Bucarest: storia, arte, gastronomia e…il gigante

Testo e foto di Cesare Zucca  —-

( italian version followed by english version)

Benvenuti a Bucarest, Romania.
Città di contrasti, atmosfere eclettiche e una delle capitali più autentiche d’Europa. Avventuratevi nel centro storico, un mix di storia, cultura locale e stile di vita, un quartiere di intrattenimento alla moda per turisti e gente del posto. Molti degli edifici situati nel centro storico hanno terrazze al piano terra, caffè, ristoranti e negozi. Scoprite fontane spettacolari, infatti Bucarest, grazie alle sue 44 fontane infatte detiene il Guinness dei primati per il sistema di fontane coreografate più lungo del mondo. Bucarest conta circa 60 musei tra antichi e rinnovati.
Tra i più famosi:
L’Ateneo Rumeno
Visitato da re e regine, politici e ospiti illustri provenienti da tutto il mondo. Suggestivo ingresso con marmi, colonne, scale circolari e un imponente scalone di accesso alla sale dei concerti, sovrastata da una maestosa cupola.
La costruzione, in stile neoclassico è tuttora la sede dell’Orchestra Filarmonica George Enescu che, oltre agli attuali concerti sinfonici e da camera (circa 300 all’anno) ha effettuato numerose tournée in Europa, Asia ed Estremo Oriente, guadagnandosi una meritata reputazione internazionale.

Museo Nazionale di Storia Naturale “Grigore Antipa” istituito nel 1834. Ospitava uccelli, mammiferi, molluschi, pesci, fossili di vario tipo, diversi minerali e monete appartenenti al popolo greco. Nel 2009, il museo Antipa ha subito un impressionante ammodernamento, diventando così uno dei musei più ricercati della città.
Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti”
Un tuffo nel tempo, alla scopert di un vero villaggio che racconta la storia del contadino rumeno. Troverete,  case ed edifici rurali rappresentativi di ogni area etnografica del Paese, comprese quelle della Transilvania, Maramures, Oltenia, Moldavia, Dobrogea, Muntenia e Banato. Davvero suggestivo!Museo Militare Nazionale
Ospita tre grandi mostre: Storia Antica, Machete (dedicata alle tecniche militari e la Collezione di armi bianche e da fuoco. Nel cortile troneggia il Monumento agli Eroi del 21° Reggimento di Fanteria, scolpito dal grande artista Spiridon Georgescu-Roegen.
Museo della Città di Bucarest
Dedicato alla conservazione e alla promozione del patrimonio storico e culturale della città, offre ai visitatori uno sguardo accattivante sulla storia e sull’evoluzione di Bucarest
Museo Nazionale di Storia della Romania
8.000 metri quadrati e 60 sale che illustrano millenni di storia,dalle testimonianze sulla presenza dell’uomo Paleolitico (600.000 anni – 6.000 anni a.C.), la cultura materiale e spirituale dei Geto-Daci, le guerre Daco-Romane .fino alla rivoluzione democratico-borghese del 1848, l’indipendenza, lo scoppio delle due guerre mondiali e l’ingresso della Romania sotto l’influenza russa.
Museo Nazionale d’Arte
Amate le belle arti ? Nei pressi dell’Ateneo scoprirete una collezione che spazia dall’arte antica rumena all’ arte moderna rumena quella europea, Tra gli artisti più importanti che hanno esposto le loro opere in questo museo ci sono  Brancusi, Rembrandt, Monet, Rubens e Tintoretto.Monastero Stavropoleos
Tempio ortodosso  in pieno centro città, Costruito nel 1724 e luogo di preghiera e devozione E’ considerato un capolavoro dell’architettura rumena in stile Brâncoveanu. Arricchito da splendide decorazioni di ghirlande e pizzo scolpite nella pietra e da motivi floreali sulla facciata, sulle finestre E nel portico marmoreo.la magnifica iconostasi in legno finemente intagliato chiude l’abside del fondo e che, insieme agli eleganti e numerosi elementi decorativi della chiesa, forma un vero e proprio gioiello dell’arte sacra e bizantina.Mercato delle pulci
Amanti dell’antiquariato, collezionisti, cacciatori di vintage o semplicemente in cerca di un buon affare? Nella zona di Timisoara Boulevard. Vi aspetta un vero bazaar dei ricordi, spazio aperto dedicato a oggetti vintage. Troverete di tutto: dipinti, lampade, manufatti, vestiti di ogni tipo, orologi, ceramica e bronzo, distintivi da collezione, giocattoli, libri, vinili e molte altre gemme. Prezzi minimi. Aperto tutti i giorni, dalla mattina alle 14.Buona caccia!

Relax e green
Meta consigliata. le Terme di Bucarest. 2° centro benessere, relax e divertimento più grande d’Europa. L’acqua termale scorre dalle profondità del sottosuolo e alimenta  6 saune, 4 saune umide e 16 spettacolari scivoli acquatici. 10 piscine di cui una relax con selenio e zinco. Le Terme ospitano inoltre la più ampia varietà di piante botaniche con oltre 800.000 piante, innumerevoli orchidee, 1500 palme provenienti da 6 paesia. Aperto dalle 10.00-23.00Osservatorio Astronomico
Nato nel 1908 e dotato di un telescopio MEADE LX200R di 30 cm di diametro e di uno sniper che consente l’osservazione del Sole e le eruzioni solari in un’altra lunghezza d’onda.
Arco di Trionfo
Colossale costruzione situata nella parte settentrionale di Bucarest, tra i monumenti che commemorano la partecipazione della Romania alla prima guerra mondiale. Selfie d’obbligo!E finalmente… il gigante!
Palazzo del Parlamento, simbolo della città e uno degli obiettivi turistici più visitati
E
dificio imponente, architettura monumentale e dimensioni massicce.
E’ cosiderato l’edificio amministrativo più costoso, più pesante e più grande al mondo, secondo solo dal Pentagono. Con circa 1000 stanze di cui 440 uffici, 30 sale da ballo, grande sala concerti. ristoranti, biblioteche, parcheggi.
Pensate, praticamente non è ancora completato… ospita infatti una piscina incompiuta e migliaia di metri quadrati in cui nessuno sa cosa stia succedendo.
Gli interni rivelano mobili in legno massiccio, enormi lampadari di cristallo, possenti colonne di marmo e ad altri elementi di interior design scelti con cura per ogni stanza, Perfino le fnestre sono da Buinness…. le loro tende sono le più alte del mondo Il loro peso supera i 250 kg ciascuno!Perdetevi nei labirinti delle immense sale..
Sala Ionescu con ornamenti sul soffitto ricoperti di foglia d’oro. L’acustica è davvero speciale tale da molteplicare gli applausi che accoglievano il Capo di Stato Nicolae Ceausescu. L’eco rendeva gli applausi più forti, l’effetto sarebbe diventato di grande impatto.Sala dei Diritti Umani, una delle più maestose, al centro un’enorme tavola rotonda, 60 sedie identiche per i membri del Comitato politico esecutivo (la poltrona di Nicolae Ceaușescu non fu mai terminata… come molte altre cose che vi svelerò più avanti…) Sala dell’Unione, la più grande: 2200 mq. Il tappeto misura 1100 mq e pesa 3 tonnellate e fu tessuto direttamente all’interno della stanza, essendo troppo grande per essere trasportato.
Sala Alexandru Ioan Cuza, famosa per il suo balcone che si affaccia su Unirii Boulevard. L’unica persona che salutò la folla da questo balcone fu Michael Jackson nel 1992. Si rivolse ai suoi fan con un “Ciao, Budapest!” invece di “Ciao Bucarest!”. Vabbè, perdonato….LA GASTRONOMIA DI BUCAREST
La Romania ha un inverno rigido, le pietanze sono robuste, sostanziose e per niente dietetiche. I piatti tipici di Bucarest sono pricipalmente a base di carne , polenta, patate e verdure in salamoia, ma non mancano il pesce di acqua dolce, i formaggi e fagioli.Nei mesi più freddi la regina della tavola è chorba, cioè zuppa, che può essere preparate con verdure, legumi, pollo, manzo, maiale e, obbligatoriamente, con panna acida. Buonissima la ciorba de fasole cu afumatura cioè la zuppa di fagioli e costine di maiale affumicato. La mia preferita? Ciorba de burta alla trippa, saporita, cremosa, con gradevoli note acide di peperoni sott’aceto.Sarmale
Protagonista indiscusso della tavola rumena, è un mix di carne macinata, riso, verdure e spezie. Viene servito bollito,
avvolto in una foglia di verza o di vite abbinato con la polenta.
Tochitura
Stomaco di ferro? Ordinate questo piatto e scordatevi di diete e calorie.
Stufato di maiale, pancetta e salsiccia, cucinato lentamente nello strutto. Come se non bastasse viene accompagnato da uovo fritto, formaggio, sottaceti e mamaliguta cioè l’equivalente della nostra polenta, spesso arricchita da formaggio di pecora o bacon affumicato.SNACK
Se siete in vena di uno snack, tipico rifugiatevi in un bar papanasi, dove troverete tutte le specilità rumene e spesso la birra da ordinare ” a metro” servita su lunghi vassoi, più centimetri desiderate, più birre arrivano…Per un tipico snack on the road, addocchiate una bancarella che serve merdenea cu branza una sfogliatella millefoglie al formaggio. Impossibile non lasciarsi tentare dai pufuleti, biscottini biricchini e salati… ideali con il drink dissetamte più popolare di Bucarest: la  superba limonata con limone, menta, mela, miele.DOVE MANGIARE
The Grill “Meet and Meat” è lo slogan del ristorante voluto da Demi e Dani, che hanno combinato l’esperienza gastronomica al know-how nella comunicazione, con il proposito di far connettere buon cibo a persone fantastiche. The Grill si avvale dei migliori fornitori di pesce (salmone, pesce persico, orata)e di carne (pollo. maiale, gallo cedrone, salsicce di Black Angus,  manzo stagionato con l’osso) il tutto preparato sulla griglia a carbone.Dopo tanta carne, la voglia di un buon piatto di pesce è inevitabile. Il posto giusto?
Ivan Pescar, dove ho sperimentato icre de stiuca. uova di luccio al naturale servite con pane abbrustolito e storceag, deliziosa zuppa di storione con cipolle, carote, peperoni, sedano, uova, panna, scorza di limone, prezzemolo, servita con peperoncino e limone.
Anche la trota è un pesce molto amato e utilizzato in cucina. La versione più richiesta però è păstrăv la gratar cu cartofi cucinata alla griglia e servita con patate al forno.
Per chiudere in dolcezza, un morbidissimo dolce alla zucca, ingrediente che non delude mai… (come il mio cognome…LOL)Se cercate un piacevole dehors piacevole e se gradite un servizio ben fatto, considerate il menu di La Mama, che propone specialità rumene tra cui goulash stile Transilvania con carne di vitello, peperoni, cipolle, pomodoro e vino e le tradizionali zuppe di trippa e di costine di maiale .Per una cena decisamente gourmet per conoscere la “new Romanian cuisine” l’indirizzo giusto è KANE’ guidato dall’eccellente Chef Cătălin Bejenariu.
ll ristorante si trova in un edificio del 1910 che conserva una grande memoria della cultura e della storia rumena. Due saloni: il Salone Blu, definito dal blu Voroneț, la cui composizione cromatica rimane un mistero anche oggi e il Salone Nero, con elementi tradizionali rumeni.Per una serata davvero “privè”  ecco Chef’s Table, un’ esperienza unica, che ho avuto la fortuna di vivere. Cenerete in una piccola area privata per massimo 4 persone, con vista diretta sulla cucina e sulle manovre culinarie di Bejenariu e il suo team. L’esperienza Chef’s Table, può essere prenotata tramite hello@kane-restaurant.comKANE’ oggi detiene il futuro della gastronomia rumena, utilizzando ingredienti locali e semplici, riproposti e reimmaginati da Chef Cătălin e dal suo team attraverso due tasting menu di 10 o 13 portate.Proprio dalla mia postazione, a tu per tu con la cucina, ho intervistato lo Chef
Ciao Cătălin, vedo un insolito menu verticale con gli schizzi dei piatti...
Detesto i menu con le foto dei piatti , ma mi sono divertito a disegnarli formando un vero e proprio percorso, come il nostro “tasting menu” che può essere di 10 o 13 portate.
Sono bellissimi! Rispecchiano la tradizionale cucina rumena?
No, sono definitivamente una mia visione. Un desiderio di sperimentare.
Kané, vuole essere l’illustrazione della creatività della cucina rumena, proponendo la visione della nuova generazione culinaria della nostra gastronomia.
Un desiderio di sperimentazione che ti accompagna da tanto?
Si, ricordo che fin da bambino, provavo accoppiamenti insoliti, come come mettere dello zucchero sulle verdure
E i risultati?
(ride) Beh, spesso il risultato non era un gran chè, ma la voglia di sperimentare mi è rimasta… con esiti decisamente migliori…
Sperimenti anche quando cucini a casa?
No, lì vado sul classico: piatti che piacciono alla mia famiglia e ai miei 2 bambini , come la nostra zuppa prefeita,con polpettine di carne e sour cream.
E la famosa zuppa di trippa?
Non mi è mai piaciuta, ricordo che fin da pIccolo vedere tutto quel grasso in pentola mi traumatizzava..
3 parole per descrivere la tua cucina?
Disciplina, bell’aspetto e gusto
Vorrei aggiungere l’arte di maneggiare ingredienti semplici, dal sedano alla barbabietola e mostrarla in un’estetica accurata dominata dalla monocromia.

Spettacolare e squisita barbabietola rossa con salsa di cioccolato bianco

Ricette difficili da realizzare e impossibili da replicare?
E’possibile copiare una ricetta, ma mai l’emozione, l’importante è metterci dentro il cuore, immaginazione e piacere. Quando ero piccolo io e gli amici mangiavano pane, acqua e zucchero. per noi era il miglior dessert al mondo…DOVE DORMIRE
Suter Palace, boutique hotel cinque stelle, situato in un antico palazzo.
Le sontuose camere con pannelli in legno sono vestite con biancheria lussuosa in una tavolozza regale, in linea con il patrimonio della struttura che fa parte delle residenze storiche di Bucarest. Enormi scalinate, ampie camere, alcune con un secondo spazio sopraelevato, uno spettacolare candeliere, si dice  il più lungo d’Europa. Ottimo breakfast e piacevole reception. raffinato ristorante una rilassante terrazza panoramica, con vista mozzafiato sulla città. Mi è stato sussurrato che il Suter sia l’hotel preferito da Beyoncè…Volevo sottolineare che questa esperienza è stata per me (e presumo sarà anche per voi) la piacevole scoperta della gente rumena, seria, affabile e accogliente, al contrario di quanto purtroppo riscontriamo in alcuni rumeni che migrano in Italia e in tutto il resto dell’Europa e del mondo, i quali,  spesso costretti dalla mancanza di lavoro, si rivelano all’estero come individui inaffidabili e pericolosi. Nel mio viaggio ho trovato persone tranquille, seri lavoratori coinvolti nel lavoro agricolo stagionale, nel commercio di automobili, nell’abbattimento di alberi e nell’arte dell’ospitalità, oltre che eccellenti cuochi. Alcuni sono impiegati come accademici, insegnanti e dipendenti pubblici, tutti seguono le regole e le leggi e evitano di manifestarsi in maniere violenti. Nel mio piccolo, spero che questo articolo aiuti a cambiare opinione sulla gente rumena e che invogli ad andare a verificare di persona con un prossimo viaggio in Romania, magari proprio trascorrendo un weekend a Bucarest, come ho fatto io. Scoprirete una città meravigliosa e un popolo dal cuore grande e dallo spirito sereno.
Un grazie speciale a
Cristina Botez/Palace of Parlamient
Oana and Charlie Ottley
Stefan Georgescu
Ioana Podosu/Romania tourism and my loveley guide Mihaela Mihet

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’
English Version

Bucharest: history, art, gastronomy and… the giant

 

Text and photos by Cesare Zucca  —-

Welcome to Bucharest, Romania.
City of contrasts, eclectic atmospheres and one of the most authentic capitals in Europe. Venture into the Old Town, a mix of history, local culture and lifestyle, a trendy entertainment district for tourists and locals. Many of the buildings located in the historic center have ground floor terraces, cafes, restaurants and shops.

Discover spectacular fountains, in fact Bucharest, thanks to its 44 fountains, holds the Guinness World Record for the longest choreographed fountain system in the world.Bucharest has around 60 museums, both old and renovated.
Among the most famous:
The Romanian Athenaeum
Visited by kings and queens, politicians and illustrious guests from all over the world. Suggestive entrance with marble, columns, circular stairs and an imposing staircase leading to the concert halls, dominated by a majestic dome.
The building, in neoclassical style, is still the home of the George Enescu Philharmonic Orchestra which, in addition to the current symphony and chamber concerts (around 300 per year) has carried out numerous tours in Europe, Asia and the Far East, earning a well-deserved international reputation .

National Museum of Natural History “Grigore Antipa”
established in 1834. It housed birds, mammals, molluscs, fish, fossils of various types, various minerals and coins belonging to the Greek people. In 2009, the Antipas museum underwent an impressive modernization, making it one of the most sought-after museums in the city.
National Village Museum “Dimitrie Gusti”
A dip in time, to discover a real village that tells the story of the Romanian farmer. You will find,  houses and rural buildings representative of every ethnographic area of ​​the country, including those of Transylvania, Maramures, Oltenia, Moldavia, Dobrogea, Muntenia and Banat. Truly impressive!National Military Museum
It hosts three large exhibitions: Ancient History, Machete (dedicated to military techniques and the Collection of sidearms and firearms. In the courtyard stands the Monument to the Heroes of the 21st Infantry Regiment, sculpted by the great artist Spiridon Georgescu-Roegen.
Bucharest City Museum
Dedicated to the preservation and promotion of the city’s historical and cultural heritage, it offers visitors a captivating glimpse into the history and evolution of Bucharest
National Museum of History of Romania
8,000 square meters and 60 rooms that illustrate millennia of history, from evidence of the presence of Paleolithic man (600,000 years – 6,000 years BC), the material and spiritual culture of the Geto-Dacians, the Daco-Roman wars up to the democratic revolution. bourgeois of 1848, independence, the outbreak of the two world wars and the entry of Romania under Russian influence.
National Museum of Art
Do you love fine arts? Near the University you will discover a collection that ranges from ancient Romanian art to modern Romanian and European art. Among the most important artists who have exhibited their works in this museum are Brancusi, Rembrandt, Monet, Rubens and Tintoretto.Stavropoleos Monastery
Orthodox temple in the city center, built in 1724 and a place of prayer and devotion. It is considered a masterpiece of Romanian architecture in the Brâncoveanu style.Enriched with splendid decorations of garlands and lace carved into the stone and floral motifs on the facade, on the windows and in the marble portico.A magnificent finely carved wooden iconostasis closes the apse of the background and which, together with the elegant and numerous decorative elements of the church, forms a true jewel of sacred and Byzantine art.Flea market
Antique lovers, collectors, vintage hunters or simply looking for a good deal? In the Timisoara Boulevard area a true bazaar of memories awaits you, an open space dedicated to vintage objects.You will find everything: paintings, lamps, artifacts, clothes of all kinds, watches, ceramics and bronze, collectible badges, toys, books, vinyls and many other gems. Minimum prices. Open every day, from morning to 2pm. Happy hunting!

Relax and green
Recommended destination. the Bucharest Thermas 2nd largest wellness, relaxation and entertainment center in Europe. The thermal water flows from deep underground and feeds  6 saunas, 4 wet saunas and 16 spectacular water slides. 10 swimming pools, one of which is relaxation with selenium and zinc.
Astronomical Observatory
Born in 1908 and equipped with a MEADE LX200R telescope of 30 cm diameter and a sniper that allows the observation of the Sun and solar flares in another wavelength.
Arch of Triumph
Colossal construction located in the northern part of Bucharest, among the monuments commemorating Romania’s participation in the First World War. Obligatory selfie!AND FINALLY THE GIANT!
Palace of Parliament, symbol of the city and one of the most visited by tourists. It’s an Imposing building, monumental architecture and massive dimensions. It is considered the most expensive, heaviest and largest administrative building in the world, second only to the Pentagon. With approximately 1000 rooms including 440 offices, 30 ballrooms, large concert hall. restaurants, libraries, parking lots.
Just think, it is practically not yet completed… in fact it houses an unfinished swimming pool and thousands of square meters where no one knows what is happening.
The interiors reveal solid wood furniture, huge crystal chandeliers, mighty marble columns and other interior design elements carefully chosen for each room. Even the windows deserve a Guinness….as a matter of fact their curtains are the tallest in the world. Their weight exceeds 250 kg each!Get lost in the labyrinths of the immense rooms..
Ionescu room with ceiling ornaments covered in gold leaf. The acoustics are truly special enough to multiply the applause that welcomed the Head of State Nicolae Ceausescu. The echo made the applause louder, the effect would have become of great impact.Hall of Human Rights, one of the most majestic, in the center a huge round table, 60 identical chairs for the members of the Executive Political Committee (Nicolae Ceaușescu’s chair was never finished… like many other things that I will reveal to you later …)Union Hall, the largest: 2200 m2. The carpet measures 1100 m2 and weighs 3 tons and was woven directly inside the room, being too large to be transported.
Sala Alexandru Ioan Cuza, famous for its balcony overlooking Unirii Boulevard. The only person who greeted the crowd from this balcony was Michael Jackson in 1992. He addressed his fans with a “Hello, Budapest!” instead of “Hello Bucharest!”. Oh well, forgiven….THE GASTRONOMY OF BUCHAREST
Romania has a harsh winter, the dishes are robust, substantial and not at all dietetic. Typical Bucharest dishes are mainly based on meat, polenta, potatoes and pickled vegetables, but there is no shortage of freshwater fish, cheeses and beans.In the colder months the queen of the table is chorba, that is, soup, which can be prepared with vegetables, legumes, chicken, beef, pork and, obligatorily, with sour cream. The ciorba de fasole cu afumatura, that is, the soup of beans and smoked pork ribs, is very good. My favourite? Ciorba de burta with tripe, tasty, creamy, with pleasant acidic notes of pickled peppers.Sarmale
The undisputed protagonist of the Romanian table, it is a mix of minced meat, rice, vegetables and spices. It is served boiled, wrapped in a cabbage or vine leaf paired with polenta.
Tochitura
Iron stomach? Order this dish and forget about diets and calories.
Pork, bacon and sausage stew, slowly cooked in lard. As if that wasn’t enough, it is accompanied by fried egg, cheese, pickles and mamaliguta, the equivalent of our polenta, often enriched with sheep’s cheese or smoked bacon.SNACKS
If you are in the mood for a typical snack, take refuge in a Papanasi bar, where you will find all the Romanian specialties and often beer to be ordered “by the meter” served on long trays, the more centimeters you want, the more beers arrive…For a typical snack on the road, look out for a stall serving Merdenea cu Branza, a cheese millefeuille puff pastry.It’s impossible not to be tempted by the pufuleti, puffy and savory biscuits… ideal with the most popular thirst-quenching drink in Bucharest: the superb lemonade with lemon, mint, apple and honey.WHERE TO EAT
The Grill “Meet and Meat” is the slogan of the restaurant created by Demi and Dani, who combined gastronomic experience with communication know-how, with the aim of connecting good food to fantastic people. The Grill uses the best suppliers of fish (salmon, perch, sea bream) and meat (chicken, pork, grouse, Black Angus sausages, dry-aged beef on the bone) all prepared on the charcoal grill.After so much meat, the desire for a good fish dish is inevitable. The right place?
Ivan Pescar, where I experienced icre de stiuca. natural pike roe served with toasted bread and storceag, delicious sturgeon soup with onions, carrots, peppers, celery, eggs, cream, lemon zest, parsley, served with chilli and lemon.
Trout is also a much loved fish used in cooking. The most requested version, however, is păstrăv la gratir cu cartofi cooked on the grill and served with baked potatoes.
To end on a sweet note, a very soft pumpkin dessert, an ingredient that never disappoints… (like my surname…LOL)If you are looking for a pleasant outdoor area and if you appreciate well-made service, consider the menu at La Mama, which offers Romanian specialties including Transylvanian-style goulash with veal, peppers, onions, tomato and wine and the traditional tripe and rack of pork ribs .For a decidedly gourmet dinner to learn about “new Romanian cuisine”, the right address is KANE’ led by the excellent Chef Cătălin Bejenariu.
The restaurant is located in a building from 1910 which preserves a great memory of Romanian culture and history. Two halls: the Blue Hall, defined by Voroneț blue, whose color composition remains a mystery even today and the Black Hall, with traditional Romanian elements.For a truly “privé” evening, here is Chef’s Table, a unique experience that I was lucky enough to live. You will dine in a small private area for up to 4 people, with a direct view of the kitchen and the culinary maneuvers of Bejenariu and his team. to reserve The Chef’s Table email to hello@kanerestaurant.comKANE’ today holds the future of Romanian gastronomy, using local and simple ingredients, re-proposed and re-imagined by Chef Cătălin and his team through two tasting menus of 10 or 13 courses.Right from my position, face to face with the kitchen, I interviewed the Chef
Hi Cătălin, I see an unusual vertical menu with sketches of the dishes…
I hate menus with photos of the dishes, but I had fun designing them forming a real journey, like our “tasting menu” which can be 10 or 13 courses.
They are beautiful! Do they reflect traditional Romanian cuisine?
No, they are definitely my vision. A desire to experiment.
Kané wants to be the illustration of the creativity of Romanian cuisine, proposing the vision of the new culinary generation of our gastronomy.
A desire for experimentation that has been with you for a long time?
Yes, I remember that since I was a child, I tried unusual pairings, like putting sugar on vegetables
And the results?
(laughs) Well, often the result wasn’t that great, but the desire to experiment remained with me… with decidedly better results…
Do you also experiment when you cook at home?
No, there I go classic: dishes that my family and my 2 children like, like our favorite soup, with meatballs and sour cream.
And the famous tripe soup?
I’ve never liked it, I remember that since I was little, seeing all that fat in the pot traumatized me..
3 words to describe your kitchen?
Discipline, good looks and taste
I would like to add the art of handling simple ingredients, from celery to beetroot, and show it in a careful aesthetic dominated by monochrome.

Spectacular and exquisite red beetroot with white chocolate sauce

Recipes that are difficult to make and impossible to replicate?
It is possible to copy a recipe, but never the emotion, the important thing is to put your heart, imagination and pleasure into it.

When I was a kid, my friends and I used to eat bread, water and sugar. for us it was the best dessert in the world…WHERE TO SLEEP
Suter Palace, five star boutique hotel, located in an ancient palace.
The sumptuous wood-paneled rooms are dressed in luxurious linens in a regal palette, in keeping with the property’s heritage as part of Bucharest’s Historic Residences.Huge staircases, large rooms, some with a second elevated space, a spectacular chandelier, said to be the longest in Europe. Excellent breakfast and pleasant reception. refined restaurant a relaxing panoramic terrace, with breathtaking views of the city. It was whispered to me that the Suter is Beyoncé’s favorite hotel…I would like to underline that this experience was for me (and I presume it will be for you too) the pleasant discovery of Romanian people, serious, affable and welcoming, contrary to what we unfortunately find in some Romanians who migrate to Italy and throughout the rest of Europe and the world, who, often forced by the lack of work, reveal themselves abroad as unreliable and dangerous individuals. On my journey I found quiet people, serious workers involved in seasonal agricultural work, car trading, tree felling and the art of hospitality, as well as excellent cooks.Some are employed as academics, teachers and civil servants, all of whom follow the rules and laws and avoid expressing themselves in violent ways. In my own small way, I hope that this article helps to change your opinion on Romanian people and that it encourages you to go and check it out for yourself with a next trip to Romania, perhaps spending a weekend in Bucharest, like I did. You will discover a wonderful city and a people with a big heart and a serene spirit.
Special thanks to
Cristina Botez/Palace of Parlamient
Oana and Charlie Ottley
Stefan Georgescu
Ioana Podosu/Romania tourism and my loveley guide Mihaela Mihet

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 




Gargano, Puglia. Due borghi, due gioielli, una foresta incantata…

Testo, interviste, foto  di Cesare Zucca—-

(Italian and English Versions)

Oggi vi porto nello splendore del Gargano in Puglia, straordinario testimone di una regione che stupisce per la sua natura e la sua storia, dove terra e acqua si incontrano in maniera spettacolare fino agli estremi della penisola.
Le scenografiche rocce sembrano fortezze che si versano in mare, riportandoci a un paesaggio epico che ha segnato miti, leggende, scienze, tradizioni e fragranze mediterranee.
Scopriamo due gioielli: Vico del Gargano, piccolo, incontaminato borgo, dove le case diroccate raccontano storie antiche e le suggestive chiese invitano alla meditazione per poi tuffarci nel mare e nella magia di Peschici, incantevole villaggio abbarbicato sulla roccia e affacciato su un mare cristallino, senza dubbio una delle località più suggestive della Puglia.Due meraviglie collegate da un incantevole percorso green attraverso il verde lussureggiante della Foresta Umbra.
Siete pronti? Partiamo da Vico, affascinante borgo di origine medioevale Il cui centro storico si svincola tra stradine anguste, viuzze strette e minuscoli passaggi.Il più conosciuto è il pittoresco “Vicolo del Bacio” talmente stretto che è impossibile non stringervi a chi vi sta a fianco e se si tratta di una persona amata… smack, ci scappa il bacio!
Il folclore del borgo e della sua gente vi farà compagnia, dall’autista del furgoncino che, a voce spiegata, annuncia l’arrivo dell’aglio, all’allegria delle bancarelle del mercato, generoso procacciatore di verdure e frutta freschissime e di profumatissimo origano.
Qua e là vi verrà proposta la tradizionale paposcia, una croccante focaccia conosciuta sin dal XVI secolo e apprezzata per la sua squisitezza e per il modo di prestarsi facilmente ai diversi ripieni che variano dalla carne alle verdure, perfino alla Nutella (anche no….) o classicamente farcita di pecorino e olio evo.DA VEDERE
Il Castello edificato dai Normanni nel 1167, la Cinta muraria con le caratteristiche torri a base tonda e le numerose chiese, tra cui la Chiesa della Beatissima Vergine Assunta, la parrocchiale più antica di Vico, Chiesa Madre, Chiesa del Purgatorio, Chiesa di San Nicola, Chiesa di Santa Maria del Suffragio che nel 1759 aprì la sua sacrestia all'”Accademia degli Eccitati” esperti di questioni sociali ed economiche. Sembra all’interno sia custodita un frammento della santa Croce.Chiesa del Carmine ospita le statue dei Misteri, portate in processione il Venerdì Santo e infine Chiesa Matrice con il suo portale in pietra e i suoi altari, tra cui quello di San Valentino, protettore della città e speciale “testimonial” della Festa degli Innamorati del 14 Febbraio, dove il borgo si veste di fiori, cuori e arance.DA VEDERE
Move,
Museo Archeologico del Gargano, è testimone della necropoli nei pressi del Monte Pucci. Si compone di circa un migliaio di loculi, organizzati attorno ad almeno ventisei ipogei articolati in una serie di intricate gallerie che sfociano in ambienti più vasti destinati al culto stesso dei morti. Gli scavi hanno portato alla luce oggetti funerari tra cui anforette, pettini e un meraviglioso anello in oro con castone in agata blu raffigurante Diomede.

Trappeto Maratea, straordinario sito di archeologia industriale. e testimone dell’antica civiltà contadina di Vico. La sua struttura a sviluppo orizzontale ci riporta all’anno 1300 e rappresenta una vera fabbrica dell’olio garganico. All’interno del Museo sono esposti gli strumenti legati alla molitura delle olive, come le presse in legno per la spremitura, la macina ed altri strumenti utili per i lavori agricoli.

