Sondrio, la capitale della Valtellina si scopre green

Incastonata nel cuore delle Alpi, Sondrio è un piccolo gioiello di legno, di acqua e di pietra. Poco nota, spesso trascurata, perché via d’accesso per le valli “Alte” della Valtellina, quelle che attirano i turisti grazie allo sci invernale e al trekking estivo, Sondrio è un’oasi inattesa di pace e bellezza, ed il suo carattere schivo, caratteristico degli abitanti di queste montagne, la rende affascinante come una signora d’altri tempi.

Panorama invernale della Valmalenco

Per avvicinare anche le nuove generazioni a quel patrimonio “green oriented” che diventa finalmente chiave di volta per il futuro e per ospitare un turismo sempre più “consapevole” e sostenibile. Quello fatto dai piccoli numeri, dalle esperienze personalizzabili, dall’attenzione all’ambiente a 360°.

Percorsi pedonali a Sondrio

In questo senso sono tanti i progetti orientati alla sostenibilità che l’amministrazione locale sta mettendo a punto. “Tra tutti”, spiega l’architetto Carlo Mazza, assessore all’urbanistica, mobilità e ambiente del Comune di Sondrio, “spiccano le iniziative tese a ottimizzare e rendere più “green” la mobilità: dall’ideazione di una Ciclostazione, con ciclofficina annessa e servizio di e-bike-sharing in zona stazione ferroviaria, alla sistemazione di tratti ciclabili nell’area extra-urbana del Sentiero Rusca, alla realizzazione di una passerella ciclopedonale sul torrente Mallero che collega due frazioni, ora divise, sul sentiero dei Terrazzamenti vitati. Tutte attività concrete pensate per incentivare l’uso della bici.

Colonnine per la ricarica elettrica

In quest’ottica verranno moltiplicati i punti per la ricarica elettrica delle auto elettriche e ibride: ora esistono due colonnine in pieno centro, con due siti di ricarica ciascuna, ma l’obiettivo è di installarne altre sei in tutta Sondrio, a cui si aggiungeranno quelle per la ricarica delle e-bike.” “Anche il nuovo progetto per il rifacimento dell’illuminazione urbana, che interesserà 5.000 punti luce, è pensato in una dimensione altamente tecnologica e di “smart city”, il che consentirà massima efficacia, ottimizzazione delle risorse e un risparmio in termini energetici.”, conclude l’architetto Mazza.

Ricarica della nostra “compagna di viaggio” , la Grandland X ibrida plug-in

Ecco perché dopo Val Masino noi non potevamo non approfittare delle colonnine di Sondrio per ricaricare la batteria della nostra Grandland X ibrida plug-in, anche perché in una città green è giusto girare con la motorizzazione elettrica, senza inquinare.

In città con la Grandland X ibrida plug-in

Dopo aver attraversato il bel ponte sul torrente Mallero, affluente dell’Adda, parcheggiamo la nostra Grandland nel posto riservato alle auto elettriche in prossimità dell’accesso pedonale di Piazza Garibaldi, la piazza che più di tutte ci apre lo sguardo sul nucleo centrale della città e sulla cornice di monti che la circonda.

La centrale Piazza Garibaldi a Sondrio

Da qui, la visita di Sondrio segue due diverse direttrici, una all’interno del cuore pulsante dell’abitato, quindi da fare rigorosamente a piedi o in bici, e l’altra alle sue spalle, lungo il versante retico che sovrasta la città.

Sondrio, dalla Piazza degli Asburgo alle case in legno dei contadini 

Piazza Garibaldi, voluta dagli Asburgo agli inizi dell’Ottocento come porta di ingresso alla città, deve il suo nome attuale al monumento bronzeo di Garibaldi, realizzato dallo scultore Confalonieri. Il più antico edificio della piazza è il recentemente restaurato “Teatro Sociale”, progettato in stile neoclassico e inaugurato nel carnevale del 1824, che tutti gli anni a novembre accoglie le serate-evento dedicate al Sondrio Festival, rassegna internazionale di documentari ambientati nei parchi e nelle aree protette di tutto il mondo.

Gli altri edifici della piazza mantengono la stessa sobrietà: la Casa Lambertenghi (1826) sul lato occidentale, gli edifici della Banca d’Italia, della Banca Popolare di Sondrio e il Grand Hotel della Posta, splendida location “premium” per un soggiorno di classe ed eleganza, su quello meridionale.

La facciata dell’elegante Hotel della Posta

Chiude la piazza il cinquecentesco Palazzo Martinengo, nel cui giardino si possono ammirare una porzione delle mura medievali e l’obelisco in marmo bianco con figure allegoriche.

Palazzo Martinengo

Lasciata Piazza Garibaldi, il centro storico di Sondrio riesce a stupire, svelandoci un passato teso tra origini nobiliari, le cui vestigia più mirabili e affascinanti sono rappresentate nei molti palazzi signorili diffusi lungo quella che il Comune ha voluto denominare e valorizzare come “Via dei Palazzi”, e l’antico nucleo di “Scarpatetti, il quartiere contadino che ha mantenuto quasi del tutto intatte le sue caratteristiche: qui si affacciano tuttora le tipiche case rurali con ballatoi in legno, gli “involt” in pietra, i sostegni dei lumi a petrolio, le pietre “per la pòsa”.

