura.

Rafting sulla Dora Baltea

Il Tour Operator Benetour offre, quindi, un nuovo modo di viaggiare per sostenere un migliore modello di vacanza in cui vige il diritto a soffermarsi per riconoscere luoghi, spazi, silenzi, profumi, colori che consentano di riappropriarsi del sentire e dell’ascoltare i propri sensi e le proprie emozioni. Qualunque sia il tipo di vacanza, si sentirà una calorosa accoglienza da parte di tutto il personale Benetour in Valle D’Aosta.

Le strutture ricettive

Dal punto di vista dell’accoglienza, la Valle D’Aosta offre strutture ricettive di differenti tipologie: dall’hotel 3 stelle a conduzione familiare ai 4 e 5 stelle con servizi di alto livello. Si tratta di strutture adatte a tutte le esigenze dei viaggiatori: dedicare un po’ di tempo a se stessi, scaricare le tensioni, riposare, fare un bel detox e allontanare i pensieri.

Una vacanza sicura e protetta

Denominatore comune di tutti i soggiorni Benetour è la nuova polizza assicurativa medico bagaglio e annullamento predisposta dal tour operator, valida anche in caso di eventi pandemici, che garantisce ai clienti la massima sicurezza, sollevando le agenzie da ogni tipo di incombenza e responsabilità. La copertura, compresa nei pacchetti, include il rimborso, con una piccola franchigia, dell’importo del viaggio nel caso in cui il tampone eseguito nelle ore precedenti o immediatamente prima della partenza, risulti positivo. Nel caso in cui, al momento del rientro in Italia, il viaggiatore dovesse essere sottoposto a quarantena, l’assicurazione copre i costi sostenuti, entro un determinato importo, per il prolungamento “forzato” del soggiorno e i costi del trasporto per il rientro in Italia.

INFO

Benetour, tel 0165/261126, www.benetour.it




Passeggiate urbane e nella natura. Ecco che cosa fare nel weekend

I colori della ripartenza sono il giallo e, speriamo presto, il bianco. Ma anche il verde, quello dei parchi, dei giardini e della natura, protagonisti degli eventi che abbiamo selezionato per voi per il weekend del 29 e 30 maggio.

A Rovato (BS) aprono i giardini di Castello Quistini

Domenica 30 maggio, a Rovato, in provincia di Brescia, nel cuore della Franciacorta, si può andare alla scoperta dei meravigliosi giardino di Castello Quistini, che tornano ad aprire al pubblico. La visita si può effettuare si liberamente, al costo di 6 euro a persona, oppure con una guida esperta, al costo di 8 euro a persona. Sarà una magnifica occasione per ammirare la fioritura di oltre mille varietà di rose, architetture e atmosfere uniche.

Per chi parteciperà alla visita guidata, il tour “Tra rosa, storia e leggenda” permetterà di scoprire tante curiosità sulle varietà botaniche del giardino, ma anche sulla storia e sull’architettura di questo gioiello della Franciacorta. Il giardino, infatti, è specializzato in rose antiche, varietà inglesi e moderne. Chi lo vorrà potrà portare a casa un ricordo speciale della visita al castello. Le visite sono a numero chiuso e con prenotazione obbligatoria, nel rispetto delle norme anti covid.

INFO: www.castelloquistini.com

A San Lazzaro di Savena (BO) c’è…l’Imboscata

Domenica 30 maggio, dalle 15, nel Parco Fluviale del Molino Grande, a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, è in programma L’Imboscata un’iniziativa culturale, ambientale e artistica per un pomeriggio all’aria aperta. Il percorso, di circa 8 km, attraversa l’Oasi Fluviale del Molino Grande, costeggia il fiume Idice e si compie in senso orario, mantenendo il fiume sempre sulla propria destra. La durata varia, a seconda del proprio “passo”, da 2,5 a 4 ore e la passeggiata è adatta a tutti, anche ai bambini.

Lungo il percorso, si incontreranno musicisti, giocolieri, danzatori, poeti, narratori, acrobati e pittori nascosti tra alberi, cespugli e il fiume, dislocati in maniera diffusa e distanziata, che si esibiranno in piccole performance, interagendo con l’ambiente circostante.

La partecipazione è gratuita e senza obbligo di prenotazione. Ci si può presentare nella fascia oraria 15-20 e percorrere autonomamente il sentiero. L’accesso principale è a Cà de Mandorli, dove si trova anche un ampio parcheggio, mentre quelli secondari sono a Castel dei Britti, Via Pedagna e via Montebello. Gli accessi saranno scaglionati per evitare assembramenti lungo il percorso. Mascherina obbligatoria e obbligo di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro durante tutto il percorso.

INFO: www.comune.sanlazzaro.bo.it

A San Rossore (PI) escursione con il trenino

Domenica 30 maggio, presso la tenuta di San Rossore, in provincia di Pisa, doppia escursione, al mattino alle 9.30 e al pomeriggio alle 14.30, con il trenino e con una semplice passeggiata per andare alla scoperta delle meraviglie del territorio. Si potranno incontrare daini, volpi, cinghiali e osservare le dune incontaminate di una delle pinete di pino domestico più estese d’Italia. L’iniziativa è adatta a tutti.

Il ritrovo per la partenza è alle 9,15 o alle 14,15 presso il Centro Visite della Tenuta San Rossore, in località Cascine Vecchie. La quota di partecipazione è di € 20 per gli adulti e di € 8 per i bambini dai 6 ai 10 anni, fino a 5 anni gratis. La visita ha una durata di circa 2 ore. Indossare scarpe comode e portare borraccia o bottigliette d’acqua. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.naturatour.it o 339/3670805

A Tarquinia (VT), un’escursione alla Necropoli di Monterozzi

Domenica 30 maggio, alle 11, è in programma una visita guidata alla Necropoli di Monterozzi a Tarquinia, una delle più belle e interessanti testimonianze di arte etrusca e di pittura antica antecedente l’età imperiale romana.

Durante la visita si potranno ammirare i tumuli più belli e famosi, come la Tomba della Caccia e della Pesca, quella delle Leonesse, dei Giocolieri, dei Leopardi, delle Baccanti, dei Demoni Azzurri e della Pulcella. Gli affreschi delle camere funerarie raffigurano scene di banchetti funerari, danzatori, suonatori, giocolieri e paesaggi, raffigurati con colori vivaci.

La visita ha una durata di circa 2 ore. Quota di partecipazione: ingresso necropoli € 6 intero, € 2 ragazzi 18-25 anni, gratuito 0-17 anni. Costo della visita guidata: intero € 13, € 5 bambini 5-13 anni, noleggio auricolari obbligatorio in rispetto delle norme anti Covid € 2. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.romacaputour.it, tel 333/4854287

A Palermo visita guidata a Villa Giulia

Sabato 29 maggio, alle 11, si può prendere parte a una visita guidata a Villa Giulia, uno dei più grandi e importanti giardini pubblici di Palermo, che Goethe definì “il più meraviglioso angolo della terra”.

Insieme a Valentina Molozzu dell’associazione Tacus, storica dell’arte e guida turistica autorizzata, si potranno conoscere le figure mitiche del Genius Loci e di Kronos, compiere un viaggio allo stesso tempo culturale, ma anche spirituale ed esoterico, scoprendo simboli, numerologia, geometria e architettura di un luogo magico, che si presta a più chiavi di lettura.

Il ritrovo per la partenza è alle ore 10 davanti all’ingresso di Villa Giulia, in via Lincoln. Quota di partecipazione: € 10 per i soci Tacus, € 12 per i non soci. Prenotazione obbligatoria, così come l’uso della mascherina e il mantenimento della distanza personale per tutta la durata della visita.

INFO: www.tacus.it, tel 320/2267975

Alla scoperta della Cagliari sotterranea

Doppia possibilità per scoprire i segreti della Cagliari sotterranea. Sabato 29 maggio, alle 17, e domenica 30 maggio, alle 10, è in programma una visita guidata che consentirà di ammirare i luoghi più nascosti della città, tra storia, mistero e fascino.

L’itinerario parte dal quartiere di Stampace, si percorre la Galleria Rifugio dell’Istituto dei Salesiani, un tunnel di 120 metri utilizzato come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, e si arriva poi alla Cripta di Santa Restituta, tra le più belle testimonianze storico-artistiche della città. Si prosegue poi nel quartiere della Marina per visitare l’area archeologica di Sant’Eulalia, e le vestigia del suo antico passato romano. Infine, l’escursione di conclude con la visita a un piccolo rifugio antiaereo privato e con un goloso aperitivo presso il giardino sotto le mura del castello.

Il ritrovo per la partenza è alle ore 17 (sabato) e alle ore 10 (domenica) in via Sant’Ignazio da Laconi 64, davanti al cancello di ingresso dell’Istituto dei Salesiani. La quota di partecipazione è di € 15 per gli adulti e di € 8 per i bambini da 6 a 14 anni, comprensiva di visita guidata e aperitivo. Minori di 6 anni gratis. Prenotazione obbligatoria, così come mascherina, gel igienizzante e distanza di almeno 1,5 metri.