DOVE MANGIARE A VICO
Pizzicato, popolare bar del centro  e stop ideale per un drink o uno snack, non perdetevi i loro spicchi d’arancio tuffati nel cioccolato, mentre alla sera vi consiglio un ottimo cocktail da Terra Terra in una location da fiaba, per godervi il loro signature drink “Oliveto” a base di gin con olio extra vergne di oliva monovarietale coratina.Radici
La tipicità è servita! Ristorante dall’ atmosfera casual e accogliente, dove vengono serviti piatti tradizionali della cucina pugliese con un tocco gourmet. Nel menu le immancabili orecchiette. servite con vongole, pesto di fave fresche al limone, favette e cicoria e i loro troccoli alla salicornia con bottarga di cefalo e bufala fresca.A chi, come me, ama il pesce, il menu propone un un polpo scottato su crema di ceci e rosmarino, una fumante impepepata di cozze e agrumi, affumicate al legno d’olivo un meraviglioso carpaccio di ricciola, con salicornia e gel di arancia.
Qualità-prezzo e allegria in tavola.
L’Orto del Conte
Eduardo Tomaiuoli vi accoglie nel suo suggestivo ristorante/pizzeria Trappeto e nel piacevole e storico giardino dell’Orto del Conte, dove la Chef Carla Simon serve una cucina attenta, ben strutturata e ricca di sapori del territorio.
Eduardo, nel tuo menu trionfano le orecchiette, perchè?
Forse il ricordo mamma Mattea in cucina e io che di nascosto rubavo qualche orecchietta… anzi rubavo un po’ di tutto, braciole, pezzetti di capretto…Cosa “devo” assaggiare della tua cucina ?
La mia è una cucina che rispetta le tradizioni del territoio a secondo della stagionalità, ad esempio, quando è la stagione dei fiori di zucca, li servo sulle orecchiette con un caprino cacioricotta.
Pesce?
Frittelle di baccalà, gambero in tempura croccante al frutto della passione e alla nostra succosa arancia bionda. Mi incuriosiscono anche gli abbinamenti insoliti: polpo e stracciatella oppure una spigola al forno con pistacchi, mandorle, salsa di arancia. semplice, appetitosa e bella da vedere.
So che hai un “pollice verde” per carciofi e lampascioni sottolio…
Certo, una nostra prerogativa, rigorosamente fatti in casa, cosi come i nostri liquori fine pasto: il finocchetto, il laurino, il mandarinetto.

Eduardo Tomaiuoli e la Chef Carla Simon

DOVE DORMIRE A VICO
A Casa di Gaia Bnb 349 564 3368
Lo charme di una casa antica dall’arredamento classico con tocchi di vintage e meravigliosi pavimenti a mattonelle. Aspettatevi un cordiale benvenuto, stupenda accoglienza, letto comodo, bagno moderno ben attrezzato e deliziose torte cucinate dalla padrona di casa, rigorosamente fatte in casa e servite per la prima colazione. Situata nel centro storico, proprio di fronte al bar che serve una granita al limone… da Oscar!Lasciamo Vico per raggiungere Peschici.
Ci aspetta un meraviglioso percorso nel bel mezzo del Parco Nazionale del Gargano, La faggeta della Foresta Umbra si estende sul promontorio del Gargano per circa 3200 ettari, dei quali 182 sono stati riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’Umanità.

La natura ci regala tigli giganteschi, aceri, carpini, molte specie di felci, agrifogli, anemoni, viole e ciclamini nonchè moltissime specie di orchidee.
Gli amanti del trekking e della natura scopriranno splendidi sentieri e itinerari da percorrere a piedi, in bici o a cavallo e… naturalmelmente, tante oasi del gusto.
Pronti per una sosta davvero green e indiscutibilmente gourmet?
Eccoci a ELDA Hotel 4 stelle, un progetto di conoscenza territoriale che ospita un fantastico ristorante, guidato dall’intraprendente Chef Libero Ratti, paladino di una cucina creativa che mira a valorizzare la cultura gastronomica del territorio e le rinomate eccellenze agroalimentari locali. Libero adora Il caciocavallo podolico del Gargano, non beve vino, ama cucinare a casa per gli amici, improvvisando quando il frigo è mezzo vuoto, andando sul classico quando ha tutti gli ingredienti. Definisce la sua cucina: selvatica, tradizionale e identitaria, a cui io aggiungerei molto suggestiva.
Ho puntato sul menu “Walk on the Woods”, sette portate per un percorso fatto di profumi e sapori che vi porterà a un nuovo approccio con la Foresta Umbra. Spesso serviti su tronchi di alberi, foglie o funghI, i piatti variano da primi vegetariani, come lo Gnocco di Primavera fatto con patata, ortIca, salsa pecorino, fiori di sambuco, fino alla tradizionale pasta “strascinata” lavorata con salsa alla patata affumicata, rucola selvatica, dadolata di patate cotte nella cenere e salsa spicy.
Tartellette fichi e zenzero, bottarga di muggine fatta in casa, ricotta, lardo sabatino, chips baccalà, rapa e pomodoro per concludere con un suggestivo Mont Blanc di mousse di castagne, castagna glassata, meringa.
Ratti ama raggiungere l’ospite a tavola e partecipare del piacere dell’assaggio e dell’esperienza, raccontando e raccontandosi. “Amo ogni espressione d’arte, mi dice, da Basquiat, ai cartoni animati di Disney, dai canti folcloristici del Gargano alla street music. Mi piacciono i ricordi in cucina, come quell’alba in cui sorpresi nonna Antonietta, la macellaia del quartiere, mentre cuoceva il ragu della domenica, irresistibile, da “zuppettare” all’istante…”

Libero Ratti

Nel menu ho voluto inserire Il “Coniglio e l’Insalata”, continua lo Chef, forse per ripescare un ricordo di quando avevo 8 anni e mi ero affezionato a un coniglio che tenevamo in giardino. Un giorno non lo trovo più, chiedo a mamma che con un sospiro mi dice ” Guarda nel frigo”. Era lì, bello cucinato, coperto da qualche foglia di lattuga iceberg..Lasciamo questa oasi green per raggiungere Peschici, borgo terra-mare noto per il suo affascinante centro storico custodito all’interno di mura medievali, dove si snodano stradine, scalinate e pittoresche botteghe artigianali.
Il centro storico di Peschici è segnato da un arco e da una torre di avvistamento di epoca angioino-aragonese il cui ponte chiudeva il paese ad ogni calar del sole per proteggerlo dai briganti.
Scoprirete stili architettonici differenti e di diversi periodi storici, case a cupola tetti spioventi, arcate, scalinate e l’iconco Castello Normanno, le cui stanze “segrete” destinate un tempo a prigioni, sono ora aperte al pubblico e ospitano il Museo della Tortura con marchingegni vari che vanno dalla gogna alla poltrona spinosa… Vale la pena di vederlo? Direi di si, soprattutto perchè dopo questo percorso horror e tante macchine infernali… si sbuca in un rassicurante giardino fiorito da cui godere una spettacolare vista sul mare.DA VEDERE
La chiesa di Sant’Elia Profeta, che viene celebrato ogni anno il 20 Luglio con una sontuosa festa. E’ costruita con grossi blocchi di pietre marmoree e un imponente campanile “sfondato” collocato in una posizione insolita, al centro del fianco destro. La Chiesetta del Purgatorio, un continuo rimando al tema della morte, con i teschi crociati posti sulle ante del portone, sullo stipite e sulllo stesso altare che, visto dall’ingresso assume, con l’abside, le due finestre frontali e l’altare, proprio le sembianze di un teschio.IL MARE DI PESCHICI
Peschici è ricca di spiagge, sia libere che attrezzate. Le più famose sono Marina di Peschici e Spiaggia San Nicola, dalla sabbia fine e mare corallino, Spiaggia di Jalillo, caratterizzata da un grande macigno roccioso.
Per chi cerca tranquillità, la Baia di Zaiana offre un’insenatura incastonata tra alte pareti rocciose mentre la Spiaggia di Manaccora, apprezzata per il suo contesto naturalistico, è un litorale sabbioso circondato dalla natura.
DOVE MANGIARE A PESCHICI
Spiaggia o borgo?
Vi consiglio di fare tutte e due le esperienze, magari cominciando dai famosi trabucchi, un tempo utilizzati per la pesca e oggi convertiti in pittoreschi ristoranti di pesce.
Rimaniamo in spiaggia, ci attende il ristorante Eden, un angolo di paradiso ai bordi del mare. Al timone troviamo Chef Angelo Costante.

Angelo Costante

Buongiorno Angelo, com’ è nata la passione per la cucina?
Tutto è nato da picolo locale gestitito dai nonni e proseguito con i miei genitori, io sono praticamente cresciuto lì. Ai fornelli c’erano zia Mattiuccella. mamma Katia e io sgattaiolavo spesso in cucina, ricordo che amavo assaggiare aragoste e astici.
Quando è scattata la scintilla professionale ?
E’avvenuta all’ Università di Torino, dove studiavo ingegneria spaziale. Abitavo da solo, in un piccolo appartameno e ho iniziato a cucinare per me, devo dire che la cosa mi attirava sempre di più.
Cucinavi pugliese anche a Torino?
Beh, ci provavo, ma non ne ero soddisfatto. Prendi ad esempio il nostro tradizionale “pane e pomodoro”, nonostante “salissi” gli ingredienti da Peschici, non mi veniva mai uguale all’originale… forse l’aria, o l’acqua, chissà…
A proposito pane raffermo bagnato o pane fresco?
lo preferisco usare il pane fresco, anche se la tradizione dice che si dovrebbe usare il pane vecchio, bagnato nell’acqua e riciclarlo.
Il tuo olio preferito?
Olio Bio e Evo delle Tenute Donna Vittoria, monocultivar Coratina 100%, con un fruttato intenso e sentori di erba appena tagliata, carciofo, pepe e pomodoro. Perfetto per il “pane bagnato e pomodoro”


Cucini a  casa?
Beh meno di allora, mi sono abituato a uno largo spazio professionale e a casa non mi ci trovo.
Il tuoi piatti preferiti?
Un piatto della tradizione peschigiana: la seppia con le sue interiora, cucinata direttamente sulla griglia, poi tagliata a pezzetti lasciando che il nero colori tutta la seppia. Poi vado fiero del mio Risotto affumicato all’ulivo, gambero e bisque di gambero. Te lo faccio assaggiare!
Tanto pesce , vero?
Si, qui va fortissimo il pesce all griglia, se ne occupa papà, tu scegli il pesce e lui te lo cucina come piace a te, semplice no?
E a te come piace?
Adoro il branzino al sale, spolverato a crudo con una salsa di prezzemolo e limone e poi grigliatoCome definisci la cucina di Eden ?
Una cucina di contrasto, un filo tradizionale ma giovane e eclettica.La Porta di Basso
Stella Michelin, location da brivido, a picco sul mare, vista mozzafiato, servizio impeccabile sempre accompagnato da un sorriso. Al timone troviamo lo Chef Patron Domenico Cilenti, nativo di  Peschici e cresciuto nel ristorante di famiglia. Seguono esperienze internazionali che lo riportano nella sua amata città dove nel 2003 inaugura “Porta di Basso” una cucina fatta di sfumature nette, di emozioni decisi, di sapori brillanti tipici del Sud Italia, composta da prodotti interamente biologici, biodinamici o selvatici.

Domenico Cilenti

Una lunga esperienza dà vita a due menù degustazione che raccontano storie di mare e di terra, la fatica dei contadini e le attese dei pescatori. È un viaggio tra climi miti assolati del litorale adriatico, caratterizzato dal pescato e i suoi riflessi e dal colore più caldo della Foresta Umbra
La tecnica ha permesso di dare nuova vita a prodotti semplici: il pesce povero, le verdure spontanee e l’olio evo che unisce e avvolge ogni cosa.

Porta di Basso vi accoglie con un arredamento elegante e funzionale, due menù degustazione che raccontano storie di mare e di terra, la fatica dei contadini e le attese dei pescatori. servite con una mise en place semplice e accattivante. Protagonista è la natura che offre una varietà sorprendente di prodotti che si alternano nel ciclo delle stagioni e la curiosità, alimentata dal desiderio di sperimentare
Tra i benvenuti dello Chef: tartellette di pera, zenzero e bottarga di muggine, sandwich con ricotta della masseria Facenna, lardo della selezione Sabatino e menta, ostrica in tempura di nero di seppia, pomodoro di fois gras, baccalà marinato con chips di pomodoro e rape.
Trionfano i pesci: cubo all’acquasale di pomodoro, Carpaccio di branzino alla succosissima arancia bionda, Sgombro affumicato, oliva Bella di Cerignola e nocciole ai quattro sapori. Spunta la carne: tenerissimi ravioli di cinghiale di bosco e un vero tributo al mare pugliese: zuppa di pesce con rana pescatrice, san pietro, scorfano e cefalo su patate levia e sponsale.
Buongiorno Domenico, un suo viaggio indimenticabile?
Un meraviglioso viaggio in Norvegia, dove ho sperimentato la tecnica dell’affumicato, il grande rispetto della natura, la cura della freschezza dei prodotti.
Il suo rapporto con la Puglia?
Mettere nel piatto la nostra terra, il nostro mare, i visi solcati e le mani ruvide dei pescatori, con grande rispetto per il territorio e ciò che ci accompagna, dal pesce alle verdure, alla carne podolica, alle capre garganiche…
La sua cucina?
Ho imparato i gusti autentici e sani dai miei genitori, persone semplici che usavano, nell’agriturismo di famiglia, i frutti dell’orto e la pasta fatta in casa, una cucina semplice, di pochi ingredienti ma ricchissima di sapori. Una tavola che rappresenta il mio vivere nel Gargano, in Puglia, a Peschici e vivere con il cuore.
Il suo primo ricordo “gourmet”?
Il pane, acqua, sale e pomodoro che nonna Michelina ci portava sul bagnasciuga della spiaggia, indimenticabile! Lo trovi anche nel mio menu, a cena e a colazione, davvero wow.

Nel suo frigo: sempre e mai..
Sempre verdura e frutta fresca, pesce e pomodori, che adoro e che sono protagonisti nel mio menu, dall’antipasto al dolce. Mai dadi, preconfezionati e plastica.
Un piatto che preferisce mangiare se cucinato da qualcun altro?
(sorride) Beh in verità sono due: i paccheri agli scampi e i maccheroncini com melanzane , mozzarella e pomodoro di mia moglie Annalisa, sono la fine del mondo…
Un sogno nel cassetto?
Ampliare e far conoscere la mia Scuola di Cucina Diffusa, unica al mondo, presente in diverse strutture, dall’orto all’aula didattica in masseria, al trabucco, tutte entità dislocate in un territorio dove c’è una biodiversità incredibile dove la natura fa da padrona a contatto diretto con i nostri prodotti.
La scuola si rivolge a studenti diplomati in istituti alberghieri e giovani con esperienza nel campo della ristorazione, che vogliano approfondire e perfezionare le proprie conoscenze nonché indirizzare la propria tecnica alla cucina contemporanea.
Ospitiamo una volta a stagione, studenti provenienti da ogni parte del mondo come Israele, Russia, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Messico e Inghilterra. La tre giorni scolastica viene approfondita nelle masserie della Foresta Umbra dove i ragazzi imparano la produzione del caglio e dei formaggi prodotti da mucche podoliche.


E IL GELATO?
La risposta è Pina Gel
La Gelateria Pina Gel apre a Peschici nel 1984, nonna Lucrezia, già veterana nella preparazione del gelato artigianale, le dà il nome di sua figlia Giuseppina, detta Pina. Nel  2011 la Gelateria passa sotto la guida di Iginio Ventura, figlio di Giuseppina che, coadiuvato da Francesco Canestrano, ci delizia con le sue creazioni, che vanno dai gusti classici, come gianduiotto, pistacchio, nocciola e la sublime crema degli angeli di tuorli d’uovo a nuovi esperimenti e nuove creazioni.L’inarrestabile Iginio ci soprende sempre con gusti rivoluzionari, come il nuovissimo gelato dalle triple consistenze: granita al caffè. crema di mandorla, un ciuffetto di panna. Affondateci il cucchiaino, assaggiatelo e… siete in paradiso !
Grande specialita di Pina Gel sono i gusti alla frutta , intendiamoci… frutta vera, del territorio e di stagione, come more, amarene selvatiche,  lamponi, gelsi bianchi e neri.Segnatevi questo indirizzo: PinaGel Corso Umberto 1,7 Peschici e se siete nel Gargano o dintorni, occhio al suono di una trombetta: è il truck PinaGel che arriva con i suoi gelati paradisiaci.

DOVE DORMIRE
Dimore di Porta di Basso, oltre al ristorante e scuola di cucina, Chef Cilenti è anche albergatore, infatti offre le sue “dimore”: eleganti suites scavate nella roccia, che prendono il nome da alcuni ingredienti amati dallo Chef : Cannella, Menta, Rosmarino, Salvia, Timo…
Io sperimenatato la suite Zafferano, ampia 25 mq, sotto un’alta volta a botte di pietra e calce bianca con accesso da un pittoresco vicolo del borgo, composta da zona con letto matrimoniale, tavolini di marmo e applique d’ottone. La zona soggiorno ospita con ampio divano di lino bianco dinanzi ad antica cassa garganica dove le spose riponevano la dote. Ampio bagno in suite con doccia, terrazzino e un meraviglioso affaccio sul mare.
La colazione viene servita su terrazze a picco sul mare, si apre con pane fatto in casa a lievitazione naturale, olio di peranzana e pomodoro; seguono uova fresche “Biancofiore” in camicia o con capocollo e guanciale della selezione Sabatino e degustazione di formaggi freschi e stagionati accompagnati da miele di marruco e marmellate della azienda di famiglia “I fiori del orto”.
Spremute di agrumi del Gargano e centrifughe di frutti di stagione preludono a dolci fatti in casa, torte, biscotti e croissant. Gran finale con yogurt e ricotta della masseria Facenna, frutta fresca dell’orto di famiglia e piccola e golosa pasticceria.
Ecco come iniziare un’ indimenticabile giornata a Peschici!

Se cercate una soluzione qualità-prezzo , vi seganlo Il Fico d’India , grazioso Bnb a solo 1 km dal centro storico di Peschici, Il Castello è a soli 8 minuti a piedi dalla struttura mentre la spiaggia S.Maria Calena è raggiungibile in 13 minuti a piedi.
Muri chiari, accessori color del mare, un balcone e una terrazza, un giardino, aria condizionata, TV satellitare. Per chi viaggia in auto, l’appartamento offre un parcheggio pubblico nelle vicinanze.PARCO DEL GARGANO
Dai boschi ai sentieri costieri, dai paesaggi terrazzati ai laghi, devi solo scegliere il tuo modo preferito per conoscere il Parco del Gargano tra le tante attività proposte: trekking, nordic walking, orienteering, equitazione, ma anche rilassanti passeggiate per passare qualche in una natura rigogliosa e sorprendente.
Se amate perdervi tra le strade strette dei centri storici, in curiosi musei incastonati in antichi trappeti sotterranei, visitare laboratori artigianali e conoscere i custodi della storia garganica, scoprirete angoli nascosti luoghi autentici frutto dell’architettura popolare ma anche veri scrigni di storia e arte dalle influenze mediterranee.Passeggiate ed escursioni trekking, in mountain bike o a cavallo nella Foresta Umbra, visite ai borghi storici, ai monumenti, alle botteghe artigiane, laboratori di cucina tradizionale e degustazioni di prodotti tipici, camminate in riva ai laghi del Gargano o tra torri costiere e trabucchi.
Vi ho convinti?
Allora, prossimo weekend: destinazione Gargano!

Un grazie particolare a Journalist Antonella Millarte, Oil expert Sabrina Pupillo and Tonino Ventura

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’
English Version

Gargano, Puglia. Two villages, two jewels, an enchanted forest…

Today I take you to the splendor of the Gargano in Apulia, an extraordinary witness to a region that amazes with its nature and its history, where land and water meet in a spectacular way right up to the ends of the peninsula.
The scenic rocks look like fortresses that pour into the sea, taking us back to an epic landscape that has left its mark on Mediterranean myths, legends, sciences, traditions and fragrances.
We discover two jewels: Vico del Gargano, a small, uncontaminated village, where the ruined houses tell ancient stories and the evocative churches invite us to meditate and then dive into the sea and the magic of Peschici, an enchanting village perched on the rock and overlooking a crystalline sea, undoubtedly one of the most evocative locations in Puglia. Two wonders connected by an enchanting green route through the lush greenery of the Umbra Forest ( Foresta Umbra)
You are ready?
Let’s start from Vico, a charming village of medieval origins whose historic center is divided between narrow streets, narrow alleys and tiny passages. The best known is the picturesque “Vicolo del Bacio” so narrow that it is impossible not to hug those next to you and if it’s a loved one… smack, let’s kiss!
The folklore of the village and its people will keep you company, from the driver of the van who, in a clear voice, announces the arrival of the garlic, to the cheerfulness of the market stalls, generous procurers of fresh vegetables and fruit and fragrant oregano .
Here and there you will be offered the traditional paposcia, a crunchy focaccia known since the 16th century and appreciated for its delicacy and the way it lends itself easily to different fillings that vary from meat to vegetables, even Nutella (not my fav…) or classically stuffed with pecorino cheese and extra virgin olive oil.
MUST SEE
The Castle built by the Normans in 1167, the city walls with the characteristic round-based towers and the numerous churches, including the Church of the Beatissima Vergine Assunta, the oldest parish church in Vico, the Mother Church, the Church of Purgatory, the Church of San Nicola , Church of Santa Maria del Suffragio which in 1759 opened its sacristy to the “Accademia degli Eccitati” experts in social and economic issues. It seems that a fragment of the Holy Cross is kept inside.

Chiesa del Carmine hosts the statues of the Mysteries, carried in procession on Good Friday and finally Chiesa Matrice with its stone portal and its altars, including that of Saint Valentine, protector of the city and special “testimonial” of the Valentine’s Day on the 14th February, where the city dresses in flowers, hearts and oranges.

TO SEE
Move, Archaeological Museum of Gargano, is witness to the necropolis near Monte Pucci. It is made up of around a thousand niches, organized around at least twenty-six hypogea divided into a series of intricate galleries which lead into larger spaces intended for the cult of the dead themselves. The excavations brought to light funerary objects including amphorae, combs and a wonderful gold ring with a blue agate bezel depicting Diomedes.

Trappeto Maratea, extraordinary site of industrial archaeology. and witness to the ancient peasant civilization of Vico. Its horizontal structure takes us back to the year 1300 and represents a true Gargano oil factory. Inside the Museum, tools related to olive pressing are exhibited, such as wooden presses for pressing, millstones and other useful tools for agricultural work.

WHERE TO EAT IN VICO
Pizzicato, the popular bar in the centre, is the ideal stop for a drink or a snack, don’t miss their orange segments dipped in chocolate, while in the evening I recommend an excellent cocktail from Terra Terra in a fairytale location, to enjoy their signature drink “Oliveto” based on gin with Coratina monovarietal extra virgin olive oil. Roots
Restaurant Radici
Typicality is served! Restaurant with a casual and welcoming atmosphere, where traditional dishes of Apulian cuisine are served with a gourmet touch. The inevitable orecchiette on the menu. served with clams, fresh broad bean pesto with lemon, broad beans and chicory and salicornia troccoli with mullet bottarga and fresh buffalo mozzarella, fresh broad bean pesto with lemon. For those who, like me, love fish, the menu offers a seared octopus on cream of chickpeas and rosemary, a steaming peppered of mussels and citrus fruits, smoked in olive wood, a wonderful carpaccio of amberjack, with samphire and orange gel, Quality-price and joy on the table.
L’Orto del Conte
Eduardo Tomaiuoli welcomes you in his charming Trappeto restaurant/pizzeria and in the pleasant and historic garden of the Orto del Conte, where Chef Carla Simon serves attentive, well-structured cuisine rich in local flavours.

Eduardo Tomaiuoli e la Chef Carla Simon

Eduardo, Orecchiette triumphs in your menu, why?
Maybe I remember mother Mattea in the kitchen and me secretly stealing some… or rather I stole a bit of everything, chops, pieces of kid…

What “should I” try from your cuisine?
My kitchen respects the traditions of the territory according to seasonality, for example, when it’s courgette flower season, I serve them on orecchiette with goat’s cheese cacioricotta…
Fish?
Cod fritters, crunchy tempura shrimp with passion fruit and our juicy blonde orange. I’m also curious about the unusual combinations: octopus and stracciatella or baked sea bass with pistachios, almonds and orange sauce. simple, appetizing and beautiful to look at.
I know you have a “green thumb” for artichokes and lampascioni in oil…
Of course, it’s one of our prerogatives, rigorously homemade, as are our after-meal liqueurs: fennel, laurino, mandarinetto.

WHERE TO SLEEP IN VICO
A Casa di Gaia
The charm of an ancient house with classic furnishings with vintage touches and wonderful tiled floors. Expect a friendly welcome, wonderful hospitality, comfortable bed, well-equipped modern bathroom and delicious cakes cooked by the hostess, strictly homemade and served for breakfast. Located in the historic center, right in front of the bar that serves a lemon granita… like an Oscar!

We leave Vico to reach Peschici.
A wonderful route awaits us in the middle of the Gargano National Park, The beech forest of the Umbra Forest extends over the Gargano promontory for approximately 3200 hectares, of which 182 have been recognized by UNESCO as a heritage of Humanity.The countryside gives us gigantic lime trees, maples, hornbeams, many species of ferns, hollies, anemones, violets and cyclamens as well as many species of orchids.
Trekking and nature lovers will discover splendid paths and itineraries to travel on foot, by bike or on horseback.
And… of course many oases of taste.
Ready for a truly green and unquestionably gourmet stop?
Here we are at ELDA Hotel 4 stars, a territorial knowledge project that hosts a fantastic restaurant, led by the enterprising Chef Libero Ratti, champion of a creative cuisine that aims to enhance the gastronomic culture of the area and the renowned local agri-food excellences. Libero loves Podolico caciocavallo from Gargano, he doesn’t drink wine, he loves to cook at home for friends, improvising when the fridge is half empty, going classic when he has all the ingredients. He defines his cuisine as: wild, traditional and identifying, to which I would add very suggestive.

Libero Ratti

I focused on the “Walk on the Woods” menu, seven courses for a journey made of aromas and flavors that will take you to a new approach to the Umbra Forest. Often served on tree trunks, leaves or mushrooms, the dishes vary from vegetarian first courses, such as Gnocco di Primavera made with potato, nettle, pecorino sauce, elderflower, up to the traditional “strascinata” pasta made with smoked potato sauce, Wild rocket, diced potatoes cooked in ash and spicy sauce
Fig and ginger tartlets, homemade mullet bottarga, ricotta, Sabatino lard, cod chips, turnip and tomato to conclude with a suggestive Mont Blanc of chestnut mousse, glazed chestnut, meringue.
Ratti loves to join the guest at the table and participate in the pleasure of tasting and experience, telling and telling his story.
“I love every expression of art, Enrico tells me, from Basquiat to Disney cartoons, from the folk songs of the Gargano to street music. I like memories in the kitchen, like that dawn when I surprised grandmother Antonietta, the neighborhood butcher , while the Sunday ragu was cooking, irresistible, to be “souped” instantly…”

“I wanted to include the Rabbit and the Salad on the menu, continues the Chef, perhaps to recall a memory of when I was 8 years old and I had become fond of a rabbit that we kept in the garden. One day I can’t find it anymore, I ask my mother who with a sigh he says to me “Look in the fridge…”.
We leave this green oasis to reach Peschici, a land-sea village known for its fascinating historic center guarded within medieval walls, where narrow streets, stairways and picturesque artisan shops wind their way.
The historic center of Peschici is marked by an arch and a watchtower from the Angevin-Aragonese era whose bridge closed the town at every sunset to protect it from bandits.
You will discover different architectural styles and from different historical periods, domed houses with sloping roofs, arches, stairways and the iconic Norman Castle, whose “secret” rooms once used as prisons, are now open to the public and host the Torture Museum with various contraptions ranging from the pillory to the thorny armchair… Is it worth seeing? I would say yes, especially because after this horror journey and many infernal machines… you emerge into a reassuring flower garden from which you can enjoy a spectacular view of the sea. TO SEE
The church of Sant’Elia Profeta, which is celebrated every year on July 20th with a sumptuous feast, is built with large blocks of marble stones and an imposing “broken” bell tower placed in an unusual position, in the center of the right side. The Church of Purgatory, a continuous reference to the theme of death, with the crusader skulls placed on the doors of the door, on the jamb and on the altar itself which, seen from the entrance, takes on, with the apse, the two front windows and the altar , exactly the appearance of a skull.
THE SEA OF PESCHICI
Peschici is full of beaches, both free and equipped. The most famous are Marina di Peschici and Spiaggia San Nicola, with fine sand and coral sea, Spiaggia di Jalillo, characterized by a large rocky boulder
For those seeking tranquility, the Zaiana Bay offers an inlet nestled between high rocky walls while the Manaccora Beach, appreciated for its naturalistic context, is a sandy coast surrounded by nature.

WHERE TO EAT IN PESCHICI
Beach or village?
I recommend you have both experiences, perhaps starting with the famous trabucchi of Peschici, once used for fishing, which have now been converted into picturesque fish restaurants.
Right on the beach, the Eden restaurant awaits us, a corner of paradise on the edge of the sea.
At the helm there is a young Chef Angelo Costante

Angelo Costanti

Good morning Angelo, how did your passion for cooking begin?
It all started from a small place run by my grandparents and continued with my parents, I practically grew up there.
Aunt Mattiuccella was at the stove. mother Katia and I often slipped into the kitchen, I remember that I loved tasting lobsters and lobsters.
When did the professional spark arise?
It happened at the University of Turin, where I was studying space engineering. I lived alone, in a small apartment and I started cooking for myself, I must say that it attracted me more and more.
Did you also cook Apulian cuisine in Turin?
Well, I tried, but I wasn’t satisfied with it. Take our traditional “bread and tomato” for example, even though I “salted” the ingredients from Peschici, it never tasted the same as the original… maybe the air, or the water, who knows…
By the way, wet stale bread or fresh bread?
I prefer to use fresh bread, even if tradition says that you should use old bread, soaked in water and recycle it. I love the Bio Evo oil produced by Tenute Donna Vittoria perfect for this dish
Do you cook at home?
Well less than then, I’ve gotten used to a large professional space and I can’t find myself at home.
Your favorite dishes?
A traditional dish from Peschici: cuttlefish with its innards, directly on the grill, then cut into small pieces, allowing the black to color all the cuttlefish. I am also proud of my smoked olive risotto, prawn and prawn bisque. I’ll let you taste it!
Lots of fish, right?
Yes, grilled fish is very popular here, dad takes care of it, you choose the fish and he cooks it the way you like it, simple right? And how do you like it?
I love salted sea bass, sprinkled raw with a parsley and lemon sauce and then grilled.
How do you define Eden’s cuisine?
A cuisine of contrast, a traditional but young and eclectic thread. La Porta di Basso
Michelin star, thrilling location, overlooking the sea, breathtaking views, impeccable service always accompanied by a smile. At the helm we find Chef Patron Domenico Cilenti, a native of  Peschici and raised in the family restaurant.

Domenico Cilenti

International experiences followed which brought him back to his beloved city where in 2003 he inaugurated “Porta di Basso”, a cuisine made of clear nuances, strong emotions, bright flavors typical of southern Italy, composed of entirely organic, biodynamic or wild products
A long experience gives life to two tasting menus that tell stories of sea and land, the toil of farmers and the expectations of fishermen. It is a journey through the mild sunny climates of the Adriatic coast, characterized by the fish and its reflections and by the warmer color of the Umbra Forest
The technique has allowed us to give new life to simple products: the poor fish, the spontaneous vegetables and the extra virgin olive oil that unites and envelops everything.

Porta di Basso welcomes you with elegant and functional furnishings, two tasting menus that tell stories of sea and land, the toil of farmers and the expectations of fishermen. served with a simple and attractive mise en place. The protagonist is nature which offers a surprising variety of products that alternate in the cycle of the seasons and curiosity, fueled by the desire to experiment
Among the Chef’s welcomes, tartlets of pear, ginger and mullet bottarga, sandwich with ricotta from the Facenna farm, lard from the Sabatino selection and mint, oyster in squid ink tempura, fois gras tomato, marinated cod with tomato chips and turnips.
The fish triumph: cube with tomato salt water, sea bass carpaccio, juicy blond orange, smoked mackerel, Bella di Cerignola olive and four-flavored hazelnuts. The meat stands out: very tender wild boar ravioli, butter with herbs and anchovies and a true tribute to the Apulian sea: fish soup with monkfish, san pietro, scorpion fish and mullet on levia and spousal potatoes.

Good morning Domenico, an unforgettable trip of yours?
A wonderful trip to Norway, where I experimented with the smoked technique, the great respect for nature, the care for the freshness of the products.
Your relationship with Puglia?
Putting our land, our sea, the furrowed faces and rough hands of the fishermen on the plate, with great respect for the territory and what accompanies us, from fish to vegetables, to Podolica meat, to Gargano goats…
What about your cooking?
I learned authentic and healthy tastes from my parents, simple people who used, on the family farm, fruits from the garden and homemade pasta, a simple cuisine, with few ingredients but very rich in flavour.

