Milano in palcoscenico. Un brillante caleidoscopio di proposte in prosa e in musica sui palcoscenici milanesi
Franca Dell’Arciprete Scotti
Al Teatro Grassi, Davide Enia in Autoritratto
Tra orazione civile e racconto personale: Cosa Nostra e la quotidianità del male
«A Palermo, tutti possediamo una costellazione del lutto in cui le stelle sono persone ammazzate da Cosa Nostra». Partendo dalla cronaca degli anni Ottanta e dalle bombe del ‘92, intorno alla quale costruisce una coinvolgente intelaiatura biografica, Davide Enia, artista associato, torna al Teatro Grassi – dal 25 marzo al 17 aprile – dopo la rappresentazione sacra di Eleusi, nel giugno 2023, per tracciare «un autoritratto intimo e collettivo» di una comunità costretta a convivere con la continua epifania del male.

Spoleto 28 giugno 2024
© Andrea Veroni
«Affrontare per davvero Cosa Nostra – racconta Davide Enia – significa iniziare un processo di autoanalisi. Non volere quindi capire in assoluto la mafia in sé, quanto cercare di comprendere la mafia in me.»
Intrecciando cunto e parole, corpo e dialetto, «gli strumenti che il vocabolario teatrale ha costruito nella mia Palermo», Enia esplora quella che definisce la nevrosi dei suoi concittadini nei confronti della criminalità organizzata: «Per diverse ragioni, da noi la mafia è stata minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Ovvero: non è mai stata affrontata per quello che è.»

Spoleto 28 giugno 2024
© Andrea Veroni
Lo spettacolo racconta i continui incontri con Cosa Nostra: i cadaveri incontrati per strada, le persone conosciute uccise dalla mafia, le bombe in città, l’apparizione del male, «il sacro nella sua declinazione di tenebra», alla quale l’artista risponde con «un lavoro che è una tragedia, un’orazione civile, una interrogazione linguistica, un processo di autoanalisi personale e condiviso. Un autoritratto al contempo intimo e collettivo.»
Piccolo Teatro Grassi via Rovello, 2 dal 25 marzo al 17 aprile
Autoritratto di e con Davide Enia
al Teatro Lirico Giorgio Gaber SCALA & Kolacny Brothers in GLOAMING Tour
Martedì 1° aprile al Teatro Lirico Giorgio Gaber, via Larga 14, alle ore 20.00 torna finalmente in Italia con un’unica imperdibile data, il GLOAMING TOUR del Coro Femminile SCALA & Kolacny Brothers, un progetto del Warner Music Group.
Uno spettacolo potente e delicato che evoca, attraverso la musica, le sensazioni di una lunga giornata che volge al termine, al suo crepuscolo, con il sole che tramonta in una miriade di colori e sfumature declinate dalle meravigliose voci femminili del coro.

Il progetto dei fratelli Kolacny nato quasi per gioco ha preso il volo, diventando il Coro più amato da Hollywood. Le loro canzoni, infatti, negli ultimi anni sono state utilizzate in molte produzioni cinematografiche che ne hanno amplificato le emozioni, grazie alla magia del grande schermo, rendendoli famosi con date sold out e fan in ogni parte del mondo.
Per GLOAMING i fratelli Kolacny hanno scelto i brani salienti del loro repertorio hollywoodiano e, per l’occasione, anche qualche brano in italiano per una serata all’insegna della bella musica e del bel canto con coreografie che, in una magica atmosfera, sapranno regalare uno spettacolo unico nel suo genere.
Nell’unica e attesissima tappa italiana, saranno sul palco sedici donne insieme a Stijn (direttore d’orchestra), Steven (pianista) e il batterista Stephan Noens.

