Devel Sixteen: l’hypercar più potente del globo testata sulle strade del Piemonte [VIDEO]

Svelata a Dubai nel 2013, la Devel Sixteen si prepara al suo agognato debutto commerciale, ma nel frattempo è impegnata nei relativi test su strada che vengono effettuati proprio in questi giorni niente meno che in Italia, più esattamente sule strade del Piemonte.

L’hypercar Devel Sixteen che nella sua versione più estrema potrà contare su 5.000 CV e di una velocità massima di 515 km/h, sta utilizzando il circuito e la galleria del vento della Pininfarina che ha sede proprio in Piemonte. Come accennato in precedenza, la Devel Sixten è stata vista circolare in strade aperte al pubblico, come dimostra il video pubblicato su youtube che vi proponiamo.

La Devel Sixteen verrà proposta in tre versioni: la variante entry-level da soli 1.500 CV, spinta da un V8 di origine GM, mentre le due versioni più potenti possono contare su un incredibile V16 12.3 litri (nato dall’unione di due V8) in grado di sprigionare 3.048 CV oppure 5.000 CV. Quest’ultima versione sarà omologata solo per l’uso in pista. Sono già stati aperti gli ordini e ogni esemplare costerà 1,77 milioni di euro, mentre la concorrenza sarà del calibro di bolidi come la Bugatti Chiron e la Koenigsegg Jesko.




La Peugeot 9X8 eletta HYPERCAR più bella dell’anno [FOTO]

Tecnologica, futuristica e con prestazioni superlative, la nuova Peugeot 9X8 non è solo una vettura da altissime prestazioni, ma è anche l’HYPERCAR più bella dell’anno. La Peugeot 9X8 ha infatti vinto il “Gran Premio della più bella Hypercar dell’anno”, in occasione della 37esima edizione del Festival Internazionale dell’Automobile.

Il trionfo al Festival Internazionale dell’Automobile

La Hypercar PEUGEOT 9X8, presentata a luglio 2021, ha conquistato i membri della giuria del Festival Internazionale dell’Automobile e gli appassionati di design automobilistico:  “Sono molto orgoglioso di ricevere questo premio che riconosce la qualità del lavoro delle equipe del Design e di Peugeot Sport che hanno lavorato assieme a questo progetto”, ha dichiarato Matthias HOSSANN, Direttore del Design di PEUGEOT, “la qualità degli scambi con il team Peugeot Sport è stata eccezionale, sia a livello tecnico che umano”.

Campionato del Mondo Endurance (WEC) FIA

PEUGEOT 9X8, vettura da competizione di nuovissima generazione che debutterà nel Campionato del Mondo Endurance (WEC) FIA nel corso di questo 2022, incorpora tutti i codici estetici contemporanei specifici del Marchio PEUGEOT: postura felina, linee fluide esaltate da tocchi di sportività, fiancate slanciate e strutturate e, naturalmente, la firma luminosa con i tre artigli, caratteristica della casa del Leone. Affusolata ed elegante, PEUGEOT 9X8 suscita emozioni e incarna la velocità. La PEUGEOT 9X8 è già un oggetto iconico, una rivoluzione estetica e tecnica, un’avventura di design estremo.

Nuova evoluzione dell’i-Cockpit

L’abitacolo di PEUGEOT 9X8, segno distintivo del know-how del Design di PEUGEOT, è basato sul concetto dell’i-Cockpit, elemento caratteristico del Marchio. Come per il progetto di un modello di serie, la cura profusa nel design degli interni rivela lo stesso livello di esigenza del design esterno. Il cockpit della PEUGEOT 9X8 è stato progettato nella sua totalità per offrire ai piloti maggiore ergonomia e intuitività. I Gran Premi del Festival Internazionale dell’Automobile riconoscono ogni anno le più belle realizzazioni nel settore automobilistico. L’architetto Jean-Michel WILMOTTE presiede una giuria di esperti provenienti dai settori dell’auto, della moda, della cultura, del design e dei media.




Con la Ford Mustang cabrio a Lazise, sul lago di Garda

Mettete una bella giornata di sole, una cabrio “muscolosa” e una gita glamour al lago. Gli ingredienti perfetti per un Weekend Premium. Anche perché, con tutti quei cavalli dentro il cofano e il cielo sopra la testa, all’aperto, non serve fantasticare spettacolari controsterzi sulle strade di San Francisco o improbabili galoppate lungo le strisce d’asfalto senza fine dei deserti del Vecchio West: per provare emozioni incontenibili basta dar voce al possente cinque litri della Ford Mustang, in versione cabrio. L’auto che ci accompagna nel nostro Weekend-test Premium. Direzione: Lazise, adagiata sulla sponda orientale del lago di Garda. Qui si respira un’atmosfera veneziana.

Che sound!

la Mustang si è adeguata piuttosto bene ai nostri palati

Durante il viaggio, sentir vibrare la fascinosa vocalità del V8 e affondare il piede sul gas ti fa sentire un po’ yankee. Eppure, da quando nel 2015 è sbarcata ufficialmente per la prima volta in Italia, su strada la Mustang non ha più la tipica impostazione americana. Anzi si è adeguata piuttosto bene ai nostri palati, ben più esigenti e sofisticati in materia di handling e precisione di guida: si presenta così, oggi, la Mustang 5.0 V8 GT Convertible.

Cosa vedere

mustang
Il piccolo porticciolo

Raggiungiamo Lazise in auto percorrendo l’autostrada A4 (uscita a Peschiera del Garda). In alternativa, si può optare per l’A22 (uscita ad Affi). Arrivando, si ammirano fin da subito le mura che circondano il centro storico e rimandano alla chiara impronta medioevale. Sul piccolo porticciolo, poi, si affacciano gli edifici della Dogana Veneta, la romanica chiesa di San Nicolò (con affreschi attribuiti alla scuola di Giotto) e il municipio cittadino. A poca distanza sorge il Castello Scaligero, circondato da un verde giardino, che nei secoli è stato protagonista di numerosi assedi che si sono susseguiti per il controllo della cittadina.

