Un weekend a Salerno forse è anche più bello farlo adesso, ora che è tornata la calma in questa città che sta scalando la classifica di quelle più vivibili per un turista. Conviene, dato che le Luci d’Artista continuano fino al 24 gennaio.
Se si è lontani, meglio arrivarci con il treno e poi noleggiare un’auto, perchè un’auto serve per andare in Costieria, verso Amalfi o verso Paestum e le mozzarelle di Battipaglia.
Ma già Salerno offre tantissimo da vedere: Via dei Mercanti, che ancora oggi è una strada per lo shopping, il lungo mare, il Castello di Arechi che dall’alto offre una veduta bellissima del golfo di Salerno, il duomo del 1100, con cripta e pulpito bellissimi. Il Giardino della Minerva, che è l’Orto botanico più antico del mondo occidentale, fondato da Matteo Silvatico nel 1300 per gli studenti della Scuola Medica salernitana. L’orto botanico di Padova è primo come universitario, ed è stato realizzato soltanto nel 1545, duecento anni dopo. Da vedere è anche il museo diocesano con la più grande collezione al mondo di tavolette medievali d’avorio intarsiate con la storia di Cristo.
Da “visitare” ci sono anche le rosticcerie e la famosa pasticceria Pantaleone, in via dei Mercanti, dove assaggiare la Scazzetta, il dolce tipico salernitano. Ma quando arriva sera, scegliere dove andare a cena non è facile, ci sono tanti buoni ristoranti, ma non eccellenti. Stavolta la fortuna ci ha aiutati. I parcheggi, e ce ne sono di comodissimi accanto al mare, erano comunque tutti pieni e ci siamo spinti in periferia, verso Pastena. Il caso ci ha fatto incontrare una giovane coppia con pizze d’asporto, che caldo profumo!, che ci hanno indicato un certo Tramp’s pub ( Il pub del barbone). Un pub a Salerno, con il mare a 300 metri?
Non avevamo scelta. Ma abbiamo trovato uno strano pub: invece di birra e salsicce c’era Greco di Tufo irpino e fritto di paranza, antipasti di pesce e tutto il resto. Nel profumo di pesce si muovevano un signore alto e grosso ( il patron Tonino Piombino) e uno chef, Diego, che faceva incursioni nella sala, a nostro avviso senza un perchè ma per spirito di esibizionismo gastronomico. Un piatto che ci ha stupiti è stato i Tortiglioni ( o fuselloni) con alici e pecorino lucano di Moliterno ( o di Filiano). E non abbiamo resistito ad estorcergli la ricetta, che riveliamo.
Dopo questa lauta cena, finalmente lo spettacolo delle luci d’artista lungo Corso Garibaldi e poi nei vicoli del centro storico. Non perdersi però i pinguini sugli scogli, mentre il Castello di Arechi ( il principe longobardo) illuminato sembra dare ancora oggi protezione a Salerno ed al suo golfo. La Costiera, con Cetara, Vietri, Ravello, Amalfi…, è a un passo, e anche Paestum dista solo 40 km, ma sarà per un’altra volta.
Ricetta di Viaggio :TORTIGLIONI CON LE ALICI (alla siciliana)
Ingredienti x 6
500 gr di tortiglioni di Gragnano
180 gr di alici ( pulite e diliscate fresche )
acquisto 300gr.
30 gr di pinoli
Semi di finocchio o finocchietto selvatico q.b.
Buccia grattugiata di 1/2 limone no trattato
Aglio
Pecorino filiano grattugiato 250gr
Olio extra vergine
A gusto agg. pepe o peperoncino
PROCEDIMENTO
In una teglia capace mettere olio e aglio, quando comincia a soffriggere aggiungere pinoli, semi di finocchio.Dopo 2 minuti circa aggiungere le alici da far insaporire, dopo 3 minuti aggiungere la buccia grattugiata del limone e mescolare. In questo sugo far saltare la pasta già cotta a parte, piuttosto al dente, aggiungere il pecorino e amalgamare. Eventualmente aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta . Servire velocemente.
Tramp Ristorante:
84127, Via Posidonia, 291, 84128 Salerno SA