INFO: www.isolachevorrei.com, tel 340/4797091 o 347/3267248




Valsugana, green tutto l’anno. I 5 punti per essere primi

Intervista a Stefano Ravelli, AD Azienda per il Turismo Valsugana-Lagorai

di Vittorina Fellin

Con l’ottenimento della prima certificazione per il turismo sostenibile, la destinazione turistica trentina ha anticipato le tematiche che si stanno affermando a livello turistico mondiale. Già un anno fa, infatti, il territorio trentino ha ottenuto l’importante riconoscimento e Stefano Ravelli, amministratore delegato dell’Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai, è stato tra i più vivaci sostenitori del progetto. A lui, grande conoscitore del settore turistico regionale, abbiamo chiesto come si sta organizzando il comparto dopo l’emergenza coronavirus, partendo proprio dai temi ambientali.

Valsugana, la destinazione green da vivere tutto l’anno

Le tematiche “green” avranno maggior peso nel settore del turismo?

“Noi ci abbiamo creduto fin dall’inizio promuovendo un progetto ambizioso che è durato due anni. La Valsugana è stata la prima e per ora unica destinazione certificata per il turismo sostenibile a livello mondiale, secondo gli standard Global Sustainable Tourism Council (GSTC). Un modello di certificazione che mette la comunità al centro e conferma l’attenzione con la quale il territorio guarda alla sostenibilità e agli aspetti collegati ai cambiamenti climatici. Una migliore qualità della vita in termini ambientali per tutti coloro che vi abitano 365 giorni all’anno e naturalmente per gli ospiti che vengono a visitarci. Questo è il nostro valore aggiunto certificato da uno standard internazionale. Sappiamo di essere stati i precursori in questo campo, ci abbiamo creduto fin dall’ inizio e ora auspichiamo che questa strada possa essere seguita da tante altre realtà sia trentine che italiane”.

Lago di Levico. Strada pescatori (foto Stefano Slompo)

Quali sono gli indici di certificazione e cosa misurano?

“I Criteri GSTC sono stati creati dalla comunità turistica come risposta alle sfide globali degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” delle Nazioni Unite. La certificazione va a verificare tali criteri, in pratica definisce e valorizza le caratteristiche intrinseche della destinazione turistica come sistema territoriale, ponendo particolare attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici, alle esperienze turistiche green e slow, alla tutela e al benessere della comunità, alla parità di genere”.

Iniziative come “Vacanze in Baita” e “Adotta un mucca” hanno sempre avuto un grande successo di pubblico e hanno consentito di integrare il reddito degli operatori mettendo a sistema diversi settori come agricoltura e commercio. È questa la strada?

 “L’obiettivo di una certificazione per il settore turistico non è di avere un marchio prestigioso da esibire, ma piuttosto un’opportunità per creare sistema attraverso la cultura del turismo dove tutti, residenti, operatori e parte pubblica fanno la loro parte. Vacanze in baita, per esempio, è un’associazione che raggruppa le case di montagna in affitto in Valsugana e sulla catena montuosa del Lagorai, un’occasione di reddito per gli operatori e una straordinaria opportunità per chi vuole vivere appieno l’esperienza della montagna applicando il distanziamento naturale, come viene richiesto oggi”.

Che cosa intende quando riferite che il “primo ambasciatore dello stile di vita sostenibile è la collettività che vive responsabilmente il territorio e mette il proprio benessere al centro”?

 “I primi ambasciatori della ricchezza di questo territorio siamo noi. Lo slogan “La Valsugana è il posto dove ci piace vivere afferma gli elementi fondanti della destinazione: turismo responsabile, valutazione dell’impatto etico sulle strategie di sviluppo economico e sociale, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente (es. piani di mobilità, gestione dei rifiuti, acque reflue, riduzione del consumo delle risorse non rinnovabili, energia pulita). Tutti aspetti che oggi diventano un importante elemento per aumentare il valore percepito della destinazione, dove i cittadini diventano i primi attori protagonisti e ambasciatori del territorio. Per riappropriarci di questi valori stiamo promuovendo dei corsi di formazione con i residenti”

In occasione del Festival della Green Economy, era stato chiamato a dibattere sui temi quali undertourism e slow tourism. Ci spiega di cosa si tratta e perché sono tematiche tanto attuali?

“Il tipo di vacanza che proponiamo in Valsugana è fatto di destinazioni green e alternative, un tempo considerate una nicchia di mercato. Ora si può affermare con sicurezza che il vero lusso è questo, perché in tempi di distanziamento sociale e paura da assembramenti improvvisi, la possibilità di arrivare su altopiani verdeggianti senza carico antropico e sorprendersi di fronte ad un formaggio di malga, o ad una vista spettacolare, non ha eguali. Dobbiamo insegnare all’ospite che quella genuina e ruvida ospitalità di montagna è il vero valore di questo tipo di turismo rispettoso e conservativo dell’ambiente”.

Forte Busa Granda (Foto Stefano Slompo)

Quali sono i luoghi per sorprendersi ed emozionarsi in Valsugana?

“Posso citare alcuni luoghi meno usuali rispetto alle più celebri mete della Valsugana come Forte Busa Granda, una passeggiata immersi nella storia e nella natura, le Grotte di Castello Tesino, facilmente percorribili da tutti, e poi naturalmente Arte Sella, un autentico museo all’aperto. Per chi ama i paesaggi più agresti, consiglio l’Altopiano di Vezzena con le sue malghe, mentre agli appassionati di castelli una sosta a Castel Ivano non deluderà”.

Un bel luogo può contribuire a farci provare la felicità? Lei l’ha provata e dove?

“Direi proprio di sì, se si vive appieno l’esperienza del luogo. A me è capitato di vivere un momento di gioia al Lago delle Prese sopra il Comune di Roncegno, in occasione di una manifestazione musicale chiamata Lagorai d’incanto, in cui gli artisti presenti proponevano dei pezzi in acustica. Un’emozione per il luogo e per l’esperienza musicale”.

Laghetto delle Prese (foto Brando Bello)

….scopri i 5 punti per ripartire nella 2° pagina…

 Quali sono i 5 punti fondamentali con cui ripartite?  

  1. Dimenticarci il turismo di ieri perché tutto cambia. Dobbiamo ripartire dal distanziamento naturale, un concetto che in montagna è facilmente applicabile.
  2. È importante poi creare un clima di fiducia e di rassicurazione per i nostri ospiti e noi lo facciamo con una certificazione che dà la misura della nostra attendibilità. Abbiamo la possibilità di rivolgerci ad una clientela nuova a cui possiamo offrire un approccio più diretto. Con le prenotazioni fatte con i motori di ricerca o le grandi agenzie, ci siamo fatti sfuggire il valore del contatto umano.
  3. Partire dai residenti. Loro sono i nostri autentici ambasciatori del territorio perché lo vivono ogni giorno.
  4. Un turismo orientato al contenimento dei numeri, con attività riservate a piccoli gruppi. Questo ci impone di fare sistema, lavorando sulla destagionalizzazione.
  5. Tornare alla semplicità delle cose. Qui noi possiamo offrire l’eccezionale valore della montagna e della sua genuina ospitalità.

Opere della rassegna di arte contemporanea “Arte Sella” in Val di Sella, nel Comune di Borgo Valsugana

INFO: www.visitvalsugana.it

 




A Gerusalemme le religioni pregano insieme per unire il mondo. E a Roma…

“Il coronavirus ha causato molte morti in tutto il mondo. Non distingue tra religioni, Paesi, nazioni e continenti. Il pericolo è al di sopra di tutti e, come tale, la responsabilità ricade su ognuno di noi. Ognuno si rivolgerà in preghiera al proprio Signore; possano tutte le nazioni della terra comprendere l’unicità del nome di Dio”. Sono parole del sindaco di Gerusalemme Moshe Lion, che ieri ha ospitato nella città israeliana i leader di tutte le religioni per pregare per la salute dei cittadini del mondo.

E mentre hanno già fatto il giro del mondo le immagini di Papa Francesco, solo, sotto la pioggia, in una Piazza San Pietro deserta, mentre impartisce la benedizione “Urbi et Orbi”, immagini che passeranno alla storia come simbolo di questo difficile 2020, nella città santa hanno risposto all’invito del sindaco il rabbino capo sefardita di Gerusalemme, Shlomo Moshe Amar e il rabbino capo ashkenazita di Gerusalemme, Aryeh Stern; Sheikh Muafek Tarif, rappresentante della comunità drusa, il Terzo Patriarca di Teopolo, l’attuale Amministratore del patriarcato latino, S.E. Pierebattista Pizzaballa, il Patriarca armeno, Noran, il Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Patton, Sheikh Muhammad Kevan e Sheikh Attel Atrash.

Questa commovente occasione di preghiera si è svolta avendo sullo sfondo la splendida Gerusalemme.  I capi religiosi si sono riuniti per pregare per la salute dei malati e nella speranza che il coronavirus, che ha sconvolto il mondo, abbia termine.