“Più di dieci anni fa usciva in Italia il nostro CD Circle ed abbiamo avuto la fortuna di esibirci diverse volte in questo meraviglioso Paese, partecipando a programmi radiofonici e televisivi, tenendo concerti dal vivo a Milano (diverse volte) e a Roma. Abbiamo notato attraverso i nostri canali social che i nostri fan sognavano il nostro ritorno e questa ci è sembrata l’occasione perfetta. L’Italia ha sempre avuto un posto speciale nei nostri cuori. Tornare a Milano – dichiara Stijn – è come tornare a casa e non vediamo l’ora di condividere di nuovo la nostra musica con il meraviglioso pubblico italiano”.
La loro musica è stata utilizzata in molti trailer, serie TV e documentari, tra cui The Simpsons, Homeland, Downton Abbey, Evolve e Montage of Heck, il documentario autorizzato su Kurt Cobain.
I fratelli Kolacny con un progetto musicale unico e un coro tutto al femminile, rivisitano canzoni rock e indie classiche e le reinventano come inni elegiaci con un effetto mozzafiato. Nei primi anni, il pianoforte era l’unico accompagnamento alle voci. Oggi Scala si esibisce in tutto il mondo, ancora con il pianoforte sul palco, ma anche con batteria, sequencer e sintetizzatori.
Per i biglietti: https://www.ticketone.it/noapp/event/18132133/?affiliate=IGG&source=ea
Auditorium di Milano Borodin e Prokof’ev
Il Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano, appena insignito del Premio Abbiati dall’Associazione Nazionale Critici Musicali, torna sul podio dell’Auditorium di Milano con un programma russo
Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano
Emmanuel Tjeknavorian Direttore
Massimo Fiocchi Malaspina Maestro del Coro
Tjeknavorian torna all’Auditorium di Milano venerdì 28 (ore 20) e domenica 30 marzo (ore 16), con un programma interamente russo che tiene insieme musiche di Aleksandr Borodin e Sergej Prokof’ev: del primo vengono proposte le inconfondibili Danze Polovesiane da “Il Principe Igor, in particolare l’Ouverture e la Marcia (Preludio atto III), e la Danza delle fanciulle polovesiane, mentre del secondo si esegue una selezione da “Romeo e Giulietta” (Danza del mattino – Scena – Maschere – Morte di Tibaldo – Montecchi e Capuleti – La giovane Giulietta – Danza – Romeo e Giulietta prima della separazione – Romeo presso la tomba di Giulietta).

Un programma che ruota attorno al tema della narrazione. E’ senz’altro il caso de “Il principe Igor” di Aleksandr Borodin, fulgido esempio di riscoperta del passato culturale e popolare russo. Una storia affascinante che narra le gesta dell’esercito guidato dal principe Igor contro i Tartari, ma che dopo un’eroica lotta è costretto a cedere le armi. Le danze polovesiane, nel secondo atto dell’opera, rappresentano una prodigiosa esplosione corale, uno dei più “possenti tumulti musicali”, come scrisse un critico francese del tempo.
Diverso è il caso di “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokof’ev, forse il balletto più significativo realizzato dal compositore, la cui composizione è datata 1936 e la cui prima esecuzione risale invece al 1938. Da questo balletto Prokofiev estrapola ben tre Suites orchestrali, le prime due, op.64bis e op.64ter, datate 1936, e la terza, l’op. 101, datata 1946. Tre raccolte che costituiscono una libera scelta di pezzi, non legata allo svolgimento della trama, ma accostati da criteri puramente musicali, basati su una contrapposizione netta tra le varie atmosfere espressive. La partitura di Romeo e Giulietta può senz’altro rappresentare la composizione-simbolo del periodo di mezzo di Prokof’ev, in cui il compositore riesce a trovare un esemplare equilibrio tra sonorità dure e asperità ritmico-melodiche con la necessità di un lirismo più marcato.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@sinfonicadimilano.org.
Al Piccolo Teatro Studio Melato Storia di un cinghiale Qualcosa su Riccardo III
Fino al 6 aprile in Prima nazionale Gabriel Calderón Storia di un cinghiale
Qualcosa su Riccardo III con Francesco Montanari
Una nuova produzione Piccolo Teatro di Milano e Carnezzeria
Un re che per diventare tale ha dovuto eliminare tutti i possibili rivali; un attore che finalmente ha ottenuto il ruolo della vita. Fino al 6 aprile, al Teatro Studio Melato, Gabriel Calderón affida a Francesco Montanari un monologo che è un’originale “variazione sul tema” di Riccardo III, in cui i confini tra epoche e identità si fanno labili, sullo sfondo di una stessa realtà di ambizione, sete di potere, violenza repressa.

