Milano per le donne. Un denso palinsesto di eventi. Feste al femminile, concerti, danze, cene speciali, anche oltre il fatidico 8 marzo
A Milano, “CITTÀ DELLE DONNE”, tante iniziative per la Giornata internazionale della Donna, dal centro ai quartieri grazie alla collaborazione tra Comune, enti, musei e municipi. piantina-parco-8-marzo È online da oggi la pagina “le vie delle donne” (accesso dal sito Milano-città-delle-donne) realizzato dal settore toponomastica del Comune che raggruppa in un unico itinerario le vie, le piazze, i monumenti e le pietre di inciampo (ricordo delle deportate nei campi di concentramento) dedicate alle donne.L’8 marzo in viale Umbria sull’area dell’ex stazione di Porta Vittoria sarà inaugurato dal Sindaco Giuseppe Sala il “Parco 8 Marzo”, una nuova area verde con percorsi ciclopedonali, giochi per i più piccoli con spazi e tavoli per la socialità di tutto il quartiere. La cerimonia inizierà e si chiuderà con due poesie di Antonia Pozzi lette dall’attrice e regista, Elisabetta Vergani.
Chef Sadler presenta il nuovo Menù Lunch per l’Hotel Casa Baglioni Milan
Dopo il trasferimento del suo Ristorante Sadler nella nuova sede dell’Hotel Casa Baglioni Milan, Chef Sadler propone un menù rinnovato per una pausa pranzo speciale. CS-Baglioni-080-2023-02-03Il Servizio Lunch presenta una formula più semplice e veloce per una Milano in continuo movimento, offrendo agli ospiti un ritrovo ideale e un vero e proprio punto di incontro per gli appassionati dell’alta cucina.Le proposte di Chef Sadler riescono a mettere tutti d’accordo per la loro indiscutibile qualità e l’eccellenza delle materie prime selezionate, secondo gli stessi principi della controparte stellata.Il menù offre i piatti cardine della tradizione milanese, ma anche rivisitazioni inedite, colorate insalate e spuntini per tutte le occasioni.sadler@sadler.it – tel. 0258104451
Let’s celebrate Women al Visionnaire Bistrot
Per una sera lo storico Cinema Cavour riprenderà vita con la proiezione di un film… a sorpresa visionnaire-J.Mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, lo chef Filippo Gozzoli e lo staff di Visionnaire Bistrot, all’interno di Visionnaire Design Gallery nel cuore di Brera, dedicano alle donne un aperitivo speciale a base di tapas e champagne per celebrare l’universo femminile con una serata all’insegna del gusto e della condivisione. A rendere l’atmosfera ancora più coinvolgente dopo l’aperitivo, riprenderà vita lo storico Cinema Cavour (i cui spazi accolgono oggi le raffinate collezioni del brand Visionnaire) con la proiezione di un film a sorpresa, un cult dei primi anni Duemila che racconta una storia di determinazione e di empowerment. milano-per-le-donne-Visionnaire-Bistrot-2La ricca proposta di tapas pensata da chef Gozzoli avrà come filo conduttore il concetto di umami, ovvero l’equilibrio perfetto tra tutti i sapori principali. Il menu sarà quindi un viaggio tra oriente e occidente, tra ispirazioni internazionali e sapori mediterranei. Dalla Zeppolina rosa al pomodoro e alghe con caviale, al Mini lobster roll con guacamole, cipolle, taccole e Patanegra, dalla Tartare di tonno con mela verde, misticanza, maionese d’ostrica e oro al Katsu Sando di coppa di maiale, salsa di mela e rafano con cavolo viola agro, sino al Macaron al lampone ripieno di mousse di Foie Gras e gel di aceto di lampone e Tartare di manzo, nocciole, rosa di Gorizia e melagrana. In ogni piatto, non mancheranno frutta e verdura di stagione, ingredienti distintivi della proposta gastronomica di Visionnaire Bistrot che coniuga creatività e freschezza.
