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In Auto

Il bello della Spider in inverno: a spasso per Milano con la Mazda MX-5

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Chi ha detto che la Spider in inverno non si usa? Noi abbiamo provato la nuova Mazda MX-5 a Milano. Un tour alla scoperta della città, con il tettuccio abbassato, in una bella giornata di sole.

Gli inglesi, che la sanno lunga, non rinunciano a spostarsi in Spider nonostante le temperature rigide. Del resto, ammettiamolo, la Spider ha sempre il suo perché. Con il tettuccio abbassato e i capelli al vento, sembra di essere tutt’uno con il mondo intorno. E anche se fa freddo, basta tenere i cristalli alzati e la temperatura al massimo per godersi le belle giornate open air.

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In fondo a via Melchiorre Gioia, il Naviglio della Martesana riprende a scorrere a cielo aperto.

Noi lo abbiamo fatto nei giorni scorsi a Milano, abbassando il tettuccio e scorrazzando per le strade della città. Alla scoperta della metropoli da un altro punto di vista: quello di chi sta seduto al volante di una Mazda MX-5, la Spider più venduta al mondo.

La Mazda MX-5 non ha bisogno di presentazioni. Sono ormai 30 anni che continua ad emozionarci, che continua ad essere un po’ il desiderio “sfizioso” di tutti, di tutte le età. Anche girando Milano, nonostante il periodo infausto, le poche persone che incontriamo si girano a guardarla: è divertente e con quel look da sportiva si fa notare. 

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La nostra versione è la “RF”, dove al posto della classica capote in tela troviamo un tettuccio rigido elettrico, che si apre in un attimo (soli 13s).

Questo non solo è più sicuro, isolato, comodo, ma dona un look davvero unico ad una “piccola” che sembra mostri gli artigli. Inoltre permette di girare la città anche di inverno con grande comodità e noi ce la godiamo, sfruttando il poco traffico, così innaturale, ma così rilassante!

Il look è davvero personale e riconoscibile, lungo cofano e bombature al posteriore, dove si trova rigorosamente la trazione. Non solo, per gli appassionati è sinonimo di buona guida e dagli ultimi aggiornamenti (che ritroviamo sul nostro modello) anche di sicurezza. 

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La Mazda MX-5 vicino alla stazione Garibaldi. Sullo sfondo, i grattacieli.

La MX-5 è infatti alla quarta generazione, cosa che ha reso ancora più competitiva questa regina delle sport car. I motori quattro cilindri 1.5 e 2.0 (quest’ultimo proprio quello della prova) sono stati quasi ri-progettati da zero con risultati davvero sorprendenti, ma ne parleremo dopo.

E ora l’unica nota dolente: se usate come noi la piccola Mazda MX-5 per un giro in città, non andate a fare la spesa. Chiaramente come piccola spider non ci aspettavamo grande abitabilità, ma non c’è né la glovebox né spazio nelle portiere! La MX-5 però è tecnologica, con uno schermo di 7” che ora integra Apple CarPlay e Android Auto, inoltre si può controllare l’infotainment con i tasti e il pomello fra i sedili, molto comodo e utile per evitare di distrarsi.

Parliamo ora della vera protagonista: la guida. Il nostro 2.0 da 184 Cv è una goduria, pieno ai bassi con una curva ascendente fino ai 7.500. È inoltre più “green”, con consumi e inquinamento rivisti in funzione della normativa Euro 6d-Temp. Iniettori e pistoni sono stati lavorati per migliorare l’efficienza, rendendo il 2.0 ancora più sfruttabile. Leggera, precisa, neutra di assetto, trazione posteriore, rumore pieno del motore…l’esperienza di guida pura perfetta.

Niente sbavature, le curve passano una dopo l’altra anche se in città, rendendo più leggeri i pensieri. Questa esperienza è disponibile dai 33.000 euro per la nostra versione, con motore 2.0 e con tettuccio RF. 

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La nostra Mazda MX-5 parcheggiata davanti alla Triennale.