La particolarità

A destra le mura del Castello

Prima di perderci tra vicoli e piazzette, conosciamo meglio la storia di questo posto. Lazise è il più antico comune d’Italia. Merito dei privilegi concessi da Ottone II di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, che di fatto significavano “autonomia amministrativa” per agli abitanti. Il centro storico di Lazise conserva intatto il fascino medievale che le sue origini hanno impresso nell’impianto urbano delle sue vie e delle sue piazze, racchiuse da solide mura e dal castello Scaligero che vigila con l’imponenza delle sue torri. Cittadina di consolidata vocazione turistica, oltre alle bellezze storiche e al paesaggio che la circonda, gode di una splendida passeggiata sul lungolago Marconi, pavimentata a onde, quasi per confondere il confine del lago con le case. Lungo questo percorso, incastonata nel terrapieno di una villa, c’è una lapide di marmo Rosso Verona che ricorda a tutti i passanti che Lazise è il più antico comune d’Italia: “Il 7 maggio 983 l’imperatore Ottone II concesse agli originari di Lazise (18 quibusdam hominibus in terra et castro Lazisii morantibus) il privilegio di imporre diritti di transito e di pesca, il toloneo, il ripatico e di fortificare il borgo con mura turrite”. Ai primi di maggio va in scena la rievocazione storica di questo episodio.

L’auto

Chiesa di San Nicolò

Con l’ultimo, leggero restyling, che ha interessato soprattutto il frontale e qualche dettaglio della coda, l’icona d’oltreoceano è diventata ancora più muscolosa e, nemmeno a dirlo, graffiante. Merito dell’iniezione di cavalli garantita dal V8, che adesso può contare su 450 CV e un cambio automatico a dieci marce. Quasi quattro metri e 80 di lunghezza, uno e 92 di larghezza, uno e 40 di altezza: sono misure da vettura americana di questo genere, con il bagagliaio utile per qualche valigia (neanche troppo grande). La capote in tela si apre e chiude velocemente, in meno di 10 secondi.

Atmosfera veneziana

Il paese ha sempre avuto tre porte d’ingresso munite di saracinesche e ponti levatoi, porta Superiore, oggi battezzata porta San Zeno, porta Lion (così denominata perché recava lo stemma della Serenissima di Venezia) e porta Nuova, oggi porta Consignorio. Oltrepassate le mura, incontriamo la chiesa dei Santi Zeno e Martino e raggiungiamo il porticciolo, davvero caratteristico, ancora animato dalle barche dei pescatori. Qui troviamo la Dogana Veneta, un monumentale edificio del 14° secolo. In epoca veneziana, la struttura era sede della dogana per il pagamento del dazio del transito delle merci tra la Lombardia e la Repubblica di Venezia. Le imbarcazioni dovevano infatti farvi ingresso transitando sotto gli imponenti archi della sua facciata, prima di poter accedere al porto da un’apertura laterale.

Dogana Veneta

 

Successivamente, tale funzione venne meno con la caduta della repubblica Veneziana e l’edificio adibito ad altre funzioni, tra cui arsenale. Dopo un minuzioso restauro (2003-2006) che l’ha riportato agli originari splendori, oggi la struttura unisce il gusto di una suggestiva cornice monumentale con le più moderne tecnologie di un polivalente centro congressuale: è considerata una delle più eleganti ed esclusive location per eventi della provincia di Verona. Ma il motivo per cui Lazise è celebre è il suo elegante lastricato pedonale sul lungolago. Sui portici si affacciano case, bar, ristoranti e negozi che proseguono anche dentro i caratteristici vicoli, alcuni dei quali conservano la denominazione di “calle”. Di sicuro è una delle più belle passeggiate di tutto il lago di Garda. Angoli pittoreschi si possono trovare anche in piazza Vittorio Emanuele. Il contesto ideale per esaltare la nostra cabrio.

Come va

Lungo Lago

L’abbinamento della nuova trasmissione automatica con il V8 è gradevole. I passaggi da un rapporto all’altro non sono particolarmente rapidi, ma piuttosto decisi e in linea con lo spirito dell’auto. Ovviamente c’è sempre l’apprezzatissima versione manuale a 6 rapporti. Ai bassi regimi questa Mustang sembra sonnecchiare, poi cambia registro (con varie modalità di guida) e la spinta si fa possente fino alla zona rossa, attorno ai 7.000 giri. Tutto è registrato dal nuovo quadro strumenti digitale con la grafica personalizzabile, che s’inserisce bene dentro la plancia, rimasta quella di sempre, dove spicca il collaudato sistema multimediale Sync 3. Al volante, il suono borbottante del V8 riesce sempre a cullarti o darti il ritmo, tutto dipende dalla frenesia del piede destro. Un motore così, su un’auto così, può solo esaltare. Su strada, la Mustang non risparmia soddisfazioni: la trazione posteriore regala piacevolezza e s’accorda perfettamente con l’assetto, preciso ed efficace. Le prestazioni sono di assoluto livello. Grazie al suo magico 8 cilindri (elastico e gagliardo), tutto diventa spassoso e inebriante anche, ed è questo il bello, a velocità moderate e civili, senza disturbare le mappe di guida più aggressive. Per averla, bastano, si fa per dire, poco più di 50mila euro.

Dove mangiare

Tenuta Canova

Situata nell’entroterra del lago di Garda, Tenuta Canova concilia le morbide linee della zona collinare del veronese con il grande specchio d’acqua del lago. Il belvedere regala un incantevole panorama che spazia dai vigneti alle colline della Valpolicella, fino alla montagna. Qui gli amanti del vino e della buona tavola si sentono a casa. Davvero gradite non solo l’atmosfera cordiale e la pacata eleganza degli spazi interni ed esterni, ma anche la bontà di una cucina che si rinnova con l’alternarsi delle stagioni. La location, immersa nella campagna del lago di Garda, invita ad assaporare ottime pietanze sotto le frasche argentee degli ulivi o nell’ampia corte interna. È possibile gustare i vini Masi nei migliori abbinamenti con la cucina locale, scegliendo tra la luminosa veranda, il fresco plateatico, l’uliveto e gli interni ampi ed accoglienti. Sugli scudi l’Amarone, già noto per le sue qualità sin dal XII secolo. La Tenuta ospita, il multimediale Masi Wine Discovery Museum, un percorso didattico e allo stesso tempo emozionale.

