Bosco Verticale: a Milano vince la Natura

Nel quartiere Isola, 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse coprono  20.000 metri quadrati di bosco e sottobosco che densificano in altezza il verde nella Città. Il progetto, si propone come modello di sensibilità ecologica e ambientale. L’uso della vegetazione come completamento dell’involucro edilizio consentirà la diminuzione di escursioni termiche, la riduzione delle polveri sottili, inquinamento acustico e un miglioramento del comfort climatico interno.
Laura Gatti è l’agronomo paesaggista che insieme a Emanuela Borio ha curato le vere “fondamenta” verdi del bosco. Gatti ha selezionato le piante con un criterio che va oltre la semplice estetica, gli esemplari devono infatti  resistere a condizioni estreme quali  vento, potature e aggressione dei parassiti.
Inoltre le soluzioni devono conciliare esigenze ingenieristiche.
Scartate le  piante allergiche, per produrre l’effetto visivo di un bosco sono stati selezionati  alberi tra cui lecci, parrozie, noccioli turchi, faggi, pruni che inoltre oltre ad essere semplici da mantenere sono capaci di fissare le micro-polveri.

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In fase preliminare, le piante sono state sottoposte ai test della galleria del vento a Miami, in condizioni di fortissimo stress.  Naturalmente, anche per ciascuna delle vasche da cinque metri cubi di terra che accoglierà le piante, sono stati svolti test di portata e impermeabilizzazione. Le tensioni maggiori saranno, in generale, per gli alberi che si trovano più in alto. Ma la sicurezza è massima.
Ogni albero è stato infatti ancorato a una fune di sicurezza, tesa in verticale, in modo che se anche i vari rami o il tronco dovessero spezzarsi, rimarrebbero sospesi senza cadere.
Per quanto riguarda il mantenimento e l’irrigazione, grazie a un sistema di pompe di calore e di sensori, sfrutterà l’acqua non potabile proveniente dalla prima falda, già usata una volta per gli impianti di condizionamento. Inoltre,per ridurre l’impatto ambientale e produrre energia l’edificio è disseminato di panelli solari e altri impianti a energia geotermica.

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Questa costruzione, oltre ad essere un grande passo ecologico e tecnologico per il nostro paese, è anche motivo di orgoglio: la giuria internazionale del premio “International Highrise Award” ha infatti scelto come vincitore dell’edizione 2014 proprio il Bosco Verticale di Boeri Studio. Sostenibilità, design e qualità degli spazi interni insieme all’integrazione nel contesto urbano di appartenenza sono i criteri seguiti per la selezione.Per quest’ultima edizione, il DAM ha valutato oltre 800 grattacieli realizzati negli ultimi due anni in tutto il mondo.
Il nostro “Bosco Metropolitano è stato definito: “Un progetto meraviglioso! Espressione del bisogno umano di contatto con la natura. I grattacieli boscosi sono un vivido esempio di simbiosi tra architettura e natura. Il progetto è un’idea radicale e coraggiosa per le città di domani, rappresenta sicuramente un modello per lo sviluppo di aree ad alta densità di popolazione in altri paesi europei”.

epa04495505 A handout released by the German Architecture Museum shows the gardens of the office highrise Bosco Verticale in Milan, Italy, 27 June 2014. The unusual building has won the International Highrise Award worth 50,000 euros. It has been awarded every two years by the city of Frankfurt and the German Architecture Museum since 2004.  EPA/KIRSTEN BUCHER / HANDOUT MANDATORY CREDIT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES




Cuccioli di panda Rosso al Parco Natura Viva di Bussolengo

Cuccioli di panda Rosso al Parco Natura Viva. Il panda minore (conosciuto anche con il nome di panda rosso, nome scientifico: Ailurus fulgens) è secondo la Zoological Society of London, una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.

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Ailurus fulgens – foto Wikipedia

Ora per la gioia dei bambini in un simpatico weekend nel veronese, presso il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR), è possibile ammirare questi dolcissimi cuccioli nati da pochi mesi. Il Panda rosso è un mammifero dell’ordine dei carnivori (nonostante si nutra prevalentemente di vegetali), unico rappresentante vivente della famiglia Ailuridae. Vive esclusivamente nelle foreste temperate dell’Himalaya e nell’area compresa tra le colline del Nepal occidentale e la catena montuosa di Qinling nello Shaanxi in Cina. Reso famoso anche dal logo del famoso browser internet Mozilla Firefox, (Fire Fox è infatti uno dei nomi inglesi con cui è noto) il Panda rosso è apparso anche nella serie animata Il libro della giungla con il nome Kiki.

Al Parco Natura Viva mamma Ilosha ha garantito ai suoi due piccoli di panda rosso la tranquillità delle prime delicate settimane di vita, pulendoli e allattandoli al caldo del loro nido, in un tronco d’albero. Con meno di 10.000 esemplari rimasti in natura, il Parco ospita ben due coppie riproduttive di panda rosso, caso unico in Italia e raro oltreconfine. Lo scorso anno si è festeggiata la nascita di Mia’n Rara, per la quale però mamma Lin aveva scelto un nido dotato di webcam; grazie all’occhio indiscreto della telecamera, è stato infatti possibile monitorare ogni fase delle cure prestate alla cucciola.parconaturaviva02

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Panda rosso è mammifero asiatico che subisce i danni della deforestazione e del commercio illegale. Esiste infatti anche un Red Panda Day, pensato per sensibilizzare il mondo nei confronti di questo simpatico mammifero. In questa occasione si raccolgono fondi da devolvere al Red Panda Network, per la salvaguardia del panda rosso in natura. Grazie alla generosità dei visitatori delle scorse edizioni il Parco Natura Viva ha già adottato a distanza 6 panda rossi che vivono nelle foreste in pericolo dell’Himalaya.aDSC_0019-1024x393

Il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR) si trova in Località Quercia, 37012 Bussolengo VR

 




Nuova Subaru Impreza Sport Hybrid

Nuova Subaru Impreza Sport Hybrid. Subaru, continua la sua marcia verso l’ibrido: la nuova Sport Hybrid, appena immessa sul mercato giapponese, è infatti la seconda ibrida ad essere presentata.subaru_impreza_sport_hybrid_japan_05

Impreza Sport Hybrid è dotata di un motore elettrico la cui accelerazione lineare bene si abbina alla gestione sportiva dell’elettronica, offre una guida divertente e prestazionale, ma naturalmente con ridotti consumi di carburante: soli 20,4 km/l.subaru_impreza_sport_hybrid_japan_06

