Per una volta

….E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2° GIORNO)

image_pdfimage_print

di Isa Grassano

I chiostri delle Monacelle danno sulle impervie Gravine e godersi da qui le prime ore del mattino è davvero uno spettacolo. Dopo una ricca colazione, non dimenticate di assaggiare il pane igp, morbido e croccante, siete pronti per una seconda giornata alla scoperta di questa città senza tempo.

Dalla Cattedrale, tornate verso via delle Beccherie, la vecchia via “delle vuccerie” (macellerie). Oggi è rimasta solo una bottega che vende carne, ma in compenso ci sono numerosi laboratori con artigiani che lavorano il legno, la terracotta, dipingono a mano e molti negozi di souvenir.

Da qui raggiungerete piazza Vittorio Veneto con il belvedere Guerricchio e il mega elefante di Dalì (l’Elefante Spaziale). Si possono ammirare tre opere del maestro catalano sparse per le strade o le piazze (anche il Piano Surrealista e la Danza del Tempo); le altre, che comprendono sculture museali grandi e piccole, illustrazioni, opere in vetro, libri illustrati e arredi, sono state collocate nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci nel cuore dei Sassi. Fino al 30 novembre 2019 ospita la mostra, organizzata da Dalì Universe con il Circolo La Scaletta, “Salvador Dalí – La persistenza degli Opposti” (www.daliamatera.it).

E poco più avanti da piazza Vittorio Veneto c’è il mio posto del cuore. Un angolo poco conosciuto, intimo e raccolto, in via San Biagio dove si affaccia la chiesa di San Giovanni Battista, considerata il gioiello architettonico del Medioevo per la raffinata decorazione. Qui, quando ero ragazzina, andavo ogni domenica per la celebrazione liturgica.

Poi sarete pronti per scendere nei Sassi, per addentrarvi tra queste stradine tortuose che si susseguono e s’intersecano, attratti dalla luce e pure dallo sventolio dei panni stesi che infonde quel senso di quotidiano.

foto Lucrezia Argentiero

Infine, prima di partire ricordate di prendere una cartolina illustrata e celebrativa della città. Sono distribuite gratuitamente grazie a una iniziativa della Pro Loco. Tra i responsabili del progetto c’è Luca Petruzzellis che dice: «…una riporta Mariangela Melato sul set del film “l’albero di Guernica” del regista spagnolo Fernando Arrabel, girato nel 1975. Un’altra raffigura il cucù, un fischietto a forma di gallo. Un tempo era un pegno di promessa d’amore, oggi è un portafortuna». Provare per credere.

foto Lucrezia Argentiero

LA MIA TOP TEN 

IN ITALIA

1) Aosta, per fare un vero e proprio viaggio a ritroso negli anni, fino a 6000 anni indietro nell’Area Megalitica. All’interno si alternano testimonianze archeologiche dal Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e del Rame.

2) Bologna, la città dove vivo, per visitare la casa di Lucio Dalla, all’interno del palazzo quattrocentesco Palazzo Fontana in via D’Azeglio, che a partire da metà gennaio resterà aperta ogni venerdì (visite prenotabili con Bologna Welcome).

3) Castelmezzano e Pietrapertosa, due tra i borghi più belli d’Italia posti su due speroni rocciosi delle Dolomiti Lucane. A Castelmezzano si possono scorgere tracce dei templari, a Pietrapertosa il passato legato agli arabi.

4) Matera, per quanto descritto sopra

5) Milano, per andare sulle tracce di Leonardo da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla sua morte. A Palazzo Reale, dal 4 marzo, va in scena il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo. E per la cena ci si ferma dal nuovo ristorante Al Mercante, anche bottega storica, proprio accanto alla Pinacoteca Ambrosiana. Si mangia cucina tradizionale rivisitata, circondati dalle opere artistiche di Achille Funi.

IN THE WORLD

 1) Cipro, la terza isola più grande del Mediterraneo, dopo la Sicilia e la Sardegna, è una sorta di eden. Lo scoglio di Afrodite (a circa 25 chilometri da Pafos), chiamato “Petra tou Romiou”, è uno dei tratti più belli del litorale, dove, si dice, che la divinità emerse dalle onde del mare. E vi è anche una curiosità: un lago salato, un po’ fuori la città di Larnaca, il regno dei fenicotteri rosa.

2) Dresda, per visitare la pinacoteca Gemäldegalerie Alte Meister nello Zwinger, la casa degli Angioletti più imitati al mondo (resi celebri da Fiorucci), ovvero “la Madonna Sistina”, opera di Raffaello Sanzio. E ancora il teatro dell’opera Semperoper. Nei dintorni si raggiunge il Castello di Pillnitz, a soli 15 km, con un grande parco circostante con piante e fiori da tutto il mondo. Per lo shopping vale una tappa, la storica Manifattura di porcellana di Meißen.

3) Gozo. Appena scesi dal traghetto, si ha la sensazione di essere catapultati in un altro mondo. Rilassato e dai ritmi lenti. Ci si può distendere al sole nella baia di Ramla I-Hamra, con una sabbia rossastra e acque cristalline. Secondo la leggenda, questa zona fu il palcoscenico dell’incontro tra la Ninfa Calipso e Ulisse. Oppure si va a Xlendi Bay, a sud di Vittoria, situata in una stretta valle, con un porto protetto e una flotta di barche di pescatori.

4) Groningen. Una città al nord dell’Olanda dove tutti si muovono in bici, in qualsiasi stagione. Ogni chilometro di strada ha una corsia ciclabile, con pannelli che indicano le direzioni. Da non perdere un giro nel centro storico che ruota attorno al Martinitoren, la torre della cattedrale del 1400 dalla struttura gotica, dedicata a San Martino, visibile da più parti grazie ai 97 metri di altezza e divenuta il simbolo.

5) Lisbona, per scoprire che è intrisa di misteri e leggende, a cominciare da quella relativa alla sua fondazione: si narra infatti che sia stato il mitico Ulisse a fondarla essendosi avventurato oltre le Colonne d’Ercole. Si gira a bordo del mitico tram eléctrico giallo n. 28, il modo migliore per raggiungere i posti più noti. Per dormire, l’hotel Lisboa Plaza, due passi da Avenida da Liberdade, un hotel storico aperto negli anni cinquanta, con i pavimenti di parquet originali.