NELLE MARCHE, DOVE L’ARTE BEN SI SPOSA CON IL TARTUFO E LA BIRRA

 Di Marina Cioccoloni

Dalle ceramiche di Urbania ai tartufi e birra di Apecchio, alla scoperta dei tesori artistici marchigiani ma anche dei suoi grandi sapori. Alla guida del nostro compagno di viaggio, il motorhome LAIKA ECOVIP H3109, un camper elegante, raffinato e versatile. Tra borghi turriti e cittadine dal passato illustre.

MAIOLICHE ANTICHE

Grazie alla facilità di guida dell’Ecovip, aiutata dagli ampi specchietti laterali e dalla buona tenuta di strada, raggiungiamo comodamente Urbania (N 43.665833, E 12.522222) da dove ha inizio il nostro itinerario. Urbania è un borgo ricco di storia, con un teatro storico, il Bramante, e una raffinata produzione di ceramiche risalente al ‘400 e di cui si possono ammirare numerosi esemplari nel museo civico all’interno del Palazzo Ducale.

La ricca collezione di ceramiche comprende anche le “crespine”, i piatti così chiamati per i bordi crespi sempre decorati a foglie e frutta e con un putto al centro. Notevoli anche i due globi del più grande geografo del Rinascimento, Gerardo Mercatore, rappresentanti la sfera terrestre e la sfera celeste. E i 12 metri della monumentale incisione del corteo trionfale di Carlo V in occasione dell’incoronazione a Bologna nel 1530 con il Papa Clemente VII.

L’arte ceramica di Urbania, che nel ‘700 contava 40 botteghe, oggi è portata avanti dalla bottega artigiana di Giuliano Smacchia e Gilberto Galavotti e dall’Associazione Amici della Ceramica che organizza corsi e laboratori a tema. Una visita insolita è quella alla Chiesa dei Morti e al cimitero delle mummie dietro l’altare maggiore. I corpi esposti hanno subito un curioso fenomeno di mummificazione naturale.

 

 

URBINO, UNA RAGNATELA DI VICOLI E LA CASA DI RAFFAELLO

Ripreso il volante del motorhome partiamo alla volta di Urbino. Ci sistemiamo nel parcheggio di Piazza Mercatale dove sono presenti anche altri camper (N 43.723389, E 12.635070) e partiamo alla scoperta della capitale del ducato del Montefeltro, un reticolo di viuzze e saliscendi dall’aria rinascimentale. Domina il centro storico l’imponente struttura del palazzo ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, da visitare con calma per apprezzare le centinaia di capolavori che racchiude. Gli amanti dell’arte non mancheranno la casa natale di Raffaello, in alto sulla salita che porta al belvedere, da non perdere per una visione d’insieme sulla cittadina, la visita dell’Oratorio di San Giovanni, piccolo scrigno d’arte con il ciclo di affreschi sulla vita del santo di Lorenzo e Japoco Salimbeni, restaurati di recente, e il presepe in stucco di Federico Brandani nell’attiguo Oratorio di San Giuseppe.

ACQUALAGNA: UN MUSEO PER SUA MAESTÀ IL TARTUFO

Un irresistibile profumo di tartufo ci conduce ad Acqualagna, e dopo aver parcheggiato presso il campo sportivo (N 43.621683, E 12.672370) ci rechiamo a visitare il museo del tartufo, il pregiato tubero attorno al quale ruota tutta l’economia cittadina. Tartufo bianco, tartufo marzuolo o bianchetto, tartufo nero estivo o scorzone, tartufo nero pregiato, i boschi di Acqualagna sono generosi e celano tutti e quattro i tipi di tartufo. Questo fa sì che su 5mila abitanti i cavatori siamo oltre mille, le tartufaie 160 e 10 le aziende per la trasformazione dei tuberi in salse, conserve, prodotto secco e sottolio.  Si esporta in tutta Europa, USA, Brasile, Russia, Emirati e persino in Corea del Sud, dove la salsa col tartufo estivo è ricercata per il finger food. La Fiera nazionale del Tartufo Bianco (ottobre-novembre), quella Regionale del Nero Pregiato (fine febbraio) e quella Regionale del Tartufo Nero Estivo (giugno) tra stand, degustazioni e un ricco programma di eventi attirano ogni anno migliaia di appassionati anche dall’estero.

Il museo del tartufo, rinnovato e interattivo è il posto giusto per apprendere tutto sul mondo del tartufo, la sua storia, diffusione, raccolta, ricette e altro. Un museo che piacerà ai bambini che si divertiranno da matti a toccare, odorare, provare, grazie agli ultimi ritrovati della tecnologia.

