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Come gli chef stellati scendono…in cucina contro il coronavirus

L’Italia delle stelle Michelin scende in campo, anzi, si mette ai fornelli o si impegna in raccolte fondi per sostenere il paese nella battaglia contro il coronavirus. Anche i loro ristoranti, con le ormai famose ricette gourmet, infatti, hanno dovuto chiudere i battenti per rispettare le misure anti contagio. Tuttavia, sono molti gli chef che si sono fatti promotori o hanno aderito in prima persona a iniziative di vario tipo per aiutare il personale sanitario, preparare piatti alle mense o farsi testimonial di raccolte fondi da destinare agli ospedali. Vediamone alcune, da nord a sud.

L’Italia delle “stelle”

Nel nostro paese, sono 374 i ristoranti a cui è stato conferito il prestigioso riconoscimento. Di questi, 11 possono vantare tre stelle, 35 due stelle e 328 una stella. La regione più “stellata” d’Italia è la Lombardia, con 62 ristoranti (tre con 3 stelle, 5 con due stelle e 54 con una), seguita dal Piemonte con 46 (un ristorante con 3 stelle, 4 con due e 41 con una stella), e dalla Campania con 44 (sei con 2 stelle e 38 “monostellati). Napoli, poi, detiene il record della provincia più “stellata”

Dal Friuli, Antonia Klugmann ci invita “a stare a casa”

Anche l’ex giudice di Masterchef Antonia Klugmann ha decido di “metterci la faccia”. La “stella” del ristorante “L’Argine a Vencò” di Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia, al confine con la Slovenia, ha infatti prestato il volto a uno degli spot della campagna “Io amo il Friuli Venezia Giulia: io resto a casa!”, lanciata dalla Regione per sensibilizzare i cittadini sui comportamenti da tenere durante l’emergenza coronavirus. Alla campagna ha preso parte anche un altro protagonista di Masterchef, Joe Bastianich.

Carlo Cracco cucina per il nuovo ospedale Milano City

Milano è la sua città d’adozione, nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele si trova il suo ristorante “Cracco”, ma nella città meneghina si trova anche “Carlo e Camilla in Segheria” di via Meda. Locali che hanno dovuto chiudere i battenti per l’emergenza sanitaria. Tuttavia, Carlo Cracco, una stella Michelin, non è stato con le mani in mano e ha voluto dare il suo contributo cucinando e servendo gli operai impegnati nel cantiere del nuovo ospedale alla Fiera di Milano City, destinato a ospitare nuove postazioni di terapia intensiva. Lo chef stellato, indossando guanti e mascherina, insieme a due suoi collaboratori, lo scorso 15 marzo ha preparato ben 100 pasti. Il menù ha previsto un’insalata di riso con verdure e una frittata con verza, zucca e castagne. Cracco ha anche dichiarato che, una volta ultimata la struttura, si dedicherà anche alla mensa.

A Milano, l’“Italia continua a cucinare” per una buona causa

Connotata dall’hashtag #milanokeepsoncooking la campagna di raccolta fondi a favore dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano ha un format semplice, ma che ha riscosso fin da subito un enorme successo. Ideata e lanciata dalla PR Alessia Rizzetto, ha visto rispondere all’appello più di sessanta chef, tra cui Giancarlo Perbellini, Claudio Sadler, Andrea Berton, Luigi Taglienti, Enrico Bartolini, Eugenio Boer, Andrea Aprea, Davide Oldani e Daniel Canzian. Sul sito https://alessiarizzetto.com/italia-keeps-on-cooking/ gli chef realizzano video ricette con sottotitoli anche in inglese, facili ed eseguibili da tutti per dare un messaggio positivo all’Italia in questo momento particolarmente difficile. Sul sito si possono anche acquistare i grembiuli il cui ricavato andrà a sostegno dell’Ospedale Sacco. Per aderire all’iniziativa e ricevere direttamente a casa il proprio si può mandare un’email a press@alessiarizzetto.com

A Bergamo menù “stellare” per il personale dell’Ospedale da campo

Bergamo è purtroppo una delle zone più colpite dal temibile Covid-19. Gli chef Chicco e Bobo Cerea del ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto, insignito di tre stelle Michelin, hanno deciso di gestire la mensa dell’Ospedale da Campo degli Alpini allestito nell’area dell’Ente Fiera di Bergamo da 230 posti. La famiglia Cerea si è offerta volontaria per cucinare per il personale sanitario, gli ausiliari e i pazienti ricoverati, ma lanciano un appello: servono le materie prime, gli ingredienti da trasformare in deliziose pietanze “stellate”. L’invito è rivolto a tutti coloro che ne hanno la possibilità, dai ristoratori alle aziende di generi alimentari e ai negozi di offrire approvvigionamenti. Per aderire si può mandare una email a cucinaospedaledacampo@vicook.it 