Via dei Palazzi

Lungo l’antico tracciato della Valeriana, la “Via di valle”, si possono ammirare antiche case nobiliari con porta – li barocchi, balconcini in ferro battuto, androni voltati. Su Piazzetta Carbonera si affaccia l’omonimo palazzo, caratteristica dimora rinascimentale con porticato e loggiato su due ordini e facciata a losanghe graffite.

Piazzetta Carbonera

In via Romegialli si possono ammirare l’ex Casa Romegialli, Casa Rajna, l’affresco di Pietro Ligari “L’incoronazione della Vergine” e le figure a fresco dei Santi Gervasio e Protasio in prossimità del ponte sul Mallero, ricostruito mobile dopo l’alluvione del 1987.

Casa Rajna

Ammiriamo la bella Piazza Cavour e la piazzetta dell’Angelo Custode, su cui si affacciano l’omonima chiesetta e i palazzi Marlianici e Longoni, e da cui parte il suggestivo vicolo San Siro. Tra le importanti dimore che si susseguono da qui fino a Piazza Quadrivio, anche la casa appartenuta ai Carbonera (attuale oratorio dell’Angelo Custode), che custodisce una notevole scala elicoidale settecentesca, e Palazzo Sassi de’ Lavizzari, oggi sede del MVSA, il Museo Valtellinese di Storia ed Arte.

La sede del MVSA Museo Valtellinese di Storia e Arte

In Valtellina, sul Sentiero dei Terrazzamenti 

Tutto intorno, un paesaggio da abbracciare con lo sguardo, un paesaggio unico, pulsante, cangiante, i cui colori cambiano al passo con le stagioni. Est-Ovest, Nord-Sud: tutto si interseca, in questi luoghi da sempre crocevia di gente. Lungo il fiume Adda, che serpeggia sinuoso, parte il Sentiero Valtellina, ideale cornice per esplorazioni in bici ed e-bike, su percorsi e sentieri che, abbandonato l’Adda, salgono ripidi e panoramici verso le valli vicine, e portano a mezza costa sulla via dei Terrazzamenti vitati, un merletto di laboriosità e ostinazione, che in modo spettacolare racconta, a chi sa ascoltare, una storia fatta di “savoir faire” che ancora oggi sopravvive e che ritroviamo, intatta, negli splendidi vini di Valtellina, orgoglio e vanto di una viticoltura che non a caso è stata definita “eroica”.

Un tratto della splendida Via dei Terrazzamenti

La via dei terrazzamenti è un percorso, che raggiungiamo in auto, ma è ciclopedonale, lungo settanta chilometri, che collega Morbegno a Tirano, e che può essere seguito da Sondrio in entrambe le direzioni. Posto tra i 300 e 700 m. di quota, il percorso, complessivamente scandito da quaranta aree di sosta, serpeggia sul ripido fianco roccioso del monte, tra vigneti, meleti, e i tradizionali muretti a secco recentemente riconosciuti Patrimonio Immateriale dall’UNESCO. Tocca anche boschi, borghi storici, torrenti ed edifici, civili e religiosi, di grande interesse storico e artistico.

Itinerario in bici sulla Via dei Terrazzamenti

Qui, tra i gioielli di architettura sacra, il Santuario della Madonna della Sassella si staglia arroccato su uno sperone di roccia. Risalente al XV secolo, è costituito da una chiesa a navata unica con antistante porticato e campanile aggiunti negli anni Ottanta del Seicento. Sulla parete esterna, lungo l’antico sentiero, spicca la figura gigantesca di San Cristoforo, protettore dei viandanti, e il piazzale di fronte alla chiesa, sorretto da possenti arcate, è chiamato dagli abitanti “ringhiera della Valtellina”, per via della sua posizione panoramica.

Il Santuario della Madonna della Sassella

Da qui, lo sguardo spazia e ci invita a tornare a Sondrio, ancora una volta, per scoprire nuovi angoli nascosti di questa città che vuole oggi valorizzare le proprie radici, raccogliendone le tracce più significative in spazi in grado di raccontarle grazie a linguaggi e tecnologie contemporanei: i suoi splendidi musei.

I musei di Sondrio  

Il MVSA, Museo Valtellinese di Storia e Arte, si trova nel centro storico di Sondrio, all’interno della splendida cornice di Palazzo Sassi de’ Lavizzari.

Durante la visita potrete scoprire gli antichi nuclei abitativi della valle, partendo dalla preistoria fino all’epoca medievale (sezione Archeologia); ripercorrerete i luoghi e le espressioni della fede (Arte Sacra) oppure viaggerete nel Mediterraneo alla ricerca di tesori di inestimabile valore (Collezioni); conoscerete un’intera famiglia che dedicò la sua vita all’arte, la famiglia Ligari; ammirerete un’anteprima dell’arte moderna e contemporanea (Novecento); infine incontrerete i personaggi importanti della città di Sondrio (Storia).

