Il 2025 sarà l’anno dei Giubileo e Piacenza si prepara a questo grande evento con un’ importante iniziative che consentirà di andare alla scoperta del suo ricchissimo territorio. Si tratta della costituzione del Comitato Nazionale Giuseppe Verdi “Il suo tempo e la sua terra” per promuovere la casa-museo di Villa Sant’Agata, a Villanova sull’Arda.
Villa e tenuta Sant’Agata a Villanova d’Arda
Il Comitato Nazionale Giuseppe Verdi “Il suo tempo e la sua terra”, fondato da appassionati cultori delle opere del Maestro, nasce con l’obiettivo di tutelare la Villa e tenuta di Sant’Agata e tutti i carteggi del Maestro oggi sparsi in diversi archivi non visibili al pubblico e renderli fruibili ai ricercatori e agli studenti che desiderano realizzare una tesi di laurea.
Villa Sant’Agata, che si trova a Villanova sull’Arda, è la casa di campagna che Giuseppe Verdi ha acquistato con i proventi delle sue opere. Il celebre compositore si innamorò a tal punto di questa tenuta da farne la sua abitazione principale, a partire dal 1851, stabilendosi qui insieme alla seconda moglie, Giuseppina Strepponi. A Villa Sant’Agata, letteralmente impazzì per la vita e l’attività agricola, al punto che, tornando a casa sempre sfinito la sera, dopo aver lavorato nella tenuta, si temeva che non riuscisse più a dedicarsi alla musica.
Invece, questa villa gli fu di ispirazione. Tra queste mura sono infatti nate le sue opere più celebri: Il Trovatore e La Traviata (1853), il Simon Boccanegra e L’Aroldo (1857), Un ballo in maschera (1859), La forza del destino (1862), il Don Carlos (1867), Aida (1871), Otello (1887) e Falstaff (1893). Sempre a Sant’Agata, Verdi compose anche il Requiem in onore di Alessandro Manzoni, che diresse poi personalmente nella chiesa di San Marco, a Milano, il 22 maggio 1874.
Le stanze della Villa hanno poi ospitato personalità del mondo della musica, tra cui il letterato e compositore Arrigo Boito, Tito e Giulio Ricordi, padre e figlio, editori delle opere di Verdi, i direttori d’orchestra Pietro Mascagni, Arturo Toscanini e Angelo Mariani, la cantante Teresa Stolz e molti altri.
Oggi, la villa è proprietà dei discendenti di Maria Filomena Verdi, figlia di un cugino del compositore, ed è diventata un museo. Alcune stanze, infatti, sono aperte al pubblico: si tratta di cinque sale al piano terra, tra cui la camera da letto di Giuseppina Strepponi, il camerino dei vestiti, nel quale si trova un piano di marca Fritz che Verdi utilizzava all’epoca della stesura del Rigoletto e di Aida, la camera da letto in cui Verdi dormiva e lavorava e uno studio nel quale era solito tenere i conti della tenuta. L’ultima sala, invece, conserva i mobili della camera del Grand Hotel et de Milan, dove il Maestro morì il 23 gennaio 1901. Si possono visitare, inoltre, il grande parco con la ghiacciaia, le grotte e il bellissimo ponte, le carrozze e le cantine. Un’occasione unica per un weekend.
INFO: Conoscere Verdi