KALIMANTAN
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Kalimantan, il regno degli orangutan

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Il 70% del territorio del Kalimantan, nel Borneo indonesiano, è coperto da una fitta foresta pluviale , habitat per eccellenza degli orangutan,  il più numeroso gruppo al mondo!. Questi animali, conosciuti anche con il nome di pongo, vivono in questo lembo di terra di grande fascino  allo stato libero.

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Non solo orangutan, nel Kalimantan vivono coccodrilli, gibboni, scimmie dalla proboscide, macachi, ed è stanziata l’etnia dayak. I dayak sono aborigeni del Borneo che, protetti dalla foresta, vivono, continuano a mantenere quasi intatte le loro antiche tradizioni.

Il loro nome significa “colui che vive sulla parte alta” e vivono principalmente di caccia, pesca e agricoltura.

In tempi passati però questi fieri guerrieri erano conosciuti come  “tagliatori di teste” perché per dimostrare la loro forza usavano tagliare la testa al proprio nemico conservandola poi come trofeo. Fortunatamente oggi dimostrano la loro forza in modo meno cruento.

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Un viaggio in Kalimantan non è per tutti, ma è consigliato a viaggiatori esperti e con tanto spirito di adattamento:  le strutture turistiche sono poche e soprattutto sono spartane e i trasporti molto difficili. Ma è un vero paradiso per gli escursionisti e gli amanti della natura. Chi intraprenderà un viaggio in questa terra magica avrà un grande ritorno in termini di suggestioni indimenticabili.

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Ma entriamo nel vivo dell’itinerario e partiamo da Palangkaraya (Grande Luogo Sacro) dove si trova l’aeroporto internazionale e dove atterrano i voli di collegamento tra il Kalimantan Centrale e Jakarta o Singapore, dopo la tratta intercontinentale.

Una tappa obbligatoria non particolarmente interessante ma Palangkaraya è  tranquilla e ordinata e un giorno per visitarla ne vale la pena. Ha una parte moderna e una parte più antica dove è possibile ammirare un borgo su palafitte e alcune longhouses oltre ad un bel mercato tradizionale.

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Il centro storico si può girare tranquillamente a piedi, negozi, ristoranti, mercati oltre ad un pittoresco sandung, una tomba Dayak scolpita e decorato e dedicata a un capo tribù. Non manca nemmeno una zona commerciale con tante botteghe di artigianato, negozi di souvenir.

Se siete affascinati dalla cultura dei Dayak consigliamo di visitare il Balanga Propinsi Museum che racconta, attraverso testimonianze, la cultura di questa etnia.  Il museo si trova nella parte ovest della città ma facilmente raggiungibile con un taxi.

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Dopo la visita della capitale è il momento di iniziare la vera avventura perché le strade molto spesso non sono asfaltate e i trasferimenti fluviali molti lenti e scomodi. Come prima cosa visitate il Parco Naturale di Tangkiling a soli 37 km da Palangkaraya. Gli scenari lungo il percorso sono incantevoli con molti punti panoramici da lasciare a bocca aperta.

Raggiungete il villaggio di Tangkiling e proseguite in barca solcando le acque del fiume Rungan e raggiungete il Tumbang Jutuh che si trova a circa 130 km. Una volta a destinazione vi troverete a stretto contatto con i suoi abitanti che sono dayak Ngaju e Malesi. Cosa fare oltre ad interagire con loro? Un trekking di circa 3 ore a piedi per raggiungere un altro villaggio dayak a Timbang Malahoi il quale conserva una delle longhouse più antiche del Kalimantan Centrale. Troverete gli abitanti molto ospitali e volendo potete addirittura fermarvi per la notte dopo aver chiesto il permesso al capo villaggio.

Scoprite poi gli altri villaggi dayak navigando sul fiume Kahayan. Il contesto è magico con paesaggi mozzafiato in quanto il fiume si inoltra nella giungla. Si incontrano barche di pescatori dayak,  case palafitte costruite sull’acqua a circa 5 metri d’altezza, le houseboat. Una sorta di crociera molto faticosa ma quest’ultima sarà ripagata dai paesaggi incantevoli.

Fermatevi a Bukittrawi un villaggio con un numero considerevole di dayak. Proseguite poi per il remoto villaggio di Kuala Kurun dove ammirare delle bellissime cascate. Con una barca veloce raggiungete Tewah conosciuta per avere delle miniere d’oro.

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Da Tewah  proseguite ed entrate nel territorio abitato dai Dayak Ngaju, gli antichi tagliatori di teste che come vi anticipavamo questa è l’unica usanza che non hanno mantenuto. Affittate ora dai locali  una canoa a motore, alla volta di Tumbang Mirih i paesaggi superbi che incontrerete  vi sorprenderanno.

E’ il momento di ritornare a Palangkaraya per prendere un volo per Pangkalan Bun. La principale attrattiva della regione è il Parco Nazionale di Tanjung Puting il quale occupa un’area di circa 300.000 ettari. All’interno di questo parco  oltre 5000 tipi diversi di piante  e un numero impressionanti di animali: oranghi, scimmie, leopardi maculati, cervi, uccelli e rettili.  Questo parco è sede del centro di studio e riabilitazione degli oranghi di Camp Leakey. Potrete familiarizzare con questi docili mammiferi dalla sensibilità e dall’espressione umane. Nel centro anche la casa della fondatrice, Birutè Galdikas. Non perdete, alle 17, l’appuntamento con il pranzo degli orangutan a base di banane e frutta.

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Il Kalimantan è un paradiso nascosto ancora intatto e non battuto dal turismo di massa ma come vi abbiamo anticipato molto duro e faticoso da affrontare non solo per il forte spirito di adattabilità necessario ma anche per i lunghi spostamenti sul fiume, per la lingua, per il cibo e per le formalità burocratiche snervanti necessarie.  Ecco perché  consigliamo di affrontare questo viaggio con guide esperte del territorio.

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