Un weekend tra natura, castelli, arte di strada e…mostri

È già tempo di pensare al prossimo weekend, quello del 21 e 22 ottobre. Se in tutta Italia si pregusta già la festa di Halloween, tra zucche e creature spaventose, la natura dà il meglio di sé, tra piante, fiori, ma anche frutti della terra, come funghi e tartufi. Ecco, allora, nel nostro appuntamento settimanale, i consigli su che cosa fare e dove andare.

A Masino (TO), “Tre giorni al castello”

Dal 20 al 22 ottobre, nel Castello e nel Parco di Masino (via del Castello 1), nel torinese, si tiene “Tre giorni per il giardino”, una grande manifestazione che ha come tema “l’albero”, simbolo di vita e armonia con la natura. Oltre alla vasta selezione di piante e fiori per abbellire il giardino, l’orto e il balcone, sono in programma mostre, dimostrazioni pratiche, incontri culturali con esperti e appassionati che illustreranno le bellezze e i benefici del contatto con le piante, gli alberi e i fiori.

La mostra mercato prevede la partecipazione di oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia e da Oltralpe che esporranno le loro collezioni per giardini e terrazzi e dispenseranno consigli per la cura del verde. Si potranno conoscere e acquistare piante erbacee perenni, biennali e annuali da fiore, piante da frutto e da orto, anche antiche, erbe aromatiche e medicinali, piante acquatiche, succulente, e sementi varie. Gli esperti parleranno invece del ruolo fondamentale degli alberi per la vita del pianeta, si conosceranno le reti invisibili e visibili che si creano tra loro e si affronteranno le tematiche e le tecniche di coltivazione e manutenzione.

Non solo, ci saranno focus sui benefici che il verde ha sulla salute e sulla psiche umana ed esempi virtuosi di relazioni albero-uomo-città. Non mancheranno performance musicali ispirate agli alberi con strumenti ottenuti con oggetti della natura, come legno, bambù, sassi, frutti, conchiglie, e laboratori per bambini per lavorare la terracotta e un laboratorio di intreccio per bambini dai 5 anni in su.

INFO: www.fondoambiente.it

A Milano due festival dedicati a vino e tartufi

Dal 20 al 22 ottobre, Piazza città di Lombardia, a Milano, ospita due grandi eventi enogastronomici: la 9° edizione di Milano in Vino e la prima edizione del Festival del Fungo e del Tartufo Lombardo. Il primo è diventato ormai un appuntamento fisso per gli appassionati e prevede la presenza di più di cinquanta cantine provenienti da tutta Italia e più di trecento etichette che offriranno una panoramica sulla grande biodiversità della produzione vitivinicola italiana. Si potrà poi parlare con i vignaioli e acquistare direttamente in loco. Novità di questa edizione, la presenza di alcuni vini d’Oltralpe con una selezione di Chablis, Pinot Noir e Champagne.

Il Festival del Fungo e del Tartufo Lombardo, invece, offre un’esperienza a tutto tondo per scoprire il mondo dei tartufi e dei funghi. Si potranno acquistare direttamente dagli espositori ma anche assaggiare alcune ricette della tradizionale cucina italiana a base di funghi e tartufi, preparati al momento, tra cui Tajarin al Tartufo, Tartare di Bovino e Tartufo Nero, Uova al Tartufo, Tagliatelle ai Funghi Porcini, Polenta con Funghi e Taleggio, sono solo alcuni esempi dei piatti che si potranno trovare a Milano in Vino & Festival del Fungo e del Tartufo. Non mancherà nemmeno una speciale Mostra Micologica e, grazie alla presenza di un esperto, si imparerà a riconoscere un fungo buono da uno velenoso, apprendere i metodi di conservazione e di tutela dell’ambiente.

INFO: Orario: ven 18-24, sab 14-24, dome 12-20. Ingresso: Milano in Vino € 10 (comprensivi di calice, taschina e 4 degustazioni), Festival del tartufo gratis.

A Misa (Ve) torna la Giornata delle Ville Venete

Sabato 21 e domenica 22 ottobre, Villa Widemann, a Misa (VE) partecipa con due iniziative alla seconda edizione della Giornata delle Ville Venete. Si comincia sabato 21, con “Yoga al parco”, dalle 14.30, un’occasione unica per praticare questa disciplina all’interno di un Parco monumentale, popolato da alberi secolari, in questo periodo con i colori autunnali, un laghetto ottocentesco e numerosi personaggi mitologici in pietra. L’iniziativa comprende anche la visita guidata alla casa dominicale, al giardino storico e al parco. La lezione di yoga, adatta a tutti, sarà tenuta da Cristina Piovesan e riguarderà Asana, Pranayama e meditazione. Prenotazione obbligatoria. Quota di partecipazione: € 15 comprensivi di lezione di yoga e visita guidata, bambini 6-11 anni € 5, bambini 0-5 anni gratis.

Domenica 22 ottobre, invece, è in programma “Aperitivo con l’arte”, un appuntamento che mette in relazione arte, storia, cultura e gastronomia, con l’opportunità di visitare Villa Widmann e conoscere la storia delle famiglie che l’hanno abitata negli anni, ammirare i magnifici affreschi e gli imponenti lampadari che decorano le stanze in cui i proprietari amavano trascorrere le loro estati, tra banchetti sontuosi e feste danzanti. Seguirà un gustoso aperitivo con un calice di prosecco (o bibita analcolica) e un cicchetto della tradizione veneta. Quota di partecipazione: € 10 su prenotazione, max 20 partecipanti.

INFO: tel 041/5600690 o villawidmann@servizimetropolitani.ve.it

A Roma arriva la fiera Horror Show

Sabato 21 e domenica 22 ottobre, presso Cinecittà World (in via Alberti) si tiene la prima Cinefiera Horror Show, la prima fiera in Italia dedicata al mondo di Halloween, che promette due giorni all’insegna del mondo dell’horror, tra contest originali, spettacoli, make up point per trasformarsi in creature mostruose, dimostrazioni di make up body art e laboratori per bambini. Nell’Horror Village, che sorge tra zucche, bare, balle di fieno, ci saranno espositori e le bare del cinema horror dove scattarsi foto insieme a IT, Frankenstein, Freddy Krueger, Jason di Venerdì 13, Dracula e Ghost Face di Scream.

Le aree Manikomio e Horror House saranno infestate dai migliori figuranti horror. Sabato 21, poi, ci sarà il Contest Dark Halloween Cosplay e lo spettacolo Live Vix Vocal, con le voci italiane di Mercoledì Addams, Leonardo di Caprio, Angelina Jolie, Jennifer Anniston e delle serie Tv La Casa di Carta, The Walking Dead e Thor. Domenica, dalle 15, presso il Teatro 4, andranno invece in onda teaser e trailer di film Horror, mentre, alle 16, si alza il siparo sullo show live “Ore d’Orrore” per scoprire i segreti del genere più ricco di suspense. Fino alle 17, poi, splendide modelle si trasformeranno in creature spaventose grazie alla body art.

INFO: www.cinecittaworld.it

A Napoli arriva Orto d’Ottobre

Domenica 22 ottobre l’Orto Botanico di Napoli, in via Foria 223, aprirà in via straordinaria per la prima edizione di “Orto d’Ottobre”, un evento dedicato al fantastico mondo delle zucche. Dalle 9 alle 16.30, si potrà prendere parte a diverse attività per scoprire l’incredibile biodiversità e gli usi dell’ortaggio più colorato dell’autunno. Ci sarà un’esposizione didattico-scientifica di diverse varietà di zucca, dalle orticole alle ornamentali.

Non può mancare poi una dimostrazione di intaglio e decorazione di zucche per adulti e bambini, a cura del fruit designer Emanuele Frigenti. Ci sarà poi il laboratorio culinario (a pagamento) “La zucca in cucina”, a cura di Lillerie, per imparare ricette dolci e salate a base di zucca. In programma anche visite guidate gratuite all’orto botanico, e un laboratorio di giardinaggio gratuito sulla coltivazione degli ortaggi autunnali a cura dei tecnici specializzati dell’Orto Botanico.

INFO: eventiobn@unina.it

A Palermo torna il Ballarò Buskers Festival

Dal 20 al 22 ottobre, nel quartiere l’Albergheria, simbolo della multiculturalità di Palermo torna il Ballarò Buskers, il festival internazionale di circo contemporaneo e del teatro di strada, giunto alla sua settima edizione. La manifestazione, che avrà come tema “Spazi di cura. Cura degli spazi”, si tiene in otto piazze del rione: Pizza Casa Professa, Campo Plesso Cascino, Chiostro della Biblioteca di Casa Professa, Piazza Mediterraneo, Piazza San Nicolò, Piazza Santa Chiara, Campo dell’Oratorio di Santa Chiara e Piazza Brunaccini.

Artisti e performer internazionali e di circo contemporaneo si approprieranno degli spazi del quartiere, rimodulando e adattando a essi le loro performance e, nello stesso tempo, trasformando l’Alberghieria in un grande palcoscenico a cielo aperto.

INFO: www.ballarobuskers.it




RAVENNA: weekend “gourmet” nella Capitale dei Mosaico. Mosaicista anche tu?

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Ami la storia e l’arte? Vuoi scoprire la buona cucina regionale italiana? Sei un amante del mosaico? Vorresti creare un ‘tuo’ mosaico?
Segna in agenda: “Weekend a Ravenna,” per scoprire una tra le più belle città del mondo, sognare davanti ai suoi mosaici, imparare questa meravigliosa forma d’arte e gustare la schietta cucina romagnola.
Tra realtà, leggende e segreti…


Ravenna è un luogo con un passato davvero prestigioso, tre volte capitale: dell’Impero Romano d’Occidente, del regno di Teodorico e dell’Impero bizantino in Europa, fino all’VIII secolo d.C. Durante questo periodo di ricchezza e prestigio, furono costruiti chiese e mausolei, splendidamente decorati con meravigliosi mosaici, sicuramente i più scintillanti e famosi del mondo, così preziosi da  essere stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996.

