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L’avventura in Namibia di “AUTO&DONNA” continua. In 4×4 sulle dune più alte del mondo

Di Francesca Sirignani

Ciò che veramente rende la Namibia differente da tanti altri Paesi è il suo spazio: uno spazio ricco di panorami epici e di una bellezza spettacolare a perdita d’occhio che la rendono una delle realtà predilette dai turisti. La Namibia è un’esplosione di colori e di emozioni in grado di provocare il famoso “Mal d’Africa”.

Il mio viaggio a bordo di una Nissan Patrol (non è più in commercio, ma è un ottimo fuoristrada) in Namibia è stato puro divertimento, scoperta e avventura. Un itinerario avvincente e selvaggio con un grado di difficoltà media che ha previsto una lunghezza complessiva di 2.295 KM (di cui 800 km in Off Road e 1495 km su strada), tra asfalto, piste veloci, dure o insabbiate, pietraie, savana e dune di sabbia con alcuni tratti impegnativi e con la possibile presenza di animali selvaggi.

6 ° giorno: da Sesfontein a Twyfelfontein

Dopo aver gustato una deliziosa colazione al lodge, si parte per Damaraland dove visitiamo le incisioni rupestri a Twyfelfontein.

Situato nella regione del Kunene, nel nord-ovest della Namibia, Twylfelfontein è una zona spettacolare, con una delle più grandi e importanti concentrazioni di arte rupestre in Africa. Il nome “Twyfelfontein” si traduce in “Fountain of Doubt“, che si riferisce alla primavera perenne situata nell’imponente valle Huab fiancheggiata dalle pendici di una montagna in pietra arenaria.

È stata questa primavera ad attirare i cacciatori dell’Età della Pietra, oltre seimila anni fa, ed è stato durante questo periodo che è stato prodotto l’ampio gruppo di incisioni rupestri e dipinti.

Che si guidi una 4×4 o un’auto normale, le strade di ghiaia (pads) richiedono attenzione e prudenza. Sui pads è bene non viaggiare mai a più di 80 km/h. Il loro ottimo stato, a prima vista, invoglierebbe a sfruttare completamente i 100 km/h consentiti, ma il terreno è scivoloso e offre molta meno aderenza dell’asfalto.

7° giorno: da Twyfelfontein a Swakopmund

Situata lungo la spettacolare costa della Namibia, la città balneare di Swakopmund è nota per i suoi viali ampi, l’architettura coloniale ed è circondata da un terreno desertico. Fondata nel 1892 come porto principale per l’Africa del Sud Ovest tedesco, Swakopmund è spesso descritta come più tedesca della Germania.

Oggi Swakopmund è una città balneare, capoluogo della zona turistica di Skeleton Coast e ha molto da offrire ai visitatori. Il mix eccentrico di influenze tedesche e namibiane, le opzioni di avventura, l’atmosfera rilassata e la fresca brezza marina rendono la destinazione namibiana molto popolare.

Una parte della pista, che in realtà non è presente ed è priva di segnaletica, corre lungo la costa attraverso la sabbia profonda. L’unico orientamento è costituito dalle tracce di chi è passato prima.

Se possibile, sarebbe meglio andarci quando c’è la bassa marea. Questo tratto è uno dei tour in fuoristrada più impegnativo della Namibia.

Distanza di viaggio: 331,9 km

8° giorno: Swakopmund

Dopo la colazione andiamo a Walvis Bay per una crociera in barca di 3 ore nella laguna di Walvis Bay, che ci porta in un altro mondo.

Alcuni pellicani e fenicotteri notturni vengono avvistati e, regolarmente, delfini e foche nuotano a fianco della barca, con la possibilità che uno o due foche saltino sulla barca per essere nutriti.

La natura è sempre meravigliosa e il contrasto fra le dolci dune e l’acqua della laguna regala foto bellissime. Grazie alla fonte di acqua dolce, che un tempo alimentava anche dei piccoli laghetti, Sandwich Bay era un punto di attracco assai frequentato da cacciatori di balene, contrabbandieri e pirati.

9° giorno: Finalmente le dune del Namib

Eccoci finalmente al deserto del Namib, patrimonio UNESCO, che dà il nome a questo Paese. Si scopre la maestosità e la mistica del “deserto vivente”, con le sue famosissime dune che raggiungono i 300 metri d’altezza e si tingono delle sfumature dal rosa al rosso, quando il sole tramonta.