Your first “gourmet” memory?
The bread, water, salt and tomato that grandmother Michelina brought us on the shore of the beach, unforgettable!
You can also find it on my menu, for dinner and breakfast, really wow.

In her fridge: always and never..
Always fresh vegetables and fruit, fish, tomatoes which I love and which are the protagonists in my menu, from appetizers to desserts. Never dice, pre-packaged or plastic.
A dish you prefer to eat if cooked by someone else?
(smiles) Well, actually there are two: my wife Annalisa’s paccheri with scampi and maccheroncini with aubergines, mozzarella and tomato are out of this world…
A dream in the drawer?
Expand and make known my Diffused Cooking School, unique in the world, present in various structures, from the vegetable garden to the teaching room in the farm, to the trabucco, all entities located in an area where there is incredible biodiversity where nature does as a master in direct contact with our products.
The school is aimed at students who have graduated from hotel institutes and young people with experience in the catering field, who want to deepen and perfect their knowledge as well as direct their technique towards contemporary cuisine.
Once a season we host students from all over the world such as Israel, Russia, South Korea, New Zealand, Mexico and England. The three-day school is explored in depth in the farms of the Umbra Forest where the children learn the production of rennet and cheeses produced by Podolian cows.

cilentidomenico@gmail.com
AND THE ICE CREAM?
The answer is Pina Gel
The Pina Gel Gelateria opened in Peschici in 1984, grandmother Lucrezia, already a veteran in the preparation of artisanal ice cream, gave it the name of her daughter Giuseppina, known as Pina. In 2011 the ice cream parlor passed under the guidance of Iginio Ventura, son of Giuseppina, who, assisted by Francesco Canestrano, delighted us with his creations, which range from classic flavours, such as gianduiotto, pistachio, hazelnut and the sublime cream of angels of egg yolks ‘egg.

The unstoppable Iginio always surprises us with revolutionary flavours, such as the brand new ice cream with triple consistencies: coffee granita. almond cream, a dollop of cream, … Sink the spoon into it, taste it and… you are in heaven!
Pina Gel’s great specialty are fruit flavours, mind you… real, local and seasonal fruit, such as blackberries, wild black cherries, raspberries, white and black mulberries. Write down this address: PinaGel Corso Umberto 1,7 Peschici e se you are in the Gargano or surrounding area, watch out for the sound of a trumpet: it is the PianGel truck arriving with its heavenly ice creams.

WHERE TO SLEEP
Dimore di Porta di Basso, in addition to the restaurant and cooking school, Chef Cilenti is also a hotelier, in fact he offers his “dwellings”: elegant suites carved into the rock, which take their name from some ingredients loved by the Chef: Cinnamon, Mint, Rosemary , Sage, Thyme…
I tried the Zafferano suite, 25 m2 large, under a high barrel vault of stone and white lime with access from a picturesque alley in the village, consisting of an area with a double bed, marble tables and brass wall lights. The living area hosts a large white linen sofa in front of an ancient Gargano chest where brides stored their dowry. Large bathroom in suite with shower, small terrace and a wonderful view of the sea.
Breakfast is served on terraces overlooking the sea and starts with homemade naturally leavened bread, peranzana oil and tomato; followed by fresh “Biancofiore” poached eggs or with capocollo and bacon from the Sabatino selection and tasting of fresh and mature cheeses accompanied by marruco honey and jams from the family company “I fiore del orto”.
Gargano citrus juices and seasonal fruit juices are a prelude to homemade desserts, cakes, biscuits and croissants; grand finale with yogurt and ricotta from the Facenna farm, fresh fruit from the family garden and small, delicious pastries.
Here’s how to start an unforgettable day in Peschici!

If you are looking for a quality-price solution, I recommend Il Fico d’India bnb

A lovely Bnb just 1 km from the historic center of Peschici, Il Castello is just an 8-minute walk from the property while the S.Maria Calena beach can be reached in 13 minutes on foot.
Light walls, sea-colored accessories, a balcony and a terrace, a garden, air conditioning, satellite TV.For those traveling by car, the apartment offers public parking nearby.

THE GARGANO PARK

From woods to coastal paths, from terraced landscapes to lakes, you just have to choose your favorite way to get to know the Gargano Park among the many activities offered: trekking, Nordic walking, orienteering, horse riding, but also relaxing walks to spend some time in nature lush and surprising.
If you love getting lost in the narrow streets of the historic centres, in curious museums set in ancient underground mills, visiting artisan workshops and getting to know the custodians of the history of the Gargano, you will discover hidden corners, authentic places resulting from popular architecture but also true treasure chests of history and art from Mediterranean influences. Trekking, mountain biking or horseback riding in the Umbrian Forest, visits to historic villages, monuments, artisan workshops, traditional cooking workshops and tastings of typical products, walks along the shores of the Gargano lakes or among coastal towers and trebuchets.
Have I convinced you?
So, next weekend: destination Gargano!

Special thanks to Journalist Antonella Millarte, Oil expert Sabrina Pupillo and Tonino Ventura.

 

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 




Tiziana Carcagni: nei suoi dipinti il viaggio diventa arte

Di Raffaele d’Argenzio.

L’avevo incontrata per caso in uno dei tanti eventi della grande Milano, e per caso avevo visto un suo dipinto in cui, sullo sfondo fiabesco di uno dei tanti meravigliosi borghi d’Italia, brillavano come stelle una Ferrari dalle linee perfette e una donna dall’eleganza che diventa arte. Allora ho voluto conoscere a fondo quella donna incontrata per caso, con gli occhi verdi pieni di quella luce del “suo Salento”, che lei riesce a far vivere nei suoi quadri. Conosciamola insieme.

Il suo nome? Tiziana Carcagni.

È una sorpresa vedere auto dipinte tanto bene da una donna. Quando ha cominciato?

 «Il mio amore per le auto è iniziato da bambina, quando mio padre tornava a casa con un’auto in prova. Mi ricordo che lui prestava molta attenzione alla comodità e alle prestazioni più che all’estetica, aspetto che invece io tenevo in estrema considerazione. I miei studi artistici, il Liceo Artistico prima e l’Accademia di Belle Arti poi, mi hanno formata sull’osservazione e lo studio della realtà che si ha di fronte, sia essa una figura umana, un paesaggio o un oggetto. Ma la scintilla che ha fatto scoprire la mia predisposizione verso le belle auto e le moto è arrivata come una folgorazione mentre mi trovavo a Pebble Beach, in California, e ho assistito all’annuale Concorso di Eleganza. Avere avuto la possibilità di vedere e toccare le più belle auto d’epoca dell mondo mi ha emozionata a tal punto da farmi nascere il desiderio di realizzare su tela la forza e la bellezza di quelle emozioni».

Tiziana Carcagni a Pebble Beach, in California

 Perché ha cominciato a dipingere?

«Un po’ per sfida con me stessa, perché sentivo il bisogno di rinnovarmi artisticamente. Allora, ho deciso di mettermi in gioco stimolata dalla ricerca di una nuova bellezza da esplorare».

Quali sono le auto che le piace dipingere di più?

«Sicuramente le auto storiche, ma ultimamente sono affascinata anche per dai prototipi, che sono presenti nei miei ultimi lavori».

A una donna che cosa interessa di più di un’auto?

«D’istinto mi verrebbe da rispondere “dipende dalla donna”. Ci sono troppe esigenze diverse da considerare. Io, per la scelta di un’auto, non riesco a mettere al secondo posto l’estetica, perché, quando vedo la mia auto voglio poter essere felice di vederla. Poi ovviamente guardo anche le prestazioni e i consumi».

L’ELEGANZA UNISCE LE AUTO E LA MODA DI CLASSE

 Ci può essere un parallelismo fra auto e moda?

«Certamente. C’è un parallelismo affascinante, specialmente tra il mondo delle auto d’epoca e quello della moda. Entrambi rappresentano l’espressione dell’arte, del design e dello stile attraverso i decenni. Le auto d’epoca, con le loro linee fluide, le curve eleganti e i dettagli intricati, richiamano le sartorie di alta moda, dove ogni pezzo è realizzato con cura artigianale e attenzione ai dettagli. Così come un abito sartoriale può evocare un’epoca passata o un’immagine di glamour senza tempo, anche le auto d’epoca raccontano storie di un’era più o meno lontana, di lusso e raffinatezza».

«In entrambi i mondi si trovano capolavori che resistono alla prova del tempo, con design iconici che continuano a ispirare le generazioni successive. L’eleganza delle auto d’epoca si riflette nella moda classica, dove la raffinatezza e lo stile senza tempo sono apprezzati da chi cerca un’eleganza intramontabile. Infine, sia nel mondo dell’auto d’epoca sia nella moda, c’è un forte legame con la cultura e la società del periodo in cui sono stati creati, rendendoli testimonianze preziose della storia e dell’evoluzione del gusto e dello stile nel corso del tempo».

Qual è il colore più bello per un’auto o quello che a lei piace di più?

«Il bianco è un colore senza tempo, è versatile e conferisce un’eleganza distintiva a qualsiasi automobile. La sua purezza e la sua semplicità catturano lo sguardo e aggiungono una sensazione di freschezza e luminosità alla strada. È un colore che si adatta bene a una vasta gamma di stili e design, dall’ultramoderno al classico, garantendo che l’auto rimanga sempre al passo con i tempi.

Inoltre, il bianco è anche un colore pratico, poiché riflette il calore del sole, contribuendo a mantenere l’auto più fresca nelle giornate estive. Indipendentemente dal modello o dal tipo di auto, il bianco rimane una scelta iconica che esprime semplicità, eleganza e stile senza tempo, conferendo un’aura di raffinatezza e prestigio a chiunque lo scelga come colore per la propria auto».

I WEEKEND PREFERITI: DA PORTOFINO AL SALENTO

 Quali sono i weekend in auto da lei preferiti in cui vorrebbe ambientare un’auto?

 «Sono indubbiamente quelli che con la luce, i colori, le ombre e i profumi mi trasmettono sensazioni che restano impresse nella memoria. Uno di questi è Portofino, che ho visto per la prima volta fuori stagione, in una fredda giornata di pioggia. Era quasi deserta e sono rimasta colpita dall’atmosfera di solenne tranquillità e riflessiva malinconia. I colori inusualmente mutavano verso tonalità fredde e sfumate, mentre i contorni delle famose facciate colorate apparivano sfocati e misteriosi, evidenziando una bellezza nascosta e intima. Ho avuto l’opportunità e la fortuna di mettere su una tela quelle sensazioni come ambientazione ideale per la Ferrari Portofino di un cliente che mi ha commissionato un dipinto».

«Non posso naturalmente dimenticare il Salento, il “mio Salento”, che continua a stimolarmi in tutti i sensi, nonostante io viva a oltre 1.000 km di distanza. Se si cercano scenari ideali per dipinti che fondono la bellezza naturale con l’eleganza di una vettura c’è solo l’imbarazzo della scelta. Roca, per esempio, con il suo mare cristallino e le rocce calcaree sarebbe la cornice perfetta per una cabrio d’epoca.

Porto Cesareo, con le sue spiagge dorate e le acque turchesi, potrebbe accogliere un’auto sportiva riflessa nel tranquillo litorale. Gallipoli, il borgo di pescatori circondato da mura, sarebbe invece lo sfondo ideale per una classica roadster in movimento che percorre la storica strada costiera, mentre la vivace atmosfera estiva si intreccia con la nobiltà del design dell’auto».

«Alla lista devo poi aggiungere le isole di Capo Verde, che ho scoperto solo poche settimane fa. Ispirano immagini di selvaggia bellezza naturale e dinamicità, con il vento che increspa l’oceano. Mi ha affascinato il contrasto tra il deserto vulcanico e il colore unico e intenso dell’oceano, dove un’auto potrebbe essere ritratta come un’opera dell’ingegneria umana su uno sfondo selvaggio, con un dialogo visivo tra il progresso e la tradizione, l’isolamento e il movimento».

Quali sono i suoi committenti?

«In genere, sono persone con un gusto per la bellezza molto spiccato, che amano magari, avere sotto agli occhi l’ultimo modello acquistato con tanta soddisfazione. Ma c’è anche chi mi ha commissionato dipinti di un proprio animale o ritratti».

Dove vorrebbe vedere esposta una sua opera?

«Naturalmente, sarei felicissima di vedere un mio dipinto lì dove tutto è scoccato, cioè a Pebble Beach, ma in generale nei posti dove sono vissuta o che, magari, mi hanno formata artisticamente».

Anche sulla copertina di una rivista?

«La riterrei una soddisfazione professionale molto gradita e un riconoscimento al mio impegno e passione per l’arte nel dipingere le auto e il viaggio».

CHI È TIZIANA CARCAGNI

Nata in Salento, ha studiato al Liceo Artistico proseguendo poi la sua formazione e laureandosi all’Accademia di Belle Arti. Venticinque anni fa si è trasferita in provincia di Bergamo dove lavora come insegnante. L’impegno con la scuola le ha impedito a lungo di continuare a dipingere, fino a quando è stata chiamata a gestire la realizzazione di un murale a scuola, riscoprendo così il piacere di usare pennelli e colori, con un’inattesa attrazione per auto e moto.




I VIAGGI SEGRETI DI AMADEUS, DOVE TROVA LA POESIA

Intervista di Raffaele d’Argenzio.

 Amadeus si racconta, tra i viaggi che ama fare e quelli che ha in lista, dagli esordi a Blu Radio Start di Verona al palco dell’Ariston, dalla” poesia” nascosta nelle persone che incontra in giro per il mondo a quella della sua famiglia, da sua moglie Giovanna ai suoi figli, a cui insegna a essere liberi

 Io, lo conoscevo già di persona, anche per un’intervista già fatta, ma la maggior parte lo ha conosciuto per i trionfi di Sanremo, dei festival frizzanti con cui Amedeo Sebastiani, in arte Amadeus, ha saputo regalarci serate di puro intrattenimento e divertimento. L’ho incontrato per parlare a ruota libera di famiglia, passioni, della sua carriera, iniziata a sedici anni come dj, ma anche di weekend e viaggi che diventano poesia.

Ciao, so che per un po’ non vuoi parlare di Sanremo, io invece comincio proprio da Sanremo: hai voglia di tornarci per un weekend, per gustarla senza il festival?

Sì, è un posto molto bello, ma io l’ho vissuto sempre lavorando, quindi, mi prometto di ritornarci da visitatore, per godermi le sue bellezze”.

Qual è il weekend che vorresti fare dopo la fatica di Sanremo?

Sai, io ho un figlio di 15 anni che gioca nelle giovanili dell’Inter e mi piace molto seguirlo. Io e mia moglie siamo andati a vederlo giocare a Lubiana, in Slovenia, un posto bellissimo. I miei weekend sono dedicati a lui, abbino il viaggio al calcio.

Una parentesi, è proprio per il tuo amore per l’Inter che hai chiamato tuo figlio José?

Sì, esatto. Ammiravo e ammiro molto Josè Mourinho.

Non hai paura di inimicarti quelli che seguono il Milan?

Nella vita bisogna sempre inimicarsi qualcuno. Quando si fanno delle scelte, ci si fanno molti amici, ma anche molti nemici. Pensa che mio fratello è milanista, quindi il “nemico” ce lo abbiamo in casa.

I tuoi genitori sono siciliani, tu sei alto… forse hai origine nordica?

Mia madre è bionda, quindi, evidentemente, discendo dai Normanni.

Senti il richiamo della Sicilia? Di un suo borgo, di un posto?

Oggettivamente purtroppo non ci vado spesso. Però, della Sicilia ho tanti ricordi. Pur non essendoci nato, ci sono andato tante volte e ci sono località bellissime che ricordo molto bene. I suoi profumi, i sapori, mi ricordano la mia infanzia. E specialmente il borgo di Sferracavallo, vicino Palermo, dove ci sono stato tante volte da piccolo, negli anni settanta. Ecco, quello è il mio angolo di Sicilia.

Amadeus con la moglie Giovanna

Ma mi dici un posto d’Italia dove ti ricordi un bel weekend che vorresti ripetere? 

Sono tanti, in tutt’Italia, ma Napoli ha una sua magia assolutamente unica. Ci sono stato tante volte con Giovanna, che è napoletana, e Josè. Il Grand Hotel Santa Lucia, davanti a Castel dell’Ovo, è come se fosse casa mia.

Oltre l’Italia, c’è un luogo particolare di cui senti nostalgia?

Devo dire che per me la vera vacanza è andare all’estero. Ho nostalgia della Spagna e di Madrid, una città che amo molto. Poi, ho nostalgia di Londra e non vedo l’ora di tornarci. Amo molto l’Italia, ovviamente, ma all’estero posso muovermi più liberamente. Essere su una spiaggia o in una strada spagnola o americana, per esempio, mi permette di fare cose che in Italia per me sono più difficili, perché sono un personaggio pubblico e sono al centro dell’attenzione. Il che mi fa sicuramente piacere, però, ogni tanto, quei quindici giorni all’anno mi piace essere una persona anonima e giocare in spiaggia con mio figlio.

Amadeus con il figlio Josè a Madrid un paio di anni fa

Un claim di Weekend Premium è “Ogni viaggio può diventare poesia”, tu sei d’accordo?

Questo è assolutamente vero. Io amo viaggiare, non potrei non farlo. E mi piace mescolarmi alla gente del luogo e passeggiare nelle città, chiedere qual è il ristorante o la trattoria tipica, in qui vanno gli abitanti di quel luogo. E lì trovo la felicità, guardandomi intorno. Ecco, in questi momenti riesco a regalarmi del tempo per osservare gli altri, mentre quando resto in Italia sono gli altri che osservano me. Essere un semplice osservatore, senza sentirmi osservato mi dà un senso di poesia, di tranquillità. Questo vale sia nei confronti delle persone che delle città e dei paesaggi. E in questo, a mio avviso, c’è poesia.

Amadeus e la moglie Giovanna in relax al mare

Ci sono luoghi particolari in cui hai sentito questi istanti magici?

Sono stato anni fa a Miami, una città che, a mio avviso, ha tutto. C’è la parte del divertimento della movida, ma è anche un luogo per famiglie. Ho avuto questa sensazione anche a Madrid, a Parigi, a Berlino e a Londra, una città in cui ogni quartiere, ogni zona, è ricca di stimoli. Sono poi stato al Circolo Polare Artico, dove ho visto l’Aurora Boreale… quelle luci sono qualcosa di veramente magico. Sono stato anche in Svezia, così come mi è capitato di andare, tanti anni fa, in Corea. Ogni luogo ha una sua magia, e di ogni luogo bisogna assaporare e catturare immagini particolari, non solo con il cellulare o la macchina fotografica, ma con la mente, per trasformarle in ricordi.

Di questi luoghi che hai citato, c’è qualcosa che ricordi in particolare?

Del Circolo Polare Artico ho un ricordo bellissimo, è davvero un luogo magico, poetico, diverso da tutto quello che siamo abituati a vedere nella quotidianità. Di Madrid, splendida città con tante cose importanti da vedere, mi è piaciuto molto anche vedere lo stadio Bernabeu, dove gioca il Real Madrid, insieme a mio figlio Josè, un paio di anni fa. Se hai un figlio che gioca a calcio, vederlo insieme a lui è stato ancora più bello. Se vuoi, sono immagini semplici, ma che danno felicità. Così come gli stadi e le piazze di Londra. Se vado a Piccadilly Circus, mi guardo intorno e vedo persone diversissime per nazionalità, abbigliamento, religione. Ecco, quello è un luogo che rappresenta il presente e rimango affascinato dalla grande quantità di gente diversa che sta nello stesso posto. E ognuno non guarda l’altro con morbosità o con occhio critico, ma convivono tutti nella stessa città. Una sensazione simile me la dà anche la meravigliosa Parigi. Questo è un aspetto che mi affascina molto quando viaggio.

Lo stadio Santiago Bernabeu di Madrid dove gioca il Real

Qual è il prossimo viaggio che vorresti fare?

In realtà, viaggio meno di quanto vorrei. Sono molto impegnato con il lavoro e poi ci sono gli impegni sportivi di mio figlio. Quindi, da qui a questa estate, i viaggi che farò saranno legati al ai tornei di calcio che lui farà e che io seguirò. Quasi tutti saranno in Italia, anche se qualcuno potrebbe anche essere all’estero.

Quali sono le auto che ti piacciono o che usi quando ti capita di fare weekend?

Per i weekend vicini uso la Suzuki S-CROSS Hybrid. In genere amo i suv, mi piace una guida ‘morbida’. Non amo correre, amo ammirare la natura e i paesaggi

Tuo padre era amante dei cavalli. Ti ha trasmesso questa passione?

L’ha trasmessa di più a mio figlio e a mio fratello, che è rimasto nel mondo dell’equitazione.

Come hai cominciato la tua carriera radiofonica e televisiva?

Ho questa passione fin da piccolo. Guardavo i grandi presentatori, come Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado e trasmissioni come Canzonissima con Raffaella Carrà…Poi è arrivata la mia primissima trasmissione in radio, a Blu Radio Star, una piccolissima radio di Verona che si sentiva solo in un quartiere. Ho cominciato lì, alla metà degli anni Settanta, avevo sedici anni. Poi, negli anni Ottanta, sono arrivato a Milano a Radio Dj. Lì ho conosciuto Fiorello, Jovanotti, Nicola Savino e tutti gli altri, con cui ho mantenuto un rapporto di amicizia che dura tuttora. Sono stati dieci anni indimenticabili.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

Fortunatamente tanti. I momenti più belli sono stati i Festival di Sanremo, anche se molto impegnativi. Ricordo che, nell’estate del 2019, quando la Rai mi chiamò per condurre il festival, mi trovavo a Madrid in vacanza con la famiglia. Sono affezionato a quella città perché mi porta fortuna e ci vorrei tornare presto. Ricordo anche i cinque anni del Festivalbar, insieme al grande Vittorio Salvetti. Ma anche quando mi chiamarono a Blu Radio Star per farmi condurre un programma radiofonico, il primo della mia vita. Anche quello è un momento che non dimenticherò mai. Di ogni tappa della mia carriera conservo un ricordo molto bello.

Amadeus davanti agli studi della Rai

Qual è stato il più brutto, invece?

Quando conducevo l’Eredità, un programma argentino che avevo portato in Italia. Era il 2002, addirittura, e l’ho condotto per quattro anni. Poi, decisi di andare via dalla Rai e commisi un errore. Seguirono altri quattro anni molto duri, che però mi sono serviti per capire quali erano i miei punti di forza. Dico sempre che chi fa il nostro lavoro, chi fa televisione, ma anche una professione artistica, come l’attore, lo scrittore, il pittore, vive momenti belli e brutti. Quindi deve sapere godere dei primi e gestire quelli più difficili.

Hai qualche rito scaramantico o qualche oggetto porta fortuna?

Sì, avendo una moglie napoletana sono amante dei cornetti rossi. Ne ho uno grande, che mi è stato regalato da Mara Venier come buon augurio prima del penultimo Sanremo. Ma ne ho anche tanti piccoli sparsi per casa e una sciarpa con i “cornicelli”.

Ognuno di noi ha i propri pregi e difetti, qual è il tuo maggior pregio?

Forse quello di sapere ascoltare, di osservare attentamente quello che mi circonda. Poi, mi ritengo una persona onesta. Faccio le cose con grande onestà, cercando di farle al meglio. Ho una concezione sportiva della competizione. La società di oggi ci mette nella condizione di essere sempre in competizione gli uni con gli altri. Io la vivo in maniera serena, cercando di fare bene ciò che sono chiamato a fare. Cerco poi di avere sempre rispetto di tutti e di fare bene il mio lavoro, con serenità. Non mi sono mai montato la testa, questo è il lavoro che amo e che volevo fare fin da ragazzino, ma quando si spengono le telecamere mi piace tornare a essere una persona comune, anonima.

Non svicolare: il peggior difetto?

Confesso, è la testardaggine. Quando mi metto in testa di fare una cosa la faccio. Può essere un difetto, ma anche un pregio. Inoltre, sono uno che fa fatica a perdonare. Siccome sono molto corretto con gli altri, se qualcuno non lo è con me, poi è difficile che io lo perdoni.

Due scatti delle vacanze di Amadeus

Qual è la persona a cui senti di dovere qualcosa?

Innanzi tutto a mia moglie Giovanna, che mi è sempre stata vicino in questi vent’anni. Poi ai miei genitori, che mi hanno sempre lasciato libero di fare quello che desideravo. Quando avevo 16 anni ho cominciato a fare radio e non era nemmeno considerato un mestiere. Le persone dicevano a mio padre “Ah, fa la radio, ma poi nella vita di serio che cosa fa?”. Sai, se hai dei genitori che fin da ragazzo ti mettono in difficoltà o ti vietano di fare qualcosa, è molto difficile. Io ho conosciuto tanti amici che oggi mi dicono “Se avessi potuto, avrei fatto altro, ma i miei me lo hanno vietato. Mi hanno detto vai a lavorare”. E vivono con un rimpianto per tutta la vita, senza sapere dove sarebbero ora se avessero seguito i propri sogni.

E dal punto di vista professionale a chi senti di dover qualcosa?

Anche professionalmente, ci sono tante persone a cui sono grato. Al primo direttore della radio di Verona che mi ha preso, a Vittorio Salvetti che mi ha voluto al Festivalbar per cinque anni, allo stesso Claudio Cecchetto che mi ha voluto a Radio Dj. Poi c’è sempre stato un dirigente o un direttore che mi ha dato l’opportunità di fare qualcosa e che io ho ripagato con l’impegno, con la professionalità e mi auguro anche con i risultati.

Veduta di Madrid, uno dei luoghi del cuore di Amadeus

C’è invece una persona a cui devi dei momenti bui o che ti ha ostacolato

Sì, ce ne sono sempre. Come tutti, ho trovato nel mio percorso chi mi ha ostacolato, ma queste persone non meritano nemmeno di essere citate. Mi piace ricordare solo le cose positive, nella vita. Quelle negative le ricordo, le memorizzo, ma le metto in fondo ai pensieri. Penso sempre positivo, come dice Jovanotti.

Un complimento che già ti feci tempo fa: tu che sei star fai diventare star chi è sul palco accanto a te. Gli dai spazio e tu ti tiri indietro.

Grazie, è un complimento molto bello. E il fatto che tu lo abbia notato mi fa molto piacere.

Il giorno più felice?

 Dal punto di vista professionale, il giorno in cui sono sceso per la prima volta dalle scale dell’Ariston, a febbraio 2020, poco prima del Covid.  Ma dal punto di vista personale, quando sono nati i miei figli, Alice e José, sono stati i giorni più felici. Il matrimonio con Giovanna è un altro giorno felice della mia vita.

 Pensi di essere un buon padre, trasmettendo le cose giuste ai tuoi figli?

Io spero di sì, ci metto tutto il mio impegno. Ai miei figli insegno a essere liberi: di idee e di pensieri, dico loro di fare, provare, sbagliare. La libertà per me è una cosa importante, se uno si fa ingabbiare, inscatolare, non sarà mai libero nella vita. A Josè, che è il più piccolo, insegno a essere educato, a rispettare il prossimo, ma nello stesso tempo a provare a realizzare i suoi sogni. Piuttosto che non vivere, meglio un rimorso che un rimpianto. Provare a realizzare i propri sogni è la cosa più importante, a tutte le età, ma ancor più per un ragazzo.

L’ultima domanda: il tuo prossimo weekend

Non lo so. Di certo non sarà a Sanremo, ma sarà un weekend…premium.




Il weekend fiorentino continua: scopriamo nuove bellezze e squisitezze stellate

di Cesare Zucca
La settimana scorsa vi abbiamo portato a Firenze per un fine settimana indimenticabile, ma un weekend fiorentino merita un altro capitolo per scoprire nuove bellezze, sorprese e squisitezze della la città soprannominata “Culla del Rinascimento”.
E’ noto, infatti, che è proprio questo il periodo storico che ha visto il fiorire nella città toscana di uno straordinario sviluppo letterario, artistico e scientifico.
A Firenze sono nati, hanno vissuto e sono passati moltissimi personaggi illustri e la città  conserva tracce dei suoi cittadini più illustri anche dove non ce lo aspetteremmo: non solo musei, ma anche strade, piazze, locali storici.
Da Dante a Michelangelo a Amerigo Vespucci e Giovanni da Verrazzano, da scopritori di nuove terre, fino a  vip contemporanei, come Gwyneth Paltrow, Michael Jordan, Tim Burton, Helena Bonham Carter, Russel Crowe, Sting , David Bowie, Richard Gere che ha ricevuto le chiavi della città in onore della sua lotta per i diritti umani

Gwyneth Paltrow,, Richard Gere

Tra gli “inquilini storici” ricordamo Galileo Galilei, protagonista dell’interessante Museo Galileo  e Michelangelo Buonarrotti la cui Casa Buonarrotti  è visitabile e merita di certo una tappa.

A sinistra Casa Buonarrotti , a destra il Museo Galileo

La vista più spettacolare della città?
Ve la dovete meritare… vi aspetta infatti un’intensa (ma pittoresca) salita per raggiungere Villa Bardini , da cui si gode di un panorama mozzafiato che abbraccia tutta Firenze.
Immersa in quattro ettari di bosco, giardino e orto frutteto affiancati dalle mura medievali della città,  Villa Bardini non è soltanto natura, ma cultura, arte e storia: una parte di Firenze. La Villa ospita rassegne fotografiche, mostre d’arte, allestimenti d’autore oltre che Il Museo Pietro Annigoni dedicato all’eclettico artista che a Firenze, nel fervido periodo tra le due guerre, sperimenta e libera la sua creatività con il disegno, la pittura, l’incisione, l’affresco e la medaglistica. Venne soprannominato il “pittore delle regine”. Tra gli altri ritrasse i reali inglesi, il presidente John Fitzgerald Kennedy e Papa Giovanni XXIII. Tuttintorno il suo meraviglioso giardino che raggiunge il culmine della bellezza da Aprile in poi.

TEATRO, OPERA, CINEMA E IL GRANDE MAESTRO
Museo Franco Zeffirelli
In Piazza San Firenze a pochi passi da Palazzo Vecch, troviamo una suntuoso palazzo tardo barocco dove arte, bellezza e talento si fondono in un unico nome:. Siamo alla Fondazione Franco Zeffirelli, scenografo, costumista e regista di alcune tra le più belle produzioni teatrali e cinematografiche di tutti i tempi. Il Museo ospita 250 opere del Maestro tra bozzetti di scena, disegni, costumi e poi ancora i poster dei suoi film più famosi come “Romeo e Giulietta”,“Fratello Sole Sorella Luna”, “Gesù di Nazareth” “Un Tè con Mussolini”, “Callas Forever” “Amleto con Mel Gibson e Glenn Close,e “La Bisbetica domata” con Richard Burton ed Elizabeth Taylor.

Il museo ospita tutta la sua produzione operistica, dalle “operine giocose” ai primi successi in America e al MET di New York,alle spettacolari regie di Bohème, Aida e Traviata alle insuperabili interpretazioni della sua grande Musa musicale: Maria Callas.

Zeffirelli espresse tutta la sua creatività e il suo talento anche alle trasposizioni in film di Cavalleria Rusticana e i Pagliacci che gli valse l’Emmy Award nel 1982 , uno dei tanti premi vinti da Zeffirelli, Oscar compreso.
Scoprirete la fedele ricostruzione dello studio di Zeffirelli con arredi, i soprammobili originali e la mozzafiato Sala Inferno dedicata al progetto sull’Inferno Dantesco mai realizzato da Zeffirelli. Cinquantuno bozzetti sono qui esposti e proiettati scenograficamente sul soffitto e sulle pareti. Un’emozione unica e una meta da non perdere.
PROFUMI E MEDICINE RACCONTANO LA STORIA E DIVENTANO ARTE…
Profumeria Santa Maria Novella
E’ considerata la farmacia più antica del mondo, la sua nascita è datata 1221, quando i frati domenicani isituirono un convento, dove coltivavano l’orto botanico di erbe aromatiche e piante per preparare medicinali, unguenti e balsami. La sua eredità nell’arte dello speziale attraversa otto secoli ed è profondamente intrecciata con la storia, le personalità e il tessuto sociale Fiorentino, in una alchimia di racconti e meraviglie che viene continuamente rinnovata.

i meravigliosi saponi ai fiori e frutta

Ricercatissimi prodotti tra cui candele, liquori e “antiche preparazioni”. Famosa per la sua Acqua della Regina, dedicata a Caterina de’ Medici, che la elogiò come un’ essenza profumata che esaltava l’eleganza e la grazia di Firenze.