Kitchen Quarantine, le videoricette “stellate” di Massimo Bottura

Si chiama “Kitchen Quarantine” il programma di ricette “stellate” che va in onda ogni giorno alle 20 sul canale Instragram (www.instagram.com/massomobottura) di Massimo Bottura, titolare dell’Osteria Francescana di Modena, tre stelle Michelin e per due volte sul podio di Miglior Ristorante del Mondo. Se le porte del celebre ristorante sono chiuse, lo chef pluripremiato apre…quelle di casa. Nel format “casalingo”, infatti, lo si può vedere all’opera, insieme alla moglie Lara Gilmore e ai figli Charlie e Alexa, mentre dispensa consigli culinari alternati a ricette e preparazione ai fornelli. I video sono in inglese, poiché pubblico che lo segue è internazionale, ma le ricette sono italianissime, con ingredienti tipici della sua terra, quella modenese, che gli hanno fatto scalare la vetta della ristorazione mondiale. Ogni sera, troverete una ricetta diversa, dal “modenesissimo” cotechino al più esotico hummus.

Nelle Marche con Uliassi e Cedroni c’è più gusto a essere solidali

Sono entrambi nell’olimpo della ristorazione mondiale, ma non dimenticano la terra dove sono nati e cresciuti professionalmente e dove si trovano i loro ristoranti “stellati”. Mario Uliassi, titolare del ristorante che porta il suo nome a Senigallia e Moreno Cedroni, anima della “Madonnina del Pescatore” di Marzocca, due stelle Michelin, e del “Clandestino” di Portonovo, sulla riviera del Conero, sono i testimonial della raccolta fondi promossa dal Corriere Adriatico per sostenere l’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, l’ospedale regionali a Torrette e gli altri nosocomi marchigiani in prima linea per la lotto all’epidemia di coronavirus. Per aderire si può fare la propria donazione sul c/c presso Banca Finnat, IBAN 84 O 03087 03200 CC0100061040 con la causale “Corriere Adriatico per emergenza Coronavirus”.

A Roma, l’unione degli chef fa la forza

L’ospedale Spallanzani di Roma e il suo personale sanitario, tra medici, infermieri e ausiliari, può contare su una vera “task force”. Tanti grandi nomi dell’alta cucina si sono infatti resi disponibili per curare il menù della mensa. Tra questi Nabil Hadj Hassen di “Roscioli”, lo stesso titolare Alessandro Roscioli, Walter Regolanti di “Romolo al Porto”, Arcangelo Dandini de “L’Arcangelo”, Mario Sansone di “Marzapane” e Giuseppe Lo Iudice di “Retrobottega”. Qualche curiosità sul menù: pasta all’amatriciana e cacio e pepe, mezze maniche al ragù di mare, carciofi e pecorino, ragù di carne e funghi, per un totale di 400 porzioni al giorno.

A Caserta pizza e stelle

Non è “stellato” solo perché la celebre Guida Michelin non ha ancora incluso le pizzerie, ma Franco Pepe, titolare della pizzeria “Pepe in Grani” di Caiazzo, in provincia di Caserta è stato eletto “Miglior Pizzaiolo del Mondo” nella classifica 50 Top Pizza. Promotore di un calendario di incontri con i nomi più importanti dell’olimpo stellato, ha deciso di “sfruttare le conoscenze”. Se personalmente ha cominciato a sfornare le sue insuperabili pizze da distribuire alle persone in difficoltà, insieme alla chef stellata Rosanna Marziale ha avviato una raccolta fondi con l’hashtag #facciamorete per sostenere il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Civile di Caserta. Con le donazioni è già riuscito a donare un ventilatore polmonare e dieci maschere per la ventilazione, ma occorrono ancora presidi sanitari, tra cui mascherine, camici ecc.

A Torre del Greco (NA) piatti “stellati” per chi è in difficoltà

Una task force che mette in campo la Protezione Civile, le associazioni di volontariato Irt e “Gli occhi di Claudio” e il team del ristorante stellato José Restaurant della famiglia Confuorto con lo chef Domenico Iavarone per aiutare le persone in quarantena e i soggetti più fragili che, a causa dell’emergenza sanitaria, sono costretti a rimanere in casa. Le associazioni di volontariato si occupano di raccogliere le richieste, ma anche le donazioni, sia in denaro che in generi alimentari. Tra queste ultime ci sono stati 300 kg di pasta e 300 kg di passata di pomodoro, che sono state distribuite. Lo chef stellato e il suo team, invece, si occupano quotidianamente della preparazione dei pasti, che vengono forniti gratuitamente alle persone e alle famiglie in difficoltà.