Da Uber Eats e Cocciuto una dedica alle donne: una pizza Mimosa
Da Cocciuto e Uber Eats arriva una dedica alle donne: la catena di ristoranti slow food caposaldo della ristorazione milanese ha infatti ideato una pizza speciale, la Pizza Mimosa, in occasione della Festa della Donna, che sarà disponibile in esclusiva sull’app Uber Eats.Cocciuto-pizza-Mimosa-donna-1280×853Il duo di chef Alessandro Laganà e Mattia Fabris ha voluto creare qualcosa di speciale per onorare le donne e sostenere l’uguaglianza di genere, nella speranza che questo gesto porti gioia e felicità a tutte le donne che la ordinano in questa giornata.La Pizza Mimosa contiene Mozzarella fior di latte km0, crumble croccante di guanciale cinta senese I.G.P., asparagi, mousse di tuorlo d’uovo, castelmagno D.O.P. presidio “slow food”, polvere di basilico e olio extravergine d’oliva monocultivar tonda iblea. Ciò che rende questa pizza unica è la sua presentazione: i condimenti formano dei fiori di mimosa, il simbolo per eccellenza di questa occasione.
Modus Pizzeria Milano organizza un ciclo di serate sul tema della cucina circolare
Dopo circa un anno dalla sua apertura, la pizzeria Modus di Milano, in via Maffei 12, creata dallo chef Paolo De Simone, inaugura un ciclo di serate sul tema della cucina circolare, “Re-Modus”, come chiave per eliminare lo spreco alimentare. mlano-per-le-donne-modusLa massimizzazione degli ingredienti e la loro sacralità è proprio il fil-rouge del ciclo di serate “Re-modus”, che ospiteranno, tra buon cibo e musica, ristoratori locali che condividono la visione e la sensibilità di Modus per offrire un nuovo sguardo sul cibo e su quello che rappresenta.Un nuovo evento il prossimo 3 aprile che vedrà la partecipazione e il coinvolgimento della proprietà del ristorante Acquadulcis di Vallo della Lucania, con lo chef Vincenzo Cucolo, una nuova e interessante realtà ristorativa anch’essa cilentana. modus-bd95Da sempre attento al tema della sostenibilità ambientale, il ristorante-pizzeria Modus, di chiara matrice cilentana, come lo chef che gli ha dato vita, propone infatti una cucina certamente moderna, il cui fiore all’occhiello sono le pizze, ma che vuole contemporaneamente riportare in auge le materie prime e gli usi del Cilento più antico.L’offerta gastronomica si caratterizza, dagli antipasti fino ai cocktail che si coniugano alla proposta culinaria, per una scelta sapiente e selezionata degli ingredienti della terra natale e per una filosofia che si basa su metodi di preparazione trasmessi di generazione in generazione.Il pane, i legumi, l’olio, i pomodori sono i punti cardine di una idea gastronomica che sfugge alle mode e ai vari trend, privilegiando coerenza e pragmatismo, dove niente deve andare sprecato.
Fratelli La Bufala, 20 anni di attività all’insegna dell’etica e del rispetto per l’ambiente
Vent’anni fa l’intuizione di Geppy Marotta di dar vita al brand Fratelli La Bufala, un marchio unico capace di diffondere l’eccellenza della pizza napoletana in giro per il mondo. Si può dire che da quel 19 febbraio 2003 questa azienda tutta partenopea ne abbia fatta di strada: 50 ristoranti sparsi per tutti i continenti, 1200 dipendenti, e tanti format che vanno dalle focaccerie ai caffè, che hanno trasformato Fratelli La Bufala in una società leader a livello nazionale e internazionale. fratelli-la-bufalaIl grande sogno si è realizzato: portare la pizza campana in giro per l’Italia e per il mondo. Così è nato Fratelli La Bufala.Col tempo Fratelli La Bufala si è affermata non solo come società di prestigio del settore enogastronomico ma anche come punto di riferimento di un’economia etica ed ecosostenibile, dando vita a diversi progetti di spessore. Scegliendo sempre partner che condividessero i valori fondanti del brand napoletano.«In questi vent’anni la nostra azienda ha saputo non solo valorizzare un prodotto eccellente come la pizza – le parole di Francesca Marotta, figlia di Geppy e marketing executive di Fratelli La Bufala –, ma anche cambiare i parametri di un settore, quello del mondo pizza, attraverso le direttrici dell’impegno sociale e dell’ecocompatibilità. La nostra azione mira a riqualificare i territori su cui insistiamo, in primis quello di Napoli, e a dare un’opportunità a giovani ragazzi che altrimenti potrebbero prendere strade senza futuro. Non solo sua maestà la pizza napoletana, insomma, vogliamo essere anche portatori di sani principi».Ma Fratelli La Bufala non si ferma: nell’ottica di rilancio delle materie prime del territorio la società partenopea ha inserito nel proprio menù, già dal 2022, i Presidi Slow Food locali che fanno grande la Campania e l’Italia; dalla confettura di albicocca Pellecchiella del Monte Somma (Vesuvio), alle Noci di Sorrento, dalla confettura di cipolla di Airola al fagiolo dente di Morto di Acerra e al lupino gigante di Vairano. Anche in questo caso una scelta che consolida il rapporto viscerale tra una visione internazionale e l’amore per le proprie origini.
