Chiara, Weekend Dreamer a cavallo: con lui può camminare, correre, volare

Dopo aver realizzato il suo sogno di visitare l’Umbria grazie a Weekend Dreamers, Chiara Bruzzese, già campionessa di danza in carrozzina, ci parla di un’altra delle sue passioni: l’equitazione.

 Di Chiara Bruzzese

In questo periodo dove tutto è difficile per il rischio di contagio per noi disabili la vita è diventata ancora più complicata. Le regole dicono che dobbiamo stare sempre distanziati e quindi io che sono disabile e sportiva per me non allenarmi vuol dire perdere tutto quello che avevo acquisito. Tuttavia, se non posso allenarmi per la disciplina della danza in carrozzina, posso tuttavia dedicarmi all’altra mia grande passione: l’equitazione, che si fa all’aperto.

Chiara Bruzzese durante un’esibizione di danza in carrozzina

Ho la fortuna di vivere in un posto molto bello, Quiliano, un paese di circa 7000 abitanti, situato nell’entroterra tra Savona e Vado Ligure a pochi chilometri dal mare. È composto da due centri e tre frazioni montane e da borgate ricche di fascino, alcune in collina tra il verde di pinete, castagneti e boschi di lecci e faggi.

Veduta di Quiliano, il paese di Chiara

La mia esperienza da cavaliere inizia molto presto, all’età di 6 anni. Mio nonno mi ha regalato un pony ed è grazie a lui che ho imparato a montare. All’inizio è stato difficile perché l’andatura del pony è molto particolare e quindi per me, che allora facevo più fatica a mantenere l’equilibrio, era molto impegnativo. In seguito, durante le mie vacanze in Trentino con l’associazione Sportabili, ho iniziato a praticare equitazione in un maneggio. Così ho deciso di continuare con Il Faggio, un gruppo che pratica l’Ippoterapia. Ho iniziato come riabilitazione, poi nel 2013, hanno formato il gruppo “Faggio Equitazione Olympic”. Con altri due ragazzi del gruppo, Michele e Delia, abbiamo partecipato agli Special Olympic ad Arezzo.

È stata una bellissima esperienza, con tanti ragazzi, uno spettacolo di apertura, una sfilata, le gare e la cerimonia di chiusura con l’assegnazione delle medaglie e i festeggiamenti.  Due anni dopo, ho partecipato ancora agli Special Olympic a Varese. Il tipo di gara e le esibizioni erano un po’ diverse. Ho vinto e mi sono classificata bene anche in una nuova specialità, il dressage (CONTRY MUSIC). Ho deciso così di continuare ancora, seguendo lezioni e manifestazioni a feste, e dopo tanto tempo ho ripartecipato a una piccola gara proprio qui nel mio paese, e ho vinto una coppa!!!

La mia lezione di dressage

Vista la situazione di questa pandemia gli sport all’aperto sono consigliati. La danza invece è in sospeso, mentre l’equitazione è sempre continuata o meglio io non l’ho mai mollata perché in questi anni di danza ho sempre continuato a fare la mia lezione di dressage settimanale come terapia-riabilitativa. Ma la vera emozione è stata partecipare a una gara. Ve la voglio raccontare.

Chiara durante una lezione di dressage

Il venerdì mattina durante la lezione di allenamento l’istruttore mi chiede se volevo partecipare a questa manifestazione nel maneggio proprio qui nel mio paese. Non ho potuto che dire di sì! Dopo tanto tempo ho indossato la tenuta da dressage: giacca blu scuro, pantalone beige chiaro, camicia bianca con un foulard al collo, guanti, stivale con ghette, caschetto. Essendo io in carrozzina il cavallo, invece, lo prepara l’istruttore. Arrivo a lato campo, sono emozionatissima, salgo su una pedana che è l’altezza più o meno della sella sul cavallo. Una volta salita allungo un braccio e con la mano lo saluto. Inizia il mio percorso di gara dressage. L’istruttore è vicino mi spiega e mi fa provare il campo. La disciplina del dressage che eseguo a seconda del tipo di disabilità ha varie andature: la mia è il passo. Le mie figure sono: volta, mezza volta, diagonali, slalom e tagliate. La gara si svolge su un campo dove sono posizionate delle lettere che indicano l’inizio e la fine del percorso.

Il dressage, poi, è uno sport di memoria perché sia il cavallo che il cavaliere devono imparare sia i passaggi che i movimenti. Per eseguire il dressage anche la razza del cavallo è importante, deve essere di buon carattere e con corpo armonico e ancora dai bei movimenti. Ma sia io che il mio cavallo siamo stati davvero bravi!