La sua estensione, che da sud a nord è di circa 2000 km (va da Port Nolloth in Sudafrica fino al territorio angolano), ne fa uno dei più grandi deserti del mondo e anche uno dei più aridi: per anni in vaste regioni non piova per nulla. Le sue enormi dune si formano e si modificano costantemente modellate dal vento. Quelle nel Sossusvlei sono fra le più alte del mondo (350 metri circa).

L’aridità del deserto del Namib, le dune color rosso fuoco, le pianure ondulate, gli altopiani, le spettacolari formazioni geologiche, le splendide riserve, che arrivano alle coste disabitate tuffandosi sull’Oceano Atlantico, sono un puzzle di colori ed emozioni in grado di lasciare il segno, nel cuore e nella memoria di ogni viaggiatore.

Guidare un 4×4 sulle dune

Per prima cosa, è sempre meglio affrontare la duna non perpendicolarmente ma aggirarla, dato che il 4×4 in salita perde subito velocità per l’elevato attrito con la sabbia, il peso del fuoristrada etc. Da tener sempre presente che l’eventuale slargo che ci si stampa davanti prima di superare una duna, spesso non è altro che “una pozzanghera di sabbia mollissima” (comunemente nota come fesh fesh), formata da granelli leggerissimi trasportati dal vento, anche se appare come una bella spianata dove prendere un’ottima rincorsa!

Importante è vedere da quale parte tira il vento, generalmente. Perché il versante della duna battuto dal vento ha sicuramente la sabbia più compatta. Se il tratto sabbioso diventa lungo diventa categorico infilarsi dentro solchi lasciati dagli automezzi precedenti in modo da sfruttarne “l’effetto binario”.

A me è successo di rimanere con il fuoristrada bloccato in un mare di sabbia. È bene ricordare che è necessario staccare subito il gas! Il momento in cui si sente il veicolo bloccato vuol dire che, avendo perso la velocità di galleggiamento, si sta già scavando nella sabbia e se non si toglie al più presto il gas, anche il telaio del 4×4 rimarrà incastrato nella sabbia, con conseguente maggior bagno di sudore per uscirne fuori!

Se ci si blocca nella sabbia

Una volta bloccati nella sabbia, l’unica manovra da tentare è quella d’innestare la marcia indietro e tornare dolcemente sulle proprie tracce, sfruttando i binari scavati precedentemente, fino a raggiungere un tratto di sabbia più compatto. Da lì si riparte, sempre dosando il gas dolcemente, cercando di sfruttare il motore per poter galleggiare, oppure cercando un’altra traiettoria.

Anche la partenza da fermo sulla sabbia ha i suoi piccoli segreti: è ben accetta una 2° o 3° ridotta, rilasciando velocemente la frizione e lavorando con il gas, molto dolcemente, aumentando i giri del motore piano piano.

Cena, pernottamento e colazione al Desert Hills Lodge

Distanza di viaggio: 354,4 km

10° giorno: Sossusvlei, dalle dune ai Boscimani

Il Sossusvlei ha le dune alte fino a 350 metri che circondano un’enorme padella prosciugata. Le dune si estendono a perdita d’occhio e le loro tinte variano da albicocca pallida a rossi vividi e arancioni.

Durante la stagione delle piogge, il fiume Tsauchab scorre nella padella e crea un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca, Oryx, springbok e struzzi possono essere visti nutrirsi della vegetazione lungo il corso d’acqua.

All’ingresso di Sossusvlei si trova il Canyon Sesriem, dove secoli di erosione hanno inciso una stretta gola lunga circa 1 km. Ai piedi della gola, profonda da 30 a 40 metri, ci sono profonde pozze d’acqua che si riempiono dopo le piogge.

11 ° giorno: da Sossusvlei a Mariental

Il viaggio di oggi ci porta nel cuore del deserto del Kalahari, che è relativamente pianeggiante, fatto di sabbia, steppa e savana, caratterizzato soprattutto da dune rosse. Il deserto del Kalahari forma gran parte del lato orientale della Namibia.

A causa dell’elevata evaporazione in quest’area, il suo terreno è caratterizzato come un deserto. In realtà è una natura selvaggia e sulle pianure erbose si vedono enormi mandrie di antilopi e altri animali al pascolo.

