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Pizza patrimonio Unesco, sarà vittoria per il made in Italy?

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L’arte dei pizzaioli napoletani è l’unica candidatura italiana nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco per il 2016.

L’arte dei pizzaioli napoletani sarà l’unica candidatura italiana nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Lo ha deciso all’unanimità la commissione nazionale italiana per l’Unesco su proposta del ministero dell’Agricoltura e con il sostegno del ministero degli Esteri, dell’Università, dell’Ambiente, dell’Economia.

“Proseguiamo a valorizzare il Made in Italy dopo il grande successo di Expo” ha commentato Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole. Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza è un’occasione per salvaguardare il made in Italy.

Pizza-oven

La candidatura italiana sarà valutata dall’Unesco, con sede a Parigi, nel 2017. Per la commissione designatrice “l’arte dei pizzaioli ha svolto una funzione di riscatto sociale, elemento identitario di un popolo, non solo quello napoletano, ma quello dell’Italia. È un marchio di italianità nel mondo”.

La candidatura era stata lanciata dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, che nel marzo 2015, insieme a Oscar Farinetti (patron di Eataly), e Franco Manna (presidente di Rossopomodoro), aveva dato il via alla petizione mondiale #pizzaUnesco sulla piattaforma Change.org.

Secondo la petizione, “quest’arte, che nasce e si tramanda a Napoli da secoli, di generazione in generazione, consiste nel manipolare due sostanze basilari come l’acqua e la farina in modo tale da creare dei dischi di pasta, secondo una tecnica e delle regole ben precise e un linguaggio tutto napoletano (“alluccare”, “schiaffo”, ecc.)”.

Pensate che  in Giappone, Corea, Taiwan, Filippine e Cina il team di Salvatore Cuomo, ambasciatore e pioniere della pizza napoletana in Asia, ha raccolto 150.000 firme a sostegno della candidatura Arte dei pizzaiuoli napoletani nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Alle 50.000 dell’Argentina e alle altre 50.000 di San Paolo del Brasile si aggiungono queste 150.000 adesioni raccolte in Asia che portano al raggiungimento di oltre 900.000 adesioni. Il prossimo appuntamento della campagna #pizzaUnesco sarà a Parigi lunedì 14 marzo, dalle 18.30 alle 20.30, alla Caffetteria Unesco in 7, Place de Fontenoy.