“Con grande gioia stiamo attendendo il ritorno dei pellegrini e dei turisti italiani nella splendida Gerusalemme. Non si può stare lontani da Gerusalemme. Non si può parlare di Gerusalemme senza amarla” ha dichiarato Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano, ricordando la celeberrima frase di Carlo Maria Martini.

I leader religiosi hanno recitato una preghiera, terminata con il canto di “Colui che fa la pace nei cieli, possa portare la pace su di noi”, concludendo con una benedizione per tutti gli uomini della Terra”. Preghiera che si aggiunge a quella di Papa Francesco.




Inaugurata la prima cabinovia a Cortina sulle Tofane

Costruita soltanto in 6 mesi traghetta la città ampezzana verso i Mondiali e le Olimpiadi

Di Edoardo Stucchi

Cortina d’Ampezzo si appresta a cambiare volto e il primo passo di questo traguardo verso i Mondiali 2021 e le Olimpiadi 2026 è stato compiuto. Sabato 11 gennaio è stata inaugurata la nuova cabinovia di Cortina, in sostituzione dell’impianto che serve il primo tronco della Tofana-Freccia nel cielo, che ha ormai compiuto 50 anni.

La nuova cabinovia, prima nel suo genere a Cortina, realizzata da Leitner, formata da 47 cabine che porteranno 1800 persone all’ora, faciliterà le salite verso Col Drusciè a 1778 metri e gli altri arrivi di Ra Valles a 2470 metri e a Tofana di Mezzo, a 3244 metri, il punto più alto dal quale si gode una vista panoramica a 360 gradi sulle Dolomiti.

Anche la stazione di partenza è completamente rinnovata: un progetto architettonico e impiantistico studiato per essere altamente funzionale e che ben si inserisce nello splendido contesto paesaggistico circostante.

Gli interventi strategici

Ma non è soltanto l’impianto nuovo a creare soddisfazione fra la popolazione residente e i turisti. Il Commissario di Governo per la realizzazione del progetto sportivo delle finali di Coppa del Mondo e dei Campionati Mondiali di sci alpino,  Luigi Valerio Sant’Andrea, ha sottolineato gli interventi strategici attuati: in particolare le piste Druscié A e B e il relativo impianto di innevamento programmato, le piste Olympia e Vertigine e relativi tunnel di collegamento, la nuova pista Lino Lacedelli nel comprensorio delle Cinque Torri, la Finish Area Rumerlo, un nuovo sistema per il distacco controllato di valanghe e interventi di accessibilità.

Cortina guarda a un futuro green

Per il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, la modernizzazione degli impianti è il primo passo verso un vero rinascimento della cittadina ampezzana, la regina delle nevi italiane. Nei progetti futuri ci sono anche opere funiviarie di collegamento fra le aree sciistiche per ridurre l’impatto ambientale delle auto e la sistemazione di alcuni by pass viari per migliorare l’accesso alla cittadina.

L’obiettivo della Freccia nel cielo è modernizzare i collegamenti dolomitici ma soprattutto mettere uno stop al traffico auto nell’area. “Seguiranno altri collegamenti”, come ha ricordato Mario Lazzari, presidente di Dolomiti Superski, “per ampliare sia il comprensorio di Cortina e sia per collegare la Perla delle Dolomiti con altre vallate circostanti, realizzando tra Cortina e l’Alto Adige il più grande carosello sciistico al mondo in quota, dove i collegamenti non avranno più bisogno di auto”.

Cortina, paradiso dello sci

Cortina d’Ampezzo è il paradiso dello sci e delle arrampicate, delle escursioni sulle più belle montagne, come il Cristallo o le Cinque Torri, dichiarate Patrimonio dell’UNESCO, dei grandi eventi internazionali, come la Coppa del Mondo di sci femminile o la gara automobilistica Coppa d’oro delle Dolomiti.

I turisti hanno a disposizione 120 km di piste da discesa suddivise nelle ski aree del Cristallo-Faloria-Mietres, della Tofana, del Lagazuoi e delle Cinque Torri, inserite nel circuito del Dolomiti Superski. Piste dai nomi conosciuti come il mitico Canalone, la Vertigine Bianca o l’Olimpia, sulla quale si organizza la Coppa del mondo di sci femminile. E due importanti percorsi: il Sellaronda e il Giro sciistico della Grande Guerra. Gli amanti dello sci nordico possono disporre di 70 km di piste, inserite nel Dolomiti Nordic Ski.

Ma Cortina è anche la regina delle altre attività sportive invernali: sci d’alpinismo e fuori pista, escursioni con le racchette da neve, discese con il Taxi bob sulla pista olimpica di bob, arrampicate su cascate di ghiaccio. E ancora, percorsi avventura nell’Adrenalin Park, giri in carrozza, pattinaggio e curling allo Stadio Olimpico del Ghiaccio, costruito in occasione delle Olimpiadi Invernali del 1956.

Gli eventi da non perdere

Il primo weekend di febbraio 2020, l’1 e il 2, è di scena la 43° edizione della Gran Fondo Dobbiaco-Cortina. Appuntamento imperdibile per lo sci di fondo, che collega la zona delle Tre Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria e la località di Cortina d’Ampezzo. Sabato 1 si svolge la 42 km in tecnica Classica da Dobbiaco e domenica 2 parte la 30 km skating con partenza da Fiames e arrivo alla Nordic Arena di Dobbiaco. Subito dopo le gare, le premiazioni.

Il 22 febbraio 2020 ritorna a Cortina d’Ampezzo la 4º edizione della C.A.I. Snow Run, la gara di corsa in montagna in notturna lungo le piste da sci battute. Il punto di ritrovo è alle ore 18.00 sotto il campanile di Cortina.

La competizione è consigliata agli escursionisti esperti. Due i percorsi: il Trail di 17 km con dislivello positivo di 1.380 metri, da completare nel tempo massimo di 4,30 ore e il Mini Trail di 9.5 km con dislivello positivo di 555 metri, da compiere in massimo 2,00 ore.

A Cortina anche motori e auto storiche

La scintillante Cortina d’Ampezzo, dal 5 al 7 marzo, chiama a sé gli appassionati di motori e di auto storiche: in questi giorni ha infatti luogo la WinteRace, un’emozionante e accattivante gara di auto d’epoca che si rincorreranno lungo circuiti ghiacciati e percorsi innevati, nell’incantevole paesaggio invernale della Regina delle Dolomiti.

Visto il successo, per la Porsche WinteRace ci sarà la 5^ edizione. Le auto d’epoca sfileranno lungo i centri delle più famose località delle Dolomiti, tra cui Misurina, Livinallongo del Col di Lana, La Villa, Selva Valgardena, San Martino di Castrozza, San Candido e Dobbiaco, e attraverseranno i principali passi dolomitici. La partecipazione è riservata ad un massimo di 80 vetture, tutte devono essere state costruite entro il 31 dicembre 1976.

Le gare di sci alpino

marzo 2020 i migliori atleti al mondo dello sci alpino femminile e maschile si troveranno sulle nevi di Cortina d’Ampezzo per le Finali di Coppa del Mondo di sci alpino – Audi FIS Ski World Cup Finals. Le gare si svolgeranno dal 18 al 22 marzo 2020 e i 30 migliori atleti di ogni specialità (discesa libera, superG, slalom gigante, slalom speciale e team event) si sfideranno per vincere la coppa di cristallo, uno dei riconoscimenti più importanti nel mondo dello sci alpino.

Dove Dormire

*Hotel De la Poste, Piazza Roma 14, Cortina d’Ampezzo (BL), tel 0436/4271, www.delaposte.it Nel centro storico, è un raffinato albergo ospitato in uno chalet in stile alpino risalente al XIX secolo che sorge sulle rovine della Chiesa di Santa Caterina. Le camere comode e accoglienti sono caratterizzate da pavimento in parquet e arredi vintage. La camera più richiesta è quella che è stata occupata da Ernest Hemingway.

Dove mangiare

*Rifugio Masi di Col Drusciè 1778, Col Druscié, Cortina d’Ampezzo (BL), tel 0436/862372, www.freccianelcielo.com/druscie-masi-wine-bar/ Se siete sulle piste potete rifocillarvi in questo locale con una vasta terrazza soleggiata su Cortina, e approfittare del Wine bar per l’assaggio di un bicchiere di Amarone.

*Ristorante Pizzeria Capanna Ra Valles, Tofana, Cortina d’Ampezzo (BL), tel 340/7967039. Se siete in quota, il Ra Valles vi offrirà, oltre ai piatti tradizionali, anche una gustosa pizza di montagna con farina lievitata 72 ore.