Dove dormire

Quellenhof Luxury Resort

Un consiglio per la notte e non solo? La “dolce vita” nell’esclusivo hotel a 5 stelle sul lago di Garda, il Quellenhof Luxury Resort. Circondato dagli ulivi, al di sopra del piccolo borgo medievale di Lazise e a soli pochi minuti dalla sponda sud-orientale del Lago di Garda. Wellness & Spa, piscine esterne, laghetto naturale balneabile, attività all’aria aperta (bicicletta, escursioni e gite in barca). Un’esclusiva atmosfera, per goderci la bellezza e il fascino di Lazise con i suoi pittoreschi scorci, i vigneti baciati dal sole e l’incantevole passeggiata. Accompagnati dalla nostra ormai inseparabile compagna di viaggio, la Ford Mustang cabrio.

Cockpit della Mustang Cabrio

 




Ferrari 488 Pista Spider: sogno esclusivo

In questo caso il mare è l’Oceano Pacifico, data la location californiana; ma una spider è per definizione l’auto da ampi spazi aperti, appunto le località marine. Una vettura esclusiva e da sogno come la Ferrari 488 Pista Spider personifica in pieno la voglia di libertà che proprio l’invenzione dell’automobile stessa ha reso reale, ben oltre un secolo fa. Da Maranello a Pebble Beach, dalla California alla Motor Valley e da qui verso tutto il mondo. Sognare è sempre bello.

 

FERRARI 488 PISTA SPIDER: CON QUESTA SONO 50

Ferrari 488 Pista Spider

La Ferrari 488 Pista Spider è una serie speciale, la versione scoperta della 488 Pista coupé, a sua volta una serie speciale della 488 GTB. E’ stata svelata il 25 agosto durante il tradizionale concorso d’eleganza di Pebble Beach, occasione quanto mai adatta ad una vettura che ha l’eleganza impressa nel codice genetico, quel carattere ereditario generato da Enzo Ferrari più di 70 anni fa.

Si tratta del 50° modello di vettura aperta prodotto a Maranello. La Ferrari 488 Pista Spider tuttavia non nasce precisamente con intenzioni turistiche. Questa è un’auto concepita soprattutto per andare forte in pista. Lo esprime anche il suo design, grazie alla tipica fascia centrale che attraversa l’intera carrozzeria in senso longitudinale. Esclusivi per questa vettura i cerchi diamantati a stella da 20 pollici.

Ferrari 488 Pista Spider

Disponibili come optional anche i cerchi in fibra di carbonio, del 20% più leggeri. Anche gli interni fanno ampio uso di carbonio, oltre ai rivestimenti in Alcantara. Le pedane in alluminio mandorlato sostituiscono i normali tappeti in moquette. Per risparmiare qualche ulteriore grammo, la maniglia della portiera lato pilota è sostituita da un laccetto.

 

PRESTAZIONI ENTUSIASMANTI, DA VERA FERRARI

Ferrari 488 Pista Spider

Perché un’auto molto veloce anche e particolarmente nelle curve deve non solo essere potente ma anche leggera. L’esperienza Ferrari in materia è sconfinata. Così come per la coupé, molte delle caratteristiche della vettura da corsa 488 GTE sono state trasferite a questo modello stradale. Per far sì che l’auto sia guidabile ad alte prestazioni in sicurezza non solo da piloti professionisti, il nuovo sistema elettronico di controllo Ferrari Dynamic Enhancer rende le reazioni del veicolo più prevedibili e intuitive.

Ferrari 488 Pista Spider

La meccanica della Ferrari 488 Pista Spider è la stessa della coupé. Quindi motore V8 3.9 biturbo con devastante potenza di 720 cavalli ad 8.000 giri e strabiliante coppia massima di 770 Newton metri a 3.000 giri. Grazie anche al peso a secco contenuto in 1.380 Kg le prestazioni sono ovviamente da paura: accelerazione 0-100 in 2,85 secondi; accelerazione 0-200 in 8 secondi netti (tempo alla portata di poche auto normali anche per arrivare solo a 100 Km/h); velocità massima 340 Km/h. Dateci un pizzicotto per svegliarci. Anzi no, non vogliamo smettere di sognare.




Toyota Yaris GR: weekend con profumo di rally

Toyota Yaris GR – Non capita spesso di vedere una weekend-car di questo tipo.
Piccola, potente, leggera, aggressiva. La Toyota Yaris GR ( dal reparto corse di Toyota: Gazoo Racing) è una pepata dal sapore di rally, animale raro di questi tempi.
Non è un caso: il marchio super giapponese è in testa alla classifica piloti e secondo in quella costruttori nel WRC (Campionato Mondiale di Rally) 2020.

Design

Della Toyota Yaris “di serie” rimangono praticamente solo i fari e il nome.
Il resto è completamente stravolto, progettato appositamente per questa versione GR. E non è cosa comune. Per prima cosa cambia il numero delle porte: è l’unica versione che ne ha tre e non cinque. E’ più larga di 6 cm grazie ai parafanghi allargati ed è davvero bassa.

Il frontale è totalmente stravolto, per “dare aria” al 3 cilindri “pompatissimo”. Appositi i paraurti, per ottimizzare il raffreddamento e l’aerodinamica. Il tetto è in fibra di carbonio (quindi più leggero) e ha un disegno specifico, più spiovente.

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Ecco i due colori disponibili

Interni

I sedili sono regolabili e avvolgenti. Il volante, i pedali sono specifici per questa versione: sportivi e corsaioli. Nuova la strumentazione, rigorosamente analogica è molto ergonomica, semplice ma non essenziale. Indica perfino la ripartizione della potenza fra i due assi, gestita dalla trazione integrale prima citata.

Il resto delle finiture non cambiano, ricordano una piccola economica come la Yaris, ma sempre con spirito molto sportivo. Rimangono lo schermo da 8”, la radio, il sistema multimediale con Android Auto e Apple Car Play. Non mancano retro-camera e la dotazione completa di aiuti alla guida: dal cruise control adattativo al mantenimento della corsia.

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Negli interni non manca proprio niente

Guida e Motore

La tecnologia per andare forte non manca, questa piccola Toyota Yaris GR è raffinata.
La trazione varia in base alla modalità di guida scelta tramite una manopola sul tunnel centrale: Normal, Sport e Track (pista). In Normale la Yaris ha trazione principalmente davanti (quindi una guida più tranquilla), in Sport la trazione è sopratutto posteriore (quindi più divertente), in Track la trazione è 50/50, per una guida chirurgica in pista.

