Attraversare l’Italia senza emissioni e consumi l’obiettivo di Nissan IDS

Nissan IDS – La nostra penisola è stretta e lunga, questo lo sappiamo tutti, ma quello che ancora oggi risulta difficile è percorrere le nostre strade da nord a sud in maniera agevole: code interminabili, blocchi del traffico, zone a traffico limitato nei centri più importanti. Una soluzione a questi tre problemi c’è?

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La risposta è sì e si chiama IDS, ma dovrete avere un po’ di pazienza. Nissan infatti sta sviluppando un’automobile capace di molte cose davvero interessanti, prima fra tutte la guida autonoma, di cui Nissan pare essere pioniera con già alcuni modelli attivamente sulle strade giapponesi ed ha intenzione di aprire le vendite alla clientela mondiale già dal 2020, con auto in grado di gestirsi in mezzo al traffico urbano, cambiare corsia in autostrada e sapere come agire in caso di pericolo.

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Il secondo punto di forza della IDS è che sarà mossa da un motore solo ed esclusivamente elettrico. I tecnici stanno lavorando per far si che le batterie da 60 kW abbiano un’autonomia piuttosto lunga, molto lunga a dirla tutta: 550 chilometri l’obbiettivo. Per rendere un’idea, si può partire da Milano ed arrivare (quasi) a Roma, e da Roma a Cosenza (e qui avreste ancora un poco di autonomia), ricaricando la vettura una sola volta ad una comoda presa di corrente. Non sappiamo dire con precisione quanto tempo ci possa volere, ma tenendo conto delle auto che già oggi circolano con un motore elettrico plug-in, potremmo azzardare dicendo che in circa 3 ore si potrebbe passare dallo 0 al 100%.

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In quanto a spazio il prototipo portato al Salone di Ginevra si è dimostrato un vero e proprio salotto per quattro occupanti, chissà che non ne conservi l’impostazione per il modello definitivo (che non deve per forza essere una berlina, ma magari una crossover), quello che è sicuro è l’impegno profuso dalla casa giapponese in questo nuovo campo è davvero notevole e non ha intenzione di produrre in serie finché i prezzi non saranno più accessibili e tali da non incidere troppo sull’ambiente quando la catena di produzione comincerà.




Ibrido e Slow, ovvero Val di Trebbia e Peugeot 508 RXH

Val Trebbia on the road – L’itinerario da noi proposto ha inizio dall’uscita della tangenziale di Piacenza, presa, uscendo da chi proviene dall’autostrada A1 a Piacenza Sud, seguendo poi l’indicazione Bobbio-Genova Statale 45. Il percorso lo abbiamo realizzato con un’auto potente ma silenziosa, rispettosa dell’ambiente perché ibrida e con bassissime emissioni di CO2: la Peugeot 508 RXH. Questo gioiello del Leone è realizzato con una tecnologia di ultima generazione, con prestazioni di alto rango: grazie a due motori, uno diesel ed uno elettrico, è possibile viaggiare a zero emissioni in città o a bassi consumi in autostrada. I 200 cavalli di potenza complessivi rispondono prontamente ai comandi, nonostante la massa sia importante, e sono docili a mordere l’asfalto delle strade tortuose della Val Trebbia, spesso a tratti misti per i numerosi piccoli smottamenti che, per alcuni tratti, costringono a qualche metro di sterrato e pietrisco ma grazie alla trazione integrale le difficoltà vengono meno.

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Costeggiamo da subito l’ampio letto alluvionale del Trebbia che irriga i vasti campi di agricoltura intensiva tipica della bassa pianura piacentina, inoltrandosi dopo qualche chilometro in un’ampia valle e, con piccole deviazioni, su ampi balconi panoramici naturali. Compriamo qualche oggetto nelle varie botteghe artigiane e mangiamo in un’osteria tipica i salumi nobili di queste terre: coppa, Strolghino, culatello, accompagnati con un ottimo vino Gutturnio del posto. Ripresa la nostra auto ibrida si imbocca di nuovo la SS 45 per Bobbio e dopo 13 chilometri si svolta a destra seguendo le indicazioni per il borgo di Travo.

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Proseguendo per Bobbiano la strada comincia a inerpicarsi con curve panoramiche che tagliano ampi campi di grano e macchie di boschi. Sulla sinistra sbuca il monolito di Pietra Perduca con alla sommità una minuscola chiesetta dedicata a S. Anna risalente al X sec. Si raggiunge con una passeggiata facile, lasciando l’auto in uno spiazzo della strada. Dalla sommità del monolito, bucato in più parti dai monaci per la raccolta dell’acqua piovana, la vista è incomparabile; tutta la cerchia delle Alpi ancora innevate di fronte: a destra la valle del Trebbia fino a Piacenza, alle spalle l’Appennino con le cime arrotondate e boscoso. Il motore elettrico della Peugeot 508 RXH da 37 CV che muove le ruote posteriori (il sistema si chiama HYbrid4), insieme o alternato al motore diesel, ma assolutamente impercettibile al guidatore, consente di contenere i consumi permettendo prestazioni da “ammiraglia”.

