Cossano Belbo, nelle Langhe di Cesare Pavese

Situato nella Valle del Belbo, nella bassa Langa, Cossano è la culla della coltivazione della vite. Qui nascono i pregiati Moscato d’Asti DOCG, il Dolcetto e il Furmentin, ma è anche zona di coltivazione delle gustose Nocciole del Piemonte. Tra le ricette tipiche, troviamo i tajerin, tagliatelle sottili che si accompagnano con sughi di funghi, di carne e con il pregiato Tartufo Bianco di Alba. Troviamo poi i Ravioli al plin, il fritto misto piemontese, la carne battuta al coltello, i succulenti brasati e gli arrosti preparati con la carne dei blasonati bovini di razza piemontese.

Ma queste sono anche le terre di Cesare Pavese, che nel suo “La luna e i falò” cita la fontana dello Scorrone, e di Beppe Fenoglio. Al crocevia delle due zone “letterarie” passa anche il percorso della “Via del Sale” che conduce al Santuario della Madonna della Rovere, prima tappa della nostra mattinata. A questo luogo sacro è legata una leggenda. Costruito alla fine del 1700, si dice che sorga dove, un tempo, si trovava una grande quercia di rovere da qui sgorgava miracolosamente olio. La chiesa lo fece abbattere e con il legno fece scolpire una statua della Madonna. Nel luogo in cui sorgeva la quercia fece costruire una cappella votiva che, grazie alla devozione dei fedeli divenne presto un santuario.

Tornando in paese, merita una visita la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, che conserva alcuni ex voto dedicati a padre Simone di San Stanislao, che, nel 700, compì alcune guarigioni miracolose. Tuttavia, le Langhe vogliono dire anche buon cibo e tradizioni. Vale una tappa il Mulino a pietra Marino (www.mulinomarino.it), in via Della Patria, che produce farine biologiche macinate ancora a pietra, conosciute ed esportate in Italia e all’estero. Tra queste, la farina gialla per preparare la polenta “taragna”, il kamut e farine di farro, semi antichi, segale e grano saraceno.

Per gustare i celebri dolci alle nocciole, come la torta e i baci di dama, e gli amaretti, ci si ferma invece alla Pasticceria Capello, in Piazza Giovanni Balbo, mentre presso il Bar Gelateria da Jano, Rossella Balbo propone il gelato al Moscato.

SECONDO GIORNO: Santo Stefano Belbo

Percorrendo la SP 592, in circa 5 minuti raggiungiamo Santo Stefano Belbo (www.santostefanobelbo.it) , il paese natale di Cesare Pavese, che qui nacque il 9 settembre 1908. Qui tutto parla di lui e allo scrittore morto suicida è dedicato il Centro Studi Cesare Pavese (www.fondazionecesarepavese.it) che conserva libri, documenti e molto altro materiale sulla sua vita e le sue opere. Vale la pena fare una tappa anche al Museo e Casa Natale di Cesare Pavese, per ammirare le stanze, le collezioni fotografiche, i manoscritti dello scrittore.

Altro centro culturale di rilievo è la Casa Museo di Nuto, il falegname legato da una grande amicizia con Pavese. Nella casa è conservata una collezione di strumenti musicali, fotografie e utensili da lavoro. Ultima tappa della giornata, la Casa Vinicola Abbazia (www.abbazia.com) che sorge ai piedi della collina Moncucco e che un tempo era un antico convento benedettino, a sua volta costruito sulle vestigia di un tempio romano dedicato a Giove. Qui si possono acquistare e degustare il Moscato e gli altri celebri vini delle Langhe.

 Tajarin al Tartufo Bianco d’Alba

Più piccoli delle tagliatelle, i tajarin sono una pasta tradizionale piemontese, da abbinare a sughi di carne, ai funghi o, come in questo caso, al raffinato Tartufo Bianco d’Alba

Ingredienti

  • 350 gr di farina
  • 3 uova intere + 2 tuorli
  • Parmigiano Reggiano grattugiato
  • Tartufo Bianco d’Alba q.b.
  • 3/4 foglie di salvia
  • sale

Disponete la farina su una spianatoia e versate al centro i tuorli di tre uova e un pizzico di sale. Impastate e lasciate riposare per un quarto d’ora. Tirate la sfoglia molto sottile con il mattarello o a macchina. Fatela asciugare, ma non seccare. Arrotolatela e ricavate i tajarin servendovi di un coltello largo e piatto. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per circa 2 minuti. In una padella, fate sciogliere una noce di burro e aggiungete le foglie di salvia. Scolate i tajarin e rigirateli nel burro fuso. Servite spolverizzandoli con il Parmigiano grattugiato e una grattatina di Tartufo bianco di Alba.

COME ARRIVARE 

In auto si raggiunge prima Asti con l’A21 Torino-Piacenza. Da Milano, si può percorrere la A7 fino a Tortona e poi la A21 in direzione Asti-Torino. Da Genova, di prende la A26 da Voltri ad Alessandria e poi la A21 fino ad Asti. Da qui si prende poi la A33 seguendo le indicazioni per Cossano.

DOVE MANGIARE 

*Trattoria della Posta da Camulin, Corso F.lli Negro 3, Cossano. Tel 0141/88126.

*Il Ristorante di Guido da Costigliole, loc. San Maurizio, Santo Stefano Belbo, tel 0141/844455, www.guidosanmaurizio.com.

DOVE DORMIRE   

*Agriturismo San Bovo, loc. San Bovo 16, Cossano Belbo, tel 0141/88328, www.agriturismosanbovo.com.

*La Bossolasca, via Robini 22, Santo Stefano Belbo, tel 0141/840613. www.labossolasca.it.

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INFO
www.comune.cossanobelbo.cn.it