Isla del Coche (Venezuela), l’isola del vento e del sale

Una meta insolita, quella di questa settimana, ma sicuramente da mettere nella lista dei viaggi da fare “per una volta”. C’è veramente tutto sull’Isla de Coche, un lembo di terra di appena 55 mq che affiora dal Mar dei Caraibi: buona cucina, storia, divertimento, relax, sport acquatici, ma soprattutto, la lentezza e la consapevolezza di essere ancora lontani dalle classiche mete del turismo di massa.

L’isola appartiene politicamente al Venezuela. In particolare, è parte dell’unico stato insulare del paese, Nueva Esparta, che comprende anche la chiassosa e animata Isla Margarita, meta preferita dei turisti di tutto il mondo, che dista appena 20 km via mare, e la piccola e quasi disabitata Cubagua. Dalla parte opposta, invece, l’isola “guarda” la ricca Penisola di Araya, nello Stato di Sucre, famosa per le sue “miniere” di sale e per la vivacità culturale delle sue città, tra cui Carupano, dove, ogni anno, si tiene il Carnevale più bello e sontuoso di tutto il Venezuela.

L’itinerario che vi proponiamo questa settimana porta proprio alla scoperta di questa piccola isola dalle spiagge bianchissime e dalle acque cristalline, paradiso per coloro che desiderano trascorrere una vacanza in completo relax, lontano dalla “pazza folla” e in armonia con la natura.

Alla scoperta di San Pedro de Coche

Il territorio della piccola Isla de Coche è prevalentemente pianeggiante e gode di un clima piuttosto secco. Le saline e le spiagge più belle si concentrano a ovest, mentre, a nord, i paesaggi sono splendidi canyon rocciosi disegnati dal vento, che hanno ispirato pittori e poeti. A sud, invece, si trova la capitale, San Pedro de Coche. La parte meridionale dell’isola è collegata alla parte nord da una strada asfaltata che si può percorrere anche in bicicletta.

Proprio la “due ruote” è il mezzo migliore per visitare l’isola. Le ridotte dimensione del Coche, infatti, consentono di visitare le principali attrattive in circa due ore. Cominciamo allora il nostro itinerario da San Pedro, la capitale.

San Pedro è la tipica cittadina turistica, tranquilla, colorata, che si affaccia su uno dei mari più belli dei Caraibi, costellata da deliziosi negozietti e piccoli ristoranti, dove gustare pesce sempre fresco, crostacei ed altre specialità della cucina locale. Il fulcro della capitale è Plaza Bolivar, dove si affaccia la Chiesa di San Pietro, patrono della città.

Una delle attrazioni più visitate della capitale è la singolare Pietra del Piache, una grotta naturale sormontata da una grossa pietra, che funge da tetto. La grotta ospita anche una statua della Madonna. Una leggenda, piuttosto nefasta, narra che il giorno in cui la pietra cadrà a terra, l’intera isola sarà inghiottita dal mare.

Un’altra bella escursione è quella al Cimitero delle ostriche, che si trova nel porto naturale di El Bichar. Si tratta di un luogo molto singolare, caratterizzato da piccole colline di conchiglie, dalle forme bizzarre, risultato del lavoro di un’impresa di allevamento e lavorazione di molluschi. Una volta che gli animali hanno, per così dire “lasciato” le loro conchiglie, queste vengono accatastate fino a formare, nel tempo, le bizzarre colline.

Relax sulle spiagge più belle del Coche

Spostandosi dalla capitale, in direzione nord lungo la costa, si attraversa un paesaggio piuttosto arido, con una vegetazione ridotta a cactus e a qualche arbusto. All’estremità occidentale, si trova la meravigliosa Playa de La Punta, la più grande dell’isola, una distesa di sabbia candida, che si affaccia su un mare trasparente e, per la tranquillità delle sue acque, accarezzate dalle brezze marine, è il luogo ideale per praticare sport acquatici, come il kitesurf e lo snorkeling.

