Nelle Langhe con Renault Megane E-Tech Electric
Per la quinta tappa del Weekend Premium Gran-Tour ho scelto le Langhe, Patrimonio UNESCO
piemontese apprezzato per le nocciole, i vigneti e il paesaggio che percorriamo in silenzio con la
nuovissiam Renault Mégane E-Tech Electric EV60 Optimum Charge, elettrica di nuova generazione
con motore da 220 CV e fino a 470 km di autonomia.
Rispetto dell’ambiente, unito a bellezza e design. Sono le caratteristiche sia delle “nuove” Langhe,
che soprattutto dopo la pandemia si stanno reinventando con strutture e cantine votate alla
sostenibilità e al rispetto delle loro secolari coltivazioni; sia della nuova Renault Mégane E-Tech
Electric, vera incarnazione della Renaulution, ovvero il gigantesco piano strategico della Losanga
volto a trasformare il marchio francese da produttore di automobili a produttore tecnologico
100% carbon neutral, forte del resto di una decennale esperienza per quanto riguarda le auto
elettriche. A bordo di un’auto dal design ricercato, sono partito da Torino in un viaggio di poco più di 200 km tra andata e ritorno, dall’estetica premium e al sapore, ovviamente, di vino e nocciole.
Evoluzione di un’icona
Iconic è il nome dell’allestimento della Mégane E-Tech che ho guidato io. Rappresenta il top di
gamma della nuova elettrica del brand francese, segno di un’evoluzione non solo stilistica, non
solo di propulsione, ma prima di tutto “di classe”. La Mégane E-Tech è in generale un’auto più
ricercata rispetto alla Mégane endotermica, ma la Iconic è anche un’auto premium. Esteticamente,
le linee sono sofisticate e complesse, lontano dall’estetica squadrata degli ultimi tempi e molto
armoniche, levigate. Oltre ai fari LED sottili e connessi al centro, elementi di pregio sono la nuova
Losanga bidimensionale, con animo vintage; le maniglie delle portiere anteriori a filo carrozzeria,
quelle posteriori integrate nel montante; e, esclusivo di questo allestimento, la lama anteriore,
ispirata al mondo Formula 1 in cui Renault eccelle, qui opportunamente dorata, ben abbinata alla
tinta grigio-chiara della vettura.
L’interno è ugualmente curato, anche qui un enorme passo in avanti rispetto a quanto visto su
qualsiasi Renault fino adesso, e su qualsiasi Mégane. Materiali sostenibili, spesso riciclati o
riciclabili, rivestono i sedili confortevoli e la plancia, che a scelta può avere anche pregiati inserti in
legno. Non si ha mai la sensazione “cheap”, neanche per quanto riguarda le plastiche
opportunamente trattate e soffici al tatto. Mégane E-Tech è sofisticata perché tecnologica, con
una superficie digitale di 24 pollici divisa in un cruscotto orizzontale in full HD da 12,3 pollici, e un
display centrale touch verticale da 12.
Qui, il nuovo sistema infotainment Open R Link basato su Android, proprio come uno smartphone,
che integra i servizi Google, a partire dal Play Store, e fino all’Assistente Vocale e a Google Maps,
che può essere proiettato anche sullo schermo dietro al volante, e che è dedicato all’elettrico:
quando calcola il percorso, è in grado di dirci con quanta percentuale di batteria residua
arriveremo, e le eventuali soste di ricarica da fare. Questo, unita a una potenza di ricarica in
corrente continua fino a 130 kW e al grande comfort, rende la Mégane E-Tech electric ancora una
viaggiatrice provetta.
Tra le vigne piemontesi
Con batteria da 60 kWh e fino a 470 km di autonomia, non c’è da avere ansia da ricarica in un
viaggio di 260 km tra andata e ritorno, mentre i 220 CV del motore elettrico rendono la guida non
fulminea, ma certo scattante, come l’elettrico insegna, e particolarmente appagante sia in
autostrada, sia soprattutto nelle curve dolci ma decise delle Langhe.
La prima parte del percorso mi ha portato da Torino a Barolo, guidando per 71,6 km, gran parte
dei quali sulla E717. Dato il percorso non eccessivamente lungo, sono andato tranquillamente a
130 km/h scoprendo che la maggiore dote della vettura è una scarica molto lenta della batteria,
anche a queste velocità: merito sia della progettazione, sia della sottigliezza della stessa che porta
a un peso quasi record per la categoria, di appena 1,6 tonnellate. Unito all’impianto audio Harman
/ Kardon, che permette di personalizzare il suono come meglio credo, mi sono divertito ad arrivare
fino alla celebre località piemontese.
Qui, ho lasciato l’auto per entrare in un altro mondo di innovazione e sostenibilità: il WiMu,
ovvero il Wine Museum istituito all’interno del Castello Comunale di Barolo.
