Mi piace pensare che in quell’angolo del ramo di Lecco ci fosse già una panchina su cui sedevano Renzo e Lucia, a pochi passi dalla barca tipica che ora tutti chiamano proprio Lucia.
Mi piace pensare che in quei due cuori non più giovani che ora vedo guardare lo stesso lago, lo stesso cielo, gli stessi monti che si rispecchiano nelle acque limpide, viva lo stesso amore.
Qui dove le alte pareti sembrano difendere un tempo speciale in cui l’amore vive senza ieri e senza domani, senza passato e senza futuro, perché l’amore esiste e basta, in una universale dimensione proprio per permetterci di esistere.Raffaele d’Argenzio
Rubrica – OGNI VIAGGIO PUO’ DIVENTARE POESIA


