Antichissime e ricche di storia, ma anche di misteri e suggestioni. Sono le abbazie, di cui l’Italia è ricca. Oggi, molte sono ancora abitate e attive, con laboratori, negozi di souvenir o coltivazioni e produzioni biologiche, in altre si può pernottare e vivere un’esperienza di ritiro spirituale, in un perfetto connubio tra antico e moderno. Questa settimana, sono proprio loro le protagoniste della rubrica TOP 10. Ecco allora, le 10 abbazie più belle d’Italia.
1. Abbazia di Montecassino (Frosinone, Lazio)
L’Abbazia di Montecassino , in provincia di Frosinone, tra le più antiche d’Italia. È stata infatti fondata da San Benedetto da Norcia nel 529 per ospitare i monaci provenienti da Subiaco. Nei secoli ha subito diversi attacchi, è stato distrutto e ricostruito. I Longobardi lo rasero quasi al suolo nel 577 e i Saraceni nell’883. Nel 1349 è stato distrutto da un terremoto (per la quarta volta) e ricostruita nel 1366. Nel 1944 è stata in fulcro della Battaglia di Montecassino, durante la Seconda Guerra Mondiale e fu distrutta da 256 bombardieri alleati, convinti che qui si nascondessero le truppe tedesche. Ricostruita di nuovo, oggi è una delle più famose e belle d’Italia. Al suo interno ospita una biblioteca, che custodisce volumi preziosi, incunaboli, codici miniati e le prime testimonianze della lingua volgare. Splendido il chiostro del Bramante, definito la Loggia del Paradiso per la balconata che si affaccia sulla valle.
2. Abbazia di Subiaco (Roma, Lazio)
Situata lungo il fiume Aniene, a poca distanza da una delle ville di Nerone, l’Abbazia di Subiaco è stata anch’essa fondata da San Benedetto da Norcia, ancora prima di quella di Montecassino. Al suo interno si trova anche la grotta in cui il Santo trascorse un periodo da eremita. La chiesa è costituita poi da due corpi, una superiore con affreschi della scuola senese, che raffigurano la vita e la passione di Cristo, e della scuola umbro-marchigiana sulla vita di San Francesco, che pare passò di qui. La chiesa inferiore con il pavimento di marmo, è totalmente affrescata. Nelle vicinanze si trova anche il Monastero di Santa Scolastica, in più antico del mondo. Da qui passa la Via Benedicti, il cammino delle abbazie che da Norcia porta a Montecassino, sulle orme di San Benedetto.
3. Abbazia di San Galgano (Siena, Toscana)
Attorno alla misteriosa e suggestiva Abbazia di San Galgano sono fiorite diverse leggende. È stata realizzata tra il 1220 e il 1268 in stile romanico con influenze del gotico francese dai monaci cistercensi e oggi è sconsacrata. Spicca per l’atmosfera quasi mistica e la sua caratteristica è quella di essere priva del tetto. Quest’ultimo era infatti stato costruito in piombo e fu poi venduto, nel 1550, da Girolamo Vitelli, suo commendatario, per fare fronte ai debiti. Tuttavia, l’abbazia è famosa, oltre che per la sua bellezza, anche per la Spada nella roccia, infissa da San Galgano in una pietra nel 1180, quando decise di intraprendere la vita religiosa.
4. Abbazia di San Nilo di Grottaferrata (Roma, Lazio)
Nei pressi di Roma, nel cuore dei Castelli Romani e immersa nel verde, si trova la splendida Abbazia di San Nilo di Grottaferrata, fondata nel 1004 e costruita sui ruderi di una villa romana. Nel Quattrocento, l’abbazia è stata inglobata nel complesso fortificato voluto da Giovanni della Rovere, e rinforzato da Giuliano delle Rovere, futuro Papa Giulio II, per difendere il territorio. La prima cosa che si vede all’arrivo sono infatti le possenti mura di cinta. Il vecchio ponte levatoio, invece, è stato sostituito a un ponte di pietra. All’interno del complesso si trovano anche la basilica di Santa Maria, il Monastero, la Rocca e il Palazzo della Cummenda. Ancora oggi, nell’abbazia si celebra ancora il rito greco-bizantino. Fa parte del complesso anche un Museo che conserva una collezione dei vicini scavi, tra cui alcune tombe romane e il sarcofago di Cicerone. Nel 1930, poi, è stato creato un importante Laboratori di restauro di libri di tutto il mondo, tra cui il famoso Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
5. Abbazia di Novalesa (Torino, Piemonte)
Umberto Eco ha citato l’Abbazia di Novalesa nel suo celeberrimo romanzo “Il nome della rosa” per la sua vasta biblioteca. Oltre a ciò, questo gioiello, noto anche come Abbazia dei Santi Apostoli Pietro e Andrea è un vero e proprio gioiello, immerso nel panorama mozzafiato della Val di Susa, in provincia di Torino. Le sue mura testimoniano secoli di storia. Le sue origini risalgono all’Alto Medioevo e ricevette privilegi sia da Pipino il Breve che dal suo illustre successore, Carlo Magno. Nata come abbazia benedettina, passò poi ai monaci cistercensi e a quelli trappisti. Il complesso comprende l’edificio monastico e la chiesa abbaziale, con un campanile alto 23 metri.