Basilica di San Vitale
È considerata uno dei più importanti esempi di arte paleocristiana e rappresenta un perfetto incontro tra tradizioni orientali e occidentali. La vera meraviglia sono gli abbaglianti mosaici bizantini che decorano il presbiterio e il coro.
Riccamente vestita, trionfa l’Imperatrice Teodora donna dal passato ” leggero”. La sua bellezza sfolgorante conquistò l’imperatore Giustiniano I, assieme al quale regnò, in parte collaborando nella gestione del potere. Chi la onora per le numerose opere benefiche, chi invece ne vede esclusivamente il lato negativo, descrivendone la giovinezza dissoluta come attrice del circo e prostituta, prima della sua conversione e del matrimonio,

E’ davvero emozionante trovarsi a tu per tu con la bellissima sovrana di Ravenna. Beh, anche Teodora aveva  i suoi segreti di bellezza, perlomeno così sostiene l’ Erboristeria in Via Salara che vende appunto i Segreti di Teodora.

Mausoleo dell’Imperatrice Galla Placidia
Varcate l’ingresso e guardate in alto, entrerete in un mondo magico dal cielo blu trapuntato da stelle dorate. Le preziose tessere sono in oro e lapislazzolo. Davvero mozzafiato.
Si racconta che il compositore Cole Porter, dopo una visita a questo edificio,  fosse stato ispirato a scrivere la canzone“ Night and Day ”, forse la sua composizione più conosciuta.

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Basilica di San Giovanni Evangelista
Uno dei miei luoghi preferiti. Non solo per i teneri mosaici pavimentali, vagamente naif, che sembrano fatti da mani di giovani studenti, ma anche perchè c’è una misteriosa leggenda che coinvolge proprio l’imperatrice.
Si racconta infatti La sera prima della consacrazione della Basilica dedicata a San Giovanni Evangelista, Galla Placidia vide apparire una figura luminosa. Era proprio San Giovanni! Galla si prostrò ai suoi piedi e quando la figura sparì, le restò in mano il sandalo del santo. L’episodio è raffigurato sul portale medievale, antistante la Basilica, location perfetta per una foto-souvenir…
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
Poco distante dal centro, troverete un’ altra meraviglia, eretta nel 505 e dichiarata nel Patrimonio Mondiale Unesco nel 1996. Le pareti nella navata centrale sono completamente decorate con mosaici dorati che rappresentano il più antico ciclo musivo del Nuovo Testamento, dove le figure umane sono quasi completamente assenti, a significare che tutto è simbolo. Il prato verdeggiante, costellato di fiori, sassi, cespugli, uccelli, si distende senza profondità prospettica, privo di vita concreta. Il contrasto tra il verde e l’oro crea un’atmosfera che ipnotizza lo spettatore.
Molti artisti e scrittori famosi si sono innamorati di Ravenna. Nomi come George Byron, Gustav Klimt, Oscar Wilde e Dante Alighieri, l’autore della Divina Commedia e padre della lingua italiana, che ha trascorso gli ultimi tre anni della sua vita a Ravenna.


Nella “zona di silenzio dedicata a Dante” potrete visitare la Tomba di Dante, situata in un piccolo tempio neoclassico risalente al 18 ° secolo, proprio accanto alla Basilica di San Francesco che al suo interno nasconde un bellissimo segreto: una finestrella sotterranea che offre una favolosa vista sulla Cripta dai pavimenti mosaicati.

Si trova sotto il livello del mare e perciò piena d’acqua e pesciolini rossi. Un ‘mmagine che non dimenticherete facilmente.
I segreti della tomba di Dante
Ma qual è la storia della sua sepoltura? Tra leggende e verità, circolano moltre storie sui travagliati viaggi che fece la salma del Poeta, letteralmmente rubata da frati francescani, che in seguito tolsero le ossa dall’urna per nasconderlle in una cassetta murata nell’attiguo oratorio. Nessuno ne seppe più nulla, finchè nel 1865 un operaio trovò per caso una rustica cassetta di legno decorata con la scritta ‘Ossa di Dante’.Oggi è conservata nel Museo di Dante che propone un viaggio lungo otto stanze, attraverso le opere e i giorni, la vita e la memoria del poeta più conosciuto al mondo. Un percorso innovativo e immersivo, tra storia e immagini, per fare esperienza e conoscenza dell’avventura umana, della vicenda artistica, della Commedia e della successiva fortuna di Dante.
Un museo creato per un pubblico variegato e anche internazionale, pensato per creare un’esperienza emozionale e, al contempo, cognitiva, grazie a un uso ragionato dell’interattività e della multimedialità e una presenza significativa di reperti e oggetti di grande suggestione,

MAR Museo d’Arte di Ravenna
Ospitato nella Loggetta Lombardesca, il monastero del XVI secolo dell’adiacente Abbazia di Santa Maria a Porto, come parte di un insieme più ampio, il Museo d’Arte di Ravenna ospita mostre periodiche con artisti e pittori di fama nazionale e internazionale.

Una galleria del MAR

Fino al 14 gennaio 2024 spiterà BURRIRAVENNAORO, un’importante mostra dedicata ad Alberto Burri, artista di fama mondiale, che negli anni Ottanta, aveva avviato con Ravenna un intenso rapporto artistico, segnato dalla concezione di alcuni cicli di opere ispirate proprio alla storia e alla cultura artistica della città.

Un’opera di Burri

 Guidarello: le labbra più sexy del Rinascimento.
Sempre al MAR, sosta d’obbligo alla scultura del leggendario  (e bellissimo) Guidarello Guidarelli,  Quest’opera cinquecentesca è sempre stata oggetto di ammirazione per la bellezza del suo viso e sopratutto delle sue labbra…Si diceva infatti che se una donna avesse baciato le sue labbra, si sarebbe maritata entro l’anno. Scoppiò una tale ‘bacio-mania’ che la lastra originale dovette essere sostituita con una copia. Oggi è tornata l’originale, ma è severamente vietato avvicinarsi, quindi care zitelle… alla larga!

Battistero Neoniano
Pronti a una visione da capogiro? La prossima tappa, patrimonio mondiale dell’UNESCO, vanta uno strabiliante soffitto coperto di meravigliosi mosaici colorati che rappresentano il corteo dei dodici apostoli e con, nel clipeo centrale, il battesimo di Cristo, rappresentato uomo giovane e nudo, immerso nell’acqua fino ai fianchi. Una visione da capogiro e… proprio per evitare giramenti di testa, troverete numerose sedie posizionate in circolo. Quindi sedetevi e ammirate. Lo spazio è contenuto , meglio prenotare una slot a voi conveniente. Prenotate qui

Ravenna oggi
Non pensate che la scena artistica della città sia ferma nel passato. Troverete anche mosaici moderni sparsi per le strade di Ravenna e nascosti nei piccoli atelier di artisti locali del mosaico, mentre un ricco calendario di concerti, mostre, festival si svolgono all’interno della città e attirano appassionati mosaicisti da tutto il mondo. Le notti magiche della rassegna Mosaico di Notte che

nei mesi di Luglio e Agosto permette di visitare la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia anche di sera.

Il museo del mosaico
TAMO è un museo dedicato al mosaico, antico e contemporaneo con un percorso multimediale che va dai pregiati smalti veneziani  a un “laboratorio” dell’Arte del Mosaico a modelli tridimensionali, che ripercorrono la ricostruzione di Ravenna in epoca antica. Direi un l’ideale punto di informativo per un’avventura alla scoperta dei mosaici.

Anche tu mosaicista?
A questo punto, non mi meraviglierei se ti fosse venuta la voglia di cimentarti in un ‘tuo’ mosaico, anche minuto, ma comunque una tua creazione ispirata dai gioielli ravennati. Molte scuole, lezioni, classi, anche di poche ore, come Koko che tiene anche mini corsi di un’ora per i bimbi.

.Oppure basterà infilarsi dentro una bottega e chiedere (con discrezione) al Maestro mosaicista di poter assistere al suo lavoro o addirittura insegnarvi a farne uno, magari piccolo, come quello che ho fatto io, beh, non proprio un capolavoro, ma un bel souvenir di questa  fantastica città.

DOPO QUESTA “FULL IMMERSION MOSAICALE”… VI E’ VENUTA FAME?

La cucina di Ravenna offre gustosissimi piatti tipici, tradizionali e spesso di origine “povera” dove nulla si spreca e nulla si butta. Nel gioioso periodo delle Vendemmia, si prepara il sugol, un budino dalle origini antiche, composto d’uva freschissimo cotto insieme alla farina. In un weekend ravennate non possono mancare i cappelletti, rigorosamente farciti con squacquerone e parmigiano , in brodo, al sugo di carne o al burro versato e salvia.

I tradizionali cappelletti in brodo, serviti nel ristorante del Mercato Coperto

Di sua Maestà Cappelletto non mancano le rivisitazioni, fino a diventare  “e Caplét”, cioccolatino artigianale creato dal ristorante Al Cairoli, come tributo al mito della tavola romagnola.

. Attilio Bassini e il suo cioccolatino ispirato al cappelletto

Torniamo alla tradizione. I due top lievitati della gastronomia locale sono  il crescione e la mitica piadina. Sembrano uguali ma in effetti Il crescione rimane più sottile e viene successivamente farcito, poi ripiegato su sé stesso a mezzaluna e serrato sui bordi coi rebbi di una forchetta, mentre la piadina tipica di Ravenna presenta una sfoglia più sostenuta e viene farcita dopo la cottura.

Lapiadina fatta da me e il classico crescione alle verdure

Vi volete togliere lo sfizio di fare la ” vostra “piadina?
Al primo piano dello spettacolare Mercato Coperto potrete lettermente “mettere le mani in pasta” e realizzare una piadina, istruiti da autentiche azdore locali che, nel corso di una lezione di circa un’ora, vi procureranno tutti gli ingredienti e vi guideranno dall’impasto fino alla farcitura. Buon appetito!

A scuola di piadina!

Tra le carni tipiche, spicca il castrato, ricavato dal maschio ovino, marinato con sale, aglio e rosmarino, cotto sulla brace o preparato in umido con lo scalogno. Io l’ho provato da Ca de Ven, servito con verdure e le immancabili patate al forno

Da ” Ca de Ven”, il castrato di Ravenna

Il piatto “povero” più tradizionale?
Ecco la spoja lorda. significa letteralmente “sfoglia sporca” ed è un piatto di recupero che nasce dagli scarti della preparazione dei cappelletti ripieni e come metodo per riutilizzare la sfoglia e il ripieno avanzati. La sfoglia all’uovo, infatti, viene solo leggermente sporcata del ripieno residuo, creando dei piccoli raviolini da cuocere in brodo.
La volete preparare a casa?
Ecco la ricetta!