Il motore è il 3 cilindri 1.6 Turbo sopracitato, con la bellezza di 261 CV. Una potenza davvero esaltante per un tre cilindri di serie.
Il tutto è tarato perchè il turbo-lag sia limitato al massimo, la spinta è sempre decisa cala solo alla zona dei 7000 giri, zona rossa del limitatore.

 Il cambio è rigorosamente manuale, a sei rapporti e sono ben due i differenziali Torsen (a controllo elettronico). Il differenziale posteriore può addirittura essere scollegato quando si tira la leva del freno a mano, per esibirsi in decise derapate (come in copertina).

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Vista Laterale della piccola “pocket rocket” pistaiola

Il retrotreno è stato stravolto, al posto di quello della Yaris “normale”, questa Toyota Yaris GR adotta quello della Toyota Corolla. La scelta è obbligata data la trazione integrale, più ingombrante. E non solo, queste sospensioni permettono un controllo più preciso delle ruote.

I freni della Toyota Yaris GR sono potenti. Degni di prestazioni esuberanti. Baffati e autoventilati (fidatevi, frenano.

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Bellissimi i due scarichi e i parafanghi allargati, che rendono la Yaris GR molto aggressiva

Conclusioni e Prezzo

La Toyota Yaris GR è una piccola super-car, sia per quanto riguarda le prestazioni che per il carattere aggressivo.

Questa piccola bomba è già in vendita, con un unico allestimento a 39.900 euro. Un bel prezzo, ma di serie offre praticamente tutto.




Maserati MC20: rinascita shock del tridente, verso l’elettrico

Maserati MC20 –  Incredibile novità per casa Maserati. Una sorpresa davvero inaspettata e molto rincuorante, che ci ha lasciati sbigottiti, tanto da dover conoscere al meglio la macchina, prima di parlarne. Una macchina italiana, modello di rinascita, verso un futuro veloce e… elettrizzante.
E’ infatti più che sicura una versione completamente elettrica, in un futuro molto vicino.

Una “super” quasi irraggiungibile, questa Maserati MC20, ma bellissima.
Irraggiungibile perché si colloca nella fascia delle più performanti. Audi R8, McLaren 570S, Corvette C8, Porsche 911 Turbo S sono le sue principali rivali, sia per le performance che per il prezzo, che si aggira intorno ai 220.000€.

Maserati MC20 è già interessante nel nome. Ritorna la formula a “codice” (in omaggio alla storica MC12). MC sta infatti per “Maserati Corse”, 20 è l’anno di produzione. E questi richiami allo sport non sono casuali: la MC20 sarà la base per la versione da corsa appunto, con la quale il Tridente tornerà competitivo nelle gare.

Ma è il suo aspetto da “GT” che ci interessa. Il suo spirito da weekend, che trova forti radici nello stile, nella sua bellezza tutta italiana. Il frontale è proprio Maserati, con la grande mascherina ovale. Nel retro una vetro in materiale leggero sul quale è “inciso” il tridente. Il posteriore ha proporzioni praticamente perfette, con le firme a led dei fari che corrono orizzontalmente e gli scarichi in piena vista. Aggressiva, ma elegante, la Maserati MC20 è una pugile in abito da sera.

Le portiere, che si aprono a farfalla, facilitano l’accesso negli interni. Si respira finalmente un’aria essenziale e pulita. I pochi tasti sono a portata di mano, i comandi chiari e funzionali. Molto carbonio ed alcantara per un’atmosfera sportiva, ma grande, grandissima eleganza.

Il cuore è un 3.0 litri V6 a 90 gradi e 630 CV. Molta potenza, molto fascino, grandissima passione. Questa è la Maserati MC20.

 




Auto cabrio e spider, meglio sportive o lussuose? Ecco quattro proposte per un Weekend al Top

Le vetture convertibili, ovvero le auto spider (due posti secchi) e auto cabrio (quattro posti), rappresentano un vero e proprio stile di vita. Con l’arrivo della bella stagione, viaggiare con il vento tra i capelli diventa puro piacere, un qualcosa da assaporare chilometro dopo chilometro. Dopo aver parlato la scorsa settimana delle spider e cabrio di dimensioni compatte – sia sportive che più tranquille – è arrivato il momento di trattare qualcosa di decisamente più impegnativo.

Abbiamo scelto due spider con prestazioni da supercar e due auto cabrio lussuose (in uno dei due casi addirittura opulenta), con l’obiettivo di proporvi differenti tipi di esperienze a cielo aperto in grado di offrire il massimo del divertimento e ovviamente dell’esclusività. Di seguito elenchiamo i modelli – ad alto contenuto emozionale – che verranno descritti nelle seguenti pagine!

  • Rolls Royce Dawn
  • Mercedes Classe E cabrio
  • Audi R8 Spyder
  • Porsche 911 Targa

Rolls-Royce Dawn

Compromesso non è una parola contemplate nel lessico Rolls-Royce. Il Brand continua a seguire le indicazioni del co-fondatore Sir Henry Royce: “lotta per raggiungere la perfezione in tutto quello che fai. Prendi il meglio che esiste e fallo meglio. Quando non esiste, progettalo. Non accettare nulla che non sia abbastanza buono.” Queste indicazioni valgono ovviamente anche per la Rolls-Royce Dawn, auto cabrio a 4 posti lunga ben 5,29 metri, larga 1,95, e dotata di un tetto apribile in tela in grado di offrire un’ottima insonorizzazione quando risulta chiuso, mentre per aprirsi in soli 22 secondi sfrutta un sofisticato sistema elettrico.

All’interno dell’abitacolo troviamo un mix praticamente perfetto di pellami pregiati, legni rari e metalli preziosi in grado di offrire un effetto scenico a dir poco stupefacente. Tra gli “effetti speciali” di questa vettura segnaliamo inoltre le enormi portiere che si aprono contro vento.

Sotto il cofano batte un poderoso V12 da 6.6 litri sovralimentato in grado di sprigionare ben 571 CV e 780 Nm di coppia massima. Nonostante il peso dell’auto raggiunga i 2.560 kg, questa lussuosa cabriolet brucia lo scatto da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi.

