Passeggiata gastronomica-culturale per la città partenopea tra sacro e profano
Dal 14 al 23 giugno si terrà a Napoli alla Mostra d’Oltremare la 12esima edizione di Pizza Village, kermesse interamente dedicata alla pizza, agli artigiani e alla filiera produttiva. L’evento sarà replicato a Milano dal 4 all’8 settembre e a Londra dal 19 al 22 settembre, e vedrà la partecipazione complessiva di oltre 300 pizzaioli che si alterneranno ai forni a legna nelle tre sedi lanciando un messaggio di promozione culturale e turistico grazie alla pizza, ambasciatrice della gastronomia napoletana e cibo simbolo della cucina italiana nel mondo.
A tutta pizza
Il Pizza Village è un viaggio nel mondo della pizza, e a Napoli è prevista anche la Finale del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo. In calendario anche 10 serate di Master Class gratuite e attività varie, dai laboratori a tema educazione alimentare, alla storia, cultura e tradizioni della pizza.
Quale migliore occasione di Pizza Village per visitare Napoli e il suo incredibile patrimonio storico, artistico e culturale? A cominciare dal Museo Archeologico, il più importante del mondo per l’archeologia classica, citato spesso per le collezioni oscene conservate nel Gabinetto segreto.
Ma Napoli tutta è un grande museo all’aperto, un palcoscenico dove gli eleganti negozi di Via Toledo si alternano ai vicoli dei quartieri spagnoli, dove si fa la fila per ammirare il murale di Maradona, il calciatore che ha catturato il cuore dei Napoletani.
Nella città vecchia, dove Spaccanapoli, lo dice il nome, divide in due la città , dal Duomo a Porta Alba passando per Via dei Tribunali, da San Biagio dei Librai al Gesù Nuovo e l’obelisco barocco dell’Immacolata, passando per S. Gregorio Armeno, sopra e sotto Napoli è tutta da scoprire.
Napoli di Sopra e di Sotto
Sopra c’è il Duomo con la cappella di San Gennaro, trionfo barocco di argenti e tempio della devozione al patrono cittadino. Il 19 settembre di ogni anno in occasione del miracolo della liquefazione del sangue il busto in oro e argento del Santo viene portato in processione mentre dai balconi vengono lanciati petali di rosa. E poi c’è il famoso tesoro di San Gennaro, un patrimonio di gioielli dal valore immenso, superiore a quello della Corona d’Inghilterra, frutto delle donazioni ricevute dal patrono di Napoli nell’arco di sei secoli da regnanti, papi, famiglie nobili ma anche semplici devoti e fedeli.
Poi c’è quella meraviglia che è il Cristo Velato, la scultura che raffigura Gesù giacente coperto da un velo. Nel Settecento si diceva che quel velo non fosse marmo ma una tela solidificata con un processo chimico dato che il principe Raimondo de Sangro, che aveva commissionato l’opera a Giuseppe De Martino, era alchimista, scienziato e amante dell’esoterismo. Verità o leggenda? Chissà !
A piazza San Gaetano c’è Napoli Sotterranea. Da qui si scende nel ventre di Napoli, una città parallela nata con i greci e recuperata come acquedotto sotterraneo fino alla fine del 1800. I cunicoli ormai asciutti durante l’ultima guerra vennero utilizzati come rifugi, e oggi sono visitabili.
Nel mondo dei presepi
A Via di San Gregorio Armeno c’è il regno dei presepiari, gli artigiani leggendari specializzati nella creazione di pastori per il presepio. Figure realizzate con testa e braccia in terracotta e corpo in ferro e stoppa, vestite con tessuti cuciti da sarti esperti. Ma non ci sono solo i pastori: tra le minuterie si trovano anche arredi urbani, casette, cascate, tutto un mondo di colori e fantasia. E per sorridere non mancano le statuine caricaturali dei politici, calciatori e personaggi dello spettacolo.
Per queste strade è tutto un fiorire di pizzerie come Vesi, Sorbillo, Di Matteo, e friggitorie che sfornano in continuazione delizie succulente, antesignane dell’odierno street food. Le friggitorie di Napoli offrono ogni genere di cibo da strada: arancini, crocchè, panzarotti, scagliuzzi e pizza fritta con ripieni di ricotta, salsiccia, verdure e pomodoro. Delizie da mangiare mentre si continua ad esplorare la città , magari facendo tappa poi per una sfogliatella, frolla o riccia, da Scaturchio, pasticceria storica ben nota tra gli estimatori di babà al rhum, pastiere, sfogliatelle e altre delizie napoletane.
Tra sacro e profano
Arrivati a Santa Chiara si sosta nel chiostro con i pilastri ottagonali e i sedili completamente rivestiti di maioliche dipinte prima di entrare ad ammirare il trionfo del barocco nel Gesù Nuovo. Dopo aver ammirato tanta meraviglia si può proseguire verso il Teatro San Carlo e la Galleria Umberto I fino ad arrivare in Piazza del Plebiscito.
Qui è d’obbligo fermarsi per un buon caffè alla nocciola al Gran Caffè Gambrinus, nel secolo scorso ritrovo storico di artisti, politici, letterati e musicisti.
Procedendo verso Via Toledo la Funicolare Centrale sale sulla collina di San Martino. Dagli spalti della Certosa e dalla Fortezza di Sant’Elmo si ammira un panorama grandioso sulla città e il golfo mentre il Vesuvio fa da sfondo allo spettacolo.
Scesi nuovamente su Via Toledo ci sarebbero da assaggiare l’ottima cioccolata di Gay Odin e le sfogliatelle di Pintauro ma se non vogliamo lasciare Napoli con qualche chilo in più sarà meglio passare oltre.
Per continuare ad assaporare la vera pizza napoletana prossimo appuntamento a Milano dal 4 all’8 settembre. E se i nostri connazionali all’estero avessero nostalgia di pizza niente paura, i pizzaioli di Pizza Village saranno a Londra dal 19 al 22 settembre.