Weekend in Arte

“L’impossibile è Noto”, nella capitale del Barocco una mostra sui grandi del Novecento

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Il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2002 e per la sua ricchezza storico artistica Noto, in provincia di Siracusa, è conosciuta come “la Capitale del Barocco”. Ma non solo. Fino al prossimo 15 novembre, infatti, presso il Convitto delle Arti Noto Museum, in Corso Vittorio Emanuele 31, si può visitare “L’impossibile è Noto”, una mostra unica che propone un “viaggio” attraverso cento opere firmate dai grandi artisti del Novecento, da De Chirico a Dalì, da Mirò a Picasso, passando da Braque, Kandinskij, Masson e Max Ernst.

Prodotta da Sicilia Musei e curata da Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta, con il patrocinio del Comune di Noto, la mostra si articola in un percorso di dieci tappe attraverso i principali movimenti “rivoluzionari” del secolo scorso, tra sperimentazione, ricerca e scoperta dell’impossibile nell’arte.

Un “viaggio” alla scoperta dei grandi del Novecento

Il percorso espositivo inizia salendo la scalinata che riporta, sull’alzata di ciascun gradino, il nome di un artista. Il visitatore viene poi accolto da una frase significativa di Filippo Tommaso Marinetti,  che recita “Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Perché dovremo guardarci le spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile?”, tratta dal Manifesto di Fondazione del Futurismo del 1939.

Il visitatore viene poi accompagnato in un “viaggio” ideale attraverso il Futurismo, il Cubismo, il Dadaismo, il Surrealismo e la Metafisica, scoprendo e confrontando tra loro le diverse espressione delle correnti artistiche e di pensiero nate come risposta e reazione alla Prima Guerra Mondiale.

Si va dai disegni su carta, monocromatici e a matite colorate, ai dipinti, tra olii su tela e tecniche miste, tipiche del filone polimaterico dell’astrattismo degli anni Quaranta, alle sculture vere e proprie. Sfilano davanti agli occhi del visitatore le opere di Bocconi, Carrà, Balla, Baldessarri, Braque, Prampolini, Masson, Leger, Delauney, Ciacelli, Jacob, De Chirico, Paladini, Cangiullo, Ernst, Savinio, Ray, Rickter e molti altri.

Si passa dallo spirito distruttivo e innovatore del Futurismo, al rifiuto degli standard artistici, della ragione e della logica espressi dal Dadaismo, per passare poi all’intento di “sezionare” la conoscenza dell’uomo, mettendo a nudo la sua triste condizione esistenziale tipica della pittura Metafisica. Dall’Europa arriva la pittura astratta, che si unisce e ispira la ricerca cubista e futurista, tra geometrie elementari e dinamiche. Da Kandinskij a Klee si passa poi al Surrealismo, che rielabora e rende visibili attraverso l’arte le emozioni umane, per arrivare alle opere visionarie di Mirò.

Si celebra Dalì nei trent’anni dalla morte

Questo viaggio artistico tra i grandi della pittura del Novecento si conclude al piano inferiore, dove un’intera sala è dedicata al genio di Salvador Dalì, nella ricorrenza dei trent’anni dalla sua scomparsa. Qui il visitatore si immerge completamente nel mondo onirico dell’artista spagnolo, tra bozzetti, opere particolari, oggetti e stravaganze mescolate in un collage multimediale. Immaginazione e stravaganze di Dalì, tradotte nella sua arte surrealista si possono invece ammirare nelle teche oppure disposte sugli appositi rialzi addossati alle pareti.

Nelle sale esterne che si affacciano sul cortile del Museo, invece, il viaggio prosegue con una tappa che si pone come un’appendice alla mostra: un confronto tra due grandi rivoluzionari del panorama artistico (e non solo) del Novecento: Marinetti e Rammelzee, che hanno influenzato il mondo dell’arte e della cultura di tutta Europa.

INFO

La mostra si può visitare fino a giugno dal lun al ven dalle 10 alle 20; sab e dom dalle 10 alle 23. Luglio, Agosto e Settembre: lun-dom 10-24. Ottobre e novembre lun-dom 10-20. Biglietti: intero € 12, ridotto € 7, studenti, ragazzi fino a 18 anni € 6; fino a 6 anni gratuito.

www.comune.noto.sr.it