6. Abbazia della SS Trinità di Cava dei Tirreni (Campania)
Nella frazione di Corpo di Cava, nella valle dei Monti Lattari, in provincia di Salerno, a 400 metri sul livello del mare, sorge la splendida Abbazia della SS Trinità, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato sulla Costiera Amalfitana. Il suo particolare contesto ne ha fatta una delle abbazie italiane dal grande valore paesaggistico. La sua fondazione si mescola alla leggenda, che narra che il frate benedettino Alferio, ritiratosi per pregare in una grotta, fu sorpreso da tre raggi che uscirono dalla essa. Lo interpretò come segno divino e vi fondò il monastero, intitolato alla Trinità. Il complesso colpisce per il suo esterno quasi scarno, e la bellezza del suo interno, ricco e maestoso, con pareti e pavimento in marmi policromi e maioliche. L’archivio dell’abbazia custodisce, fin dall’anno Mille, testi, diplomi, testamenti e la Bibbia Visigotica, del XII secolo, decorata in porpora. Proprio grazie al suo archivio, l’abbazia è diventata Monumento Nazionale.
7.Abbazia di Santa Maria a Mare (Isole Tremiti, Foggia, Puglia)
L’Abbazia di Santa Maria a Mare sorge sull’Isola di San Nicola, nell’arcipelago delle Tremiti, in provincia di Foggia. Il colore delle sue mura è lo stesso delle rocce del paesaggio che la circondano. La sua fondazione è avvolta nella leggenda. Si dice infatti che un’eremita ricevette l’incarico di costruirla direttamente dalla Vergine Maria. Dopo essersi messo all’opera, trovò un tesoro proprio nel punto dove oggi sorge il santuario.
8. Abbazia di Praglia (Padova, Veneto)
L’Abbazia di Praglia si trova immersa nello splendido ambiente dei Colli Euganei, in provincia di Padova. Annoverata tra le più belle d’Italia, è stata fondata dai monaci benedettini nel XI secolo. Il suo nome deriva dal termine medievale “pratalea”, cioè l’opera di bonifica e manutenzione che i benedettini operarono per rendere coltivabile l’area in cui doveva sorgere il loro complesso monastico. Al suo interno di trova la Biblioteca Monumentale Nazionale, con ben centomila volumi conservati e uno dei più famosi e rinomati laboratori di restauro di libri antichi. Qui Antonio Fogazzaro ha ambientato la suo opera “Piccolo Mondo Moderno”.
9. Abbazia di Sant’Antimo di Montalcino (Siena, Toscana)
Nella TOP 10 un’altra abbazia benedettina toscana, l’Abbazia di Sant’Antimo di Montalcino, in provincia di Siena. Secondo una leggenda, a fondarla fu Carlo Magno in persona, come segno di gratitudine, dopo la visione di un angelo che gli disse di preparare una bevanda per guarire il suo esercito, colpito da un’epidemia. La chiesa del XIII secolo è considerata uno dei capolavori dell’architettura medievale per l’armonia e la raffinatezza degli elementi decorativi. Splendido anche il contesto paesaggistico: il complesso si trova in un campo di uliveti e circondato da verdi colline. Una vera e propria oasi di pace.
10. Abbazia di Fossanova (Latina, Lazio)
Chiude la nostra TOP 10 l’Abbazia di Fossanova, situata nel comune di Priverno, a 5 km da Latina. Costruita attorno al 1135 nel primo stile gotico borgognone in Italia, oggi è stata in parte ricostruita. Tuttavia, è ancora possibile vedere la pavimentazione e l’architettura originale sotto a un pavimento di vetro che la preserva dall’usura del tempo. Da qui passò in visita San Tommaso e su uno degli angoli si possono ancora vedere le impronte degli zoccoli lasciate dal suo asino. O, almeno, così si dice.