Mercedes Classe E Cabrio

La variante cabriole della nuova Mercedes Classe E è senza ombra di dubbio quella capace di esprimere maggiore emozione e l’ultima versione – frutto di un recente aggiornamento – risulta ancora più affascinante. Considerata l’auto cabrio per eccellenza, il design di questa vettura ha acquistato un taglio più sportivo, percepibile soprattutto negli elementi del frontale. I fari full LED di serie presentano un alloggiamento più piatto e l’organizzazione interna delle luci posteriori a LED è stata rielaborata.

La Classe E Cabrio, con classica capote in tessuto, offre elevati livelli di comfort per viaggiare fino a quattro persone, in tutti i mesi dell’anno: a richiesta è, infatti, possibile dotare la cabriolet del sistema frangivento elettrico AIRCAP e dell’AIRSCARF. La capote insonorizzata permette l’utilizzo dell’auto in ogni stagione, senza compromessi e con il massimo comfort acustico all’interno dell’abitacolo.

Inoltre, a seguito del restyling, i modelli più sportivi della gamma ereditano gli stessi elementi di forza di berlina e station wagon, come i motori diesel e benzina elettrificati e quindi più efficienti, dotati di alternatore-starter integrato, ma anche l’ultimissima generazione di sistemi di assistenza alla guida o il sistema di Infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience). I modelli di Classe E Coupé e Cabrio arriveranno nelle concessionarie europee nell’autunno 2020.

Audi R8 Spyder V10

Design e dinamismo mozzafiato coniugati al fascino della guida a cielo aperto: l’Audi R8 Spyder V10 rappresenta il non plus ultra della sportività, grazie anche all’uso di un poderoso V10 da 540 CV in grado di regalare prestazioni sorprendenti e un sound adrenalinico.

La nuova Audi R8 Spyder V10, ancora più spigolosa e atletica rispetto alla versione precedente, ha guadagnato 36 mm in larghezza, per un totale di 1,94 metri. Il single frame accuratamente modellato, con la caratteristica griglia a nido d’ape, è più largo e ribassato. La capote confluisce in due pinne che mettono in tensione il tessuto e si armonizzano perfettamente, insieme al grande coperchio del vano capote, con l’inconfondibile design della R8 V10. Il sistema di azionamento elettroidraulico apre e chiude la capote in 20 secondi fino a una velocità di 50 km/h.

L’incredibile emozione che regala questa vettura si nasconde nel motore centrale con iniezione duale: un propulsore aspirato da 5.2 litri che risponde in modo immediato. Il suo sound (intensificato a richiesta da un impianto di scarico sportivo con terminali in nero lucido) è pura adrenalina. Con 540 CV di potenza a 7.800 giri e 540 Nm di coppia a 6.500 giri, il motore garantisce prestazioni su strada eccezionali: da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi e una velocità di punta di 318 km/h. Ciò significa che, rispetto al modello precedente, la nuova R8 Spyder V10 sviluppa 15 CV in più, è più veloce di 0,2 secondi nello sprint e vanta 7 km/h in più di velocità massima.

Porsche 911 Targa

 

Anche la nuova generazione della mitica Porsche 911 – sigla di progetto 992 – arricchisce la propria offerta con l’introduzione della nuova versione della 911 Targa. Parliamo di una iconica variante ricca di fascino, nata nell’ormai lontano 1965. La vettura vanta un piccolo tetto in tela apribile elettricamente (una volta era asportabile), posizionato tra i montanti anteriori e posteriori. Questi ultimi sono situati a ridosso dei sedili e impreziositi all’esterono dal logo “Targa”. Il sofisticato meccanismo di apertura elettrico impiega solo 19 secondi per completare l’operazione. Il meccanismo sfrutta due bracci comandati elettricamente, in grado di alzare il lunotto per nascondere la capote in un apposito vano.

Declinata nelle versioni Targa 4 e Targa 4S, la prima variante sfrutta il 6 cilindri 3.0 litri turbo da 385 CV che permette alal vettura di scattare da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi, mentre la Targa S eroga 450 CV e brucia lo 0-100 km/h in 3,8 secondi.
La trazione è per entrambe integrale, mentre il cambio a sette rapporti è disponibile sia manuale che a doppia frizione. L’unica nota dolente è la massa a secco pari a 1.665 kg, non proprio un peso piuma…

 




Porsche 911 Targa 2020 : tra cabrio e coupè come da tradizione

Porsche 911 Targa 2020 – Sono ormai più di 50 anni che Porsche propone questa versione delle sue storiche 911. La Porsche 911 Targa è un classico, con una sicurezza in più dovuta al roll-bar (ormai superata come necessità). Una parte del tettuccio è quindi in tela. Una volta removibile a mano, oggi elettricamente.

In un periodo nel quale le belle e bellissime giornate sono all’ordine del giorno, Porsche offre una possibilità in più di avere il vento tra i capelli.

La tradizione è quindi filo conduttore di questo modello, arrivato dal ’65 (ne parleremo settimana prossima), fino alla generazione corrente, la 992.

Grande punto di forza è la velocità con il quale il meccanismo si attiva e il tettuccio si retrae. Bastano infatti solo 19 secondi perché ci si ritrovi con il cielo sopra la testa. Il lunotto si alza tramite 2 bracci, che permettono alla capote in tela di scomparire in un vano nascosto. Il tempo di questa complicata operazione è diminuito di un secondo dal precedente modello. Bellissima la copertura in alluminio tipica del modello, con la scritta “Targa” in rilievo.

La vista laterale è inconfondibile : è sempre affascinante pensare che il DNA della 911 non sia cambiato rispetto alla sua lunghissima storia.
La Porsche Targa 2020 mantiene come tutte le 911 le stesse motorizzazioni. Per la Targa 4 il 6 cilindri 3.0 turbo con 385 CV e uno ‘0-100’ in 4,4 secondi. Per la versione Targa S non cambia il motore, ma il tutto è portato a il 450 CV, con lo 0 a 100 km/h in 3,8 secondi.
La trazione è obbligatoriamente integrale e il cambio è disponibile sia manuale che doppia frizione, entrambi a 7 rapporti.

Questa configurazione respira tradizione ed è bellissima da vedere, ma la bellezza ha un peso…in tutti i sensi. A secco il peso è di 1.665 kg, non proprio leggera per essere una 911. Ma la particolarità in questo caso si paga. Visto anche lo spirito più lussuoso del modello.