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L’allestimento è studiato in modo che tutte le funzioni siano sempre sott’occhio, eccezionale anche la funzione “automatica” che delega al computer di bordo la gestione delle funzioni principali. Ultime curve per salire ai 700 metri dell’altipiano di Termine Grosso, da dove appare in tutta la sua imponenza e forma particolare la Pietra Parcellara. Quassù il vento non incontra ostacoli, davvero un posto inconsueto, che non ti aspetti a un’ora dalla metropoli, dove è bello perdersi per poi ritrovarsi seduti in una vecchia locanda a gustarsi prelibatezze della cucina locale. La Peugeot 508 RXH è inoltre dotata di sensori e telecamere per evitare i piccoli urti.

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Da qui iniziamo la discesa verso Bobbio, attraversando piccole frazioni dove il tempo è ancora scandito dalle campane delle piccole chiese, e nell’aria l’odore predominante di fumo degli stocchi di legno che bruciano nelle stufe. Si riprende la SS45 a Mezzano Scotti e Bobbio è li a tre chilometri. Tra i paesi più belli d’Italia, Bobbio fu fondato dal monaco irlandese Colombano nel 614 quando giunse qui accompagnato dai suoi discepoli. Un vasto territorio gli fu donato dal re longobardo Agilulfo, e da qui passava l’importante via del sale che congiungeva le due coste, adriatica e ligure. Un anno dopo, nel 615, stanco, vecchio e ammalato Colombano, diventato poi santo, morì e qui è rimasta la sua tomba nella splendida abbazia a lui dedicata.

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Ma il simbolo del paese è il ponte Gobbo o del diavolo, completamente in pietra che con 11 arcate attraversa il Trebbia. Un itinerario questo proposto, da fare e gustarsi pian piano senza guardare l’orologio, utilizzando l’auto, magari con attenzione ecologica. A questo riguardo la Peugeot 508 RXH ha una manopola che, semplicemente ruotandola, fa cambiare le modalità di guida: Auto, Sport, 4×4, e ZEV. In tutti i casi il motore termico diesel 2.0 HDi saprà adattarsi a qualsiasi percorso ma soprattutto ad emissioni dichiarate di 108g/Km di CO2.

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Siamo al culmine del nostro itinerario. Una pausa per assaporare gli ottimi salumi e formaggi del rifugio, con i taglierini al sugo di cinghiale o funghi porcini, rigorosamente a Km O. Più green di così! Per tornare a Milano proseguire per Cabella Ligure e immettersi dopo qualche chilometro sulla A7 che ci riporterà in città.

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Norvegia: le prime autostrade per le bici.

In Europa esistono grandi esempi dei ecosostenibilità, e sopratutto di eco-mobilità. L’Olanda ne fa parte con un grandissimo numero di biciclette marcianti e km di piste ciclabili. Ma il governo Norvegese, che punta entro il 2050 a divenire un Paese e emissioni zero, ha preso la cosa molto seriamente. Ha infatti in programma di stanziare 8 miliardi di corone norvegesi (poco meno di 847 milioni di euro) nella costruzione di 10 autostrade a due corsie dedicate esclusivamente alle biciclette, e distribuite per tutto il Paese, dalle città alle aree extraurbane. helgeland-seven-sisters-1400
Certo, il clima e la morfologia non aiutano, e questo spiegherebbe la non popolarità in merito alle due ruote.
Questo invito a pedalare dovrebbe avere come risultato la crescita degli spostamenti in bicicletta tra il 10 e il 20% e quindi diminuire considerevolmente le emissioni di gas serra dovuti ai trasporti.
Inoltre il governo sta progressivamente aumentando le tasse sui veicoli, con l’obbiettivo, in circa 14 anni, di fermare la crescita nell’impiego di autovetture.
Per concludere, la costruzione di ponti tra i fiordi è ultimo dei provvedimenti che dovrebbero diminuire ulteriormente lupo di combustibili fossili, diminuendo drasticamente anche gli spostamenti via mare.bike-ride-in-balestrand-1400-1400
Certo non mancano i movimenti contrari che sostengono: “siamo già troppo impegnati a liberare le nostre auto dalla neve”.




Model X, il SUV reinventato da Tesla

Tesla Model X – Viviamo in un’epoca di continue innovazioni, questo si sa, ma tra il pensare una cosa e metterla in campo non sempre si riesce per diversi motivi. Non è il caso di Tesla, l’azienda produttrice di auto elettriche che sta rivoluzionando il mercato in una maniera “silenziosa” e “green”, due termini che si addicono perfettamente alla filosofia della casa. Ed ecco che fa il suo ingresso Model X, un’automobile con larghe vedute ed ambizioni. E quali sono?

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La prima peculiarità è il fatto di appartenere alla categoria dei SUV, apparendo quindi con una certa imponenza agli occhi di chi lo osserva. L’apertura delle porte ad ali di gabbiano la rende unica sin da subito. La sua struttura è stata pensata per offrire la massima sicurezza: le componenti elettriche sono posizionate in basso per offrire aderenza in ogni situazione ed anche grazie alla trazione integrale, la casa assicura un rischio di ribaltamento quasi zero. Lateralmente la vettura è rinforzata in caso di urti, così come davanti si forma una zona sicura grazie all’assenza del tradizionale motore.

