Pensieri On the Road. WE CAN: NOI VOGLIAMO, NOI POSSIAMO, NOI DOBBIAMO

E sì, purtroppo il premio dato, ma non ritirato, al Brasile di Bolsonaro, è davvero super meritato, dopo che due indigeni del popolo dei Guajajara, guardiani della foresta, sono stati uccisi per voler difenderla dalla deforestazione che mette in pericolo il loro popolo, ed anche  l’equilibrio climatico di tutto il mondo.
Questi episodi sono cresciuti dell’82% dopo l’elezione di Jair Bolsonaro alla guida del Brasile. E’ come se avesse dato la stura alla violenza e allo scempio. Anche dopo questo delitto, non ha parlato, non ha condannato. Tace: e chi tace acconsente.
Bolsonaro dice:  la foresta è nostra, è del Brasile…e no! E’ nel condominio! Il mondo è come se fosse un grande condominio, in cui ognuno nel  suo appartamento fa quello che vuole perchè è casa sua, ma se butta giù le pareti, se  gli dà fuoco, brucia pure gli altri, fa cadere anche le altre case …allora, caro Bolsonaro,  tu puoi sfruttare meglio la foresta, ma senza bruciarla, …altrimenti rovini anche il condominio dove
abitiamo tutti noi.

Ma noi cosa possiamo fare? Prima cosa parlarne, non accettare lo stato di fatto, alziamole nostre voci. anche se piccole, tante piccole voci possono diventare una grande voce che può raggiungere i brasiliani  e far cadere quel governo e far smettere la distruzione della foresta. Ma possiamo anche non andare più in Brasile, non comprare più i prodotti brasiliani a cominciare dalla carne  importata con cui si fa la bresaola valtellinese. Ecco, chiediamo alla Valtellina di importarla da un altro Paese più  sostenibile.

Il mondo è in un equilibrio precario, tutti devono far qualcosa per arrestare il disastro. Forse la metafora del mondo-condominio non è elegante, ma rende l’idea. In questo mondo-condominio abitiamo tutti noi e  dobbiamo rispettarlo , per vivere e sopravvivere.