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I 10 cibi più afrodisiaci per San Valentino

Si avvicina San Valentino, la festa degli innamorati. Tra fiori, cene, regali e pensieri romantici, anche il cibo ha una parte importante. Ma quali sono i cibi che, per proprietà, contesto, tradizione, sono considerati afrodisiaci? Nella storia, infatti, per folklore, superstizione, mitologia, ma anche per la forma o il colore di certi alimenti è stato attribuita loro una funzione nella stimolazione dei centri del piacere nel cervello, tali da aumentare l’eccitazione o le performance. Allora, di seguito, eccone dieci nella nostra TOP 10 della settimana E se pensate che si tratti solo di cibi esotici, bè, vi sorprenderete…

1. ASPARAGI

Sarà per quella forma un po così, che ricorda il membro maschile, ma per secoli diverse alcune culture del mondo hanno lodato gli asparagi  per le sue proprietà afrodisiache. I poeti greci li elogiavano nelle loro poesie erotiche e d’amore e sono nominati persino nel Kamasustra. Al di là della tradizione e della mitologia, questi ortaggi sono ricchi di calcio, vitamina E e potassio, che aiuta a purificare sia i reni che le vie urinarie, donando una carica di energia. Inoltre, l’acido aspartico, aiuta a eliminare l’eccesso di ammoniaca nel nostro organismo. L’ammoniaca, infatti, contribuisce a fare calare il desiderio sessuale e può portare a un senso di stanchezza.

2. MELAGRANA

L’albero del melograno e il suo frutto, nella mitologia greca, sono legati al mito di Afrodite, la dea dell’amore, da cui deriva il termine “afrodisiaco”. Si dice, infatti, che proprio nel giardino della dea venne piantato il primo albero di melograno. E i suoi frutti, per il grande numero dei semi, rossi e succosi, sono associati alla fertilità e all’abbondanza. Il succo di melagrana, poi, abbassa i livelli di cortisolo e favorisce l’aumento del testosterone negli uomini e il desiderio nelle donne, portando entrambi a un aumento del desiderio sessuale.

3. ANICE

L’anice era considerato un afrodisiaco molto popolare sia dagli antichi Greci che dai Romani. Il suo profumo intenso, infatti, si riteneva in grado di stimolare i centri del cervello adibiti al piacere. Per aumentare il desiderio sessuale e rinvigorire le prestazioni, quindi, il consiglio era quello di masticare semi di anice un po’ prima degli incontri galanti.

4. AVOCADO

L’avocado, che oggi troviamo con facilità in tutti i supermercati e utilizziamo per preparare diversi piatti, dalle insalate, al sushi alla famosa salsa guacamole, fin dai tempi antichissimi era considerato un frutto afrodisiaco. Il suo nome deriva dal termine azteco ahuacatl , che significa “testicolo”, dalla forma di questo frutto. Alla corte dell’imperatore Montezuma si riteneva che questo frutto fosse in grado di amplificare la passione sessuale, al punto che alle ragazze vergini era proibito uscire di casa durante la racconta degli avocado. Non solo: proprio gli avocado furono offerti in dono da Montezuma agli uomini di Cortez, per condividere le sue proprietà afrodisiache. I conquistadores li importarono poi in tutta Europa e l’avocado divenne il frutto “della passione” di Luigi XIV, che, soprattutto in tarda età, quando faceva più spesso cilecca, non se li faceva mai mancare. Gli avocado, inoltre, sono ricchi di vitamina E, che rafforza il sistema immunitario e donano alla pelle un aspetto più giovane. Sono ricchissimi anche di Omega 3, 6 e 0, i grassi buoni che agiscono da antiossidanti e migliorano i livelli di colesterolo.

5. BARBABIETOLE

Forse non piacciono a tutti, ma le barbabietole sono considerate afrodisiache in molte culture. Gli antichi romani, per esempio, credevano che le barbabietole, e il loro succo, fossero in grado non solo di fare innamorare, ma di aumentare anche il desiderio sessuale, al punto che esse compaiono anche negli affreschi che decorano le pareti del Lupanare di Pompei, una delle “case chiuse” più frequentate. Passando ai Greci, le barbabietole facevano parte dell’iconografia della dea dell’amore, Afrodite, che ne mangiava per aumentare il suo fascino. Qualcosa di vero, però, c’è: le barbabietole sono una fonte di triptofano e betaina, sostanze che favoriscono il benessere e il buonumore. Contengono poi boro, un minerale che aumenta la produzione di ormoni sessuali nell’organismo.