SPOJA LORDA

Ingredienti
Per la sfoglia:

5 uova, 500 g. di farina per sfoglia
Per il ripieno:
250 g. di squacquerone, 200 g. di parmigiano, 1 uovo, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaino di noce moscata grattugiata, 1,5 l di brodo di carne
Procedimento
Disponete la farina a fontana sul tagliere, rompete al centro le uova, impastate il tutto fino a ottenere un impasto sodo e liscio e lasciatelo riposare per 30 minuti coperto da un piatto.
In una terrina mescolate lo squacquerone con il parmigiano grattugiato, una presa di sale, l’uovo e la noce moscata, Amalgamate bene. Con il mattarello tirate una sfoglia sottile e spalmate il composto su metà della sfoglia, copritela con l’altra metà e passate sopra il mattarello, pressando bene. Con la rotella dentata ricavate tanti quadratini di 1 cm, tagliate piano la sfoglia. Portate a bollore il brodo e cuocetevi la minestra imbottita per alcuni minuti. Servitela ben calda

… E LE OSTERIE?
Buone, ruspanti, generose, non troppo costose, con menù di tipica cucina del territorio .
Mangiare nelle osterie di Ravenna significa assaporare la Romagna nel piatto. È un’esperienza di riscoperta dei sapori antichi. dove i piatti sono tradizione e autenticità di una di terra, generosa e schietta come i suoi abitanti.

I “cuochi” ( …e non chiamateli chef) della tradizione vi invitano a godervi i sapori della schietta enogastronomia romagnola

Ecco quelle consigliate da Alberto Mazzotti, ravennate doc:
Osteria della Zabariona, via Argentario
Trattoria Al Cerchio, via Cerchio
Trattoria Al Rustichello, via Maggiore
Cucina del Condominio, via Oberdan
Trattoria La Rustica, via Agnello

Sorpresa finale
Un ex magazzino industriale restaurato dal concetto nuovo e un menu alternativo che ci porta viaggio verso una cucina un po’ tex mex. un po’ americana, un po’ esotica: una miriade di hamburger di carne scelta, pizze gourmet servite alla pala, insolite insalate eccetera…
Siamo al  Darsenale Brew-pub, il primo brew-pub della darsena di Ravenna, birrificio artigianale, con l’impianto di produzione a vista della Birra Bizantina oltre alla scelta di molte altre etichette artigianali.

Darsenale un’idea trendy che vuole coinvolgere movida e buongustai

Dove dormire
Per essere vicino ai mosaici più preziosi, segnalo Diana, un piccolo hotel 3 stelle, con soltanto 33 camere, Accoglienza firmata dall’inconfondibile simpatia romagnola. Ottima prima colazioni, tariffe convenienti, qualità e prezzo, tutti elementi  che garantiscono agli ospiti un soggiorno all’insegna della tranquillità e del comfort, In pieno centro, a due passi dalle meravigliose attrazioni di Ravenna.

Pronti per un indimenticabile “weekend mosaic-gourmet” ? Ravenna vi aspetta!
INFO
Ravenna Capitale del Mosaico (my video)
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CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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Do you love history and art? Do you want to discover good regional Italian cuisine? Are you a mosaic lover? Would you like to create ‘your’ mosaic?
Mark your agenda: “Trip to Ravenna,Italy  ” to discover one of the most beautiful cities in the world, dream in front of its mosaics, learn this wonderful art form and taste the genuine Romagna cuisine.
Between reality, legends and secrets…

Ravenna is a place with a truly prestigious past, capital three times: of the Western Roman Empire, of the reign of Theodoric and of the Byzantine Empire in Europe, until the eighth century AD. During this period of wealth and prestige, churches and mausoleums were built, splendidly decorated with marvelous mosaics, certainly the most glittering and famous in the world, so precious that they were recognized as a UNESCO World Heritage Site in 1996.

Basilica of San Vitale
It is considered one of the most important examples of early Christian art and represents a perfect meeting between Eastern and Western traditions. The real wonder are the dazzling Byzantine mosaics that decorate the chancel and choir.
Richly dressed, the Empress Theodora, a woman with a “light” past, triumphs. Her dazzling beauty conquered the emperor Justinian I, with whom he reigned, partly collaborating in the management of power. Those who honor her for her many charitable works, those who instead of her see only the negative side of her, describing her dissolute youth as a circus actress and prostitute, before her conversion and her marriage, It is truly exciting to be face to face with the beautiful sovereign of Ravenna. Well, Teodora also had her beauty secrets, at least that’s what the Herbalist shop in Via Salara claims, which sells Theodora’s Secrets.

Mausoleum of the Empress Galla Placidia
Cross the entrance and look up, you will enter a magical world with a blue sky quilted with golden stars. The precious tesserae are in gold and lapis lazuli. Truly breathtaking.
It is said that the composer Cole Porter, after a visit to this building, was inspired to write the song “Night and Day”, perhaps his best known composition of him.

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Basilica of San Giovanni Evangelista
One of my favorite places. Not only for the soft, vaguely naive floor mosaics that seem to have been made by the hands of young students, but also because there is a mysterious legend involving the empress.
In fact, it is said that on the evening before the consecration of the Basilica dedicated to San Giovanni Evangelista, Galla Placidia saw a luminous figure appear. It was really San Giovanni! Galla prostrated himself at her feet and when her figure disappeared, the saint’s sandal remained in her hand. The episode is depicted on the medieval portal, in front of the Basilica, the perfect location for a photo-souvenir…
Basilica of Sant’Apollinare Nuovo
Not far from the centre, you will find another marvel, built in 505 and declared a UNESCO World Heritage Site in 1996. The walls in the central nave are completely decorated with golden mosaics representing the oldest mosaic cycle of the New Testament, where human figures are almost completely absent, meaning that everything is a symbol. The verdant meadow, dotted with flowers, stones, bushes, birds, extends without perspective depth, devoid of concrete life. The contrast between green and gold creates an atmosphere that hypnotizes the viewer.
Many famous artists and writers have fallen in love with Ravenna. Names like George Byron, Gustav Klimt, Oscar Wilde and Dante Alighieri, the author of the Divine Comedy and father of the Italian language, who spent the last three years of his life in Ravenna.

In the “zone of silence dedicated to Dante” you can visit the Tomb of Dante, located in a small neoclassical temple dating back to the 18th century, right next to the Basilica of San Francesco which hides a beautiful secret inside: an underground window that offers a fabulous view of the Crypt with mosaic floors. It is located below sea level and therefore full of water and goldfish. An image you won’t soon forget.
But what is the story of his burial? Between legends and truths, many stories circulate about the troubled journeys that the Poet’s body made, literally stolen by Franciscan friars, who later removed the bones from the urn to hide them in a walled-up box in the adjacent oratory. No one knew anything about it, until in 1865 a worker found by chance a rustic wooden box decorated with the inscription ‘Dante’s Bones’. Today it is kept in the Dante Museum which offers a journey along eight rooms, through the works and the days, the life and memory of the best known poet in the world. An innovative and immersive journey, between history and images, to gain experience and knowledge of the human adventure, of the artistic story, of the Comedy and of Dante’s subsequent Fortune.
A museum created for a varied and even international audience, designed to create an emotional and, at the same time, cognitive experience, thanks to a reasoned use of interactivity and multimedia and a significant presence of highly suggestive finds and objects,

MAR Ravenna Art Museum
Housed in the Loggetta Lombardesca, the 16th-century monastery of the adjacent Abbey of Santa Maria a Porto, as part of a larger whole, the Ravenna Art Museum hosts periodic exhibitions featuring nationally and internationally renowned artists and painters.

Una galleria del MAR

A gallery of the MAR

Untill 14 January 2024 it will host BURRIRAVENNAORO, an important exhibition dedicated to Alberto Burri, a world-renowned artist, who in the 1980s had started an intense artistic relationship with Ravenna, marked by the conception of some cycles of works inspired by the history and artistic culture of the city.

A work by Burri

Guidarello: the sexiest lips of the Renaissance.
Also at the MAR, an obligatory stop at the sculpture of the legendary  (and beautiful) Guidarello Guidarelli,  This sixteenth-century work has always been the object of admiration for the beauty of its face and above all of its lips … In fact, it was said that if a woman kissed her lips, she would be married within the year. She developed such a ‘kiss-mania’ that the original plate had to be replaced with a copy. Today the original is back, but it is strictly forbidden to approach it, so dear spinsters… stay away!

Neonian Baptistery
Ready for a dizzying vision? The next stage, a UNESCO World Heritage Site, boasts an astonishing ceiling covered with marvelous colored mosaics representing the procession of the twelve apostles and with, in the central clypeus, the baptism of Christ, represented as a young and naked man, immersed in water up to flanks. A dizzying vision and… just to avoid dizziness, you will find numerous chairs positioned in a circle. so sit back and admire. The space is limited, it is better to book a slot that is convenient for you. Book here

Ravenna today
Don’t think that the city’s art scene is stuck in the past. You will also find modern mosaics scattered throughout the streets of Ravenna and hidden in the small ateliers of local mosaic artists, while a rich calendar of concerts, exhibitions, festivals take place within the city and attract passionate mosaic artists from all over the world. The magical nights of the Mosaico di Notte held in the months of July and August it allows you to visit the Basilica of San Vitale and the Mausoleum of Galla Placidia even in the evening.

The mosaic museum
TAMO is a museum dedicated to ancient and contemporary mosaics with a multimedia itinerary that ranges from fine Venetian enamels  to a “laboratory” of the art of mosaics with three-dimensional models, which retrace the reconstruction of Ravenna in ancient times. I would say an ideal information point for an adventure to discover the mosaics.

Are you a mosaicist too?
At this point, I wouldn’t be surprised if you had the desire to try your hand at ‘your’ mosaic, even a minute one, but still your creation inspired by the jewels of Ravenna. Many schools, lessons, classes, even for a few hours, such as Koko who also holds one-hour mini-courses for children.

.Or just slip into a workshop and ask (discreetly) the master mosaicist to be able to assist at his work or even teach you how to make one, perhaps small, like the one I did, well, not really a masterpiece, but a nice souvenir of this fantastic city.

AFTER THIS “FULL MOSAIC IMMERSION”… DID YOU GET HUNGRY?

The cuisine of Ravenna offers very tasty typical dishes, traditional and often of “poor” origin where nothing is wasted and nothing is thrown away. In the joyful period of the grape harvest, sugol is prepared, a pudding with ancient origins, composed of very fresh grapes cooked together with flour. In a Ravenna weekend, cappelletti cannot be missing, rigorously stuffed with squacquerone and Parmesan, in broth, with meat sauce or with butter and sage.