Classe 1982, cofondatore, nel 2005, in Uruguay, della compagnia Complot – con cui ha creato una trentina di spettacoli, collaborando, tra gli altri, con Sergio Blanco – Gabriel Calderón è per la prima volta al Piccolo, fino al 6 aprile, sul palco del Teatro Studio Melato, per dirigere la produzione in lingua italiana di un suo lavoro di successo, Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III, protagonista Francesco Montanari. Ispirato al capolavoro di Shakespeare, il testo racconta la vicenda di un attore di teatro che non ha mai avuto la soddisfazione di interpretare un ruolo da protagonista.

Storia-di-un-cinghiale_Francesco-Montanari©
Ora che finalmente è arrivato il suo momento, desidera sfruttare al meglio l’opportunità. A poco a poco, si accorge di un’inquietante affinità tra la sua vita e quella del personaggio: ambizione, rabbia repressa, sete di riscatto, opportunismo… Interpretandone il celebre monologo, ritrova in se stesso i lati oscuri del sovrano di York.
Piccolo Teatro Studio Melato, via Rivoli 6, fino al 6 aprile 2025
Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III liberamente ispirato a Riccardo III di William Shakespeare
scritto e diretto da Gabriel Calderón
al TAM TEATRO ARCIMBOLDI MILANO TINTORIA Live
Martedì 1 aprile 2025 Daniele Tinti & Stefano Rapone in TINTORIA Live
GUEST GIORGIO PANARIELLO
Tintoria Live, la versione live del podcast Daniele Tinti e Stefano Rapone arriva per la prima volta al TAM Teatro Arcimboldi il 1 aprile 2025 con un’ospite d’eccezione: Giorgio Panariello.
TINTORIA è il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone co-prodotto da The Comedy Club.
Due stand-up comedian e tantissimi ospiti d’eccezione in oltre 230 puntate con più di 60 milioni di visualizzazioni. Questo è Tintoria, il primo podcast italiano condotto da comici.
Le nuove puntate di Tintoria sono disponibili ogni martedì su YouTube, Spotify e tutte le piattaforme audio con OnePodcast.

Daniele Tinti è uno Stand-Up Comedian.
Ideatore e co-conduttore con Stefano Rapone di “Tintoria”, il primo podcast comico italiano con milioni di visualizzazioni e ascolti in oltre 200 puntate.
Dal 2020 partecipa al tour estivo “SummerTrip” esibendosi con Luca Ravenna e Stefano Rapone in varie città d’Italia. Nel 2021 il suo Special viene distribuito da Amazon Prime Video all’interno della serie “Italian Stand Up”.
Stefano Rapone è uno Stand-Up Comedian.
Collabora come autore con il Trio Medusa. Ha partecipato ai programmi TV “Battute?” su Rai 2, “Mai Dire Talk” con la Gialappa’s Band su Italia1, “Natural Born Comedians”, “Stand Up Comedy” e “CCN – Comedy Central News” su Comedy Central (SKY) e “Una Pezza di Lundini” su Rai2.
Con Daniele Tinti è co-host di Tintoria, il primo podcast comedy italiano condotto da 2 stand up comedian, con milioni di visualizzazioni e ascolti in oltre 200 puntate.
Scrive e disegna fumetti quali “Marco Travaglio Zombi” e “Natale a Gotham”.
Ha all’attivo due spettacoli di Stand-Up Comedy: Il suo Special “Spettacolo Annullato” è disponibile in esclusiva su THECOMEDYCLUB.IT
Con “Stefano Rapone Live” ha collezionato una ricca serie di Sold Out in giro per l’Italia e all’estero in un tour che continua dal 2021, registrando il tutto esaurito nei teatri più prestigiosi come l’Arcimboldi a Milano, il Brancaccio a Roma e il Celebrazioni a Bologna.
TAM – TEATRO ARCIMBOLDI MILANO
Teatro Elfo Il teatro comico di Carlo Goldoni
Fino al 13 aprile Il teatro comico di Carlo Goldoni di Valentina Diana da Carlo Goldoni
regia e interpretazione Invisibile Kollettivo
Debutta in prima nazionale la nuova coproduzione del Centro Teatrale Bresciano e Teatro dell’Elfo intitolata Il teatro comico di Carlo Goldoni, scritta da Valentina Diana e tratta da Carlo Goldoni, vede la regia, l’interpretazione, le scene e i costumi di Invisibile Kollettivo: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman.