II^ Edizione Ireland Week: L’Irlanda torna a Milano!
Dopo il successo dello scorso anno, Turismo Irlandese sceglie nuovamente la città di Milano per organizzare la seconda edizione della Ireland Week che si svolgerà dal 12 al 19 marzo 2023 durante la settimana di San Patrizio, ricorrenza celebrata in tutto il mondo.La settimana irlandese si conferma un appuntamento ufficiale nel denso palinsesto degli eventi milanesi e l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Milano, e dall’Ambasciata di Irlanda in Italia, farà diventare irlandese un po’ tutta la città con un programma straordinario che conta oltre 50 appuntamenti, di cui molti gratuiti. IrishWeek_Pogue_phMarcello Alla base del format culturale dell’Ireland Week, il desiderio di mettere in scena l’Irlanda nelle sue diverse forme ed espressioni culturali, attraverso un palinsesto di eventi pensato per raggiungere il grande pubblico.Protagoniste della manifestazione saranno musica, letteratura, danza, proiezioni cinematografiche, tradizioni, gastronomia, divertimento, sport gaelici e un’attenzione alla sostenibilità, per un viaggio virtuale in Irlanda, tra luoghi simbolo della cultura, come l’Anteo Palazzo del Cinema e Rizzoli Galleria, vie, piazze, parchi pubblici, pub storici e ristoranti del capoluogo meneghino.
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Ma chi sono io??
21 aprile 2025, Papa Francesco ci ha lasciati
Ma chi sono io per parlarne? Per parlare di un Papa non me la sento, ma di Bergoglio come uomo posso tentare, e infatti quando mi hanno avvertito che ci aveva lasciati, il primo aggettivo che mi è nato dal cuore è stato umano, infatti l’ho sempre sentito vicino, come un padre o un fratello.
Ma chi sono io per ricordarlo?
In verità un ricordo mio ce l’ho. Il 12 marzo del 2013, nel baretto di via Ferrucci, a Milano, dove ogni mattina Giuseppe mi aspettava con un caffé lungo ed una brioche scaldata per 10 secondi. Come ogni mattina lì leggevo il Corriere e scambiavo pareri e notizie con l’arguta salumiera e il pretenzioso ingegnere, mentre Giuseppe ai caffé aggiungeva saggezza e cultura che non t’aspettavi. Quella mattina si parlava del futuro Papa che avrebbero eletto l’indomani. “Ci vorrebbe un Francesco, più vicino alla gente e più lontano dal Vaticano…” Non so se le mie parole furono esattamente queste, ma il senso fu preciso: alla Chiesa occorreva un Francesco.
Quando l’indomani Bergoglio annunciò di volversi chiamare Francesco, al baretto mi guardarono con sospetto, da chi potevo averlo saputo ben un giorno prima? Forse qualcuno se lo chiede ancora adesso, ma quella mattina Giuseppe mi preparò un caffé sublime.
Ma chi sono io per continuare a parlarne?
Una cosa, però, voglio ancora dirla, non dimenticheremo questo Papa che ha saputo scendere fra la gente, come ha saputo scendere nelle baraccopoli di Buenos Aires, e nel suo gregge ha saputo accogliere gay e divorziati. E che quando ha sentito che stava per lasciare questo mondo terreno ha voluto spogliarsi di tiara e ingombranti vestimenti papali, per dirigersi verso il mondo dell’anima sulla sua sedia a rotelle con un poncho e normali pantaloni: come un uomo, come Francesco. Indicandoci una strada.
Ma chi sono io?
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QUELLA VOLTA CHE DE ANDRE’ MI DISSE
MEDIA KIT 2025
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