The traditional cappelletti in broth, served in the Mercato Coperto restaurant

The two leavened tops of local gastronomy are watercress and the legendary piadina. They look the same but in fact Watercress remains thinner and is subsequently stuffed, then folded over on itself in a half-moon shape and tightened on the edges with the prongs of a fork, while the typical Piadina of Ravenna has a firmer sheet and is stuffed after cooking.

Lapiadina fatta da me e il classico crescione alle verdure

La piadina made by me and the classic crescione with vegetables

Do you want to take away the whim of making “your” piadina?
On the first floor of the spectacular  Mercato Coperto you can literally “get your hands dirty” and make a piadina, instructed by authentic local Azdores who, during a lesson of about an hour, will get you all the ingredients and guide you through the kneading up to the filling. Enjoy your meal!

A scuola di piadina!

At piadina school!

Among the typical meats, mutton stands out, obtained from male sheep, marinated with salt, garlic and rosemary, cooked on the grill or stewed with shallots. I tried it at Ca de Ven, served with vegetables and the ever-present baked potatoes

Il castrato di Ravenna

From ” Ca de Ven”, the mutton of Ravenna

The most traditional “poor” dish?
Here is the SPOJA LORDA. literally means “dirty puff pastry” and is a recycled dish that comes from the scraps of the preparation of stuffed cappelletti and as a method for reusing the leftover pastry and filling. The egg pasta, in fact, is only slightly soiled by the residual filling, creating small ravioli to be cooked in broth.
Do you want to prepare it at home?
Here’s the recipe!

SPOJA LORDA

Ingredients
For the pastry:
5 eggs, 500g. of flour for pastry
For the stuffing:
250g. of squacquerone cheese, 200 g. of parmesan, 1 egg, 1 pinch of salt, 1 teaspoon of grated nutmeg, 1.5 l of meat broth
Method
Arrange the flour on the cutting board, break the eggs in the centre, mix everything until you obtain a firm and smooth dough and let it rest for 30 minutes covered by a plate.
In a bowl, mix the squacquerone cheese with the grated Parmesan, a pinch of salt, the egg and the nutmeg. Mix well. With the rolling pin, roll out a thin sheet and spread the mixture on half of the sheet, cover it with the other half and pass over the rolling pin, pressing well. With the toothed wheel, obtain many 1 cm squares, cut the sheet slowly. Bring the broth to the boil and cook the stuffed soup for a few minutes. Serve it hot

… AND THE OSTERIE?
Good, free-range, generous, not too expensive, with a menu of typical local cuisine.
Eating in Ravenna’s taverns means savoring Romagna on a plate. It is an experience of rediscovering ancient flavours. where the dishes are tradition and authenticity of a land, generous and sincere like its inhabitants.

I “cuochi” ( …e non chiamateli chef) della tradizione vi invitano a gdervi i sapori della schietta enogastronomia romagnola

The traditional “cooks” (…and don’t call them chefs) invite you to enjoy the flavors of genuine Romagna food and wine

Here are those recommended by Alberto Mazzotti, born in Ravenna:
Osteria della Zabariona, via Argentario
Trattoria Al Cerchio, via Cerchio
Trattoria Al Rustichello, via Maggiore
Condominium kitchen, via Oberdan
Trattoria La Rustica, via Agnello

Final surprise
A former industrial warehouse restored with a new concept and an alternative menu that takes us on a journey towards a slightly Tex-Mex cuisine. a little American, a little exotic: a myriad of hamburgers with selected meats, gourmet pizzas served by the shovel, unusual salads, etc…
We are at the  Darsenale Brew-pub, the first brew-pub on the Ravenna docks, a craft brewery, with an exposed production plant for Bizantina beer as well as a choice of many other craft labels.

WHERE TO SLEEP
To be close the most precious mosaics, I point out Diana, a small 3-star hotel, with only 33 rooms, a welcome signed by the unmistakable Romagna sympathy. Excellent breakfasts, convenient rates, quality and price, all elements that guarantee guests a stay of tranquility and comfort, right in the centre, a stone’s throw from the marvelous attractions of Ravenna.
Ravenna, Italy …. your next trip !
INFO
Ravenna Capitale del Mosaico (my video)
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CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 

 




Con l’elegante DS 7 E-TENSE 4×4 360 alla scoperta di Bolzano e dei suoi colori d’autunno [Parte 2]

Dopo la prima puntata di ieri, continua il nostro Weekend Premium a bordo della DS 7 E-TENSE 4×4 360 con cui abbiamo deciso di inaugurare questo autunno portandovi con noi in un viaggio indimenticabile ricco di tradizioni culturali, paesaggi mozzafiato e stupefacenti iniziative enogastronomiche, andando alla scoperta dell’Alto Adige e della città di Bolzano.

Bolzano, una perla nel cuore dell’Europa

Finalmente arriviamo a Bolzano, incastonata nel suo splendido territorio, attraversato dai fiumi Talvera e Isarco, lambito dall’Adige, e abbracciato da montagne di rara bellezza. Qui si alternano masi contadini circondati da vigneti, ville nobiliari immerse in parchi lussureggianti, lunghi portici e stretti vicoli medievali, chiese e chiostri gotici, ampie piazze, ed elaborate facciate in stile d’Oltradige. Il tutto in un armonico e piacevole mix di stili architettonici che caratterizzano Bolzano come poche altre città al mondo.

Bolzano è una città dai mille volti, capace di offrire numerose opportunità sia dal punto di vista storico-culturale che da quello naturalistico. Una visita alla città, quindi, non è solo l’occasione per scoprire i suoi bellissimi tesori d’arte e i suoi monumenti, ma anche vivere gli ampi spazi offerti dalla montagna, tra natura e aria pulita. Prima di iniziare lunghe passeggiate per il centro, scorrazziamo con la nostra DS7 E-Tence sfruttando il suo lato ecosostenibile: passando alla modalità 100% elettrica, la batteria da 14,2 kWh ci regala una guida a emissioni zero e nell’assoluto silenzio per ben 62 km (WLTP ciclo urbano). Tutta questa autonomia ci permette di ricarica la vettura alla fine della giornata, direttamente sfruttando la colonnina dell’albergo, ma ovviamente non mancano numerosi punti di ricarica sparsi in alcuni dei luoghi più frequentati della città, sottolineando così l’indole “Green” di Bolzano.

Nel centro storico si può passeggiare fra eleganti palazzi nobiliari e bellissime chiese, oppure visitare il Museo Archeologico, dove è custodito Ötzi, la famosa mummia del Similaun, o camminare accanto ai vigneti che “confinano” con la città.A pochi minuti dal centro storico di Bolzano si trova Il Colle, la cima più settentrionale delle montagne a sud della città, che si estendono fino al Corno Bianco, tra la Val d’Ega a est, e la Valle dell’Adige, a ovest. Un vero e proprio “polmone verde” dove ammirare indisturbati le vette e i ghiacciai delle Alpi Centrali e delle vicine Dolomiti.Ci si arriva con la funivia (la più vecchia funivia al mondo per il trasporto di persone che quest’anno compie ben 112 anni!) e una volta in cima si può scegliere tra una delle tante e bellissime escursioni nel verde, a piedi, in mountain bike o a cavallo.

La MELA, vera Regina dell’Alto Adige

Ogni anno in Alto Adige fioriscono milioni di fiori di mela. La coltivazione delle mele ha una lunga tradizione in Alto Adige e contadini esperti producono mele di altissima qualità. Una mela su dieci in tutta Europa proviene dall’Alto Adige e l’altipiano delle mele di Naz-Sciaves ne fornisce una buona parte. Il clima mediterraneo è soleggiato con 2.000 ore di sole all’anno e una media annua di 800 mm di precipitazioni, crea le migliori condizioni per la coltivazione della frutta. A questo si aggiunge un’alternanza assolutamente favorevole tra notti fredde e giorni caldi. Nei frutteti di Naz-Sciaves ci sono più di 900.000 alberi da frutta. Il raccolto medio è di circa 1.500 vagoni di frutta da dieci tonnellate ciascuno. Fino a un’altura di circa 930 metri, la coltivazione della frutta è l‘attività principale dei contadini. La fioritura avviene tra metà e fine aprile, il raccolto inizia a fine agosto e si protrae fino a metà/fine ottobre. La varietà più coltivata, con più dell’80% del raccolto, è la Golden Delicious, seguita da Jonagold e Stark Delicious. Il resto è diviso tra Pinova, Kanzi e Gala. Per poter garantire un buon raccolto si deve lavorare durante tutto l’anno.

Società Cooperativa Turistica Naz-Sciaves,

Via Oberbrunnergasse 1 – Casa Hansengut, I-39040 Naz-Sciaves (BZ) Alto Adige

Tel. +39 0472 415020 – info@naz-sciaves.info

Bolzano ApfelFesta 2022

credit: pixabay

Dal 27 al 30 ottobre si terrà a Bolzano la prima edizione dell’ApfelFesta, con stand espositivi e di vendita, degustazioni, scambio di informazioni, un’offerta gastronomica a base di mele, oltre a un ricco programma di contorno con musica e un angolo giochi con attività per bambini. Piazza Walther sarà il centro del grande evento, con installazioni tematiche dell’Associazione Giardinieri dell’Alto Adige e anche con installazioni artistiche (https://www.bolzano-bozen.it/it/blog/arti-mestieri.html).

Ciò è reso possibile dalla collaborazione con il Confartigianato Imprese (APA). L’ApfelFesta è organizzata dall’Azienda di Soggiorno di Bolzano insieme al Consorzio Mela Alto Adige e gode del patrocinio della Città di Bolzano.

Apfelfesta

Bolzano 27-29 ottobre 2022

Sito web: https://www.suedtirol.info/it/esperienze/eventi-in-alto-adige/eventi/apfelfesta_event_11350809

DS7: la Compagna di Viaggio

La nuova DS 7 E-TENSE si rinnova all’insegna del comfort impareggiabile e si dota di propulsori elettrificati con una potenza fino a 360 cavalli per un perfetto mix che unisce competenza tecnica ed eleganza. Il frontale, completamente nuovo, si distingue per linee più nette che sviluppano l’equilibrio di ogni dettaglio. a firma luminosa sviluppa un look ancora più espressivo. Anche i fari posteriori a LED con effetto vortice, a scaglie e più sottili, sono stati ridisegnati con una finitura metallica scura, sottolineando così l’espressione unica della vettura. Il sistema di infotainment è uno dei maggiori cambiamenti del Nuovo DS 7, con l’inclusione del DS IRIS SYSTEM. Questa nuova soluzione introduce un’interfaccia totalmente rielaborata, completamente configurabile, reattiva e fluida, supportata dal riconoscimento vocale naturale.