Tra le più richieste troviamo Melograno dalle dolci note floreali orientali e
Tabacco Toscano  che celebra la fierezza di ingredienti toscani profondi, caldi e autentici. Una delle prime Colonie di Officina a diventare famosa nell’Europa del XIX secolo, ancora oggi è simbolo della potenza del viaggio.
Visitare questo paradiso dell’olfatto, sarà un momento indimenticabile del vostro weekend.
Ah , non dimenticate di farvi omaggiare di qualche campioncino…

Farmacia SS.Annunziata 1561
Un alro gioiello fiorentino , a pochi passi dal Duomo . Questa farmacia, nata come bottega di speziee governata delle Monache di S. Niccolò , deve il suo nome all’insegna della SS. Annunziata, un’effige con la scena dell’Annunciazione che accoglieva i passanti.

Per commemorare i 450 anni di attività, è nata la fragranza al profumo di iris, tributo a Firenze e al suo simbolico stemma. Tra i prodotti più richiesti, la nuova collezione di profumi per la persona, che include la fragranza Anniversary.

I profumi della Farmacia SS Annunciata

Santa Croce
Ricostruita nel 1294 per l’ordine francescano, è il luogo di sepoltura dei grandi e potenti di Firenze: Michelangelo, Rossini, Macchiavelli ed Galileo Galilei, Nel suo interno ospita  affreschi di Gaddi, affreschi di Giotto e il rilievo l’Annunciazione di Donatello, arricchisce la navata destra della basilica.
Una curiosità: la statua dedicata al drammaturgo Giovanni Battista Niccolini è molto simile alla Statua della Libertà dello scultore francesce Auguste Bartholdi. Chissà se  Auguste l’abbia scopiazzata?

Cosa dite: si somigliano?

Alla sinistra della facciata s’innalza la gigantesca statua celebrativa di Dante Alighieri che, con sguardo fiero, guarda i numerosi turisti che ogni giorno si recano a visitare la ChiesaSe si parla di Dante non si può ignorare colei che ispirò la sua poesia: Beatrice.
La nostra prossima meta è lo splendido Palazzo Portinari Salviati, casa natale di Beatrice. Scopriremo un mondo “gourmet” davvero stellare che ospita la Sala Beatrice, l’ambiente multifunzionale nato per ospitare eventi privati e meeting di lavoro,  il Salotto Portinari Bar & Bistrot dominato dalla statua originale di Cosimo 1 dei Medici, che ospita un ristorante per un pranzo di lavoro o una cena  informale, un cocktail bar un drink d’autore e caffetteria anche solo per sorseggiare un ottimo caffè.

Select, spuma di lampone, arancia pera: un drink creato da Dennis, barman del Salotto Portinari:

Infine il ristorante stellato 31 di Vito Mollica, all’interno dell’affrescata Corte degli Imperatori, ricca di affreschi, mosaici, possenti colonne e una storica fontana al centro della sala, insomma  un ambiente mozzafiato, dove il personale di sala vi accompagnerà al vostro tavolo.

La statua di Cosimo I e il meraviglioso sottitto affrescato

Chic Nonna è stato premiato con un Premio Speciale ai TheFork Awards 2022 per “avere dimostrato la forza e la brillantezza nel chiudere una lunga esperienza di 25 anni e rimettersi in discussione con un progetto altrettanto ambizioso e ricco”,  Chic Nonna (Stella Michelin) offre un menu alla carta e due menu degustazione, oltre a una proposta di vini in abbinamento.

Gli “amouse bouche” dello Chef Vito Mollica , tra cui uno squisito bacio di dama alla zucca e citronella

Un delicatissimo crudo di capesante con cime di rapa e mela annurca

Ho incontrato Vito Mollica per una simpatica intervista

Vito Mollica

Salve Vito, il suo primo ricordo in cucina?
Da subito, da piccolo. La mia era una famiglia contadina e l’attività casalinga si  svolgeva soratutto in cucina: tante zie intente a cucinare, camino acceso, la “pignata”  di fianco con l’ordine di non toccarla mai, visto che , come tutti i bambini , avevo sempre fame ed ero curiosissimo.

Una “cascata” di risotto al melograno servito su lepre selvatica e pistacchio salato

Quando è scattata la scintilla professionale?
In diverse “fasi”: la prima prima a vent’anni, quando frequentavo la scuola a Casargo , in provincia di  Lecco. Lì mi sono innamorato della vita del cuoco,  del fascino del viaggio, della possibilità di girare il mondo e conoscere culture e persone diverse.

Piccione alla brace, mais e mirtilli. Piatto fedele alla filosofia “no waste” dove tutto viene utilizzato, anche i fegatini serviti su polenta

Poi la fase milanese nel ristorante Mauro, dove si serviva tantissimo pesce fresco,  pwr proseguire nei grandi alberghi a Genova e Amsterdam dove avevo raggiunto una posizione di responsabilità. La scintilla “stellata” è arrivata a Londra per poi guidarmi a Firenze, una città che mi ha accolto in un modo bellissimo. Ho vissuto un lungo periodo con il gruppo Four Seasons con cui ho avuto la fortuna di aprire anche una bellissima struttura strutture a Praga di cui sono follemente innamorato anche perchè li sono nati i miei due figli

Gel di mandarino su croccante di nocciale e caramello

C’è un piatto a cui è particolarmente legato ?
Una pietanza veramente casalinga: i “cautarogni” di mia mamma Carmela, un tipo di pasta stascinata fatta a mano, mentre se penso a uno chef celebre ,mi viene in mente il meraviglioso capretto di Cesare GIaccone.
Uno dei suoi piatti preferiti?
I cavatelli cacio e pepe, insaporiti da gamberi rossi e calamaretti.

Se non fosse diventato chef…
(ride) Avrei fatto il cuoco!

LA RICETTA DI VITO MOLLICA
Cavatelli cacio e pepe, gamberi rossi e calamaretti spillo marinati
Per 4 persone

Assolutamente da vedere a Firenze:
Palazzo Vecchio, Galleria dell’Accademia per l’appuntamento con l’iconico David  di Michelangelo. la Cappella dei Medici, sfarzoso ambiente ottagonale ricco  di intarsi marmorei e delle splendide sculture di Michelangelo, Basilica di Santa Maria Novella e i numerosi tesori rinascimentali del capoluogo toscano, tra cui Santa Maria del Fiore, la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto e il Battistero

Le sculture di Antonio Signorini in Piazza S.Firenze

Ponte Vecchio con le sue botteghe è uno dei luoghi più romantici del mondo, mentre le Gallerie degli Uffizi e del Bargello ospitano le opere dei padri del Rinascimento: Giotto, Leonardo, Michelangelo, Botticelli, Raffaello e Donatello.

Se vi siete persi la prima parte di “Weekend a Firenze”, cliccate qui

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FLORENCE, ITALY
Our next destination is the splendid Palazzo Portinari Salviati, Beatrice’s birthplace. We will discover a truly stellar “gourmet” world that houses the Sala Beatrice, the multifunctional space created to host private events and business meetings, the Salotto Portinari Bar & Bistrot dominated by the original statue of Cosimo 1 dei Medici, which houses a restaurant business lunch or an informal dinner, a cocktail bar for a signature drink and cafeteria, even just to sip an excellent coffee.

Select, spuma di lampone, arancia pera: un drink creato da Dennis, barman del Salotto Portinari:

Select, raspberry mousse, orange and pear: a drink created by Dennis, barman of the Salotto Portinari:

Finally, the starred restaurant Chic Nonna by Vito Mollica, inside the frescoed Corte degli Imperatori, full of frescoes, mosaics, mighty columns and a historic fountain in the center of the room, in short, a breathtaking environment, where the waiting staff will accompany you to your table.

Vito Mollica

Chic Nonna was awarded a Special Prize at TheFork Awards 2022 for “having demonstrated the strength and brilliance in closing a long 25-year experience and challenging itself with an equally ambitious and rich project”, Chic Nonna (Michelin star) offers an à la carte menu and two tasting menus, as well as a proposal for paired wines.

La statua di Cosimo I e il meraviglioso sottitto affrescato

The “amouse bouche” by Chef Vito Mollica, including an exquisite kiss of lady with pumpkin and lemongrass
A very delicate raw scallop with turnip tops and Annurca apple

Piccione alla brace , mais e mirtilli. Piatto fedele alla filosofia “no waste” dove tutto viene utilizzato, anche i fegatini serviti su polenta

I met Vito Mollica for a nice interview

Hi Vito, your first memory in the kitchen?
From the very beginning, as a child. Mine was a peasant family and the household activity took place mainly in the kitchen: many aunts intent on cooking, a fireplace lit, the “pignata” next to them with the order never to touch it, since, like all children, I had always hungry and was very curious.

Risotto al melograno servito su lepre selvatica e pistacchio salato

A “waterfall” of pomegranate risotto served on wild hare and salted pistachio
When did the professional spark strike?
In various “phases”: the first was when I was twenty, when I attended school in Casargo, in the province of Lecco. There I fell in love with the life of a cook, with the fascination of travel, with the possibility of traveling the world and getting to know different cultures and people.

Piccione alla brace , mais e mirtilli. Piatto fedele alla filosofia “no waste” dove tutto viene utilizzato, anche i fegatini serviti su polenta

Grilled pigeon, corn and blueberries. Dish faithful to the “no waste” philosophy where everything is used, even the chicken livers served on polenta

Then the Milanese phase in the Mauro restaurant, where a lot of fresh fish was served,  pwr continue in the big hotels in Genoa, Amsterdam where I had reached a position of responsibility, The “starry” spark arrived  in London to then guide me to Florence, a city I welcomed in a beautiful way. I lived for a long time with the Four Seasons group with which I was lucky enough to also open a beautiful structure in Prague with which I am madly in love also because my two children were born there

Gel di mandarino e croccante al caramello

Mandarin jelly on crunchy hazelnut and caramel

Is there a dish you are particularly attached to?
A truly homemade dish: my mother Carmela’s “cautarogni”, a type of hand-made pasta, while if I think of a famous chef, Cesare GIaccone’s wonderful kid comes to mind.
One of his favorite dishes of his?
Cacio e pepe cavatelli, flavored with red prawns and baby squid.

If he hadn’t become a chef …
(laughs) I would have been a cook!

VITO MOLLICA’S RECIPE
Cacio e pepe cavatelli, red prawns and marinated pin squid
For 4 people

A must see in Florence:
Palazzo Vecchio, Galleria dell’Accademia for the appointment with Michelangelo’s iconic David. the Medici Chapel, a sumptuous octagonal room full of marble inlays and splendid sculptures by Michelangelo, the Basilica of Santa Maria Novella and the numerous Renaissance treasures of the Tuscan capital, including Santa Maria del Fiore, Brunelleschi’s dome, Giotto’s bell tower and the Baptistery

If you missed the first part of “Weekend in Florence” click here

 




Guimaraes: weekend al “vinho verde” nel borgo dove è nato il Portogallo

di Cesare Zucca
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Weekend in Portogallo?
Oggi vi portiamo a Guimaraes, alla scoperta di  un vero gioiellino medievale, una città Patrimonio Unesco che sembra essere rimasta indietro nel tempo, piccole viuzze circondate da antiche case, palazzi trecenteschi,  chiese, conventi e botteghe di artigianato locale.


Guimaraes, borgo suggestivo ricco di gastronomia , vino e storia, infatti è considerato considerata la “culla della nazione, perchè qui nacque e regnò  Alfonso Henriques, Primo Re del Portogallo e da qui partì la grande avventura della Nazione.

Alfonso Henriques , il primo Re del Portogallo

DA VEDERE

Largo da Oliveira, nel Centro Storico, dove spiccano la Igreja de Nossa Senhora da Oliveira e la Loggia Gotica
Convento de Santo António dos Capuchos
l’Igreja de São Miguel, la chiesa in cui venne battezzato re Alfonso I.


Palazzo dei Duchi di Braganza, costruito nel 1400 secondo lo stile delle abitazioni signorili francesi e caratterizzato dai 39 insoliti comignoli in mattoni. All’interno si trova un imponente sala banchetti con uno splendido soffitto in legno  e una ricchissima collezione di pregiati arazzi e di porcellane cinesi.
Il Castello  costruito nel 10 ° secolo per proteggere la popolazione dagli attacchi dei Mori e Normanni e in seguito ampliato da Re Afonso, che fu battezzato nella piccola cappella romanica accanto al castello. Parco Penha bellissimo sito naturale raggiungibile in funicolare.

Plataforma das Artes e da Criatividade, museo e centro culturale che espone le opere di Josè de Guimaraes, uno dei più importanti pittori portoghesi.

CITTA’ GREEN

Quando l’energia solare si sotituisce ai fornelli per cucinare salsicce…

La città proclama la sua devozione al green a cui dedica unìintera settiama, popolata da bancarelle, street food, vendiat di piante e fiori , tutti prodotti del territorio, mentre per un tuffo nel verde e una vista spettacolare della citta’ vi aspetta il Parco Penha bellissimo sito naturale raggiungibile in funicolare

LA CUCINA TIPICA DI GUIMARAES E I PIATTI DELLA TRADIZIONE

L’arte della buona cucina e del buon mangiare è associata all’intera regione del Minho ea Guimarães, con ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione. Trionfano le zuppe di verdure e legumi, del territorio, come le rape, i fagioli. il cavolo cappuccio o il tipico “brodo verde”.

il tipico “brodo verde”.

Il pane trova la sua forma più tradizionale nel pane di mais, e gli antipasti includono il chorizo ​​arrosto, le polpette di merluzzo, la “stretta di mano di merluzzo”, i ventrigli di pollo, il polpo in salsa verde. Tra i piatti principali segnaliamo il “rojões à Minhota con porridge di sarrabulho”, il “pica-no-chão”, la “trippa ripiena”, il capretto arrosto, il “racheado cod”, il baccalà con pane e il gustoso polpo “à Lagareiro”,

rojões à Minhota con porridge di sarrabulho”

DOLCI TENTAZIONI

Confeitaria Clarinha
Da più di 70 anni, è considerata la migliore pasticceria di Guimarães e la sua vetrina straripa di torte e dolci appena preparati. Tante specialità della tradizione:  Torta de Guimarães , Douradinhase  e Toucinho-do-Céu ghiotta torta di mandorle.

I “VINI VERDI” DI GUIMARAES
Guimarães fa parte della regione vinicola del Vinho Verde, popolata da quintas locali, che producono l’omonimo vino, dal gusto fresco e leggero. Inaspettato e sorprendente.
La Strada del Turismo del Vino di Guimarães è composta da 10 aziende vinicole. aperte a ospitare visite e degustazioni. Alcune di queste quintas dispongono sia di ricercate residenze sia di alloggi rurali, che consentono un soggiorno nella calma della natura circostante.

Una “quinta” spettacolare : Casa de Sezim

Tra tutte vi segnaliamo la suggestiva Casa de Sezim , casa coloniale nata nel 1376, poco distante da Guimaraes. Circondata dai vigneti e foreste millenare, offre magniche sale e camere matrimoniali, decorate con arredi originali e suggestive stampe del 1800, quando già da allora il suo Vinho Verde era apprezzato.
Oggi dai locali vitigni, tra cui Loureiro, Arinto, Azal, la Casa produce meravigliosi vini come il Sezin DOC, Loureiro, Sauvignon Blanc oltre ai premiati Grande Escolha, Reserva.

Jose Paulo Pinto de Mesquita e i suoi vini prodotti a Casa de Sezim

DOVE ALLOGGIARE E MANGIARE BENE…

Hotel Da Oliveira
Nel cuore della città, nella Piazza omonima.
Tutte le camere sono dedicate a personalità storiche della città e sono dotate di aria condizionata, bagno privato con set di cortesia e asciugacapelli, TV via cavo a schermo piatto e tablet, minibar e balcone che si affaccia sulla bellissima Piazza.
Il personale vi accoglierà con simpatia e professionalità, nel salottino dell’ingresso troverete  the e tisane a disposizione degli ospiti e una biblioteca dove scegliere un libro e rilassarsi nella sala comune. Per conoscere meglio la zona circostante e il centro storico, la reception aperta 24 ore su 24 mette a disposizione degli ospiti i servizi di noleggio auto e biciclette

In più potrete cenare nel suo ristorante HOOL che nella sua sala storica, nel dehors e nell’ ampia terrazza propone un menù vario, compresi piatti tradizionali portoghesi e piatti internazionali.
Al timone della cucina troviamo la Chef Liliana Moura, mentre il menu vede la consulenza del pluripremiato Chef Vítor Matos.

CONOSCIAMO GLI CHEF

Liliana Moura

Liliana Moura è uno spirito libero e fantasioso. “Anche quando cucino a casa, mi racconta, pur amando inventare e sperimentare, mi piace ricorrere a prodotti tipici della cucina portoghese, come il nostro Quejo Ilha Sao George, un formaggio che vagamente ricorda il parmigiano che insaporisce un piatto vegetariano fatto con barbabietole, fichi, vaniglia e aceto balsamico.

Barbabietola e fichi insaporiti dal Formaggio dell ‘Isola San Giorgio“Hool propone una cucina dall’ influenza mediterranea, mi spiega Liliana, creativa e multisensoriale, utilizzando i migliori prodotti, freschi e genuini, dal produttore alla tavola, spesso trasformandoli ma senza cancellarli, mantenendone ed esaltandone tutto il gusto. Ogni ingrediente è accuratamente realizzato in sfumature di colore e trame diverse, creando composizioni visive accattivanti e appetitose.”


“Oltre al menu “a la Carta” troviamo “Raízes”, percorso attraverso le radici di prodotti, sapori e profumi di una cucina delicata e sensoriale mentre “Terra Mãe”,  un’avventura tra i prodotti e le loro origini, con senso di responsabilità per le loro culture e profondo rispetto per la terra e la sua essenza”

“Nel menu, continua Liliana, troverete molti vegetali del nostro territorio, come il couve galega, una particolare varietà di cavolo dal colore verde cupo, tipico del Portogallo che amo accoppiare al baccalà fritto nella nostra versione del “Bacalhau a La Narcisa””

La versione di HOOL del tradizionale “Bacalhau à la Narcisa”

” Sentimento, delicadeza, dedicação, amor, essência…”cosi definisce la sua cucina Vitor Matos, che ho incontrato per una breve intervista.

Buongiorno Vitor, domanda di rito: quale auto guida?
BMW M2 grigio chiaro. Mi piace molto la sua velocità e la sua giovinezza
Qual è stato un viaggio indimenticabile?

La Thailandia, per la sua diversità culturale e gastronomica, sono affascinato dalle sue spezie i dolci, le salse, i sapori di agrumi.

Un delizioso piatto di HOOL: capesante, burro “marinhas”, funghi morcella, finocchio gamberi, accompagnato da un vino bianco della Valle del Douro

Un luogo del suo territorio dove ritorna spesso?
Le Isole Azzorre, per la natura e la calma che mi trasmettono. Ogni volta che sono lì, mi sento più vivo e mi fa dimenticare tutto il resto.

Le isole Azzorre, famose per l’omonimo anticiclone che condiziona il meteo dell’Europa intera, sono un arcipelago nel mezzo dell’oceano Atlantico, regione autonoma del Portogallo. –

l piatto che “non scordera’ mai”?
La “Zuppa del contadino”, fatta in grandi pentole di ferro, cucinata da mia nonna. Semplice, schetta, Ineguagliabile!
C’è un piatto che ama mangiare solo se cucinato da qualcun altro?
(sorride) Certo, è il capretto cotto preparato in una tradizionale pentola di argilla nera e servito in una Tavera vicino alla mia città natale., in un ambiente accogliente, pieno di ricordi e grande fonte di ispirazione.

Il mezzo più comodo per raggiungere Guimaraes è il treno, dalla stazione di Sao Bento di Porto, circa 1 ora di viaggio.

INFO
Visit Guimaraes

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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Guimaraes let’s spend a “vinho verde” great moment in the city where Portugal was born
By Cesare Zucca

Today we take you to Guimaraes, to discover a real medieval gem, a Unesco Heritage city that seems to have remained behind in time, small alleys surrounded by ancient houses, fourteenth-century palaces, churches, convents and local craft shops.

Guimaraes is considered the “cradle of the nation”, in fact Alfonso Henriques, the first King of Portugal, was born here and from here the history of the nation began.

TO BE SEEN
Largo da Oliveira, in the Old Town, where the Igreja de Nossa Senhora da Oliveira and the Gothic Loggia stand out
Convento de Santo António dos Capuchos –
Igreja de São Miguel, the church where King Alfonso I was baptized.

Palace of the Dukes of Braganza, built in 1400 in the style of French stately homes and characterized by 39 unusual brick chimneys. Inside is an imposing banquet hall with a splendid wooden ceiling and a rich collection of fine tapestries and Chinese porcelain.
The Castle built in the 10th century to protect the population from attacks by the Moors and Normans and later enlarged by King Afonso, who was baptized in the small Romanesque chapel next to the castle Park Penha beautiful natural site accessible by funicular

Plataforma das Artes and da Criatividade, museum and cultural center that exhibits the works of Josè de Guimaraes, one of the most important Portuguese painters

GREEN CITY

When solar energy replaces the stove for cooking sausages …

The city proclaims its devotion to the green to which it dedicates an entire week, populated by stalls, street food, vendiat of plants and flowers, all local products, while for a dip in the green and a spectacular view of the city, the Penha Park awaits you offering a beautiful natural site accessible by funicular

THE TYPICAL CUISINE OF GUIMARAES AND THE DISHES OF TRADITION

The art of good cooking and good eating is associated with the entire Minho region and Guimarães, with traditional recipes handed down from generation to generation. The local vegetable and legume soups triumph, such as turnips and beans. cabbage or the typical “green broth”.

il tipico “brodo verde”.

Bread finds its most traditional form in cornbread, and starters include roasted chorizo, cod meatballs, “cod handshake”, chicken gizzards, octopus in green sauce. Among the main dishes we point out the “rojões à Minhota with sarrabulho porridge”, the “pica-no-chão”, the “stuffed tripe”, the roasted young goat, the “racheado cod”, the cod with bread and the tasty octopus ” à Lagareiro “,

rojões à Minhota con porridge di sarrabulho”

SWEET TEMPTATIONS

Confeitaria Clarinha
For more than 70 years, it has been considered the best pastry shop in Guimarães and its showcase is overflowing with freshly made cakes and desserts. Many traditional specialties: Torta de Guimarães, Douradinhase and Toucinho-do-Céu delicious almond cake.

THE “GREEN WINES” OF GUIMARAES
Guimarães is part of the Vinho Verde wine region, populated by local quintas, which produce the wine of the same name, with a fresh and light taste. Unexpected and surprising.
The Guimarães Wine Tourism Route consists of 10 wineries. open to host visits and tastings. Some of these quintas have both refined residences and rural accommodations, which allow a stay in the calm of the surrounding nature.

Una “quinta” spettacolare : Casa de Sezim

Among all we point out the suggestive Casa de Sezim, a colonial house born in 1376, not far from Guimaraes. Surrounded by vineyards and millenary forests, it offers magnificent halls and double bedrooms, decorated with original furnishings and evocative prints from the 1800s, when its Vinho Verde was already appreciated since then.
Today from the local grape varieties, including Loureiro, Arinto, Azal, the House produces wonderful wines such as Sezin DOC, Loureiro, Sauvignon Blanc and see award-winning photos Grande Escolha, Reserva,

Jose Paulo Pinto de Mesquita with Casa de Sezim Wines

WHERE TO STAY AND EAT WELL …

Hotel Da Oliveira
In the heart of the city, in the square of the same name.
All rooms are dedicated to historical personalities of the city and are equipped with air conditioning, private bathroom with complimentary toiletries and hairdryer, flat screen cable TV and tablet, minibar and balcony overlooking the beautiful square.
The staff will welcome you with sympathy and professionalism, in the entrance lounge you will find tea and herbal teas available to guests and a library where you can choose a book and relax in the common room. To get to know the surrounding area and the historic center better, the 24-hour reception offers guests car and bicycle rental services.

In addition you can dine in its HOOL restaurant which in its historic hall, in the dehors and in the large terrace offers a varied menu, including traditional Portuguese dishes and international dishes.
At the helm of the kitchen we find Chef Liliana Moura, while the menu sees the advice of the award-winning Chef Vítor Matos.

LET’S MEET THE CHEFS

Liliana Moura

Liliana Moura is a free and imaginative spirit. “Even when I cook at home, she tells me, I love to invent and experiment, I like to use typical products of Portuguese cuisine, such as our Quejo Ilha Sao George, a cheese vaguely reminiscent of Parmesan cheese that flavors a vegetarian dish made with beets, figs, vanilla and balsamic vinegar”

Barbabietola e fichi insaporiti dal Formaggio dell ‘Isola San Giorgio

“Hool offers a cuisine with a Mediterranean influence, explains Liliana, creative and multisensory, using the best fresh and genuine products from the producer to the table, often transforming them but without deleting them, keeping them and enhancing all the flavor. Each ingredient is carefully crafted in different shades of color and textures, creating captivating and appetizing visual compositions. “

“In addition to the ” a la Carta ” menu you will find” Raízes “, a journey through the roots of products, flavors and aromas of a delicate and sensorial cuisine while” Terra Mãe “, an adventure between products and their origins, with a sense of responsibility for their cultures and deep respect for the earth and its essence “

“On the menu, continues Liliana, you will find many vegetables from our territory, such as couve galega, a particular variety of cabbage with a dark green color, typical of Portugal that I love to pair with fried cod in our version of” Bacalhau to La Narcisa “”

HOOL’s version of the traditional “Bacalhau à la Narcisa”

“Sentimento, delicadeza, dedicicação, amor, essência …” This is how Vitor Matos defines his cuisine about him, whom I met for a short interview.

Good morning Vitor, let’s start with the ritual question: which car do you drive?
BMW M2 light gray. I really like his speed of him and his youth
What was an unforgettable trip?
Thailand, for its cultural and gastronomic diversity, I am fascinated by its spices, sweets, sauces, citrus flavors.

A delicious dish of HOOL: scallops, marinhas butter, morcella mushrooms, fennel, prawns, accompanied by a white wine from the Douro Valley

A place in your territory where you often return?
The Azores Islands, for the nature and calm they transmit to me. Every time I’m there, I feel more alive and it makes me forget everything else.

The Azores islands, famous for the homonymous anticyclone that affects the weather of the whole of Europe, are an archipelago in the middle of the Atlantic Ocean, an autonomous region of Portugal. –

The dish that you “will never forget”?
The “Soup of the farmer”, made in large iron pots, cooked by my grandmother. Simple, schetta, incomparable!
Is there a dish that you love to eat only if it is cooked by someone else?
(smiles) Of course, it’s the cooked kid prepared in a traditional black clay pot preparared in a tipical restaurant in Tavera near my hometown, such a welcoming environment, full of memories and a great source of inspiration.

The most convenient way to reach Guimaraes is by train, from Sao Bento station in Porto, about 1 hour journey.

INFO
VISIT GUIMARAES
CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 



Weekend a Ceglie Messapica, Puglia. Città d’arte e terra di gastronomia

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di Cesare Zucca

Oggi vi portiamo alla scoperta di una delle città le cui origini si perdono nella notte dei tempi: Celie Messapica, gioiello pugliese dell’Alto Salento, nella provincia di Brindisi.

Ceglie Messapica

Troverete un vero scrigno di storia, impreziosito da bellezze architettoniche, angoli suggestivi viuzze dagli archi in pietra viva in un susseguirsi di corti e piazzette popolati da un sorprendente numero di ristoranti e osterie, vero paradiso per i buongustai!
Celie si fregia dell’appellativo di “città d’arte e terra di gastronomia” per le tante testimonianze della sua storia millenaria e per la gastronomia locale, apprezzata e riconosciuta in tutta Italia.
Quale meta migliore per un “weekend del bello e del gusto”?

DA VEDERE

Il Castello Ducale e la Torre Normanna
Edificato intorno all’XI secolo, decorato dagli stemmi di famiglie nobili e ricco elementi storici ed artistici come il portale Cinquecentesco.
La Chiesa di San Domenico
In stile barocco del XVI secolo,della scuola del Bernini.

Il Castello

La Chiesa di San Rocco
Datata 1595, notevole esempio architettonico della facciata e delle tre navate del suo suggestivo interno.
Piazza Plebiscito e la “Torre dell’orologio”
Punto d’incontro della gente di Ceglie., chiude il centro storico medievale e apre a quello ottocentesco.

Piazza Plebiscito e la “Torre dell’orologio”

Weekend a Ceglie Messapica, Puglia. Città d’arte e terra di gastronomia

LA CUCINA DI CEGLIE
Estremamente varia, per le influenze che l’Altosalento ha ricevuto nel corso della sua lunga storia: messapi, greci, romani, normanni, arabi, saraceni, francesi e spagnoli si sono succeduti nei secoli. Tantissime provenienze: gli gnummarieddi” (Involtini di interiora di agnello alla brace) sono romani, il ragù è normanno, la cupeta(torrone di mandorle) è di origine araba, mentre dalla Grecia sono giunte le frise (ciambelle di pane raffermo che vengono immerse in acqua, e poi condite con olio, sale, oregano e gli irresistibili pummidori di pennula, pomodorini locali conservati in grappoli).

I “gnumareddi”

Le ricette sono tramandate di generazione in generazione, I piatti locali sono caserecci e genuini, profondamente legati ai prodotti della terra che offre legumi, verdure, ortaggi, frutta e il celebrato olio extravergine di oliva “collina di Brindisi” utilizzato per condire piatti tradizionali come purè di fave, tipico alimento dei contadini, cotto in pignata, recipiente di terracotta a forma di brocca.

Ogni mattina, come una volta, dai forni a legna in pietra esce la fragrante piddica tipica focaccia del mattino, con podorini e olive nere, mentre il gelato cegliese è rinomato.

Appena sfornate: le irresistibili focacce del Forno Gigliola

Piatto tipico per eccellenza è la pasta fatta in casa. Primeggiano le celebri orecchiette stacchiodde e i maccheroncini strascinati, serviti con sugo di pomodoro, di carne o con le tradizionali cime di rape e acciughe.

La mia scoperta, in un vicoletto nascosto, ecco gli “strascinati” al pomodoro e cacioricotta, serviti nel suggestivo “M’Ami?” Lo chef è Piotr, di origine polacca, innamorato di Ceglie.

Le festività natalizie (appena passate, ma ricordiamolo lo stesso) vedono in tavola le pettole, palline fritte di farina e patate lesse, le “attorcigliate” friselle condite con miele, zucchero o vino cotto, mentre il biscotto cegliese, un pasticcino a base di mandorle tostate.

Il “biscotto cegliese”, eccellenza locale

Panino superstar !
Gaetano, soprannominato “Re del Panino Cegliese” nella sua “Caocolleria” offre prodotti tipici della zona e, se insistete un po’, vi prepara “dal vivo” una delle specialità del luogo: il “panino Cegliese” farcito (rigorosamente in questa sequenza) da ventresca di tonno, capperi, soffice mortadella e provolone.

Gaetano e il suo famoso “Panino Cegliese”

FORMAGGI DA OSCAR!
La Masseria Fragnite, la cui storia nasce nel 1700 , fino all’arrivo del Duca del duca di Ceglie che 1832 iniziò un processo di ristrutturazione e riorganizzazione produttiva, trasformandola in magazzini per la conservazione delle merci e in cortile per gli animali a cui verranno aggiunte le casedde e i tipici trulli per ospitare i braccianti e le loro famiglie.

L’antica Masseria Fragnite

Fra i formaggi spiccano le ricotte asckuante, piccanti ma nel contempo delicate, il cacioricotta, un formaggio tenero e gustoso e il saporitissimo caciocavallo.

ICaciocavallo in lavorazione

Perchè “caciocavallo”?  Secondo alcuni il nome deriva dalla modalità di conservazione, dove, ancora fresco, viene appeso a cavallo su una trave. Secondo altri, invece, il termine ci riporta dall’usanza di portare al mercato le forme, a coppia, a dorso di un cavallo.

Tre eccellenze casearie della Masseria Fragnite

IL GUSTO  IN TAVOLA!
Frisedde
Classici prodotti da forno: taralli con semi di finocchio selvatico.
Cartiddate
Simili a friselle affusolate sono condite con miele, zucchero o vino cotto (concentrato di mosto ottenuto mediante cottura).
Pane casareccio
La cottura avviene nei forni a legna in pietra. I panetti di colore bruno possono conservarsi anche per una settimana mantenendo la fragranza originale.