A PERGOLA  ALLA RICERCA DEI BRONZI PERDUTI

Percorriamo un itinerario tra boschi e paesaggi mozzafiato per raggiungere Pergola, piccola cittadina inserita tra i borghi più belli d’Italia (N 43.557536, E 12.836261).  Molto importante nel medioevo per la lavorazione del pellame e il commercio del guado, pianta tintoria per eccellenza fino all’arrivo dell’indaco dall’India, Pergola è salita agli onori delle cronache nel 1946 dopo il ritrovamento, in località Cartoceto, di un gruppo di bronzi dorati, due donne e due figure equestri. Una scoperta di inestimabile valore che ha riportato alla luce l’unico gruppo scultoreo dorato al mondo di età romana ritrovato fino ad ora, anche se non completamente integro.  Fascino e mistero avvolgono i bronzi: chi erano? Perché erano lì? Di quando sono? La datazione è incerta, come anche l’identità dei personaggi e le teorie non mancano. Noi ci sediamo nella maestosa sala a loro dedicata nel museo omonimo per ammirarli insieme al video multimediale che ne racconta la storia. La visita continua con le opere d’arte della pinacoteca e le monete della zecca di Pergola.

A FRONTONE UNA ROCCA INESPUGNABILE CHE SI METTE IN MOSTRA

Ma c’è ancora molto altro da scoprire in questa zona dove i segni della storia e dell’arte si fondono con la bellezza di un paesaggio incontaminato. Ci rimettiamo alla guida del nostro fedele compagno e ci dirigiamo verso Frontone che ci accoglie con il suo imponente castello attorniato dal dedalo di viuzze e vicoli fioriti del romantico borgo antico dove ha una casa anche Ilary Blasi (N. 43.51705, E 12.72775). L’austero maniero dell’XI secolo, arroccato su uno spuntone di roccia, per ordine di Federico da Montefeltro fu rimaneggiato e potenziato da Francesco di Giorgio Martini, l’autore di numerose altre rocche marchigiane, ed è un importante esempio di architettura militare.  Passato di mano in mano ora è proprietà del comune di Frontone che vi ospita numerosi eventi (al momento c’è una mostra su abiti e costumi rinascimentali) ed è aperto alle visite in giorni e orari stabiliti.

Ci affacciamo al belvedere per uno sguardo d’insieme tra il monte Catria e il Nerone prima di raggiungere l’area attrezzata il Cinisco dove ci sistemiamo per la notte (N 43.515000, E 12.736940).

TORRIONI ANTICHI

Il viaggio prosegue verso Cagli (N 43.54587, E 12.64580) e il suo simbolo cittadino, il Torrione Martiniano. Ritroviamo Francesco di Giorgio Martini in questa torre che faceva parte di un complesso difensivo e che ancora conserva il camminamento sotterraneo utilizzato come via di fuga verso la Rocca, sostituita nei secoli dal convento dei Cappuccini. Il Comune ha in programma il ripristino dell’interessante camminamento. Dalla cima del torrione si ha una vasta vista sul territorio circostante. Da non mancare una puntata al vicino teatro comunale in stile eclettico con la volta affrescata con figure allegoriche.

E I BRUTTI FANNO FESTA A PIOBBICO

Non siamo ancora sazi del nostro girovagare tra spazi verdi e cultura e leviamo le ancore alla volta dell’area attrezzata di Piobbico (N 43.586400, E 12.509642), borgo della valle del Monte Nerone, un ambiente naturale con canyons e grotte molto frequentato dagli studiosi per gli importanti processi geologici di cui è ricca la zona e dagli appassionati dell’outdoor per le numerose possibilità che offre la zona. Ma Piobbico è importante anche per il suo centro storico e il Castello Brancaleoni, una costruzione imponente con 135 stanze, chiesa, cucine, prigioni, sala delle torture, galleria, saloni del piano nobile. Nel piano inferiore è allestito il museo civico con una sezione di artigianato locale, numismatica, speleologia, paleontologia e tanto altro. Piobbico richiama visitatori da ogni dove in occasione della Festa dei Brutti, una manifestazione nata oltre un secolo fa per trovare marito alle ragazze non particolarmente attraenti e diventata un irrinunciabile evento fisso settembrino quando si procede all’elezione del presidente dei brutti al grido di “la bruttezza è na’ virtù, la bellezza è schiavitù”.