Il powertrain elettrico mette a disposizione 360 CV e 520 Nm di coppia massima in grado di regalarci prestazioni da sportiva come sottolinea lo scatto da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi, inoltre l’ottimo assetto permette di affrontare al meglio anche le curve più veloci, nonostante la massa della vettura non sia indifferente. Quando si desidera viaggiare nell’assoluto silenzio e non emettere gas nocivi si può optare per la guida 100% elettrica, forte di un’autonomia di ben 62 km (WLTP ciclo urbano). L’abitabilità interna è ottima per cinque persone adulte, mentre i relativi bagagli vengono ospitati in un vano regolare da 555 litri.

DS 7 E-Tense 360

Potenza 360 CV

Coppia massima 520 Nm

Autonomia elettrica: 62 km (WLTP ciclo urbano).

Accelerazione 0-100 km/h: 5,6 secondi

Vano bagagli: 555 litri

Prezzo: da 74.100 euro

 




È il weekend di San Valentino!

Quello del 12 e 13 febbraio è il weekend che precede San Valentino. Ed è l’occasione per regalarsi un romantico fine settimana con la propria dolce metà. Oppure, per i single, si può prendere parte a una visita guidata per andare alla scoperta della natura o di aspetti inediti della propria città, o di altre. Ecco, allora, nella nostra rubrica dedicata agli eventi del weekend, quelli che abbiamo selezionato per voi.

A Milano un San Valentino speciale…al Monumentale

Un San Valentino insolito, quello che si può trascorrere a Milano, domenica 13 febbraio, grazie a una visita guidata al Cimitero Monumentale, alla scoperta dei sepolcri che hanno suggellato per l’eternità amori tormentali, romantici, capaci di andare al di là dell’esistenza terrena. Eterni come la pietra su cui sono stati incisi. Si ascolteranno anche le storie emozionanti delle coppie che in vita hanno perseguito un ideale comune e vissuto storie struggenti.

Il ritrovo è alle ore 10 presso il bar di Brunella, nel piazzale del Cimitero Monumentale, in Piazzale del Cimitero Monumentale 1. Quota di partecipazione € 3.  In caso di numerose adesioni è richiesto anche l’uso di radiocuffie igienizzate con auricolare monouso al costo aggiuntivo di € 3 a persona. Prenotazione obbligatoria entro venerdì 11 febbraio.

INFO: prenotazione@amicidelmonumentale.org

A Romano d’Ezzelino (VI) porte aperta in Villa Stecchini

Per tutto il weekend del 12 e 13 febbraio la splendida Villa Stecchini di Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, apre le sue porte al pubblico per una due giorni all’insegna dell’arte, della bellezza, del gusto e della natura. Si potranno così conoscere gli ambienti allestiti a festa di questa villa seicentesca, tra allestimenti floreali e tavole imbandite. Sia gli spazi esterni che quelli interni, infatti, saranno aperti e visitabili. Si potrà visitare anche la vineria, la fattoria didattica e l’Elfo Park, dedicato ai più piccoli.

La villa dispone di un ampio parco di 24 mila mq dove poter organizzare eventi e matrimoni. Durante tutto il weekend i bambini potranno prendere parte ai laboratori didattici e imparare a costruire uno scudo o fare un giro in carrozza accompagnati dal cavallo Holz e dallo stalliere della villa. Non mancheranno nemmeno aperitivi e cicchetti gourmet. Infine, per l’occasione, la vineria propone una speciale degustazione con una selezione di vini rossi bianchi e birre artigianali. Dalle 11 alle 18. La villa si trova in via Molinetto 2 a Romano d’Ezzelino.

INFO: www.villastecchini.com

A Rovolon (PD) San Valentino al chiaro di stelle

Sabato 12 febbraio, non lasciatevi scappare l’opportunità di festeggiare San Valentino in un modo assolutamente unico. Se siete amanti della natura, a Rovolone, in provincia di Padova, è in programma una passeggiata notturna tra suoni e profumi del bosco, sotto un cielo stellato, in compagnia di un fuoco caldo e da un menù a km zero.

Il ritrovo è alle 19.30 da Piazza degli Alpini, a Rovolon, seguirà una breve passeggiata notturna e cena attorno al falò, con polenta calda e affettati misti come antipasto, piatto con tosella, salame ai ferri e fagioli in tocio, cotechino, verze e contorni vari, dolci casalinghi e caffè, acqua e vino inclusi. Termine della serata alle 23.30 circa. Indossare abbigliamento comodo e caldo, portare una torcia. Quota di partecipazione, inclusa la cena, € 32 per gli adulti ed € 25 per bambini dai 4 ai 13 anni. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.incollitour.it/san-valentino-2022

A Firenze l’amore ai tempi di Dante

Domenica 13 febbraio, in occasione di San Valentino, si può prendere parte a una visita guidata alla Casa Natale di Dante Alighieri, in via Santa Margherita 1, con inizio alle ore 11, in occasione dell’evento “Amor ch’a nullo amato. L’amore ai tempi di Dante”. La visita guidata sarà in costume e incentrata proprio sul tema dell’amore, in compagnia di alcuni dei protagonisti immortali della Divina Commedia.

Durata circa 1 ora. Quota di partecipazione € 15; prenotazione obbligatoria inviando una mail a prenotazioni@museocasadidante.it entro sabato 12 febbraio. La visita si effettuerà con un numero minimo di 10 partecipanti.

INFO: www.museocasadidante.it

A Roma San Valentino con l’archeologo

Sabato 12 febbraio, a Roma, è in programma una bella passeggiata guidata nel rione Trevi, alla scoperta di luoghi celebri dell’antichità, angoli nascosti, ambizioni progetti papali e aneddoti popolari. Il filo conduttore sarà l’acqua Vergine che, durante la prima parte della visita guidata, quando si scenderà a 7 metri sotto terra per ammirare un importante complesso di epoca romana, farà da compagna di viaggio.

Scendendo si arriverà al Vicus Caprarius, noto come “Città dell’Acqua”, un vero e proprio quartiere sotterraneo con un’insula con tabernae, una cisterna e antichi edifici pubblici. Ritrovo alle ore 16 in vicolo dei Modelli, davanti alla Chiesa dei SS Vincenzo e Anastasio. Quota di partecipazione: intero € 22, ridotto under 18 € 15. Prenotazione obbligatoria. Obbligo Super Green Pass.

INFO: www.iviaggidiadriano.it o tel 334/3006636

A Napoli serata romantica in zattera

Sabato 12 (alle 2° e alle 22) e lunedì 14 febbraio (alle 19 e alle 21), in occasione di San Valentino, si può vivere l’emozione di una romantica serata nel sottosuolo di Napoli, con visita in zattera alla Galleria Borbonica. Una piccola cisterna realizzata alle fine del 1400, delimita l’ingresso al percorso, che si raggiunge attraverso un breve cunicolo da dove si ammirano alcune lavorazioni idrauliche di magistrale fattura e alcune croci incise legate al duro lavoro del “pozzaro”. Al ritorno, nella Galleria Borbonica, si scende nella grande cisterna attraverso una scala di ferro.

Da qui si possono osservare alcuni camminamenti utilizzati dai “pozzari” e ci si imbarcherà poi su una zattera che navigherà sulla falda acquifera sotterranea di Napoli, nella galleria tramviaria della linea LTR mai completata. E, a fare da cornice, enormi frammenti di statue, auto e moto d’epoca che sono state ritrovate sotto ai detriti. Durata: 1 ora e 30 minuti. Quota di partecipazione: € 20, bambini ammessi dai 10 anni (con esibizione di documento di identità e codice fiscale). Richiesto Green Pass. Prenotazione obbligatoria.

INFO: tel 334/1119819 (anche WhatsApp), prenotazioni@viverenapoli.com




Auto Moto d’Epoca: il passato che omaggia il presente

 

Se appassionati d’auto, epoca e non, è impossibile non passare almeno una volta per questo storico appuntamento Padovano. 4 giorni, più di 5000 auto esposte e 11 padiglioni di approfondimento.
E’ la passione per l’auto classica che dialoga con il presente (e il futuro), gli allestimenti sono si, dedicati al passato, ma anche occasione per i marchi con una storia di presentare gli ultimi modelli e le loro migliori creazioni sportive e tecnologiche.

Ecco una meravigliosa Lancia D50 del 1955

Da oggi per tutto il weekend (fino al 24 Ottobre), potete passeggiare per un mare di auto uniche, tutte in vendita. E non solo, ci sono novità nel mondo dei ricambi: il super-gruppo Stellantis, presenterà vecchi modelli restaurati e pezzi di ricambio ritornati in produzione.
E come non citare i più di 600 specialisti nella cura  e nel restauro dell’auto confermano il primato di più grande mercato europeo.

 

Novità anche nel mondo dei ricambi. Con più di 600 specialisti in pezzi di ricambio, aziende specializzate nella cura dell’auto e artigiani del restauro Padova si conferma il più grande mercato europeo. Quest’anno, inoltre, anche il Dipartimento Heritage di Stellantis mette in mostra modelli restaurati e pezzi di ricambio tornati in produzione.

Miki Biasion e la sua fidata Lancia Delta. Un accoppiata che valse un titolo mondiale di Rally.

Moltissimi gli eventi e gli incontri unici che possono fare provare ad un appassionato emozioni molto forti, uniche. Così come la vista di modelli storici di valore quasi inestimabili, che riempiono gli occhi con la loro bellezza, le loro forme, le loro proporzioni eterne, immortali, il loro profumo di benzina, pelle e metallo.




Speciale “IN VIAGGIO CON DANTE”, che nei suoi versi ha “unito” l’Italia

 

 

Tanti hanno celebrato Dante in occasione dei 700 anni dalla sua morte, ma noi lo abbiamo fatto a modo nostro, invitandovi a visitare i luoghi che testimoniano il suo passaggio e gli altri che lui ha descritto per raccontare l’Italia dei suoi tempi.