Piddichedda
Grande tarallo pasquale ricoperto di zucchero fuso (tipico di Ceglie)
Rosoli
Liquori prodotti in casa in maniera semplice e antica, particolare il rosolio di corbezzolo.

Shopping: souvenir di Ceglie, i festosi oggetti luminosi, i “pumi” portafortuna  in ceramica,   simbolo di prosperità e i delicati ricami di Punto Antico

CELIE PARADISO “GOURMET”: I locali che abbiamo selezionato per voi.
Arrosteria Bogno Antico
Capatosta

Braceria dei Santi , Capotosta

Osteria L’Arco Antico
Trattoria L’acquolina
Eno Cocus – Acini e Carbone

L ‘Acquolina, L’ Antico Arco, Eno Cocus

DOVE DORMIRE
Nel centro di Ceglie Messapica
B&B Sant’Anna
Un bed & breakfast e due monolocali dal fascino delle tradizionali case in pietra dell’800, nel pieno centro storico affacciato su un gardino privato,
Sassi bianchi alle pareti, archi, caminetti e alti soffitti
Le volte in pietra sono impreziosite dalle antiche nicchie naturali e cornici di un arredamento ricercato d’epoca, Soluzione ideale per un soggiorno che sappia di storia e confort, dal letto queen size , alla nuovissima doccia nella grotta, mentre qua e la oggetti che ricordano memorie di famiglia, come la macchina da cucire della nonna

Sotto il palazzo c’era l’antica cisterna pubblica alla quale la gente del quartiere poteva attingere l’acqua da una finestra esterna, oggi quelle nicchie sono degli armadi speciali. La prima colazione con biscotti, crostate, pane e dolci fatti in casa portata in terrazza dalla deliziosa Pamela Filomeno che gestisce e cura queste strutture. con passione e amore. Gli alloggi sono climatizzati e dotati di TV LCD e bagno privato.
Per chi cerca “qualità-prezzo”, questi alloggi si adattano perfettamente-.

B&B Sant’Anna

In una meravigliosa masseria
Masseria Camarda
Nata alla fine del 1800 come centro agricolo, si era poi specializzata nella produzione di olio, grano, ortaggi, legumi e le sue ampie stalle ospitavano capre, pecore e mucche.

Masseria Camarda

La Ferrari e la Puglia, le passioni di Cesare Fiorio.
Nella Masseria incontro Cesare Fiorio, grande campione automobilistico con la Lancia nei rally e in F1 con la Ferrari e le altre squadre, nonchè conquistatore dell’oceano Atlantico con nave Destriero. Oggi Fiorio vive a Celie, in Puglia, una terra che amava a tal punto da volerla far conoscere a tutti.

Cesare Fiorio nella sua Masseria

“Dai motori da corsa sono passato al trattore agricolo, racconta Fiorio, in cerca di una dimensione quasi ormai perduta, senza lo stress degli affanni quotidiani dove si gode la tranquillità degli antichi rapporti personali, del cibo sano e genuino e delle magiche atmosfere che queste terre sanno ancora creare.”
“Un luogo, mi spiega Fiorio, che rappresenta una scelta di vita e  il piacere di condividerne la tranquillità, i profumi e i colori della campagna salentina”
La masseria offre eleganti alloggi all’interno dei caratteristici trulli e ricavati in antiche stalle in pietra con le tradizionali volte a botte. La piscine è posizionata in mezzo ad un frutteto dove, oltre alla vigna, sono presenti alberi di ciliege, melograni, albicocche, pere, cachi, fichi verdi e neri, fichi d’india, mandorli, nocciole.

Non poteva mancare l’automobilismo: nella grande grande sala in pietra spicca la carrozzeria della Ferrari F1 di Mansell, vincitrice del GP del Brasile, mentre Alessandro e Maria Paola Fiorio sono gli ideatori della Fiorio Cup. Con otto piloti che si sfidano su un percorso realizzato all’interno del comprensorio della proprietà.Tutt’intorno, Intorno si estende una vasta la campagna dove viene prodotto l’olio extra vergine di oliva di qualità superiore al vino primitivo, grano tipo “senatore Cappelli”, ingrediente base per la produzione delle tipiche orecchiette pugliesi, ortaggi, foraggio, frutta , noci, mandorle, nocciole, capperi, ceci, lupini .

La piscina

In vendita presso la Masseria, potrete trovare passate di pomodoro, marmellate, i famosi fichi “maritati”, prodotti che vengono offerti agli ospiti nelle ricche colazioni del mattino preparate dalle mani esperte di Sara Senofonte.

La succulenta prima colazione

Che buffet! Tutto fatto in casa: torte, crostate alla frutta, focaccia biscotti e gli immancabili taralli, chiamati anche scaldatelli, vero simbolo della cucina pugliese e “prinicipi ” della tavola
SUA MAESTA’ IL TARALLO
Tradizionali oppure aromatizzati con semi di finocchio, peperoncino, olive o pomodori secchi. Ottimi ottimi per uno snack, un aperitivo o con buon bicchiere di vino rosso.
Piccoli, furbetti e tentatori, dolci o salati, uno tira l’altro !

Che languorino, vero?
E visto che i veri taralli sono quelli fatti in casa, allora come farli a casa nostra?
L’importante per ottenere un buon risultato è seguire passo dopo passo quanto suggerito nella ricetta originale dei taralli pugliesi fatti in casa. di cui gentilmente Sara ci regala la ricetta.

Sara e i taralli pugliesia.

TARALLI TRADIZIONALI PUGLIESI.

Ingredienti per circa mezzo chilo
500gr di farina 00 (Sara usa Senatore Cappelli)
160ml di vino bianco secco
160ml di olio rigorosamente extravergine di oliva
! cucchiaio da minestra di sale fino
Preparazione
Mischiare tutti gli ingredienti in una terrina
Lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Prendere un pezzo di pasta e formare dei filoncini lunghi 5 cm e spessi come il dito indice, unire le estremità  formando  degli anelli,
Disporre i taralli su una teglia e infornare a 180 gradi per 20 minuti.
Sfornateli, lasciateli raffreddare un po’ e… gustateveli!

La Masseria Camarda ha pensato di offrire ai suoi ospiti la cucina del territorio, vista, vissuta e rinterpretata dal valido Chef Maurizio, native di Torino con una estesa permanenza a nella cucina del suo ristorante a Cervinia per poi approdare a Ceglie, dove ogni sera prepara deliziose cene, esclusivamente per gli ospiti della Masseria.
L’ ho incontrato per una breve intervista

Chef Maurizio, al timone del ristorante della Masseria Camarda, riservato solo agli ospiti

Buongiorno Maurizio, dopo 25 anni a Cervinia, sei approdato a Ceglie? Perché?
Forse ne avevo abbastanza del bianco, Tutta quelle neve…
Qui ho trovato una natura variopinta, meravigliosi tramonti, l’azzurro del mare  e il calore dei Fiorio, La mia vita si è colorata.
Cos’hai “importato” della cucina piemontese nel tuo menu pugliese?
Mi sono lasciato ispirare dagli ingredienti della classica bagnacauda che ho trasformato in un sugo cremoso per condire la tipica pasta “appesa” di Ceglie.

Un piatto di Maurizio:l a tipica “pasta appesa” con verdure

Gli ingredienti locali che sono entrati nella tua mentalità gastronomica torinese?
Le verdure del territorio, specialmente quelle che coltiviamo qui in Masseria.
Le ho conosciute, sperimentate apprezzate, e ora sono ai primi posti della mia cucina.
Invece i fanalini di coda…
(ride) Molto di coda, visto che non li uso mai: rafano e wasabi. Non li troverai mai nei miei paitti e nemmeno nel mio frigorifero di casa.

L’olio Cesare Fiorio accompagna le verdure dell’orto in Masseria

C’è un piatto che vorresti mettere in menu, ma…?
Eccome: gli gnocchi di patate come li faceva mio papà Bruno. Ho cercato di imitarli, ma non so come o perché, non mi sono mai venuti come i suoi…Squisiti e, devo ammettere, inimitabili!
La cena qui è riservata agli ospiti?
Esatto. Non c’è un menu scritto, tutto a voce, naturalmente tenendo conto di eventuali allergie o intolleranze. Alla base della Masseria, c’è la comunicazione con i nostri ospiti, anche nel proporre e nell’ordinare un piatto. Ah, dimenticavo qui non indichiamo i prezzi. Il prezzo lo fa l’ospite quando ha finito di mangiare, libero di valutare quale sia il prezzo giusto.

COME ARRIVARE A CELIE
Celia Messapica dista circa 40 kilometri da Brindisi. E’ facilemente raggiungibile in auto (propria o noleggiata) o in bus (circa un’ ora e mezza) oppure, come ho fatto io, contattare una guiida locale  che oltre al trasporto, provvederà a farvi conoscere la città e i dintorni. Io mi sono affidato Michael’s Tours pilotato dall’ esperto e super dinamico Michele Miccoli, nativo di Ceglie, che mi ha raccontato storie, anneddoti e segreti della città, facendomela scoprire come solo una persona del posto può fare.

Michele Miccoli

Grazie Michele! e grazie a Antonella Millarte, gentilissima

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Weekend in Ceglie Messapica, Puglia. City of art and land of gastronomy

by Cesare Zucca

Today we take you to the discovery of one of the cities whose origins are lost in the mists of time: Celie Messapica, an Apulian jewel of the Upper Salento, in the province of Brindisi.

Ceglie Messapica

You will find a real treasure chest of history, embellished with architectural beauties, suggestive corners, alleys with stone arches in a succession of courtyards and small squares populated by a surprising number of restaurants and inns, a true paradise for gourmets!
Celie boasts the title of “city of art and land of gastronomy” for the many testimonies of its millenary history and for the local gastronomy, appreciated and recognized throughout Italy.
What better destination for a “weekend of beauty and taste”?

TO BE SEEN
The Ducal Castle and the Norman Tower
Built around the 11th century, decorated with the coats of arms of noble families and rich in historical and artistic elements such as the 16th century portal.
The Church of San Domenico
In the Baroque style of the sixteenth century, from the school of Bernini.

Il Castello

The Church of San Rocco
Dated 1595, a remarkable architectural example of the façade and the three naves of its suggestive interior.
Piazza Plebiscito and the “Clock Tower”
Meeting point of the people of Ceglie., it closes the medieval historic center and opens to the nineteenth-century one.

Piazza Plebiscito e la “Torre dell’orologio”

Piazza Plebiscito and the “Clock Tower”

THE KITCHEN OF CEGLIE
Extremely varied, due to the influences that Altosalento has received during its long history: Messapians, Greeks, Romans, Normans, Arabs, Saracens, French and Spanish have followed one another over the centuries. Many origins: the gnummarieddi” (grilled lamb entrails rolls) are Roman, the ragù is Norman, the cupeta (almond nougat) is of Arab origin, while the frize (stale bread donuts that are dipped in water, and then seasoned with oil, salt, oregano and the irresistible pummidori di pennula, local cherry tomatoes preserved in bunches).

I “gnumareddi”

 

The “gnumareddi”

The recipes are handed down from generation to generation, the local dishes are homemade and genuine, deeply linked to the products of the land which offers legumes, greens, vegetables, fruit and the celebrated extra virgin olive oil “collina di Brindisi” used to flavor traditional dishes such as broad bean purée, a typical peasant food, cooked in a pignata, an earthenware jug-shaped container. Every morning, as in the past, the fragrant piddish typical morning focaccia comes out of the wood-burning stone ovens, with podorini and black olives, while the Cegliese ice cream conquered the podium of the International Ice Cream Trophy in Rimini.

Appena sfornate: le irresistibili focacce del Forno Gigliola

Freshly taken out of the oven: the irresistible focaccias from Forno Gigliola

The typical dish par excellence is homemade pasta,
The famous orecchiette stacchiodde and maccheroncini strascinati stand out, served with tomato sauce, meat sauce or with the traditional turnip greens and anchovies.

My discovery, in a hidden alley, here are the “strascinati” with tomato and cacioricotta, served in the suggestive “M’Ami?” The chef is Piotr, of Polish origin, in love with Ceglie.

Gli “strascinati” al pomodoro e cacioricotta, serviti al suggestivo Ristornate “M’Ami?” Lo chef è Piotr, di origine polacca, innamorato di Ceglie.

The Christmas festivities see on the table thepettole, fried balls of flour and boiled potatoes, the “twisted” friselle seasoned with honey, sugar or cooked wine, while the cegliese biscuit, a pastry made with toasted almonds

Il “biscotto cegliese”, eccellenza locale

The “Cegliese biscuit”, local excellence

Superstar Sandwich!
Gaetano, nicknamed “King of the Cegliese sandwich” in his “Caocolleria” offers typical products of the area and, if you insist a little, he prepares “live” one of the local specialties: the stuffed “Cegliese sandwich” (strictly in this sequence ) from tuna ventresca, capers, soft mortadella and provolone cheese.

Gaetano e il suo famoso “Panino Cegliese”

Gaetano and his famous “Panino Cegliese”

TOP CHEESES
Masseria Fragnite, whose history dates back to the 1700s, until the arrival of the Duke of Ceglie who in 1832 began a process of restructuring and reorganization of production, transforming it into warehouses for storing goods and a courtyard for animals to which will be added the casedde and the typical trulli to house the laborers and their families.

L’antica Masseria Fragnite

The ancient Masseria Fragnite

Among the cheeses, the asckuante ricottas stand out, spicy but at the same time delicate, the cacioricotta, a soft and tasty cheese and the very tasty caciocavallo.

Il Caciocavallo

Caciocavallo in progress

Why “caciocavallo”? According to some, the name derives from the method of conservation, where, still fresh, it is hung from a horse on a beam. According to others, however, the term brings us back to the custom of bringing the wheels to the market, in pairs, on the back of a horse.

Tre eccellenze casearie della Masseria Fragnite

Three excellent dairy products from Masseria Fragnite

TASTE ON THE TABLE!

Frisedde
Classic bakery products: taralli with wild fennel seeds.
Cartiddate
Similar to tapered friselle, they are seasoned with honey, sugar or cooked wine (must concentrate obtained by cooking).
Homemade bread
Cooking takes place in wood-burning stone ovens. The brown colored loaves can be kept for up to a week maintaining the original fragrance.
Piddichedda
Large Easter tarallo covered with melted sugar (typical of Ceglie)
Rosoli
Liqueurs produced at home in a simple and ancient way, in particular the strawberry tree liqueur.

Shopping: souvenirs from Ceglie, the festive luminous objects, the ceramic “pumi” lucky charms, a symbol of prosperity and the delicate Punto Antico embroideries

CELIE PARADISO “GOURMET”: The places we have selected for you.
Roast shop Bogno Antico
Capatosta

Braceria dei Santi, Capotosta

Osteria L’Arco Antico
The watering restaurant
Eno Cocus – Grapes and Coal

L’Acquolina, L’ Antico Arco, Eno Cocus

Due suggestivi ristoranti di Ceglie: Braceria dei Santi e Capotosta

L’Acquolina in bocca, L’Antico Arco, Eno Cocus

WHERE TO SLEEP
In the center of Ceglie Messapica
B&B Sant’Anna
A bed & breakfast and two studio apartments with the charm of traditional 19th century stone houses, in the historic center overlooking a private garden,
White stones on the walls, arches, fireplaces and high ceilings
The stone vaults are embellished by the ancient natural niches and frames of refined period furnishings, the ideal solution for a stay that smacks of history and comfort, from the queen size bed to the brand new shower in the cave, while here and there objects reminiscent family memories, like grandma’s sewing machine

Under the building there was the ancient public cistern to which the people of the neighborhood could draw water from an external window, today those niches are special cabinets. The breakfast with biscuits, pies, bread and homemade desserts brought to the terrace by the delightful Pamela Filomeno who manages and takes care of these structures. with passion and love. Accommodation is air conditioned and comes with an LCD TV and private bathroom.
For those looking for “quality-price”, these lodgings fit perfectly.

B&B Sant’Anna

B&B Sant’Anna

In a wonderful farmhouse
Masseria Camarda
Founded at the end of the 1800s as an agricultural center, it then specialized in the production of oil, wheat, vegetables, legumes and its large stables housed goats, sheep and cows.

Masseria Camarda

Masseria Camarda

Ferrari and Puglia, the passions of Cesare Fiorio.
In the Masseria I meet Cesare Fiorio, great automotive champion with Lancia in rallies and in F1 with Ferrari and other teams, as well as conqueror of the Atlantic Ocean with ship Destriero. Today Fiorio lives in Celie, in Puglia, a land that he loved so much that he wanted to make it known to everyone.

Cesare Fiorio nella sua Masseria

Cesare Fiorio in his Masseria

“I switched from racing engines to the agricultural tractor, says Fiorio, in search of an almost lost dimension, without the stress of daily worries where one can enjoy the tranquility of ancient personal relationships, healthy and genuine food and the magical atmospheres that these earths still know how to create.”
“A place, Fiorio explains to me, which represents a lifestyle choice and the pleasure of sharing its tranquillity, the scents and colors of the Salento countryside”
The farm offers elegant accommodation inside the characteristic trulli and housed in ancient stone stables with traditional barrel vaults. The swimming pool is positioned in the middle of an orchard where, in addition to the vineyard, there are cherry, pomegranate, apricot, pear, persimmon, green and black fig trees, prickly pear, almond and hazelnut trees.

Motor racing could not be missing: in the large stone hall the bodywork of Mansell’s Ferrari F1 stands out, winner of the Brazilian GP, ​​while Alessandro and Maria Paola Fiorio are the creators of the Fiorio Cup, this year in its second edition. With eight riders who challenge each other on a course created within the property’s area.
All around, there is a vast countryside where extra virgin olive oil of superior quality is produced, primitive wine, “senator” type wheat Cappelli”, basic ingredient for the production of the typical Apulian orecchiette, vegetables, forage, fruit, walnuts, almonds, hazelnuts, capers, chickpeas, lupins.

La piscina

The pool

On sale at the Masseria, you can find tomato puree, jams, the famous “married” figs, products that are offered to guests in the rich morning breakfasts prepared by the expert hands of Sara Senofonte.

La succulenta prima colazione

The succulent breakfast

What a buffet! All homemade: cakes, fruit tarts, focaccia biscuits and the ever-present taralli, also called Scaldatelli, a true symbol of Apulian cuisine and “principles” of the table
HIS MAJESTY THE TARALLO

HIS MAJESTY THE TARALLO
Traditional or flavored with fennel seeds, chilli pepper, olives or dried tomatoes. Excellent excellent for a snack, an aperitif or with a good glass of red wine.
Small, cunning and tempting, sweet or savoury, one leads to another!

How peckish, right?
And since the real taralli are homemade, how can we make them at home?
The important thing to obtain a good result is to follow step by step what is suggested in the original recipe of homemade Apulian taralli. of which Sara kindly gives us the recipe.

Sara e i taralli pugliesi

Sara and the Apulian taralli.

 

TRADITIONAL APULIA TARALLI.

Ingredients for about half a kilo
500gr of flour 00 (Sara uses Senatore Cappelli)
160ml of dry white wine
160ml of rigorously extra virgin olive oil
! soup spoon of fine salt
Preparation
Mix all ingredients in a bowl
Work with your hands until you get a smooth and homogeneous dough.
Take a piece of dough and form loaves 5 cm long and as thick as your index finger, join the ends forming rings,
Arrange the taralli on a baking tray and bake at 180 degrees for 20 minutes.
Take them out of the oven, let them cool a bit and… enjoy them!

Masseria Camarda has decided to offer its guests local cuisine, seen, experienced and re-interpreted by the talented Chef Maurizio, natives of Turin with an extended stay in the kitchen of his restaurant in Cervinia and then arriving in Ceglie, where every evening he prepares delicious dinners, exclusively for guests of the Masseria.
I met him for a short interview

Chef Maurizio, al timone del ristorante della Masseria Camarda, riservato solo agli ospiti

Chef Maurizio, at the helm of the Masseria Camarda restaurant, reserved only for guests

Hello Maurizio, after 25 years in Cervinia, have you landed in Ceglie, Why?
Maybe I’ve had enough of white, All that snow…
Here I found colorful nature, wonderful sunsets, the blue of the sea and the warmth of the Fiorios. My life has become colourful.
What have you “imported” from Piedmontese cuisine into your Apulian menu?
I let myself be inspired by the ingredients of the classic bagnacauda which I transformed into a creamy sauce to flavor the typical “hanging” pasta of Ceglie.

Un piatto di Maurizio:l a tipica “pasta appesa” pugliese, con verdure

A dish from Maurizio: the typical “pasta hung” with vegetables

The local ingredients that have entered your Turin gastronomic mentality?
Local vegetables, especially those we grow here in the Masseria.
I got to know them, tried them, appreciated them, and now they are at the top of my kitchen. (laughs) I never use them: horseradish and wasabi. You will never find them in my paitti or even in my fridge at home.

L’olio Cesare Fiorio accompagna le verdure dell’orto in Masseria

Cesare Fiorio oil accompanies the vegetables from the Masseria’s garden

Is there a dish you would like to put on the menu, but…?
And how: potato gnocchi as my father Bruno used to make them. I tried to imitate them, but I don’t know how or why, they never came to me like his… Exquisite and, I must admit, inimitable!
Is dinner here for guests only?
Exactly. There is no written menu, everything spoken, naturally taking into account any allergies or intolerances. At the basis of the Masseria, there is communication with our guests, even in proposing and ordering a dish. Ah, I forgot here we do not indicate the prices. The price is set by the guest when he has finished eating, free to evaluate what the right price is.

HOW TO GET TO CELIE
Celia Messapica is about 40 kilometers from Brindisi. It is easily reachable by car (own or rented) or by bus (about an hour and a half) or, as I did, contact a local guide who, in addition to transport, will introduce you to the city and its surroundings. I entrusted Michael’s Tours piloted by the expert and super dynamic Michele Miccoli, a native of Ceglie, who told me stories, anecdotes and secrets of the city, making me discover it as only a local person can.

Michele Miccoli

Thanks Michael! and thanks to Antonella Millarte, very kind Head of the Puglia Promozione Press Office who suggested and made me discover this wonderful Apulian destination.

 

 




LONDRA: weekend “fashion” assolutamente “alla moda”

Testo e Foto © Cesare Zucca  —

(for Chef Howard interview and recipe in english, check below) —

Londra: per celebrare il recente Fashion Week, la sempre strabiliante capitale inglese ci aspetta per un weekend che soddisferà gli appassionati della moda e tutti coloro che sono alla ricerca di nuove tendenze modaiole e “gourmet” Da sempre la città ospita eccezionali mostre nei suoi spettacolari musei oltre che a un’infinita scelta di ottimi ristoranti dai menu tradizionai o innovativi.

Pronti per un weekend londinese?
Partiamo alla grande tuffandoci nelle meravigliose sale del Victoria & Albert Museum. che fino al 7 Aprile ospita DIVA, una mega esposizione che rende omaggio alle grandi dive dello spettacolo, presentando gli abiti originali indossati sulla scena e nei red carpet. Spiccano i look di personaggi che hanno segnato la storia dello spettacolo: da Maria Callas a Marilyn Monroe, da David Bowie a Kate Bush e tanti tanti altre celebrità del mondo del cinema, del teatro e della musica.
La mostra si apre con le “dive” dell’800 tra cui Sarah Bernard, Adelina Patti, Eleonora Duse, per arrivare a artiste che hanno saputo opporsi ai pregiudizi sociali, come Billie Holliday, Nina Simone ed Ella Fitzgerald fino a icone di oggi come Rihanna, Madonna e Lady Gaga

Bozzetti, accessori, strabilianti look da red carpet, gli spettacolari i costumi disegnati dallo stilista Bob Mackie e sfoggiati da Tina Turner e Cher, una vera passerella “glamour”: dall’ outfit ispirato a Luigi XIV con parrucca e strascico sfoggiato da Elton John in occasione del suo cinquantesimo compleanno., fino alll’abito trasparente di Rihanna tempestato di 216 mila cristalli Swarovski.
Sarete accompagnati da un’audio guida davvero speciale: nessun parlato, solo le musiche che si riferiscono al personaggio che avete davanti, cosi vi basterà girare la testa per ritrovarvi nelle canzoni di Amy Winehouse, Barbara Straisand, Adele e tanti altri in perfetta sincronia con le immagini dei video, tanti momenti magici che potrebbe invitarvi, come è successo a me, a ritornare all’ingresso e godermi questa mostra una seconda volta.

Sempre al V&A Museum scoprirete Fashion Gallery, una vasta collezione di abiti che hanno in qualche modo segnato la storia, da un paio di scarpe dell’antico Egitto risalenti a 3000 anni fa fino alle creazioni di Alexander McQueen, al tailleur della Tatcher a un abito mantua risalente al 1700.

Appassionati di gioielli? Jewel Gallery ospita una collezione di oltre 3000 preziosi che coprono tre millenni di storia, dalla corona di diamanti e zaffiri della regina Vittoria fino all’anello a farfalla gigante di Beyoncé.

Il V&A Museum ha da poco inaugurato la mostra Gabrielle Chanel, Fashion Manifesto, dedicata al lavoro della couturière francese “Coco” Chanel, la grande stilista che rivoluzionò i criteri della moda femminile con uno stile di design che ha aperto la strada a una nuova eleganza e che continua a influenzare il modo in cui le donne si vestono oggi.
Scoprirete uno dei primi capi Chanel sopravvissuti, datato 1916. Ci sono anche i costumi originali per i Ballets Russes di Le Train Bleu nel 1924; gli outfit creati per le dive Lauren Bacall e Marlene Dietrich, i primi esempi degli innovativi pantaloni da sera e dei suoi rivoluzionari tailleur
Il mio video ” Gabrielle Chanel”

Genialità e ribellione
Fino al 11 febbraio 2024 The London Design Museum ospita Rebel, 30 years of London Fashion, una delle mostre più ampie sulla cultura della moda contemporanea mai organizzate nel Regno Unito. Sulla passerella 200 creazioni davvero uniche che portano la firma di Alexander McQueen, Simone Rocha, Gareth Pugh’, Stella McCartney e, ovviamente, della ‘lady del punk’ Vivienne Westwood, in un un tuffo nelle stravanganze “couture” della capitale inglese, dove la moda provoca, denuncia, inventa e sperimenta.

In passerella non mancano gli abiti indossati dalle star, tra cui Harry Styles, Rihanna e Björk, presente con il suo “indimenticabile” abito- cigno sulla passerella degli Oscar.

Moda a Palazzo
Se sarete a Londra prima del 29 Ottobre, farete a tempo a godervi la mostra CROWN TO COUTURE che occupa gli State Apartments e le Piggott Galleries di Kensington Palace.
Potrete ammirare spettacolari capi da gran sera, sontuosi abiti da corte, borse e  gioielli che indagano su parallelismi tra il mondo del tappeto rosso di oggi e la corte reale georgiana del XVIII secolo.

Non perdetevi lo splendido settecentesco mantova giallo considerato per i quasi tre metri, l’abito da corte più ampio sopravvissuto in Gran Bretagna, Tante delizie da red carpet, dall’abito indossato da Audry Hepburn agli Oscar agli imprevedibili outfit di Billy Porter, al look “spirituale” di Beyoncé per i Grammy Awards, all’abito-lampadario di Moschino indossato da Katy Perry.

Moda trendy? Brick Lane !
Brick Lane, East London: un tempo era un quartiere povero e malfrequentato, oggi  è  la destinazione perfetta per uno shopping divertente, grazie a artisti di strada, stilisti giovani e negozi vintage.
Date un’occhiata a Barry Laden che offre visibilità a 70 giovani stilisti e alle loro creazioni, originali a prezzi accessibili, mentre Hunky Dory, paradiso del vintage, offre abiti e accessori ordinati per colore, oltre agli scaffali ‘golden oldies’ dedicati alla moda maschile

Tanta “couture” e le top model?
E’ da poco sbarcato nel teatrino della Chocolate Factory il nuovo musical “Close Up”che racconta la storia dI Twiggy, famosa modella degli anni 60, quintessenza del canone di bellezza di quei tempi e paladina delle rivoluzionaria minigonna e degli  abiti a trapezio, abbinati alle scarpe con suola bassa.
Fame?
Nel cuore della super trendy Chelsea, a due passi dall modaiola Kings Road, ho scoperto un ristorante che sposa tradizione, innovazione e creatività con piglio semplice e sicuroE’ Elystan Street, al cui timone troviamo Phil Howard, e sta anche per aprire il suo secondo ristorante dal menu italiano, il  Pasta Bar Notto, in Covent Garden.
Ho incontrato Phil nel suo ristorante Elystan Street

Phil co-owns Elystan Street and Kitchen W8 with Rebecca Mascarenhas. He’s about to open his second Notto in Covent Garden with another business partner, Julian Dyer.

Ciao Phil, il tuo primo ricordo in cucina ?
Il profumo un po’ abbrustolito del pesce di lago che avevo appena pescato e che veniva cucinato dai miei nella loro fattoria. Era una cucina semplice, piatti basilari, sempre tutto freschissimo.
Molto pesce nel tuo menu?
Amo i piatti di pesce, l’Inghilterra è circondati dai mari, penso che qui si trovi un pesce tra i migliori del mondo e ti assicuro, ho girato (e gustato) tanto, sono appena tornato da Tokyo e Kyoto e amo viaggiare in Africa.
Cucini a casa?
Si, piatti semplici: pesce, carne e poi mia moglie Jennie è una cuoca fantastica. Mi piace anche curiosare in altri ristoranti, anche se tendenzialmente torno sempre dai miei preferiti.
Per esempio?
Riva,
un ristorante italiano in Church Rd, in attività da molti anni. Li trovo la miglior cotoletta alla milanese.
Appassionato della cucina italiana?
Il mio è un lavoro in cui la parola chiave è “piacere” . Penso che la cucina italiana ne sia la portavoce. Cucino da 35 anni e nel mio menu è sempre apparso un piatto di pasta, spesso abbinato a eccellenze territoriali, come i miei ravioli di capesanta Orkney, un tipo di crostaceo che viene raccolto a mano nelle acque incontaminate delle Isole Orcadi in Scozia.
Uno dei tuoi piatti preferiti?
Hummus di anacardi, un piatto che si è evoluto nel corso degli anni.
Ci regali la ricetta?
Eccola!
Hummus di anacardi con verdure arrostite, salsa leggera al curry, latte di noci e limeper 4 persone
ingredienti
Per l’hummus
50 g di anacardi
125 g di ceci
1 cucchiaio colmo di Tahina
1 cucchiaio di succo di limone (ca. 1/3 di limone)
75 ml di liquore base (vedi sotto) oppure acqua di cottura dei ceci
20 ml di olio vegetale
½ cucchiaino di sale
Pepe nero appena macinato
Per il liquore base (facoltativo)
75 g (circa ½ cipolla), a fette
25 g di zucchero di canna
½ cucchiaino di pepe nero in grani
½ cucchiaino di semi di coriandolo
1 rametto di timo
1 rametto di dragoncello
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di sale
50 ml di aceto di vino bianco
250 ml di acqua
1 striscia di scorza d’arancia
1 striscia di scorza di limone
Per il latte di noci
50 g di anacardi
60 ml di acqua fredda
Un pizzico di sale
Un pizzico di zucchero
Per il condimento
2 scalogni, tritati finemente
1 spicchio d’aglio, tritato
1 cucchiaino di curry delicato in polvere
200 ml di succo di mela
50 ml di olio extravergine
50 ml di olio vegetale
Sale e pepe nero appena macinato
Per le verdure arrostite
50 ml di olio d’oliva leggero
4 cimette di cavolfiore
¼ di sedano rapa, sbucciato e tagliato a pezzetti
8 carotine, sbucciate
1 cipolla rossa media, tagliata in 8 spicchi
8 cipollotti, mondati e tagliati a metà nel senso della lunghezza
Per servire
1 lime, scorza
1 cucchiaio di semi di melograno
Preparazione
Per il latte di noci, mettere a bagno gli anacardi in una grande ciotola piena d’acqua durante la notte. Scolare gli anacardi la mattina successiva e metterli in un frullatore potente con circa 60ml di acqua fresca. Blitz accurato fino a che liscio… ci vorrà del tempo. Stai cercando una consistenza doppiamente cremosa, quindi aggiungi un po’ più di acqua se necessario. Condire con un pizzico di zucchero e sale. Passare al setaccio fine.
Per i ceci, metteteli in una ciotola e copriteli con acqua. Lasciare durante la notte o fino a 10 ore. I ceci si gonfieranno, quindi assicuratevi di usare molta acqua. Se non avete tempo, mettete i ceci secchi in un pentolino con acqua, fateli bollire per un minuto e poi spegnete e lasciate in ammollo per un’ora. Quando siete pronti per cucinarli, metteteli in una pentola capiente, coprite con acqua e portate a ebollizione, quindi abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un’ora. Controllate regolarmente i ceci a partire dai 40 minuti circa per vedere se sono teneri, se lo sono scolateli e conservate l’acqua di cottura per dopo.
Per il liquore base, mettere tutti gli ingredienti in una pentola capiente, portare ad ebollizione, far cuocere a fuoco lento per 15 minuti e lasciar raffreddare. Scolare conservando solo il liquore.
Per l’hummus preriscaldare il forno a 180°C (normale) | 160°C (ventilatore) | contrassegno del gas 4. Mettere gli anacardi su una teglia e arrostirli per 10-15 minuti, facendo attenzione a non bruciarli. Una volta dorati, lasciarli raffreddare e poi metterli in un robot da cucina, insieme ai ceci, alla tahina, all’aglio, al succo di limone, all’acqua di cottura dei ceci o al liquore base, al sale e al pepe e frullare aggiungendo poco a poco l’olio. Stai cercando un hummus ricco e strutturato. Controllare il condimento e aggiustare se necessario.
Per il condimento tritare finemente lo scalogno. Metti una pentola dal fondo medio pesante sul fuoco medio e lascia che raggiunga la temperatura. Aggiungere l’olio vegetale, lo scalogno e un generoso pizzico di sale. Mescolare e sudare per alcuni minuti o finché non diventa traslucido. Aggiungere l’aglio e il curry in polvere e cuocere per altri 2 minuti. Aggiungere il succo di mela, portare ad ebollizione e far ridurre fino a quando rimangono 2 cucchiai. Togliere dal fuoco, mettere da parte a raffreddare e aggiungere l’olio d’oliva. Controlla il condimento.
Per le verdure arrostite, preriscaldare il forno a 180°C (normale) | 160°C (ventilatore) | livello del gas 4. Mescolare il cavolfiore, il sedano rapa, le carotine e la cipolla rossa in tutto tranne 1 cucchiaio di olio d’oliva leggero. Stagione. Disporre su una teglia e arrostire in forno per 20 minuti o fino a quando saranno dorati e teneri. Condire i cipollotti con l’olio rimanente e farli annerire su una griglia, una piastra o una padella calda. Togliere dal fuoco e condire.
Per servire, spalmare un cucchiaio abbondante di hummus sulla base di ciascuno dei 4 piatti. Disporre con cura le verdure arrostite sull’hummus e ricoprirle generosamente con la salsa al curry. Versare sopra una piccola quantità di latte di noci e guarnire con i semi di melograno e la scorza di lime appena grattugiata.