 

Progettata per sfruttare al meglio il baricentro basso, la particolare trasmissione Symmetrical All-Wheel Drive AWD) e la batteria ad alta tensione, sono posizionati in modo di offrire un’ottima maneggevolezza. I controlli di gestione dell’energia disponibile dalle batterie, sono stati studiati in modo da poter utilizzare l’energia rigenerata anche ad alte velocità.subaru_impreza_sport_hybrid_japan_04

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il look della Impreza è stato rivisto, con pneumatici più larghi (215 contro i precedenti 205), con un nuovo frontale fortemente sagomato e con speciali spoiler laterali sottoporta ed uno spoiler nella parte posteriore del tetto.subaru_impreza_sport_hybrid_japan_08

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La trasmissione a variazione continua Lineartronic, appositamente progettata, incorpora la trazione ibrida del motore. L’attrito ridotto ed il convertitore di coppia modificato hanno migliorato il risparmio di carburante, fornendo al contempo sensazioni di guida più immediate.

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Wildlife Photographer of the Year 2015

La mostra di fama mondiale Wildlife Photographer of the Year per il quarto anno consecutivo arriva a Milano grazie all’Associazione culturale Radicediunopercento presieduta da Roberto Di Leo.

Un’edizione della mostra veramente speciale che celebra i cinquant’anni del prestigioso concorso di fotografia naturalistica, nato nel 1965 e indetto dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine.

Patrocinata dal Comune di Milano, da EXPO Milano 2015 e EXPO in Città, l’esposizione avrà luogo dal 9 ottobre al 23 dicembre 2015 in una nuova suggestiva location in pieno centro, a due passi da EXPO Gate e dal Castello Sforzesco, presso la Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67.

A fare gli onori di casa alcune grandi sculture di Luciana Matalon conservate negli spazi della Fondazione, a sua volta un’opera d’arte; un ambiente ideato e personalizzato in ogni parte dall’artista, veneta di nascita ma milanese di adozione, a partire dalla variegata pavimentazione realizzata con resine e fibre ottiche.

Un luogo concepito come crocevia internazionale di nuove idee, occasioni di arricchimento visivo, emotivo e mentale, ideale per accogliere le 100 immagini mozzafiato premiate al concorso londinese, alla fine dello scorso anno, e arrivate in Italia grazie all’esclusiva concessa alla PAS EVENTS di Torino.

La competizione non perde mai il suo fascino e in questa 50a edizione hanno concorso 42.000 scatti, realizzati da fotografi professionisti e amatoriali provenienti da 96 paesi, che sono stati selezionati da una giuria internazionale di esperti, in base alla creatività, al valore artistico e alla complessità tecnica.

L’esposizione regala come sempre spettacolari immagini della natura mostrando la bellezza del pianeta in tutte le sue forme, dai paesaggi più remoti e incontaminati, al mondo animale, al regno botanico, che sono in costante evoluzione. Un viaggio affascinante anche al fine della salvaguardia dell’ambiente, da preservare nella sua ricchezza e nella sua straordinaria diversità.

Su questi temi saranno proposte serate di approfondimento e incontri con fotografi naturalisti di fama internazionale, a cura dell’Associazione culturale Radicediunopercento. In programma il ritorno di Marco Urso (14 ottobre) e di Marco Colombo (24 ottobre), già ospitati con successo nelle scorse esposizioni milanesi, e la partecipazione di nuovi celebri ospiti come il romano Simone Sbaraglia, presente in mostra (7 novembre), e l’aostano Stefano Unterthiner, il fotografo italiano più premiato nella storia del Wildlife Photographer of the Year (12 dicembre).

Quest’anno la mostra è inoltre nel programma di Photofestival, la manifestazione che da undici edizioni coordina il mondo della fotografia milanese, e oggi anche del territorio metropolitano, con una variegata proposta espositiva e di ricerca.

LA MOSTRA

Allestite nelle belle sale della Fondazione Matalon le immagini premiate nelle 21 categorie in gara, a partire dal riconoscimento più ambito, il Wildlife Photographer of the Year, assegnato a The last great picture di Michael Nichols (USA).
Scattata in Tanzania nel Serengeti National Park, la foto mostra cinque leonesse che si riposano insieme ai loro cuccioli su uno sperone di roccia, dopo aver attaccato e cacciato due maschi del branco. L’immagine è incorniciata con la vista delle pianure in un cielo di tardo pomeriggio ed è stata catturata agli infrarossi, trasformando così la scena in qualcosa di primordiale, quasi biblico.

Stinger in the sun di Carlos Perez Naval (Spagna, 8 anni) è invece la foto vincitrice assoluta del premio Young Wildlife Photographer of the Year per la sezione junior, divisa in tre categorie fino a 17 anni.
Lo scatto ritrae un comune scorpione che mostra il suo pungiglione come un avvertimento. Carlos lo ha trovato su una roccia vicino a casa a Torralba del Sinones nel nordest della Spagna, un luogo che visita spesso alla ricerca di rettili. Il sole del tardo pomeriggio crea un bagliore, abilmente catturato dal giovanissimo fotografo attraverso una doppia esposizione.

In questa edizione, ben 7 riconoscimenti sono andati a fotografi italiani.
Bruno D’Amicis è il vincitore nella Categoria Il Mondo nelle Nostre Mani, con la foto The price they pay. Impegnato da tempo in un progetto dedicato alle salvaguardia delle specie in via di estinzione nel Sahara, in un villaggio nel sud della Tunisia, Bruno ha immortalato un adolescente che vende un cucciolo di volpe Fennec presa da un covo nel deserto. Cattura o uccisione di queste volpi selvatiche sono illegali, ma ancora molto diffuse e immagini stimolanti come questa possono contribuire ad aumentare la consapevolezza su ciò che sta accadendo al fragile ambiente del Sahara.

Inoltre sono giunti finalisti nelle rispettive categorie: Simone Sbaraglia, con la foto Communal warmth (categoria Mammiferi), Silvio Tavolaro, con la foto Snow Stand (categoria Piante e Funghi), Adriano Morettin, con la foto Touch of Magic (categoria Specie Acquatiche), Alessandro Carboni, con la foto Ice land (categoria Ambienti terrestri), Cristiana Damiano, con la foto A long line in legs (categoria Bianco e Nero), e Bernardo Cesare, con la foto Kaleidoscope (categoria Natural Design).