6. CIOCCOLATO

Se, in diverse culture, uno dei regali più gettonati per San Valentino è il cioccolato, un motivo ci sarà. Ebbene, il legame tra cioccolato e desiderio risale a molti secoli fa. Non per niente viene chiamato “il cibo degli dei”. Ai tempi dei Maya e degli Aztechi, per esempio, i baccelli di fave di cacao, da cui si ricava il cioccolato, erano usati sia come forma di valuta, sia come “pagamento” nei bordelli, in cambio di una notte di passione. Si dice, inoltre, che l’imperatore Montezuma consumasse più di cinquanta tazze di cioccolato al giorno per soddisfare le sue tante mogli. In tempi più recenti, Giacomo Casanova, le cui doti amatorie sono diventate proverbiali, parlava spesso dell’importanza del cioccolato nelle sue imprese amorose. Al di là di questo, il cioccolato contiene fenetilammina, uno stimolante che viene rilasciato dal cervello quando ci innamoriamo, e triptofano, che induce l’organismo a produrre serotonina, una sostanza chimica associata al buonumore e all’eccitazione sessuale. Inoltre, il gusto dolce e vellutato del cioccolato, lo rendono un fine pasto o uno spezza fame accattivante.

7. CAFFE’

Sicuramente non è tra gli afrodisiaci più noti, ma solo perché non è entrato nel “mito” o nelle tradizioni. In realtà, un alimento molto comune come il caffè, grazie al suo contenuto di caffeina, è in grado di aumentare la frequenza cardiaca e aumentare il flusso sanguigno (sì, anche…lì!), mentre gli alcaloidi contribuiscono ad aumentare la resistenza durante gli incontri amorosi. Sarà per questo che il primo invito è molto spesso quello di “andare a prendere un caffè”?

8. FRAGOLE

Nell’antica Grecia prima e nell’antica Roma poi, le fragole erano anch’esse associate ad Afrodite e alla sua corrispondente dea romana, Venere. La loro forma e il loro colore, infatti, ricordano un cuore, e, per significato traslato, l’amore, mentre il rosso richiamava la passione. Tanto è vero che, nel Medioevo, per tenere lontana la lussuria, era proibito consumare cibi rossi. Inoltre, si credeva che le bacche e i frutti di questo colore fossero portatori di poteri magici, non sempre benefici. Resta il fatto che le fragole contengono molta vitamina C e antiossidanti, che aiutano a contrastare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento, riducendo le infiammazioni. Sono anche belle da guardare e hanno un sapore dolce, che, nel classico “fragole e champagne” o “fragole e panna” costituiscono due binomi erotici per eccellenza.

9. MIELE

Avete presente la “Luna di miele”? Ebbene, il prezioso prodotto delle api non è citato a caso per nominare il periodo in cui gli sposi se ne stanno da soli dopo le nozze, dando sfogo alla passione, tentando magari di concepire un figlio. La tradizione è molto antica e risale ai Celti, quando alle coppie appena sposate veniva offerto l’idromele, una bevanda fermentata a base di miele, con la raccomandazione di continuarla a bere fino alla prima luna della loro unione per aumentare la fertilità. Lo stesso Ippocrate, il padre della medicina, prescriveva il miele per aumentare il vigore sessuale. E, anche qui, un pizzico di verità, c’è: il miele contiene boro, che contribuisce ad aumentare i livelli ormonali sia nell’uomo che nella donna, e ossido nitrico, che viene rilasciato nel sangue durante l’eccitazione.

10. FICHI

I fichi sono stati associati all’eros e alla sessualità per la loro forma, che ricorda l’organo femminile. Si dice che fossero tra i frutti preferiti di Cleopatra, mentre nell’antica Grecia erano ritenuti un simbolo dell’amore passionale. Tanto che, durante la raccolta di questi frutti, si celebrava anche un rituale che prevedeva rapporti sessuali. Proprio per questo valore simbolico nei culti pagani, con l’avvento del Cristianesimo si cercò di “smitizzare” la loro valenza erotica. La famosa “foglia di fico”, infatti, venne utilizzata per coprire le pudende di Adamo ed Eva e le loro foglie sono state in seguito associate alla modestia e al pudore. Questi frutti, in realtà, sono ricchi di antiossidanti, flavonoidi, fibre e potassio, un vero toccasana per l’organismo. Come consumarli a San Valentino? Con il miele o con il cioccolato, naturalmente. Sarete irresistibili!