La Valmalenco da godere con la Subaru Outback

Non solo piste innevate fino a tarda primavera, ma anche miniere e cave, chiese, boschi silenziosi e borghi accoglienti. Un weekend per catturare l’ultima neve in tutta sicurezza, con la Subaru Outback Lineartronic, e per assistere alle spericolate gare di coppa del mondo di snowboard e freestyle. Per gli UFO, che pare qui siano di casa, non garantiamo.

valmalenco_4724 subaru su strada innevata
La prima tappa è a Cosio, alle porte della Valtellina, dove lasceremo la nostra auto e prenderemo dalla concessionaria Autotorino la Subaru Outback, per affrontare il nostro itinerario in Valmalenco, con ancora tanta neve, in tutta sicurezza. Tacciono da molto tempo i cannoni “spara fiocchi d’artificio” e i valligiani ricorderanno a lungo quest’inverno con metri di soffice manto bianco. Niente di meglio per mettere alla prova tutte le potenzialità della Subaru Outback Lineartronic su strade innevate e ghiacciate. È una stupenda giornata di sole che fa luccicare le stelle del marchio Subaru sul frontale della nostra auto, che richiama alla mente i leggendari 4×4 a trazione integrale per viaggi avventurosi e al limite dell’impossibile. Carichiamo i bagagli nell’ampio portabagagli con la sua capacità di ben 1726 litri, stacchiamo il freno di stazionamento elettronico e partiamo immettendoci nella statale 38 della Valtellina direzione Sondrio.

valmalenco_3654 funivia snow eagle a chiesa val malenco arriva oltre 2000m
Attraversiamo numerosi paesi, per lunghi tratti costeggiando la ferrovia, a sinistra il solatìo versante Retico delle Alpi è terrazzato e alcuni cartelli ci ricordano che quest’opera immane per coltivare la vite, risultato della fatica di molte generazioni di contadini dalla fine del secolo XV, sta per diventare un sito mondiale per l’umanità UNESCO. C’è traffico, e i lavori in corso, su questa arteria vitale per la Valtellina, rallentano il viaggio, gli occhi hanno il tempo di ammirare la geometria delle vigne geometriche che producono ottimi rossi, per cantine che oggi ricercano e puntano più sulla qualità che sulla quantità: i vini più noti sono il Valtellina, il Sassella, l’Inferno e il Grumello. Arriviamo a Sondrio, città capoluogo di provincia e puntiamo alla sede del Consorzio Turistico Sondrio-Valmalenco per rifornirci di cartine e materiale di documentazione sulla Valmalenco.

valmalenco_5844 la pista del motta
Imboccata via Bernina affrontiamo la prima salita della provinciale che ci porterà in 13 chilometri a Chiesa Valmalenco, il borgo con più anime di questa valle, che è la più estesa tra quelle laterali della Valtellina, con la corona delle cime più elevate delle Alpi Retiche: il Pizzo Bernina, 4049 metri, il monte Disgrazia e l’elegante Pizzo Scalino, di poco più basse, tutte con complessi glaciali estesi e morene che si abbassano fino ai pascoli. Da subito notiamo la straordinaria fluidità del cambio automatico rivoluzionario CVT Lineartronic della Subaru Outback che dona il massimo piacere di guida e, nei tratti a maggior pendenza, mantiene il motore a un regime che assicura la combustione più efficiente per consumi molto contenuti e accelerazioni uniformi.

Pochi chilometri e ci appare a destra l’agglomerato antichissimo di Scilironi, seminascosto dal bosco, dominante le rapide impetuose del torrente Mallero. In parte è ancora abitato, e lo si intuisce dalla presenza di qualche antenna parabolica che snatura però l’immagine d’insieme. Saliamo ancora costeggiando lo spumoso Mallero, superandolo all’altezza dell’abitato di Torre S.Maria con un ardito viadotto. Qui la valle si restringe e pare tagliata da un titanico filo elicoidale, quello che si usa nelle cave di serpentino che di tanto in tanto spiccano nei fianchi della montagna, qualcuna ancora oggi in attività, testimoni di secoli e secoli di sudore, vittime e tenacia, che ha temprato i valligiani di questi luoghi. La neve caduta nella notte comincia a fare la sua comparsa sull’asfalto, ai lati ci sono parecchi centimetri di cumulo già spazzato. La trazione integrale 4×4 permanente della Subaru Outback, prima al mondo con motore boxer diesel, cioè con cilindri contrapposti orizzontali, ha un effetto “calamita” e mette a proprio agio il pilota, grazie anche a un posto guida accogliente, e per chi viaggia sui sedili posteriori c’è a disposizione spazio in abbondanza.