Percorso espositivo
Oltre ai due massimi riconoscimenti Wildlife Photographer of the Year e Young Wildlife Photographer of the Year, il percorso espositivo illustra tutte le categorie in gara raggruppate in sezioni:
Diversità sulla Terra con le categorie Mammiferi; Uccelli; Anfibi e Rettili; Invertebrati; Piante e Funghi; Specie Acquatiche. Creatività e Tecnica con le categorie Natural Design; Bianco e Nero e il nuovo Premio speciale TimeLapse, filmati, con riproduzione accelerata dei fotogrammi, che rivelano all’occhio umano processi di trasformazione altrimenti non percepibili. Documentario con le categorie Il Mondo nelle nostre mani e Premio speciale Fotogiornalista di natura dell’anno. Portfolio con le categorie Premio speciale talento emergente (età 18-25 anni) e Premio speciale Portfolio (oltre i 26 anni). Sezione e categoria Ambienti terrestri e sezione Primi scatti con le categorie dedicate ai giovani fotografi fino a 10 anni; 11-14 anni e 15-17 anni.

Le didascalie e i testi che accompagnano le immagini raccontano sia i requisiti tecnici della fotografia sia la storia e le emozioni che hanno motivato l’autore nella realizzazione dello scatto, insieme a dati di carattere scientifico sulle specie fotografate.

Una mostra family friendly
Per agevolare la visita alle famiglie, l’Associazione culturale Radicediunopercento propone la promozione family friendly. Con 2 genitori (o adulti) paganti si ha diritto alla gratuità per 2 bambini (fino a12 anni) da loro accompagnati.

Cataloghi
In questa edizione speciale, a disposizione al bookshop, due libri by Natural History Museum e Rosamund Kidman Cox:
Wildlife Photographer of the Year Portfolio 24
Con introduzione di Jim Brandenburg, uno dei fotografi di natura più rispettati al mondo, il portfolio che contiene tutte le immagini del concorso (Lingua inglese; Pagine 160; € 35).
50 Years of Wildlife Photographer of the Year book
Una stupenda collezione di immagini che festeggia i 50 anni del concorso e ripercorre la storia della fotografia naturalistica. Un libro commemorativo con molte delle più belle fotografie di natura di tutti i tempi (Lingua inglese; Pagine 256; € 50).

Workshop
Durante il periodo della mostra, l’Associazione culturale Radicediunopercento organizza presso la sua sede in via Stresa 13, workshop teorici e pratici, tenuti dai noti fotografi Marco Urso e Marco Colombo.
Si inizia sabato 17 ottobre con Modulo principale base e si prosegue con veri e propri corsi di specializzazione: Fotografia naturalistica, Reportage e fotografia di viaggio, Fotografia macro, Fotografia subacquea.
Info, date e costi su www.radicediunopercento.it

Media Partner

Media partner dell’evento si riconferma LIFEGATE people planet profit.


Wildlife Photographer of the Year
9 ottobre – 23 dicembre 2015
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67 – 20121 Milano




Navi a energia eolica nel Progetto Vindskip

Navi a energia eolica nel Progetto Vindskip.

Vindskip è un rivoluzionario progetto che sfrutta l’energia eolica come forma di propulsione per spingere navi mercantili.vindskip_01

Il vento relativo come sistema di propulsione è un fattore cruciale nella progettazione di aerei, treni, eliche e barche a vela finora mai applicato al settore delle navi mercantili. Vindskip si basa su una rivoluzionaria concezione progettuale che trae ispirazione dal settore aerospaziale e da quello nautico applicato alle barche a vela. Lo scopo è quello di sviluppare un nuovo concetto di nave mercantile ibrida per un trasporto marittimo sostenibile. Il vento relativo misurato a bordo di una nave è dato dal corso della nave, dalla velocità, dalla direzione e dalla forza del vento reale. L’andamento e la forza dei venti grazie alla meteorologia moderna, sono oggi prevedibili attraverso l’elaborazione costante delle informazioni meteorologiche.Winskip blog 3

Un software installato nella cabina di comando della nave è ora in grado di calcolare il percorso migliore, sfruttando l’energia eolica disponibile; questo rende più facile per il capitano della Vindskip selezionare il miglior percorso per la navigazione. Con un sistema di propulsione elettrica LNG, la portanza aerodinamica generata dall’imbarcazione può essere sfruttata per risparmiare carburante e costituire un sistema dinamico capace di mantenere una velocità costante. La forma dello scafo è molto particolare, sia sopra che sotto la linea di galleggiamento; la carena ha una sagoma a “lamina simmetrica”, che tagliando l’aria può sfruttare il vento relativo e che generando una portanza aerodinamica importante è capace di dare una spinta nella direzione in cui viaggia la nave. Il futuro del trasporto marittimo basato su sistemi sostenibili è direttamente legato allo sviluppo di nuove tecnologie capaci di sfruttare le risorse rinnovabili presenti negli ambienti oceanici.




Riutilizzare i vecchi mulini per produrre energia elettrica

Riutilizzare i vecchi mulini per produrre energia elettrica. In Europa esistono moltissimi vecchi mulini ad acqua o impianti di produzione idroelettrica dismessi, che potrebbero essere riutilizzati assicurando una interessante produzione di energia a livello locale.

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Parco di Monza, Mulino del Cantone – Foto arengario.net

A tale scopo è nato RESTORhydro, un progetto targato Unione europea, che ha coinvolto finora Italia, Francia, Lituania, Belgio, Svezia, Polonia, Grecia, Slovenia, con un budget di 2.542.000 euro. L’idea iniziale è quella di mappare tutti i possibili siti, con lo scopo di realizzare progetti che rendano possibile il riutilizzo di queste strutture fuori uso, attraverso delle Cooperative dedicate. Operazioni che comportano certamente un grosso impegno economico e che pertanto richiederebbero l’adesione di numerosi soci. Parliamo di circa 350.000 impianti che andrebbero rimessi in funzione, un operazione non semplice, anche per le difficoltà derivanti dall’uso dell’acqua e dalla manutenzione dei macchinari.

