Parco dell’Appenino Lucano: un nuovo gioiello per il nostro territorio

Parco dell’Appenino Lucano: un nuovo gioiello per il nostro territorio. Si tratta di uno dei più recenti parchi della nostra penisola, ma non per questo di minor valore. Il Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Il Parco dell’Appennino Lucano, il più giovane parco nazionale italiano, è caratterizzato da un’eccezionale biodiversità: nei secoli la natura ed il paesaggio sono stati modellati dal certosino lavoro dell’Uomo, orendo oggi al visitatore splendidi scorci naturali e una ricca varietà animale e vegetale; oltre ad essere un luogo di incomparabile bellezza, è particolarmente attivo nella organizzazione di eventi e simpatiche occasioni che consentono a tutti di poterlo apprezzare; certamente quindi un buon motivo per andare a visitarlo. 2535Un parco dalla grande valenza ambientale, dove natura, storia e cultura si mescolano in modo indissolubile, declinando paesaggi di straordinaria bellezza e suggestione. Come in un susseguirsi di emozioni che scorrono
veloci, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano offre al visitatore una moltitudine di ambienti di rara bellezza: le antiche rovine di Grumentum, i maestosi boschi selvaggi, i bacini lacustri ed i fiumi, i tanti piccoli paesi ognuno con la propria storia e peculiarità, la Madonna Nera di Viggiano, patrona della Lucania. Dal punto di vista faunistico il Parco vanta una ricchezza straordinaria e rarità di notevole interesse. Dopo cento anni, in modo del tutto naturale, il grifone è tornato a nidicare nel Parco. Anche una coppia del rarissimo capovaccaio, ha
scelto di vivere qui e mettere su famiglia. Rilevante nelle estese faggete la presenza del picchio rosso mezzano e della balia dal collare, specie molto rare in Italia. Gli ecosistemi acquatici sono ricchi di anbi con l’importante
presenza di specie, quali l’ululone appenninico e la salamandrina dagli occhiali. Tra i mammiferi la specie più rara ed emblematica è la lontra, presente nel Parco con una delle popolazioni più numerosi d’Italia.Fiumi ed aree umide sono l’ambiente ideale anche per la cicogna nera che, ormai rarissima in Italia, nidica ancora nel parco. Degna di nota è anche la presenza di un predatore per eccellenza: il lupo.2542
Per quanto riguarda la vegetazione, di grande pregio sono gli estesi boschi dell’Abetina di Laurenzana ed il Faggeto di Moliterno. Per la ora si segnala il millefoglie lucano, la veccia del Sirino, endemica del monte, l’Ofride insettifera, una delle moltissime specie di orchidee presenti nel parco. Il Parco archeologico di Grumentum, situato all’interno del parco, è uno dei pochi casi in Italia in cui si possono ammirare i resti di un patrimonio storico archeologico straordinario, percependo la forma di una tipica città romana abbandonata e mai più reinsediata. Con un solo colpo d’occhio è possibile comprendere l’intera estensione della città, lo schema urbanistico e la dierenziazione tra spazi pubblici e spazi privati. Ecco alcuni dei luoghi e degli itinerari più belli che si possono trovare all’interno del parco.3206Via delle Orchidee, Moliterno: qui si trova un’area protetta, adagiata sulla dorsale montuosa che separa la valle del fiume Agri dal vallo di Diano; è Bosco Faggeto: 300 ettari di riserva a riassumere il biotopo forestale montano tipico di quest’area, a sud della Basilicata. Addentrandoti nell’oasi si potranno scorgere faggi maestosi che superano i 40 metri, ma anche aceri, tigli, cerri, querce, carpini neri e lecci, ma particolare attenzione meritano le orchidee spontanee, alcune delle quali di rara ed incantevole bellezza. Un vero paradiso naturalistico, in cui trovano riparo la volpe e il tasso, la lepre e il cinghiale, l’istrice, il riccio e il gatto selvatico. Fra i rami degli alberi e sulle rocce, infine, nidificano il nibbio reale e quello bruno, il picchio, il cuculo, la civetta, il barbagianni, il gufo reale e l’upupa.2533Via dei Santuari: si tratta di un sentiero, detto dei Madonnaioli, che collega il Santuario mariano di Monte Saraceno a quello della Madonna di Viggiano patrona della Basilicata. Parte dallo spiazzo alle pendici del Monte Saraceno, a Calvello e arrampica fino alla chiesa edificata tra blocchi calcarei dai quali spuntano bizzarri alberi di faggio. In prossimità della cappella due luoghi dai nomi suggestivi: la leggendaria Grotta dell’Eremita e l’inesplorata Bocca del Diavolo. Inizia da qui il percorso che, attraverso uno stretto sentiero, porta al cospetto d’una parete rocciosa caratterizzata da anfratti, forse utilizzati come riparo dai briganti. Dopo un chilometro si giunge al quadrivio Tuppo delle Seti, un’ampia radura che serviva ai pastori d’un tempo per i loro scambi commerciali. Di qui parte un antico tratturo che, facendoci solcare un balcone naturale aperto su una valle detta “La Laura”, ci conduce alla Madonna Nera di Viggiano.

