Nel ventesimo anno della nascita della nostra rivista Auto&Donna, prima al mondo ad essere dedicata alla donna che guida, uno studio della Seat conferma che saranno proprio le donne a guidare la rivoluzione green dell’auto elettrica.Di Vittorina FellinApparentemente le donne e le quattro ruote hanno una storia complicata, spesso legata a stereotipi e pregiudizi. In realtà le rappresentanti del gentil sesso hanno contribuito in maniera preponderante alla nascita e allo sviluppo dell’industria automobilistica tanto quanto gli uomini. Non dimentichiamoci che fu Bertha Benz, moglie del più conosciuto Carl Benz a sostenere l’invenzione del primo motore d’auto, a cui lavorava il marito.
Nel 1888, compiendo il primo vero lungo viaggio in auto, fu proprio lei a dimostrare quanto questa nuova tecnologia fosse perfetta e sicura per raggiungere mete lontane. Nel 1913 fu sempre una donna Sophie Opel, consorte del fondatore, a prendere in mano le redini della casa automobilistica Opel e guidarla verso il futuro.Negli anni 20 Elisabeth Junek, tra lo stupore generale, arriva quarta al Gran Premio della Germania, mentre nel 1958 la napoletana Maria Teresa de Filippis fu la prima donna a prendere parte ad un Gran Premio di Formula 1 a Monaco, a bordo in una Maserati.Anche nel settore della ricerca il gentil sesso ha saputo farsi strada. In anni più recenti Antonia Terzi si è affermata come una delle esperte di maggior rilievo a livello mondiale nell’aerodinamica, lavorando per la Ferrari e diventando capo del team di aerodinamica della Williams nel 2001. Dai piani alti delle case produttrici alle corse automobilistiche più prestigiose, le donne hanno dominato il campo.
E che la storia dell’auto è anche femmina, lo scoprì 20 anni fa la rivista AUTO DONNA, della nostra casa editrice. E sarà un caso ma da allora la donna è passata dall’essere ragazza immagine di auto potenti e sportive all’essere alla guida, confermando finalmente quell’emancipazione ed indipendenza che faticavano ad arrivare.
La rivoluzione GREEN al femminile
Secondo uno studio dell’Università del Sussex e di Aarhus in Danimarca, saranno le donne a rivoluzionare le vendite di auto elettriche in futuro, proprio per la loro maggiore consapevolezza ecologica. Ragion per cui anche il car sharing avrà un grande potenziale nel mercato femminile, come afferma un rapporto della Commissione europea.Non è un caso che dalle ricerche condotte da Seat al primo posto delle auto più amate dalle donne della casa automobilistica è posizionata la SEAT Mii (quasi 60%), di cui è stata appena lanciata la versione 100% elettrica, mentre al secondo posto campeggia la SEAT Arona l’unico SUV al mondo anche a metano. Insomma il futuro dell’auto sarà sempre più ecologico e a guidarne l’innovazione sarà ancora una volta il gentil sesso.
Seat affida connettività, assistenza e sicurezza alle donne
Quando si tratta di analizzare le caratteristiche tecniche, selezionare le migliori tecnologie, spesso le donne hanno una marcia in più. A sottoscrivere questa tesi è una ricerca condotta da Seat, in cui si afferma che le donne, oltre ad aver segnato l’evoluzione dell’industria automobilistica, avranno un ruolo chiave nell’auto di domani, sia come utenti che come sviluppatori, in virtù della loro maggiore consapevolezza ecologica e della loro naturale attitudine alle tematiche ecosostenibili e del risparmio.Secondo lo studio di Seat, saranno proprio queste caratteristiche, più propriamente connaturate alle donne, che permetteranno all’industria automobilistica di intraprendere nuovi percorsi verso la mobilità elettrica condivisa e connessa. E ci devono credere molto in casa Seat visto che sono ben tre le donne che guidano lo sviluppo di altrettante aree fondamentali: quella della connettività, dell’assistenza vocale e della sicurezza informatica.Donne come Anna Homs, appena 27 anni e già a capo di un team di professionisti provenienti da Cina, Stati Uniti e Germania che sta sviluppando gli assistenti vocali che useremo nel 2030. O come Pasqui Lizana, Digital Product Magager del gruppo, il cui obiettivo principale è semplificare l’utilizzo di dispositivi sempre più complessi al fine di suggerire agli utenti il modo migliore per spostarsi con un’auto, una bici o una moto o con qualsiasi altro mezzo.La mobilità connessa del futuro deve però essere anche sicura ed è proprio in quest’ottica che lavora Mareike Gross, che all’interno del Reparto Sviluppo di Seat dirige il team che si occupa di sistemi elettrici, packaging e cybersecurity. Tre professioniste che progettano il futuro dell’auto e che guidano silenziosamente una rivoluzione nella mobilità a suon di tecnologie. Perché, come disse D’Annunzio, l’automobile è femmina, e senza l’apporto della donna non potrebbe mai essere la stessa.