Ricette di viaggio

Ricette di Viaggio: Sondrio e la Valtellina

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Si dice Valtellina e viene subito in mente la bresaola, il salume ricavato dai tagli migliori della coscia di manzo che solo grazi al peculiare clima di questa zona assume il suo sapore unico e inimitabile. Le sue origini risalgono al XV secolo e la sua qualità è oggi garantita dal marchio IGP. Ma qui nascono anche prelibati formaggi, come la Casera e il Bitto Dop, lo Scimudin, il Latteria e la ricotta. L’itinerario parte da Morbegno, da dove ci si immette sulla SS405 per raggiunger la Valle del Bitto di Gerola. Ci si ferma per una prima tappa a Sacco, dove si trova il curioso affresco dedicato all’Homo selvadego, una figura mitologica che, si dice, abbia insegnato ai locali i segreti della lavorazione del Bitto, il formaggio tipico la cui stagionatura va dai 70 giorni ai dieci anni.

Proseguendo si incontrano gli immensi pascoli dell’Alpe Culino, dai quali nasce la filiera del Bitto e del Casera DOP, con cui si preparano i tipici pizzoccheri. Percorrendo verso est la SS38 si attraversa un paesaggio costellato di terrazzamenti, candidato a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco. Qui nascono i pregiati vini Valtellina Superiore DOCG, un rosso vellutato e asciutto, lo Sforzato di Valtellina DOCG e il Rosso di Valtellina DOC. La tappa successiva è Sondrio, che sorge allo sbocco della Val Marenco. Di origine longobarda, ha un centro storico di piccole dimensioni e facilmente visitabile a piedi. Tra i monumenti che meritano una visita c’è il Castello Masegra (www.castellomasegra.org) del XII secolo. Nello storico Palazzo Sassi dè Levizzari, in via Quadrio, ha sede invece il Museo Valtellinese di Storia e di Arte che conserva reperti preistorici, dipinti, sculture e una collezione di arte contemporanea. Tra gli edifici religiosi vale una sosta la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio che custodisce pregiati dipinti settecenteschi di artisti locali. La sera, ci si ferma per la cena in uno dei ristoranti tipici.