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Val d’Orcia, la terra da spettacolo

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La destinazione del  nostro itinerario questa volta è nel paradiso del Brunello: la Toscana
Questa valle è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato per rispecchiare gli ideali di buon governo e creare un’immagine esteticamente gradevole”. 

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Questa è la motivazione che ha convinto la commissione dell’UNECO ad inserire la Val D’Orcia, nel 2004, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tanto basta per metterci in viaggio con la Peugeot 508 RXH ibrida, che ben si adatta a questo territorio tutelato per le tante bellezze storiche e d’arte.

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E la sua funzione ibrida ci permette di non essere invasivi, di rispettare questa valle, perchè all’occorrenza può essere molto molto silenziosa grazie alla possibilità di avanzare in modalità elettrica. Lasciata la superstrada Firenze-Siena seguiamo la direzione per Buonconvento, e da subito incontriamo il profilo morbido delle colline coi suoi filari ordinati dei vigneti.

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Lungo la strada adocchiamo un segnale per l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Da non perdere. Un monastero del XIV secolo circondato da fitti cipressi, che nascondono l’arte senese con le sue loggie, finestre e terracotte delle robbiane. Al chiostro grande ammiriamo con gli occhi sgranati i celebri affreschi del Signorelli e del Soloma, che bellezza!

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Riprendiamo la nostra 508 RXH per muoverci verso Montalcino. Diversi saliscendi ci dividono dalla meta, ma il viaggio si rivela estremamente confortevole grazie all’agilità della Peugeot e alle sue gomme larghe (cerchi da 18 pollici) incollate all’asfalto. Da Montalcino seguiamo le indicazioni per S. Angelo Scalo per visitare le cantine di Villa Banfi, dove acini provenienti da 2830 ettari di vigneti si trasformano in vini premiati in ogni parte del globo per la loro eccellenza. Si entra in punta di piedi e con il senso dell’olfatto appagato pienamente dai profumi di vino e legno.

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Ci spostiamo nuovamente, questa volta diretti a visitare San Quirico D’Orcia con la sua piazza abbellita dalla straordinaria Collegiata e dai giardini di Palazzo Chigi, ideati da Michelangelo e realizzati dal suo allievo Leoni. Da qui si diparte la via centrale, zeppa di negozietti e botteghe che vendono prodotti del territorio, perfetto per lo shopping!

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Riprendendo il percorso ci fermiamo per una visita alla Cantina Prime Donne, la cantina dallo staff di sole donne! Dopo aver appresi i segreti della vinificazione, risaliamo alla guida dell’auto e ci dirigiamo a Montalcino. Finito il pranzo passeggiamo sulle imponenti mura con il sole che ci regala ampie vedute della Val D’Orcia. Dopo esserci ristorati decidiamo che è d’obbligo passare per l’abbazia di S. Antimo, un capolavoro del romantico toscano risalente al XII secolo. La leggenda vuole che sia stata edificata da Carlo Magno, all’interno capitelli, sculture lignee e affreschi del Sodoma e di Spinello Aretino.

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Ultimissima tappa: Pienza, la cittadina d’autore “nata da un pensiero d’autore e da un sogno di bellezza” (G. Pascoli). Qualsiasi vicolo convoglia la gente al centro, dove ci si imbatte nella torre comunale e, di fronte, il Palazzo Piccolomini, attorniato da panchine di pietra che rimarcano la funzione sociale della piazza.

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Purtroppo è ora di andare: sistemiamo per bene le casse di Brunello e ripartiamo, giurando di tornare.