Particolare del Museo

Nell’area museale potrete ammirare anche una tradizionale stüa lignea, che in tutto l’arco alpino rappresentava il cuore della casa tradizionale, tanto di quella povera come di quella nobiliare. Interamente rivestite in legno e riscaldate da una stufa generalmente in maiolica, alimentata dall’esterno, le stüe furono quasi sempre considerate come beni mobili, così spesso vennero smontate, vendute e trasferite, o distrutte per costruire mobili antichi.

Particolare della stüa Salis di Palazzo Sassi de’ Lavizzari

La stüa Salis di Palazzo Sassi de’ Lavizzari, del XVII secolo, è l’unica delle tre comunali ad aver mantenuto la sua posizione originaria. MVSA, grazie alle sue caratteristiche, può essere considerato un museo a misura di bambino, con atelier e laboratori creativi, ma realizza anche visite guidate per adulti, riservando esperienze particolari agli utenti con disabilità. MVSA è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Tel. 0342 526553 Email: museoreception@comune.sondrio.it

La stüa Salis

Unico rimasto dei tre fortilizi che dominavano il borgo di Sondrio, lo stupendo Castello Masegra, di origini medievali, si erge in cima all’omonima rupe sulla sponda sinistra del fiume Mallero, ed ospita CAST, un museo “narrante” dedicato alla Montagna. All’interno, la storia dello stretto rapporto tra Sondrio, città alpina per vocazione e per necessità topografica, e lo scenario montano con tutti i suoi significati, alcuni dei quali decisamente simbolici.

CAST, che ha aperto al pubblico esattamente un anno fa, racconta le proprie radici e il desiderio dell’uomo di superare i propri limiti attraverso le scalate. Lo fa con un linguaggio pensato in forma esperienziale, quindi nuovo, contemporaneo, ricco di suggestioni e proposte di approfondimento. Storie nate con la modernità, quelle degli uomini che hanno amato e affrontato la montagna e la natura selvaggia, qui rievocate attraverso videoproiezioni, schermi touch e dispositivi interattivi che portano dentro al museo il mondo esterno, eliminando idealmente il confine tra la città e la natura.

La sezione Arrampicata del CAST

Entrando al CAST, tre “A” accolgono i visitatori e li accompagnano attraverso mille narrazioni: la A di ARRAMPICATA, la A di ALPINISMO e la A di AMBIENTE. Il percorso, volendo, può essere personalizzato. Prima di cominciare serve infatti porsi una domanda: “Mi sento più arrampicatore o esploratore dell’ambiente?”. Sarà la risposta a determinare in quale direzione intraprendere la visita: iniziando dal basso, con un itinerario “in salita”, oppure partendo dall’alto, dall’ “osservatorio sull’ambiente” per poi esplorare il museo al contrario, fino a raggiungere il piano terra.

L’interno del CAST

INFO: tel. 333.6177209 – cast@comune.sondrio.it

A Sondrio, i Wine Bike Tours 

L’autunno è senz’altro il miglior periodo dell’anno per ammirare il foliage, godere delle temperature miti e fare una sosta in cantina per scoprire gli eccellenti vini di Valtellina. In occasione della Giornata Mondiale dell’Enoturismo, la città di Sondrio ha presentato i 6 nuovissimi Wine Bike Tours che potranno essere effettuati su prenotazione per tutta la stagione: sei itinerari ad anello in partenza da Sondrio che salgono lungo la Via dei Terrazzamenti, immersi tra vigneti, siti culturali e splendidi paesaggi, a bordo della propria mountain bike.

I 6 itinerari proposti sono pensati per soddisfare le esigenze di tutti: Wine Bike Tour Famiglia, l’itinerario green con tappa al Parco Bartesaghi; Wine Bike Tour Adrenalina, che unisce bike, climbing, rafting, canoa e hydrospeed; Wine Bike Tour Natura, con Visita alla riserva del Bosco dei Bordighi; Wine Bike Tour Arte, alla scoperta di castelli, chiese e affreschi rinascimentali; Wine Bike Tour Frazioni, nei piccoli e caratteristici borghi per tornare indietro nel tempo senza riprogrammare l’ora; Wine Bike Tour Storia La via dei terrazzamenti, che conduce a splendidi nuclei abitati e numerose case vinicole.

Trekking urbano a Sondrio

E se non volete usare la bici ma preferite camminare, Sondrio si può scoprire grazie alle due proposte di trekking urbano “Il cuore green di Sondrio”, di bassa o media difficoltà, percorribili in due ore oppure in 4 ore e mezza.

INFO

Per decidere quale attività faccia al caso vostro, basterà dare un’occhiata al sito www.visitasondrio.it e prenotare tramite Infopoint direttamente in piazza Campello oppure via telefono (0342-526299) o email (turismo@comune.sondrio.it)