INFO

www.freccianelcielo.com




Arte, bruschette, benessere e il Capodanno Cinese. Ecco gli eventi del prossimo weekend

In attesa dei primi eventi di Carnevale, nel weekend del 25 e 26 gennaio potete dedicarvi al gusto, all’arte o al benessere, tra sagre, feste e visite guidate nei parchi d’arte. E se volete partecipare al Capodanno Cinese non dovete volare fino in Cina, ma andare a Napoli, dove si terrà una magnifica due giorni per dare il benvenuto all’Anno del Topo. Ecco tutti i dettagli degli eventi che abbiamo selezionato nella nostra consueta rubrica.

A Mariano Comense (CO) c’è Exposana

Settima edizione, dal 24 al 26 gennaio, per Exposana, la Fiera del Benessere e del Vivere Naturale che si tiene presso il Palazzo delle Esposizioni di Mariano Comense (CO).

Ricchissimo il programma, tutto incentrato su prodotti e servizi per il benessere di corpo e mente, tra workshop, eventi collaterali, laboratori e incontri. Si parlerà di bellezza e si potranno trovare le ultime novità in tema di cosmesi, anche naturale e biologica. Non mancheranno focus sull’alimentazione naturale, con ristoranti di cucina vegetariana, vegana e bio naturale. Si potranno anche conoscere le ultime novità su integratori e dietetica.

Spazio anche alla salute con i rappresentanti di centri benessere e termali, ma anche di erboristerie, discipline olistiche e naturali, palestre e centri fitness. Grande attenzione anche all’ambiente con la possibilità di informarsi e conoscere i detersivi ecologici, le fonti rinnovabili e i comportamenti virtuosi. Tante anche le proposte sostenibili per quanto riguarda l’abbigliamento, l’arredamento, la bioedilizia e gli articoli per la casa.

Infine, si potranno valutare tante offerte per quanto riguarda il tempo libero, tra vacanze ecosostenibili, green e di volontariato. Ingresso libero.

INFO: www.exposana.it

Una visita guidata al Parco d’Arte Pazzagli di Firenze

Domenica 26 gennaio, si può usufruire di una visita guidata per conoscere il Parco d’Arte Pazzagli di Firenze. Le visite si effettuano alle 11 e alle 15, ma il parco rimarrà aperto tutto il giorno, dalle 11 alle 18.

Il parco, costeggiato dall’Arno, si estende su una superficie di 24 mila mq, di cui 15 mila occupati da una delle sculture viventi più grandi del mondo, “La Trinità”, composta da 300 cipressi. L’opera di può ammirare in tutta la sua magnificenza solo dall’alto o su Google Earth, ma si può averne un’idea anche passeggiando tra gli alberi che la compongono.

Nel parco, poi, l’artista Enzo Pazzagli, autore del “Pegaso”, simbolo della Regione Toscana, ha installato circa 200 sculture. La prima, “I Tre Arlecchini”, risale al 1966. Tra le opere di altri artisti figurano poi alcune mucche provenienti dalla Cow Parade e alcune opere di Giusti.

All’ingresso, invece, sono esposti i “Fiori Fotovoltaici” di Massimiliano Silvestri, una sapiente fusione tra arte, tecnologia, funzionalità ed estetica. Infine, si potranno ammirare anche alcune maschere del Carnevale di Viareggio.

Per i più piccoli ci saranno laboratori artistici, gonfiabili e truccabimbi. Possibilità di pranzo al sacco nell’area pic-nic. L’ingresso al parco costa € 6. Bambini fino a 2 anni gratis.

INFO: www.ecorinastimento.com

A Casaprota (RI) la 58° Sagra della Bruschetta

Un intero weekend dedicato all’oro verde della Sabina. È la Sagra della Bruschetta di Casaprota, in provincia di Rieti, che festeggia la sua 58° edizione. L’olio extravergine di oliva di questa zona della Sabina, noto fin dai tempi dei Romani, per le sue caratteristiche organolettiche è considerato tra i migliori d’Italia.

Lo si potrà conoscere e gustare nell’ambito di un nutrito calendario di appuntamenti tra degustazioni, spettacoli, mostre, visite guidate, incontri e musica dal vivo. Oltre che sulle classiche fette di pane abbrustolito, nella giornata di sabato 25, l’olio accompagnerà il sapore delle salsicce e degli spaghetti all’Amatriciana preparati dalla Pro Loco di Amatrice.

Domenica 26, invece, si potrà gustare insieme alla zuppa di farro e tartufo, delle pizze fritte e delle fregnacce alla Sabinese. Non mancheranno nemmeno la carne alla brace e i dolci tipici, annaffiati dal corposo vino rosso della Sabina.

Tra le attività, si potranno effettuare passeggiate panoramiche a piedi e a cavallo, ci saranno laboratori per bambini e visite al frantoio della Cooperativa ovicola, all’antica “Mola Alfio Marri” del Settecento e alle mostre “Sincronica” e “La cantina del contadino”.

Presente anche la tradizionale Mostra Mercato del Prodotto Tipico con i prodotti artigianali della Provincia di Rieti e zone limitrofe.

INFO: www.casaprota.net

A Pescara c’è SpumantItalia

Una tre giorni interamente dedicata allo Spumante. È la rassegna SpumantItalia che si tiene a Pescara dal 24 al 26 gennaio. Il ricco programma prevede infatti workshop, degustazioni, mastercalss, cene a tema, incontri e approfondimenti per conoscere e gustare gli spumanti italiani. La manifestazione si tiene presso l’Hotel Explanade di Piazza I Maggio 46.

Tra gli appuntamenti più importante, venerdì 24 gennaio, dalle 9 alle 13, la Finale del XIV Campionato Italiano del Salame, che si tiene presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme 24.

Domenica 26, dalle 10 alle 20, presso l’Hotel Esplanade banco di assaggio aperto al pubblico, su prenotazione. Quota di partecipazione € 20.

INFO: www.spumantitalia.it

A Napoli un weekend con il…Capodanno Cinese

Il Capodanno Cinese si festeggia anche a Napoli con una due giorni all’insegna dell’arte, della cultura e della tradizione orientale, per dare il benvenuto all’Anno del Topo.

Si comincia venerdì 24 gennaio con un evento di arte e cultura cinese e countdown della mezzanotte in contemporanea dalla Cina, dalle ore 16.50 da Piazza del Gesù. Seguiranno esibizioni artistiche. Per l’occasione, dalle 16, l’ingresso per il Museo Archeologico di Napoli sarà gratuito.

Sabato 25 gennaio, invece, Piazza del Plebiscito si riempirà di canti, danze, colori, arte e divertimento per festeggiare la più importante festività annuale in Cina. Dopo i saluti delle autorità, sarà eseguita la tradizionale Danza del Drago e, a seguire, dimostrazioni di arti marziali e di danza Conhzhu.

Dalle 12.30 saranno attivi i workshop di arte e cultura cinese, tra cui laboratori di calligrafia, acquerelli, carta ritagliata, nodi cinesi e volo cinese, ma anche per apprendere i rudimenti della lingua, imparare detti e proverbi tradizionali. La partecipazione all’evento è gratuita.

INFO: www.capodannocinesenapoli.it

 




A Milano si festeggia l’Anno del Topo! Ecco i migliori menù del Capodanno Cinese

È in arrivo il Capodanno cinese, o Festa di Primavera o Capodanno Lunare, tra le festività più sentite dalla numerosa comunità cinese di Milano: menù e decorazioni speciali nei ristoranti

Di Franca Dell’Arciprete Scotti

Da 168 Chinese Township specialità cinesi da condividere al centro del tavolo

Uno dei ristoranti fusion più grandi d’Italia, 168 Chinese Township, offre agli avventori un’esperienza gastronomica nel più puro stile cantonese.

Un ambiente raffinato e moderno, che ricorda le grandi metropoli asiatiche, dalla caratteristica forma di pagoda che, col calar della sera, si illumina creando una suggestiva scenografia, un grande salone con la cucina a vista, sontuosi tavoli imperiali, riservate nicchie laterali.

Per il Capodanno 168 Chinese Township propone un ricco menù per dieci persone con piatti da condividere al centro del tavolo, magari in una delle sue tante sale private. Il menù si compone di otto tipi di antipasti misti, un insalata di aragosta con la frutta, un mix frutti di mare, un primo piatto a scelta, zuppa di pesce, astice al vapore, cetrioli di mare, biancostato, capesante fritte con maionese, rombo saltato con pepe e sale granchio piccante, arrosto misto, manioca cinese saltata, verdura fresca saltata, dolci cinesi e frutta fresca mista.

INFO: 168 Chinese Township, Viale Jenner 29, www.ristorante168.com

Bao viola da Bokok

Il nuovissimo Bokok in piena Chinatown ha deciso di inserire nel suo menu due Bao (tipici paninetti cinesi) speciali che resteranno poi in carta per tutto l’anno del Topo a partire dal 25 gennaio.

Lo Zi Shu Bao é un bao con patate viola e polvere dorata. Shu è in cinese il nome topo. Il viola è un colore che porta fortuna ed è sinonimo di nobiltà, dato che era il colore della città proibita ovvero la residenza dell’imperatore (il viola in cinese fa parte del nome della città proibita) e leggenda vuole che se sopra il palazzo reale si vedeva una nuvola viola questa significava l’avvento o la nascita di un grande e potente imperatore. Per cui mangiare il Bao viola porta fortuna e l’oro della polvere dorata porta soldi.

