Ferrari F40
In Auto Weekend in Arte

Ferrari F40 30 anni: rivediamola al Museo Ferrari di Maranello

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Il 2017 non rappresenta solo il compleanno per i 70 anni della Ferrari come costruttore indipendente di automobili. Segna anche un’altra ricorrenza molto suggestiva per gli appassionati: i 30 anni della Ferrari F40. Infatti proprio nel luglio 1987 venne presentata quella che divenne immediatamente l’emblema della supercar e, sotto molti aspetti, lo è ancora oggi. La cerimonia si tenne nell’allora centro civico di Maranello. Oggi quell’edificio ospita la sede del Museo Ferrari. Una meta certamente d’obbligo per un weekend all’insegna dell’assoluto automobilistico. Una visita che permette di tuffarsi nella storia dell’automobile tout court, soprattutto nella storia delle corse. Dove anche la F40 è esposta ancora oggi.

FERRARI F40, REGINA DELLE SUPERCAR

Ferrari F40

La Ferrari F40 ebbe un curioso destino, almeno per quanto riguarda i modelli col Cavallino rampante sulle fiancate. Progettata espressamente come vettura estrema da impegare nelle competizioni, partecipò invece a pochissime corse, esclusivamente da parte di clienti privati, senza nemmeno ottenere risultati di particolare rilievo. Diventò invece immediatamente l’oggetto del desiderio di tutti i super-facoltosi appassionati, collezionisti e anche oggetto di folli speculazioni. Fu praticamente l’ultimo modello proposto e supervisionato da Enzo Ferrari, il quale si sarebbe congedato dal mondo un anno dopo. La macchina doveva celebrare i 40 anni di storia dell’azienda. E lo fece col botto.

Ferrari F40

L’aggettivo “corsaiola”, spesso usato a sproposito, qui invece calzava come un guanto. Era sì omologata per uso stradale, però le piste costituivano il suo habitat naturale. Non era solo lo stupefacente motore, un V8 2.9 biturbo da 478 cavalli (potenza oggi alla portata di parecchie berline, mentre le hypercar viaggano intorno ai mille e più cavalli), un’evoluzione di quello montato sulla GTO. La F40 fu anche la prima auto di serie ad usare in elevata percentuale materiali compositi per la carrozzeria. Ciò diminuiva sensibilmente il peso complessivo. Il carico aerodinamico era garantito principalmente dall’enorme alettone posteriore.

Ferrari F40

Anche gli interni erano spartani, per risparmiare peso. L’unica concessione al comfort era l’aria condizionata di serie. I rivestimenti erano minimali, non c’erano nemmeno gli alzacristalli elettrici. Le portiere non avevano la maniglia interna, per aprire si doveva tirare un cavo. Elettronica zero, non c’erano né il servosterzo né l’ABS. Ciò non impediva alla F40 di frenare sull’asciutto da 100 a 0 in 37 metri, sapendo come farlo, ovviamente. Queste e mille altre attenzioni contenevano il peso a 1.100 Kg e consentivano prestazioni straordinarie: accelerazione da 0 a 100 in 4,1 secondi e velocità massima di 324 Km/h. Velocità da panico anche oggi. Nel 1987 la rese invece l’auto stradale più veloce del mondo, battendo la Porsche 959 uscita un anno prima, che arrivava “solo” a 314 Km/h, un’utilitaria.

IL MUSEO FERRARI DI MARANELLO, FERRARI F40 E TANTO ALTRO

Ferrari F40

Un esemplare di Ferrari F40 è conservato oggi al Museo Ferrari di Maranello. In questi mesi sono attive due mostre particolari. “Rosso infinito” celebra i 70 anni dell’azienda Ferrari facendo convergere alcuni dei modelli più prestigiosi, sia stradali che da competizione; ad esempio la 500 F2 che permise ad Alberto Ascari di vincere due campionati del mondo di Formula 1, nel 1952 e 1953; oppure la F2004, la monoposto che ha vinto più gran premi in F1 (15), sulla quale Michael Schumacher divorò il mondiale 2004 vincendo 13 corse su 18. Oppure le mitiche 250 TDF, GT e GTO; e le più moderne hypercar F50, Enzo, FXX K e LaFerrari. Invece la mostra “Under the Skin” è rivolta agli amanti della tecnica. Racconta lo sviluppo ingegneristico e creativo della Ferrari, tramite l’esposizione di disegni e motori, oltre a vetture come la capostipite 125 S.