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Ebbene sì, la vera “chicca” della Model X è il fatto di essere spinta da un motore elettrico capace di far percorrere oltre 400 chilometri senza soste, un vero record se si pensa ad inquinamenti ed emissioni pari a zero. Una cosa che nessuna concorrente può vantare, nemmeno lontanamente. In più, grazie agli investimenti di Tesla per questo 2016, aumenterà il numero di stazioni adibite alla ricarica delle vetture completamente elettriche. In poco tempo la batteria sarà completamente carica e si potranno percorrere altri 400 e più chilometri a bordo della X.

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Un’auto fatta quindi per girare comodamente nelle nostre metropoli, adatta alle lunghe soste al semaforo poiché non fa rumore, non inquina e non richiede continue cambiate o per quando si deve andare a prendere il proprio figlio con amici al seguito (fino a 7 passeggeri a bordo). E nei weekend diventa perfetta per gite anche a lunga distanza ed in compagnia, grazie all’ampio bagagliaio ed ai sistemi tecnologici tra cui quello di guida semi-automatica che monitora la situazione e frena se necessario. Non mancano di certo sprint e velocità all’occorrenza: 3,4 secondi per lo 0-100 km/h e 250 km/h la massima dichiarata.

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Quando potremo vederla sulle nostre strade? Speriamo presto!




Toyota Prius, ora si ricarica senza fili

Toyota Prius – La casa giapponese è stata la prima a proporre un’automobile con due motori diversi, ossia a benzina ed elettrico, quasi vent’anni fa. Da allora si sono susseguite diverse evoluzioni ma il concetto è sempre stato quello di presentare una vettura capace di aggirarsi nel traffico senza inquinare, e all’occorrenza viaggiare per lunghe distanze senza consumare troppo. Così per questo 2016 Toyota ha presentato la quarta generazione della Prius. Cosa cambia?

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Anzitutto le dimensioni: la nuova piattaforma modulare le consente di essere lunga 454 centimetri, con un passo di 270 e con un’altezza è di 147. Diciamo nuova perché il marchio giapponese la sfrutterà anche per altre vetture, riducendo così di parecchio i costi e conseguentemente consumi ed emissioni delle diverse fabbriche sparse nel mondo. In un certo senso, è il marchio stesso a confermarsi eco-friendly, non solo le sue vetture. La Prius risulta avere un telaio più rigido del 60% rispetto alla versione precedente e ciò favorisce la sua mobilità nei percorsi urbani (il pane per i suoi denti praticamente), abbattendo la rumorosità dell’abitacolo anche grazie al basso coefficiente d’attrito.

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Le emissioni ora sono scese sotto i 70 g/km grazie ad un miglioramento dei componenti del motore da 1.8 litri a benzina da 98 cavalli e 142 Nm di coppia, il quale consuma anche il 10% in meno. Ad affiancarlo c’è un motore elettrico da 53 kW che consente consumi davvero bassi nel ciclo combinato, ossia 32,5 chilometri con un singolo litro a fronte di prestazioni tutto sommato brillanti: 180 km/h di velocità massima ed uno 0-100 coperto in poco meno di 11 secondi. In città è possibile sfruttare sistemi all’avanguardia come quello che consente alla vettura di parcheggiare in modo autonomo.

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Toyota Prius sarà inoltre disponibile anche in modalità ibrida plug-in, ossia ricaricabile con una presa (anche quella domestica) oppure senza fili, grazie ad una connessione wireless con una base di ricarica nelle vicinanze. Ciò permetterà di ridurre notevolmente gli ingombri e di semplificare le cose. Non resta che aspettare il weekend del 19 e 20 Marzo, quando verrà presentata nelle concessionarie con un’offerta lancio di 27.750 e 29.450 euro. Avete ancora dubbi sull’ibrido ora?




Peugeot 308R HYbrid, con l’elettrico va forte e consuma meno

Peugeot 308R HYbrid – Pensare che un’auto elettrica, completamente o in parte, debba necessariamente andare piano è un pensiero sbagliato. Ne è la prova Tesla, che con la Model S riesce a scattare da 0 a 100 km/h in poco meno di tre secondi. Siamo ai livelli di Ferrari, Porsche ecc! Ma anche Peugeot ha voluto mostrare al mercato di cosa è capace con una versione “elettrizzante” della 308.

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Alla sigla a tre cifre si aggiunge la “R” di denominazione sportiva e, ancora più importante, il titolo “HYbrid”. Inizialmente sembrava essere solo un prototipo, lanciato poco meno di un anno fa, ma la casa del Leone ha investito tempo e denaro per mettere in vendita (pare già da questo 2016) una vettura in grado di fare concorrenza a Golf R, Focus RS e così via. Con una precisazione: la sportiva francese vuole sì essere potente, veloce e scattante ma anche inquinare e consumare poco, cercando di conquistare anche quelle strade che solitamente mal digerirebbe (esatto, proprio quelle delle nostre città trafficate).

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Esternamente la linea è più aggressiva della 308, con ruote più larghe e spoiler più grandi, ma la vera rivoluzione è “sottopelle”: nel cofano trova posto il 1.6 litri THP da 270 CV dotato di sistema Start&Stop (si risparmia alle soste, già un buon inizio) che già di per sé offre una buona potenza. Ci sono poi non uno ma ben due motori elettrici da 115 CV ciascuno, la trazione è integrale. Si hanno così 500 cavalli complessivi e 730 Nm di coppia, davvero tanti. Per cambiare le marce ci si sentirà come i piloti di Formula Uno, in quanto vi sono delle palette poste dietro al volante.

