Il giro d’Italia in…dieci serie TV

E magari visitare quando potremo tornare alla normalità. Buona lettura e buona visione!

In Alto Adige con i protagonisti di “A un passo dal cielo”

Della fiction “A un passo dal cielo”, che racconta le vicende del capo della Guardia Forestale Pietro Thiene, interpretato da Terence Hill, e poi di Francesco Neri, a cui presta il volto Daniele Liotti, colpiscono i paesaggi mozzafiato, quasi da fiaba. Ebbene, esistono e si trovano in Alto Adige, dove è stata girata la serie.

Tra gli sfondi più belli c’è il Lago Braies, in Val Pusteria, un lago alpino dalle acque verde smeraldo. Qui si trova anche la capanna di legno dove vivono prima Pietro e poi Francesco, che nella realtà l’attività di noleggio barche.

Un’altra splendida location vista nella serie è Dobbiaco, in provincia di Bolzano, noto come “porta delle Dolomiti”. Situato a 1256 metri di altezza, è caratterizzato da panorami mozzafiato, piste da sci e piste ciclabili, che la collegano anche a Cortina, a Bressanone e persino a Linz, in Austria. Molte scene sono state girate nei pressi del Lago di Dobbiaco, che si trova al confine tra il Parco Naturale Tre Cime e il Parco Naturale Fanes-Senes e Braies.

Altre location sono i prati ai piedi della Croda Rossa di Sesto, nelle Dolomiti di Sesto, sempre in Val Pusteria, l’altopiano di Prato Piazza, che collega Braies e Carbonin, che sorge a 1993 metri, dal quale si possono ammirare, tra le altre, le Tre Cime di Lavaredo, le Tofane e Monte Cristallo, la Croda Rossa d’Ampezzo e il Picco di Vallandro, tutte tutelate dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Alcune scene sono state girate anche a San Candido, nota località turistica, e a Prato della Drava.

In Trentino con la “Dama Velata”

La serie ha già qualche anno ma le repliche continuano a susseguirsi con successo grazie alla trama avvincente, di genere storico – giallo – mistery – sentimentale e al fascino dei protagonisti, la bella Clara (Miriam Leone) e il conte Guido Fossà (Lino Guanciale).

La storia si svolge tra fine Ottocento e inizio Novecento e a fare da sfondo è la città di Trento, ma anche altre splendide location del Trentino. Per esempio, il matrimonio di Clara e Guido viene celebrato nel Duomo dedicato a San Virgilio, dove vennero promulgati i decreti del Concilio di Trento. Altra location è il Castello del Buonconsiglio, dove è ricavato lo studio dell’antagonista, l’avvocato Cornelio (Andrea Bosca), con i suoi affreschi rinascimentali, tra cui lo splendido Ciclo dei Mesi.

Spostandosi dalla città, alcune scene del funerale di Clara, che viene creduta morta, sono state girate a Castel Toblino, con la sua rocca cinquecentesca e il suo lago. La troupe è poi rimasta affascinata dalla Valsugana. Molte scene della serie sono state girate a Levico Terme¸ nel suo grande parco storico con la serra, e all’Imperial Hotel, che nella storia è stata residenza estiva della famiglia imperiale austriaca, mentre nella fiction l’albergo che ospita Clara durante il suo viaggio a Innsbruck.

A Pergine Valsugana, sono invece stati girati alcuni esterni nella Piazza Santa Elisabetta e Piazza Municipio con lo sfondo di Palazzo Raossi. I paesaggi della Vallagarina sono proprio…da film. Nei pressi di Avio, la tenuta San Leonardo di Borghetto dell’Adige ha prestato le mura a Palazzo Grandi, mentre sono state teatro di alcune scene anche le vie del centro storico di Rovereto e le pareti dell’ex Manifattura Tabacchi.

Splendida location scelta per questa fiction anche Calliano, con le sue atmosfere medievali e il ricordo storico della battaglia del 1487 tra Veneziani e Tirolesi e di quella tra Austriaci e Francesi di Napoleone tra XVIII e XIX secolo.

A Trieste con i fantasmi de “La porta rossa”.

Mentre si attende la terza (e forse ultima stagione) potete recuperare le prime due de La Porta Rossa, il poliziesco soprannaturale ideato da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi. Protagonisti il fantasma del commissario Cagliostro, interpretato da Lino Guanciale, ucciso in circostanze misteriose, che aiuta la moglie Anna (Gabriella Pession) a risolvere il suo e altri casi, aiutato dalla giovane medium Vanessa (Valentina Romani).

