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Il nostro omaggio all’Ucraina

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È in uscita il primo numero del mensile Weekend & Viaggi Premium, che avrà nella testata i colori della bandiera dell’Ucraina. Anche noi che ci occupiamo di viaggi e turismo, non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’immane tragedia della guerra che si sta abbattendo sul popolo ucraino. Per questo abbiamo deciso di dedicare all’Ucraina il numero successivo, per farvi conoscere tutto di questo paese, di Kiev, della sua storia, della sua cultura, della sua cucina. Sono tante le “penne” che daranno il loro contributo per raccontarvi come era, e come speriamo che torni a essere, questo paese ora ferito e martoriato.

Cominciamo con questo contributo della giornalista Manuela Fiorini, che ci parla di Kiev e della sua storia millenaria. Lo sapevate, per esempio, che è stata fondata dai vichinghi? E che sono stati proprio loro a dare il nome ai russi e alla Russia? Ecco, allora, il primo dei nostri articoli dedicati all’Ucraina e a Kiev.

Kiev, una città ricca di storia, arte e cultura

Di Manuela Fiorini

Conobbi Kiev quando ero al liceo e la professoressa di inglese mise in contatto la nostra classe con quella di una scuola della città. Obiettivo: conoscere una cultura diversa, ragazzi che parlavano un’altra lingua e fare imparare a tutti l’inglese, dal momento che quella sarebbe stata la lingua attraverso la quale ci saremmo scritti. Fui folgorata da Kiev quando il mio corrispondente cominciò a mandarmi le foto della sua città.

Non aveva nulla da invidiare a Parigi, a Londra, e alle altre capitali europee. Kiev brillava di luce propria. E che luce! Una luce che si rifletteva sulle cupole dorate delle sue chiese, sui palazzi dai muri pastello, piazze e parchi simili a boschi nel cuore della città, nelle aiuole fiorite. E, in mezzo, scorreva il fiume, Il Dnepr, che con i suoi 2201 km è il quarto fiume più lungo d’Europa e taglia in due la città, ma con gentilezza e bellezza.

Senza dimenticare la cultura. Kiev ha ben 20 università, un’Accademia Nazionale di Musica e una di Scienze, e poi musei, scuole, centri culturali. Era considerata una delle capitali mondiali della Street Art, con artisti che arrivavano da tutto il mondo per decorare con le loro opere muri e palazzi.

Come si può distruggere tutto questo? Come si può portare dolore, distruzione e morte dove un tempo c’era tanta bellezza? Come si può ancora fare la guerra? Siamo un network di viaggi e dobbiamo continuare a parlare di bellezza. Per questo vi parliamo di Kiev, di quella che era e di quella che, auspichiamo tornerà a essere quando questa follia sarà finita. E sarà proprio andando a visitarla, grazie al turismo, che potremo dare il nostro contributo alla sua ricostruzione e alla sua rinascita.

Kiev, una città dalla storia antichissima

Le prime notizie di un insediamento dove oggi si trova Kiev risalgono al V secolo d.C. Ci arrivano dallo storico goto Giordane, che parlò di una città denominata Danaprsradr. Tuttavia, presumibilmente, fu fondata molto prima. Assunse il nome di Kiev (Kyiv in ucraino) tra il VI e il VII secolo d.C la zona e la città finirono sotto l’influenza degli slavo-variaghi. Secondo una leggenda furono quattro fratelli a fondare Kiev, che prende il nome dal maggior, Kij.

Tutta la regione attorno divenne invece nota come rus’. La città crebbe in fretta, in quanto importante nodo commerciale tra Costantinopoli e l’Europa del nord est. E proprio grazie ai rapporti con Costantinopoli sorsero chiese e monumenti in stile bizantino. Oleg di Novgorod nell’882 si proclama re del Rus’ e fa di Kiev la capitale del regno. Nel 989 il Cristianesimo Ortodosso diventa la religione di Stato. Sotto il granduca Jaroslav “Il Saggio” (1015-1054) la città attraversa il periodo del suo massimo splendore e viene costruita la splendida Cattedrale di Santa Sofia.

La cattedrale di Santa Sofia

La prosperità dura due secoli, fino al 1240, quando i Tatari occupano Kiev e la devastano. Da quel momento in poi, non ci sarà pace per la città, che nel 14° secolo passa sotto il dominio del Duchi di Lituania, poi viene inglobata nel Regno di Polonia (1569) e poi, un secolo dopo, nel 1654, cade in mano degli Zar di Russia.  Nel 1708, Pietro il Grande la rende sede di un governatorato. La città torna a essere un ricco centro economico all’inizio del XX secolo grazie alla produzione di grano e di zucchero.

Si può cancellare una storia così? Noi crediamo di no. Aggiungeremo altri capitoli, ma, alla fine, siamo sicuri, Kiev tornerà a essere quella di un tempo.