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Come dicevamo la 308R HYbrid vuole essere una vettura dalla doppia anima: sportiva e green. Per questo Peugeot ha previsto tre modalità di utilizzo, a seconda delle esigenze del guidatore: la prima è ZEV, che utilizza solo i motori elettrici per gli spostamenti, permettendo di annullare consumi ed emissioni (soprattutto per la città). La seconda è l’HYbrid mode e fa entrare in funzione il motore a benzina per ricaricare le pile (bastano 15 km per una ricarica completa) o sostenere gli elettrici in certe situazioni. Infine con la HYbrid Sport la piena potenza si raggiunge al momento della partenza (con il launch control), poi si hanno a disposizione 400 cavalli dati dai tre motori, l’assetto diventa più rigido e la pista è l’unico luogo dove potersi realmente divertire.




Se i giornali che leggiamo diventassero fiori?

gioCosa succederebbe se da ogni giornale che buttiamo crescesse un giardino? Ci ha pensato la casa editrice Giapponese The Mainichi Newspapers Co. Ltd che, con 4,6 milioni di copie al giorno migliora non solo la sostenibilità del giornale che produce, ma anche il verde cittadino.giornale
Tutto questo accade in Giappone: il “Green News Paper” vuole sensibilizzare sull’importanza dell’ecosostenibilità con un prodotto che concretamente agisce, ed è parte di essa.
Alla carta riciclata vengono aggiunti semi, artefici poi della “fioritura” delle parole scritte sulle pagine con uno speciale inchiostro vegetale. Ciò che questa idea ha di straordinario, però, non è semplicemente lo sbocciare fisico di fiori dalla carta, ma la nascita e la crescita di idee e di una cultura ecosostenibile nei più piccoli e la consapevolezza nei più grandi.Web E’ anche una grandissima idea imprenditoriale che spinge a cercare di fare cose nuove, di rivoluzionare oggetti millenari come l’inchiostro e la carta, di impegnarsi nella ricerca di innovazioni, anche tra gli oggetti più semplici.
Speriamo che questa idee si sviluppi e si espanda in tutto il mondo.




Mercedes-Benz Classe E, con l’ibrido fin dove mi porti?

Mercedes-Benz Classe E ibrida plug-in – La nuova generazione della Classe E è sulle strade da pochissimo e la casa tedesca ha previsto per questa lussuosa berlina una versione ibrida plug-in, ossia dotata di motore elettrico e capace di ricaricarsi con una comoda presa di corrente anche nel garage di casa. In tal modo la vettura non perde la sua natura di business car o auto adatta ai lunghi viaggi in compagnia, ma permette anche di muoversi nei percorsi urbani in modo silenzioso e senza consumare né inquinare (ma gli ingombri restano, data la consistente lunghezza!).

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Dal punto di vista stilistico, la decima generazione di questa icona della Stella è caratterizzata da nuovi canoni estetici con un design pulito e di forte impatto emotivo e un abitacolo esclusivo e tecnologico. A bordo della Classe E fanno il loro debutto internazionale numerose innovazioni tecniche con livelli di comfort e di sicurezza finora inediti, aprendo nuovi orizzonti a una guida senza stress. Anche i sistemi di comando e infotainment offrono esperienze del tutto nuove. Numerose innovazioni come, per esempio, l’Active Lane Change Assist che accompagna il guidatore sulla corsia desiderata, fanno della Classe E la più intelligente delle berline.

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La Classe E è la perfetta interpretazione di quella ‘limpida sensualità’ che rappresenta la filosofia del nuovo design della Stella. Per la prima volta in ambito automobilistico fanno il loro debutto anche i pulsanti Touch Control sul volante, sensibili al tocco, che reagiscono come lo schermo di uno smartphone ai movimenti orizzontali e verticali delle dita. In questo modo è possibile gestire tutte le funzioni del sistema infotainment senza togliere le mani dal volante. Materiali di alta qualità determinano lo stile dell’abitacolo, fra tutti l’ampia scelta di pelli e legno.

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La E 350e con tecnologia ibrida è la novità. La tecnologia ibrida plug-in si distingue per dinamismo ed efficienza e consente di percorrere oltre 30 chilometri in modalità esclusivamente elettrica, a zero emissioni locali. Il motore a benzina a quattro cilindri, combinato al potente motore elettrico, eroga una potenza complessiva di 205 kW (279 CV) e sviluppa una coppia complessiva di 600 Nm. La E 350e garantisce così le prestazioni di una sportiva, pur consumando meno di una compatta. Sono solo 49 i grammi di anidride carbonica emessi per chilometro, un risultato davvero basso per un’auto lunga quasi 5 metri.

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Tutti i modelli disponibili sono equipaggiati con il nuovo cambio automatico a nove marce 9G-TRONIC di serie, che consente innesti rapidi e un minore regime di rotazione del motore. Gli effetti sono positivi in particolare per l’efficienza e il comfort acustico. Infine un importante contributo all’efficienza della nuova Classe E è frutto dei valori di aerodinamica (valore Cx di 0,23).