Lo Siu Bao é un bao con all’interno pezzettini della golosa spalla di maiale marinata con soia, miele e zenzero e cotta al forno, piatto tra i must eat dello chef Yang. Mangiare carne di maiale vuol dire prendersi ricchezza, non solo denaro ma ogni cosa positiva.

E i Bao si degusteranno in questo ristorante originalissimo che é un po’ tea room cantonese, un po’ cafè Hong Kong style, un po’ biblioteca, con tanti libri in italiano e in cinese disposti sugli scaffali, a disposizione di tutti.

INFO: Bokok, via Paolo Sarpi 25, Tel 02 4942 7825

Piatti beneauguranti da MU dimsum

MU dimsum, insieme ai cinesi di tutto il mondo, è pronto a festeggiare il Capodanno cinese, che apre l’Anno del Topo, una festa che si chiuderà l’8 febbraio con la festa delle Lanterne. E allora ecco il menù speciale per questa settimana di gennaio.

Il menù si compone di otto piatti, il numero fortunato per eccellenza, più un dolce: portate ricche di tradizione e di simbolismi, che dalle tavole delle famiglie cinesi arrivano al ristorante per augurare un buon anno a tutti coloro che avranno il piacere di immergersi nell’atmosfera di Hong Kong.

Ogni portata è stata scelta per ciò che simboleggia, per il suo nome o per i suoi ingredienti, e crea un percorso gustativo di buon auspicio. Dagli Xiao Long Bao Mapo, un piatto rosso, il colore porta fortuna, alla Pancia di maiale croccante, simbolo di abbondanza e prosperità; dalle Capesante stufate al Riso saltato con gamberi e foie gras.

INFO: MU Dimsum, Via Aminto Caretto 3 (angolo via Fabio Filzi), www.mudimsun.it

Bon Wei: un menu che guarda la Cina contemporanea in abbinamento a grandi vini

Ben 10 portate in abbinamento ad una selezione di champagne e vini di Cuzziol GrandiVini: è questo il Menu degustazione creato dallo chef Zhang Guoqing del raffinato Bon Wei.

Per la prima volta dopo diversi anni lo chef, reduce da un viaggio di aggiornamento nel proprio paese, ha voluto un Menu lontano dalla tradizione più classica (quella dei Niángāo, gli gnocchi di riso di Capodanno o delle Tāngyuán, le Polpette dolci di riso), spostando lo sguardo sulla Cina contemporanea.

“In Cina oggi – spiega chef Zhang – al ristorante si mangia diversamente. I piatti della tradizione restano, ma solo tra le mura casalinghe o in trattoria; quando si esce ad un certo livello le ricette spaziano tra gli ingredienti, prediligendo materie prime pregiate anche di altri paesi, come tartufo e foie gras, qui ulteriormente impreziosite dall’abbinamento con grandi vini”.

Ed ecco dunque un menu davvero eccezionale, ricchissimo di varietà e di sapori: dalla Zuppa di Sabbia Dorata, alla Cernia Gialla, al Granchio Reale “giallo piccante”, ai Lamian, noodle di farina “tirati a mano” conditi con veli di merluzzo carbonaro, un riso sontuoso, arricchito con carne di maiale glassata a miele, crunch di carne di maiale essiccata e dadini di foie gras.

E dopo altre specialità al termine una golosa monoporzione di cioccolato fondente e gianduia con un gelée di ciliegia e amarena battezzata Hong Lao Shu: “Il Topo Rosso”, studiata dalla nuova pasticciera di Bon Wei, Sonia Latorre Ruiz.

INFO: Bon Wei, via Castelvetro 16/18, www.bon-wei.it




È il weekend dell’Immacolata!

Siamo in piena atmosfera natalizia e il prossimo weekend, quello del 7 e 8 dicembre sarà quello dell’Immacolata. Non ci sarà un vero e proprio “ponte”, ma le occasioni per trascorrere un weekend fuori porta saranno tantissime. Non solo apriranno ufficialmente gli impianti sciistici, ma da Nord a Sud si potranno visitare Mercatini di Natale e partecipare a feste e sagre dedicate ai sapori e piatti tradizionali da portare sulle tavole in occasione delle prossime festività. Ecco, come di consueto, gli eventi che abbiamo selezionato per voi.

Ad Aosta per il Marché Vert Noël

Gli appassionati di Mercatini di Natale non possono perdersi il tradizionale Marché Vert Noël di Aosta, allestito nella suggestiva cornice del Teatro Romano. Qui si potrà passeggiare ammirando più di 50 chalet di legno, dislocati tra piazzette e viottoli illuminati a festa.

Tantissime le idee regalo originali, tra prodotti enogastronomici DOC e DOP, manufatti artigianali, abbigliamento, addobbi natalizi, dolci e tanto altro. Lungo le vie del mercato sono esposte anche le opere di artigiani locali esperti nella lavorazione del legno e si potrà ammirarli dal vivo mentre danno forma ai ceppi. Il mercatino si può visitare fino al 6 gennaio.

Si può poi approfittare del “ponte” dell’Immacolata per visitare le bellezze di Aosta, come il Teatro Romano, l’’Arco di Augusto e Porta Pretoria. Prendetevi un po’ di tempo anche per una visita al Forte di Bard e alla Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Se siete amanti dello sci, dal centro di Aosta parte la telecabina che conduce agli impianti sciistici di Pila.

INFO: www.aostalife.it

A Dobbiaco (BZ) sfilano i Krampus

È la più antica sfilata dei Krampus dell’Alto Adige, quella che si tiene a Dobbiaco, in Alta Val Pusteria, sabato 7 dicembre. A partire dalle 18, più di 600 Krampus, figure mezzo uomo e mezzo animale, con abiti di pelliccia e maschere intagliate che ricordano diavoli e animali come capre, stambecchi e montoni, armati dei loro campanacci, sfilano dal parcheggio della scuola media fino al centro del paese, passando per viale San Giovanni. I Krampus provengono dall’Alto Adige, dalla Svizzera, dall’Austria e dalla Germania in una sorta di allegro raduno.

Durante la sfilata il pubblico potrà assistere da una zona transennata e protetta. La tradizione dei Krampus ha origini antichissime. Queste figure spaventose avevano in origine il compito di scacciare gli spiriti maligni dell’inverno.

Successivamente, accompagnavano San Nicola, che distribuiva i doni ai bambini buoni, mentre quelli che durante l’anno non si erano comportati bene venivano “battuti” dai Krampus. Oggi queste figure attirano curiosi e visitatori da tutta Italia. E, per fare onore alla tradizione, insieme ai Krampus a Dobbiaco ci sarà anche San Nicola, che distribuirà doni ai più piccoli.

Al termine, grande festa con i Krampus sotto a un tendone riscaldato con punto ristoro.

INFO: www.dobbiaco.info

A Modena c’è la Festa dello Zampone e del Cotechino

Dal 6 all’8 dicembre, Piazza Roma, di fronte allo splendido Palazzo Ducale, si trasforma in un grande showcooking a cielo aperto in occasione della Festa dello Zampone e del Cotechino IGP, tra i prodotti modenesi d’eccellenza.

Fulcro della manifestazione, il concorso “Lezioni di gusto europeo” a cui hanno partecipato gli studenti delle principali scuole alberghiere italiane e tedesche del circuito “JRE- Jeunes Restaurateurs d’Europe”. Oltre 150 le ricette a base di zampone e cotechino arrivate, che sono state analizzate dallo chef mondiale Massimo Bottura, che ne ha selezionate dieci.

Proprio queste saranno protagoniste, sabato 7, della fase finale dell’evento, dove i giovani cuochi avranno la possibilità di preparare il loro piatto davanti a una giuria d’eccezione presieduta da Massimo Bottura. Ma sarà anche una festa aperta al pubblico, poiché, per l’occasione, a partire dalle 12, in Piazza Roma si potranno degustare gratuitamente le eccellenze del territorio, tra cui Prosciutto di Modena DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Lambrusco di Modena DOP, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e IGP, Confettura di Amarena Brusca IGP.

Degustazione anche al pomeriggio, dalle 16, a cura dei ristoratori modenesi accompagnati dalla musica dei Super Sound Stage. Domenica 8, sempre in Piazza Roma, dalle 10 alle 20, va in scena “GUSTI.A.MO La Solidarietà” con diretta TV e animazioni per grandi e piccini.

In tutto il centro storico, poi, si potranno ammirare le luminarie, la grande scultura di Babbo Natale in Piazza XX Settembre, il trenino di Natale. In Piazza Grande, Fiera del Libro con il meglio dell’Editoria modenese.

INFO: www.modenaigp.it

A Gubbio (PG) è tempo di Natale

Nel weekend dell’Immacolata, nella splendida cornice medievale di Gubbio (PG), si accendono le luci del Natale con un ricco calendario di eventi e iniziative che si susseguiranno fino a gennaio.

