Verona è intimamente legata a Dante e alla sua vicenda umana e letteraria. Fu, infatti, il primo rifugio del Sommo Poeta dopo essere stato esiliato da Firenze e qui vi trascorse sette anni, prima agli inizi del Trecento, sotto la signoria di Bartolomeo della Scala, liberale e ghibellino, poi sotto Cangrande I, tra il 1312 e il 1318. A Verona, poi, portò a termine la Divina Commedia, completando il Paradiso. Ma tutta la sua opera è ricca di citazioni alla potente famiglia dei Della Scala e a Verona.
Scrive infatti Dante nel Paradiso:
Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello/sarà la cortesia del gran Lombardo/che ‘n su la scala porta il santo uccello;/ch’in te avrà sì benigno riguardo/che del fare e del chieder, tra voi due/ fia primo quel che, tra li altri/è più tardo.
Paradiso – XVII, v.70
Parole che Dante fa pronunciare al suo antenato Cacciaguida, che incontra nel Cielo di Marte o degli Spiriti combattenti per la Fede, in Paradiso, e che gli profetizza sia l’esilio sia l’ospitalità che troverà a Verona. Nei versi, è citata infatti la scala, lo stemma degli Scaligeri che si vede ancora oggi in molti monumenti di Verona legati alla signoria, e le ali d’aquila, anch’esse riportate nello stemma come simboli del vicariato imperiale.
La nostra rubrica “in Viaggio con Dante”, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della morte del poeta, questa settimana è dedicata proprio a Verona.
I luoghi di Dante a Verona
Il nostro itinerario non può che partire da Piazza dei Signori, o Piazza Dante, dove svetta un monumento dedicato proprio al Sommo Poeta. La statua, che ritrae Dante con espressione assorta, è stata eretta nel 1865 ed è opera dello scultore Ugo Zanonni. Una curiosità, il volto di Dante si basa su diverse illustrazioni e sulla maschera mortuaria del grande fiorentino.
Su Piazza dei Signori si affaccia anche il palazzo di Cangrande I, di cui Dante fu ospite durante il suo esilio veronese, e il Caffè Dante, uno dei locali storici della città, luogo di ritrovo dei Carbonari durante il Risorgimento.
Piazza dei Signori è collegata a Piazza delle Erbe, dove si può salire sulla Torre Lamberti e visitare le Arche Scaligere, situate accanto alla chiesa di Santa Maria Antica. In stile gotico, custodiscono i sepolcri di alcuni illustri personaggi della famiglia Della Scala, tra cui quello di Bartolomeo, che per primo diede ospitalità a Dante, e il Mausoleo di Cangrande I, la cui statua che lo raffigura a cavallo è una copia dell’originale, conservata nel museo di Castelvecchio. Negli anni Trenta, il sarcofago di Cangrande è stato aperto nella speranza di trovare una copia autografata della Divina Commedia. Così non fu, ma il corpo di Cangrande, scomparso in circostanze misteriose, nel 1329, venne trovato mummificato. Ulteriori studi, nel 2004, permisero di stabilire che il grande scaligero fu avvelenato.
Ci spostiamo quindi in zona Duomo. Nelle vicinanze si trova la Chiesa di Sant’Elena, dove Dante, nel 1320, tenne la dissertazione Questio de aqua et terra, di fronte agli intellettuali veronesi, prima di partire per Ravenna, dove morirà per le conseguenze della malaria l’anno successivo. All’epoca, la chiesa era di proprietà del Capitolo dei Canonini, che gestiva anche la Schola dove si formavano i nuovi sacerdoti.
Apparteneva al Capitolo anche la Biblioteca Capitolare, la più antica del mondo tra quelle esistenti, fondata nel 517 d.C. Anche se non ci sono prove certe che Dante l’abbia frequentate per condurre le sue ricerche per la stesura della sua opera, ciò è molto probabile, al punto che molti studiosi ancora sono alla ricerca di qualche manoscritto dantesco che potrebbe celarsi in qualche angolo della biblioteca. Tra i gioielli custoditi, invece, c’è L’indovinello Veronese, il più antico esempio di documento scritto in volgare italiano.
Dante e Romeo e Giulietta
Verona è famosa soprattutto per la vicenda di Romeo e Giulietta. Nella città scaligera, infatti, Shakespeare ambientò la sua tragedia. Pochi, tuttavia, sanno, che potrebbe essere stato proprio Dante a ispirare la celebre tragedia. Sulla facciata della cosiddetta “Casa di Romeo”, infatti, si trovano i versi della Divina Commedia in cui Dante parla di “Montecchi e Cappelletti”.
“Vieni a veder Montecchi e Cappelletti/ Monaldi e Filippeschi, uom senza cura/color già tristi, e questi con sospetti.