Abbiamo iniziato con un servizio molto importante partendo da Firenze e attraversando le foreste del Casentino, che di certo lo hanno ispirato e che ha descritto come “…la selva oscura”, per poi arrivare a Ravenna dove si trova la sua tomba e il suo monumento funebre, con la scritta DANTIS POETAE SEPOLCRUM. Altro servizio è stato realizzato a Treviso, dove pochi sanno che è passato e dove, nella chiesa di San Francesco, è sepolto suo figlio Pietro.

Poi abbiamo continuato portandovi a Firenze, a Verona, in Lunigiana, a Padova, ma anche a Ravenna e a Venezia, ricostruendo le tappe del doloroso esilio che caratterizzò la sua vicenda umana e poetica. Inoltre in questo speciale IN VIAGGIO CON DANTE vi invitiamo anche a trascorrere i vostri weekend nei luoghi come Gradara, Lerici, Sarzana, Fano…che lui ci ha descritto insieme ai protagonisti dell’Italia di allora, ma che lui ha reso eterni, nella sua opera più importante, caposaldo della storia della letteratura italiana, la Divina Commedia, che ha scritto proprio durante gli anni da esule, e portata a termine poco prima della morte.

“Tu proverai sì come sa di sale/lo pane altrui, e come è duro calle/lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”, scrive Dante nel Canto XVII del Paradiso.

E, sebbene Dante avesse avuto la possibilità, facendo ammenda, di tornare a Firenze, non lo fece per non tradire se stesso, continuando il suo esilio diventando di fatto cittadino d’Italia.

Dante, per conoscere meglio la sua vicenda umana e poetica

L’esilio da Firenze iniziò nel 1302, mentre Dante era a Roma per un’ambasciata presso il Papa. Qui venne a sapere che, durante la sua assenza, era stato condannato in contumacia, e dichiarato colpevole, durante un processo-farsa, orchestrato per eliminarlo come avversario politico. Per evitare la condanna, Dante avrebbe dovuto pagare entro tre giorni cinquemila fiorini, corrispondenti a 50 mila euro di oggi. Dante, però, preferì non tornare a Firenze.

Ma che cosa portò Dante al processo che condizionò tutto il resto della sua vita?

Per capirlo, dobbiamo capire la situazione politica in cui si trovava Firenze al tempo del poeta. L’Italia era divisa tra Guelfi, sostenitori del Papa, e Ghibellini, sostenitori dell’Imperatore. Firenze, che non apparteneva allo Stato Pontificio, era Guelfa, ma al suo interno c’erano due fazioni: i Guelfi Neri, che di fatto erano la “longa manus” di Bonifacio XVIII, che influenzava la politica della città, e i Guelfi Bianchi, a cui apparteneva Dante, che non vedevano di buon occhio l’influenza papale nelle decisioni politiche fiorentine.

Dante, che era stato priore per i Guelfi Bianchi, ed era già famoso come letterato, venne “fatto fuori” da un complotto politico quando i Guelfi Neri divennero il partito dominante. Fu accusato di corruzione, appropriazione indebita di denaro pubblico, estorsione e di avere avvantaggiato la fazione dei Bianchi a danno dei Neri abusando della sua funzione istituzionale. Il giudice era tal Cante Gabrielli da Gubbio, Podestà di Firenze, Guelfo Nero.

Dante, quando ricevette l’invito a comparire davanti al tribunale, preferì rimanere a Roma, accettando, di fatto l’esilio. Un altro processo a suo carico, successivamente, ne decretò persino la condanna a morte. Durante l’esilio, gli venne anche offerta la possibilità di tornare a Firenze, a fronte del pagamento di un’ammenda e di trascorrere qualche mese in carcere, ma Dante non accettò per non subire l’umiliazione.

I luoghi dell’esilio di Dante

Da Roma, Dante si diresse quindi verso Verona, dove chiese ospitalità a Bartolomeo della Scala. Bene accolto per la sua fama di poeta e intellettuale, nella città scaligera rimase due anni, dal 1302 al 1304. Verona, con il suo fiume e le colline, gli ricordava un po’ la sua Firenze. La speranza di tornare nella sua amata città, tuttavia, non lo abbandonò mai. Tanto che, da Verona, scrisse un’accorata lettera ai fiorentini che esordiva con “Popolo mio, che cosa ti ho mai fatto?”, nella quale chiedeva il condono della pena. Ma la richiesta non venne presa in considerazione.

Nel 1305, muore Bartolomeo della Scala e Dante inizia le sue peregrinazioni fra Treviso, ospite di Gherardo da Camino, Bologna e Padova, dove si pensa che, tra il 1304 e il 1306, abbia incontrato Giotto, di cui forse divenne amico, mentre il grande pittore era impegnato a realizzare il suo capolavoro: la Cappella degli Scrovegni.

Dante si spostò poi in Lunigiana, fra Toscana e Liguria e, dopo aver girovagato tra Luni e la foce del fiume Magra, si stabilì presso i Malaspina, ospite del conte Marcello, che era stato condottiero guelfo nella Battaglia di Pistoia. Per lui portò a compimento un’ambasciata presso il Vescovo di Luni, nel 1306. In Lunigiana, Dante visse un periodo di relativa tranquillità, che gli consentì di cominciare a scrivere il suo capolavoro, la Divina Commedia.

Nel 1308, Dante visse per un breve periodo anche a Lucca, si dice ospite di una nobildonna di nome Gentucca, con cui ebbe una relazione sentimentale. Il nome di Gentucca, compare nel canto XXIV del Purgatorio, il che confermerebbe l’omaggio a una donna a cui il poeta era affezionato.

Veduta di Lucca

Nel 1310 si riaccende in Dante la speranza di ritornare a Firenze. Questa speranza ha il volto e il nome di Arrigo VII di Lussemburgo, imperatore del Sacro Romano Impero chiamato in Italia da papa Clemente V per porre fine alle lotte tra Guelfi e Ghibellini nel nord Italia. Mentre il poeta è ospite nel Castello di Poppi, nell’aretino, di Guido da Battifoglie, scrive a nome della contessa una lettera a Margherita di Brabante, moglie dell’imperatore, affinché appoggi la causa degli esiliati fiorentini.

Il Castello di Poppi

Anche nel 1311, mentre è ospite del Conte Brandino nel Castello di Porciano, scrive un’accorata lettera al popolo fiorentino, esortandolo ad avere fiducia nell’imperatore. Proprio Arrigo VII si può identificare nel veltro che nel I Canto dell’Inferno scaccia le tre fiere. Le speranze di Dante si spengono con la morte di Arrigo VII, avvenuta improvvisamente il 24 agosto 1313 a Buonconvento, nei pressi di Siena.

Il castello di Porciano

Dante riprende quindi le sue peregrinazioni nelle corti più importanti del nord Italia, barattando opere e favori in cambio di ospitalità. Nel 1317 torna a Verona, sotto Can Grande della Scala, favorevole al potere imperiale. Da qui l’erronea definizione di Ugo Foscolo nei Sepolcri, che definisce Dante “il ghibellin fuggiasco”, anche se, di fatto, Dante non fu mai ghibellino.

L’ultimo periodo e la conclusione della Commedia

Nel 1319 Dante viene ospitato a Ravenna da Guido da Polenta, gran mecenate e signore illuminato. Dante è affascinato dalla città, che definisce “la seconda Roma” per la bellezza dei suoi mosaici. Qui porta a termine il Paradiso. A Ravenna viene raggiunto dai suoi figli, Pietro, che aveva studiato giurisprudenza a Padova e a Bologna, Jacopo e Antonia, che gli fu vicina fino alla fine. Alla fine dell’estate del 1321, Guido da Polenta lo manda come ambasciatore a Venezia presso il Doge Giovanni Soranzo.

Monumento a Dante e Virgilio, a Venezia

Il doge, tuttavia, non accoglie affatto Dante con tutti gli onori, anzi, come sgarbo, anziché scortarlo in nave fino a Ravenna per il ritorno, di fatto lo costringe ad attraversare le Valli di Comacchio. A causa di quel viaggio, Dante si ammala di malaria e si spegne a Ravenna il 13 settembre del 1321, senza avere rivisto l’amata Firenze. Guido Da Polenta gli riserva funerali solenni nella basilica di San Francesco e gli fa erigere il sepolcro appena fuori dalla stessa basilica, dove Dante riposa ancora oggi.

Le Valli di Comacchio, l’ultimo viaggio di Dante

In questo speciale dedicato al Sommo Poeta, e sul sito www.weekendpremium.it nella rubrica “In viaggio con Dante”, vi porteremo alla scoperta di quei luoghi che hanno visto il suo passaggio, durante l’esilio, ma anche citati nella Commedia o prima che il destino lo allontanasse definitivamente dalla sua Firenze. Continuate a seguirci.

La tomba di Dante a Ravenna

 

Di seguito i link per leggere  gli itinerari già pubblicati sul sito

I LUOGHI DELL’ESILIO

Verona, alla corte scaligera

Il “treno di Dante” da Firenze a Ravenna

Sarzana, il cuore della Lunigiana

Noli, l’antica Repubblica marinara 

Treviso, sulle orme di Dante

Ravenna e i mosaici più belli del mondo

I LUOGHI DELLA DIVINA COMMEDIA

Fano, la “città della fortuna”

Lerici, atmosfere dantesche nel “Golfo dei Poeti”

Casentino, nel Parco di Dante

San Leo, il borgo sulla rupe

In bicicletta con Dante nel Parco delle Foreste Casentinesi

Bismantova, la montagna del Purgatorio

Gradara, il borgo di Paolo e Francesca

Da Fiesole a Bibbiena, sulle colline di Dante

 

 

 




In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia

Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello
sarà la cortesia del gran Lombardo
che ‘n su la scala porta il santo uccello;
ch’in te avrà sí benigno riguardo
che del fare e del chieder, tra voi due,
fia primo quel che, tra li altri, è più tardo.

