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La Porsche di Janis Joplin 50 anni dopo: Porsche incontra NABA a Milano

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Promossa dai Centri Porsche di Milano, questa iniziativa si scopre molto interessante. I progetti in gara erano 40, ma è solo la livrea vincitrice che, nel cortile dell’accademia NABA, è stata svelata dai teli. Ad essere decorata è la Porsche 718 Boxster , e i fortunati vincitori, o meglio vincitrici sono tre talentuose studenti: Chiara Marradi, Jessica Anselmini e Silvia Anese. “Storie di Milano” era il tema del workshop che, come già citato dal titolo si ispira al coloratissimo periodo  nel quale Janis Joplin, fece decorare la sua Porsche 356 da Dave Richards. Era il 1965, e le linee morbide e sinuose della cabrio vennero arricchite da pennellate coloratissime, in un disegno psichedelico che oggi è un simbolo.Porsche ha voluto avvicinare un prodotto di lusso, che ha principalmente una clientela non giovanissima, proprio al mondo dei giovani e degli studenti, l’accostamento con “i figli dei fiori” fine anni 60 è proprio il completo sfogo della creatività e delle competenze.
Siamo veramente fieri del Centro Porsche Milanese, che offre un’occasione così importante a studenti. Ma parliamo della macchina in questione. La livrea riprende fedelmente i colori della 356 di Janis Joplin, ma riprende molti aspetti di Milano. Dal punto di vista artistico l’operazione capitanata da Luigi de Vita Tucci, direttore dei Centri Porsche milanesi, ha una valenza adorabile: chiunque pensi ad un’auto decorata non può che pensare immediatamente alle Bmw di Andy Warhol, di Cesar Manrique e le altre straordinarie Art Car di Monaco. Rolls Royce alza anche lei la manina e cita subito la stupenda “Yellow Subamarine” di John Lennon. Le Trabant decorate sono arrivate perfino sul palco di “Zoo Tv Tour” degli U2. Porsche poteva rimanere a guardare? No di certo, rilancia anzi decorando il suo nuovo modello 718 in via ufficiale, concepito direttamente nella città riferimento mondiale del Design da studenti non noti, sostenuti soltanto dalla forza delle loro idee. Un’operazione coi piedi per terra molto costruttiva e attuale dunque, che apre nuove prospettive e alza l’asticella dell’impegno da parte delle (poche) case automobilistiche nell’arte e nel design.Il 1965 risulta dunque una tappa fondamentale da citare per riportare da quanto tempo Porsche si presta da “tela” per i migliori creativi ma diviene qui “solo” un petesto accattivante per perpetrare con inventiva sempre fresca il tema dell’Art Car. Il tema dell’universo è ripreso dal lavoro di Richard al posteriore, trasformando la mappa della metro milanese in costellazione. Sulla fiancata sinistra è rappresentato un must: il tram di Milano si avvolge sulle persone della città, con le ruote che arrivano fino alle minigonne . Il duomo è al centro del cofano, così come due profili illuminati nelle luci dell’ora dell’immancabile aperitivo. Insomma, la decorazione incarna appieno lo spirito di Milano, frenetico, colorato e da edesso molto sportivo.