INFO
https://www.elystanstreet.com/
https://www.nottopastabar.com/

Vi aspetto Martedi prossimo, 31 Ottobre, per la seconda parte del nostro weekend a Londra, tutta dedicata ai musical del West End … e non solo!

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

For the interview and Chef’s recipe in english
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In the heart of super trendy Chelsea, a stone’s throw from the fashionable Kings Road, I discovered a restaurant that marries tradition, innovation and creativity with a simple and confident attitude. It is Elystan Street, at the helm of which we find Phil Howard, who is also about to open in Covent Garden his second restaurant with an Italian menu, the Pasta Bar Notto, featuring italian inspired dishes such as burrata with black cabbage and anchovy, garlic & orange dressing, veal with tuna sauce, gnocchetti with smashed sausage, white wine, fennel & chilli, pumpkin & chestnut ravioli with pine nuts, brown butter, sage & parmesan, just to name few. Phil’s prerogative is using 100% classic flavors, which doesn’t mean not being creative, but invites freshness, therefore tradition without being too heavy.
I met Phil at Elystan Street

Phil co-owns Elystan Street and Kitchen W8 with Rebecca Mascarenhas. He’s about to open his second Notto in Covent Garden with another business partner, Julian Dyer.

Hi Phil, your first memory in the kitchen?
The slightly toasted scent of the lake fish that I had just caught and which was cooked by my parents on their farm. It was simple cuisine, basic dishes, everything always very fresh.
Do you enjoy cooking fish?
I love fish dishes, England is surrounded by seas, I think that here you can find some of the best fish in the world and I assure you… I have traveled (and enjoyed) a lot, I have just returned from Tokyo and Kyoto and I love traveling in Africa.

Mine is a job in which pleasure is important, and I think that Italian cuisine is its spokesperson. I have been cooking for 35 years and there has always been a pasta dish on my menu
Do you cook at home?
Yes, simple dishes: fish, meat and then my wife Jennie is a fantastic cook. I also like to browse other restaurants, although I tend to always return to my favourites.
For example?
Riva, an Italian restaurant on Church Rd, in business for many years. I find them to offer the best cotoletta alla milanese.
Passionate about Italian cuisine?
Mine is a job where the key word is “pleasure”. I think Italian cuisine is its spokesperson. I have been cooking for 35 years and a pasta dish has always appeared on my menu, often combined with local excellences, such as my Orkney scallop ravioli, a type of crustacean that is harvested by hand in the pristine waters of the Orkney Islands in Scotland.
One of your favorite dishes?
Cashew hummus, a dish that has evolved over the years.
Can you give us the recipe?
Here you go!

Cashew nut hummus with roasted vegetables, a light curry dressing, nut milk and lime

Serves 4

Ingredients

For the hummus

50g cashews

125g chickpeas

1 heaped tbsp tahini

1 tbsp lemon juice (approx. 1/3 lemon)

75ml base liquor (see below) or chickpea cooking water

20ml vegetable oil

½ tsp salt

Freshly ground black pepper

For the base liquor (optional)

75g (approx. ½ onion), sliced

25g demerara sugar

½ tsp black peppercorns

½ tsp coriander seeds

1 thyme sprig

1 tarragon sprig

1 bay leaf

1 tsp salt

50ml white wine vinegar

250ml water

1 strip orange zest

1 strip lemon zest

For the nut milk

50g cashew nuts

60ml cold water

A pinch of salt

A pinch of sugar

For the dressing

2 shallots, finely chopped

1 garlic clove, minced

1 teaspoon mild curry powder

200ml apple juice

50ml extra virgin oil

50ml vegetable oil

Salt & freshly ground black pepper

For the roasted vegetables

50ml light olive oil

4 cauliflower florets

¼ celeriac, peeled and cut into bite sized pieces

8 baby carrots, peeled

1 medium red onion, cut into 8 wedges

8 spring onions, trimmed and cut in half lengthways

To serve

1 lime, zested

1 tbsp pomegranate seeds

Method

For the nut milk, soak the cashews a large bowl filled with water over night. Drain the cashews the next morning and put into a powerful blender with about 60ml of fresh water. Blitz thorough until smooth… this will take some time. You’re looking for a double cream consistency, so add a little more water if necessary. Season with a pinch of sugar and salt. Pass through a fine sieve.

For the chickpeas, put them into a bowl and cover with water. Leave overnight or for up to 10 hours. The chickpeas will swell, so ensure that you use plenty of water. If you don’t have time to do this, tip the dried chickpeas into a saucepan of water, boil for a minute and then turn off and leave to soak for an hour. When you’re ready to cook them, put them into a large saucepan, cover with water and bring to the boil and then turn down to simmer for an hour. Check the chickpeas regularly from about 40 minutes onwards to see if they’re tender, if they are, drain them – retain the cooking water for later.

For the base liquor, put all the ingredients into a large saucepan, bring to the boil, reduce to a simmer for 15 minutes and allow to cool. Drain, keeping only the liquor.

For the hummus, preheat the oven to 180°C (normal) | 160°C (fan) | gas mark 4. Put the cashew nuts onto a baking tray and roast for 10 to 15 minutes, being careful not to burn. Once golden, allow them to cool and then put them, the chickpeas, tahini, garlic, lemon juice, chickpea cooking water or base liquor, salt and pepper into a food processor and blend whilst gradually adding the oil. You are looking for a rich, textured hummus. Check the seasoning and adjust if necessary.

For the dressing, chop the shallots finely. Place a medium heavy based saucepan over a medium heat and allow to come to temperature. Add the vegetable oil, shallots and a generous pinch of salt. Stir and sweat for a few minutes or until translucent. Add the garlic and curry powder and cook for a further 2 minutes. Add the apple juice, bring to the boil and reduce until 2 tablespoons remain. Remove from the heat, set aside to cool and add the olive oil. Check the seasoning.

For the roasted vegetables, preheat the oven to 180°C (normal) | 160°C (fan) | gas mark 4. Toss the cauliflower, celeriac, baby carrots and red onion in all but 1 tablespoon of the light olive oil. Season. Place on a baking tray and roast in the oven for 20 minutes or until golden and tender. Dress the spring onions in the remaining oil and blacken on a hot chargrill, griddle or frying pan. Remove from the heat and season.

To serve, smear a large spoon of hummus over the base of each of the 4 plates. Carefully place the roasted vegetables onto the hummus and generously coat with the curry dressing. Drizzle a small quantity of the nut milk over the top and garnish with the pomegranate seeds and freshly grated lime zest.

Appetite…Italian?
At 104 Brick Lane, iNDEGNO, a well-known Bolognese crescentineria, opens its first English space where it is possible to taste a vast range of stuffed crescentine, tortellini and cappellacci,
This gastronomic proposal brings the Bolognese nature of this Made In Italy sector to the United Kingdom, with particular attention to the research and use of the highest quality raw materials, from cured meats and cheeses to the flours used both for crescentine and for the tortellini. There are also vegetarian and vegan options on the menu. You will feel like you are walking under the arcades of Bologna, even if you are just a stone’s throw from the London Tower!
.INFO
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CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 

 

 




ALESSANDRO BORGHESE “IL MIO AUTUNNO 2023″

(At the end of the article you will find the English version “PASTA E PATATE” traditional recipe)

di Cesare Zucca

Autunno 2023 molto intenso per Alessandro Borghese, Chef Superstar.
A Venezia, il suo nuovo “AB-Il Lusso della Semplicitò” ristorante gourmet, caffetteria, bistrot e bar, ha inaugurato l’elegante stagione artistica con sede nella splendida Ca’ Vendramin Calergi, storico palazzo del Cinquecento e unico nel suo genere, con un giardino affacciato su Canal Grande e con un approdo privato che vedrà l’arrivo di tanti vip in visita a Venezia.

In esclusiva su Sky e in streaming su NOW è appena ripartita la nona stagione di ”4 Ristoranti” con le nuove sfide dell’iconico show, diventato un cult TV.
Nel corso dell’avvincente viaggio tra i ristoratori italiani, Borghese salirà a bordo del suo inconfondibile van dai vetri oscurati, pronto a macinare chilometri su chilometri per scoprire le nuove tendenze della cucina nostrana e per decretare i ristoratori migliori.
Ho incontrato Borghese per una piacevole intervista.
Ciao Alessandro, oggi parliamo dell’Autunno, che rapporto hai con questa stagione?
Essendo cuoco, è un rapporto con la materia prima, con la terra, con i profumi di una stagione che cambia i suoi prodotti, dalla zucca ai funghi, dalle castagne ai tartufi, alla prima cacciagione. L’autunno è una stagione transitoria, quasi un inaspettato addio all’estate e preludio all’inverno. Per me è un po’ l’inizio di un nuovo anno di impegni e per la mia brigata il riavvio dell’attività lavorativa.
I tuoi prossimi impegni autunnali?
Tanta Venezia, dove ho aperto il mio secondo ristorante “AB Il Lusso della Semplicità”. Venezia è sinonimo di grande internazionalità, di fermento artistico e di prestigiosi eventi, tra cui la Mostra del Cinema che mi vede impegnato in molte cene di gala. In autunno inizierò a registrare la decima edizione di “4 ristoranti” mentre dal 3 Settembre verrà trasmessa la nuova nona edizione.
Dove ci porterai?
Ci saranno molte sorprese, ti posso dire che faremo la prima tappa a Bassano del Grappa, poi Tropea, Ascoli, toccheremo l’ Irpinia e l’Umbria e prossimamente sbarcheremo anche in molte città estere.

Alessandro Borghese nella nuova stagione di “4 Ristoranti” , qui alla scoperta dei migliori ristoratori di Ascoli

Arriva un tuo amico americano e tu, miracolosamente, hai un weekend libero.
Dove lo porti?
Senz’altro a Venezia… quale americano non amerebbe scoprire questa città?
Lo accompagnerei in un grande giro a piedi, lo farei svegliare prestissimo alla mattina per andare al meraviglioso mercato del pesce di Rialto, gli farei assaggiare la cucina locale, i deliziosi cicchetti del mattino e naturalmente anche la cucina lagunare del mio ristorante.
Venezia nel tuo cuore?
Venezia nel cuore, nello spazio e nel piatto. Ho un grande feeling con la città più internazionale d’Italia, storico crocevia di popoli e culture, da sempre speciale e da oggi ancor più tangibile.
Qualche “signature dish” nel tuo menu autunnale?
Dai miei classici Cacio&Pepe e Anatra alla torba a nuovi piatti che omaggiano il territorio come la Gallina in saor con datteri e chips di polenta e la Picanha veneta con cappuccio scottato e salsa passion fruit. Non mancheranno ostriche, pesce crudo e i tradizionali cicchetti veneziani, che ho giocosamente rivisitato .
I tuoi momenti preferiti in autunno?
Tanti, dal meraviglioso rito della vendemmia alla gioia di festeggiare il compleanno di mia moglie Wilma a fine Settembre. Amo i fruscii delle foglie bagnate, i colori degli alberi che si tingono di rosso e di arancio, le sensazioni e le cromie affascinanti.
A proposito di colori, il tuo ristorante milanese ospita alcune opere di Walter Trecchi, tra cui una brulla Torre Velasca, dalle tonalità davvero autunnali…
Si, Walter, un artist ache adoro: è nato nei pressi del lago di Como, un luogo dove l’autunno con le sue nebbie e le sue brume vibra di un fascino speciale, quasi da film noir. C’è anche un velo di tristezza in questa stagione, cullata da una dolce maliconia.

Torrre Velasca, un’opera di Walter Trecchi ospitata nel ristorante di Milano

Arte anche nel tuo ristorante veneziano?
Certamente, dall’8 settembre per i mesi autunnali, i giardini ospiteranno opere dello sculture di Michelangelo Galliani, la cui ricerca e’ focalizzata su due temi fondamentali: l’anatomia del corpo umano e la simbologia, dove Il marmo è l’elemento imprescindibile del lavoro, sul quale l’artista opera manualmente e in modo viscerale, combinandolo in gran parte delle opere con metalli quali piombo, ferro e acciaio.

Una scultiura di Michelangelo Galliani,. e il giardino dI “AB Il lusso della semplicità” a Venezia

Da dove nasce il tuo amore per l’arte?
Beh, a scuola ero un ragazzetto sveglio ma non mi applicavo più di tanto, però nelle arti trovavo la mia pace, la mia ispirazione e mi piaceva tanto colorare e dipingere.
Quindi ottimi voti in storia dell’arte… insufficienza invece dove?
(ride) In matematica, ero proprio una frana…
Sei un grande appassionato di auto, qual è secondo te una macchina ad hoc per l’autunno?
Una vecchia Defender B Land Rover, magari  di uno smunto color verde acqua,  già me la immagino attraversare certi cupi paesaggi autunnali.
Altre passioni?
Vado matto per gli orologi: mi piace scoprirli, smontarli, ripararli collezionarli e poi il io grande amore: la musica e il suo potere evocativo che sa abbracciare un pubblico di qualunque età dai più anziani ai giovanissimi, a cui ho dedicato il mio Kitchen Sound, cooking show online a ritmo di rock .
Un viaggio importante?
Sono appena tornato da New York dove, oltre a cucinare, mi sono prodigato e ho battagliato per promuovere la cucina italiana a patrimonio UNESCO.
La nostra è una cucina conosciuta e rinomata n tutto il mondo , pensa solo alla parola “pasta”, un concetto universale, oltre ai tanti nostri prodotti altrettanto meritevoli

Borghese e la sua celeberrima “Cacio e Pepe”

Cos’hai cucinato?
Una ricetta partenopea tramandami da Zio Tonino: pasta “mischiata” con patate e provola affumicata arrivata dall’ Italia, un piatto della cucina “povera” di un tempo, quando si utilizzavano i rimasugli di tutte le paste avanzate in casa , spesso recuperati in fondo ai sacchi di trasporto.
In tendenza con lo spirito “no waste”, sarà piaciuto agli americani….
Eccome, un successone! Conto di tornare in Usa molto presto.

Volete imitare Chef Borghese?  Ecco una versione “classica” del tradizionale piatto napoletano

Ingredienti x 4

  • Pasta Mista 280 gr
  • Patate 4
  • Provola Affumicata 120 gr
  • Concentrato Di Pomodoro 4 cucchiai
  • Parmigiano 30 gr
  • Pecorino 30 gr
  • Sedano 1 costa
  • Cipolla 1
  • Carota 1
  • Brodo Vegetale 1.5. l
  • Basilico q.b.
  • Olio Extravergine D’oliva q.b.
  • Sale q.b.
    Pepe q,b

Preparazione

Mondare e tagliare una carota, una piccola cipolla e una costa di sedano. Metterli in una padella con un filo d’olio e avviare il soffritto. Aggiungere, poi, il concentrato di pomodoro. Tagliare a cubetti piccoli le patate e le aggiungo al soffritto. Lasciare insaporire e unire il brodo vegetale. Quando bolle, aggiustare di sale e versare la pasta. Nel frattempo tagliare la provola a dadini. Portare a cottura la pasta, e, a fuoco spento, mantecare con il parmigiano, il pecorino e la provola. Servire la pasta e patate con qualche foglia di basilico e, se si preferisce, con altra provola e formaggi grattugiati.

INFO
Alessandro Borghese
skyuno.it/4ristoranti
#Ale4Ristoranti
facebook.com/AlessandroBorgheseOfficialPage
Instagram @BorgheseAle | @SkyItalia

CESARE ZUCCA
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Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

  English version
“I just got bck from New York,
says celebrity chef superstar Alessandro Borghese, where, in addition to cooking, I have worked hard and fought to promote Italian cuisine as a UNESCO heritage site. The italian cuisine is known and renowned throughout the world, just think of the word “pasta”, a universal concept, in addition to many equally deserving products.


“Here a Neapolitan recipe , adds Borghese, handed down to me by Uncle Tonino: “mixed” pasta with potatoes with smoked provola, from Italy. A dish of the “poor” cuisine of the past, when all the pasta leftovers ,often found at the bottom of transport bags were “ricycled”…
In trend with the “no waste” spirit, the Americans probably would have liked it….
Yep, a hit! I plan to return to the US very soon.

Do you want to imitate Chef Borghese? Here is a “classic” version of the traditional Neapolitan dish

Ingredients x 4
Mixed Pasta 280 gr
Potatoes 4
Smoked Provola 120 gr
Tomato Concentrate 4 tbsp
Parmesan 30 gr
Pecorino 30 gr
Celery 1 rib
Onion 1
Carrot 1
Vegetable Broth 1.5. L
Basil to taste
Extra virgin olive oil to taste
Salt to taste.
Pepper as needed

Preparation
Peel and cut a carrot, a small onion and a celery stick. Place them in a pan with a drizzle of oil and start sautéing. Then add the tomato paste. I cut the potatoes into small cubes and add them to the sauce. Leave to flavor and add the vegetable broth. When it boils, add salt and pour in the pasta. In the meantime, cut the provola cheese into cubes. Cook the pasta and, with the heat off, stir in the parmesan, pecorino and provola. Serve the pasta and potatoes with a few basil leaves and, if you prefer, with more provola and grated cheeses.

INFO
Alessandro Borghese
skyuno.it/4restaurants
#Ale4Restaurants
facebook.com/AlessandroBorgheseOfficialPage
Instagram @BorgheseAle | @SkyItalia
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LUGANO: natura, arte, golosità, shopping chic e molto di più…

di Cesare Zucca

For the “alplermagronen” recipe in english, click here

A pochi passi dal confine tra Italia e Svizzera, Lugano vi aspetta per regalarvi un weekend da sogno: arte, panorami mozzafiato, natura accessibile, mille possibilità sportive in un mix perfetto di cultura svizzera e mediterranea insaporito da tante delizie gastronomiche.
Il suo centro storico ricco di edifici in stile lombardo, di palazzi colorati e portici che un tempo erano luogo di commercio dove i pescatori stendevano le loro reti da pesca e gli artigiani esponevano i loro prodotti in vendita.

Lugano è una cittadina tranquilla, perfettamente a misura d’uomo, piacevole da scoprire passeggiando tra le vie del suo centro storico o ammirando incantevoli paesaggi lungo le sponde del lago.
Il suo lungolago offre diverse opportunità: lidi e spiagge artificiali per chi vuole rilassarsi sotto il sole, escursioni in battello e noleggio barche per ammirare Lugano da un’altra prospettiva, e numerose attività e sport acquatici per i più sportivi.

DA VEDERE
Piazza della Riforma
La piazza principale circondata da portici e da edifici in stile neoclassico dai colori pastello, il luogo dove i luganesi si incontrano e dove ci si può sedere a bere un caffè e rilassarsi in una delle storiche caffetterie presenti.

Museo Herman Hesse nella Torre Camuzzi
Poco sopra Lugano, nel piccolo paese di Montagnola, c’è questa casa-museo dedicata al premio Nobel Herman Hesse, scrittore tedesco naturalizzato svizzero. La mostra raccoglie oggetti, dipinti e opere dell’ illustre Artista.

Herman Hesse,

Chiesa di Santa Maria degli Angioli
Piccola chiesa che custodisce il meraviglioso affresco “Passione e Crocifissione” capolavoro di Bernardino Luini, discepolo di Leonardo da Vinci.

Passione e Crocifissione” di Bernardino Luini,

LAC Lugano Arte e Cultura
Ospita il Museo di Arte Contemporanea della Svizzera Italiana, una sala per concerti ed il Teatrostudio.Cattedrale di S.Lorenzo
Il ricco cartellone presenta musicals. opere, teatro, concerti e danza.
Date un‘occhiata

Anna Bolena, uno dei capolavori di Donizzetti prossimamente al LUC

UN TUFFO NEL GREEN
Parco Ciani, meraviglioso giardino all’inglese, ideale per rilassarsi e passeggiare tra alberi secolari, giardini ben curati, e lussureggianti aiuole di fiori adornate da statue e fontane. Si estende per più di 60.000 mq e ospita Villa Ciani, il Palazzo dei Congressi, la darsena, il Museo Cantonale di Storia Naturale e la Biblioteca Cantonale. il suo portone in ferro battuto adornato da fiori è conosciuto come ″porta del lago″ ed è una vera icona del parco

Parco Ciani

Parco del Tassino
Offre una terrazza panoramica da cui si gode di una splendida vista sul lago. Inoltre il parco ospita in primavera numerose specie floreali di origini neozelandesi, giapponesi e cinesi

Parco del Tassino

VISTE MOZZAFIATO
Monte Generoso
Avventuratevi sul trenino a cremagliera che vi farà salire fino a quota 1704 mt per godervi una spettacolare vista del Lago e delle Alpi
Monte San Salvatore
Familiarmento soprannominato ″il Pan di Zucchero della Svizzera″, è raggiungibile attraverso la funicolare panoramica che parte da Lugano-Paradiso oppure attraverso un’ escursione a piedi di circa un’ora e mezza. Da qui vista 360° su Lago.

Monte San Salvatore

CIOCCOLATO E NON SOLO…
Museo Alprose
La Svizzera è famosa per la produzione di buonissimo cioccolato.
Se, oltre ad assaggiarlo, ne vorrete sapere di più, visitate Il Museo del Cioccolato di Caslano che racconta la storia del cioccolato dalle origini ai giorni nostri. Tutti i processi e i macchinari vengono illustrati da pannelli illustrativi e il percorso termina con un degustazione  nel negozio “Nostalgia”.

Lugano, oltre alla tradizione del cioccolato, vanta un’ ampia produzione di raffinati formaggi. Tra i prodotti ticinesi più caratteristici vanno citati (e assaggiati) i “büscion”,  formaggini prodotti con latte vaccino o caprino, da mangiare freschi, cosparsi di pepe macinato e olio d’oliva extravergine. Di sapore più intenso è l’eccellente “Zincarlin della Val da Mücc”, stagionato per oltre due mesi con vino bianco secondo un metodo antico.
Tra i piatti più tradizionali spicca l’Alplermagronen, un ricco primo (e anche un secondo) che soddisferà gli appetiti piu robusti Tra gli ingredienti  troviamo pasta, cipolle, formaggio, panna e patate,

Appetitoso vero? Volete la ricetta ? La troverete nella prossima pagina

PER I PIU’ PICCOLI ( E NON SOLO…)
Swissminiatur
Un parco tematico con oltre 120 modelli in scala dei più famosi monumenti e mezzi di trasporto della Svizzera, Divertimento garantito per tutta la famiglia, tra mini battelli, funivie, funicolari, automobili e magari una pausa gustosa nel grotto “Pinin” offre una scelta di panini e snacks, anche vegani.

Shopping and coffee
Via Pessina
Popolata da negozietti, botteghe ed eleganti caffè. Un vero paradiso della gastronomia con un’ Imperdibile pausa nell’ ottocentesco Grand Café Al Porto, storico bar pasticceria che ha ospitato clienti rinomati come Clarke Gable e Sophia Loren.
Via Nassa
In passato questa e le vie limitrofe alla Cattedrale servivano per stendere le reti dei pescatori o per esporre la merce e ogni portico aveva il nome dal suo proprietario o dell’uso a cui era destinato  Oggi è la via più chic di Lugano! 270 metri di portici vicino il lungolago dove sono presenti negozi e boutique dei marchi più prestigiosi della moda, della orologeria e della gioielleria, spesso a prezzi stellari…
E visto che siamo in tema di soldi…
Perché non provare a vincere puntando qualche fish al Casinò di Lugano? Al suo interno ci sono anche un ristorante e un teatro. Un luogo per trascorrere una serata un po’ diversaPreferite non rischiare e… andare sul sicuro? Anche a tavola?
Vi aspetta il ristorante Vitti “nipotino svizzero” della omonima Famiglia romana che nel lontano 1898, inaugurò a Roma la storica pasticceria gelateria. Nel tempo i Vitti hanno deciso di intraprendere la strada della ristorazione, ottenendo un crescente successo fino ad arrivare all’iconico ristorante in Via Lucina a Roma, seguito da quelli “gourmet” e “Ital-Japan” in Piazza Cavour e dal prossimo “Vitti Osteria e Cantina”.

Dal menu di Vitti: ombrina cotta a bassa temperatura, zucchine e nocciole.

La passione e la tradizione famigliare hanno sviluppato nel tempo un’assonanza univoca con la cultura gastronomica romana, paladina di gusti semplici genuini, proiettata a un pubblico sempre più vasto e internazionale. Ecco quindi nascere il centralissimo Vitti Lugano, al cui timone troviamo Veronica e Angelo, intraprendenti rampolli della famiglia Vitti. che, da Roma, tramite papà, li supporta in tutto anche se distante.

In cucina “impera” lo chef Mauro Ranieri, il quale, affascinato dall’incontro con i fratelli Vitti ne condivide il progetto solo dopo una full immersion nel locale di Roma che gli permette di apprendere le tecniche e i segreti della cucina della miglior tradizione romana che può così far apprezzare, senza rinunciare ad un tocco di rispettosa innovazione.

Mauro Ranieri

Piatti preparati secondo antiche ricette che si tramandano da generazioni, utilizzando il pecorino e il guanciale che arrivano freschi, settimanalmente, da Roma. oltre a proposte internazionali dedicate ai numerosi visitatori esteri che giungono sul meraviglioso lago per passare qualche giornata di relax

Tonnarelli Cacio e Pepe mantecati con pecorino romano DOP e pepe macinato grosso,

Veronica, Angelo e Mauro, un tris d’assi davvero notevole!
Non me li sono lasciati sfuggire per una simpatica intervista
Buongiorno, parliamo di weekend: arriva a Lugano un amico turista, dove lo portate?
Veronica: sul Monte Brè da cui si gode della più bella vista di Lugano.
Angelo: Mi piacerebbe fargli conoscere un po’ della Svizzera interna, specialmente Interlaken dove ho sperimentato per la prima volta il parapendio: è stata un’esperienza fantastica!
Mauro, se l’amico è un buongustaio?
Mauro: Entrerei anch’io nel cuore della Svizzera e lo porterei in qualche tipico “grotto”, una specie di trattoria, dove gli farei scoprire la “luganighetta” una salsiccia a base di carne di maiale, insaccata in un budello ovino da arrostire, deliziosa cotta alla brace, alla griglia o in padella,
Con cosa la si accompagna?
Mauro: Di preferenza col risotto o con polenta, patate al forno oppure con una base di sugo al pomodoro. E’ davvero un cibo ” felice“,  poco salato, profumatissimo , sinonimo di festa e di allegria.
Vitti e la cucina romana, binomio storico: il vostro primo ricordo in cucina?
Veronica, sia io che Angelo siamo praticamente cresciuti nei laboratori di gelateria e pasticceria dei miei antenati.
Angelo: Ero piccolo e i miei hanno inventato un piatto che portava il nome. Era un piatto super semplice ma gustoso: pasta con il tonno.
Mauro: In cucina con i miei cuginetti, mentre la nonna piacentina impastava gli gnocchi. A dire il vero, lei avrebbe voluto che io e gli altri nipoti le dessero una mano, ma più che “aiutanti” eravamo dei golosi “assaggiatori”.

il benvenuto dello Chef: ostrica in pastella, mionese di lamponi e frutto della passione

Cosa c’è di “romano” nel menu di Vitti Lugano?
Veronica abbiamo inserito principalmente i tradizionali primi romani lavorando tanto con le materie prime e le paste fresche, come i Bigoli alla Gricia con guangiale , pecorino e pepe, i Tonnarelli cacio e pepe mantecati con pecorino romano DOP e pepe macinato grosso, le Linguine alla Trasterverina con pomodoro, tonno, olive e gli immancabili Spaghetti alla Carbonara.

Bigoli alla Gricia

Angelo: Nel menu troverai molte ricette “storiche” dei nostri bisnonni, preparate secondo antiche ricette che si tramandano da generazioni, utilizzando il pecorino e il guanciale che arrivano freschi, settimanalmente, da Roma.
Tradizione anche nei dolci: il Tiramisu alla Vitti, da sempre un best seller!

l’iconico “Tiramisù alla Vitti”

Tra tante ricette originali della vostra famiglia, c’è un piatto indimenticabile? Veronica: Le polpette di bisnonna Luisa che rubavo dalla padella, in qualunque ora e giorno….
Angelo: i malfatti ricotta e spinaci di mia nonna Enrica, un piatto indimenticabile e, devo ammetterlo, inimitabile, mai mangiati dei malfatti così buoni…
Chef, come definisci la tua cucina ?
Mauro: classica, originale, fatta bene per essere all’altezza delle aspettative.
Un menu che, oltre alle tipicità romane, propone piatti “extra regione” quali Tagliolini al nero di seppia con salsa cacio e pepe e carpaccio di gamberi rossi, il Tataki di Tonno con Gazpacho di pomodoro , riso nero al vapore e maionese alla soia oppure il Poke di tonno con alga Wakame, mango, pomodori Cherry, Emadame, maionese alla soia.

Tagliolini al nero di seppia con salsa cacio e pepe e carpaccio di gamberi rossi

Una cucina con amore, tradizione, fantasia e tanta voglia di incuriosire e di divertire, dove Ranieri e i Vitti sono i primi a divertirsi.

Raneri in action: Tartare di manzo con spuma di bufala e pomodoro

ASSOLUTAMENTE DA FARE
Concedetevi un indimenticabile giro in barca sul lago e scoprire altre località che si affacciano sulle sue acque, come Gandria, Castagnola, Morcote, il Parco Scherrer e il Santuario della Madonna del Sasso.
Al tramonto il lungolago di Lugano è uno dei luoghi più affascinanti della città! Non perdetevi quindi una passeggiata quando il sole cala dietro le montagne e godetevi una Lugano “tutta per voi”

La ricetta dell’Alplermagronen

Ingredienti per 4

  • ½ cucchiaio di farina
  • 2 cucchiai d’olio di colza
  • 1 cucchiaio di burro
  • 250 g di patate resistenti alla cottura
  • 2 cipoll
  • sale
  • 350 g di maccheroni maccheroni dell’alpigiano
  • 200 g di gruyère
  • 2 dl di panne semigrasse
  • pepe
  • maggiorana per guarnire
    Preparazione
    Taglia le cipolle ad anelli sottili. Cospargile di farina e mescola bene. In un tegame scalda l’olio e il burro. Rosola le cipolle a fuoco medio per ca. 10 minuti, finché risultano croccanti. Estraile e falle sgocciolare su carta da cucina.Taglia le patate a dadi e lessale in abbondante acqua salata per 5 minuti. Aggiungi i maccheroni e lessa il tutto al dente per 8-10 minuti. Scola e fai sgocciolare bene. Trasferisci il tutto nel tegame. Elimina la crosta del formaggio e taglialo a dadini. Unisci il formaggio e la panna alla pasta e, a fuoco spento, fai riposare coperto per ca. 5 minuti, finché il formaggio non si è sciolto. Condisci con il pepe e cospargi con le cipolle.
    Guarnisci con la maggiorana. Servi con spicchi di mela.