Purgatorio VI – vv 106-108
È l’invettiva che Dante fa nel Purgatorio contro l’imperatore Alberto d’Austria, invitandolo a vedere come è ridotta l’Italia, devastata dalle lotte tra famiglie guelfe e ghibelline. Tra queste cita, appunto, Montecchi e Cappelletti, variazione di Capuleti, come dimostrerebbe lo stemma familiare presente sulla Casa di Giulietta, che ha tra i simboli un cappello. Inoltre, un altro indizio che nella tragedia shakesperiana ci sia “lo zampino di Dante”, è l’ambientazione, nella Verona scaligera, quando al potere c’era Bartolomeo. Anche la Casa di Romeo e la Casa di Giulietta, quindi, possono essere considerati “luoghi di Dante”.
Gli altri luoghi di Dante a Verona
Altri luoghi di Verona sono stati di ispirazione a Dante. Tra questi c’è la celebre Arena di epoca romana, che il fiorentino sicuramente vide e che con la sua struttura a gradoni e cerchi ricorda morfologia dell’Inferno dantesco. Oppure il portale in bronzo di San Zeno, che ricorda la porta dell’Inferno. Di sicuro, si sa che Dante conosceva bene la chiesa, dal momento che nel Purgatorio incontra l’abate, suo contemporaneo.
Per portare a compimento la stesura del Paradiso, invece, Dante ebbe molte consultazioni con i frati del monastero agostiniano di Sant’Eufemia. Di sicuro, poi, Dante vide la splendida chiesa di San Fermo, che era in costruzione proprio nel periodo in cui il poeta soggiornava a Verona. Si tratta di una delle chiese storiche di Verona e si trova tra il Ponte Navi e via Cappello, la stessa della Casa di Giulietta.
Infine, dalla basilica di San Zeno, Dante ha assistito di sicuro al Palio, un’antichissima corsa a piedi che prevedeva per il vincitore un drappo di lana verde. Infatti, nel Canto VI dell’Inferno (vv 121-124), Dante descrive la corsa delle anime dei sodomiti, tra le quali incontra anche il suo maestro Brunetto Latini, proprio come il Palio: “Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna; e parve di costoro quelli che vince, non colui che perde”.
La Famiglia Alighieri oggi
Il legame tra Dante e Verona continua ancora oggi. Infatti, i figli del poeta, raggiunta la maggiore età, furono costretti anch’essi a lasciare Firenze e lo raggiunsero a Verona. Qui il figlio Pietro, che aveva studiato giurisprudenza alla prestigiosa università di Bologna, divenne notaio, sempre grazie all’intercessione dei Della Scala. Con la sua famiglia si stabilì in un palazzo nel centro di Verona, davanti alla Chiesa di Santa Anastasia, mentre all’interno della Chiesa di San Fermo gli Alighieri avevano una cappella di famiglia.
Nel 1353, Pietro acquista una tenuta in Valpolicella, a Gargagnago. Nel 1500, però, rimane un’unica discendente diretta degli Alighieri, Ginevra, che sposa il nobile veronese Marcantonio Serego. Per non perdere il cognome, quindi, viene fondata la casata dei Serego Alighieri , che ancora oggi, da ventuno generazioni, è proprietaria della tenuta in Valpolicella, che produce vini rinomati, tra cui il celebre Amarone. Nella tenuta si possono effettuare visite guidate con degustazioni di vini.
COME ARRIVARE
In auto: A4 Serenissima Milano-Venezia, con uscita Verona Sud, poi seguire le indicazioni per il Centro Storico. A22 Brennero-Modena, raggiungere il raccordo con l’A4 in direzione Venezia, poi uscire a Verona Sud. In treno: Stazione Verona Porta Nuova, con fermate da tutte le principali linee del Nord Italia.
DOVE DORMIRE
*Hotel Milano & Spa***S, Vicolo Tre Marchetti 11, Verona, tel 045/5916, www.hotels2go.it/ Nel centro storico di Verona, a 50 metri dall’Arena, dispone di camere con arredi eleganti, centro benessere, noleggio bici. Terrazza con idromassaggio con vista sull’Arena.
*Hotel Verona***, Corso di Porta Nuova 47/49, Verona, tel 045/595944, www.hotelverona.it A 5 minuti a piedi dall’Arena, questo boutique hotel di design offre camere con arredi contemporanei, TV LCD, Wi Fi gratuito. Noleggio bici e salotto con tablet.
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DOVE MANGIARE
*Osteria Il Bertoldo, vicolo Cadrega 2a, tel 045/8015604, www.osteriabertoldo.com. Menù con piatti della cucina italiana e napoletana, serviti in un locale di atmosfera intima e romantica.
*La Vecia Mescola, vicolo Chiodo 4, Verona, tel 045/8036608, www.trattoriaverona.it Menù con specialità venete, tra cui polenta e baccalà, in ambiente intimo, con decorazioni e tappeti.
*La Cantina del 15, Corso Castelvecchio 15, Verona, tel 045/2215914, www.lacantinadel15.com Specialità veronesi, servite in due salette dall’ambiente curato e suggestivo e giardino estivo.