valmalenco_2365 pian di palù e pist adei mondiali di snowboard
Alcuni cartelli ci ricordano che qui, dal 21 marzo al 12 aprile, si svolgeranno i campionati mondiali di snowboard e freestyle juniores: un ottimo biglietto da visita, non c’è che dire, che associato al lavoro di squadra svolto dal consorzio turistico, crea straordinarie occasioni di promozione del territorio. Parcheggiamo l’auto e saliamo con la funivia Snow Eagle ai 2000 metri dell’Alpe Palù, con la sua cabina che può contenere fino a 160 persone, tra le più capienti al mondo. In pochi minuti si supera un dislivello di mille metri, e lassù la vista che ci si presenta blocca il respiro, un po’ per il freddo un po’ per lo spettacolo meraviglioso di vette e ghiacciai. Giù le case di Chiesa Valmalenco e Primolo sembrano mosaici di pietruzze bianche. La vista spazia fino alle cime delle Orobie, in fondo chiude la valle il gruppo del Bernina, il 4000 della Valmalenco. Le piste, oltre 60 chilometri, sono ben battute e innevate, offrono grandi emozioni ai fortunati sciatori che si cimentano in discese mozzafiato, a destra sono visibili le piste dei mondiali per le specialità di snowboard e freestyle.

valmalenco_3955 funivia snow eagle giu chiesa valmalenco
L’aria frizzante e la fatica dell’alta quota ci hanno messo fame, scendiamo a valle in pochi minuti e pranziamo all’Osteria 99, in bella posizione, dominante Chiesa Valmalenco e Caspoggio: offre cucina del territorio, da non perdere assolutamente gli sciatt, frittelle ripiene di formaggio casera e il risotto al sassella. La giornata è ancora piena di sole e ci spinge a visitare il santuario della Madonna delle Grazie a Primolo, frazione di Chiesa, posto a 1274 metri di quota. La strada molto innevata, in prossimità dell’abitato, sfiora una gola interessata spesso da cadute di valanghe, come recita un cartello ben in vista, ma tutto fila liscio e arriviamo davanti alla bella chiesa, costruita nella seconda metà del Seicento, meta di pellegrinaggio non solo della valle. Da quassù si domina la conca di Chiesa Valmalenco, di fronte a Caspoggio con la cima piramidale di Pizzo Scalino, e a sinistra Lanzada, l’altro borgo tagliato in due dal torrente Lanterna. Ci restano ancora poche ore di luce, saliamo sulla Subaru Outback, colpisce l’abitacolo con un taglio moderno e funzionale, tutti i comandi ben visibili.

valmalenco_4442 gallerie prima di franscia ph vgiannella
Costeggiamo il piccolo borgo di Ganda reso ancor più suggestivo dalla neve sui tetti, e poi su su costeggiando le forre del torrente Lanterna, forre e gole che si superano con un gran numero di gallerie. Il fondo stradale, reso irregolare dalla caduta di stalattiti di ghiaccio, poco visibili, sono ben assorbite dalle sospensioni Mac Pherson Strut e, la trazione integrale permette di superare le difficoltà su fondi di scarsa aderenza: quest’auto non teme fango o neve. Ultimo strappo per conoscere la borgata di Franscia, letteralmente sepolta dalle abbondanti nevicate primaverili, poi le ombre della sera fanno rabbrividire gli alberi e noi.

CHIESA VALMALENCO DI SERA: ARRIVANO GLI UFO?
Torniamo a Chiesa e per scaldarci facciamo tappa all’enoteca Gazzi, posta all’inizio di via Roma, la strada della passeggiata serale. Un luogo magico con le volte a botte in pietra serpentina, che custodiscono 500 etichette di vini, e il proprietario, accogliente e simpatico, gran conoscitore degli abbinamenti vini cibo. Ci fa degustare, in compagnia di altra gente, rossi di Valtellina abbinati a vari formaggi locali: un piacere per il palato e per l’umore. Scende la notte, il campanile della parrocchiale di S.Giacomo e Filippo rintocca 11 volte, decidiamo di fare un salto rapido al pub OffLine, il locale più trendy del posto, per gustare un ottimo genepì, e poi a nanna. Nella camera dell’hotel Pizzo Scalino, il sonno tarda ad arrivare, guardiamo fuori dalla finestra sperando di vedere i dischi volanti che da un po’ di tempo affollano questo cielo, e che hanno portato qui frotte di televisioni e giornalisti per intervistare i fortunati spettatori
degli alieni. Nulla, solo il disco abbagliante della luna piena, che illumina un paesaggio fiabesco.

SECONDO GIORNO: DALLA PIETRA AL FORMAGGIO
Il mattino seguente visitiamo, su appuntamento, la cava di Castellaccio, in compagnia del proprietario Adriano Cabello, che ci delucida sulla differenza tra pietra ollare e pietra serpentina. Ci spiega che la pietra ollare, più rara e tenera, ha una capacità termica elevata ed è una delle poche pietre naturali adatte a cucinare cibi. Già nel primo secolo d.C, Plinio il Vecchio accenna alla lavorazione al tornio di vasi fatti con pietra ollare. La serpentina, più dura e abbondante, viene usata per abbellire case e pavimentazioni. Viene esportata per il 90 %. Ma ora Adriano Cabello sta per lanciare una linea di piastre e piatti di alta gamma fatti proprio di serpentino scisto. Guidati come scolari curiosi, ci mostra dei dischi giganti diamantati, che riescono a tagliare i blocchi della dura pietra verde alla misura desiderata. Dai dischi diamantati passare a dischi di formaggio casera è questione di pochi chilometri.