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BMW 225xe, la famigliare “elettrizzante”

BMW 225xe – BMW completa la BMW Serie 2 Active Tourer con una variante ibrida plug-in a trazione integrale, offrendo una combinazione unica di sportività, di guida economica e praticità giornaliera. Il modello permette di guidare localmente a emissioni zero senza dover rinunciare al tipico divertimento di guida BMW, abbinando l’esperienza di guida elettrica e un’elevata autonomia alla funzionalità e l’uso giornaliero.

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In 4,34 metri la 225xe sa racchiudere diversi spiriti: è una famigliare grazie all’ampia abitabilità per i passeggeri (ne può ospitare cinque senza problemi) ed all’ampio bagagliaio che la rende adatta ai lunghi viaggi o ai weekend dove bisogna portare anche oggetti solitamente ingombranti (per esempio le biciclette). È una sportiva come ogni BMW, riuscendo ad abbinare l’utilizzo di una vettura giornaliera ad una giusta dose di potenza (224 CV sviluppati da entrambi i motori) ed alla trazione integrale che la rende sicura e dinamica in ogni condizione. la velocità massima è di poco superiore ai 200 km/h, lo 0-100 lo si copre addirittura in soli 6,7 secondi! È una garanzia sia in termini di qualità dei materiali interni, morbidi al tatto e di ottimo assemblaggio, sia per i diversi sistemi d’aiuto alla guida, sia per l’impegno profuso nel rispetto dell’ambiente.

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È elettrica grazie alle batterie montate nella zona posteriore: il motore elettrico sviluppa una potenza di 88 cavalli ed offre un’autonomia di 41 chilometri (emissioni e consumi di carburante azzerati quindi). Questo rende la 225xe adatta sì alla città, ma non solo, in quanto sempre con il solo motore elettrico azionato la vettura può raggiungere i 125 km/h di velocità massima, rendendola adatta anche ai percorsi extraurbani ed alle autostrade.

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Nella sua qualità di modello ibrido plug-in, la BMW Serie 225xe con eDrive è in grado di caricare la batteria agli ioni di litio non solo durante la guida, tramite il recupero dell’energia in frenata, ma anche alla normale presa di corrente oppure all’optional BMW i Wallbox (per una ricarica completa i tempi richiesti sono davvero brevi, meno di tre ore e mezza). Tramite un apposito selettore posto nella consolle centrale sarà possibile scegliere tra diverse modalità di guida, sia per il motore a benzina che per quello elettrico, rendendo così l’esperienza a bordo di BMW 225xe ancora più appagante e capace di conformarsi alle richieste del proprietario.

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“Progetto Energia”: le mele più “green” in Val di Non

In Trentino, nella culla delle “melinda” possiamo ammirare come la sostenibilità si stia trasformando in priorità. Dieci comuni si sono uniti per mettere in atto un progetto “green” unico in Italia che vuole rendere una valle completamente autosufficiente dal punto di vista energetico: il progetto “energia”.

13253110 La tutela dell’ambiente vede come prima applicazione lo sfruttamento dell’energia solare, l’intera Val di Non sarà infatti cosparsa di pannelli fotovoltaici e termici su tutti gli edifici, pubblici e privati. Per gli acquedotti del territorio è stata considerata la possibilità di realizzare impianti sovracomunali, e l’istallazione di turbine idroelettriche per uno sfruttamento energetico dell’acqua. Tutto questo al fine di ottimizzare al meglio e più efficacemente possibile le risorse e per ridurre al minimo i costi. La grande presenza di capi di bestiame (circa 3.000), ha portato a considerare anche la costruzione di impianti di biocogenerazione, che sfrutterebbero la grande energia prodotta grazie ai biogas sprigionati dai reflui zootecnici.
Per quanto riguarda gli scarti legnosi, invece, si sfrutterà un nuovo impianto di biomasse legnose.lunga

Questi grandi progetti prendono un valore doppio pensando allo sfruttamento non intensivo: il progetto prevede infatti una considerazione particolare dell’habitat della valle, che comprende flora e fauna.

Centro di ricerca Eurac, Bolzano
Centro di ricerca Eurac, Bolzano

Il progetto riguarderà, infine, la mobilità sostenibile, legata al potenziamento delle proposte turistiche dell’alta valle, che grazie ad un’ottica sostenibile, lascerebbe la possibilità d’iscrizione ai comuni dell’alta valle alle Perle Alpine, un’associazione di località esempio di turismo sostenibile riconosciuta a livello internazionale.valdinon1
Tutto questo è stato realizzato del centro ricerca di Eurac di Bolzano, e i comuni coinvolti sono 10: Amblar, Don, Cavareno, Dambel, Fondo, Malosco, Romeno, Ronzone, Rufrè Mendola, Sarnonico.




Chrysler Pacifica, la prima ibrida plug-in di FCA

Chrysler Pacifica – FCA in occasione del Salone di Detroit ha deciso di fare le cose in grande, presentando di fatto il loro primo modello ibrido nonché attualmente unico al mondo ad essere montato su una vettura monovolume. Andiamo a scoprire i segreti di questa vettura.

