Legnano: il bello, il gusto, l’Alfa Romeo, il Palio e una ricetta “soul”
di Cesare Zucca
Fabio Mecchina recipe in english, click here
Cercate un weekend speciale ? All’ insegna del bello, del gusto, dell’Alfa Romeo e… di una gloriosa battaglia?
Segnatevi in agenda: Legnano, 28 Maggio .
A Legnano infatti, nel 29 maggio 1176, venne la celebre battaglia che vedeva schierate le truppe dell’ esercito imperiale di Federico Barbarossa e quelle della vincitrice Lega Lombarda ponendo fine alle invasioni del Barbarossa. Legnano vinse trionfalmente e il suo esempio di forza e coraggio divenne talmente iconico da essere citata nell’inno nazionale italiano.Dal 1935, nell’ultima domenica di Maggio, Legnano commemora la battaglia e si veste medioevale in una suggestiva sfilata storica dove 1200 figuranti in splendidi costumi, fanno rivivere la vita militare e contadina del XII secolo, passando attraverso le storie dei cortigiani o quella degli artisti di strada, ai musici e giocolieri senza tralasciare il mondo della magia.Completa la sfilata il celebre Carroccio, trainato da sei buoi bianchi e la Compagnia della Morte, eroici difensori della città guidati dal leggendario condottiero Alberto da Giussano a cui la città ha dedicato un epico monumento.Tutti si dirigono verso il Campo sportivo, che si trasforma in un agguerrito palio, animato dai fantini a cavallo in rappresentanza delle Contrade cittadine.
Appassionati della mitica Alfa Romeo?
Pietro Cozzi è un imprenditore che ha fatto della sua passione una professione. Ha allestito un Museo che ospita una collezione di oltre 60 Alfa Romeo dal 1950 al 2015 con un esemplare per ogni modello prodotto dal Biscione, 2 auto uniche al mondo ed alcuni modelli rarissimi. In più un archivio di libri, poster, fotografie, disegni tecnici, trofei, riviste e stampe d’epoca.
Le prossime date di apertura al pubblico sono il 20 Maggio e 11 giugnoDA VEDERE A LEGNANO
Palazzo Maliverni dalla suggestiva facciata, affacciato sulla piazza principale, Museo Civico Di Legnano, Piazza San Magno in pieno centro. A pochi passi il monumento eretto in ricordo di Felice Musazzi, storico fondatore della compagnia teatrale “ I Legnanesi”
Molte ville e palazzi: .Palazzo Leone da Pereg di fine ‘800 che incorpora un’antica costruzione medioevale, Villa Giucker stupenda dimora della famiglia Jucker..
Le Chiese: San Magno Affreschi realizzati da Bernardino Lanino S.Domenico, dalla splendida facciata marmorea, senza dubbio, la chiesa più bella di Legnano. La seicentesca Chiesetta della Natività della Beata Vergine Maria, ideale per passare qualche istante di meditazione.Castello Visconteo, green e rock
Antica struttura militare di epoca medioevale che ha accompagnato tutti gli eventi storici vissuti nel corso dei secoli. E’ attorniato da un meraviglioso parco, ideale per una bella passeggiata o per un picnic.
Nell’interno del castello troverete il “Il Trittico della Battaglia” composto dalle grandi tele “La Preghiera”, “La Battaglia” e “La Vittoria”. le sculture di Ugo Riva “Frammenti”, il materiale rinvenuto negli scavi del maniero visconteo da inizio Novecento l ‘altare, il paliotto e il tabernacolo in legno dipinto nella piccola chiesa di San Giorgio.Verso fine giugno Il castello ospita Castello in festa un evento che presenta spettacoli, esibizioni, eventi culinari e musicali, iniziative culturali e rievocazioni storiche ambientate nel Medioevo, mentre dal 29 /06 al 09/07 l’isola dove sorge il castello ospita il Rugby Sound, evento musicale di richiamo nazionale.Grande celebrazione del Medioevo, ma il lettore “gourmet” si chiederà… “Cosa si mangiava in quei tempi?”
Ce lo rivela proprio il Castello che ospita la mostra “Peccati di Gola”, un’esposizione di stoviglie in ceramica (ciotole, scodelle, piatti, boccali) e vetro (coppette, anse) d’uso corrente databili fra XV e XVIII secolo, oltre a elementi architettonici in terracotta. Tutte le teche sono corredate da box di approfondimento in cui si riportano passi di autori antichi che parlano di ingredienti e ricette, del piacere del cibo ben cucinato e dell’apparato che rendeva ancor più gradevole quanto presentato in tavola.
Quale era il menu nel Medioevo?
