In viaggio con Dante. Gradara, il borgo di Paolo e Francesca

Nell’anno di Dante, in qui si celebrano i 700 anni della morte del Sommo Poeta, comincia il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi che hanno fatto parte della sua vicenda umana e poetica. E anche se ancora non si può viaggiare, noi ve li presentiamo, in modo che possiate metterli tra le mete da visitare appena si potrà.

Ritratto di Dante

Questa settimana andiamo a Gradara, in provincia di Pesaro Urbino, nelle Marche, borgo medievale su cui sventola la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, ma anche meta degli innamorati per aver fatto da sfondo all’infelice amore tra Paolo e Francesca, che Dante incontra nel Girone dei Lussuriosi nel suo immaginario viaggio nei tre regni d’Oltretomba nel suo capolavoro universale, la Divina Commedia.

La rocca di Gradara

Dante descrive il tragico amore tra i due giovani nel V Canto dell’Inferno, con versi immortali. Come “vuolsi così colà dove si puote/ciò che si vuole, e più non dimandare, oppure “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende” e “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse”, fino alla terzina che ha sancito il mito romantico di Paolo e Francesca ““Amor, ch’a nullo amato amar perdona”, /mi prese del costui piacer sì forte, /che, come vedi, ancor non m’abbandona”.

Paolo e Francesca tra storia e mito

Nonostante collochi Paolo e Francesca all’Inferno, come il peccato di adulterio richiede nella morale medievale, Dante guarda con benevolenza all’infelice amore tra i due giovani, al punto da commuoversi al racconto di Francesca fino a svenire. “Mentre che l’uno spirto questo disse/l’altro piangea; sì che di pietade/io venni men così com’io morisse. E caddi come corpo morto cade. Benevolenza confermata dal fatto che il poeta pone i lussuriosi nel II Cerchio infernale, tra i peccati meno gravi.

Dante e Virgilio incontrano Paolo e Francesca nel Girone dei Lussuriosi (incisione di Gustav Doré)

Ma chi erano Paolo e Francesca e che cosa c’è di vero nella storia narrata da Dante? All’epoca di Dante, la loro storia era sulla bocca di tutti e il poeta probabilmente la conobbe da Bernardino da Polenta, fratello maggiore di Francesca, con la quale aveva combattuto contro gli Aretini nella battaglia di Campaldino, nel 1289, qualche anno dopo la morte dei due giovani sventurati, avvenuta nel 1285.

È Boccaccio, tuttavia, a definire i contorni della vicenda e a tramandarla come noi oggi la conosciamo. Tutto inizia quando la giovane Francesca da Polenta, figlia del signore di Ravenna Guido, viene data in sposa per ragioni politiche a Gianciotto Malatesta, figlio di Malatesta da Verrucchio, signore di Rimini. Gianciotto era brutto e deforme e Francesca si innamora di suo fratello minore Paolo.

Dante immagina che la passione tra i due sia scoppiata leggendo un libro del ciclo arturiano che narrava dell’amore proibito tra Lancillotto e Ginevra. Dante, tuttavia, non dice dove l’adulterio è stato consumato, né dove i due amanti, scoperti da Gianciotto, vengono da questi uccisi. Tuttavia, con il tempo, si identifica come teatro della triste storia la Rocca di Gradara, di proprietà della potente famiglia Malatesta.

Morte di Paolo e Francesca

Per fare di Francesca un’eroina romantica, vengono taciuti alcuni particolare. Come, per esempio, che Paolo era anch’egli sposato con Beatrice Orabile, contesa di Ghiaggiolo, che gli aveva dato due figli. E che Gianciotto, il marito tradito, un anno dopo aver ucciso la moglie e il suo amante si risposò con Zambrasina Zambrasi ed ebbe una vita assai lunga.

Visitare la Rocca di Gradara

Se le possenti mura della Rocca di Gradara potessero parlare racconterebbero una storia lunga e tormentata. Dopo il casato dei Malatesta, infatti, nel 1463 subentrarono gli Sforza di Pesaro. A Giovanni Sforza, papa Alessandro VI Borgia diede in sposa la figlia quattordicenne, la famosa Lucrezia Borgia, che dimorò con il marito nella rocca fino al 1497, quando lo stesso Papa sciolse il matrimonio. Gradara passò quindi sotto i domini del fratello di Lucrezia, Cesare Borgia, detto il “Valentino”. Alla morte di Alessandro VI, il successore, Giulio II Della Rovere affida Gradara al nipote Francesco Maria II e la potente famiglia governerà il borgo fino al 1631, quando tornerà nei possedimenti della Chiesa.

Ritratto di Lucrezia Borgia che abitò per un periodo nella rocca di Gradara

La visita alla rocca comincia dopo il ponte levatoio, dal quale si accede al Cortile d’Onore. Su di esso si affaccia il mastio nel quale si trovano la Sala delle Torture e le prigioni. Si sale poi al piano nobile, dove si ammirano il Salone di Sigismondo e Isotta, la Sala della Passione, la Sala Malatestiana, il Camerino di Lucrezia Borgia, la Sala del Leone Sforzesco, la Camera del Cardinale, la Sala dei Putti, la Sala Rossa, la Sala del Consiglio, la Cappella Gentilizia e, soprattutto, la Camera di Francesca.

