Tutto è pronto. Le valige sono state fatte e l’itinerario definito. Avete deciso per una vacanza all’aria aperta, in bici, un pochino diversa dalle solite ferie a cui eravate abituati. Da alcuni mesi però avete notato che non avete più la solita vista. Gli oggetti sembrano offuscati, la visione sembra quasi avvolta nella nebbia. Niente paura. Può essere la cataratta, l’opacizzazione del cristallino naturale che abbiamo nell’occhio. Oggi con le tecnologie avanzate e le nuove lenti che sostituiscono il cristallino la vista potrà tornare nitida.
Di Dafne Cervi
La cataratta è stata considerata tradizionalmente una malattia della vecchiaia, e l’operazione per porvi rimedio una dolorosa necessità, spesso anche dagli esiti incerti. Niente di più sbagliato: oggi l’intervento può essere considerato come un’occasione per recuperare la vista che si aveva da giovani, correggendo in pratica tutti i difetti di vista, sia da vicino sia da lontano. Il merito va sicuramente ai progressi della medicina e delle tecniche chirurgiche, che hanno avuto un successo formidabile in termini di efficacia, di sicurezza e di tollerabilità.

Ma che cos’è effettivamente la cataratta?

“La cataratta è l’opacizzazione del cristallino, la piccola lente che abbiamo nell’occhio che svolge la funzione di focalizzare sulla retina le immagini: questa opacizzazione riduce la capacità visiva dell’occhio stesso”, dice Marco Fantozzi, medico oculista di Pescia, in provincia di Pistoia che opera presso Casa di Cura San Rossore a Pisa e tutor di Ultralaser (www.ultralaser.it) che da molti anni si occupa di cataratta. “Si tratta di una condizione parafisiologica nel senso che è un disturbo che si presenta nella quasi totalità delle persone superata una certa età, e non si può considerare una vera e propria patologia”.
Quali lenti scegliere
“Le lentine che vengono inserite possono essere monofocali, che hanno un solo fuoco immagine e per le altre distanze si necessita correzione ottica, oppure le multifocali che hanno più fuochi immagine per tutte le distanze e correggono anche la presbiopia– continua il dottor Fantozzi. “Oggi sono a disposizione anche le lenti trifiocali, che hanno tre fuochi d’immagine, per la visione lontana, intermedia e vicina, e le lenti denominate EDOF, che in pratica hanno un fuoco unico, ma anche una profondità di campo molto estesa”.
La novità, le lenti monofocali evolute
Alcuni pazienti possono fare più fatica di altri ad adattarsi alla visione con le lenti multifocali, che in alcuni casi producono fastidiosi aloni. Altri soggetti possono non avere un occhio adatto all’impianto delle multifocali. A tutte queste persone viene incontro ora l’ultima novità tecnologica: le lenti monofocali “evolute”.