Paradiso – XVII, v. 70

In queste tipiche terzine dantesche parla Cacciaguida, un antenato di Dante, che gli preannuncia l’esilio e l’ospitalità che troverà a Verona. Infatti pochi sanno che proprio a Verona Dante trovò un rifugio dopo essere stato esiliato da Firenze, trovando in essa una nuova patria. Per questo motivo per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte del famoso poeta, Verona è una delle città protagoniste del progetto #annodiDante. Un percorso a cielo aperto tra piazze e monumenti, chiese, palazzi e biblioteche, con una mappa d’autore che guida il visitatore, orientato da segnaletiche e app. Si tratta di un’inedita mostra diffusa, realizzata dai Musei Civici, con il patrocinio e il contributo del Comitato Nazionale, in collaborazione con Università di Verona e Diocesi di Verona. La città intera quindi ricorda il poeta mettendosi in mostra come un vero e proprio museo a cielo aperto.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona. Foto di Fabio Tura

 

DANTE A VERONA: città ispiratrice della Divina Commedia 

Il progetto veronese prevede un duplice omaggio: a Dante e alla città di Verona, che lo accolse dopo l’esilio da Firenze, e ne diventò seconda patria. Sono infatti numerosi i luoghi legati alla presenza di Dante, fonti di ispirazione per la Divina Commedia, e oggi è possibile, grazie alle tracce contenute nelle sue opere, ricostruire passaggi cruciali della vicenda veronese. La città non è quindi mero sfondo alla vicenda dantesca, ma ne diventa, essa stessa, protagonista e ispiratrice: come? Verona ha scelto di valorizzare la sua singolarità, rispetto alle altre città dell’esilio, ideando una mostra diffusa, un itinerario che si snoda nei luoghi della presenza e della tradizione dantesca. Verona, infatti, ci parla ancora dell’epoca di Dante: ripercorrendo le stesse strade, contemplando un paesaggio, entrando nei palazzi, visitando le chiese, osservando le immagini dipinte e scolpite che, oltre settecento anni fa, il Poeta stesso poté scoprire e ammirare.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia

Il percorso e le tappe della mostra diffusa sono contenuti e illustrati in una mappa, preziosa guida che conduce i visitatori alla scoperta dei luoghi direttamente legati alla presenza di Dante; e perfino delle tracce dei suoi figli e dei suoi eredi. La mappa non è stata pensata solo per i turisti: ogni cittadino veronese potrà riscoprire, come portato per mano dal Poeta, il piacere di essere visitatore attento e privilegiato della propria città. Ogni luogo dantesco della mappa è segnalato in situ con un apposito pannello. Con un semplice tocco sul proprio cellulare tramite QRcode, il visitatore potrà accedere a un’espansione digitale dei contenuti della mappa, ulteriore approfondimento del proprio itinerario.

 

 

IL PERCORSO DELLA MAPPA: I LUOGHI LEGATI A DANTE

Ecco che coì comincia il viaggio alla scoperta di Dante nella splendida Verona. Prima tappa è Piazza dei Signori, centro del potere, sia durante la Signoria scaligera che dopo la sua caduta. Al centro vi è collocata una statua del Poeta, in marmo di Carrara, opera emblematica della Verona risorgimentale. Realizzata dallo scultore Ugo Zannoni nel 1865, in occasione del sesto centenario dalla nascita, fu inaugurata la notte tra il 13 e il 14 maggio alle 4 del mattino per scongiurare la censura degli austriaci, allora al governo della città scaligera. Quest’anno, per le celebrazioni dantesche, il monumento è stato sottoposto a un accurato restauro (grazie alla sponsorizzazione di Zalando) e restituito nella sua intera bellezza alla città.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona, Piazza dei Signori

Si prosegue con Palazzo della Ragione, edificato verso la fine del XII secolo quale palazzo comunale, uno tra i primi in Italia, che oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Qui, la mostra diffusa trova un prezioso raccordo e ulteriori sviluppi tematici a carattere storico-artistico nelle esposizioni in programma: La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni (fino al 5 ottobre 2021, a cura di Francesca Rossi), un tributo allo scultore Zannoni, noto come uno dei protagonisti dell’esplosione del mito di Dante nelle arti figurative dell’Ottocento, ricordato per la lunga carriera animata dall’impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. E Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona (11 giugno–3 ottobre 2021, a cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco, Fausta Piccoli), realizzata con il contributo e il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, vero e proprio snodo della mostra diffusa che presenta una significativa selezione di opere d’arte e testimonianze storiche dal Trecento all’Ottocento, per approfondire due precisi fulcri tematici. Il primo riguarda il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande della Scala e il successivo revival sette-ottocentesco della Divina Commedia e di un Medioevo ideale. Il secondo, strettamente connesso al precedente, dedicato al mito, tutto scaligero e shakespeariano, di Giulietta e Romeo. Temi sui quali si fonda, ancora oggi, la fama di Verona.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona: Palazzo della ragione (foto di verona.com)

Le tappe successive sono: Palazzo del Capitanio, inizialmente residenza scaligera e costruzione recente ai tempi di Dante, quindi sede, sotto il dominio della Serenissima (1405-1796), del Capitano veneto – da qui il nome attuale – e poi, dal tardo Ottocento, degli uffici giudiziari. Palazzo della Provincia, oggi Prefettura, dimora che si fece costruire Cangrande della Scala. Le Arche Scaligere, sepolcro della famiglia della Scala, costruite presso la chiesa di Santa Maria Antica. Sono sepolti qui alcuni dei personaggi citati da Dante: Alberto I (morto nel 1301) e i suoi figli Bartolomeo I (1304), Alboino (1311) e Cangrande (1329). L’arca di Bartolomeo si distingue per l’insegna della scala sormontata da un’aquila; di Cangrande restano sia il primo sarcofago, dove fu deposto subito dopo la morte improvvisa e misteriosa. L’enigma sarà svelato prossimamente dall’indagine sul DNA condotto dalle Università di Verona e di Firenze in collaborazione con il Civico Museo di Storia Naturale di Verona), sia il sontuoso monumento che gli fece realizzare Mastino II, suo nipote, sopra la porta della chiesa, quando diede avvio alla trasformazione monumentale e dinastica del cimitero.

Arche scaligere, di Verona. Tomba di Cansignorio in primo piano, la chiesa di Santa Maria Antica e la tomba di Cangrande I della Scalae il diritto la tomba di Mastino II.
foto di: Didier Descouens

Sempre sulle orme dell’Alighieri, si arriva poi alla chiesa di San Zeno Maggiore, capolavoro del romanico lombardo. Dante, nel XVIII canto del Purgatorio, incontra Gerardo, abate di San Zeno vissuto al tempo del Barbarossa e gli fa esprimere un giudizio pessimo su Giuseppe, figlio illegittimo di Alberto I della Scala e abate di San Zeno dal 1292 al 1313. Il nostro Poeta potrebbe essere stato ispirato, per la figura dell’abate, dall’epigrafe incisa sul fianco sud della chiesa, che ricorda l’abate Gerardo e le opere da lui promosse al tempo del sovrano svevo.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona, Chiostro San Zeno

Di qui si prosegue per Sant’Elena, adiacente alla Cattedrale, che conserva in buona parte la sua compagine alto-medievale. Il 20 gennaio 1320, Dante vi tenne una lezione pubblica per spiegare il fenomeno dell’emersione delle terre sopra la superficie dell’acqua. Forse sperava di conquistare così l’ammissione all’insegnamento nello Studio, la scuola superiore di Verona che stava diventando una rinomata Università, ma gli venne preferito il maestro di logica Artemisio. Alla fine del testo della Questio de aqua et terra si legge: «[…] definita da me, Dante Alighieri, il minimo dei filosofi, durante il dominio dell’invitto Signore messer Cangrande della Scala, Vicario del Sacro Romano Impero, nell’inclita città di Verona, nel tempietto della gloriosa Elena […]».

Durante il suo primo soggiorno veronese Dante frequentò quasi certamente anche la Biblioteca Capitolare, una delle più antiche del mondo, il cui scriptorium era attivo forse già dal VI secolo. La Capitolare ospitava, già allora, antichi manoscritti di alcuni fra i classici meno noti al Medioevo, come la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, le Historiae di Livio, Catullo. In un breve passaggio del De vulgari eloquentia, scritto tra il 1303 e il 1305, Dante cita una lista di autori classici – tra i quali «Titum Livium, Plinium, Frontinum, Paulum Orosium, et multos alios» – e rivela che una «amichevole insistenza» lo invitava a consultarli («Quos amica sollicitudo nos visitare invitat»).

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Mons. Bruno Fasani prefetto della biblioteca Capitolare di Verona
foto di: https://www.travelglobe.it/

La mappa ci conduce poi a tre chiese: Sant’Anastasia, solo un cantiere durante i soggiorni danteschi a Verona, che un tempo ospitava nel suo primo chiostro la più antica tomba veronese di famiglia degli Alighieri. San Fermo Maggiore – anch’essa in costruzione negli anni in cui Dante era presente a Verona – che nel transetto destro della chiesa conserva l’elegante cappella funeraria che Pietro IV e Ludovico Alighieri, discendenti del Poeta, fecero allestire a metà del Cinquecento. Quindi Sant’Eufemia, legata a Dante solo per via indiretta: il teologo Egidio Romano espose nel suo De regimine principum – opera composta prima del 1285 – alcune teorie cosmologiche che il Poeta avrebbe affrontato nella Questio de aqua et terra. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la Questio fosse un falso composto da qualche teologo di Sant’Eufemia e attribuito a Dante per avvalorare le dottrine del Romano. A Sant’Eufemia, inoltre, furono sepolti i figli di Guido Novello da Polenta, che ospitò Dante a Ravenna e che il Poeta menziona nella sua Egloga a Giovanni del Virgilio.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Parte posteriore chiesa di San Fermo Maggiore, Verona.
Foto di: Andrea Bertozzi

 

…MA ANCHE LUOGHI LEGATI AI DISCENDENTI DI DANTE

In mappa anche luoghi legati ai discendenti del Poeta: come Piazza delle Erbe, dove, secondo l’umanista Moggio Moggi, Pietro Alighieri, figlio di Dante, recitò un capitolo in terzine sulla Commedia. O anche Palazzo Bevilacqua, abitazione del figlio di Dante, di fronte alla chiesa di Sant’Anastasia. Ma questi sono solo alcuni! 

L’ultima parte del percorso è una passeggiata tra i luoghi della tradizione dantesca.
Il trecentesco Palazzo Marogna vantava, nel Cinquecento, un’articolata decorazione ad affresco – oggi purtroppo appena visibile – che, secondo il pittore ottocentesco Pietro Nanin, raffigurava due scene della Divina Commedia. Dante che corre verso Virgilio, inseguito dalle fiere, e Beatrice su un carro, dipinta nell’atto di svelarsi il volto, secondo quanto riporta il XXXI canto del Purgatorio. È questa l’unica figura che appena si distingue oggi.