Per esempio, ci sarà la seconda edizione di Christmas Land, un vero e proprio “villaggio” con nuove attrazioni e location tra passato e futuro, tra le tradizioni del Natale e le nuove tecnologie, scoprendo e visitando luoghi storici di pregio solitamente chiusi al pubblico.

Acquistando presso la biglietteria di Piazza Quaranta Martiri il “Passaporto di Babbo Natale” si potrà accedere a tutte le attività, tra cui la Casa di Babbo Natale, il Villaggio degli Elfi, la Magia del Cioccolato, le Luci di Natale e la mostra Natività Artistiche. Inoltre, grazie a Christmas VR, grazie alla realtà virtuale si potrà provare l’emozione di fare un volo radente sopra il cielo di Gubbio a bordo della slitta di Babbo Natale.

Non può poi mancare il Mercatino di Natale, in Piazza 40 Martiri dalle 10 alle 20, con le caratteristiche casette di legno per passeggiare in un’atmosfera suggestiva tra oggetti artigianali, decorazioni natalizie e specialità culinarie. Per i più piccoli ci sarà anche il Trenino di Babbo Natale e la Slitta trainata da cavalli per una visita inedita al centro storico.

Che Natale sarebbe, poi, senza l’albero? A Gubbio sabato 7 dicembre, alle 18, in Piazza 40 martiri ci sarà la cerimonia di accensione dell’Albero di Natale più Grande del Mondo (www.alberodigubbio.it) che si distende sulla collina con una base di 450 metri e un’altezza di 750 (quasi 30 campi da calcio) con le radici nelle mura medievali e la stella in cima alla montagna, sulla basilica del Patrono Sant’Ubaldo. L’albero rimarrà acceso fino al 12 gennaio.

In Piazza Grande, invece, sarà allestito un Grande Albero di Natale con la cassettina Postale di Babbo Natale, dove i bambini potranno imbucare la loro letterina. Non può poi mancare il Presepe. Due le rappresentazioni della Natività a Gubbio. Nel Quartiere di San Pietro, domenica 8 dicembre, alle 16, va in scena la rappresentazione del Presepe Vivente, con antichi mestieri e scene di vita quotidiana. Ingresso Libero.

Nel Quartiere di San Martino, invece si potrà fare un suggestivo percorso per ammirare il Presepe a grandezza naturale con oltre 120 personaggi che rappresentano antichi mestieri, scene di vita quotidiani ed episodi biblici nello scenario medievale del borgo. Fino al 6 gennaio (gratuito).

Non mancheranno nemmeno la grande ruota panoramica, la pista di pattinaggio su ghiaccio, concerti natalizi, spettacoli e intrattenimento per grandi e piccini.

INFO: www.gubbionatale.it

A Sorrento (NA) un weekend a Chocoland

Dal 5 all’8 dicembre, nel centro di Sorrento, tra Corso Italia e Piazza Veniero, si tiene Chocoland, la più grande manifestazione del centro-sud dedicata al cioccolato. Il ricco programma prevede laboratori, show cooking, animazioni per bambini, degustazioni e giochi a premi.

Passeggiando tra gli oltre venti stand di cioccolatieri e pasticcieri provenienti da tutto il centro sud si potranno trovare cioccolato di Perugia, cannoli catanesi e palermitani, panettone di Bronte, cioccolato al miele, ai fichi, i prodotti delle migliori cioccolaterie campane, tortini beneventani e il famoso cioccolato di Modica.

Tra le novità, ci sarà “Buonissima by L’Angelica”, un barattolo di crema spalmabile da mille chili che sarà esposto tra Corso Italia e piazza Veniero, con annesso “selfie point” per immortalare la visita.

Altra novità è “Ciok, si gira!”, che prevede la partecipazione del maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia, volto noto di “La Prova del Cuoco”, “Detto Fatto” e “Mi manda Rai 3”, campione mondiale di cioccolateria con ben 15 Guinness World Record. Domenica 8 insieme al pasticcere dei Vip Antonio Cafiero realizzerà una scultura di cioccolato a sorpresa.

Ci sarà poi la Ruota della Fortuna, in Piazza Vaniero. Chi effettuerà un acquisto di almeno 15 euro presso gli stand riceverà un ticket da utilizzare nel gioco a premi. Ogni acquisto equivale a un premio certo…a sorpresa.

Sabato 7 arriva invece Willy Wonka, impersonato da un sosia di Johnny Depp, con la sua “Fabbrica di Cioccolato”. Saranno poi premiati “La Vetrina più bella” e il “Prodotto dolce natalizio più buono”. In programma anche spettacoli e showcooking.

INFO: www.facebook.com/chocolandlaterradeigolosi/




A CERVINIA APRE LO SCI: SPORT, DIVERTIMENTO, RELAX, PER VIVERE AL MEGLIO LA MONTAGNA

La neve ha imbiancato l’arco alpino e le stazioni sciistiche si apprestano ad accogliere i turisti con sorprese e novità che troverete in tutto il domaine skiable del “Cervino Ski Paradise”, che comprende Breuil-Cervinia, Valtournenche e Zermatt (Svizzera) collegate sci ai piedi, oltre a Chamois e Torgnon.

Di Edoardo Stucchi

L’offerta del “Cervino Ski Paradise” è al top, iniziando dalle piste (per tutti i livelli), passando per i panorami che raccontano non solo del Cervino, ma di tutte le montagne attorno, come le splendide e aguzze Grandes Murailles.

Non c’è soltanto sci alpino e snowboard (anche in freeride o in heliski), ma allo sci di fondo e percorsi battuti da percorrere con le ciaspole o con gli sci d’alpinismo, al cospetto di quella che è la montagna più fotografata al mondo, il Cervino, dalla sagoma inconfondibile, naturale piramide di roccia e neve che si proietta nel cielo.

Le discese celebri di Cervinia

Per gli sciatori non c’è che l’imbarazzo della scelta: la pista “Ventina” deve la sua fama alla vista impareggiabile che offre su tutta la conca del Breuil, e al famoso Azzurrissimo, una gara in cui i più importanti sciatori si sfidavano alla fine della stagione invernale. “

Reine Blanche”, ovvero regina bianca è il tracciato più lungo del comprensorio, 22 km di discesa. Infine sono un must per gli sciatori esperti, le “Piste nere del Cervino”. La mitica numero “59”, che mette alla prova le capacità tecniche anche dello sciatore più allenato con un muro iniziale da brivido, la “Gran Roc” (numero “62”) che esaurisce la sua ripida discesa nella conca del Cretaz. “

Vallone 5” è poi il nome di un’altra delle “nere” del comprensorio di Breuil-Cervinia, gode di una posizione geografica privilegiata ed è spesso sede degli allenamenti degli atleti locali.

Le piste nere di Cieloalto, dotate di innevamento programmato, sede negli anni ‘80 anche di gara di Coppa del Mondo, sono oggi sede di allenamento per i futuri campioni. Gli sci club che scelgono di allenarsi qui hanno anche il vantaggio di acquistare lo skipass giornaliero al prezzo di € 15,50.

Dopo lo sci, relax e shopping a Cervinia

Gli alberghi di Cervinia sono dotati di tutti i comfort, tra cui spesso SPA e centri benessere all’avanguardia, ristoranti gourmet e locali nei quali degustare i numerosi prodotti tipici valdostani in ambienti caratteristici e accoglienti, in particolare nei rifugi sulle piste.

Il corso principale che attraversa l’abitato di Cervinia, Via Carrel, dedicata alla prima Guida Alpina ad aver raggiunto la vetta del Cervino, è una piccola bomboniera dello shopping.

INFO

www.cervinia.it




È il weekend dei festival e dei sapori d’autunno

Il mese di novembre è più vivace che mai. Non solo assaggi di Natale, ma anche tanti festival e sagre che animano centri storici, strade e piazze di tutta Italia. Per esempio, a Cremona torna la celebre Festa del Torrone, un evento imperdibile per tutti i golosi. Curiosi su che cosa ci riserverà il futuro? A Verona si tiene la prima edizione del Festival del Futuro. Se, invece, siete appassionati di gialli, Bologna ospita la prima edizione di Giallo Festival.

Avete sempre sognato di visitare il Giappone? Non dovete per forza prendere un aereo. Un piccolo assaggio di Sol Levante lo potete trovare al Festival Giapponese di Scandicci (FI). Infine, se non riuscite a resistere alla sfiziosità dello street food, ma di qualità, a Napoli si tiene l’edizione autunnale di DeGusta. Ecco allora i dettagli degli eventi del weekend del 16 e 17 novembre che abbiamo selezionato per voi.

Cremona celebra il torrone

Dal 16 al 24 novembre, Cremona rinnova la tradizione della Festa del Torrone, tra le più importanti d’Italia, per celebrare il suo prodotto tipico più dolce e gustoso.

