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Mazda: 100 anni per essere diversi. Origine e segreti del marchio Running to premium

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Quest’anno Mazda celebra i 100 anni dalla sua nascita, un lungo secolo di storia iniziato in maniera umile e successivamente caratterizzato da una costante voglia di emergere e di offire prodotti sempre più innovativi e all’avanguardia. La Casa di Hiroshima ha dovuto superare nel corso della sua lunga esistenza una serie di sfide che sembravano insormontabili, inoltre è riuscita a sviluppare tecnologie sofisticate e futuribili per il loro tempo, senza dimenticare le novità stilistiche in grado di fare scuola in tutto il settore automotive.

Da fabbrica di sughero a costruttore di veicoli a tre ruote

Esattamente cento anni fa, Mazda produceva sughero nella città di Hiroshima, in Giappone, ma appena un anno più tardi l’industriale Jujiro Matsuda assunse la guida della Toyo Cork Kogyo e convertì l’azienda in un primo momento in un Costruttore di macchine utensili per poi trasformarla in una fabbrica di veicoli. Nel 1931 venne messo sul mercato il primo modello battezzato Mazda-Go: si trattava di un motocarro a tre ruote sottoposto a continui miglioramenti che gli regalarono ottimi successi commerciali.

Lo scoppio della guerra e una nuova rinascita

Le cose vanno così bene che l’azienda è pronta a lanciare il primo prototipo di auto già negli anni ’40. Purtroppo però lo scoppio della seconda Guerra mondiale porterà il 6 agosto 1945 ad una catastrofe atomica. Quel giorno un aereo dell’aeronautica militare degli Stati Uniti d’America sgancia una bomba atomica su Hiroshima: parliamo di una delle pagine più terribili della storia dell’umanità che ha avuto come conseguenza oltre 200mila morti e una città totalmente rasa al suolo.

Questo evento nefasto ha spinto però la popolazione locale verso una vera e propria rinascita sociale, economica e culturale. la produzione di motocarri riprese già pochi mesi dopo la fine della guerra, mentre  la prima autovettura – la Mazda R360 – debuttò nel 1960 registrando un enorme successo commerciale in tutto il paese e aumentando di conseguenza l’apprezzamento nei confronti del neonato segmento delle kei-car, ovvero quelle piccole vetture molto apprezzate in Giappone.

Una rivoluzione tecnologica chiamata Wenkel

Appena un anno dopo, ovvero 1961, Mazda siglò un accordo di licenza con la casa automobilistica tedesca NSU per lo sviluppo e la realizzazione dei suoi nuovi motori rotativi Wankel compatti e leggeri, realizzando in questo modo una cosa che il resto del mondo riteneva fosse impossibile.

Nel 1967 debuttò la Mazda Cosmo Sport/110S, primo modello di serie al mondo dotato di motore rotativo wenkel. Da allora ebbe inizio un vero e proprio mito tecnologico che portò alla nascita di modelli iconici del calibro della RX-7, oltre alla vendita quasi due milioni di vetture a motore rotativo. Questa futuristica tecnologia fui impiegata con successo anche nel motorsport: nel 1991 Mazda fu infatti il primo costruttore asiatico ha vincere la mitica 24 Ore di Le Mans con la Mazda 787B a quattro rotori, unica vettura al mondo ad aver primeggiato in questa competizione con un motore senza pistoni.

Mazda Mx-5: la Regina delle spider

Un’altra data che rimarrà impressa per sempre negli annali della storia della storia dell’automobile è il 1989, anno del debutto della Mazda MX-5, una due posti scoperta dalle misure compatte e divertente da guidare, capace di conquistare nel corso del tempo il cuore di milioni di appassionati. Realizzata nel corso degli anni in ben 4 iconiche generazione, la Mx-5 mantiene saldamente in mano il titolo di spider più venduta della storia dell’automotive.

Nuove sfide tecnologie ed un’immagine premium

Oggi la Mazda può vantare una gamma di vetture di carattere premium e dallo stile personale e accattivante, frutto il linguaggio stilistico Kodo – Soul of Motion che sta conquistando premi in tutto il mondo e continua a sfidare le convenzioni. L’azienda Giapponese sta inoltre puntando ancora molto su tecnologie molto avanzate e rivoluzionarie, come ad esempio i motori Skyactiv-X, in grado di unire i vantaggi del benzina con quelli del diesel. Questa nuova famiglia di propulsori a benzina vantano un’accensione per compressione, proprio così come avviene nei propulsori diesel, il tutto ottimizzato dalla presenza di un sistema elettrificato mild hybrid a 24 volt, in grado di ottimizzare ulteriormente consumi di carburante ed emissioni nocive.

A proposito di elettrificazione, la Casa di Hiroshima ha recentemente lanciato l’inedito SUV a zero emissioni MX-30, prima vettura 100% elettrica della storia della Casa nipponica. La MX-30 non è solo una vettura tecnologica ed attenta all’ambiente, ma anche una vettura dalle forme ammalianti, capace di vincere insieme alla CX-30 l’ambito riconoscimento “Red Dot: Product Design 2020”.