Questo museo tutto particolare merita una visita, sia perché dal castello ci sono splendidi panorami su tutta la Langa che da Barolo prende il nome; sia perché le guide sono appassionate e competenti, in grado di trasmettere quella che è chiamata “archeologia del vino”, un percorso che va dalla preistoria ai giorni nostri che mostra come l’uomo ha nel tempo trasformato e perfezionato una bevanda così importante per l’Italia.
Ma il museo è interattivo, con sale appariscenti e scenografiche, che non mancano di incantare e lasciare stupefatti. C’è chi le definirebbe “Instagram Friendly”.
Casa di Langa: quando il lusso diventa green
Terminato il mio percorso culturale (nel senso che ci si fa una vera e propria cultura sul vino), e
dopo l’immancabile tappa alle Antiche Cantine Marchesi di Barolo – dove volendo è possibile fare
un altro tour, riprendo in mano la Mégane e guido ancora per un’altra ventina di km.
La tappa finale del viaggio, dove soggiorno, è Casa Di Langa.
Si tratta di un nuovo Resort a 5 stelle, la cui attività è iniziata nella primavera del 2021, e che punta ad unire il benessere e il soggiorno di lusso alla sostenibilità. Sostenibile perché, sorta tra i dolci declivi piemontesi e con una vista indimenticabile, questa struttura è realizzata con materiali locali, ispirata alle architetture locali.
Inoltre, la struttura è votata a un profondo rispetto per la natura con l’impegno ad azzerare le
emissioni di CO2, e con l’utilizzo di acqua riciclata al 100% per l’irrigazione.
Con una piscina, e la Lelòse Spa & Wellness, Casa di Langa propone diverse tipologie di suite, tra quelle con il giardino e quelle con ampi terrazzi per godersi appieno l’esperienza. Nelle camere, un ambiente ricercato ma sobrio, non esoso, e interamente in legno per quanto riguarda la zona
notte. Il bagno, invece, è interamente in pietra, con box doccia ampi e luminosi.
Il soggiorno a Casa Di Langa permette anche di partecipare a delle degustazioni di vino e a corsi di
cucina tradizionale che si tengono al Fàula Ristorante, dove ho cenato e fatto colazione al mattino
dopo, che offre le migliori specialità della cucina tradizionale e che è guidato dallo Chef Daniel
Zelinga.
Non nego che è stata una cena estremamente piacevole. Il menu si è così composto:
- Vitello tonnato della tradizione come antipasto;
- Mezze maniche, broccoli e arachidi come prima portata;
- Brasato di vitello fondente al vino, purè di patate come seconda portata;
- Torta di nocciole e Zabajone come dolce.
Il tutto abbinato a un Langhe Favorita Tibaldi come bianco, dal sapore intenso e delicato al tempo
stesso; e da un Roero DOCG Deltetto del 2018.
Colazione, e guida, nel silenzio
La seconda giornata è iniziata con un piacevole risveglio, seppur mattiniero. Del resto le prime ore
del mattino sono le migliori per godersi il silenzio. La colazione è stata piacevole come la cena,
grazie ai croissant di vario tipo tutti cucinati dal Fàula Ristorante, che per il primo pasto ha
un’offerta molto abbondante che comprende anche yogurt, biscotti, frutta secca, nonché torte e
colazione salata.
Ripresa in mano la Mégane, ho deciso di partire in Sport per una guida più dinamica rispetto al
giorno prima, ma sempre nel silenzio. È la cosa più piacevole di un’auto elettrica: guida
emozionante, veloce, brillante, nel più totale silenzio e senza intoppi da cambio manuale. Qui, poi,
si uniscono ancora una volta il comfort dei sedili e la guida leggermente rialzata.
Una vettura ottima per le tortuose strade di questo patrimonio UNESCO: non solo per il
comportamento brioso, ma anche per le dimensioni. È lunga infatti 4,2 metri, perfetta quindi
anche per la città. Tuttavia, grazie alla piattaforma su cui sorge (CMF-EV), ha un passo di 2,7 e
permette a 4 occupanti, o 5 purché non eccessivamente alti, di godersi il viaggio al pari del
conducente.
Gli ampi vetri, inoltre, portano tanta luminosità all’interno, e sono soprattutto perfetti per essere
abbassati e creare delle vere e proprie cornici sulle colline ricche di vigne che compongono questo
territorio. Foto da tenere per noi, insieme al vino che abbiamo comprato, per non dimenticarceli
mai. Oppure da postare sui social, perché ogni tanto è bello farsi invidiare un po’.
SCHEDA RENAULT MÉGANE E-TECH ELECTRIC
Potenza: 220 CV
Coppia: 300 N/m
Velocità massima: 160 km/h
Consumo medio: 13-15 kWh / 100 km
Emissioni di CO2: 0g/km
Prezzi: da 37.100 euro