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Restor Hydro Map

La Guida RESTORhydro può essere consultata all’indirizzo www.restor-hydro.eu e nasce proprio per dare un’indicazione, passo dopo passo, su come creare delle cooperative e su come affrontare e risolvere tutte le problematiche successive, soprattutto di ordine economico. In Italia per ora non si è ancora giunti alla realizzazione di alcuna cooperativa, ma i responsabili italiani di RESTORhydro assicurano che vi sono diversi progetti avviati. Quello per ora più promettente, potrebbe essere realizzato nel Parco di Monza. Altre possibilità potrebbero nascere a Settimo Torinese, Pavia e nella Valle dell’Olona.Ma come funziona RESTOR Hydro Map? Si tratta di uno strumento cartografico che offre un’informazione qualificata sul potenziale idroelettrico di ruote idrauliche e mulini storici, centraline abbandonate, sbarramenti e altre strutture idrauliche, con la copertura di tutti i 27 paesi dell’Unione.I dati raccolti sono gratuitamente a disposizione delle istituzioni locali, dei Comuni, degli imprenditori idroelettrici, dei ricercatori e di chiunque fosse interessato. Il database consente di identificare la localizzazione e le principali caratteristiche di siti storici con un potenziale idroelettrico, allo scopo di incoraggiare la creazione di cooperative energetiche e favorire lo sviluppo dei progetti. Si stima che in Europa ci siano circa 350.000 siti storici, potenzialmente recuperabili.

www.restor-hydro.eu

 

 

 

 




Le Green cars del futuro

Le Green cars del futuro. Il panorama delle auto green in questa chiusura del 2015 si rivela estremamente interessante e in continuo mutamento: il Dieselgate preannuncia un calo netto del Diesel e un potente balzo del mercato elettrico.

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Porsche Mission-E

Le grandi case come Mercedes, Audi, Bmw e Porsche spingono con sempre più decisione nella sperimentazione azzardata verso l’ibrido/elettrico, come ad esempio nel caso della Porsche Mission E,

The Audi e-tron quattro concept is designed from the ground up as an electric car and proves to be pioneering in its segment at the very first glance.
Audi e-tron quattro concept

una concept in grado di percorrere più di 500 km; piuttosto che Audi E-tron quattro, il primo SUV totalmente elettrico preannunciato da Audi per il 2018, che avrà una autonomia di almeno 500 km. Modelli non più nuovissimi come la FIAT 500E, in vendita da tre anni, ha quest’anno sbancato negli USA, dove la richiesta di veicoli ha superato gli esemplari disponibili.2015 Fiat 500eFiat 500e

La divisione tra diversi settori che si occupano di tecnologia avanzata si fa sempre più labile, ed è forse il caso di Apple, che secondo il Wall Street Journal presenterà un proprio progetto di auto elettrica entro il 2019. C’è anche chi, come l’azienda svizzera Micro Mobility Systems ripescando nel passato punta sulle micoroelettriche.

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Microlino

La nuova Microlino riporta infatti in vita una versione modernizzata della BMW Isetta, macchina di culto di cui nella Germania del dopoguerra sono stati venduti 161.728 esemplari. Infine, c’è chi come la californiana Tesla si muove trasversalmente nell’ambito della tecnologia elettrica ed esce dai confini dell’automotive per occuparsi

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Tesla Model S – Foto: James Lipman

anche di altri settori come quello delle batterie domestiche, una scelta non certo dettata da un mercato in difficoltà, dato che Tesla nel 2015 ha visto triplicare le vendite della Model S nel mercato italiano, rispetto all’anno precedente.

 

 




Piante artificiali capaci di produrre gas naturale e benzina

Piante artificiali capaci di produrre gas naturale. Un grande passo in avanti verso la produzione di combustibili sostenibili.

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Foto Wikimedia commons

Piante artificiali capaci di produrre gas naturale. In un prossimo futuro piante prodotte artificialmente potrebbero essere in grado di produrre benzina per le auto e gas naturale per il riscaldamento, ma senza l’emissione di gas a effetto serra nell’atmosfera. Il merito è di alcuni ricercatori dell’Università di Berkeley, che usando nanofili di semiconduttori e batteri sono stati capaci di creare una foglia artificiale in grado di produrre metano, componente principale del gas naturale; un grande passo in avanti verso la produzione di combustibili sostenibili.Una scoperta analoga la fatta il docente di chimica Peidong Yang, che di recente ha messo a punto un sistema ibrido, inorganico/biologico, per ottenere butanolo, un componente della benzina.

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Foto Wikimedia commons

Entrambe le ricerche rientrano nell’ambito della fotosistesi sintetica, un processo simile alla fotosintesi delle piante che trasformano la luce solare, l’anidride carbonica e l’acqua in zuccheri. In questo caso però si producono combustibili liquidi, che possono essere stoccati e resi disponibili anche dopo diversi anni e quindi sono distribuibili attraverso le infrastrutture energetiche esistenti. Yang ha commentato: “Siamo bravi a generare elettroni dalla luce in modo efficiente, ma in passato la sintesi chimica ha sempre limitato i nostri sistemi. Uno degli scopi di questo esperimento è quello di mostrare che possiamo integrare i catalizzatori batterici con la tecnologia dei semiconduttori. Ciò consente di comprendere e ottimizzare un sistema di fotosintesi veramente sintetico”.

 




Torre dei Cedri: Losanna imita Milano con 36 piani di sempreverdi

Losanna insegue Milano: la città svizzera sarà casa de la Torre dei Cedri, edificio di 117 metri che ospiterà 100 alberi, seimila arbusti e 18 mila piante tra perenni, ricadenti e tappezzanti. Saranno però i cedri a far da padrone, ben quattro specie diverse coloreranno il grattacielo e l’intera città. 

L’opera, realizzata dallo studio di architettura Stefano Boeri Architetti con la collaborazione di Buro Happold Engineering per le strutture e dell’agronoma Laura Gatti per la componente verticale, si affaccerà sul lago di Ginevra e sarà composta da 36 piani destinati non solo a residenze private e uffici, ma anche ad un ristorante panoramico. La “Torre dei Cedri” sarà il primo grattacielo al mondo ricoperto da alberi sempreverdi per l’80% della sua superficie; questo renderà l’edificio uno strumento per la riduzione dell’inquinamento.

Il primo figlio green dello studio Boeri, il Bosco Verticale, è stato fonte di ispirazione anche per la realizzazione di un cortometraggio, nato da un’idea sempre dello studio d’architettura che ha fatto il palazzo e realizzato da Blink Fish con il supporto di Chicago Architecture Biennial, dove si racconta del lavoro dei “giardinieri volanti”, ovvero coloro che si prendono cura (tagliando, potando, monitorando le piante) del verde.Ecco il trailer.