QUI SI BRINDA CON BIRRA

Apecchio ci attende con la sua area di sosta (N 43.559463, E 12.419601), non distante dal fiume Candigliano e il medievale ponte a schiena d’asino perfettamente conservato. Vogliamo visitare la mostra “Ubaldini Signori d’Appennini” inaugurata da Vittorio Sgarbi il 12 giugno e aperta fino al 10 ottobre presso il rinnovato Palazzo Ubaldini, signori della città dal secolo XV al 1750. La mostra è incentrata sulla nobile famiglia e presenta opere uniche come la lunetta con i volti di Ottaviano Ubaldini e Federico da Montefeltro conservata nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Ma c’è anche il museo dei fossili e minerali del Monte Nerone, e il piccolo teatro Perugini, entrambi ospitati nei locali del Palazzo. Siamo fortunati, nel teatro ci accompagna una guida d’eccezione, l’attore Nicola Nicci che ha mosso i primi passi della sua carriera artistica proprio sul palcoscenico di questo teatro.

Ritroviamo il tartufo ma anche la birra, quella artigianale, che qui viene esaltata grazie all’acqua del Monte Nerone che le conferisce un sapore particolare.  Apecchio è sede dell’Associazione Nazionale “Città della Birra”, che ha contribuito alla nascita del progetto “Strade della birra della Regione Marche”, uno strumento per la valorizzazione dei territori a vocazione brassicola con appositi percorsi che guidino i beerlovers italiani e stranieri alla scoperta dei birrifici e dei Comuni aderenti all’Associazione. Collesi è uno dei birrifici più noti di Apecchio, ma c’è anche Amarcod, Venere, Mochimash e in ottobre la manifestazione “Tartufo e Birra” celebra i due prodotti caratteristici, ai quali si affianca il bostrengo, un dolce natalizio che Massimo Cardellini nel suo ristorante “Civico 14+5” ha inserito in menù perché venga apprezzato non soltanto a Natale ma in ogni periodo dell’anno. E ad Apecchio, davanti ad una birra artigianale terminiamo il nostro itinerario alla scoperta dei tesori nascosti delle Marche.

A TAVOLA, FRA CROSTOLO,  TARTUFI E TAGLIATELLE

Semplicità e genuinità sono le parole chiave della gastronomia marchigiana. A Frontone la “Crescia”, prodotto tipico dell’Appenino Pesarese, è fatta con farina di grano tenero, acqua, strutto di maiale, uov, ingredienti che la distinguono dalla piadina romagnola. Cotta in graticola e farcita con salumi, formaggio o verdure si trasforma in un pasto completo, saporito e gustoso. A Urbania si mangia il crostolo e le tagliatelle con lo “sprigno”, il fungo prugnolo, e a Piobbico la polenta con le lumache e il polentone alla carbonara. A Cagli la fanno da padrone i salumi, ciauscolo in primis, un salame morbido da spalmare sul pane, celebrati ogni anno a maggio nella manifestazione “Distinti salumi”. Sua maestà il tartufo regna sovrano a Acqualagna, dai crostini al tartufo nero pregiato alla trifola di stagione per finire con il piatto più caratteristico, le tagliatelle al tartufo nero. Il dolce caratteristico è il bostrengo, detto anche bustreng o frustingo, un dolce povero, uno “svuotacredenza” fatto con pane raffermo, fichi secchi, mele, noci, uvetta, molto saporito e nutriente.  Tipico dolce natalizio si sta diffondendo in ogni periodo dell’anno. E poi la birra artigianale, squisita, con ingredienti base tutti naturali. E per chiudere in bellezza un bicchierino di liquore di visciole.

IL COMPAGNO  DI VIAGGIO CON I SUOI INTERNI RAFFINATI

Il Laika Ecovip H3109 è un motorhome di ultima generazione, uno dei modelli top di gamma dell’azienda toscana.  Per le sue qualità costruttive e il design con interni raffinati ha vinto recentemente il Red Dot Award per il design.

Con una lunghezza complessiva di 699 cm. e un interno realizzato con cura e precisione l’Ecovip H3109 è allestito su base meccanica Fiat Ducato.  Cilindrata cc 2300 e quattro le varianti di potenza, da quella base di 120 CV a 180 CV. Cambio manuale a 6 marce + 1. Velocità massima 160 km/h. Massa in ordine di marcia kg 3.015. L’impiantistica di bordo comprende una Truma Combi per la produzione di acqua calda e il riscaldamento, l’impianto elettrico di ultima generazione e una comoda valvola ad azionamento elettrico per lo scarico delle acque grigie. 4 i posti omologati e i posti letto: due letti gemelli in coda e basculante matrimoniale sopra la cabina guida.

Prezzo base 84.590 €