In calendario ci sono più di 250 appuntamenti, tra iniziative culturali, kermesse gastronomiche, laboratori, giochi e intrattenimento di vario tipo. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è “Genio e creatività”, ed è dedicato a Leonardo da Vinci, di qui si celebrano quest’anno i 500 anni della morte. Per l’occasione, si potrà ammirare un uomo vitruviano alto 2 metri, interamente realizzato in torrone croccante dal maestro cioccolatiere Mirco della Vecchia.

Tra le curiosità di questa edizione anche una versione per cani del delizioso manicaretto e la staffetta con i ragazzi di ThisAbility che porterà da Milano a Cremona una fiaccola di torrone.

Non può mancare, poi, domenica 17, la rievocazione storica che ricorda il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, con un corteo di più di cento figuranti in costume rinascimentale. Fu durante queste nozze blasonate, infatti, che fu creato per la prima volta il torrone. A seguire, alle 17.30, spettacolo di sbandieratori e giochi di fuoco.

In Piazza Stradivari, via Gramsci, Cortile Federico II, Largo Boccaccino e via Lombardini, dalle 9 alle 20, ci saranno bancarelle e stand che proporranno torrone, cioccolato e dolci da produttori di tutta Italia.

INFO: www.festadeltorrone.com

A Verona c’è il Festival del Futuro

Prima edizione, nel weekend del 16 e 17 novembre, per il Festival del Futuro, che sarà ospitato nell’auditorium della Fiera di Verona, nel quale si alterneranno 38 “future makers” tra scienziati, medici, imprenditori, economisti, esperti di geopolitica e ambientali.

Pubblico ed esperti sono chiamati a confrontarsi su otto grandi temi di attualità, che riguarderanno tutti nel prossimo futuro: nutrizione, clima, intelligenza artificiale, longevità, robotizzazione del lavoro, governo dei processi di digitalizzazione, prospettive economiche e orizzonti della scienza.

In programma anche focus tematici sul futuro dell’Italia nel mondo del digitale, sul futuro della ricerca medica, sulla radioterapia per la cura dei tumori. Ci sarà poi uno spazio espositivo in cui provare di persona i dispositivi innovativi realizzati da alcune startup. La partecipazione è gratuita, ma occorre prima registrarsi sul sito del festival.

INFO: www.festivaldelfuturo.eu

Bologna si tinge di giallo con Giallo Festival

Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del giallo, declinato in tutte le sue sfumature, dal noir al crime. È la prima edizione di Giallo Festival, che si tiene a Bologna nel weekend del 16 e 17 novembre.

La location è quella suggestiva del Sympò di via Lame 83, una chiesa cinquecentesca sconsacrata e riconvertita in spazio per eventi. Letteratura, cinema e televisione rigorosamente “in giallo”, ma anche dibattiti, incontri con registi e autori, presentazioni di libri, concorsi letterari, giornate di studio e cene a tema fanno parte del ricco programma della due giorni.

Tra gli ospiti, il regista Alessandro D’Alatri, che parlerà della nuova fiction che vede come protagonista il commissario Ricciardi, nato dalla penna dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, e che in TV avrà il volto dell’attore Lino Guanciale.

Ci saranno anche Carlo Lucarelli, “papà” dell’ispettore Coliandro, Marco Malvardi, che parlerà del suo ultimo libro “Vento in scatola”, Sofia Assirelli, sceneggiatrice della fiction poliziesco-soprannaturale “La porta rossa” e Veit Heinichen, autore tedesco che per ambientare i suoi gialli ha scelto Trieste.

Stefano Bicocchi, in arte Vito, smette le vesti del comico e mostra la sua “anima nera”. È infatti il protagonista del libro giallo “Buono da morire”, edito da Damster – Edizioni del Loggione.

La stessa casa editrice, ideatrice e organizzatrice del festival, presenterà la nuova collana Gialli Damster, che include anche un’antologia di racconti tra i più meritevoli del concorso omonimo. Nel corso della manifestazione è in programma anche la premiazione dei migliori.

In programma anche un incontro sul tema della banda della Uno Bianca, che tra il 1987 e il 1994 terrorizzò il bolognese, tra rapine a mano armata e agguati, mietendo 24 vittime. L’ingresso alla manifestazione è libero e gratuito.

INFO: www.giallofestival.it

A Scandicci (FI) torna il Festival Giapponese

Ventunesima edizione per il Festival Giapponese, che si tiene dal 15 al 17 novembre (dalle 11 alle 20) presso l’auditorium del Centro Rogers, in Piazza della Resistenza, a Scandicci.

Al piano terra sono in programma dimostrazioni e intrattenimento a ingresso libero, mentre per accedere al primo piano è richiesto un biglietto da 2 euro (bambini fino a 10 anni gratis). Qui si trova il palco sul quale si alterneranno gli spettacoli, un’area intrattenimento, la zona ristoro con piatti della cucina giapponese, il bazar orientale e una mostra fotografica.

Ricchissimo il programma, con oltre 40 ospiti provenienti direttamente dal Giappone. Per esempio, in tutti e tre i giorni della manifestazione, alle 18.30, sabato e domenica anche alle 14.30) ci sarà un’esibizione dei danzatori Manjushaka, che in costumi spettacolari proporranno danze tra l’antico e il moderno. Si potranno poi incontrare 18 maestre di vestizione del kimono, il tradizionale abito giapponese che si potrà anche noleggiare, ed esperte di cerimonia del tè.

Venerdì 15, alle 14.30 e 18.30, e sabato 16 alle 17, Natsuko Nakamura, direttrice di una delle più prestigiose scuole di cucina di Ginza terrà un incontro per parlare del tipico pranzo giapponese e svelerà come si preparano i tradizionali zuccherini da tè.

Sabato 16, alle 17, sarà poi la volta dei giovanissimi danzatori del Circolo Shimen Soka dell’Università di Yamagata, che proporranno una versione contemporanea dell’antichissima danza Hanagasa. In Piazza della Resistenza, invece, si alterneranno spettacoli e dimostrazioni di arti marziali, tra cui Judo, Aikido, Kendo e Karaté.

Per arrivare al festival da Firenze si può prendere la linea 1 della tramvia in direzione Villa Costanza e scendere alla fermata “Resistenza”.

INFO: www.festivalgiapponese.it

A Napoli si DeGusta l’Autunno

Fino al 16 novembre, dalle 9.30 alle 22, torna a Napoli DeGusta, la festa dello Street Food dedicato, in questa occasione, ai colori, ai sapori e ai profumi dell’autunno.

Lungo via Diaz si potranno trovare bancarelle e stand gastronomici, che proporranno prodotti provenienti dalla Campania e da altre regioni italiane, dalle castagne al miele, dal torrone al pomodoro del Vesuvio, senza dimenticare formaggi, salumi, dolci e prodotti da forno.

Non mancheranno nemmeno tisane, conserve, liquori artigianali, spezie, frutta secca e altri prodotti tipici autunnali.

DeGusta aderisce al progetto Scegli Napoli promosso dal Comune per rafforzare l’immagine di Napoli e il connubio tra prodotti di altre regioni e prodotti simbolo della Cultura Gastronomica Partenopea. L’ingresso è gratuito.

INFO: www.facebook.com/degustaeccellenza/




Da Mira a Stra, un weekend con gusto sulla Riviera del Brenta (2° giorno)

In questa seconda tappa del nostro itinerario, dopo aver visitato Dolo, saliamo di nuovo a bordo del Burchiello e riprendiamo il nostro lento navigare lungo il Brenta, cullati dalle sue acque placide, mentre ville e giardini dal fascino antico ci scorrono davanti agli occhi.

Ci fermiamo a Mira, per visitare alcune delle sue bellissime ville, antiche dimore di villeggiatura dei nobili veneziani e scrigni di preziose opere d’arte.

Mira, tra i capolavori di Palladio e Tiepolo

A Mira si trova l’unica villa progettata dal celebre architetto Andrea Palladio lungo il Brenta: Villa Foscari, nota anche come “La Malcontenta”. Sul perché di questo nomignolo “sinistro” ci sono diverse ipotesi e leggende. Una di queste racconta di come uno dei fratelli Foscari, sospettando dell’infedeltà della giovane moglie, l’avesse di fatto rinchiusa nella villa.

La tristezza e il malcontento della sposa le sopravvissero nel nome dato alla residenza. Si dice anche che fantasma dell’infelice si aggiri ancora tra queste mura palladiane. Un’ipotesi più “razionale” invece, fa riferimento al fatto che le acque del fiume allagassero spesso la zona, perché “malcontenute” dagli argini.

Seguendo ancora il Brenta, facciamo tappa a Villa Contarini Pisani, detta Villa dei Leoni, un complesso cinquecentesco di rara bellezza che incluse, oltre al corpo centrale, una barchessa, oggi sede del Teatro Comunale, e un oratorio, dove si possono ammirare alcune copie degli affreschi di Gian Battista Tiepolo.