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Torre dei Cedri




Audi inventa il Diesel “pulito”

Audi inventa il Diesel “pulito”; utilizzando acqua, anidride carbonica ed elettricità Audi ha creato un carburante pulito che non inquina e che può essere utilizzato nei normali motori a gasolio. La società tedesca Sunfire, partner di Audi, utilizzando un impianto pilota è riuscita a produrre circa 160 litri del nuovo carburante, chiamato Greggio Blu (Blue Crude), con il quale ha alimentato una Audi A8, dimostrando che il suo utilizzo è possibile. Ma come funziona? L’energia elettrica (prodotta da fonti rinnovabili come: eolico, solare, idroelettrico), viene impiegata per attivare un processo di elettrolisi reversibile, tramite il quale l’acqua è scissa in idrogeno e ossigeno.si-completa-la-gamma-della-nuova-audi-a8-s8130056_largeL’idrogeno viene poi mescolato con il monossido di carbonio, ricavato dall’anidride carbonica ottenuta dall’atmosfera: il mix, posto a temperatura e pressione elevate, reagisce formando composti di idrocarburi a catena lunga, con i quali si può produrre il diesel pulito; questo una volta raffinato viene mescolato con il gasolio tradizionale, oppure utilizzato da solo per alimentare auto che non emettono monossido di carbonio. Inoltre secondo Audi, il Greggio Blu offre prestazioni migliori rispetto al gasolio, riducendo il rumore e gli inquinanti. Il nuovo carburante verrà presto prodotto su scala industriale e per competere con il gasolio verrà messo in commercio ad un prezzo di circa 1,50 euro/litro.audi concept2Audi concept




Cosa EXPO ci lascia di GREEN?

Cosa EXPO ci lascia di GREEN? Sostenibilità è la parola che oramai ricorre in qualsiasi progetto che riguardi la collettività, ed Expo è certamente uno di questi. Ma che cosa ha effettivamente apportato Expo sul piano della sostenibilità? Bio4expoBio4Expo ad esempio è un progetto, che attivato tramite un portale, ha proposto una vasta gamma di prodotti italiani in bioplastica, destinati al foodservice, offrendo un servizio dedicato agli espositori di Expo Milano 2015. Diversamente dalle plastiche ricavate da idrocarburi, le bioplastiche sono ottenute da biopolimeri e quindi sono biodegradabili e compostabili. Ma non è tutto: possono anche essere smaltite come rifiuto umido e avviate al compostaggio industriale diventando fertile humus.Bio4expo-EcommerceDiversi le tematiche trattate nell’ambito degli eventi Expo che riguardano la sostenibilità nelle sue numerose sfaccettature, uno di queste è certamente la valorizzazione del territorio. In questo senso sono stati assegnati i premi del concorso Oscar Green 2015, nell’ambito della giornata dell’innovazione, presso il Padiglione Coldiretti. Il premio per la categoria Fare Rete è stato assegnato a Borgobrufa SPA Resort a Torgiano, una realtà nel cuore dell’Umbria. Il  primo agriwellness d’Italia e il più grande dell’Umbria: una proposta innovativa che ha trovato l’approvazione degli agricoltori del territorio che hanno accettato di portare i loro prodotti all’interno della Spa, realizzando così l’isola della bottega italiana, attivando un interessante relazione tra i prodotti del territorio, la manualità necessaria per produrli e gli ospiti della SPA.borgobrufa (2)Non meno importante è il tema della mobilità sostenibile. Una proposta vincente, discussa nell’incontro promosso da Alleanza delle Cooperative Italiane della Lombardia è stata lo scooter elettrico: una risposta valida alle esigenze di sostenibilità nella mobilità cittadina. Nascerà così un  progetto lombardo per il nuovo scooter elettrico “ME”, frutto dell’alleanza tra la Cooperativa Scalvenzi e un polo di aziende bresciane nei settori ingegneria, design e comunicazione (ME Group). Un’idea che unisce stile e ricerca tecnologica in un veicolo leggero e robusto, progettato e prodotto in Italia.scooter_meNella medesima ottica si muove anche la storica azienda motociclistica italiana Fantic motor, che nel 2014 è stata acquisita da Venetwork, una rete di imprenditori veneti con la missione di investire in attività imprenditoriali del Nordest per rilanciare l’economia e l’occupazione nel territorio. La nuova Fantic nell’ambito di Expo 2015 ha presentato la collezione di FAT BiKE elettriche a pedalata assistita. Due i modelli di Fat Bike presentati, la Fantic Fat Sport, studiata per le attività outdoor, permette di sostenere le imprese più ardite e arrivare in luoghi che non tutti riescono a raggiungere.ebike-fantic-bikes-01La Fantic Seven days Urban Lifestyle è la versione metropolitana, con prestazioni comparabili a quelle della sportiva ma che, nell’ambiente cittadino si trasforma in una instancabile macina chilometri senza l’ansia di finire la scorta di elettricità.




Molise: sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback – 2^ parte

 Un weekend in Molise sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback. Questa è la seconda parte di un affascinante weekend green lungo i tratturi; un tempo portatori di conoscenza, che ora stanno riemergendo dal passato grazie a “pastori” coraggiosi e a istituzioni sensibili al recupero di queste vie verdi. Vie che ora possono condurre fino al riconoscimento da parte dell’Unesco come patrimonio materiale e immateriale dell’umanità con una richiesta ufficializzata in Molise nel 2013. 3128 podoliche a frosolone sul tratturo phv giannellaNon potevamo che scegliere come inarrestabile compagna di viaggio la nuova Subaru Outback. L’Outback è una regione semi inesplorata dell’Australia e per noi i Tratturi del Molise sono qualcosa di simile. Non per nulla il Molise era la terra dei Sanniti, popolo guerriero che tante pene dette ai fortissimi Romani, e lo stesso nome Molise pare derivi da Rudolfus de Molisio, nobile guerriero Normanno.Uno dei momenti più suggestivi della transumanza è quello del guado del Biferno, che attraversa il Molise per sfociare nell’Adriatico. I cavalieri saggiano il letto del fiume e guidano la mandria che ne approfitta anche per abbeverarsi. E lungo il greto è nato anche il Parco Fluviale del Biferno, con angoli suggestivi e naturalistici.