2017 Chrysler Pacifica

Adatta sicuramente a famiglie numerose, che amano viaggiare e che non vogliono lasciare a casa nulla per vivere i weekend nel migliore dei modi, la Pacifica è una monovolume piuttosto grande che verrà prodotta a partire dal 2016 per i soli Stati Uniti – ma non temete, arriverà anche da noi sotto un altro marchio del gruppo. Il suo scopo è quello di rivoluzionare il segmento di appartenenza, raggiungendo “un livello di funzionalità, versatilità e tecnologia senza precedenti” come sottolineato durante la presentazione ufficiale. E come può farlo?

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Anzitutto la piattaforma su cui è costruita è più leggera rispetto al modello che andrà a sostituire (130 kg in meno), a beneficio di agilità e soprattutto consumi. Esternamente ha una linea dinamica che non fa intendere le sue dimensioni se non una volta vista da vicino: 517 i cm di lunghezza, 202 di larghezza e 177 di altezza, con un passo (cioè la distanza tra le ruote) di ben 308 centimetri. Lo spazio interno risulta quindi piuttosto grande e confortevole, tanto che è in grado di ospitare fino a 8 persone.

2017 Chrysler Pacifica
2017 Chrysler Pacifica

Sotto il cofano la Pacifica monterà diversi motori: il primo è il classico V6 3.8 da 287 CV, cui sarà abbinato il cambio automatico a 9 marce. La seconda configurazione è la novità che rende questa monovolume unica nel segmento: assieme al V6 sono previsti due motori elettrici che traggono energia da batterie al litio poste sotto i sedili – così lo spazio interno non cambia – facilmente ricaricabili a vettura ferma con una comoda presa da casa (sistema plug-in). Secondo quanto dichiarato da FCA i motori elettrici sarebbero in grado di far muovere da sola la vettura per 50 chilometri, senza che il motore a benzina entri in gioco. In tal modo si abbatteranno le emissioni ed i consumi soprattutto in città.

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A garantire la sicurezza ci penseranno diversi sistemi tra cui quattro telecamere per monitorare a 360° cosa succede attorno alla vettura. Pensata per essere grande dentro e fuori quest’automobile ha intenzione di portare un’aria di ventata fresca nel suo settore, non ci resta che aspettare che anche dalle nostre parti possa arrivare la “cugina” ibrida, per piacevoli weekend da trascorrere in compagnia fuori città senza avere il dilemma di cosa lasciare a casa.




Nissan Leaf, l’elettrica che ti porta lontano

Nissan Leaf – “Un’ondata di energia positiva, uno stile di guida coinvolgente” l’hanno definita gli stessi costruttori. E grazie all’aggiornamento del 2016 la Leaf è la vettura completamente elettrica che promette lunghe percorrenze senza inquinare, spazio e comfort all’interno per cinque persone e connetività in ogni situazione grazie alle app dedicate.

Rispetto al modello precedente mantiene una linea personale, mentre il suo “cuore” è tutto nuovo: si tratta di un motore da 30kWh alimentato esclusivamente da batterie elettriche che completamente cariche permettono alla Leaf di percorrere fino a 250 chilometri. È il caso di dire che questa vettura di segmento medio non ha certo intenzione di girare solo in città, permettendo così di trascorrere anche piacevoli weekend fuori dal traffico – l’importante è disporre di una presa di ricarica quando si riporta la vettura in garage.

Dentro la vettura è ospitale e con un baule capiente, mentre un discorso a parte merita il sistema di infotainment “NissanConnectEV”: dispone di uno schermo touch da 7” tramite cui accedere ai normali contenuti o ad altre funzioni come l’Around View Monitor: quattro telecamere mostrano gli angoli ciechi, permettendo così di parcheggiare in tutta comodità. L’impianto audio è stato sviluppato in collaborazione con Bose e consuma circa la metà di un impianto tradizionale. Con l’applicazione Nissan Carwings potrete pianificare i vostri viaggi stando comodamente seduti sul divano di casa, una volta scelti i punti di interesse e la destinazione basterà un click per inviare la mappa a Nissan Leaf, che la imposterà automaticamente. Così la mattina seguente dovrete solo sedervi e seguire le indicazioni sullo schermo. Occorre un punto di ricarica mentre si viaggia? Niente paura, sarà sempre la macchina a mostrarvi le colonnine di ricarica lungo il vostro percorso.

I vantaggi dell’elettrico sono diversi, tra cui la quasi totale assenza di manutenzione, non servendosi di parti meccaniche come una normale vettura spinta da motore a benzina o diesel (per esempio non ha il cambio). Grazie agli incentivi fiscali poi il risparmio è assicurato, mentre la Nissan garantisce ben 8 anni di garanzia o 160mila chilometri. E non dimentichiamoci la possibilità di entrare nelle ZTL o di parcheggiare sulle linee blu gratuitamente, nelle città meta di destinazione per i vostri viaggi, qualora sia indicato dal comune.

Due i modelli disponibili dal prossimo Febbraio: Acenta (34.890 €) o Tekna (37.590 €), tra cui noi consigliamo il secondo per la completezza (ha sedili in pelle, fari a LED e cerchi aerodinamici per consumare meno).

NISSAN LEAF

Potenza massima kW (cV): 80 (109)
coppia max Nm/giri: Disponibile sin da subito
Emissione di co2 grammi/km: 0
Trazione: anteriore
Velocità massima (km/h): 144
accelerazione 0-100 km/h (s): 11,5
consumo medio (km/kWh): 6,7
lunghezza/larghezza/altezza (cm): 445/177/155
Peso in ordine di marcia (kg): 1488




Vienna: capitale “Green” di vivibilità.

