WEEKEND OUTDOOR & CAMPER

Parchi, nel cuore verde dell’Italia batte il new deal

image_pdfimage_print

Il coraggio deve partire dalle istituzioni

 Per innovare, comunicare, sperimentare, ci vuole però uno sforzo congiunto, che coinvolga le istituzioni e la politica senza lasciare indietro nessuno. L’istituzione di strumenti “straordinari” come le cosiddette “zone economiche ambientali“- agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni ricadenti nelle aree del parco e per chi volesse aprire al loro interno attività imprenditoriali – possono aiutare quella transizione verso la nuova economia circolare.

Arco di roccia nel Parco dell’Isola di Pantelleria

A fine 2019 sono nate le ZEA nei parchi nazionali del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, della Sila e, agli inizi del 2020, quello di Pantelleria. Con le ZEA, finanziate con 20 milioni di euro nella legge di stabilità, i parchi hanno la possibilità di produrre sviluppo. Alle risorse già stanziate si sono aggiunti altri 120 milioni di euro per il 2020, in modo da realizzare su questi territori progetti green, implementando l’imprenditoria e combattendo il fenomeno dello spopolamento e della fuga del capitale umano.  Le agevolazioni per le ZEA sono state ribadite anche nel Decreto Rilancio per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza Covid-19 alle imprese che vi operano.

Riflessi nel Parco Nazionale del Cilento

Parchi, il manifesto per il futuro

  1. Non si può più ritenere i parchi e le aree protette come una serie di nicchie slegate dal resto del contesto. I parchi non sono un sistema chiuso, ma vanno considerati all’interno di un “sistema territorio” più esteso.
  2. Una gestione attenta e precisa dell’ambiente e quindi dei parchi, abbinata all’attività di tutela, non può essere disgiunta da una gestione anche economica delle risorse presenti.
  3. Parchi ed aree protette devono suggerire nuove modalità produttive, nuove alleanze con settori economici diversi, soluzioni con il “bollino verde”.
  4. Questi luoghi “speciali” devono diventare esempi di gestione attiva, possibilmente innovativi e comunque riproducibili in altri contesti, che esulano dai compiti più strettamente istituzionali degli enti gestori.

Uno stambecco nel Parco Nazionale del Gran Paradiso