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Ricetta della settimana: la piadina che unifica!

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Se si cerca il tratto unificatore di tutta la Romagna si deve guardare alla piadina, una sorta di pane non lievitato che nelle case contadine veniva cotto tradizionalmente su una pietra alla brace. È un prodotto che si è ormai imposto anche fuori della regione, anche se spesso realizzato a livello industriale, ma che in Romagna viene ancora fatto in casa mantenendo tutte le differenze da zona a zona, dove si può trovare con i nomi dipieda, pida, pie o pijda. La ricetta tradizionale prevede farina bianca, strutto, sale grosso pestato al mortaio (meglio ancora se sale dolce di Cervia) latte, bicarbonato e acqua tiepida, per dar vita a un impasto che viene usato anche per il più sottile crescione ocassone. Piadina e crescione si sposano ad abbinamenti come erbe selvatiche o dell’orto, affettati, formaggi morbidi come lo squaquerone, ma sanno trasformarsi anche in dessert quando accompagnate da creme, confetture o miele.

PIADA PREP

Antichissima è la presenza della piadina sulle tavole romagnole, fino agli anni ‘60, quando insieme alla cultura contadina, ha rischiato di essere dimenticata. Ma così non è stato, anzi, è aumentata in modo esponenziale la notorietà della piadina, cambiando un po’ le sue caratteristiche di consumo e passando da alternativa al pane degli antichi contadini a cibo versatile dei romagnoli moderni. La piadina romagnola, come tutti sanno, è una tra le ricette più tipiche della gastronomia Romagnola, conosciuta in tutto il mondo e soprattutto amata da milioni di persone. La piadina romagnola, si presenta come una sfoglia di pastella di forma rotonda con una buonissima farcitura che può essere tra le più varie e va secondo i gusti ed i desideri del buongustaio che la deve mangiare: così la piadina romagnola può essere ripiena di mozzarella, pomodoro e prosciutto, oppure rucola e stracchino, o ancora verdure, stracchino e salumi; insomma la scelta è illimitata.

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Ingredienti:
500 g di farina
75 g di strutto
2 g di bicarbonato
6 g sale
200 g acqua (o latte)
Se non volete usare lo strutto provate con mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva.

Piadina Romagnola:
Impastare tutti gli  ingredienti assieme. Aggiungere un po’ d’acqua per formare un impasto piuttosto sodo. Oppure, al posto dell’acqua potete mettere il latte o addirittura il vino bianco secco. Distendere l’impasto col mattarello, sulla spianata formando un bel tondo di pasta più o meno sottile a seconda dei
gusti. Cospargere di tanto in tanto il mattarello con la farina, altrimenti la pasta si potrebbe attaccare al legno e il sottile “lenzuolo” bucarsi. Mettere a cuocere la pasta sul testo di terracotta, sotto cui deve ardere un fuoco piuttosto allegro, perché la piadina va cotta in fretta. Man mano che la piadina si cuoce in superficie forma delle lievi bolle, che vanno schiacciate con le punte di una forchetta, le cui impronte restano anche dopo la cottura, a ricordare il lavoro delle donne davanti al calore del testo bollente. Armatevi anche di un coltello a lama lunga, che vi servirà a rigirare in senso orario e a rivoltare il disco di pasta.

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