A fare da sfondo, Trieste, con le sue luci e le sue ombre. Cuore della città è Piazza Unità d’Italia, abbracciata su tre lati da palazzi antichi, tra cui il palazzo della Luogotenenza Austriaca, palazzo Stratti, Palazzo Modello, palazzo Pitteri, il Grand Hotel Duchi e il Palazzo della Regione. Il quarto lato si affaccia invece sullo splendido Golfo di Trieste.

Fa da sfondo ad alcune scene anche il celebre Caffè San Marco, fondato nel 1914, frequentato, tra gli altri, da Umberto Saba, Italo Svevo e James Joyce e incluso tra i “Locali storici d’Italia”. Il funerale di Cagliostro viene celebrato nella Chiesa di Sant’Antonio, del1849, che spicca per la sua facciata neoclassica. Poco distante si incontra il Canal Grande, che è navigabile e si inoltra fino al Borgo Teresiano.

Tra i luoghi che compaiono più spesso c’è poi il Porto Vecchio, con le sue banchine, i suoi moli e le sue gru, tra cui la famosa Ursus, dove il protagonista sale spesso per guardare la città dall’alto. Altre scene sono state girate al Molo Audace.

Altri luoghi della fiction sono la Strada napoleonica, una panoramica che va dal parcheggio di Borgo San Nazario alla piazza dell’Obelisco di Opicina, l’Università di Trieste, il Cimitero Monumentale Sant’Anna e la piscina “Ugo Bianchi”.

A Fabriano (AN) con Suor Angela

La fortunata serie “Che Dio ci aiuti” con protagonista Elena Sofia Ricci nei panni di Suor Angela ha visto come location per le prime due stagioni Modena, mentre nelle successive le riprese si sono spostate a Fabriano, in provincia di Ancona, nelle Marche.

Anche la trama è passata dal poliziesco a temi più sociali. Per quanto riguarda i luoghi e gli scorci che compaiono nella serie, il bar L’Angolo Divino, che si affaccia sulla piazza, è stato ricavato nel Loggiato San Francesco, mentre il pulmino blu di Suor Angela parte spesso da Largo San Francesco dove si trova anche l’omonima chiesa.

Le scene al Convento degli Angeli sono girate invece all’Oratorio della Carità, che nella realtà custodisce preziosi affreschi del Cinquecento. L’esterno della casa di Achille Gentileschi è invece quella del Teatro Gentile, mentre l’azienda dell’uomo di affari e nonno del piccolo Davide è la nuova sede del Comune. Compaiono nella fiction anche la Cattedrale di San Venanzio Martire, Piazza Amedeo di Savoia e la Pinacoteca “Bruno Malajoli”.

Nella sigla compare poi Viale Zobicco, mentre diverse scene sono state girate nel Giardino Margherita. Vicino al Museo della Carta, tra via Balbo e Piazza Sella, invece, diversi locali e botteghe sono state trasformate in set, così come molti vicoli e strade. Ma la simpaticissima suora non ha intenzione di fermarsi. Sembra, infatti, che dopo Modena e Fabriano, tutto il cast si trasferirà ad Assisi per le prossime stagioni.

Nella Toscana de I Medici

La Toscana, il suo capoluogo, ma anche i dintorni e la campagna circostante hanno fatto da sfondo alla fortunata fiction in tre stagioni “I Medici – Masters of Florence”, seguendo prima le vicende di Cosimo, poi di Lorenzo.

Nella prima stagione la protagonista assoluta è stata Firenze, con la Cupola del Brunelleschi, seguita dal sogno nella mente del suo mecenate alla realizzazione. Molte riprese sono poi state girate a Palazzo Vecchio e nella Basilica di San Lorenzo. La troupe si è poi spostata in varie location, alla ricerca dei paesaggi e degli scorci più belli.

Alcune scene sono state infatti girate a Castelfiorentino, nelle campagne del capoluogo, e al Castello di Oliveto, che nei secoli ha ospitato personalità del calibro di papa Leone X Medici, Clemente VII Medici, Paolo III Farnese, e, in tempi più recenti, Vittorio Emanuele III e il comandante della V Armata Americana, Generale Clark.

Tra i luoghi della serie c’è anche Montepulciano, dove nasce il celebre vino, con Piazza Grande e il Palazzo Comunale, fatto costruire proprio da Cosimo I de’ Medici. Sulla piazza si affaccia anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta, anch’essa sfondo di alcune scene.