Gli originali, purtroppo, sono stati venduti e si trovano in Francia, ma si può comunque immaginare la loro raffinata bellezza, come nell’affresco che ricorda l’arrivo alla villa di Enrico III, futuro re di Francia.

In città si trova anche una delle sedi della Mira Lanza, la storica fabbrica di candele e saponi costruita qui nel 1928, ma che vanta una tradizione che risale all’Ottocento.

Nei dintorni di Mira, Villa Farsetti e Villa Widmann

Facciamo una tappa anche a Santa Maria in Sala, dove si trova Villa Farsetti, che ricorda una piccola Versailles. E c’è un motivo. Il suo proprietario e committente, l’abate Farsetti aveva avuto l’onore di visitare la reggia francese e ne era rimasto folgorato. Al punto da farsi costruire una villa, nel 1770, che la ricordasse.

In località La Riscossa visitiamo anche Villa Widmann, un complesso con oratorio e barchessa che risale alla fine del Settecento e che ha visto tra i suoi ospiti illustri, come Carlo Goldoni, il Cardinale Sarto, patriarca di Venezia, il musicista Igor Stravinski e Gabriele D’Annunzio.

Lascia a bocca aperta in sontuoso Salone delle Feste, affrescato da Giuseppe Angeli nel 1765. I dipinti riproducono scene mitologiche incorniciate da volute rococò, fasce policrome e cornici.

Tra gli affreschi che spiccano c’è il Ratto di Elena a cui fa da contraltare, sulla parete opposta il Sacrificio di Ifigenia. Sul soffitto, invece, è dipinto il tema della Gloria che sorride ai Widmann e un’apprezzabile rappresentazione di Diana con Amorini.

Villa Pisani, la “regina” delle Ville venete

Riprendiamo quindi la nostra navigazione lungo il Brenta e arriviamo a Stra per visitare forse la più bella e famosa delle ville venete: Villa Pisani, che ogni anno attira ben 150 mila visitatori.

Siamo subito colpiti dalla sua maestosa facciata, che introduce a un imponente complesso centrale di 15 mila mq, che comprende 168 stanze. Tra queste il gigantesco Salone delle Feste, dove si trova l’Apoteosi della famiglia Pisani, affresco di Gian Battista Tiepolo. Splendide anche la Sala del Trionfo di Bacco, la Stanza della Musica e il Salotto Napoleonico.

Commissionata nel Settecento da Almorò Pisani, la villa è stata progettata da Girolamo Frangimelica e successivamente rivista da Francesco Maria Preti, uno degli architetti più famosi dell’epoca.

Lascia a bocca aperta il magnifico parco con il labirinto di siepi di bosso con al centro una torretta sormontata da una statua di Minerva. Benché richiami alla classicità e al mito di Minosse in particolare, pare che il labirinto sia stato costruito per allietare i visitatori con una sorta di “gioco amoroso”. Una dama si nascondeva nella torretta e solo dopo aver trovato la strada per il centro i “cavalieri” potevano conoscerne l’identità.

Fanno parte del complesso anche la Terrazza Belvedere, la ghiacciaia, la coffee house, le scuderie, l’orangerie e la piscina, costruita nel 1911 dall’Università di Padova per alcuni studi idraulici e in seguito, abbandonato lo scopo scientifico, abbellita con statue provenienti da altre ville venete.

Villa Pisani in passato è stata teatro di importanti incontri storici e amorosi, come quello tra Vittorio Emanuele e la consorte Rosa Vercellana, ha ospitato Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, ma è anche stata scelta come set da Pier Paolo Pasolini per il suo film Porcile, del 1969, e da Laura Pausini per il videoclip Simili.

Oggi, la villa è sede del Museo Nazionale Villa Pisani (www.villapisani.beniculturali.it/) e conserva arredi e opere d’arte del Settecento e Ottocento, oltre a ospitare eventi e mostre.

Villa Foscarini Rossi e il Museo della Calzatura

Non ci lasciamo scappare una visita alla seicentesca Villa Foscarini Rossi (www.villafoscarini.it) la cui architettura si ispira alla concezione di Palladio e del Longhena.

Al suo interno è ospitato il suggestivo Museo della Calzatura (www.museodellacalzatura.it ), con la mostra permanente “Calzature d’autore” che raccoglie 1700 modelli di calzature di lusso realizzate nei settanta anni di attività di Rossimoda, frutto della collaborazione del calzaturificio con in marchi più importanti, tra cui Fendi, Saint Laurent, Ungaro, Givenchy, Vera Wang e molti altri. Alle calzature femminili si aggiunge la produzione maschile per marchi celebri come Porsche.

Una seconda esposizione raccoglie invece una parte della collezione di arte moderna di Luigino Rosso, proprietario di Villa Foscarini e presidente di Rossimoda.

E alla fine…gustiamo il baccalà all’Osteria del Baccalà da Linda

Non potevamo concludere il nostro viaggio lungo il Brenta senza assaggiare una delle specialità venete più famose, il baccalà. Pare che malleabile merluzzo sotto sale sia stato importato in Veneto da un certo Pietro Querini nel 1400, direttamente dalle isole Lofoten. Con il tempo, elaborato e impreziosito di ingredienti, è diventato un caposaldo della cucina veneta.

Il luogo ideale per gustarlo è l’Osteria del Baccalà da Linda, un vero e proprio “tempio del gusto” dove provare il baccalà in tutte le possibili varianti e declinazioni, dal tradizionale baccalà mantecato alle frittelle, da quello alla vicentina, ma anche al forno con patate e olive.

Il tutto preparato dalle mani sapienti di Linda, che il suo baccalà lo prepara letteralmente con amore, dal momento che lo abbraccia pure!

A tavola lungo il Brenta

Il baccalà è in buona compagnia sulle tavole della Riviera del Brenta. La cucina locale si basa infatti su ingredienti forniti direttamente dalla laguna e dal Mar Adriatico, tra pesci e crostacei.

Tra i piatti, “stagionali”, ci sono i bovoleti, lumachine con aglio e prezzemolo, mentre il primavera e in autunno si preparano le moleche, granchi fritti che nelle stagioni “di mezzo” si presentono tenerissimi, oppure le masanete, granchi femmina lessati e con un condimento di aglio, olio e prezzemolo.

Tra gli antipasti, non mancano le sarde in saor, sardine fritte e marinate in una salsa agrodolce con cipolla, uvetta e pinoli, la capelunghe, i canestrelli gratinati, le capesante, la granseola, il baccalà mantecato, ma anche gamberetti, sautè di cozze e vongole veraci e gli schie, i gamberetti della laguna di Venezia.

Abbondano anche i primi piatti di mare, come il risotto al nero di seppia o agli scampi, i bigoli in salsa di sarde, il broetto, una zuppa di pesce, gli spaghetti allo scoglio o con le biberasse, le vongole della laguna venera.

Per quanto riguarda i secondi, ottime le grigliate miste con scampi, seppioline e mazzancolle, ma anche orate, branzini e rombi. Senza dimenticare l’anguilla, il branzino al sale, le sarde fritte, ma anche sogliole, cefali, code di rospo, triglie, salmone, pesce San Pietro al forno o ai ferri.

Il tutto accompagnato dai pregiati vini veneti, tra cui il frizzante Prosecco, o i fermi, come il Sauvignon, il Soave Classico, il Moscato Secco, il Pinot Grigio, lo Chardonnay e il Lugana.

COME ARRIVARE

In auto: A14 Milano-Venezia, uscire al casello di Padova Est-Dolo-Mestre, poi prendere la SS11 Mestre – Venezia e uscire allo svincolo Mira-Oriago. Seguire per Mira o Stra.

DOVE MANGIARE

*Osteria del Baccalà da Linda, Piazza Marconi 61, Stra (Ve), tel 049/9801844. Trattoria dall’atmosfera familiare dove gustare il baccalà in tutte le sue declinazioni, tra cui quello mantecato alla zucca e alla veneta con polenta. E per chi non sa scegliere c’è la degustazione con diversi piatti a base di baccalà .

*Trattoria dall’Antonia, via Argine destro del Novissimo 75, Mira (VE), tel 041/5675618, www.trattoriadallantonia.it In splendida posizione sulle rive del Brenta, circondato da piante e fiori colorati, propone una cucina a base di pesce e frutti di mare della tradizione veneta. Prezzo medio alla carta da € 35 p.p.

DOVE DORMIRE

*Villa Patriarca****, via Miranese 25, Mirano (VE), tel 041/5703618, www.villapatriarca.it Struttura ricavata in una villa veneta del Settecento, circondata da un rigoglioso giardino. Dispone di due piscine, ristorante, bar. Possibilità di organizzare escursioni a Venezia e alle ville del Brenta. Doppia da € 65.

*Hotel Park Venezia, via Venezia 92, Stra (VE), tel 049/503182, www.parkvenezia.com Circondato da un parco di 6000 mq, l’hotel si trova vicinissimo a Villa Pisani e a 10 e 20 minuti di auto da Padova e Venezia. Doppia da € 70.

INFO

www.larivieradelbrenta.it

www.ilburchiello.it