Il menù era composto da antipasti a base di uova, formaggi e carne conservata, primi di cereali e verdure magari arricchiti con qualche pezzetto di maiale, mentre i generosi secondi erano a base di cacciagione come lepre, polli e volatili e i dolci di farina con frutta e miele .Sulla tavola troneggiavano eleganti centrotavola floreali, si vbeveva in bicchieri di terracotta, si mangiava su piatti di legno. E le posate? Solo cucchiai e rigorosamente di legno.DOVE MANGIARE
Lasciamo le tavole imbandite del Medioevo per tuffarci nel contemporaneo, ci attende l’atmosfera serena di un ristorante “gourmet” davvero degno di nota: Si chiama SOUL (anima). Si trova nel cuore di Legnano ed è “animato” dallo Chef Fabio Mecchina e dalla Sommelier Gloria Marchesoni che si sono conosciuti a Londra e ora sono uniti nella vita e nel lavoro.Nel menu di SOUL, le “citazioni internazionali” non mancano: il profumatissimo risotto, felicemente sposato a costine spennellate di salsa barbeque, zenzero e erba cipollina mi riporta alla laboriosa lavorazione del brisket texano. Di eredità britannica, alcuni piatti che hanno segnato il debutto londinese di Fabio, come il sorbetto al ginepro e salvia, guarnito da rabarbaro marinato sottovuoto con zucchero e fruttosio, quindi cotto nel suo liquido, una tecnica che Fabio ha appreso al Petrus di Gordon Ramsay a Londra.
C’è un anche un po’ di Francia nel dessert Carote, artistico piatto trompe-l’œil con crêpe al fromage blanc, verbena, agrumi e una doppia illusione. un “finto uovo” sodo e una mini carota dal dolce interno.
E da Londra? Un curioso piatto “fish and chips” che Fabio ha ribattezzato “ 2 A.M.”
Cosa vorrà dire ? Beh, per una spiegazione “ufficiale” niente di meglio che incontrarlo e intervistarlo…
Buongiorno Fabio, perché “Soul”? Perché un nome in inglese?
“Soul” significa “Anima” e noi mettiamo davvero l’anima in tutto quello che facciamo. Pochi piatti, fatti bene, cambiati stagionalmente, materie prime, tutto fatto in casa. Abbiamo voluto adottare un nome in inglese come ricordo delle nostre esperienze a Londra, dove ho lavorato cinque anni in svariati ristoranti stellati tra cui The Green House, dove Gloria e io ci siamo conosciuti.
I suoi primi ricordi in cucina?
I miei soggiorni estivi a Ragusa, nella cucina di Nonna Aurelia, le sue alici e il profumo della salsa di pomodoro di cui ero golosissimo, mentre Nonna Paola, friulana, preparava delle imbattibili patate in insalata, semplici semplici: bollite, raffreddate, condite con olio, aceto e erbette.
Ora che è uno Chef… qualche “rivincita” in cucina?
Le verdure. Da bimbo le odiavo perchè arrivavano in tavola stracotte e insipide, quindi la mia rivincita è stata proprio di farle rivivere con un occhio più “gourmet”, croccanti e saporite.
Dove le piace passare un weekend libero?
Senza dubbio in Italia, siamo appena tornati da tre meravigliosi giorni nelle Marche con la fortuna di avere amici marchigiani che ci hanno aiutato a scoprire prodotti tipici locali. Se ho qualche giorno in più mi piace ritornare in Scandinavia, dove il fermento gastronomico è davvero interessante.
I suoi viaggi del cuore?
Un po’ di America e molta Europa, sia per lavoro che per turismo. Come turista, trovo che viaggiare aiuti ad aprire la mente, conoscere altri posti, altre civiltà mentre, come chef, penso che favorisca l’incontro con sapori e profumi diversi, ma soprattutto nuove tecniche di cui cerco sempre di intuirne l’utilizzo, trarne le conclusioni per poi interpretarle a modo mio.
Una destinazione che vorrebbe scoprire?
(sorride) Beh… la prossima: Gloria e io andremo in Giappone, sarà la nostra luna di miele.
Perché ha scelto di essere uno chef?
Penso che sia una professione che offre un percorso infinito, dove combinazioni, colori e gusti sono infiniti.
Cucina a casa?
Raramente, ma quando ho tempo e amici a cena, mi piace lavorare di piastra, per esempio, delle costine di agnello al BBQ, un misto di miele, aglio nero e bergamotto. Ma succede davvero di rado, per fortuna a Gloria piace stare ai fornelli, la sua specialità è la parmigiana e, secondo me, le riesce davvero bene.