Pienza, invece, il cui centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, ha prestato alcuni dei suoi monumenti alla cinepresa. La banca dei Medici, infatti, è stata ricavata nel Palazzo Comunale, mentre Palazzo Piccolomini ha prestato le sue sale per sostituire Palazzo Medici-Riccardi di Firenze.

La residenza della famiglia Albizi, invece, è il Palazzo del Municipio di Pistoia, mentre altre scene sono state girate in Piazza Duomo con la Cattedrale dedicata a San Zeno.Le scene delle assemblee dei priori di Firenze sono invece state girate tra le mura di Palazzo dei Priori a Volterra. Sempre qui, la Porta dell’Arco ha “interpretato” quella di accesso a Firenze durante l’assedio del duca Sforza. Infine, alcune scene panoramiche sono state girate a San Quirico d’Orcia e a Bagno Vignoni.

….continua nella 2° pagina….

Tra Toscana e Lazio con le streghe di “Luna Nera”

Atmosfere medievali, boschi misteriosi e scenari senza tempo fanno da sfondo alla serie fantasy italiana Luna Nera, prodotta da Fandango e distribuita da Netflix. Protagonisti la giovane Ade e il suo percorso di crescita e il suo amore per Pietro. Attorno a loro ruotano i personaggi delle streghe, al sottile confine tra bene e male, fantasia e realtà, storia e finzione. Le scene sono state girate tra la Toscana e il Lazio, in particolare nella zona del viterbese al confine delle due regioni.

Qui si trova l’area naturale protetta della Selva del Lamone, 2000 ettari di boschi e siti archeologici etruschi, scenario perfetto per una serie di streghe. Pietro vive poi in un villaggio vicino a Roma che nella serie si chiama Serra. In realtà le scene sono state girate a Celleno, in provincia di Viterbo, tra i laghi di Bolsena e di Alviano, caratterizzato da gole, rupi, cascate e corsi d’acqua. Qui si trova anche un “borgo fantasma” completamente abbandonato dalla fine dell’Ottocento, dove si trovano i resti di un antico castello e case deserte.

A fare da location ideale alla serie sono anche i borghi medievali di Sutri, tra i più belli d’Italia, scavato nel tufo con resti romani, etruschi e medievali, Montecalvello, sempre nel viterbese, che nella serie è il ritrovo delle streghe, e che spicca per il suo castello di origine longobarda, e Sorano, in provincia di Grosseto, ricco di siti archeologici etruschi, necropoli e il Parco Archeologico Città del Tufo assolutamente da visitare. I due protagonisti, Ade e Pietro si incontrano in segreto a Monterano, vicino a Roma, scelto anche da Monicelli per il suo “Guardie e Ladri”.

I borghi romani de “Il nome della Rosa”

Se non l’avete vista quando è andata in onda su Rai 1, la mini fiction in otto puntate “Il nome della Rosa”, tratto dal best seller di Umberto Eco, merita non solo per la trama affascinante e intricata, ma anche per le atmosfere medievali suggestive. Molte delle scene sono state girate in Lazio.

Pietranera, per esempio, è la splendida Civita di Bagnoregio, città di origine etrusca annoverata tra i Borghi più Belli d’Italia e Patrimonio Unesco. Al confine tra Lazio e Umbria si trovano poi Rocchettine, con il suo castello, e il borgo gemello di Rocchette, arroccati su colline verdeggianti e dal fascino antico. Molte riprese esterne sono poi state girate nel Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, oasi WWF, e a Montaldo di Castro, tra antiche necropoli e resti romani. Qui si trova il meraviglioso Ponte dell’Arcobaleno che costeggia il Castello della Badia.

Altre scene esterne sono state girate nella Faggeta Vetusta dei Monti Cimini, Patrimonio UNESCO, tra faggi secolari e panorami incantati. Tra il Lago di Bracciano e i Monti della Tolfa si trova invece il Bosco della Macchia Grande, tra imponenti querce e i ruderi della Mola di Manziana, altra location per le “esterne”. Infine, altre scene “laziali” sono state girate nei paesaggi naturali dei Castelli Romani, tra la Valle della Molara, la via Latina e il Vivaro.

A Spoleto e Gubbio “pedalando” con Don Matteo

Da dodici stagioni il personaggio di Don Matteo, interpretato da Terence Hill, ci fa compagnia e per chi segue la fortunata serie prodotta da Lux Vide è diventato quasi “uno di famiglia”. Le avventure del parroco-detective sono state girate in Umbria. Le prime otto stagioni hanno come teatro la città di Gubbio, con le sue strade, le sue piazze e i suoi scorci.