Da visitare: Museo del Lupo(Ѝâ@½è‡

Via degli antichi mestieri, Il Frassati di Sasso di Castalda: un percorso comincia nel cuore dell’antica Saxum, luogo di religiosità semplice e antica. Costeggia l’Oasi del Cervo, dove un tempo i contadini, in estate, separavano il grano dalla paglia, prosegue verso i ruderi del Mulino del Conte e si chiude, dopo aver lambito il leggendario Faggio di San Michele, “albero padre” della Basilicata, nei pressi dell’omonima chiesetta al confine col bosco della Costara. Il Frassati lucano recupera la memoria storica degli abitanti di Sasso, gli antichi
mestieri di una comunità che per secoli, lungo queste vie, ha intrattenuto un rapporto d’amore e di rispetto con la sua Montagna.2539

Via dell’Archeologia e del Teatro: a breve distanza da Grumento Nova c’è il Parco Archeologico di Grumentum, la piccola Pompei lucana che respinse Annibale nel 207 a.C. Posta in posizione collinare, all’incrocio tra il torrente Sciaura e il fiume Agri, la città ha un impianto urbanistico ben conservato. Visitandola potrai percorrere un tratto della celebre via Herculia, varcare la soglia della domus patrizia appartenuta all’imperatore Commodo, scorgere quel che resta d’una antica palestra utilizzata dai Cives grumentini, eppoi i templi, il foro, la fontana, le terme ed un anfiteatro di forma ellittica dove si tenevano i giochi gladiatori. Nelle sere d’estate, infine, il teatro augusteo di Grumentum diventa inimitabile palcoscenico d’importanti rassegne teatrali che si rifanno alla tradizione greca e latina.

Da visitare: Museo archeologico nazionale di Grumento. Cicloturismo tra la Herculia e la Popilia: partendo da Grumentum si arriva al Valico della Sellata. 6 ore circa di tempo per percorrere 80 chilometri. 2553Lagonegro, Via delle Pietre, dal Laudemio al Monte Alpi: l’escursione parte dallo specchio d’acqua smeraldina del Laudemio. Da questo lago d’origine glaciale, conosciuto anche col nome di Remmo, si sviluppa sulle pendici settentrionali del massiccio Sirino-Papa, tra le vette più alte dell’Appennino meridionale. Dal Laudemio, a quota 1525, prendendo un sentiero a sinistra del lago ci si trova in un bosco di faggi al cui
limitare, su un tratto pietroso al di sotto dei 1700 metri, è possibile rinvenire esemplari di Vicia sirinica, una pianta erbacea presente solo su queste montagne. Salendo ancora, a quota 1900, ci s’imbatte in un’altra peculiarità di questi luoghi: la Astrogalus sirinicus. Proseguendo ancora s’arriva alla sommità arrotondata del Monte Papa, caratterizzato da due cime superiori ai 2000 metri, vicine e collegate da un crinale.
Da quì, nelle giornate limpide, il panorama che si osserva è stupendo: a nord l’alta valle dell’Agri col monte Volturino e quello della Madonna di Viggiano, a nord ovest il Raparo ad est il monte Alpi e a sud i boschi maestosi del Lagonegrese…

Via delle Acque: quì il principe dei corsi d’acqua si chiama Agri. E’ un fiume imponente, erede dell’antico Kyris. A volerlo costeggiare bisognerebbe percorrere 136 chilometri, partendo da Marsico Nuovo, in località Piano del Lago, per poi sbucare nel mar Jonio. Il suo tragitto, dopo un tratto iniziale tra montagne che si stringono sull’acqua, entra nella valle cui da il nome per immettersi nel Pertusillo. Oggi la grande diga che sbarra il corso del fiume Agri, compresa tra Grumento Nova, Montemurro e Spinoso, è un’importante area di sosta e riproduzione per aironi, svassi, garzette, nibbi reali e cicogne nere. Le sue rive, caratterizzate da cerrete, conifere e acqua placida invitano a rilassarsi in un ambiente in cui il silenzio è interrotto dal solo verso degli uccelli.1088Castelsaraceno, via dei Due Parchi: a metà strada tra i Parchi Nazionali dell’Appennino Lucano e del Pollino, si può praticare il trekking, fare escursioni in mountain bike o a cavallo, esercitarsi nell’arrampicata sportiva e volare in parapendio. Il piccolo centro lucano dedica a queste discipline un’apposita manifestazione autunnale: la festa della Montagna. Per i neofiti della camminata in altura, invece, un percorso facile permette di “raggiungere”, sulla parete ovest del monte Alpi, i celebri pini loricati.

Via delle Stelle ad Anzi: Planetario e Presepe Poliscenico:  un vero e proprio viaggio nell’Universo. Alla scoperta delle stelle proiettate in tutto il Cielo Boreale: dalla costellazione di Cassiopea a quella dello Zodiaco, dalla cintura di Orione a quella dell’Aquila; oppure del percorso solare, dall’alba al tramonto. Ad Anzi, sulla vetta del monte Siri, dal Planetario si potrà “seguire” la via Lattea, visualizzare l’Orizzonte artificiale e i Punti cardinali. Le eclissi, la Galassia in rotazione e l’esplosione di una Supernova. Il borgo, un intrico di strade abbarbicate sulla roccia, costellato d’antichi palazzi e luoghi di culto, offre all’ospite un’altra peculiarità nel Presepe poliscenico stabile tra i più grandi d’Europa.

Come si raggiunge: ubicato tra Potenza e Cosenza è raggiungibile con la A3 e SS598.

Calendario degli eventi su: www.parcoappenninolucano.it