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Ferrari 296 Speciale, Lamborghini Temerario e McLaren Artura

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Sfida tra Super Weekend Car ibride ricaricabili per viaggi sportivi e green

Nel panorama delle sportive ad alte prestazioni, l’evoluzione tecnologica ha dato vita a una nuova generazione di supercar ibride plug-in, capaci di coniugare emozioni di guida autentiche con una crescente attenzione alla sostenibilità. Le protagoniste di questa nuova era sono tre vetture straordinarie: Ferrari 296 Speciale, Lamborghini Temerario e McLaren Artura. Diverse per filosofia progettuale e carattere, ma accomunate dall’obiettivo di ridefinire il concetto di Weekend Car sportiva, anche in ottica green.

Ferrari 296 Speciale: la definizione di pura emozione

La 296 Speciale rappresenta la versione più radicale della 296 GTB, una berlinetta a motore centrale-posteriore che incarna l’anima più pura del marchio di Maranello.

Spinta da un V6 biturbo da 3.0 litri abbinato a un’unità elettrica, eroga una potenza complessiva di 880 CV. Grazie al sistema ibrido plug-in, è possibile percorrere anche tratti urbani in modalità completamente elettrica, con un’autonomia di circa 25 km a zero emissioni. Incredibili le prestazioni dichiarate: 0-100 km/h in soli 2,8 secondi e oltre 330 km/h di velocità massima.

  

Il peso contenuto, l’aerodinamica attiva e le soluzioni derivate dal mondo racing rendono la 296 Speciale una supercar che non teme il confronto su pista, ma che si lascia godere anche nei viaggi del fine settimana grazie a un’abitabilità sorprendentemente matura per una Ferrari di questa categoria.

Lamborghini Temerario: debutto elettrificato con stile

La Temerario è la nuova proposta ibrida plug-in di Sant’Agata Bolognese, chiamata a raccogliere l’eredità spirituale della Huracán, portando con sé un’estetica ancora più spigolosa e aggressiva, e una meccanica totalmente riprogettata. 

Il cuore del sistema è un V8 biturbo affiancato da tre motori elettrici, per una potenza stimata superiore ai 920 CV. Prestazioni da ultrlo: 2,7 secondi per raggiungere i 100 km a fermo e oltre 340 km/h di velocità massima.

Lungo quasi 4,7 metri, con un peso di circa 1.800 kg, il modello promette una dinamica di guida raffinata e un assetto gestito elettronicamente per affrontare sia la pista che le strade di montagna con assoluta precisione. L’autonomia in elettrico sarà allineata alle concorrenti, ma ciò che distingue la Temerario è il design estremo e l’inedita sinergia tra prestazioni e presenza scenica.

McLaren Artura: leggerezza e tecnologia britannica

Prima vera ibrida plug-in della casa di Woking, la McLaren Artura punta tutto su un approccio scientifico alla sportività. Il powertrain è composto da un V6 3.0 biturbo e da un motore elettrico integrato nel cambio, per una potenza combinata di 700 CV. Il peso a secco inferiore ai 1.498 kg e una distribuzione dei pesi impeccabile le conferiscono una maneggevolezza fuori dal comune. L’Artura scatta da 0 a 100 km/h in 3 secondi netti e può raggiungere i 330 km/h.

Il telaio in fibra di carbonio e l’attenzione maniacale alla riduzione delle masse fanno dell’Artura una vera danzatrice tra le curve.

L’autonomia in elettrico si attesta intorno ai 30 km, e le modalità di guida multiple consentono di passare da una silenziosa city car a una belva da track day in un attimo.

Tre filosofie, una sola missione

Queste tre supercar rappresentano la risposta delle rispettive case all’evoluzione della mobilità sportiva, dove sostenibilità e piacere di guida non sono più concetti antitetici. Ferrari continua a incarnare il mito attraverso una fusione esplosiva tra prestazioni e raffinatezza; Lamborghini osa con un design provocatorio e una meccanica inedita; McLaren punta sulla leggerezza e sull’efficienza progettuale.

Sono vetture pensate per clienti che desiderano vivere esperienze ad alto tasso adrenalinico, senza rinunciare a un’impronta ambientale più contenuta e alla possibilità di spostarsi, anche nel weekend, con un’anima più green.

In un mondo in rapida trasformazione, queste tre Super Weekend Car dimostrano che il futuro delle emozioni automobilistiche passa anche dalla spina.