Abbiamo già trattato di una grande capitale europea che si è convertita all’ecologia, guadagnandone vivibilità, bellezza e prestigio. Parlando di vivibilità non si può non citare Vienna, che secondo l’ultima classifica dell’Economist (Global Liveability Ranking 2014) ha raggiunto il secondo posto, dopo Auckland con un punteggio di 97,4 su 100. Questo grazie alla valutazione di vari fattori quali servizi, strutture, aree verdi fruibili, sistema sanitario ed educativo ecc…

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La capitale asburgica aveva già alcuni primati ecologici riguardo aree verdi e qualità di acqua e aria, questo grazie all’enorme quantità di aree boscose, prati, giardini e campi che arrivano ad occupare il 50% del territorio comunale. Le aree sono articolate per l’intera metropoli e molto variegate: ci sono poi quasi 300 parchi urbani, il Lobau, un’ incontaminata riserva fluviale, la Dolauinsel, l’isola sul Danubio rimasta intaccata dall’inquinamento e da opere artificiali. E, ancora, oasi metropolitane come il parco delRing con i suoi infiniti viali alberati (oltre 100mila piante), il Wienerwald, un sito UNESCO, classificato come “riserva della biosfera”, in cui si studiano strategie per la salvaguardia dell’ambiente: l’area ricopre circa diecimila ettari, estendendosi per sette distretti, ospitando più di duemila specie di piante e di animali nella zona occidentale della città, facilmente raggiungibile grazie all’efficienza dei trasporti pubblici viennesi: in questa struttura si organizzano escursioni guidate, ma anche con la possibilità di godersi passeggiate sia a piedi che in mountain bike.

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Tutto questo è possibile grazie alla gestione intelligente del verde cittadino, che mette al centro il programma per la conservazione e la protezione degli habitat di specie vegetali e animali, grazie anche a norme quali, per esempio, l’obbligo a piantare un albero nuovo per ogni pianta abbattuta.
Naturalmente, l’utilizzo di biciclette è obbligato, in un ambiente cosi ricco di verde fruibile e di amore per la cultura “green”, con oltre mille chilometri di piste ciclabili.

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E’ nato quindi un nuovo turismo, che ci porta a viaggiare per scappare dall’ambiente grigio e mesto che ci circonda, dalle troppe auto, dallo smog e dall’inquinamento acustico per immergersi in un ambiente ricco di storia, per vivere anche per un breve periodo la qualità di vita, che basta poco per raggiungere.




BMW 330e Plug-in: l’eleganza dell’ibrido

BMW 330e Plug-in – La scelta delle case di montare sempre più un propulsore elettrico deriva dal fatto che le nuove normative richiedono auto sempre più eco-friendly e BMW lo sta già facendo da qualche tempo con la simpatica i3 e la più sportiva i8, supercar con grande rispetto per l’ambiente. D’altronde i blocchi del traffico nelle maggiori città costringono spesso a non poter utilizzare la propria vettura per le azioni di tutti i giorni, o le famose ZTL impediscono l’ingresso gratuito a vetture che non abbiano emissioni zero. Inoltre diversi parchi e zone verdi grazie all’elettrico saranno facilmente accessibili e si potrà godere della silenziosità per ammirare il paesaggio. Altri vantaggi sono il poter disporre sin da subito del “clima” in estate ed in inverno e godersi la comodità del cambio automatico. BMW propone quindi una vettura di classe con in più il vantaggio di poter girare dove solo poche altre auto possono.

Il comparto elettrico (batterie e motore) secondo la stessa casa garantirebbe un range di 40 chilometri nei percorsi urbani, garantendo al contempo zero emissioni e zero consumi: utile per raggiungere il proprio posto di lavoro, andare a prendere i figli a scuola o presentarsi al ristorante per una cena. Qualora si volesse invece utilizzare anche il motore a benzina l’autonomia salirebbe a vantaggio di un maggior brio negli allunghi, inquinando comunque poco.

Tramite un apposito bottone posto sulla plancia sarà il guidatore a scegliere lo stile più adatto alle sue esigenze che sfrutta il sistema di navigazione per decidere il percorso più adatto, rilevando per esempio limiti di velocità e condizioni del traffico. Così la 330e saprà quando attivare la sola modalità elettrica e quando disattivarla, ottenendo i migliori consumi e le minori emissioni possibili.

I consumi della BMW 330e risultano così come quelli di una citycar se non migliori, richiedendo solo 2 litri per 100 chilometri. Un altro vantaggio del sistema plug-in è quello di ricaricare le batterie a vettura in sosta, grazie ad un apposito ingresso.

La BMW 330e Plug-in sarà disponibile sul nostro mercato a partire dal mese di Febbraio ad un prezzo di circa 44.000 euro. Utile in città così come per i viaggi, sarebbe interessante proporre anche una versione wagon, più adatta alle famiglie e con un bagagliaio che vada oltre i 370 litri della berlina.