Proseguendo ancora in direzione oraria, si incontra la suggestiva laguna delle salinas, in passato, come nel presente, fonte di sostentamento per l’economia dell’isola, insieme alla pesca e al turismo. Alle spalle delle saline si staglia un paesaggio mozzafiato di pianure deserte che, a mano a mano che ci si avvicina al centro abitato de La Uva, si trasforma in un bassorilievo di colline dagli incredibili colori, che spaziano dal color terracotta all’argento e al viola.

Quasi alla stregua di un diamante incastonato tra queste morbide alture, la selvaggia Playa de El Coco è un prezioso gioiello della natura. Più piccola, per estensione, rispetto a La Punta, offre, intense suggestioni visive, per quel suo spuntare all’improvviso dalle scogliere scolpite dal vento. Qui si può godere della visione di tramonti infuocati e di orizzonti infiniti, dove il cielo ed il mare si toccano, fino a sembrare un tutt’uno.

Poco distante, si trova anche la piccola e romantica Playa El Amor che, come sembra suggerire il nome, è assai adatta alle coppie in luna di miele per l’atmosfera intima ed accogliente. La spiaggia è cinta in un duplice abbraccio dalle scogliere e da un mare cangiante, che spazia dall’azzurro al blu intenso.

Proseguendo ancora, lungo il periplo dell’isola, si incontrano, in successione, i centri abitati di El Guamache, El Amparo e Guinima, tutti di piccole dimensioni.

Sapore di sale, l’affascinante storia delle saline del Coche

L’economia dell’Isla de Coche, oggi come nel passato, si fonda essenzialmente sulle riserve naturali che, nel caso della piccola isola, sono rappresentate dal mare e dalle saline. Un binomio ben azzeccato, che ha consentito di sviluppare, da un lato, il commercio sia di pesce fresco che di pesce conservato e, dall’altro, del sale. Le saline sono collocate nella parte nord orientale dell’isola, a pochi chilometri dalla capitale, San Pedro e la qualità del loro sale è famosa in tutto il paese. Speciali imbarcazioni trasportano il sale, appena estratto dalla laguna, sulla terraferma, dove viene depurato e lasciato ad essiccare, prima di essere confezionato e preparato per il commercio. Tuttavia, in passato, proprio il sale ha scatenato una vera e propria lotta per il possesso di questo “oro bianco”.

La storia dell’Isla de Coche, in questo senso, è assai simile a quella della Penisola di Araya, nello Stato di Sucre, che si trova sulla costa proprio di fronte all’isola e dispone di una vasta laguna salina. I primi europei ad arrivare nella zona, nel 1499, furono gli Spagnoli, attratti dai giacimenti di perle. Anche le saline del Coche furono colonizzate, poiché il fondo della laguna era assai ricco di perle. Gli Spagnoli, tuttavia, non focalizzarono la loro attenzione sul sale, che in Europa era molto richiesto per la conservazione dei cibi.

Al contrario, gli Olandesi, più consapevoli della ricchezza che avevano a portata di mano, agli inizi del XVI secolo cominciarono l’estrazione del sale sotto gli occhi degli Spagnoli, troppo concentrati sulle perle. Agli olandesi si aggiunsero anche gli inglesi. Quando, alla fine del secolo, i giacimenti di perle andarono esaurendo, finalmente, gli spagnoli cominciarono a rendersi conto sia dell’importanza delle saline, sia del fatto che altri se ne stavano servendo da diversi decenni. La situazione diede origine a una serie di battaglie tra i colonizzatori europei.

Gli spagnoli, allora, nel 1618, decisero di costruire sulla Penisola di Araya un’imponente fortezza, la cui costruzione si protrasse per 50 anni. Una volta completata, nel 1726, un violento uragano trasformò la laguna salina in un golfo, rendendo, di fatto, impossibile la raccolta del sale. Stessa sorte subirono le saline del Coche, ma le acque si ritirarono prima rispetto alla terraferma, consentendo la ripresa dell’attività.

Gli spagnoli, perso ogni interesse economico, decisero di abbandonare la zona, non prima di avere raso al suolo la fortezza. Ogni tentativo si rivelò vano e, finite le munizioni e la polvere da sparo, lasciarono la Real Fortaleza de Santiago de Léon de Araya a vigilare le acque dell’oceano. Oggi, le salinas della penisola di Araya, insieme a quelle del Coche, sono le producono circa mezzo milione di tonnellate di sale all’anno, la più corposa di tutto il Venezuela.