The “alplermagronen” recipe in english, next page, Click Next>

Among the traditional swiss dishes, the alplermagronen stands out, a rich first course (and also a second course) that will satisfy the most robust appetites.
Among the ingredients we find pasta, onions, cheese, cream and potatoes.

The alplermagronen recipe

Ingredients for 4

½ tablespoon of flour
2 tablespoons rapeseed oil
1 tablespoon of butter
250 g of cook-resistant potatoes
2 onions
salt
350 g of macaroni  (maccheroni dell’alpigiano)
200 g of gruyère
2 dl of semi-fat cream
pepper
marjoram for garnish
Preparation
Cut the onions into thin rings. Sprinkle them with flour and mix well. In a pan, heat the oil and butter. Sauté the onions over medium heat for approx. 10 minutes, until crispy. Remove them and let them drain on kitchen paper. Cut the potatoes into cubes and boil them in plenty of salted water for 5 minutes. Add the macaroni and boil everything al dente for 8-10 minutes. Drain and drain well. Transfer everything to the pan. Remove the crust from the cheese and cut it into cubes. Add the cheese and cream to the pasta and, with the heat off, leave to rest covered for approx. 5 minutes, until the cheese has melted. Season with pepper and sprinkle with onions. Garnish with marjoram. Serve with apple wedges.

 

 

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LOCARNO:lago, fiori, musica, cinema, gastronomia e tanto… blu!

di Cesare Zucca

Adagiata sulla riva settentrionale del Lago Maggiore In un’atmosfera mediterranea caratterizzata da palme e limoni, Locarno, la più calda città della Svizzera vi aspetta per un entusiamante weekend.Partiamo dal suo cuore: la suggestiva Piazza Grande, punto di ritrovo e di incontri colorati da tanta musica, cinema e spettacolo. Dopo i grandi concerti “Moon & Stars”, animati da vip tra cui Ricky Martin, Joss Stone, Eros Ramazzotti e tanti altri, dal 2 e il 12 agosto a Piazza ospiterà il famoso Festival del Cinema che presenterà 300 film, nuove produzioni, retrospettive, incontri internazionali e prestigiosi premi alla carriera che nelle scorse edizioni sono stati assegnati a leggende del cinema quali Harrison Ford, Alain Delon, Jacqueline Bisset, Harvey Keitel, Dario Argento , Matt Dillon.
Come Hollywood, che sfoggia le impronte delle star sul famoso Boulevard, Locarno brilla per la sua Walk of Fame su Largo Zorzi, una passerella firmata dai grandi musicisti che hanno visitato Locarno in occasione di Moon&Stars, tra cui Sting, Zucchero, Joe Cocker, Gianna Nannini, Bryan Adams, R.E.M, Pino Daniele, Ligabue, Elton John
A margine del centro storico si erge la fortificazione del Castello Visconteo, risalente al XII secolo e il cui museo  conserva antiche testimonianze della città e documenti sul Patto di Locarno del 1925. Al di sopra di Locarno, troviamo la Funicolare Orselina che ci conduce al Santuario della Madonna del Sasso, uno dei più importanti della Svizzera, eretto dove la leggenda dice che nel 1480 frate Bartolomeo da Ivrea ebbe un’apparizione mariana. Da qui una fantastica vista sulla città, sul lago e sulle montagne.Nella città antica potrete sia fare shopping sia dedicarvi a un giro culturale tra chiese e musei, fino alla Pinacoteca Casa Rusca, al Museo Casorella, al Rivellino e alla collezione della Fondazione Ghisla, che espone opere dei movimenti artistici dalla seconda metà del Novecento a oggi.

Locarno è tutta vedere: avventuratevi per le viuzze della città vecchia per scoprire antiche botteghe, romantici gordini e suggestivi scorci urbani.

Costeggiando il lago regalatevi un momento green nello splendido Parco delle Camelie , fiore simbolo della città che in primavera viene festeggiato nella scenografica Festa dei Fiori LE ECCELLENZE GASTRONOMICHE
Troviamo piatti tipici, sani, semplici e robusti: il minestrone alla ticinese la minestra alle ortiche, polenta e latte, il müesli, qui chiamato «birchermüesli», e il rösti, mentre in inverno trionfano tanti tipi di risotto, la fonduta e la raclette. Oltre ai numerosi prodotti tipici locali, va citato il pepe di Vallemaggia e la farina bóna della Valle Onsernone.

birchermüesli

Tra le carni  spiccano i piatti di coniglio in salmì, lo spezzatino oltre a succose costine e puntine alla griglia, la deliziosa salsiccia luganighetta e i cicitt delle Valli del Locarnese, lunghissime e sottili salsicce di capra servite arrostite.Il Lago offre pesce ideale per piatti gustosi come la frittura di alborelle. risotto al persico, tagliolini al lucioperca, pesce in carpione e affumicato, mentre Il vostro calice sarà rallegrato da vini che ben esprimono la versatilità del mondo vinicolo ticinese: oltre al Merlot, vitigno principe del territorio, troviamo le sue versioni vinificate in bianco, gli assemblaggi, etichette bio e chicche da altri vitigni e poi ancora birra, grappa, nocino e perfino una deliziosa gazzosa al mandarino “Made in Locarno”

Fame? Un tuffo in… California!
Andrea Colatore, giramondo “gourmet” ha voluto portare in Svizzera la più tradizionale cucina americana. Il suo American Bakery, suggestivo locale nel cuore della città, offre panini gourmet, combinati con ingredienti freschi e locali.
Troverete ghiotti hamburgers, patate novelle saltate in piastra e condite a vostro gusto, cheesecake e deliziosi brownies.
Tappa ideale per uno snack on the road

American Bakery: un delizioso cheesecake “mirror glaze” e un ricco burger con manzo nostrano, gherigli di noce, speck grigionese, miele d’acacia , parmigiano reggiano 24 mesi, trevigiana, glassa di balsamico e pane lievitato per 12 ore con lievito madre

E un tuffo nel BLU !
Scoprite la meravigiosa terrazza vista lago del BLU Restaurant and Lounge, dove chef Davide Asietti ha elaborato una carta ricca di proposte vegetariane e piatti che mettono l’accento sulle gastronomie sia regionali che internazionali, spaziando dai sapori italiani a quelli orientali.

da BLU., PER INIZIARE E PER TERMINARE:
Fresco gaspacho di fragola, menta, caviale di aceto balsamico e uno squisito gelato di yougurt e limone yuzu coltivato nelle vallate svizzere.

Lugano città floreale , ben rappresentata da questo piatto multicolore: chevice di ombrina, insaporita da un delicato profumo di cipolla

Cucine tipiche di tutto di mondo dal sushi, maki e sashimi, tataki, fino alla più verace pizza napoletana e cucina partenopea, ben rappresentata in cucina dal sous Chef chef campano Bruno Panico, che ho incontrato per una simpatica intervista.

Tataki di tonno in crosta di panko, salsa teriyaki, yuzu, cipolla rossa, riso basmati al cardamomo

Buongiorno Bruno, il suo primo ricordo “ campano” in cucina?
Le frittelle di Carnevale di mia mamma! Avevo 7 anni ed ero un ragazzino molto goloso e curioso, due prerogative che riaffiorano tuttora, specialmente nei miei viaggi, dove amo scoprire il panorama gastronomico della località che sto visitando.

Bruno Panico

Da quanto tempo lavora in Svizzera?
Da 14 anni. Ho debuttato allo storico Hotel Bauhaus del Monte Verità sulle colline di Ascona, una struttura che all’inizio del 1900 era frequentata da ricchi e nobiltà che optavano per uno stile di vita molto libero: era infatti il raduno dei primi nudisti europei, seguaci di un’alimentazione vegana, della elioterapia (si credeva che l’energia del sole rafforzasse i corpi e le anime) ginnastica, danza e meditazione..

Monte Verità: I frequentatori naturisti dei primi ‘900

Qualche altra meta interessante?
La Valle Verzasca, dove si trova un diga abbastanza piuttosto famosa perché ha fatto parte di un film di 007, mentre se si cerca natura e relax, consiglio la Valle Maggia ricca di suggestivi torrenti di montagna e magiche cascate, vero benessere per mente e corpo.

Un tocco mediterraneo: polpo, morbido e ben cotto, servito con crema di pomodori confit, olive taggiasche disidratate, polvere di capperi Cunzati, origano.

Cucini a casa?
(ride) Quasi mai… preferisco “disturbare” i colleghi e gustare una loro “piatto forte”.
Per esempio?
Il fegato alla veneziana del Grotto Broggini, un piatto che da queste parti è piuttosto scomparso anche perché qui la gente ultimamente non ama le frattaglie.

E il ” tuo piatto preferito”?
Un risotto alla barbabietola, crema di bufala e burro al timo
Che delizia! ci regali la ricetta ?
Certo, eccola!
RISOTTO CARNAROLI, BARBABIETOLA, CREMA DI BUFALA E BURRO AL TIMO AL LIMONE

80 gr di riso carnaroli

100 gr di succo di barbabietola

300 gr di brodo vegetale

30 gr di vino bianco

1 mozzarella di bufala

50 gr di burro

50 gr di parmigiano

10 gr di timo

sale e pepe q.b

Preparazione
T
agliare il burro a cubetti e lasciarlo ammorbidire, sfogliare il timo aggiungendolo a burro, frullare il tutto per ottenere un composto omogeneo. In una casseruola tostare il riso, sfumarlo con il vino bianco, ad evaporazione avvenuta aggiungere il brodo e la metà del succo di barbabietola. Nel mentre frullare la bufala, per ottenere una crema liscia, non troppo liquida. Terminata la cottura del riso, bagnare con il restate succo di barbabietola, tirare via dal fuoco e mantecare con parmigiano e burro al timo al limone. Impiattare il riso e decorare a piacere con la crema di bufala e ciò che si vuole.




Weekend “surfcastig”… pescando in riva al mare!

di Cesare Zucca

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Estate al mare: il sole caldo riscalda le acque superficiali, i pesci si avvicinano alla costa: lampughe, ricciole, tonni, saraghi, spigole, mormore ma anche orate, pesci serra e molte altre specie… Cosa di meglio di improvvisarsi pescatore e di portare a casa un trofeo da cucinare con la vostra ricetta preferita?Allora avventuriamoci nel surfcasting (letteralmente “lancio sull’onda”) una modalità di pesca sportiva che si effettua dalla spiaggia, con il galleggiante o con robuste canne, capaci di lanciare il complesso terminale (esca e piombo) a distanze considerevoli dalla riva. Nella versione mediterranea del surfcasting, ci si avvale dell’ausilio delle maree che aumentano o diminuiscono e le onde inizino a “gonfiarsi” depositando cibo organico che attrae grossi e affamati predatori.
In Italia è conosciuto come shore angling, cioè una pesca da spiaggia che viene prevalentemente svolta in estate con mare piatto. Attenzione alle regole! La pesca da riva è in generale vietata nelle ore notturne e precisamente da un’ora dopo il tramonto del sole ad un’ora prima dell’alba, inoltre non è possibile pescare in qualsiasi mare, quindi evitate le aree protette in cui è la pesca è vietata o che applicano restrizioni di orari e luoghi.

COME SI PESCA IN RIVA AL MARE?
Muniti di canna, mulinello e montaggio, si lancia l’amo in acqua e la battuta di pesca ha inizio! Questa è probabilmente una delle tecniche più semplici, a cominciare dall’esca: basterà infatti infilare un verme sull’amo e lanciare e… aspettare.
LE ESCHE “GOURMET”
Calamari e seppie, murici, sono ottime “tentazioni” per orate e saraghi, granchi e cannolicchi mentre un bocconcino di cefalo innescatosi può rivelare un’ottima trappola per spigole, razze e pesci serra
DOVE PESCARE IN ITALIA?
Liguria: il mare delle Cinque Terre è ricco di orate, spigole, saraghi,  mormore e gronchi, sia per un surfcasting bolentino o traina, sia per la pesca sugli scogli con galleggiante e pesca a fondo.
L’ospitalità della Emilia Romagna non si smentisce nemmeno in questa occcasione: nessuna restrizione e si può pescare veramente di tutto dalle triglie, pesce bianco, molluschi, cozze, vongole e molto altro. Benvenuti nella Costa Romagnola!
Toscana: Marina di Bibbona, Orbetello, la Principina e l’Isola del Giglio, mentre nella zona del Grossetano e a Ansedonia si pesca tutto l’anno
Marche: all’interno del Parco Naturale protetto del Monte Conero, mentre in barca verso Ancona o Fermo troverete lecce stella, lecce amia, ombrine, mormore e aguglie.
Abruzzo. vi aspetta con I suoi romantici trabocchi, suggestive palafitte a mollo nell’acqua, tradizionali macchine da pesca da cui partono dei lunghi bracci che servono a sostenere le reti che permettevano di catturare i branchi di pesci. Per un proficuo surfcasting recatevi a sud di Roseto, dove potrete trovare spigole, ma anche cefali ed orate.
Lazio: una buona pesca di orate e spigole  nel promontorio del Circeo e Sabaudia, e lo spot ”vecchio radar’ nela spiaggia di Fregene
Campania: Il meraviglioso Golfo di Napoli vi offre spigole, mentre il Cilento gode di una ricca fauna ittica della fauna ittica.
Puglia: in Salento a ridosso del Gargano, nell’area compresa tra Ostuni e Brindisi e nei pressi di Taranto.
Basilicata: nell’area marina di Maratea e nei pressi della foce del Noce.
Calabria: puntate sulla zona marina e l’area a ridosso di Catanzaro. Buona pesca!
Sardegna: spiaggia dei ‘‘Badesi” e località La Ciaccia, regalano spigole e orate a volontà.
Sicilia: il suo magnifico  litorale vi aspetta per un suggestivo shore angling.
La spiaggia di Maganuco (Marina di Modica) Santa Margherita (Messina) Ponente (Milazzo) e Sciacca con le sue meravigliose orate…

Nel mare della Sicilia: pesca fortunata e stellata dello Chef Pietro D’Agostino. Ma l’avrà pescato proprio lui?…Di certo verrà servito in uno dei superlativi piatti dello Chef de “La Capinera” a Taormina

SUGARELLI, CHE BONTA’…
La pesca dei sugarelli con il sabiki è ampiamente impiegata nella traina leggera ma anche a spinning. Potrai pescare i sugarelli da riva montando una bombarda o un jig come piombo, e usando come finale dei sabiki. Gustateveli con tipiche ricette regionali:: in Sardegna, nei tagli più piccoli, come ingrediente della tradizionale agliata di pesce mentre nelle Marche si gustani alla sottovento ,in una specie di peperonata,, per non parlare della superba preparazione in Puglia, al vino bianco, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, olive e, nelle ricette più creative, anche caciocavallo, mandarini e mele cotogne., una vera delizia estiva.
ORATA, LA REGINA DELLA SPIAGGIA
Se si pesca l’orata dalla spiaggia, abbiamo bisogno di piombi ed altri attrezzi potenti per provare ad allungare la distanza del lancio. Le esche utili da usare sono gamberetti, granchi e vermi marini, ma anche le esche artificiali possono sostituire quella viva, meglio se sono imitazioni di gamberetti.

ACCOPPIAMENTO SANO E PERFETTO : IL“VOSTRO “ PESCATO E PASTA AI LEGUMI
Come cucinare il vostro “trionfo marino” ? e e soprattutto a cosa accoppiarlo? Nessuno meglio della Dottoressa Samantha di Geso  del Centro DnA Milano  , biologo nutrizionista ed esperta di alimentazione poteva rispondermi.

Dott.ssa Samantha Di Geso

Dottoressa, come si è avvicinata al mondo della pasta di legumi?
Devo esseres sincera: da biologa ho inizialmente pensato che fosse arrivato l’ennesimo prodotto chimico e industriale, invenzione new-age e fregatura per la salute.
Ho approfondito andando anche a fondo sui processi di lavorazione e mi sono dovuta ricredere, scoprendo che con la pasta di legume si possono, addirittura, evitare tossicità dei legumi non cotti in maniera buona e opportuna.
I legumi fanno parte della storica cucina italiana?
Certo, I nostri antenati avevano un’alimentazione che utilizzava i legumi ma, con amore e cura, li mettevano a bagno 24-48 ore, dopodichè li cucinavano con alloro. impiegando tempi giustamente lunghi e temperature corrette. Ho fatto ricerche sui processi di lavorazione e ho scoperto che, grazie questo tipo si può evitare la pericolosa tossicità dei legumi non cotti in maniera opportuna.
Quali sono i vantaggi della pasta di legumi?
La pasta di legumi evita il gonfiore di pancia frutto delle difficoltà di digerire le pareti del legume, senza però perdere i nutrimenti in essa contenuti. Si presta, a parità di calorie (circa 350 calorie per 100 grammi di pasta) e alto contenuto di proteine e fibre, a essere benissimo un sostituito di un pasto completo. Inoltre piace molto anche ai nostri bifidobatteri, che detengono lo scettro delle nostre difese immunitarie.
E’ vero che in una dieta dimagrante si può mangiare la pasta, se è di legumi?
Certo e non solo: Il suo basso indice glicemico e il suo alto contenuto di fibre sono “oro” per l’intestino di tutti e, soprattutto di chi ha problemi intestinali, glicemici o semplicemente per un controllo del peso. Il suo potere saziante dà la possibilità di diminuire le quantità e le calorie introdotte, quindi si presta bene a coloro che vogliono perdere peso senza rinunciare ad un buon piatto di pasta.
E’ una pasta saporita?
Il gusto ovviamente è quello dei legumi per cui le ricette semplici aiutano a gustare meglio questa pasta, specialmente quelle che la accoppiano a pesce fresco, pescato in giornata e a verdure di stagione. Provatela con il filetto di tonno tagliato a cubetti e cotto leggermente in padella con olio, capperi e olive, una delizia estiva!

I fusilli alle lenticchie rosse di Felicia, serviti in un brodetto di legumi e spigola

Paladina delle paste ai legumi è Felicia, l’unico pastificio italiano allergen free con molino multigrain integrato,  usando materie prime biologiche e naturalmente senza glutine, come il grano saraceno, il riso integrale e l’avena.
È totalmente naturale è ipocalorica, molto proteica e fatta solo di acqua e farina di  legumi e offre un’infinità di formati: spaghetti, penne e mezze penne, ditalini , fusilli. risoni ai legumi e cereali, tra cui lenticchie rosse e gialle, ceci, piselli, fagioli verdi Mung.
La cosa interessante di questo prodotto, oltre al conteggio delle calorie, è il tempo di cottura, di molto inferiore rispetto a quello di una pasta di grano duro classica.

Un piatto sano e gustoso: orata , zucchine, olive nere e sedadini alle lenticchie rosse di Felicia

Pronti per la vostra avventura surfcasting? 
Il mio augurio è di “buona pesca, buon appetito e buona salute a tavola”!

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

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Summer “surfcasting”… fishing by the sea in Italy!
by Cesare Zucca

Summer at the sea: the hot sun warms the surface waters, the fish approach the coast: dorado, amberjack, tuna, bream, sea bass, bream but also sea bream, bluefish and many other species…
What better than improvising a fisherman and to bring home a trophy to cook with your favorite recipe? So let’s venture into surfcasting (literally “casting on the wave”) a form of sport fishing that is carried out from the beach, with a float or with sturdy rods, capable of casting the terminal complex (bait and lead) at considerable distances from the shore. In the Mediterranean version of surfcasting, we make use of the help of the tides that increase or decrease and the waves begin to “swell” depositing organic food that attracts large and hungry predators.
In Italy it is known as shore angling, i.e. fishing from the beach which is mainly carried out in summer with a flat sea. Pay attention to the rules! Shore fishing is generally forbidden at night and precisely from one hour after sunset to one hour before sunrise, furthermore it is not possible to fish in any sea, therefore avoid protected areas where fishing is is prohibited or that apply time and place restrictions.

HOW TO FISH BY THE SEA?
Equipped with a rod, reel and assembly, the hook is cast into the water and the fishing trip begins! This is probably one of the simplest techniques, starting with the bait: in fact, it will be enough to put a worm on the hook and cast and… wait.
THE “GOURMET” BAITS
Squids and cuttlefish, murex, are excellent “temptations” for sea bream and bream, crabs and razor clams while a morsel of triggered mullet can prove to be an excellent trap for sea bass, rays and bluefish
WHERE TO FISH IN ITALY?
Liguria: the sea of the Cinque Terre is full of sea bream, sea bass, bream, bream and conger eels, both for surfcasting bolentino or trolling, and for fishing on the rocks with floats and bottom fishing.
The hospitality of Emilia Romagna is not denied even on this occasion: no restrictions and you can really fish anything from red mullet, white fish, molluscs, mussels, clams and much more. Welcome to the Romagna coast!
Tuscany: Marina di Bibbona, Orbetello, Principina and Isola del Giglio, while in the Grosseto area and in Ansedonia you can fish all year round
Marche: inside the protected Natural Park of Monte Conero, while by boat towards Ancona or Fermo you will find lecce stella, lecce amia, croaker, sea bream and needlefish.
Abruzzo. awaits you with its romantic overflows, evocative stilt houses soaking in the water, traditional fishing machines from which long arms extend to support the nets that used to capture schools of fish. For a profitable surfcasting go south of Roseto, where you can find sea bass, but also gray mullet and sea bream.
Lazio: good sea bream and sea bass fishing on the Circeo and Sabaudia promontory, and the “old radar” spot on Fregene beach
Campania: The wonderful Gulf of Naples offers you sea bass, while Cilento enjoys a rich fish fauna of the fish fauna.
Puglia: in Salento near the Gargano, in the area between Ostuni and Brindisi and near Taranto.
Basilicata: in the marine area of Maratea and near the mouth of the Noce.
Calabria: focus on the marine area and the area close to Catanzaro. Good fishing!
Sardinia: the ”Badesi” beach and the locality of La Ciaccia offer plenty of sea bass and sea bream.
Sicily: its magnificent coast awaits you for a suggestive shore angling.
The beach of Maganuco (Marina di Modica) Santa Margherita (Messina) Ponente (Milazzo) and Sciacca with its wonderful sea bream…

A Michelin starred fishing ! Taormina: pesca fortunata e stellata dello Chef Pietro D’Agostino. Ma l’avrà pescato proprio lui…Di certo sarà cucinato in maniera sublime…

In the sea of Taormina: lucky and starred fishing by Chef Pietro D’Agostino. But he must have caught it himself… It will certainly be cooked sublimely…

SUGARELLI, WHAT A GOODNESS…
Fishing for horse mackerel with sabiki is widely used in light trolling but also in spinning. You will be able to fish horse mackerel from the shore by mounting a bombard or a jig as lead, and using sabiki as leader. Taste them with typical regional recipes:: in Sardinia, in the smallest cuts, as an ingredient in the traditional fish garlic sauce, while in the Marche they are tasted leeward, in a kind of peperonata,, not to mention the superb preparation in Puglia, with white wine, extra virgin olive oil, parsley, olives and, in the most creative recipes, also caciocavallo cheese, tangerines and quinces, a real summer delight.
SEABREAM, THE QUEEN OF THE BEACH
If you fish for sea bream from the beach, you need sinkers and other powerful gear to try and extend the casting distance. The useful baits to use are shrimps, crabs and marine worms, but artificial baits can also replace the live one, better if they are imitations of shrimps.

HEALTHY AND PERFECT COUPLING: “YOUR” FISH AND PASTA WITH LEGUMES
How to cook your “marine triumph” ? and above all what to pair it with? No one better than Dr.Samantha di Geso  of DnA Milano , nutritionist biologist and food expert could answer me.

Dott.ssa Samantha Di Geso

Doctor, how did you approach the world of legume pasta?
I have to be honest: as a biologist I initially thought that yet another chemical and industrial product had arrived, a new-age invention and a rip-off for health.
I also went deeper into the manufacturing processes and I had to change my mind, discovering that with legume paste you can even avoid the toxicity of uncooked legumes in a good and appropriate way.
Are legumes part of historic Italian cuisine?
Sure, our ancestors had a diet that used legumes but, with love and care, they soaked them for 24-48 hours, then cooked them with laurel. using appropriately long times and correct temperatures. I did research on manufacturing processes and I discovered that, thanks to this type, the dangerous toxicity of uncooked legumes can be avoided.
What are the benefits of legume pasta?
The legume paste avoids belly swelling resulting from the difficulty of digesting the walls of the legume, without however losing the nutrients it contains. With the same calories (about 350 calories per 100 grams of pasta) and high protein and fiber content, it lends itself to being a perfect substitute for a complete meal. Furthermore, our bifidobacteria also like it very much, which hold the scepter of our immune defenses.Is it true that in a slimming diet you can eat pasta, if it is made with legumes?
Certainly and not only: its low glycemic index and its high fiber content are “gold” for everyone’s intestines and, above all, for those with intestinal or glycemic problems or simply for weight control. Its satiating power makes it possible to reduce the quantities and calories introduced, therefore it lends itself well to those who want to lose weight without giving up a good plate of pasta.
Is it a tasty pasta?
The taste is obviously that of legumes, so simple recipes help you enjoy this pasta better, especially those that pair it with fresh fish, caught on the day and seasonal vegetables. Try it with tuna fillet cut into cubes and lightly cooked in a pan with oil, capers and olives, a summer delight!

I sedanini alle lenticchie di Felicia, serviti in un brodetto di legumi e spigola

Felicia’s red lentil fusilli, served in a legume and sea bass broth

The champion of legume pasta is Felicia, the only allergen-free Italian pasta factory with an integrated multigrain mill, using organic and naturally gluten-free raw materials, such as buckwheat, brown rice and oats.
It is totally natural, low-calorie, high in protein and made only of water and legume flour and offers an infinite number of formats: spaghetti, penne and mezze penne, ditalini, fusilli. risoni with legumes and cereals, including red and yellow lentils, chickpeas, peas, mung green beans.

Un piatto sano e gustoso: orata , zucchine, olive nere e sedadini alle lenticchie rosse di Felicia

The interesting thing about this product, in addition to the calorie count, is the cooking time, which is much less than that of a classic durum wheat pasta.

Ready for your surfcasting adventure?
My wish is “good fishing, good appetite and good health at the table”!

 




Baden-Baden: l’incanto “green” e “gourmet” della Foresta Nera (part.1)

di Cesare Zucca

(for the english version click here)

Pronti per un weekend del bello, del gusto e del trionfo green?
Scoprite Baden-Baden, Germania e non rimarrete delusi.Baden-Baden divenne famosa per le sue salutari acque termali,  scoperte nientemeno che dagli antichi Romani, e all’ inizio del XIX secolo conobbe nel giro di pochi decenni un’ascesa senza precedenti, strasformandosi da una sonnolenta cittadina di campagna in un’ elegante città termale di fama mondiale.

Le sue 12 sorgenti saline erano già conosciute dagli antichi Romani, che edificarono in quest’area una stazione termale nel 69 d.C. Le acque di Baden Baden nascono a circa 2000 metri di profondità e contengono molti oligoelementi e sostanze minerali benefiche per la salute come  cobalto, cesio, magnesio, zinco, acido silicico e rame.

Qui si incontrano la nobiltà e l’alta borghesia, artisti e giocatori d’azzardo, l’alta società e il demi-monde, persone provenienti da tutto il mondo. La società balneare internazionale si divertiva a giocare alla roulette e ad assistere ai concerti di star internazionali, alle produzioni teatrali popolari, ai balli e alle corse di cavalli nella vicina Iffezheim. Con la sua vita sociale, l’ambiente romantico e, ultimo ma non meno importante, il suo gioco d’azzardo, Baden-Baden si è assicurata lo status di “capitale d’été”, la capitale estiva d’Europa.Baden Baden fu anche il luogo di residenza di grandi famiglie della nobiltà russa e grandi personaggi della letteratura russa tra cui Turgenev, Gogol, Tolstoj, Dostoevskij, Alessandro II  mperatore di Russia, il compositore Johannes Brahms e Matilde di Baviera contessa di Trani e sorella della famosa imperatrice d’Austria “Sissi”.Nel 1877 nacquero le sontuose Terme Friedrichsbad, uno degli stabilimenti termali più belli al mondo e moderni, in stile neo-riescimentale sovrastato da un’ enorme cupola, arricchito da ottoni, stucchi, affreschi e le maioliche. Le acque di Baden-Baden sono apprezzate per la cura di problemi cardiocircolatori e reumatici e disturbi respiratori e del metabolismo. Presso le eleganti terme di Baden Baden è dunque possibile effettuare trattamenti di vario genere, sia di classica balneoterapia che di idrokinesiterapia, idropinoterapia e inaloterapia, oltre ovviamente a potersi comodamente rilassare all’interno di saune e bagni turchi per il semplice piacere di rigenerare corpo e spirito.Nel frattempo la crescita e la popolarità della citta veniva accelerata anche dal sontuoso casinò progettato da un uomo d’affari francese Jacques Benes, definito il re di Baden-Baden. Da allora, alle roulettes hanno giocato celebrità come Leone Tolstoj e Marlene Dietrich che lo ha definito “il più bello del mondo”.
Nel 1945 la città fortunatamente risparmiata dai bombardamenti alleati divenne sede del Comando in capo delle forze francesi in Germania. Ancora oggi Baden Baden e nota per la sua ricca popolazione e per i suoi numerosi negozi di lusso tra cui Hermès, Gucci, Valentino, Henry Winston e le boutique di lusso  di Sophiestrasse, spesso definita Champs Eliseè della Foresta Nera.

Pensate che Baden Baden ha il più alto tasso di milionari e multimilionari in Germania ,si calcola un milionario ogni 30 abitanti questa ricca popolazione è composta principalmente da tedeschi seguiti da russi e ucraini e tra queste grandi fortune del jet set ci sono anche i discendenti della nobiltà tedesca austriaca e russa, oltre a  personaggi del cinema, della televisione, uomini d’affari e ricchi industriali.Arte e bellezza
Museo Fryder Burda,
oltre alla sua ricca collezione di arte contemporanea, ospita la suggestiva mostra “The King is dead, long live the King”
Museo Fabergè espone alcune tra le creazioni più spettacolari della celebre oreficeria,  Lasciatevi incantare dalle famose uova tempestate di diamanti, dalle corone imeriali, e gli spettacolari gioielli con cui le Dame di corte adornavano i loro abiti.Se amate le sensazioni forti, Kulturhaus LA8 ospita “Criminal Women” una mostra esplora il concetto poliedrico di “criminalità femminile” tra  narrazioni e le metafore che circondano “angeli vendicatori” e “donne guidate dal diavolo”, così come i dispositivi tecnici che cercavano di misurare, documentare e punire le donne criminali.Se cercate panorami mozzafiato, avventuratevi nella splendida escursione che con la funicolare vi porterà sul Monte Mercurio luogo da cui ammirare tutta la città e perfino le rovine delle Terme Romane e due castelli: Castello Vecchio di cui rimangono solo i suggestivi ruderi e  Nuovo Castello.Città green
Lungo il fiume Oos che costeggia la città,  è stata costruita la Lichtentaler Allee, un’ incomparabile  passeggiata fiancheggiata da salici piangenti, rododendri , prati e più di 100 tipo di fiori e piante.Al numero 10 dell’Allee, vi aspetta  Stadtmuseum, un interessante museo che racconta la storia della città. Ospita un’esposizione di grandi monumenti in pietra, opere d’arte dall’epoca romana a quella moderna, nonché le figure del portale tardo gotico della chiesa cittadina, la Stiftskirche.
Il museo è anche noto per le sue collezioni di giocattoli storici, monete insolite e medaglie speciali. T
uttora ospita “Feuer in der Stadt”, una mostra dedicata al corpo dei Pompieri della Città e alla Regina Louise.