Mi racconta del suo Fish and Chips 2 A.M.?
(sorride) 2 A.M, le due del mattino, un ricordo aggrappato a Londra, dove spesso finivamo di lavorare alle ore piccole e ci scappava di andare in uno street food aperto e farci accartocciare il classico “fish and chips” di merluzzo e patatine, un cibo che ho voluto destrutturare con mais e lemongrass per una nota fresca e piacevole.
Con i suoi colori bianco e ottano, quadri astratti alle pareti e un ambiente vagamente greco, SOUL vi riserva due menu degustazione e uno alla carta , firmati oltre che dalla mano esperta dello Chef, anche da un’ atmosfera serena e una graditissima amabilità nel servizio.
Fabio e Gloria ci hanno messo l’”anima”: si vede, si sente e si gusta.
Nella prossima pagina la ricetta di Fabio Mecchina per i lettori “gourmet” di Weekend Premium
La ricetta di Fabio Mecchina
Risotto al granchio, eucalipto e mandorle
Per il granchio
Un granchio di medie dimensioni
Procedimento
Cuocere il granchio per 13 minuti in acqua bollente. Estrarne la carne dal torace e dalla testa tenendole separate.
Per la purea
50 g di carne estratta dalla testa del granchio
40 g di pasta di mandorle
75 g di panna
Procedimento
Frullare gli ingredienti nel Bimby alla massima velocità fino ad ottenere una pasta liscia
Per il Burro ai crostacei
200 g di burro
100 g di carcasse di granchio tostate
2 g di alga nori
5 g di concentrato di pomodoro
1 g di paprika
Sale q.b.
Procedimento
Sciogliere il burro in una casseruola, inserire gli altri ingredienti e tenere in infusione a caldo per circa 30 minuti. Filtrare in una ciotola e raffreddare.
Per la bisque
100 g di carcassa di granchio
100 g di lische di pesce
100 g di cipolla
50 g di carote
100 g di sedano
50 g di finocchio
Procedimento
Tostare gli ingredienti in una casseruola, coprire con brodo vegetale e lasciare sobbollire per 30 minuti. Aggiungere 5 foglie di eucalipto negli ultimi 5 minuti.
Filtrare, riservare metà del brodo per la cottura del riso e far ridurre in un pentolino l’altra fino ad ottenere una bisque metà ridotta.
Per il risotto
Riso Carnaroli autentico Riserva San Massimo
Procedimento
Prima di procedere con la cottura, pelare a vivo i segmenti di un cedro e tagliarli in piccoli pezzettini; poi affumicare il granchio con una foglia di Eucalipto.
Cuocere il riso con il brodo di crostacei. Mantecare con la purea preparata in piacere precedenza ed il burro di Crostacei, aggiustare il sale ed il succo di cedro per conferire acidità a acidità.
Impiattare il riso e porvi sopra il granchio affumicato.
Grattugiare le mandorle precedentemente tostate in forno e salate.
Finire con un cucchiaio di bisque ridotta ed i segmenti di cedro.
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Fabio Meccachina’s recipe
Risotto with crab, eucalyptus and almonds
For the crab
A medium sized crab
Method
Cook the crab for 13 minutes in boiling water. Extract the meat from the chest and head keeping them separate.
For the puree
50 g of meat extracted from the head of the crab
40 g of almond paste
75 g of cream
Method
Blend the ingredients in the Thermomix at maximum speed until a smooth paste is obtained
For the shellfish butter
200 g of butter
100 g of roasted crab carcasses
2 g of nori seaweed
5 g of tomato paste
1 g of paprika
Salt to taste.
Method
Melt the butter in a saucepan, add the other ingredients and keep the infusion hot for about 30 minutes. Strain into a bowl and cool.
For the bisque
100 g of crab carcass
100 g of fish bones
100 g of onion
50 g of carrots
100 g of celery
50 g of fennel
Method
Toast the ingredients in a saucepan, cover with vegetable broth and simmer for 30 minutes. Add 5 eucalyptus leaves in the last 5 minutes.
Strain, reserve half of the broth for cooking the rice and reduce the other half in a saucepan to obtain a half-reduced bisque.
For the risotto
Authentic Carnaroli rice Riserva San Massimo
Method
Before proceeding with cooking, peel the segments of a cedar and cut them into small pieces; then smoke the crab with a Eucalyptus leaf.
Cook the rice with the shellfish stock. Stir in the previously prepared puree and the Crustacean butter, adjust the salt and the citron juice to give acidity to acidity.
Serve the rice and place the smoked crab on top.
Grate the almonds previously toasted in the oven and salted.
Finish with a spoonful of reduced bisque and the citron segments.
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