Le mura della rocca di Gradara

Vi si acceda tramite un passaggio stretto dalla Sala del Consiglio. La sala è stata restaurata negli anni Venti del XX secolo dall’ingegner Zanvettori ed è stata ispirata interamente alla tragedia di Gabriele D’AnnunzioFrancesca da Rimini”, poi interpretata a teatro dalla sua amante Eleonora Duse.

Eleonora Duse interpretò Francesca da Rimini nell’omonima tragedia di Gabriele D’Annunzio

La sala mostra tutti i particolare del dramma dannunziano, dal leggio con il “libro galeotto” e due sedili accostati, il letto in posizione angolare e persino la botola da cui Paolo tentò di fuggire invano, prima di essere passato a fil di spada da Gianciotto. Si può vedere inoltre l’abito di scena che la stilista Alberta Ferretti ha creato partendo dai disegni originali di quello indossato dalla Duse nella sua interpretazione di Francesca da Rimini.

Abito di scena di Francesca da Rimini nella Camera di Francesca

Gradara, che cosa vedere nel borgo

Oltre alla rocca, vale la pena trascorrere un weekend a Gradara per visitare le bellezze del borgo medievale, che svetta su un colle a 142 metri di altitudine. A circa un km dal centro storico si trova il Cimitero Inglese, dove sono sepolti 1191 soldati del Commonwealth morti nell’autunno del 1944 nei combattimenti sulla Linea Gotica.

Ingresso del Cimitero Inglese

Al centro storico si accede invece attraverso la Porta dell’Orologio e si arriva in Piazza V Novembre. Qui, a sinistra, si trovano il Municipio e la Chiesa del Santissimo Sacramento, che custodisce le reliquie di san Clemente, martire romano del II secolo.

La Porta dell’Orologio da cui si accede al borgo di Gradara

A destra della Porta dell’Orologio, invece, si trova l’accesso ai camminamenti di ronda da cui si gode di uno splendido panorama dall’alto, lasciando spaziare la vista dalla valle del fosso Taviolo al promontorio di Gabicce e all’Adriatico. La cinta muraria di Gradara è lunga 700 metri e intervallata da 14 torri a pianta quadrata e merlate.

Camminamenti di ronda sulle mura del castello di Gradara

Una volta scesi di nuovo fino alla Porta dell’Orologio si può percorrere via Umberto I, che porta al centro medievale, tra case basse e botteghe artigiane. Tra i palazzi signorili degni di nota ci sono il settecentesco Palazzo Rubini Vesin, vecchia sede del Municipio. Si arriva poi al Museo Storico, al cui interno si trova una delle grotte sotterranee scavate nella collina.

Palazzo Rubini Vesin

Tra una torre e il campanile della chiesa di San Giovanni Battista si trova una seconda Porta risalente al 1290, ma restaurata a fine Settecento. Nella chiesa si possono ammirare alcune opere d’arte, tra cui una pala d’altare settecentesca e il Crocifisso ligneo della prima metà del Seicento. Il Crocifisso ha la particolarità di creare l’illusione di muoversi. Infatti se lo si osserva da destra, il suo volto appare sofferente, osservandolo dal centro agonizzante e da sinistra morto.

Il crocifisso ligneo nella Chiesa di San Giovanni Battista

Infine, non dimenticate di gustare il Tagliolino con la Bomba, il piatto tipico di Gradara la cui tradizione “povera” risale alla Prima Guerra Mondiale.

Il tagliolino con la bomba, piatto tipico di Gradara

DOVE DORMIRE

*La Loggia Relais***, via Dante Alighieri 1, Gradara (PU), tel 0541/964154, www.laloggiagradara.it Ai piedi della rocca e vista sul castello, dispone di terrazzo con vasca idromassaggio e spa. Ambiente raffinato.

*Terra di Gradara, via Sotto il Bosco 2, Gradara (PU), tel 0541/9305, www.terradigradara.it A 100 metri dalla rocca, la struttura è circondata da un vigneto, da un uliveto e da un frutteto. Dispone di spa, solarium e piscina esterna riscaldata anche in inverno.

*Al Borgo***, via Mancini 36, Gradara (PU), tel 0541/969586, www.affittacameregradara.com A pochi passi dalla rocca, dispone di cinque alloggi, di cui uno, la “Torre”, con vista panoramica sul borgo e sulla riviera Adriatica.

DOVE MANGIARE

*Tavernetta Paolo e Francesca, via Umberto I 24, Gradara (PU), tel 333/1969263, www.tavernettapaoloefrancesca.it Ottimi piatti della cucina emiliano romagnola e, naturalmente, l’irrinunciabile piadina fatta in casa.

*Mastin Vecchio, via Dante Alighieri 5, tel 338/8190845, www.mastinvecchiogradara.it Ricavato in una struttura del Duecento con giardino, offre piatti casalinghi tra pareti di mattoni in un’atmosfera suggestiva.

*Taverna nel Luppolo, Passeggiata degli Innamorati, Gradara (PU); tel 338/8456351, www.tavernadelluppolo.it Ristorante birreria con piatti della cucina casereccia e tradizionale.

INFO

www.gradara.org

www.roccadigradara.org