Greenpeace: Come disintossicare il mondo dell’outdoor

Detox the world. Greenpeace lancia il progetto: Detox outdoor. Greenpeace chiede ai marchi dell’outdoor di eliminare le sostanze rischiose per l’ambiente. Sostanze chimiche pericolose e persistenti, usate anche nella produzione di abbigliamento outdoor, lasciano tracce nei luoghi più remoti e apparentemente incontaminati del globo.pilato_coverLo rivela “Impronte nella neve”, un rapporto di Greenpeace pubblicato oggi sulla diffusione nell’ambiente dei PFC, composti poli e per-florurati impiegati in numerosi processi industriali. Recentemente otto squadre di attivisti di Greenpeace hanno intrapreso spedizioni in altrettante aree montane e remote di tre continenti, per prelevare campioni di acqua e neve che sono stati poi analizzati in laboratorio al fine di verificare la presenza dei pericolosi PFC. Le concentrazioni maggiori sono state trovate nel lago di Pilato, sui Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, ma anche negli Alti Tatra, in Slovacchia, e sulle Alpi, nel parco nazionale svizzero. Le altre spedizioni sono state portate a termine nella Patagonia cilena, in Cina, Russia, Turchia e nei Paesi scandinavi. “Abbiamo trovato tracce di PFC nei campioni di neve raccolti in tutte le località oggetto d’indagine”, afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia; “preoccupa che questi inquinanti pericolosi e persistenti si trovino persino nei luoghi più remoti del pianeta. Dei diciassette composti riscontrati in tutti i campioni di neve analizzati, ben quattro hanno mostrato le concentrazioni maggiori nei campioni di neve raccolti presso il lago di Pilato, tra cui il PFOS (Perfluorottano sulfonato) già soggetto a restrizioni nel ambito della Convenzione di Stoccolma”.OLYMPUS DIGITAL CAMERAPhoto: Haroonpmc

I PFC sono impiegati in molti processi industriali per la produzione di beni di consumo: il settore dell’abbigliamento outdoor li usa nelle finiture impermeabilizzanti e antimacchia. Una volta rilasciati nell’ambiente si degradano molto lentamente, restando nella forma originaria per diversi anni e disperdendosi così su tutto il globo. Alcuni PFC possono causare danni al sistema riproduttivo e ormonale, favorire la crescita di cellule tumorali e sono sospetti agenti mutageni. Il nuovo rapporto di Greenpeace mostra come tutti i campioni esaminati contenessero anche PFC a catena corta, maggiormente volatili, che possono essere trasportati anche nelle regioni più remote del pianeta.

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Lagoa do Fogo, Azzorre, Portogallo – Photo: Jwp1234

Tutto ciò è paradossale pensando che è proprio il settore outdoor a sfruttare l’immagine di splendidi panorami montani, meravigliose foreste, neve appena caduta e fiumi con acque trasparenti per trasmettere ai consumatori che indosseranno i loro prodotti un immaginario di libertà e amore per una natura incontaminata.Alcuni grossi marchi che producono anche abbigliamento outdoor, hanno già adottato obiettivi ambiziosi per l’eliminazione dei PFC. Diverse aziende più piccole, ma specializzate nella produzione per l’outdoor come Fjällräven, Paramo, Pyua, Rotauf e R’ADYS, producono già intere collezioni di abbigliamento idrorepellente PFC-free. Ma sono proprio i marchi leader del settore, a mostrare scarso senso di responsabilità quando si tratta di eliminare i PFC. Tutti possono unirsi al movimento su detox-outdoor.org per chiedere al settore dell’outdoor di eliminare subito le sostanze chimiche pericolose.

Insieme possiamo chiedere ai più grandi brand dell’outdoor di eliminare i PFC dalle nostre attività all’aria aperta firmando il manifesto di Detox Outdoor sul sito: www.detox-outdoor.org/it-IT/manifesto/

 

 

 




Hyundai IONIQ: il futuro sarà divertente da guidare?

Si sta delineando una nuova visione della mobilità. La consapevolezza ecologica porterà nel prossimo futuro ad una progressiva scomparsa delle autovetture a combustibili fossili ed un’esponenziale crescita dei veicoli a “impatto zero“.

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Hyundai, vuole delineare questa nuova mobilità presentando la IONIQ, una risposta ai cambiamenti in atto, ma rivedendo in chiave più fruibile i preconcetti sulle vetture con alimentazione completamente elettrica o ibrida. Questo nuovo modello offre ai clienti 3 tipi di motorizzazioni Green: ibrida benzina/elettrico (HEV), che sfrutta il motore a benzina e la dinamica della vettura per ricaricare le batterie e restituire maggior efficenza e necessariamente la potenza del motore, ibrida plug-in benzina/elettrico (pHEV), che abbina un basso consumo di carburante con la propulsione ricevuta dalle batterie, riducendo le emissione o ottimizzando i consumi e l’autonomia e 100% elettrico (EV), alimentata da una batteria agli ioni ultra-efficente (da questo ne deriva il nome) e ad alta capacità. Tutto questo accoppiato ad un design accattivante e originale e una risposta al volante divertente e reattiva. Una reale rivoluzione nel mondo delle precedenti ibride.

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Tutto questo anche grazie ad una nuova piattaforma tecnica, il telaio è studiato per risultare maneggevole con tutti i tipi di motorizzazioni, con qualsiasi configurazione scelta.

L’anteprima di questo modello è prevista a gennaio 2016 in Corea, con un debutto definitivo per marzo, in occasione del Salone di Ginevra.