Per esempio, la Caserma dei Carabinieri dove lavora il simpatico Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) si trova in Piazza Grande ed è ospitata a Palazzo Pretorio. Sulla piazza si affacciano anche il Duomo e Palazzo Consoli. Le “chiese” di Don Matteo sono invece due: la Chiesa di San Giovanni, scelta per girare gli esterni, e la Chiesa di San Marziale, per quelle interne. Per vedere la città dall’alto si può invece salire sulla funivia e raggiungere il Monte Igino, dove si trova la bella Basilica di Sant’Ubaldo.

Dalla 9° stagione in poi le vicende di Don Matteo si svolgono a Spoleto: Molte inquadrature comprendono la Piazza del Duomo, dove si trova Palazzo Bufalini, nuova sede della Centrale dei Carabinieri, con il suo caratteristico giardino pensile.

Il parroco-detective si trasferisce poi nella vicina Basilica di Sant’Eufemia. Altre scene sono state girate tra Piazzale Matteotti, Corso Mazzini e Corso Garibaldi. Don Matteo, poi, pedala spesso in sella alla sua bicicletta sul Ponte delle Torri. Da non perdere poi una visita alla Rocca Albornonziana, simbolo della città e al Teatro Romano. Alcuni episodi della serie, poi, sono stati girati anche a Perugia, Terni, Assisi e Orvieto

A Napoli con l’“Amica Geniale”

La fortunata fiction di Saverio Costanzo prodotta dalla Rai e da HBO, di cui è appena andata in onda la seconda stagione, tratta dai romanzi della misteriosa Elena Ferrante ha fatto innamorare anche gli americani di Napoli, dove è ambientata e dove si organizzano dei veri e propri tour. “L’Amica Geniale” segue le vicende delle due amiche, Lila e Lenù, dall’infanzia all’età adulta.

Le prime due stagioni, ambientate negli anni Cinquanta e Sessanta, vedono come sfondo il Rione Luzzatti, quartiere popolare di zona Gianturco, nella periferia Est della città, dove si possono vedere la Chiesa e la piazzetta. Poco lontano c’è il sottopassaggio che porta al mare e il lungo viale che conduce al porto, visto nella celebre scena dove le due bambine lo vedono per la prima volta.

Lila compra poi il suo abito da sposta in Corso Umberto I, mentre Lenù va in cerca dei suoi amati libri tra le bancarelle di Port’Alba. Il negozio di scarpe di Lila e Stefano si trova invece in Piazza Martiri, tra i luoghi più famosi per lo shopping, insieme a via Chiaia e via dei Mille. Elena (Lenù) fa poi una passeggiata con il padre sul Lungomare Carracciolo, dove si ammira Castel dell’Ovo e il Vesuvio sullo sfondo. Senza dimenticare Ischia, con le sue spiagge, i suoi scorci, i suoi colori e il suo mare cristallino, dove le protagoniste trascorrono le vacanze estive.

La Sicilia del Commissario Montalbano

È una Sicilia autentica quella che compare nella fiction del Commissario Montalbano, nato dalla penna dell’indimenticabile Andrea Camilleri. Se i luoghi (Vigata, Montelusa, Marinella) in cui si svolgono le vicende del personaggio interpretato da Luca Zingaretti sono tutti immaginari, le scene sono tutte girate in zone autentiche della Sicilia, spesso lontane dai percorsi turistici tradizionali.

La casa di Montalbano, per esempio, nella finzione si trova a Marinella. Nella realtà le scene sono state girate a Punta Secca, in provincia di Ragusa, uno splendido borgo marinaro dove il tempo sembra essersi fermato. La casa, poi, esiste davvero ed è un B&B dove si può alloggiare.

Nei dintorni si trova anche il faro che compare in molte scene, così come il lungomare di Marina di Ragusa, la spiaggia di Sampieri e la Riserva Naturale di Randello. Per quanto riguarda invece Vigata, che Camilleri ha detto essere associata a Porto Empedocle, le scene qui ambientate sono state girate in diverse zone della Sicilia Orientale. Tra queste c’è Scicli, meravigliosa città barocca, il cui centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Altri luoghi sono invece stati “prestati” a Vigata da Ragusa, in particolare da Ibla, la zona più antica, dove si può ammirare la splendida Piazza Duomo. Nella fiction compaiono anche la Chiesa di San Giorgio, la Chiesa di Santa Maria delle Scale e il Giardino Ibleo. Montalbano, poi, si ferma spesso a mangiare alla Trattoria da Calogero, sempre a Ibla, che esiste davvero e si chiama La Rusticana. I colloqui con il mafioso Sinagra si svolgono invece al castello di Donnafugata.