WEEKEND-CAR PREMIUM

Secondo giorno nel Pavese alla ricerca del Jinba Ittai con Mazda CX-30

image_pdfimage_print

Continua il nostro viaggio nel Pavese, alla ricerca dell’ormai celebre Jinba Ittai, girando con la nuova Mazda CX-30. Abbiamo visitato il Castello Bolognini di Sant’Angelo Lodigiano. Da vedere, in zona, anche Palazzo Rizzi, a Villanterio. Tra musei e stanze sontuose, la giornata è trascorsa. Mentre ci spostiamo al volante della CX-30, il nitrito di un cavallo che galoppa colpisce la nostra attenzione. Sarà un segnale? L’abbiamo seguito e ci ha condotto alla  Tenuta Il Cigno di Villanterio, un relais dagli enormi spazi verdi, area protetta di ripopolamento faunistico, ma anche centro di recupero dei cavalli sequestrati per maltrattamenti o situazioni di degrado (progetto Islander).

Mentre entriamo dentro, un cavallo con un’amazzone al galoppo quasi ci affianca, correndo lungo il perimetro di una staccionata. Nell’istante in cui questo avviene, un’illuminazione ci schiarisce le idee: è questa l’incarnazione del Jinba Ittai (vedendo l’amazzone che galoppa, un tutt’uno con il cavallo). E come se l’auto fosse un’estensione del corpo del conducente, che lo controlla con precisione senza doverci pensare. Una simbiosi perfetta, come quella che si crea tra il cavallo e il suo fantino e che ha origini antichissime: l’arciere in sella, per esempio, doveva procedere all’unisono con il suo purosangue.

Ossessione peculiare e persistente della Casa giapponese, praticamente dai tempi della prima generazione della MX-5, la Miata del 1969, è la ricerca di quella che a Hiroshima definiscono la sintonia tra uomo e macchina (o meglio tra cavaliere e cavallo, volendo essere più fedeli all’espressione letterale Jinba Ittai).

Jinba Ittai. Capacità di suscitare emozioni e arricchire la vita delle persone: da sempre, Mazda si distingue per la sua continua ricerca del piacere di guida e delle emozioni che le sue auto sono in grado di dare. È ciò che la Casa di Hiroshima definisce Jinba Ittai, ovvero la sintonia tra cavallo e cavaliere e che si traduce nella perfetta unione tra uomo e macchina, grazie alla costruzione di vetture che non sono un semplice mezzo di trasporto ma auto che rendono la guida puro piacere. La nuova CX-30 lo conferma.

Per esaltare il Jinba Ittai, Mazda ha introdotto la piattaforma Skyactiv‐Vehicle Architecture, una tecnologia strutturale antropocentrica di nuova generazione, che sfrutta l’intrinseca capacità d’equilibrio dell’uomo, offrendogli sia un maggiore comfort a bordo sia un’esperienza di guida più coinvolgente. La gamma dei motori Skyactiv combina prestazioni con maggiore risparmio di carburante e rispetto dell’ambiente, mentre la gestione perfettamente coordinata del sistema di trazione i‐Activ AWD e del sistema di controllo G‐Vectoring (GVC) o G‐Vectoring Plus (GVC Plus) offre un comportamento su strada ancora più piacevole, più confortevole e che ispira fiducia.

Proprio la funzionalità è stata al centro dei pensieri dei progettisti della CX-30, che hanno disegnato un abitacolo caratterizzato da linee pulite, comandi ben fatti e finiture curate, ma anche pensato per agevolare l’utilizzo quotidiano. L’impostazione degli interni pone l’uomo al centro. Cockpit e abitacolo combinano l’obiettivo di eccellenza ergonomica con la tecnologia d’avanguardia, nella progettazione di ogni elemento (dal campo visivo e dalla posizione di guida all’interfaccia uomo‐macchina e alla qualità dell’impianto audio). Anche se non ci sono più arcieri, il Jinba Ittai è rimasto.

Oltre che godersi gli ampi spazi e l’area relax della Tenuta il Cigno, a Villanterio è possibile ammirare Palazzo Rizzi, costruito fra il 1540 ed il 1547 da Giovanni Angelo Rizzi, segretario di camera del Duca di Milano Francesco II Sforza e cancelliere del consiglio segreto di Milano.

Arrivati al centro della piazza, ciò che attira l’attenzione è anche la torre dell’orologio. Un ultimo giro in paese con la CX-30, assaporando ancora una volta il gusto del Jinba Ittai, anche se, per fortuna, lo ritroveremo su altre Mazda. Guidando, percepiamo quella sensazione di simbiosi con l’auto e  ci sembra di sentire il nitrito del cavallo.

Dove mangiare e dormire. La Tenuta Il Cigno è un ottimo posto dove trascorrere la notte. Le 14 camere si trovano nella storica villa padronale recentemente rimodernata, dotata di ampi spazi adibiti ai visitatori, una sala per la colazione, due soggiorni in cui gli ospiti possono rilassarsi, una sala lettura e una sala TV. Senza dimenticare la piscina e l’area benessere.

La vera attrazione dell’agriturismo è la tree house, ovvero la casa sull’albero. A un’altezza da terra di oltre 5 metri si trova questa struttura, costruita interamente in legno e dotata di ogni comfort. L’accesso è indipendente, direttamente dal parcheggio, nel rispetto dell’assoluta privacy. La casa è avvolta dalle chiome di una quercia secolare e sospesa sui paddock dei cavalli. Il balcone è rivolto ad ovest per godersi romantici tramonti, immersi nella vasca idromassaggio esterna, in legno.

In alcune occasioni, qui si può anche mangiare. La Tenuta Il Cigno predilige prodotti tipici e genuini, che raccontano il territorio. Ricette dal sapore antico, preparate con prodotti provenienti direttamente dall’orto, oppure acquistati a km 0 da produttori con sensibilità biologica nel cuore, nelle mani e nella mente.