Post-it di un viaggio

Maurizio Costanzo, grande anche quando chiese scusa a me, “piccolo” giornalista

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di Raffaele D’Argenzio

I momenti della nostra vita sono come foto di un viaggio, post-it da ricordare. E un post-it della mia vita è il mio ricordo di Maurizio Costanzo.


Sapeva far tutto ma con la sua generosità sapeva anche scendere dal suo sgabello per mettersi a livello degli altri. E sapeva anche chiedere scusa a chi certo non era al suo livello, come fece con me. Era il 1977 e io ero il giovane direttore del Corriere dei Ragazzi, cambiato in CorrierBoy, che lo aveva salvato dalla chiusura e lo aveva portato a 300.000 copie.

Raffaele D’Argenzio, secondo da sinistra, con Mike Bongiorno e Gino Paoli nel 1977

Credo che era stato proprio per questo che mi era stato proposto di prendere la direzione e rinnovare anche la Domenica del Corriere. Dopo qualche tentennamento avevo accettato e il mio piano editoriale era piaciuto…Ma, poco prima della firma e del passaggio, inspiegabilmente non sentii più nessuno, non capivo che cosa stesse succedendo e, poco dopo, alla direzione della Domenica del Corriere arrivò Maurizio Costanzo.

Un giovane Maurizio Costanzo

Erano gli anni in cui la P2, la loggia massonica deviata con residui fascisti, si stava appropriando del gruppo Rizzoli/Corriere della Sera. E Maurizio Costanzo ne faceva parte, con la tessera 1819, essendosi fatto trascinare da amici, ma fu anche il primo a staccarsene, chiedendo scusa a tutti pubblicamente.  Lui che in realtà  era un radical socialista, che aveva fatto, e avrebbe fatto, tante battaglie per gli altri rischiando la vita, era fuori luogo in quella loggia che voleva fare un colpo di Stato.

Questo lo sanno tutti. Invece, con il mio post-it a me piace ricordare che un giorno il mio telefono squillò e sentii quella voce inconfondibile che mi disse che voleva, anzi, doveva chiedermi scusa per avermi sottratto ingiustamente la direzione  della Domenica  del Corriere.  Ma lui non aveva nessuna colpa, la colpa era della P2 che voleva occupare tutte le poltrone. Lo ringraziai per la sua gentilezza verso di me, ma lasciai il gruppo occupato dalla P2. Forse feci male perché dopo poco la P2 fu smantellata e il gruppo editoriale tornò libero.

Grazie, Maurizio per essere sceso al mio livello o, forse, avermi fatto salire al tuo durante quella telefonata, per me tanto preziosa.