Questa Porsche 911 Targa sarà invendita da giugno, a partire da 132.571 euro.




50 anni di Alfa Romeo Montreal : eccellenza sfortunata

Alfa Romeo Montreal – come promesso questa settimana vi parliamo della leggenda italiana Alfa Romeo Montreal (qui il link all’articolo sulla Giulia QV 2020). Si è infatti appena celebrato il suo 50esimo compleanno. Ebbene sì, era il 1970 quando, al salone di Ginevra di quell’anno, la storica casa milanese presentò la versione di serie di un modello già presentato come show car all’ Esposizione Universale di Montréal.

Era un tipo di auto inedito al “biscione”, con un grosso motore davanti. Stiamo parlando del 2.5 V8 del Derivato strettamente dall’Alfa Romeo 33 da competizione, alimentato ad iniezione, lubrificato da dodici litri di olio con un sistema a carter secco. Una rivoluzione per il marchio, parlando di auto di serie.

Un motore sicuramente diverso dai “piccoli” 1.6 quattro cilindri, montati fino a quel punto (per le auto di serie). Questo anche per quanto riguarda il design. Il capolavoro di Marcello Gandini ha comunque dovuto affrontare una sfida di proporzioni, superata egregiamente. Certo l’anteriore, viste le dimensioni del propulsore prende gran parte dell’equilibrio, della forma. Un grande distanziamento dai modelli precedenti e pesce fuor d’acqua rispetto lo stile italiano dell’epoca.

Vennero infatti criticate la vistosità, l’eccesso di cromature e i colori troppo accessi delle carrozzerie (noi a posteriori li adoriamo). Caratteristiche che ad oggi hanno assunto un carattere ben diverso.
Ma il problema non riguardava solo lo stile. Nonostante la qualità di costruzione e le soluzioni ingegneristiche eccelse, i tempi non erano i migliori. La crisi petrolifera dei ’70, sicuro non aiutò l’uscita di un modello con un motore molto più grande e potente delle precedenti vetture. Inoltre, la commercializzazione dell’Alfa Romeo Montreal ha subito dei forti ritardi per cause interne.

Queste sfortunate vicissitudini non hanno però fermato le voce che correvano rispetto l’eccellenza dell’Alfa Romeo Montreal. Super-car da 220 km/h nei primi ani ’70, con una stabilità alle alte velocità senza pari. Un motore eccezionale, meccanica e handling eccezionali. La Montreal era molto più stabile, efficiente, veloce di Porsche, Maserati e Dino dell’epoca.

Certo per quanto riguarda la manutenzione la Montreal era molto dispendiosa, uno dei grandi difetti.

La produzione totale non ha, infatti superato i 4.000 esemplari. Con le conoscenze di oggi, i problemi di affidabilità sono molto meno dispendiosi. Le auto d’epoca sono un mercato già fiorito e siamo sicuri che il suo valore crescerà di molto.
Ne potete acquistare una dai 50.000 euro circa. E vi assicuriamo che ne vale la pena.

Le FOTO nell’articolo sono un esemplare in vendita. Cliccate qui per dare un’occhiata.

 




Alfa Romeo Quadrifoglio 2020 : Giulia e Stelvio si colorano di storia

Alfa Romeo Quadrifoglio 2020 – Interessante come questo nuovo face-lift dei modelli Quadrifoglio di Alfa Romeo si ispiri a colori storici, di modelli storici. Verde “Montreal”, il Rosso “Villa d’Este”, l’Ocra “GTJunior”, sono le nuove verniciature per quest’anno. Con particolare attenzione al verde Montreal, modello storico che festeggia i 50 anni dalla sua uscita (ne parleremo settimana prossima).

[foto a sinistra Giulia (1975) nel famoso “ocra” a destra proprio la Montreal in verde]

Sotto al cofano stesso motore, il V6 2.9 derivato Ferrari, con 510 Cv e 600 Nm di coppia. Ciò che cambia è l’apporto tecnologico. Viene introdotto il nuovo sistema di assistenza alla guida semiautonoma di livello 2, un touchscreen da 8,8” e  nuove possibilità di personalizzazione.

All’interno di queste Alfa Romeo Quadrifoglio 2020, è stato completamente rinnovato l’impianto multimediale. Esteticamente, a livello di design, le forme non cambiano. Cambia invece le grafica e la tecnologia, la prima più curata e al passo con i tempi, la seconda sfrutta il touch a sfioramento.

Tutto all’interno del sistema è adattabile e personalizzabile rispetto le proprie esigenze. Mettere quindi in evidenza o nascondere le funzioni preferite. Quindi crearsi uno spazio che sia su misura per ognuno. Non solo, il sistema si è anche dotato di hot spot Wi-Fi che permette di controllare alcune funzioni delle Alfa Romeo Quadrifoglio 2020 anche a distanza (climatizzazione, itinerario navigatore, chiusura o apertura delle porte ecc.).

Le novità più interessanti sono, però altre. Alfa Romeo Quadrifoglio 2020, portano come novità anche una nuova finitura brunita dei fanali e altri dettagli esterni, per un look ancora più sportivo. I nuovi colori già citati prima, che ricordano la storia del marchio sono una piacevole sorpresa, che arricchiscono questi modelli così significativi.

Sono inoltre disponibili nuovi cerchi maggiorati da 21″ e un nuovo scarico marcato Akrapovič (optional), con tip in fibra di carbonio. Nuoce sono le possibilità di personalizzazione delle finiture  in pelle o Alcantara con nuovi colori per le cuciture a contrasto.

Le Alfa Romeo Quadrifoglio 2020 sono ordinabili a partire dai prossimi mesi ad un prezzo praticamente identico all’attuale.




Bentley Bacalar : scopriamola nel dettaglio

Bentley Bacalar – con il sole ormai che entra dalle finestre di casa, abbiamo bisogno di un po’ di aria fresca. Almeno sognarla. A questo ci hanno pensato in casa Bentley, mettendo in costruzione il massimo della goduria a due posti, a cielo aperto. Questo per festeggiare il loro centenario, un traguardo importante per la casa inglese. (ne avevamo già parlato qui)

La carrozzeria è firmata Mulliner, il disegnatore di carrozzerie più vecchio al mondo. “Firma” che vestiva le Bentley più esclusive già in passato.