valmalenco_4627 macelleria nani e  le ottime bresaole che fa ph vgiannella
Ci accoglie un cane pastore delle asturie molto socievole, all’azienda agricola Negrini di Caspoggio. Arriviamo all’ora della mungitura, per questo con l’affabile titolare facciamo una breve visita alla stalla con le “operaie” intente a mangiare fieno, e un’occhiata nella camera di stagionatura delle forme di casera, a centinaia, poste su tavole di legno, marchiate e sovrapposte. In poche ore abbiamo messo in pratica il cosiddetto turismo ambientale ed enogastronomico, binomio vincente per una valle che offre sapori e specialità del territorio in gran numero. Oggi è stata una giornata perfetta, uno di quei giorni che giustificherebbero da soli il viaggio. E per ricordarci di questa meravigliosa valle non solo col pensiero, passiamo alla macelleria di Loris Nani, in via Roma, all’ombra del campanile di Chiesa Valmalenco, per acquistare una delle più buone eccellenze alimentari del territorio: la bresaola. Questa la cronaca di un weekend in Valmalenco, di spiriti liberi e nomadi, curiosi di tutto, con l’affidabile compagna Subaru Outback Lineartronic, che ci sta riportando a casa.

COMPAGNA DI VIAGGIO: SUBARU OUTBACK
La quarta generazione della famigliare giapponese, recentemente aggiornata per quanto riguarda design, interni, sicurezza e prestazioni, si è comportata molto bene durante questo nostro weekend nella Valmalenco, soprattutto se consideriamo l’abbondanza di neve incontrata, leggermente atipica persino per i montagnini. Fari, griglia e paraurti ridisegnati cercano di trasmettere alla Outback un aspetto più sportivo, così come i cerchi in lega da 17 pollici di nuovo disegno, o le finiture interne in dark metallic. L’abitacolo si arricchisce anche di un nuovo volante e di un navigatore satellitare con schermo da 7 pollici con comandi vocali (di serie sulla Exclusive) e del Multi Functional Display. La nostra vettura però ne era priva. Sembra che ormai sempre meno italiani lo richiedano come optional. Oggigiorno, infatti, è sufficiente avere uno smartphone e una connessione per arrivare davvero ovunque, grazie a google maps. E risparmiare qualche migliaia di euro sul prezzo finale.

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Oltre a questo la Outback si è riconfermata spaziosa e pratica, con numerosi vani portaoggetti e una capacità di carico che varia da 526 a 1726 litri (inoltre, se abbassate il divano, il pavimento resta piatto). Dal punto di vista della meccanica, invece, sono stati aggiornati anche il motore boxer a benzina di 2,5 litri, che ora eroga 173 Cv e 235 Nm di coppia massima abbassando i consumi dell’11%, e il cambio CVT Lineartronic di seconda generazione. Noi lo abbiamo provato in abbinamento al 2.0 turbodiesel da 150 Cv, e ne abbiamo apprezzato la piacevolezza nella guida e la dolcezza e progressività nella cambiata. In più “memorizza” gli stili di guida del conducente e sceglie il miglior rapporto di trasmissione in base alle condizioni di marcia per adattarsi alle esigenze di chi è al volante. Da 37.300 euro.

INFO
Ufficio Consorzio Valmalenco, a Chiesa Valmalenco.
Per ogni informazione: Tel. 0342.451150
A Sondrio, 0342.454514

DOVE DORMIRE

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Hotel Pizzo Scalino a Chiesa Valmalenco, 4 stelle
Tel. 0342.451485

Hotel Funivia, tre stelle. Via Funivia, 12, Chiesa Valmalenco
Tel.0342-451441, www.hotel-funivia.it.

Hotel Rezia, 3 stelle.
Via Marconi, 27, Chiesa Valmalenco
Tel. 0342-451271 – www.hotelrezia.net

Hotel Moizi, tre stelle
Via Moizi, 214, Lanzada
Tel. 0342-453077 – www.moizi.it

DOVE MANGIARE
L’Osteria 99
Via Franco Sampietro, 28, Chiesa Valmalenco
Buona cucina, si mangia su piatti di ardesia.
Tel. 0342.454056

Malenco
Via funivia 20, Chiesa Valmalenco
Cucina locale.
Tel. 0342.452182

Totò
Via Roma, 110. Specializzato nella carne.
Tel. 0342.451413.

Il Vassallo
Via Vassalini, 27, Chiesa.
Ristorante suggestivo scavato nella roccia.
Tel. 0342.451200

Enoteca Gazzi
Via Roma, 117, per aperitivi e degustazioni con 500 etichette di vini.
Tel. 0342.451128

PER LA SERA
Pub OffLine a Chiesa Valmalenco.
Via Bernina, 107, per una serata trendy.
Tel. 0342.556336