Damigelle al Parco fluviale biferno - Foto vgiannella
Damigelle al Parco fluviale biferno – Foto vgiannella

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La piana dei mulini a Colle d’Anchise – ph vgiannella

Tanto che vi abbiamo trovato anche due bellissime libellule in amore. Nel parco fluviale Biferno abbiamo anche noi trovato riposo alla Piana dei Mulini, una struttura ricavata da un mulino ad acqua del 1700, ma oggi quasi un piccolo borgo, albergo diffuso, e ristorante che riesce a proporre menu rustici locali e menù alla ricerca di stelle Michelin. Si trova a Colle d’Anchise (CB), ma attenti a seguire la freccia “ristorante”, non ne trovate altre.

Ristorante La piana dei mulini – Chef Giancarlo Cammisa – Foto Vgiannella

 Verso FrosoloneCopia di 2940 incrociamo tratturo a s pietro avellana ph vgiannellaDSCF0048 MODSul percorso si trova Castropignano, che bisogna attraversare perché costruito proprio a ridosso del tratturo, ma la meta più importante è quella di Frosolone, uno dei borghi più belli d’Italia, con la bandiera arancione del Touring.Il simpatico nome pare derivi dall’uccello frisone, un passeriforme che appare anche nello stemma del Comune. Altra versione dice che derivi da Frosinone perchè intorno all’anno Mille vi si era istallata una colonia proveniente dalla cittadina della Ciociaria. Ma oggi questa disputa non disturba i suoi abitanti che invece si dedicano al turismo, alla produzione di coltelli e a quella dei formaggi, provenienti proprio dal latte delle vacche della transumanza.

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Frosolone, Chiesa di S.Egidio, 1700 – Foto Vgiannella

A Frosolone ci sono ancora le porte, le mura, varie manifestazioni, fra cui quella dei produttori dei coltelli in agosto, e in dicembre quella del tartufo. Dopo essere passati per Acquevive, frazione di Frosolone dove vi sono i Colantuono, ora si punta più in alto ai prati su cui il tratturo finisce, e da cui si vedono il massiccio del Matese e della Majella. La nostra Outback ora dimostra tutte le sue qualità di auto inarrestabile, che si trova a suo agio sui tratturi.Italia (743)Il panorama è incredibile, ci si sente fuori dal mondo, le vacche podoliche ci osservano con curiosità, ma con pazienza. E’ il loro regno, che ogni primavera le aspetta con l’erba più verde e i fiori più profumati. Le Vie Verdi, tracciate da millenni, devono ritrovare il senso che la storia ha dato loro, ma oggi anche noi possiamo, dobbiamo ripercorrerle con una maratona, con le mountain bike, con i cavalli, facendo trekking, o anche solo passeggiando, ma ciò ci farà far parte della nostra storia..

Frosolone piazza chiesa
Frosolone piazza chiesa

Ricetta di viaggio: Pizza e minestrapizza e minestraIngredienti 1 kg di farina di mais macinato a pietra Verdure di campo o verza bianca a cappuccio Olio extra vergine di oliva Peperoncino Sale Aglio Bollito di maiale: guanciale, piede, coda, muso, costata Preparazione Mettere a cuocere la carne di maiale per preparare il brodo, pulire e lavare le verdure e poi bollire le stesse per 20 minuti. A parte preparare la pizza mescolando acqua calda e la farina di mais, aggiungere tre cucchiai di olio, fino ad ottenere un impasto abbastanza morbido, ma non troppo. Preparare una teglia ben oliata, mettere l’impasto e cuocere al forno per un’ora: la pizza dovrà essere croccante all’esterno e morbida all’interno, quasi asciutta. Una volta la pizza veniva cotta nel camino: la teglia messa sulle pietre della fornace, coperta con la “liscia”, un ruoto di ferro e sopra le braci. Appena pronta, preparare il piatto come segue: mettere il brodo caldo nel piatto e la pizza, mescolare (impanicciare) fino ad ottenere una crema. A questo punto vanno amalgamate le verdure un pò di peperoncino quanto basta, un filo d’olio extravergine e buon appetito.

RdA

Compagna di viaggio: Subaru Outback

Il design della outback prende a piene mani dalla Legacy, discreto e non troppo originale, ma l’importante resta sempre la sostanza. La linea è comunque dinamica e gradevole in perfetto stile Subaru. La Subaru sicuramente non nasconde il suo animo conservatore neanche nella meccanica, a partire dal classico “motore boxer-symmetrical all wheel drive”, ovvero motore a cilindri contrapposti e quattro ruote motrici. In questo modo ne consegue una distribuzione dei pesi perfettamente bilanciata fra lato destro e sinistro della vettura.3017 fonderia marinelli campane agnone phv giannellaL’abitacolo è spazioso e la posizione di guida è confortevole, ogni comando e funzione conserva posizioni tradizionali, quindi facilmente raggiungibili e individuabili. Nella nostra versione (top di gamma), era presente l’optional dei sedili elettrici, utili e ben sfruttabili. Chi siede dietro ha molto spazio a disposizione, e abbonda lo spazio per i bagagli grazie ad una capienza fino a 1848 litri (in grado di stivare qualsiasi carico anche ingombrante e buone anche le finiture). Unico neo relativo all’abitabilità è la scarsa insonorizzazione.subaru-outback-2015_8_1La Outback è disponibile a partire da 36.290 euro per la 2.0 D Free, la nostra 2.0D Unlimited costa 43.350 e nella sua dotazione ha di serie tetto panoramico, sedili in pelle, navigatore e cerchi i lega da 18”.

 




Citroen C-zero: compatta e green

Citroen C-zero: compatta e green 09211001-03 Presente sul mercato oramai da qualche tempo, sviluppata in collaborazione con Mitsubishi Motors Corporation (MMC), la C-Zero si conferma una vettura compatta ed attraente per il grande pubblico, passando da 14 vetture vendute in Italia nel 2014 a 136 vendute a settembre di quest’anno. La C-zero è una city car studiata per gli spostamenti urbani, dotata di un motore sincrono a magnete permanente fornisce 47 kW o 64 cv CEE da 3000 a 6000 giri/min.phpThumb_generated_thumbnailLa coppia massima raggiunge 180 Nm, da 0 a 2000 giri/min. e la potenza viene trasmessa alle ruote posteriori attraverso un riduttore mono velocità. Il motore è alimentato con batterie di ultima generazione agli ioni di litio: composte da 88 celle da 50 Ah (energia imbarcata: 16 kW/h), che forniscono alimentazione a 330V.citroen-c-zero-componentiUna ricarica completa richiede 6 ore. Grazie al passo di 2,55 m. offre 4 posti effettivi e un bagagliaio di 166 litri di capacità. Inoltre è dotata di molteplici equipaggiamenti di confort e sicurezza: servosterzo, ABS, ASR, ESP, vetri elettrici, 6 Airbag, sistema telematico autonomo per chiamate d’emergenza e climatizzazione sono i più significativi.-0mm60ne5-1cmsa5he9f01a030-0p7f0rfc-001.91288La Citroen C-zero Full Electric Airdream Seduction è disponibile a partire da 30.690,00 euro.