Sono solo 12 gli esemplari che verrano costruiti di questa speciale roadster, tutti su misura per ogni cliente, naturalmente. Il tutto costruito rigorosamente a mano nella sede “Bentley Mulliner” a Crewe, in materiali quali alluminio e fibra di carbonio. Le linee sono davvero notevoli, tutto è moderno, ma con un gusto davvero non comune, la carrozzeria si appoggia sulla meccanica, che spinge la Bentley Bacalar davvero forte. Insomma è un piacere da guardare.

Il design si basa sulla Bentley EXP 100 GT, una concept elettrica presentata la scorsa estate in California.

Incredibili interni e linea posteriore, dove alloggia la capote. Linee incredibili, per una roadster lussuosa e performante

Gli interni seguono il gusto, il lusso, l’esclusività degli esterni. La plancia è stata ridisegnata. Alluminio, pelle e legni pregiati impreziosiscono un ambiente per pochissimi. Per quanto riguarda la pelle, è possibile avere una combinazione incredibile di colori e personalizzazioni, a doc per ogni cliente. Con molta probabilità, ogni modello sarà un pezzo unico.

Dettaglio degli incredibili fari posteriori con effetto 3D

Per quanto riguarda la meccanica, la Bentley Bacalar sotto il cofano troviamo una versione potenziata del motore W12 6.0, con ben 659 CV e 900 Nm di coppia. Un motore degno di esterni ed esterni così esclusivi. Tutto è personalizzato, diverso dalle serie per questo modello. Il motore non poteva che rendere giustizia a questa cura per i dettagli.

Passiamo al prezzo. Da un’offerta così non possiamo che aspettarci un prezzo conseguente. Tenetevi forte:  il listino della Bacalar partirà da circa 1,5 milioni di euro tasse escluse. L’esclusività si paga.




Ruf SCR : nuovo gioiello classico

Ruf SCR – come promesso questa settimana vi parliamo del modello di partenza della Concept “Rodeo” di Ruf. Un esempio di massimo splendore dell’elaborazione e frutto di una passione senza pari per un certo tipo di macchina.
Questa sarà difficile scorgerla nei panorami italiani, vista la rarità e il prezzo esorbitante, ma immaginiamo che un track-day la domenica, debba essere veramente un’esperienza fuori dal comune.

Ma Ruf ha superato la semplice elaborazione, sviluppando proprio la Ruf SCR che è un vero e proprio modello di produzione. Ruf è diventata un costruttore, nonostante il marchio esista da più di cento anni. La Ruf RCR è un modello che non ha niente in comune con le Porsche, se non l’estetica, ispirata la leggendaria serie 964 della 911. In comune hanno solo il 6 cilindri al posteriore.

Il telaio ha la struttura principale in fibra di carbonio, con bracci in acciaio fissateci, che permettono di sostenere il tetto, frontale e coda. Questa struttura permette una rigidità notevole, che migliora la guida e sopratutto riduce di molto il peso. Caratteristiche molto utili se si parla di una sportiva. Il peso è infatti di soli 1.250 kg. Molto ridotto vista la potenza, di cui parleremo verso la fine.

Gli interni sono classici a dir poco. Tutto è rivestito in pelle, con ottime finiture. Il passato fa da padrone, ma i dettagli, beh quelli sono contemporanei. La corona del volante, la leva del cambio (rigorosamente manuale 6 marce) e gli indicatori sono prova che non si tratta di una 964.
I sedili sono rivestiti nella stessa pelle dell’abitacolo, con tessuto per il corpo centrale. La fantasia è molto classica e dona una vera e propria atmosfera nostalgica.

Le prestazioni sono più che di livello. Il motore motore è un aspirato 4.0l, raffreddato a liquido (originale Ruf). La potenza è di 510 CV a 8.270 giri e 470 Nm. La velocità massima è dichiarata a 320 km/h, se qualcuno avrà il coraggio di raggiungerla.

Ruf SCR costa più o meno 650.000 euro. Con una produzione di 15 esemplari l’anno.

 




Ruf Rodeo: concept che sogna la libertà

Ruf Rodeo – Avevamo già parlato di Ruf per il Salone di Ginevra 2017 e già avevamo chiarito la nostra posizione su questo marchio. Marchio storico, nato nel 1939 come modificatori delle auto Porsche.
Nel tempo il marchio si è evoluto fino a diventare una vera istituzione e creare di modelli originali.

Svelato il nuovo concept, che doveva essere presentato al Salone di Ginevra, poi rimandato per ovvi motivi. Era un concept ispirato a libertà totale, di quella che si vede nei film e basta. E ci serve in questo periodo così buio e limitante. La Ruf Rodeo è simpatica, ironicamente sopra le righe, ma con grande classe e consapevolezza della sua particolarità.
Dalla Ruf SCR è stato ricavato questo concept esuberante, con quattro ruote motrici, assetto specifico e…una pala fissata sul posteriore. E’ di chiara ispirazione holliwoodiana, a ricordo dei vecchi Westernm con l’immortale scontro tra indiani e cow-boy.

Anche gli pneumatici sono specifici per un fondo sabbioso come il deserto, l’assetto è rialzato e pneumatico. All’anteriore sono stati applicati fari supplementari, montati su una protezione tubolare, degna delle migliori Jeep Wrangler. E’ stato montato anche un portapacchi sul tetto, con annessi bagagli, rigorosamente con finiture in pelle.

Gli interni della Ruf Rodeo sono interamente rivestiti di alcantara color cammello e i sedili con una fantasia che ricorda i ponchi e le fantasie dei tessuti dei Nativi Americane. Questo dona un carattere unico al concept, ma che non eccede e rimane nell’originalità, assolutamente non pacchiano. Divertente, spensierato unico.

Ciò che invece è molto serio è la base di questo concept. E’ infatti il nuovo modello Ruf SCR (del quale parleremo nel dettaglio settimana prossima), un prodigio di tecnologia e raffinatezza meccanica, in strade e in pista. Unica cosa che possiamo dirvi è che le prestazioni non scherzano, così come la qualità chirurgica dei dettagli e delle performance.

Però l’originalità si paga. Questa Ruf che noi sappiamo è modello unico, ma la Ruf SCR, il nuovo modello che ne ha fatto da “base”, costa 650.000 euro circa.

