Sei new-entry tra i paesi classificati come “Borghi più belli d’Italia”
Sei incantevoli centri dell’Italia centrale e meridionale si aggiungono all’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”. Ve li proponiamo come mete per il weekend, appena potremo di nuovo viaggiare.
Testo di Elisabetta Torrieri
Sale a 315 il numero dei Comuni certificati dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, che segna così un ulteriore traguardo nella sua opera di valorizzazione dell’Italia Nascosta.
Ad ottenere il prestigioso riconoscimento, a seguito di un iter di certificazione che premia il patrimonio artistico, storico e culturale, oltre a parametri riferiti alla tutela dell’ambiente, dell’accoglienza turistica e delle tradizioni locali, sono sei nuovi Borghi che, tra Centro e Sud Italia, vanno ad arricchire la straordinaria varietà delle destinazioni turistiche rappresentate dall’Associazione, ciascuna con caratteristiche che la rendono unica e affascinante.
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L’Associazione de I Borghi più belli d’Italia, presieduta da Fiorello Primi, è sorta nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) con l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri storici italiani.
Anche nella stagione invernale (zone rosse permettendo) possiamo scoprire questi piccoli paradisi, incastonati come gemme preziose nel Bel Paese, e trascorrere un weekend davvero speciale. Tutti potranno trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare “la tipicità” un modello di vita che vale la pena di gustare con tutti i sensi.
Ecco quali sono i sei nuovi Borghi più belli d’Italia
– Montechiarugolo (Parma)
Il Borgo di Montechiarugolo è una delle cinque frazioni all’interno dell’omonimo Comune, situato in Val d’Enza, sulle prime colline dell’Appennino tosco-emiliano. Il piccolo agglomerato urbano, che conta appena 87 abitanti, si sviluppa attorno al Castello, luogo d’attrazione principale.
Il sontuoso edificio è di proprietà privata e appartiene da alcune generazioni alla famiglia Marchi, che annoverava fra i suoi membri il regista Antonio Marchi, esponente della cinematografia italiana del Novecento e maestro riconosciuto di Bernardo Bertolucci.
Al suo interno si possono ammirare numerosi affreschi e pezzi d’arredo di pregio, frutto del mecenatismo illuminato di Pomponio Torelli. A lui si deve infatti la trasformazione del castello in una vera e propria corte e la creazione di un’enorme biblioteca personale, una delle più rinomate e multidisciplinari del tardo Cinquecento, con una collezione di circa un migliaio di volumi.
Mistero e leggenda – come quella della Fata Bema, creatura gentile e bellissima – contribuiscono ad accrescere le suggestioni di questo luogo. Non a caso il castello di Montechiarugolo, dal cui loggiato si può godere di una magnifica vista sulla sponda reggiana, è scelto come location per matrimoni, banchetti e servizi fotografici.
– Monte Sant’Angelo (Foggia)
Situata nel punto più elevato del Gargano, Monte Sant’Angelo è una sorta di “santuario naturalistico” che gode di una vista mozzafiato sul Tavoliere delle Puglie e sul golfo di Manfredonia, ed è sede di ben due Siti Patrimonio UNESCO: le tracce longobarde nel Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, e le faggete vetuste della Foresta Umbra.
Un borgo che negli ultimi anni ha fatto incetta di riconoscimenti. Nel 2014 il National Geographic inserisce la Sacra Grotta dell’Arcangelo Michele tra le 10 Grotte Sacre più belle al mondo; nel 2017 Skyscanner inserisce Monte Sant’Angelo tra le 20 città più belle d’Italia; nel 2018 la guida verde Michelin assegna il massimo riconoscimento al centro storico, le tre stelle. Ultimo, ad ottobre 2020, l’ingresso nell’Associazione de “I Borghi più belli d’Italia”.
– Monteleone d’Orvieto (Terni)
Monteleone d’Orvieto è uno dei borghi più suggestivi nel “cuore verde d’Italia”. Un piccolo angolo di paradiso immerso in una natura autentica e selvaggia, che nasceva come castello del Comune di Orvieto a difesa del confine con l’allora Castel della Pieve e la Val di Chiana.
Splendido il belvedere da Piazza del Torrione, così come il centro storico, con le antiche viuzze in cui domina il caratteristico colore rossastro degli edifici, dato dalla produzione dei laterizi (tuttora una delle attività principali di Monteleone). La Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo è uno degli edifici di culto più belli dell’intera Valdichiana Romana.
Con un calendario ricco di appuntamenti dedicati alle tradizioni – come il Presepe vivente e le tante feste culinarie – il borgo è anche uno dei centri più vivaci dell’Orvietano.
– Bassano in Teverina (Viterbo)
Il borgo nasce su uno sperone tufaceo che affaccia sulla vallata del Tevere. Già abitato in epoca etrusca, divenne prima feudo e successivamente Comune legato alle dipendenze dirette della Santa Sede.
Molto particolare la vicenda della Torre dell’Orologio, una delle bellezze architettoniche da visitare nel borgo, che venne costruita inglobando al suo interno il campanile dell’adiacente Chiesa di Santa Maria dei Lumi. La coesistenza delle due strutture è rimasta nascosta per secoli e fu scoperta solo negli anni Settanta, in occasione di lavori di restauro. Da non perdere anche la visita alla Madonna della Quercia e alla Fontana Vecchia.
Il turismo nei dintorni offre spunti altrettanto interessanti, come Bomarzo e il famoso Parco dei Mostri, il borgo abbandonato di Chia, Vasanello e Soriano nel Cimino, alcune delle destinazioni più importanti della Tuscia e del Viterbese.
– Casoli (Chieti)
Affacciata sulla valle del fiume Aventino, Casoli è una cittadina medievale immersa nei paesaggi collinari d’Abruzzo, tra distese di vigneti, alberi di ulivo e riserve naturali.
Straordinario il patrimonio naturalistico che la circonda: il borgo – un autentico “belvedere” – sorge su un colle da cui è possibile godere di una vista invidiabile che spazia dalle vette della Majella alla Costa dei Trabocchi.
Il territorio comunale, uno dei più estesi della provincia di Chieti, abbraccia tre Siti di Importanza Comunitaria quali il Lago di Serranella e Colline di Guarenna, la Lecceta di Casoli e Bosco di Colle Foreste, i Ginepreti a Juniperus macrocarpa e le Gole del Torrente Rio Secco.
Chiese e palazzi nobiliari popolano il centro storico in una cornice di aristocratica eleganza. Simbolo di Casoli è il Castello Ducale: una visita alle sue sale permette di ripercorrere i momenti salienti della storia della cittadina, dalle gesta della “Brigata Majella” alle testimonianze del “Cenacolo Abruzzese” di dannunziana memoria.
– Tropea (Vibo Valentia)
Il Borgo di Tropea affaccia sulla Costa degli Dei ed è definito “la Perla del Tirreno”. La chiesa di Santa Maria dell’Isola, che sorge su una rupe emergente dal mare, è il simbolo di Tropea, candidata a capitale italiana della cultura 2022.
Alle spalle di questo monumento che guarda la lunga spiaggia di sabbia e domina l’intreccio di strade e viuzze del centro storico, c’è l’azzurra immensità del Tirreno. Grazie alla sua posizione strategica, il borgo ha sempre ricoperto un ruolo importante, sia in epoca romana che durante le successive dominazioni dei Saraceni prima e dei Normanni e degli Aragonesi poi.