In tavola sapori indigeni ed europei

Tra i piatti nazionali, figurano le arepas, frittelle di mais farcite con qualsiasi ripieno possa venire in mente: formaggio, manzo, salsiccia, uova, ma anche gamberetti, polpo, insalata o avocado.

Un altro spuntino sostanzioso è rappresentato dalle empanadas, fagottini di pasta ripieni di carne, formaggio o pollo, che vengono fritti in abbondante olio. L’hervido, invece, è una minestra di pollo, manzo, carote, patate e altre verdure, anch’essa molto ricca.

Passando ai piatti di carne, una vera prelibatezza è il lachon, il maialino da latte allo spiedo, farcito con riso, legumi, carne di maiale trita. Il muchacho, invece, è un arrosto di manzo in salsa, mentre il sanchoco, è uno stufato di manzo, pollo, pesce e verdure.

Il piatto nazionale, invece, è il pabellón criollo, un piatto unico a base di manzo, riso, formaggio, fagioli neri e tajada, platano maturo fritto. Assai celebre il parrilla venezuelano, la carne alla griglia, diffusa pressoché ovunque.

Sull’isola del Coche, la parte del leone la fanno i piatti di pesce, come la sopa de pescado, la classica zuppa di pesce, il pescado frito, un gustoso fritto misto, l’árroz con mariscos, il risotto ai frutti di mare, e dolci, come il turron de coco, a base di cocco in scaglie, e l’arroz de coco, riso dolce con cocco in scaglie.

Tra le bevande, i succhi di frutta costituiscono una vera delizia per il palato e per combattere il caldo. Dolce e corposa, la chicha è una bevanda dolce, densa e lattiginosa, preparata con riso e zucchero, mentre il papélon con limon è un dissetante a base di zucchero e succo di limone.

COME ARRIVARE

Dall’Italia non ci sono voli diretti per l’Isla de Coche. Si può volare a Caracas e, una volta qui, prendere un volo interno per l’Isla Margherita e poi un traghetto per l’Isla de Coche. Tra le compagnie che volano in Venezuela ci sono Iberia (www.iberia.com), Air France (www.airfrance.it), e KLM (www.klm.com ).

DOVE DORMIRE

*Hotel Punta Blanca****S (Playa La Punta, tel 0058 424 1421831, https://hotel-punta-blanca.business.site/) Splendida struttura che si affaccia direttamente sulla Playa de La Punta. Offre 154 sistemazioni, di cui 124 doppie e 30 suites, dislocate attorno ad un lussureggiante giardino. A disposizione degli ospiti ristorante, bar, spiaggia privata, attività come kitesurf e windsurf, trasferimento da e per l’Isla Margarita.

*Hotel Coche Paradise**** (via San Pietro de Coche, Playa La Punta, tel 0058 501 4683500, https://paradisehoteles.com/coche ) Hotel con vista mare con 114 sistemazioni diverse, tra doppie, tripl, quadruple e miniappartamenti. Sorge sulla splendida spiaggia di La Punta. Dispone di ristorante, bar, centro benessere e palestra. Offre servizio di trasporto da e per l’Isla Margarita, sport acquatici e possibilità di organizzare escursioni.

DOVE MANGIARE

*Bohio de Doña Carmen, Calle la Marina, San Pedro de Coche, tel 0058 295 2991113. Situato nel porto di San Pedro è il ristorante più antico dell’Isola, nato per i marinai che andavano e venivano. Offre piatti della cucina cochense, tra cui pollo in salsa all’aglio, piatti di pesce, gamberi e frutti di mare freschissimi.

*La Gocha, Playa la Punta, all’entrata del porto di San Pedro. Locale caratteristico, tra i più popolari dell’isola, nato per accogliere i visitatori che sbarcano al porto. Aperto a pranzo e a cena, offre ottimi piatti di pesce, tra cui zuppe, gamberoni e aragosta alla catalana, ma anche pasta, carne alla brace e insalate.

INFO

www.venezuelatuya.com

https://turismosucre.com.ve/araya/