Tappa finale della mostra diffusa è Castelvecchio, che Dante non vide (fu costruito a partire dal 1354 per iniziativa di Cangrande II della Scala) ma che oggi accoglie, come sede museale, importanti testimonianze della Verona dell’età di Dante: sculture del Maestro di Sant’Anastasia, dipinti di stretta influenza giottesca, parte del corredo funerario della tomba di Cangrande della Scala e gli originali delle statue equestri di Cangrande e Mastino II, provenienti dalle Arche Scaligere.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona: Museo di Castelvecchio

In occasione dell’anno dantesco, altro fulcro della mostra diffusa è l’esposizione, in sala Boggian, Dante negli archivi. L’Inferno di Mazur (fino al 3 ottobre, a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni): 41 acqueforti e acquetinte che Michael Mazur produsse ispirandosi alla prima cantica della Divina Commedia. L’opera grafica è accompagnata dalla traduzione del poeta Robert Pinsky, amico dell’artista.

L’immagine coordinata della mostra diffusa è stata elaborata a partire dal disegno di Sandro Botticelli Dante e Beatrice. Paradiso II. L’opera è stata resa disponibile, eccezionalmente, per la sola sede di Verona, assieme ad altri due disegni botticelliani per Paradiso IV, Paradiso XVII, dal Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino. I tre disegni saranno esposti alla mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.

In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina Commedia
Verona, GAM

Questa tappa veronese è solo uno degli spazi che abbiamo dedicato al grande poeta fiorentino. Per gli appassionati, ecco le altre mete!

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TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell’estate 2021

Questa domenica la rubrica #weekendinarte ha l’obbiettivo di fornirvi degli spunti su cosa andare a visitare quest’estate per una gita all’aria aperta con la vostra famiglia e i vostri amici. Una perfetta occasione di stare insieme, ma in totale sicurezza. Ecco quindi i nostri 10 musei top a cielo aperto da vedere in estate 2021!

 

MUSEI A CIELO APERTO NORD ITALIA

 

Triennale estate – Parco Sempione, MILANO

In pieno centro di Milano, in uno dei giardini più frequentati, riapre la Triennale estate con oltre 5 mesi di programmazione. I Giardini della Triennale di parco Sempione infatti, quest’estate ospiteranno eventi, concerti, laboratori per bambini e molte altre attività intorno al tema collecting stories. Inoltre, la Fog Triennale Milano Performing arts curata da Umberto Angelini apre per donare la possibilità ad artisti emergenti di esprimere la propria arte. Insomma, una stagione che non manca di idee e occasioni per godersi l’arte in totale sicurezza!

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Triennale Estate 2020. © Triennale Milano, foto Gianluca Di Ioia

Arte Sella – Borgo Valsugana, TRENTINO

In Trentino, all’interno di un paesaggio fiabesco, si nasconde un luogo dove la natura si trasforma in arte: Arte Sella. Si tratta di una vastissima esposizione a cielo aperto di opere d’arte realizzate con erba, foglie, sassi e rami d’albero. Nasconde installazioni da osservare e da toccare, luoghi in cui entrare, cattedrali  da visitare, tronchi magici e grandi in cui correre e giocare.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Roberto Conte. Arte Sella photo Giacomo Bianchi.jpg

È un vero e proprio percorso creativo in cui tutte le opere prendono forma gradualmente traendo ispirazione da ciò che le circonda, la natura. In questo contesto naturale Arte Sella, nei mesi estivi, organizza anche gradi eventi: da mostre temporanee a concerti suggestivi inseriti in un busco-museo a dir poco magico.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Will Beckers_Eco_Copyright Arte Sella, ph.Giacomo Bianchi.jpg

Parco della Preistoria – Rivolta D’Adda, LOMBARDIA

In pieno centro della Lombardia, tra Milano e Brescia, si trova un museo a cielo aperto amato dai più piccoli ai più grandi. Tappa obbligatoria per molte gite scolastiche e familiari, il parco della preistoria di Rivolta d’Adda è un immenso museo che racconta la storia della preistoria. Tra giochi, attività e ricostruzioni a grandezza naturale, troviamo 34 specie riprodotte tra cui artropodi, pesci, anfibi, rettili arcaici, dinosauri, pterosauri, mammiferi e uomini primitivi. Sarete così catapultati in un’epoca lontana milioni di anni fa, che aspettate?

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021

 

L’Abbazia di San Galgano: La vera Spada nella Roccia – TOSCANA

All’interno della bellissima Toscana, si nasconde un’abbazia che nasconde una delle storie più raccontate di sempre: la spada nella roccia. Un ambiente del tutto misterioso e affascinante accoglie un’antica chiesa gotica (ormai privata del suo tetto) e l’Eremo di Monte Siepi. L’abbazia fu costruita nel XIII secolo dai monaci cistercensi i quali, dopo la dura carestia causata dalla peste del 1300, sono stati costretti a spostarsi verso Siena. Subito vicino si trova l’eremo: piccola cappella costruita dopo la morte di San Galgano nel 1181. La leggenda narra che proprio in questo luogo San Galgano infisse la sua spada come segno di aver lasciato definitivamente le armi per cominciare una nuova vita di fede.

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Visione dal basso Abbazia San Galgano, Toscana

 

Giardino dei Tarocchi – Capalbio, TOSCANA

Uno dei musei all’aperto più belli d’Italia si trova proprio in Toscana, a Capalbio. Si tratta di un parco artistico realizzato da Niki de Saint Phalle, che ha voluto creare un’atmosfera in bilico tra realtà e immaginazione.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Particolare statua giardini dei tarocchi di Niki de Saint Phalle

All’interno del parco infatti sono state inserite giganti sculture ciclopiche alte 15 metri dedicate ai simboli dei tarocchi (da qui prende il nome). È un vero e proprio museo inserito perfettamente nella natura toscana che, per le sue numerose peculiarità, si distingue da qualsiasi altro museo in Italia. Un luogo in cui perdersi e in cui farsi travolgere da un’atmosfera a dir poco magica.

 

 

MUSEI A CIELO APERTO CENTRO-SUD ITALIA

 

Il parco dei mostri – Bomarzo, LAZIO

Il Parco dei Mostri, noto anche con il nome Sacro Bosco di Bomarzo, fu ideato dall’architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, allo scopo di “sol per sfogare il core” per la morte della moglie Giulia Farnese. Durante la costruzione di questo parco all’italiana, trovarono rocce scolpite a forma di mostri, soggetti mitologici, draghi e animali esotici; ma anche fontane, obelischi e una casetta pendente. Sarà un percorso ricco di scoperte continue per i piccoli ma anche per i più grandi. Affascinante vero?

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Dettaglio statua mascherone, parco dei mostri, Bomarzo

Parco archeologico di Pompei – Pompei, CAMPANIA

Quasi scontato è l’inserimento di Pompei, uno dei parchi archeologici più visitati al mondo per la sua unicità e fascinazione. Conservata per 2000 anni, Pompei antica è ad oggi visitabile intatta a seguito di un’eruzione vulcanica avvenuta nel ’79 che ha seppellito la città sotto una coltre di ceneri e lapilli, insieme a Ercolano, Stabia e Oplonti. Si possono visitare case, ville, templi, edifici pubblici, la necropoli e molto altro, per un tuffo all’interno della quotidianità romana del mondo antico. Tutto quello che avete studiato lo ritroverete davanti ai vostri occhi. Una magia da provare una volta nella vita. 

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Visuale parco archeologico di Pompei, Campania

La basilica di rete metallica – Siponto, PUGLIA

Per chi andrà in vacanza in Puglia una tappa obbligatoria è Siponto, dove un artista di soli 34 anni ha rivoluzionato completamente il panorama con un progetto: “Dove l’arte ricostruisce il tempo”. Edoardo Tresoldi, attraverso un’affascinante struttura metallica, ha infatti ricostruito la struttura di un’antica basilica del XIII secolo ormai andata perduta.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
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La struttura in rete metallica di Tresoldi fa parte del Parco archeologico di Siponto e, come afferma l’archeologo Francesco Matteo Martino, “richiama nelle forme l’ultima fase dell’antica basilica che ha subito tre interventi, il perimetro è rimasto inalterato dalla sua fondazione, ed è costituito da tre navate separate da colonne. Un rifacimento successivo non ne cambia la struttura e si caratterizza per l’arricchimento del pavimento con un nuovo mosaico. In una fase più tarda, quella altomedievale, la chiesa paleocristiana assume un doppio livello: il presbiterio viene rialzato e le navate vengono divise da pilastri. È da questa ricostruzione che prende forma l’opera realizzata da Tresoldi». Una vera opera d’arte che riesce a far dialogare due mondi apparentemente distanti: archeologia e arte contemporanea. Assolutamente da non perdere!

 

Parco Archeologico della Valle dei Templi – Agrigento, SICILIA

Stiamo parlando di uno dei siti archeologici più estesi, rappresentativi e meglio conservati della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’area archeologica corrisponde ai resti dell’antica Akragas, nucleo originario della moderna Agrigento: su un crinale roccioso, che delimita a sud l’altopiano su cui sorgeva l’abitato classico, emergono gli imponenti resti dei templi dorici dedicati alle divinità elleniche. All’interno dell’area si trova anche il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, che ospita ben 5688 reperti che illustrano la storia del territorio dalla preistoria fino alla fine dell’età greco-romana. Anche in questo caso un vero e proprio tuffo nel passato all’interno di un mondo lontano ormai migliaia di anni.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
Tempio della concordia, parco archeologico di Agrigento “valle dei templi”

 

Il cretto di Gibellina – Gibellina SICILIA

Il cretto di Gibellina, in piena Sicilia, è l’opera di land arte più estesa al mondo ed è stata costruita da Alberto Burri tra il 1984 e il 1989. È grande 80 mila metri quadri ed è costituita da cemento bianco e detriti. Racconta la storia di una città scomparsa, Gibellina vecchia, poiché distrutta da un terremoto nel ’68 che provocò più di 1000 vittime.

TOP 10: musei a cielo aperto da visitare nell'estate 2021
The “Cretto di Burri” of Gibellina, by Gabriel Valentini : general view

La città fu ricostruita a 20 km di distanza e arricchita di nuove opere, e Alberto Burri affermò: “Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito, andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri. Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento”. Un’opera da perdere il fiato che, oltre ad ammaliare, racconta anche una straziante storia.  

 

Ecco i nostri top 10 musei a cielo aperto che vi consigliamo di visitare!

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