Prima tappa: la Triennale

Il nostro tour alla scoperta di Milano su quattro ruote parte dalla Triennale. Dal 1923, Triennale Milano è l’istituzione italiana dedicata al design, all’architettura, alle arti visive, sceniche e performative. Al momento purtroppo chiusa, a causa dell’emergenza sanitaria.

Dal 2007 è sede del Triennale Design Museum un museo che cambia, attento alla storia e all’intero sistema del design (imprese, distretti produttivi, territorio, ricerca, editoria e formazione). Dal 2011 ospita anche il Teatro dell’Arte, tra i più significativi del panorama milanese.

Il Cimitero Monumentale, la memoria dei milanesi

La seconda tappa è il Cimitero Monumentale, progettato dall’architetto Carlo Maciachini e inaugurato nel 1866.

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La Mazda MX-5 costeggia i muri di cinta del Cimitero Monumentale.

Il Monumentale è una sorta di museo a cielo aperto (e tra l’altro – essendo un cimitero – non è stato chiuso per l’emergenza Covid e può essere visitato). Custodisce incredibili opere di arte funeraria, tempietti, obelischi e persino una copia in versione ridotta della Colonna Traiana.

Dai grattacieli alle case di ringhiera

La nostra corsa prosegue verso un’altra delle attrazioni milanesi: il quartiere Garibaldi con i suoi avveniristici grattacieli che fanno concorrenza alle skylines più famose del mondo.

Uno degli aspetti più affascinanti di Milano è la commistione tra vecchio e nuovo, tra tradizione e innovazione. Ed ecco che dopo la tappa nel quartiere Garibaldi, sfrecciamo lungo via Melchiorre Gioia fino a incontrare la Martesana, uno dei canali storici della città.

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La Mazda MX-5 lungo via Melchiorre Gioia.

Il Naviglio della Martesana è uno dei canali che collega Milano con il fiume Adda. Attualmente la parte di canale che scorre in città è stata interrata. Ma in fondo a via Melchiorre Gioia la Martesana riprende a scorrere a cielo aperto, e lungo le sue sponde corre un bel percorso ciclo-pedonale.

Affacciate ai lati del canale, si specchiano nell’acqua vecchie case di ringhiera. Alcune trasformate in ristoranti, osterie, locali.

Bicocca e Lambrate, i quartieri operai di Milano

Dalla Martesana, filiamo poi verso il quartiere Bicocca, che è stato il cuore di quell’area industriale che si era costituita ai primi del Novecento nella zona tra il comune di Greco e Sesto San Giovanni, e che per molti decenni ha rappresentato il simbolo dell’industrializzazione lombarda. Qui aveva sede tra l’altro lo stabilimento Pirelli, che dal 1907 trasferì qui i propri impianti divenendo una città nella città. Oggi questo quartiere è diventato uno dei più caratteristici e cool di Milano. Qui si trova per esempio Pirelli Hangar Bicocca, uno spazio creativo di 15.000 metri quadrati dove vengono allestite mostre ed eventi. L’edificio, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, comprende un’area dedicata ai servizi al pubblico e alle attività didattiche e tre spazi espositivi caratterizzati dalla presenza a vista degli elementi architettonici originali del secolo scorso.

La Mazda MX-5 davanti al Pirelli Hangar Bicocca, che in questo periodo è purtroppo chiuso a causa dell’emergenza sanitaria.

Ultima tappa di questa giornata milanese è il quartiere di Lambrate. Anche questo, come tutte le zone della città che una volta erano considerate periferia, ha subìto profonde trasformazioni negli ultimi anni. È rimasto attivo il vecchio deposito dei tram (che occupa un intero isolato compreso tra via Teodosio e via Leocavallo), ma intorno sono sorti nuovi locali, sedi universitarie, ristoranti. E poche centinaia di metri più in là si “sconfina” nel nuovo quartiere multietnico NoLo (North of Loreto).

A Lambrate si trovava la sede del centro sociale Leoncavallo. Ancora oggi i murales raccontano una storia di impegno politico e culturale.