 

 




Caterham Super Seven 1600 : nuova classica svelata on-line

Caterham Super Seven 1600 – La storica casa inglese Caterham ha presentato on-line la nuova “Caterham Super Seven 1600”, dato il periodo che stiamo vivendo. Non è chiaramente un nuovo modello, ma un nuovo allestimento ispirato agli anni ’70. L’ispirazione è stata persa a piene mani dalla biposto originale Lotus.

L’allestimento segue a piene mani l’ispirazione classica. Quindi parafanghi allungati e bombati. Tutto è in tema anni ’70 e ci fa sognare tempi migliori, con il bel tempo di questi giorni. Tutta scoperta con questa meravigliosa temperatura, sole non troppo caldo, aria fresca.
Cerchi da 14”, canali stretti che ricordano il passato. Interni vecchio stile, niente è superfluo, niente schermi, solo legno, cromature e pelle. Sì, la corona del volante ritorna in legno.

Il motore è un Ford Sigma 1.6 aspirato da 135 CV…. a carburatori!! Il cambio è solo manuale, naturalmente. E non fatevi fregare dalla potenza modesta, le prestazioni sono elevate grazie al peso irrisorio. La Caterham Super Seven 1600 infatti pesa solo 545 Kg, il che permette lo 0 a 100 km/h in più o meno 5 secondi  con una velocità massima di quasi 200 km/h.
La carrozzeria potrà essere ordinata in 7 tinte esclusive vintage, inedite.

Il prezzo relativo al mercato inglese è a partire da 33.495 sterline (circa 38.200 euro)




Polestar 2 : 400 Cv… i motori termici hanno ancora senso?

Polestar 2 – questa rubrica tratta di macchine sportive, massima tecnologia, massimo sviluppo dei motori e della dinamica di guida. Ma i motori stanno cambiando. Miscela, combustione, scarico, sound. Tutti termini che ci hanno fatto innamorare delle auto in primis e che oggi sembrano gradualmente perdere di significato.

Ma perdere tutto questo significa anche evoluzione, la diversità non per forza è negativa. I weekend non avranno più il sound di un tempo, ma permettono di ascoltare, di visitare posti che necessitano energia green e silenzio.

Ecco la Polestar 2, berlina di derivazione Volvo, figlia di un marchio appena nato Polestar. Marchio sportivo di lusso, con sole motorizzazioni elettriche.  La produzione parte in Cina e farà parte della rinascita dopo il Covid-19. Le consegne sono previste per l’estate 2020, in alcuni mercati europei e poi in USA. La produzione partirà dalla Cina in quanto Polestar è parte del gruppo cinese Geely, ma tutto ciò che riguarda la produzione è affidato a Volvo.

La Cina è il paese di produzione in quanto il marchio Polestar appartiene anche al gruppo Geely (proprietari dello stabilimento di produzione). Tutto lo sviluppo, la comunicazione e il design è però affidato a Polester stessa. Infatti il design è, come citato prima, curatissimo anche per gli interni, che strizzano l’occhio agli ultimi, bellissimi modelli della casa Svedese Volvo.
La commercializzazione è prevista entro l’estate in Germania, Belgio, Svezia, UK, Norvegia, Svizzera e Paesi Bassi. Poi passerà agli Stati Uniti.

La Polestar 2 è una berlina di 4 metri emmezzo, concorrente diretta della Tesla Model 3. Il design è molto curato, molto equilibrato di forte derivazione Volvo. Comunque strizza l’occhio alla sportività, ma di sicuro punto di più ad una clientela che cerca il lusso. La Polestar 2 dispone di due motori elettrici per ogni asse (quindi trazione integrale), che erogano 408 CV e 660 Nm di coppi. Lo zero-cento avviene in 4,7 sec (numeri molto promettenti per la guida un pò più sportiva. La batteria è di 78 kWh, con un’autonomia di 500 km da una ricarica singola.
La Polestar 2 “launch edition” sarà disponibile a 59.900 euro.




Peugeot 508 Sport Engineered : berlina, ibrida, sportiva

Peugeot 508 Sport Engineered – Ad un anno dalla presentazione del prototipo, finalmente viene presentata la versione di serie di questa super-berlina targata Peugeot. Il marchio francese vuole a tutti i costi essere al passo con i tempi, ma lo fa a modo suo, come da tradizione. La Peugeot 508 Sport Engineered è ispirata al rally e alla pista, ma con la cura dei dettagli che punta al premium. 400 Cv disponibili subito tramite il sistema ibrido, che permettono di scattare in ogni momento, ma anche di trasformare in “gattino” un leone nato per correre.

La presentazione ufficiale è prevista per fine settembre 2020 al futuro Salone di Parigi, molto atteso vista la situazione di crisi attuale (#iostoacasa). Peugeot 508 Sport Engineered è la prima di una linea ad alta prestazione ibrida, con un sistema di batterie ricaricabili (quindi un grande passo avanti per Peugeot).
Ma parliamo della protagonista: Peugeot 508 Sport Engineered. Esteticamente aggressiva e molto “pistaiola”, merito di cerchi, pinze dei freni, assetto e livrea, che ricordano anche la storia nei rally del marchio del Leone.

Le carreggiate sono state allargate, con 2,4 cm all’anteriore e  1,2 cm al posteriore l’assetto è ribassato e regolabile. Sicuramente i dettagli verde fluo sul grigio rendono questa 508 speciale, ma noi ce la imaginiamo nera.
Gli interni riprendono in tutto e per tutto la 508 di serie, che già abbiamo recensito e della quale siamo rimasti entusiasti per le doti costruttive e i materiali in funzione del prezzo (un pochino meno per l’ergonomia).

Il motore è il clissicissimo benzina 1.6 turbo da 200 CV turbo, unito a due motori elettrici: rispettivamente da 110 CV all’anteriore e 200 CV al posteriore. Questo permette di avere la trazione integrale.

Questa Peugeot 508 Sport Engineered sviluppa quindi400 CV, con prestazioni da vera sportiva.
4,3 sec per lo ‘0-100’ e velocità massima (auto-limitata) di 250 km/h. Ma non è importante solo la potenza, sono infatti fondamentali le prestazioni riguardo l’ecologia. I livelli di CO2 sono infatti molto bassi, compresi i consumi. Quindi una rivoluzione “green” unita alla sportività.