Arrivo in tempo per il pranzo nel nostro bellissimo lodge. Il pomeriggio può essere trascorso a piacimento. Cena, pernottamento e colazione al Zebra Kalahari Lodge

Distanza di viaggio: 310.2 km

12° e 13°giorno: da Mariental a Windhoek

Spuntino veloce e partenza al mattino presto per un tour a piedi nella riserva Intu Afrika Kalahari, con una guida locale che ci mostrerà gli usi e le usanze dei Boscimani e le loro tecniche di caccia.

La riserva Intu Afrika Kalahari, situata a Kalkrand, offre agli ospiti un’entusiasmante passeggiata che di solito si svolge al mattino per evitare il duro sole di mezzogiorno. Il termine Boscimano, ora indicato come il popolo San, si riferisce ai cacciatori-raccoglitori nomadi di quest’area, che conoscono il deserto del Kalahari meglio di qualsiasi altro, dove sono sopravvissuti per generazioni.

Sanno dove trovare cibo e acqua, cacciano con archi e frecce, intrappolano piccoli animali e mangiano radici e bacche commestibili. E lo dimostrano con entusiasmo agli ospiti. Cena, pernottamento e colazione al Safari Court Hotel

Distanza di viaggio: 245,7 km

Dalla capitale Windhoek all’Italia

Situata nella Namibia centrale, la città cosmopolita di Windhoek è la capitale del paese. È sede di un aeroporto internazionale e di una pletora di ristoranti, negozi, luoghi di intrattenimento e alloggi.

La città è pulita, sicura e ben organizzata, con un’eredità coloniale che si riflette nei suoi numerosi ristoranti e negozi tedeschi e l’uso diffuso della lingua tedesca. Windhoek ha un interessante mix di architettura storica ed edifici moderni, molti dei quali meritano una visita, tra cui l’Alte Feste un vecchio forte, la Christuskirche Christ Church del 1896 e la Corte Suprema più contemporanea.

Prima colazione e trasferimento in tempo utile al vicino aeroporto internazionale di Hosea per il volo di ritorno in Italia.

In conclusione…

Se si sta progettando un safari di questo tipo nella Namibia nord-orientale, bisognerà tenere conto della stagione delle piogge (da dicembre a marzo), nel corso della quale alcune piste vengono completamente allagate e guidare diventa estremamente pericoloso.

La guida su un fuoristrada, soprattutto in Namibia, deve essere prudente, avendo sempre le cinture allacciate, fari accesi anche di giorno, rimanendo se possibile sotto i limiti indicati e non affrettandosi per fare foto a determinate ore dell’alba o del tramonto rischiando di stancarsi e guidare con scarsa visibilità. I paesaggi della Namibia sono meravigliosi in qualsiasi orario! La propria sicurezza viene, inutile dirlo, sempre prima di tutto!

I tramonti in Namibia, inoltre, sono un vero e proprio spettacolo, ma anche la notte riserva molte sorprese affascinati. Non è infatti necessario essere un fanatico delle stelle o un appassionato di astronomia per poter godere di questa meraviglia. L’altitudine e il minimo inquinamento atmosferico garantiscono una perfetta visione del cielo stellato. La Via Lattea sembra così vicina da poterla quasi toccare…

Un viaggio da non perdere: emozioni bellissime, natura selvaggia e libera, paesaggi che tolgono il fiato e popoli affascinanti che vivono con niente ma che sono intimamente ricchi. Un viaggio in Namibia è un’esperienza unica e ci sarebbe ancora molto da scrivere, ma l’importante è che si possa partire per trovare meraviglie ogni volta che siamo disposti a scovarle.

COMPAGNA DI VIAGGIO: NISSAN PATROL Y61

È stata una gloriosa Nissan Patrol della serie Y61. Nata nel 1997, ha ricevuto un significativo restyling a cavallo tra il 2011 e il 2012, proprio quando è stata fermata l’esportazione in Italia. Fedele, solida e inarrestabile, non ha mai manifestato incertezze sia sulla sabbia sia sulle dure piste della Namibia.

La meccanica e la struttura sono solide, meno sofisticate della versione Y62 in produzione dal 2010, che si è piegata alla moda dei SUV con allestimenti e dotazioni molto più ricche ma altrettanto inutili nell’impiego heavy duty nel deserto africano. L’abitacolo è grande e ampio il vano di carico agevolato nell’accesso dalla presenza delle due porte al posto dello scomodo portellone dei SUV moderni. Rattrista un po’ l’idea di non poterla avere anche in Italia, così spartana e quasi essenziale, ma estremamente robusta e funzionale.

Prezzo della versione che era venduta in Italia: da € 40.000 a €46.000.