 




Oscar Green di Expo 2015 al Borgobrufa SPA resort

Oscar Green di Expo 2015 al Borgobrufa SPA resort. Il Borgobrufa SPA Resort a Torgiano in Umbria è stato premiato a Expo 2015 con l’Oscar Green a livello nazionale. panoramica-verso-assisiIl 2 ottobre 2015 si è tenuta a Expo Milano la giornata dell’innovazione che ha visto al Padiglione Coldiretti la premiazione del concorso Oscar Green 2015. Il premio per la categoria Fare Rete è stato assegnato a Borgobrufa SPA Resort, una realtà nel cuore dell’Umbria difficile da replicare.
Nell’anno di Expo Milano, Borgobrufa SPA Resort ha vinto l’Oscar Green 2015 a livello nazionale per la categoria “Fare Rete”. L’impegno nella valorizzazione dei prodotti del territorio, in primis nell’offerta gastronomica, ma anche attraverso gli esclusivi trattamenti a base di ingredienti naturali locali. Sono queste alcune delle motivazioni che hanno portato al prestigioso riconoscimento che premia la fiducia e l’investimento di Andrea Sfascia, titolare del resort, nel territorio umbro e nel prodotto locale e italiano di qualità, nella sana alimentazione e nell’offerta rivolta al benessere a 360° del cliente.vincitori-sitogiovani-780x480Borgobrufa, il primo agriwellness d’Italia, è reso speciale dall’unione di bellezza e bontà. Qui si vive un’esperienza unica, ci si fa coccolare dal centro benessere, il più grande dell’Umbria, ci si immerge in una filosofia di vita, oltre che in un territorio, una storia e una cultura. La proposta innovativa di Borgobrufa SPA Resort ha trovato l’approvazione degli agricoltori del territorio che hanno accettato di portare i loro prodotti all’interno della Spa, realizzando così l’isola della bottega italiana per un’opzione di relazione tra i prodotti del territorio, la loro manualità e gli ospiti dell’agriwellness. Le eccellenze locali arrivano però anche agli altri settori dell’ospitalità. In primis nel menù, aderendo a Campagna Amica nel piatto infatti si portano in tavola solo i prodotti di stagione; nella SPA dove olive, uva e altre meraviglie della terra umbra vengono trasformate in prodotti cosmetici utilizzati per i massaggi e i trattamenti di benessere e, infine, in percorsi turistici che vengono proposti agli ospiti e che li conducono nelle aziende agricole, per fare conoscere oltre che i prodotti, anche i volti di chi li produce e le loro storie. Tra le circa 40 aziende in lizza in Umbria, sono stati selezionati gli imprenditori che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione. premiati_oscar_greenLa cucina di Borgobrufa Spa Resort è affidata all’Executive Chef Ciro D’Amico, i cui punti di forza sono: la qualità della materia prima e la continua ricerca di tecniche nuove e innovative. Il risultato è un viaggio nella tradizione locale, tra i prodotti del territorio, nel rispetto della vera identità e genuinità della cucina tipica Umbra. Piatti curati e raffinati, presentati in maniera sempre nuova e creativa.Prodotti del territorio - Borgobrufa Spa ResortInfo: Borgobrufa SPA Resort – Via del Colle 38, Torgiano (PG) – tel. 075 9883 – www.borgobrufa.it

 

 




Molise: sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback

Molise: sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback. Questa è la prima parte di un affascinante weekend green lungo i tratturi; un tempo portatori di conoscenza, che ora stanno riemergendo dal passato grazie a “pastori” coraggiosi e a istituzioni sensibili al recupero di queste vie verdi. Vie che ora possono condurre fino al riconoscimento da parte dell’Unesco come patrimonio materiale e immateriale dell’umanità con una richiesta ufficializzata in Molise nel 2013.204Tratturo a Larino – ph v giannella

“Settembre, andiamo, è tempo di migrare… E vanno pel tratturo antico al piano quasi per un erbal fiume silente su le vestigia degli antichi padri…” Questi sono versi di D’Annunzio, versi immortali, come immortale merita di essere il rito della transumanza, che dai monti in autunno porta al piano e in primavera porta ai verdi pascoli dei monti.Transumanza1Tratturi, transumanza…parole lontane, quasi con sapore di leggenda, di cose che forse non esistono più, che appartengono a racconti, a versi, a ricordi di altri e non nostri…, invece un incontro fortuito all’EXPO di Milano ci ha rivelato che esistono ancora, che esistono davvero…dove? Nel Molise. Ma il Molise esiste davvero oppure è anch’essa una parola di cui si favoleggia, ma dove sia nessun lo sa? Stiamo esagerando, volutamente esagerando, ma il senso è questo. Per un nostro Weekend Green, la meta non poteva essere che questa.Come non potevamo che scegliere come inarrestabile compagna di viaggio la nuova Subaru Outback. L’Outback è una regione semi inesplorata dell’Australia, e per noi i Tratturi del Molise sono qualcosa di simile._AC69491Non per nulla il Molise era la terra dei Sanniti, popolo guerriero che tante pene dette ai fortissimi Romani, e lo stesso nome Molise pare derivi da Rudolfus de Molisio, nobile guerriero Normanno.Percorriamo l’autostrada Adriatica ed usciamo a Termoli, cittadina sul mare molisano, che ci sorprende subito per la sua dolcezza, per la simpatia degli abitanti, e per uno spuntino di pesce….ma il richiamo dei tratturi della transumanza è troppo forte e proseguiamo verso Larino. Allontanandoci da Termoli, il traffico diventa subito più scorrevole e le strade tranquille, le mani sul volante si allentano, il cambio resta in quarta. Anche la nostra Outback cala di giri e si tranquillizza. La ricerca del primo tratturo è premiata a Larino. Eccolo, con la Subaru a trazione integrale andiamo senza preoccupazioni sulla strada bianca, su cui passavano e passano i carri mentre ai lati ci sono due fasce verdi per il passaggio di greggi e mandrie. E ancora oggi qui passano le vacche podoliche dei fratelli Colantuono, che coraggiosamente tengono in vita il rito della transumanza.2767 terre di larino phv giannella