«Il mondo che raccontiamo dentro Il teatro comico di Carlo Goldoni, che Valentina Diana ha scritto apposta per noi, è sì il mondo di una compagnia teatrale alle prese con le prove di una vecchia farsa, ma è anche la metafora della possibilità che tutti noi abbiamo di trovarci insieme in un posto dove poter amare, odiare, litigare, e intanto provare a prenderci cura di qualcosa. Una cosa piccola con un grande potenziale. Uno spettacolo anacronistico e avveniristico insieme, guardando a una pratica antica che forse è anche una possibile strada per il futuro. Una buona pratica». Invisibile Kollettivo

«Nel Teatro comico Goldoni ci fornisce le “linee guida” per scrivere una buona commedia ma, insieme, ci mostra il dubbio, il baratro dell’arte, il bilico tra la necessità dell’artista di esercitare la propria arte e la sua necessità di mangiare. Il Teatro comico è una commedia e, insieme, un saggio sulla comicità che anticipa un’idea di comico molto più moderna, dove il comico è un velo attraverso il quale si intravvede ciò che dietro il comico si cela: il tragico. E il dramma sotteso è un ribollire di ambivalenza verso il mestiere d’artista: chi è l’artista senza l’arte? E cosa rimane di lui se deve rinunciarvi? Nel testo di Goldoni l’altezza dalla quale i personaggi osservano se stessi sul limite dell’abisso si fa commedia. Questo è il nucleo atomico, ancora attivo, ancora incandescente, dell’opera – mi sono detta. E intorno a questo nucleo ho lavorato».
Valentina Diana
Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
al Teatro Carcano STAI ZITTA!
Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini in STAI ZITTA! tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia
dal 27 al 30 marzo 2025
Scrive Murgia: «I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi… La pratica dello “Stai zitta” non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale… Che cosa c’è dietro questa frase? Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?».
Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio.
Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire” contenute nel libro, offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla esperta regia di Marta Dalla Via, coinvolgono lo spettatore con leggerezza e sapienza nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”.
al Teatro Gerolamo #POURPARLER
sabato 29 e domenica 30 marzo 2025
#POURPARLER parole d’amore e di protesta | parole antiche | parole rivoluzionarie | parole dimenticate di Annagaia Marchioro
Annagaia Marchioro torna al Gerolamo con un monologo teatrale dedicato al potere della parola, scritto con Giovanna Donini e Gabriele Scotti.
#Pourparler, una stand-up un po’ veneta, un po’ italiana come non l’avete mai sognata. Uno spettacolo dedicato al potere delle parole che possono essere finestre oppure muri. Da dove partire per arginare la violenza di genere, o la discriminazione? Dalle parole naturalmente. E da una buona bottiglia di grappa, visto che l’apertura dello spettacolo viene fatta dalla Gina Francon, zia veneta composta per il 50% di saggezza e per il 50% di alcool. La voce popolare ed antica che sfata vecchi detti e luoghi comuni.


annagaia-marchioro-Pourparler
Poi sul palco restano solo un microfono e l’attrice.
Annagaia Marchioro è affascinata dalle parole, in modo quasi erotico. Per il loro significato e a volte solo per il suono. Ci sono parole bellissime come TRASVERBERAZIONE che significa la trafittura del cuore del putto da parte dell’Altissimo, poco usata, peccato. E poi parole controverse come SINDACA o ARCHITETTA, che il pubblico potrà affrontare a testa alta, scoprendo finalmente il perché. Ci sono parole così difficili da gestire come DESIDERARE che deriva da sidera – astri e significa sentire la mancanza delle stelle. E parole senza passato, come TIKTOKER o YOUTUBER o INFLUENCER, che potrebbero sembrare funghi o muffe, o scherzi di un poeta.