POESIA DI VIAGGIO

QUEL SORRISO VERSO GERUSALEMME

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Di Raffaele d’Argenzio

Non credo a Dio
ma credo all’uomo
che divenne Dio
abbracciando una croce
incastonata di chiodi
per donare gocce di sangue
che furono fiori
su quei sentieri che tu
ora segui con il sole
che trafigge l’azzurro
dei tuoi occhi in cui
ho affogato il mio ricordo.

Vorrei esserti accanto
nel tuo cammino aspro,
invece posso solo sussurrarti:
“Fermati e guarda,
dietro le braccia contorte
di un ulivo scorgerai
un’ombra chiara e sentirai
un soffio di vento
nell’aria ferma come pietra”.

Non sai da dove viene
ma se ti passerà
sulla pelle come carezza
capirai che è il respiro
di chi volle voler bene
e si mise su una croce
per diventare il Bene.

Scava per me un angolo
nella tua memoria
e portami con te su quei
sentieri antichi,
mentre chi t’accompagna
non può capire a chi
regali quel fuggevole sorriso
che stranamente
ti fiorisce sulle labbra
mentre Gerusalemme
affonda nel tramonto.