Terre di Larino – phv giannella

Il tratturo di legge era largo 111 metri e non poteva essere spezzato, ostruito, ed ogni pastore doveva pagare un tanto alle autorità per poter passare. Oggi, ovviamente il lungo percorso, che dalla Puglia portava ai monti del Molise, è stato interrotto da strade asfaltate, viadotti, ma è in corso un’opera di recupero e dove non è possibile si passa sulle strade o nei paesi. Durante questo percorso si incontrano paesaggi che sembrano dipinti, dolci onde su cui svettano torri eoliche, che forse non sono bellissime, ma comunque aiutano il Molise ad essere una regione “GREEN”. Quanta serenità su queste strade e quanti tesori s’incontrano.A Larino s’incontrano suonatori di zampogne, oggi acculturati e coscienti di essere i custodi di preziose tradizioni, infatti pare che tutti gli “zampognari” vengano da qui, dal Molise. Il percorso ci porta anche più in alto, a Piana di Staffoli, dove troviamo donne, uomini e cavalli che nei loro weekend ripercorrono gli antichi tratturi. Ma anche moderni cavalieri con mountain bike, che ad Altilia, attraversano l’antica porta Tammaro del bellissimo sito archeologico della città di Sepinum, che i Romani avevano strappato ai Sanniti.2230 Il Foro a Sepinum – ph vgiannella

2187 resti del teatro di sepinum ph vgiannellaResti del teatro di Sepinum – ph vgiannella

E proprio attraverso queste porte passava il tratturo della transumanza. E anche ad allora ogni capo pagava per poter passare. D’altronde anche noi oggi paghiamo le nostre autostrade. Comunque è un sito interessantissimo da visitare, una chicca da scoprire. Il percorso della transumanza cercava di evitare i passi più arditi, quelli più pericolosi. Le tappe di solito erano borghi dove ci si scambiava sia informazioni, sia prodotti: scarpe e attrezzi, in cambio di formaggi, ma anche scambi di conoscenze varie di propri usi e costumi.scansione transumanza francia1E quando ci si trovava davanti ad un fiume, anche se le vacche podoliche per loro natura sono robuste e resistenti, abili sui sentieri di montagna, si cercava il guado più opportuno. Uno dei momenti più suggestivi della transumanza è quello del guado del Biferno, che attraversa il Molise per sfociare nell’Adriatico. I cavalieri saggiano il letto del fiume e guidano la mandria che ne approfitta anche per abbeverarsi. RdA

Compagna di viaggio: Subaru Outback

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Fonderia Marinelli campane Agnone – phv giannella

La Subaru Outback è una spaziosa familiare, rialzata e con trazione integrale permanente. All’interno si respira un’atmosfera di altri tempi prima di tablet e lancette digitali nel cruscotto. Gli assemblaggi e i materiali sono di estrema qualità e vogliono durare nel tempo, al tatto e all’udito trasmettono un fortissimo senso di solidità. Gli optional moderni comunque non mancano, il display da 6,2” è mimetizzato e non si fa troppo notare, ma l’infotainment è molto chiaro e ben riuscito. Non stiamo neanche a precisare che la trazione integrale è straordinaria, la Outback è molto efficace in salita e nei tratti off-road (anche grazie all’assetto rialzato), e in generale si guida bene, anche se il cambio a variazione continua CVT non è molto reattivo. Investimento centrale nello sviluppo di questa vettura sono sicuramente gli aspetti della sicurezza e della tecnologia in servizio ad essa: il sistema EyeSight funziona mediante due telecamere montate nella zona del retrovisore centrale, che forniscono le informazioni alla centralina, la quale è poi in grado di rallentare (fino a fermare) il veicolo al fine di evitare l’impatto o ridurne comunque le conseguenze. Tutto questo è personalizzabile: escludendo l’avvisatore acustico, che viene attivato ogni qualvolta un ostacolo entri nel campo visivo delle telecamere, si sfrutta quindi esclusivamente come cruise control. Inoltre, nel caso in cui ci si avvicini al veicolo che precede ma si attivi l’indicatore di direzione (segnale della volontà di sorpassare), la centralina comincia ad accelerare. Tutto questo è di serie. Parte da 36.290 euro per la 2.0 D Free, la nostra 2.0D Unlimited costa 43.350 e nella sua dotazione ha di serie tetto panoramico, sedili in pelle, navigatore e cerchi i lega da 18”.subaru-outback-2015_8_1




In arrivo la prima auto Apple

In arrivo la prima auto Apple. Insistenti voci che circolano da tempo in rete, promettono a breve la prima auto Apple, naturalmente elettrica. La società non ha ancora confermato ufficialmente la notizia, ma ha dichiarato che l’auto Apple è un progetto “richiesto”. L’assunzione di dipendenti con esperienza nell’industria dell’auto e i contatti tra Apple e soggetti dell’ambito automobilistico elettrico, come i produttori di batterie, dimostrano fondate queste notizie, come riporta il sito GreenCarReports. Il progetto di una auto totalmente elettrica attira oramai da diversi decenni le grandi aziende automobilistiche, come Mercedes, Audi e BMW, è quindi improbabile che Apple da sempre leader nella elettronica e tecnologia più avanzata non raccolga questa sfida.
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Le fonti dicono che Apple sta indagando sulla guida autonoma, ma sostengono che la prima macchina di produzione di Apple non sarà auto-guidata. Si tratterebbe di un progetto chiamato “Project Titan” del quale il Wall Street Journal ha indicato una scadenza che sarebbe stata fissata per il 2019, il che non significa necessariamente che per tale data il prodotto sarà messo in vendita al pubblico. apple_storeAi leader Apple di questo progetto è stato consentito di triplicare il team di 600 persone che sta lavorando su di esso. Inoltre nel mese di maggio, i dipendenti di Apple hanno anche riferito di aver incontrato i funzionari di GoMentum Station – una ex stazione di armi della Marina vicino a San Francisco che è stata convertita in un centro di testing automobilistico e in agosto un avvocato di Apple ha incontrato funzionari del Dipartimento Veicoli a Motore della California, per discutere delle leggi dello stato che consentono la sperimentazione di veicoli autonomi sulle strade pubbliche.

Le immagini pubblicate sono libere interpretazioni realizzate dal designer Liviu Tudoran.