DOVE DORMIRE
Belle Epoque
Il nome dice ttutto , un boutique hotel che vi porterà indietro nel tempo, grazie alle sue camere e suite arredate con gusto ed eleganza. Ogni camera riflette un’epoca diversa della “Belle Epoque” e ha il proprio stile e carattere. Per il vostro comfort, tutte le camere sono completamente attrezzate secondo gli standard moderni: Cassaforte, TV, telefono, wifi, rilevatore di fumo, minibar, asciugacapelli, radio e scrivania. Tutte le camere sono dotate di aria condizionata, mentre le junior suite e le suite sono dotate di suggestive jacuzzi in piastrelle di ceramica e garantiscono momenti rilassanti e frizzanti.
Ricca colazione a buffet e tè pomeridiano con una scelta di ottimi dolci.

Der Kleine Prinz
Ispirato al celebre personaggio “il piccolo Principe” dal racconto di Antoine de Saint-Exupéry, assoluto protagonista di questo incantevole boutique hotel , situato in posizione centrale, vicino a tutte le attrazioni importanti. Vi aspetta un caloroso benvenuto e un servizio personalizzato per rendere il vostro soggiorno indimenticabile in oltre 40 camere e suite eleganti e decorate individualmente.
Il salone dell’hotel con camino aperto offre un luogo per rilassarsi sorseggiando un cocktail o giocando a biliardo. Il tutto circondato da suugestivi dipinti della favola di Saint-Exupéry.
Dopo una giornata piuttosto intensa, ho voluto cenare nell’elegante ristostante dell’ hotel, dove  ho scoperto un raffinato menu che spazia tra i prodotti del territorio e un tocco francese e qualche refernza alla cucina italiana.
a comiciare dal delizioso “benvenuto dello Chef” a base del delicato prosciutto della Foresta Nera, pane rigorosamente fatto in casa, una deliziosa zuppa con purè di fagioli rossi , un’anatra cotta alla perfezione, morbida all’intero e croccante all’esterno, servita con una purea di sedano e crema di lamponi. Gran finale con il dessert “Halvaparfait”, semifreddo alla mandorla, albicocca, fico , fragola, lamponi ,more e menta, un vero tributo alla lussureggiarente Foresta Nera!

DOVE MANGIARE
Al centro della graziosa zona pedonale di Baden Baden troviamo Maltes, un interessante locale multitask, dove durante il giorno si possono gustare deliziose torte fatte in casa, prelibatezze cioccolatiere, splendidi caffè aromatici e i famosi tè di Perch’s Thehandel a Copenhagen che dal 1835 fornisce la famiglia reale danese.
In questa caffetteria di giorno e cucina nascosta di notte, lo Chef Malte Kuhn propone Hidden Kitchen, una cucina raffinata e colorata da ispirazioni francesi e asiatiche, con particolare attenzione a ingredienti semplici, diversificati e stagionali per un menu che cambia ogni 4 settiemana, una degustazione di 6 portate e una scelta à la carte.

Ho incontrato Malte per una simpatica intervista
Buongiorno Malte, mi racconta di lei?
Sono nato in una cittadina a 100 km da Baden dove mi sono spostato per frequentare la scuola e iniziare la mia vita da Chef . Ho avuto la fortuna di avere come mentor Martin Herrmann per poi consegure una doppia laurea con specializzazione in gestione alberghiera.Sono seguiti l’Althoff Seehotel Überfahrt sul lago Tegernsee e il Lakeside Restaurant presso il Fontenay Hotel di Amburgo.
Il suo primo ricordo in cucina?
I profumi dei dolci, della cannella e Mamma Frauke ai fornelli. Sinceramente non mi piaceva tanto aiutare, ero un golosone, ma amavo spizzicare qua e là.
C’è un piatto che preferisci se cucinato da un’altra persona?
Non ho dubbi: le lasagne di mia moglie Judith, sono semplicemente perfette!Sei un boss aggressivo?
(ride) Direi proprio di no, sono un tipo tranquillo , e po la porta della cucina è sempre aperta . non c’è spazio per scenate o isterismi. Ho grande rispetto e riconscenza per il team con cui lavoro, noi tutti vogliamo i sorrisi e la felicita di chi entra in questo posto, dalla cucina al bancone de bar, alle tavole degli ospiti.

All’ingresso splende la Stella Michelin, quando è arrivata?
(sorride) La conferma in Aprile… ma la targa proprio ieri!
Vuoi fare una foto?

Congratulazioni a Malte per la sua prima Stella Michelin, mentre, poco più in là troviamo un ristorante dove la Stella brilla da ben 23 anni!
Ci troviamo nell’elegante Jardin de France, guidato dal celebre chef Stephan Bernhard e coadiuvato dall’esuberante Madame Sophie.
Il ristorante si snoda tra sale interne e una stupenda veranda all’esterno, quasi una serra pieni di fiori colorati.
Ho incontrato Stephan per una simpatica intervista.

Bonjour Chef, quando è incominciata la passione per la cucina?
Da ragazzo ero affascinato dalla cucina, specialmente dalla pasticceria, ma quando ho realizzato che un pasticcere deve alzarsi molto presto la mattina … beh ero giovane, mi piaceva far tardi la notte.. quindi avevo abbandonato l’idea, finchè un amico di famiglia mi propose di andare a vedere come funzionava la cucina di un ristorante.

“Vieni lunedì mattina,” mi disse e ricordo che la cosa mi fece uno strano effetto… io pensavo che quel ristorante funzionasse solo nei weekend. Andai e fu un colpo di fulmine, un vero e proprio innamoramento della cucina- Inizia ia lavorare e ben presto a sognare di avere un ristorante tutto mio

Il tuo primo ricordo nella cucina di casa ?
Nonna era una brava cuoca, papà Alfred era spesso a casa e si dedicava ai fornelli specializzato nei legumi . Una vera tradizione domenicale era servire le quenelle de Noelle, delizioe polpettine in brodo di carne e i ravioli ripieni con gli avanzi della carne utilizzata per il brodo. Una cucina “povera”. dove non si buttava via nienete.
Questa filosofia no waste continua tuttora nella tua cucina?
Certo, ancora oggi utilizzo scarti e frattaglie, come le interiora del pollo, fegatini, creste di gallo, la pelle del pesce e così via.
Perché ha scelto Baden Baden?
E’ un posto meraviglioso e Sophie, mia moglie è innamorata della Germania. Abbiamo aperto il primo Jardin de France sulle colline della città e dopo tre anni ci siamo trasferiti qui, in pieno centro.
Il suo menu?
Il mio desiderio è di essere un ambasciatore della vera cucina francese, la cucina del mio cuore. Prodotti assolutamente di stagione, adesso per esempio è la stagione degli asparagi, dei funghi spugnole, dei legumi dell’estate, tutti protagonisti del nostro menu.

Un piatto che ci riporta alla cucina della Foresta Nera?
Il cervo , servito in crosta speziata, accompagnato da asparagini verdi e in una salsa di. mirtilli rossi

Dove ama trascorrere un weekend libero?
Sophie ed io adoriamo la Provence, regione ricca di olio e vino. Sul mio piccolo barbecue amo grigliare carni e legumi. Ci piace molto anche la Liguria: Portofino e Recco, con la sua impareggiabile focaccia al formaggio!

Stephan , siamo nell’ incanto della Foresta Nera, ci regala una ricetta “green”?
Certo, un’ insalata di ravanello ostergruss, zucchine e cetrioli e crema di rafano.
L’ostergruss è un antico ortaggio. Già nel 2500 a.C. era conosciuto dagli egiziani e godette di grande popolarità fino al XX secolo, soprattutto nella regione del Mediterraneo.
Voilà la recette!

Insalata di ravanello ostergruss, zucchine e cetrioli, crema di rafano

Dal menu “Le Jardin de France”: Insalata di radicchio ostergruss, zucchine e cetrioli, crema di rafano

Per 4 persone
Ingredienti
200g ravanelli ostergruss
200 g di zucchine
200 g di cetrioli
Crema di rafano:
10cl di panna liquida montata
10 g di rafano
Fleur de sel e pepe macinato
Erba cipollina
Succo di limone
Olio d’oliva
Preparazione
Lavate i ravanelli, i cetrioli e le zucchine
Grattugiate i ravanelli e conditeli con sale, pepe, olio e un po’ di limone
Tagliate a cubetti le zucchine e i cetrioli e conditeli con la crema di rafano e l’erba cipollina
Assemblate l’insalata come dessert usando uno stampino per biscotti rotondo o quadrato. Ricoprite l’interno della forma con fette di zucchine e farcire con il composto di zucchine e cetrioli
Disponete su un piatto piano, mettete la forma al centro (o sfalsata) e dividete i ravanelli intorno (o di lato secondo i vostri gusti) decorate con qualche gnocco di crema al rafano e qualche goccia di olio d’oliva.
Suggerimenti: per una serata barbecue o per un aperitivo, l’insalata potrebbe essere servita a strati in un bicchiere.

Baden-Baden ci riserva molte altre sorprese compresa la “Grande Dame” che ha stregato George Clooney, David Beckham e molti altri…
Vi abbiamo incuriosito?
Ve lo racconteremo Martedi prossimo!

INFO
Baden Baden è anche raggiungibile con voli low-cost Ryan Air
da Bari, Cagliari, Lamezia, Milao Bergamo, Palermo, Trapani,Marsala.
Un grazie particolare a Katjia Flann e al tutto il team Bade-Baden Tourism Board

www.baden-baden.com
@visitbadenbaden
#visitbadenbaden
#thegoodgoodlife
Hotel Belle Epoque
Hotel Der Kleine Prinz
Maltes Hidden Kitchen
Le Jardin De France

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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Baden-Baden: the “green” and “gourmet” charm of the Black Forest
(part.1)
Ready for a trip of beauty, taste and green triumph?
Let’s discover Baden-Baden, Germany and you will not be disappointed
Baden-Baden became famous for its healthy thermal waters, discovered by none other than the ancient Romans, and in the early 19th century it experienced an unprecedented rise within a few decades, transforming from a sleepy country town to an elegant world-famous spa town.

Its 12 saline springs were already known by the ancient Romans, who built a thermal station in this area in 69 AD. The waters of Baden Baden originate at a depth of about 2000 meters and contain many trace elements and mineral substances beneficial to health such as cobalt, cesium, magnesium, zinc, silicic acid and copper.

Here the nobility and the upper class, artists and gamblers, high society and the demi-monde, people from all over the world meet. The international seaside society enjoyed playing roulette and attending concerts by international stars, popular theater productions, balls and horse racing in nearby Iffezheim.
With its social life, romantic ambiance and last but not least its gambling, Baden-Baden has secured the status of “capital d’été”, the summer capital of Europe.
Baden Baden it was also the place of residence of great families of the Russian nobility and great personalities of Russian literature including Turgenev, Gogol, Tolstoy, Dostoevsky, Alexander II Emperor of Russia, the composer Johannes Brahms and Matilda of Bavaria Countess of Trani and sister of the famous Empress of Austria “Sissi”.
In 1877 the sumptuous Friedrichsbad Thermal Baths were born, one of the most beautiful and modern spas in the world, in a neo-Renaissance style dominated by an enormous dome, enriched with brass, stucco, frescoes and majolica.
The waters of Baden-Baden are valued for the treatment of cardiovascular and rheumatic problems as well as respiratory and metabolic disorders. At the elegant thermal baths of Baden Baden it is therefore possible to carry out treatments of various kinds, both classic balneotherapy and hydrokinesitherapy, drinking and inhalation therapy, as well as being able to comfortably relax in saunas and Turkish baths for the simple pleasure of regenerating body and spirit. In the meantime, the growth and popularity of the city was also accelerated by the sumptuous casino designed by a French businessman Jacques Benes, called the king of Baden-Baden. Since then, celebrities such as Leo Tolstoy and Marlene Dietrich have played roulette, calling it “the most beautiful in the world”.
In 1945 the city fortunately spared from Allied bombings became the headquarters of the French forces in Germany. Even today, Baden Baden is known for its rich population and its many luxury shops including Hermès, Gucci, Valentino, Henry Winston and the luxury boutiques of Sophiestrasse, often referred to as the Champs Eliseè of the Black Forest.

Baden Baden has the reputation to be the highest rate of millionaires and multi-millionaires in Germany, one millionaire is calculated for every 30 inhabitants, this rich population is mainly composed of Germans followed by Russians and Ukrainians and among these great fortunes of the jet set there are also the descendants of Austrian and Russian German nobility, as well as movie and television personalities, businessmen and wealthy industrialists.
Art and beauty
Fryder Burda Museum, in addition to its rich collection of contemporary art, hosts the suggestive exhibition “The King is dead, long live the King”
The Fabergè Museum hosts some of the most spectacular creations of the famous jewellery factory. Be enchanted by the famous diamond-encrusted eggs, the crowns, and the spectacular jewels with which the ladies of the court adorned their dresses.
If you love strong sensations, Kulturhaus LA8 hosts “Criminal Women” an exhibition explores the multifaceted concept of “female crime” between narratives and metaphors surrounding “avenging angels” and “women led by the devil”, as well as the technical devices that sought to measure, document and punish female criminals

If you are looking for breathtaking views, venture on the splendid excursion that will take you to Mount Merkur with the funicular, a place from which to admire the whole city and even the ruins of the Roman Baths and two castles: Castello Vecchio of which only the suggestive ruins remain and New Castle. The Lichtentaler Allee was built along the Oos river which runs alongside the city, an incomparable promenade lined with weeping willows, rhododendrons, meadows and more than 100 types of flowers and plants.
At number 10 on the Allee, the Stadtmuseum, a interesting museum that tells the story of the city. It houses an exhibition of large stone monuments, works of art from Roman to modern times, as well as figures from the late Gothic portal of the town church, the Stiftskirche.
The museum is also known for its collections of historic toys, unusual coins and special medals. It still hosts “Feuer in der Stadt”, an exhibition dedicated to the city’s fire brigade and Queen Louise.

WHERE TO SLEEP
Belle Epoque
The name says it all, a boutique hotel that will take you back in time, thanks to its tastefully and elegantly furnished rooms and suites. Each room reflects a different era of the “Belle Epoque” and has its own style and character. For your comfort, all rooms are fully equipped according to modern standards: Safe, TV, telephone, wifi, smoke detector, mini bar, hair dryer, radio and desk. All rooms are equipped with air conditioning, while the junior suites and suites are equipped with suggestive ceramic tiled jacuzzis and guarantee relaxing and sparkling moments. Enjoy a rich breakfast buffet and afternoon tea with a choice of excellent desserts.

Der Kleine Prinz
Inspired by the famous character “the little prince” from the story of Antoine de Saint-Exupéry, the absolute protagonist of this charming boutique hotel, centrally located, close to all major attractions. A warm welcome and personalized service await you to make your stay unforgettable in over 40 elegant and individually decorated rooms and suites.
The hotel lounge with open fireplace offers a place to relax while sipping a cocktail or playing billiards. All surrounded by suggestive paintings from the tale of Saint-Exupéry.
After a rather busy day, I wanted to dine in the hotel’s elegant restaurant, where I discovered a refined menu that ranges from local products and a French touch and some references to Italian cuisine.
starting with the delicious “Chef’s welcome” based on delicate Black Forest ham, rigorously home-made bread, a delicious soup with red bean purée, a duck cooked to perfection, soft inside and crispy outside, served with celery puree and raspberry cream. Grand finale with the “Halvaparfait” dessert, almond parfait, apricot, fig, strawberry, raspberry, blackberry and mint, a true tribute to the lush Black Forest!


WHERE TO EAT
At the center of the lovely pedestrian area of Baden Baden we find Maltes, an interesting multitasking place, where during the day you can enjoy delicious homemade cakes, chocolate delicacies, splendid aromatic coffees and the famous teas of Perch’s Thehandel in Copenhagen which has been supplying the family since 1835 royal danish.
In this café by day and hidden kitchen by night, Chef Malte Kuhn offers Hidden Kitchen, a refined and colorful cuisine with French and Asian inspirations, with particular attention to simple, diversified and seasonal ingredients for a menu that changes every 4 weeks, a 6-course tasting menu and an à la carte choice.


I met Malte for a nice interview
Hello Malte, can you tell me about yourself?
I was born in a small town 100 km from Baden where I moved to attend school and start my life as a Chef. I was lucky enough to be mentored by Martin Herrmann and then completed a double degree with a major in hotel management. This was followed by the Althoff Seehotel Überfahrt on Lake Tegernsee and the Lakeside Restaurant at the Fontenay Hotel in Hamburg.
Your first memory in the kitchen?
The scents of sweets, cinnamon and Mamma Frauke in the kitchen. Honestly, I didn’t really like helping, I had a sweet tooth, but I loved to nibble here and there.
Is there a dish you prefer when cooked by another person?
I have no doubts: my wife Judith’s lasagna is simply perfect!
Are you an aggressive boss?
(laughs) I’d say not, I’m a quiet type, and the kitchen door is always open. there is no room for tantrums or hysteria. I have great respect and gratitude for the team I work with, we all want the smiles and happiness of those who enter this place, from the kitchen to the bar counter, to the guests’ tables.
The Michelin Star shines at the entrance, when did it arrive?
(smiles) The confirmation in April… but the license plate arrived just yesterday!
Do you want to take a photo?

Congratulations to Malte for its first Michelin Star, while, a little further on, we find a restaurant where the Star has been shining for 23 years!
We are in the elegant Jardin de France, led by celebrity chef Stephan Bernhard and assisted by the exuberant  wife, Madame Sophie.
The restaurant winds between internal rooms and a beautiful veranda outside, almost a greenhouse full of colorful flowers.
I met Stephan for a nice interview.
Bonjour Chef, when did your passion for cooking begin?
As a boy I was fascinated by cooking, especially by pastry, but when I realized that a pastry chef has to get up very early in the morning … well I was yound… and I liked being late at night .. so I abandoned the idea, until a family friend proposed to go and see how a restaurant kitchen worked.

Come on Monday morning,” he told me and I remember it had a strange effect on me… I thought that restaurant only worked on weekends. I went and it was love at first sight, I fell in love with cooking. I started working and soon dreamed of having my own restaurant

Your first memory in the kitchen at home?
Grandma was a good cook, dad Alfred was often at home and dedicated himself to cooking specializing in legumes. A true Sunday tradition was to serve quenelle de Noelle, delicious meatballs in meat broth and ravioli stuffed with the leftovers of the meat used for the broth. A “poor” kitchen. where nothing was thrown away.
Does this “no waste” philosophy still continue in your kitchen?
Of course, even today I use scraps and offal, such as chicken entrails, livers, rooster’s combs, fish skin and so on.
Why did you choose Baden Baden?
It is a wonderful place and Sophie, my wife is in love with Germany. We opened the first Jardin de France on the hills of the city and after three years we moved here, right in the centre.
Your menu?
My desire is to be an ambassador of true French cuisine, the cuisine of my heart. Absolutely seasonal products, for example now is the season of asparagus, morel mushrooms, summer legumes, all protagonists of our menu.

A dish that takes us back to Black Forest cuisine?
The deer, served in a spiced crust, accompanied by green asparagus and in a sauce of. redberry

Where do you like to spend a free weekend?
Sophie and I love Provence, a region rich in oil and wine. On my little barbecue I love grilling meat and legumes. We also really like Liguria: Portofino and Recco, with its incomparable cheese focaccia!

Stephan , we are in the enchantment of the Black Forest, can you give us a “green” recipe?
Sure, a radish ostergruss salad, courgettes and cucumbers and horseradish cream. Ostergruss is an ancient vegetable. As early as 2500 BC. it was known by the Egyptians and enjoyed great popularity until the 20th century, especially in the Mediterranean region.
Voila the recipe!

Ostergruss radish salad, courgettes and cucumbers, horseradish cream

For 4 people
Ingredients
200g ostergruss radishes
200 g of zucchini
200 g of cucumbers
Horseradish cream:
10cl of whipped liquid cream
10 g of horseradish
Fleur de sel and ground pepper
Chives
Lemon juice
Olive oil
Preparation
Wash the radishes, cucumbers and zucchini
Grate the radishes and season them with salt, pepper, oil and a little lemon
Cut the courgettes and cucumbers into cubes and dress them with the horseradish cream and chives
Assemble the salad for dessert using a round or square cookie cutter. Cover the inside of the form with slices of courgettes and fill with the mixture of courgettes and cucumbers
Arrange on a flat plate, place the shape in the center (or staggered) and divide the radishes around (or on the side according to your tastes) decorate with a few horseradish cream dumplings and a few drops of olive oil.
Tip:
For a barbecue evening or an aperitif, the salad could be served layered in a glass.

Baden-Baden has many other surprises in store for us, including the “Grande Dame” who bewitched by George Clooney, David Beckham and many more VIPS.
Have we intrigued you?
We’ll tell you next Tuesday!

INFO
Baden Baden can also be reached with Ryan Air low-cost flights
from Bari, Cagliari, Lamezia, Milao Bergamo, Palermo, Trapani, Marsala.
Special thanks to Katjia Flann and all team from Baden-Baden Tourism Board

USEFULL LINKS
www.baden-baden.com

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Hotel Belle Epoque
Hotel Der Kleine Prinz
Maltes Hidden Kitchen
Le Jardin De France

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 




Legnano: il bello, il gusto, l’Alfa Romeo, il Palio e una ricetta “soul”

di Cesare Zucca

Fabio Mecchina recipe in english, click here

Cercate un weekend speciale ? All’ insegna del bello, del gusto, dell’Alfa Romeo e… di una gloriosa battaglia?
Segnatevi in agenda: Legnano, 28 Maggio .

A Legnano infatti, nel 29 maggio 1176, venne la celebre battaglia che vedeva schierate le truppe dell’ esercito imperiale di Federico Barbarossa e quelle della vincitrice Lega Lombarda ponendo fine alle invasioni del Barbarossa. Legnano vinse trionfalmente e il suo esempio di forza e coraggio divenne talmente iconico da essere citata nell’inno nazionale italiano.Dal 1935, nell’ultima domenica di Maggio, Legnano commemora la battaglia e si veste medioevale in una suggestiva sfilata storica dove 1200 figuranti in splendidi costumi, fanno rivivere la vita militare e contadina del XII secolo, passando attraverso le storie dei cortigiani o quella degli artisti di strada, ai musici e giocolieri senza tralasciare il mondo della magia.Completa la sfilata il celebre Carroccio, trainato da sei buoi bianchi e la Compagnia della Morte, eroici difensori della città guidati dal leggendario condottiero Alberto da Giussano a cui la città ha dedicato un epico monumento.Tutti si dirigono verso il Campo sportivo, che si trasforma in un agguerrito palio, animato dai fantini a cavallo in rappresentanza delle Contrade cittadine.
Appassionati della mitica Alfa Romeo?
Pietro Cozzi è un imprenditore che ha fatto della sua passione una professione. Ha allestito un Museo che ospita una collezione di oltre 60 Alfa Romeo dal 1950 al 2015 con un esemplare per ogni modello prodotto dal Biscione, 2 auto uniche al mondo ed alcuni modelli rarissimi. In più  un archivio di libri, poster, fotografie, disegni tecnici, trofei, riviste e stampe d’epoca.
Le prossime date di apertura al pubblico sono il 20 Maggio e 11 giugnoDA VEDERE A LEGNANO
Palazzo Maliverni dalla suggestiva facciata, affacciato sulla piazza principale, Museo Civico Di Legnano, Piazza San Magno in pieno centro. A pochi passi il monumento eretto in ricordo di Felice Musazzi, storico fondatore della compagnia teatrale “ I Legnanesi”
Molte ville e palazzi: .Palazzo Leone da Pereg di fine ‘800 che incorpora un’antica costruzione medioevale, Villa Giucker stupenda dimora della famiglia Jucker..
Le Chiese: San Magno Affreschi realizzati da Bernardino Lanino S.Domenico, dalla splendida facciata marmorea, senza dubbio, la chiesa più bella di Legnano. La seicentesca Chiesetta della Natività della Beata Vergine Maria, ideale per passare qualche istante di meditazione.Castello Visconteo, green e rock
Antica struttura militare di epoca medioevale che ha accompagnato tutti gli eventi storici vissuti nel corso dei secoli. E’ attorniato da un meraviglioso parco, ideale per una bella passeggiata o per un picnic.
Nell’interno del castello troverete il “Il Trittico della Battaglia” composto dalle grandi tele “La Preghiera”, “La Battaglia” e “La Vittoria”. le sculture di Ugo Riva “Frammenti”, il materiale rinvenuto negli scavi del maniero visconteo da inizio Novecento l ‘altare, il paliotto e il tabernacolo in legno dipinto nella piccola chiesa di San Giorgio.Verso fine giugno Il castello ospita Castello in festa un evento che presenta spettacoli, esibizioni, eventi culinari e musicali, iniziative culturali e rievocazioni storiche ambientate nel Medioevo, mentre dal 29 /06 al 09/07 l’isola dove sorge il castello ospita il Rugby Sound, evento musicale di richiamo nazionale.Grande celebrazione del Medioevo, ma il lettore “gourmet” si chiederà… “Cosa si mangiava in quei tempi?”
Ce lo rivela proprio il Castello che ospita la mostra “Peccati di Gola”, un’esposizione di stoviglie in ceramica (ciotole, scodelle, piatti, boccali) e vetro (coppette, anse) d’uso corrente databili fra XV e XVIII secolo, oltre a elementi architettonici in terracotta. Tutte le teche sono corredate da box di approfondimento in cui si riportano passi di autori antichi che parlano di ingredienti e ricette, del piacere del cibo ben cucinato e dell’apparato che rendeva ancor più gradevole quanto presentato in tavola.
Quale era il menu nel Medioevo?
Il menù era composto da antipasti a base di uova, formaggi e carne conservata, primi di cereali e verdure magari arricchiti con qualche pezzetto di maiale, mentre i generosi secondi erano a base di cacciagione come lepre, polli e volatili e i dolci di farina con frutta e miele .Sulla tavola troneggiavano eleganti centrotavola floreali, si vbeveva in bicchieri di terracotta, si mangiava su piatti di legno. E le posate? Solo cucchiai e rigorosamente di legno.DOVE MANGIARE
Lasciamo le tavole imbandite del Medioevo per tuffarci nel contemporaneo, ci attende l’atmosfera serena di un ristorante “gourmet” davvero degno di nota: Si chiama  SOUL (anima). Si trova nel cuore di Legnano ed è “animato” dallo Chef Fabio Mecchina e dalla Sommelier Gloria Marchesoni che si sono conosciuti a Londra e ora sono uniti nella vita e nel lavoro.Nel menu di SOUL, le “citazioni internazionali” non mancano: il profumatissimo risotto, felicemente sposato a costine spennellate di salsa barbeque, zenzero e erba cipollina mi riporta alla laboriosa lavorazione del brisket texano. Di eredità  britannica, alcuni piatti che hanno segnato il debutto londinese di Fabio, come il sorbetto al ginepro e salvia, guarnito da rabarbaro marinato sottovuoto con zucchero e fruttosio, quindi cotto nel suo liquido, una tecnica che Fabio ha appreso al Petrus di Gordon Ramsay a Londra.

Sorbetto ginepro salvia, rabarbaro. Risotto, costine, salsa barbeque, zenzero, erba cipollina

C’è un anche un po’ di Francia nel dessert Carote, artistico piatto trompe-l’œil con crêpe al fromage blanc, verbena, agrumi e una doppia illusione. un “finto uovo” sodo e una mini carota dal dolce interno.

dessert “Carote”

E da Londra? Un curioso piatto “fish and chips” che Fabio ha ribattezzato “ 2 A.M.”
Cosa vorrà dire ? Beh, per una spiegazione “ufficiale” niente di meglio che incontrarlo e intervistarlo…
Buongiorno Fabio, perché “Soul”? Perché un nome in inglese?
“Soul” significa “Anima” e noi mettiamo davvero l’anima in tutto quello che facciamo. Pochi piatti, fatti bene, cambiati stagionalmente, materie prime, tutto fatto in casa. Abbiamo voluto adottare un nome in inglese come ricordo delle nostre esperienze a Londra, dove ho lavorato cinque anni in svariati ristoranti stellati tra cui The Green House, dove Gloria e io ci siamo conosciuti.

Fabio Mecchina

I suoi primi ricordi in cucina?
I miei soggiorni estivi a Ragusa, nella cucina di Nonna Aurelia, le sue alici e il profumo della salsa di pomodoro di cui ero golosissimo, mentre Nonna Paola, friulana, preparava delle imbattibili patate in insalata, semplici semplici: bollite, raffreddate, condite con olio, aceto e erbette.
Ora che è uno Chef… qualche “rivincita” in cucina?
Le verdure. Da bimbo le odiavo perchè arrivavano in tavola stracotte e insipide, quindi la mia rivincita è stata proprio di farle rivivere con un occhio più “gourmet”, croccanti e saporite.
Dove le piace passare un weekend libero?
Senza dubbio in Italia, siamo appena tornati da tre meravigliosi giorni nelle Marche con la fortuna di avere amici marchigiani che ci hanno aiutato a scoprire prodotti tipici locali. Se ho qualche giorno in più mi piace ritornare in Scandinavia, dove il fermento gastronomico è davvero interessante.

Ali di razza, asparagi, mascarpone, fungo miso

I suoi viaggi del cuore?
Un po’ di America e molta Europa, sia per lavoro che per turismo. Come turista, trovo che viaggiare aiuti ad aprire la mente, conoscere altri posti, altre civiltà mentre, come chef, penso che favorisca l’incontro con sapori e profumi diversi, ma soprattutto nuove tecniche di cui cerco sempre di intuirne l’utilizzo, trarne le conclusioni per poi interpretarle a modo mio.

Gli “gnudi”,: salmerino alpino, ibisco, ortica , nocciola

Una destinazione che vorrebbe scoprire?
(sorride) Beh… la prossima: Gloria e io andremo in Giappone, sarà la nostra luna di miele.
Perché ha scelto di essere uno chef?
Penso che sia una professione che offre un percorso infinito, dove combinazioni, colori e gusti sono infiniti.

Uovo, lemongrass, seso nero

Cucina a casa?
Raramente, ma quando ho tempo e amici a cena, mi piace lavorare di piastra, per esempio, delle costine di agnello al BBQ, un misto di miele, aglio nero e bergamotto. Ma succede davvero di rado, per fortuna a Gloria piace stare ai fornelli, la sua specialità è la parmigiana e, secondo me, le riesce davvero bene.

Manzo, zucchine, basilico, zafferano, timo

Mi racconta del suo Fish and Chips 2 A.M.?
(sorride) 2 A.M, le due del mattino, un ricordo aggrappato a Londra, dove spesso finivamo di lavorare alle ore piccole e ci scappava di andare in uno street food aperto e farci accartocciare il classico “fish and chips” di merluzzo e patatine, un cibo che ho voluto destrutturare con mais e lemongrass per una nota fresca e piacevole.

Il “Fish and Chips” rivistato di Chef Mecchina

Con i suoi colori bianco e ottano, quadri astratti alle pareti e un ambiente vagamente greco, SOUL vi riserva  due menu degustazione e uno alla carta , firmati oltre che dalla mano esperta dello Chef, anche da un’ atmosfera serena e una graditissima amabilità nel servizio.
Fabio e Gloria ci hanno messo l’”anima”: si vede, si sente e si gusta.

Nella prossima pagina la ricetta di Fabio Mecchina per i lettori “gourmet” di Weekend Premium

La ricetta di Fabio Mecchina

Risotto al granchio, eucalipto e mandorle

Per il granchio
Un granchio di medie dimensioni
Procedimento
Cuocere il granchio per 13 minuti in acqua bollente. Estrarne la carne dal torace e dalla testa tenendole separate.
Per la purea
50 g di carne estratta dalla testa del granchio
40 g di pasta di mandorle
75 g di panna
Procedimento
Frullare gli ingredienti nel Bimby alla massima velocità fino ad ottenere una pasta liscia
Per il Burro ai crostacei
200 g di burro
100 g di carcasse di granchio tostate
2 g di alga nori
5 g di concentrato di pomodoro
1 g di paprika
Sale q.b.

Procedimento
Sciogliere il burro in una casseruola, inserire gli altri ingredienti e tenere in infusione a caldo per circa 30 minuti. Filtrare in una ciotola e raffreddare.
Per la bisque
100 g di carcassa di granchio
100 g di lische di pesce
100 g di cipolla
50 g di carote
100 g di sedano
50 g di finocchio

Procedimento
Tostare gli ingredienti in una casseruola, coprire con brodo vegetale e lasciare sobbollire per 30 minuti. Aggiungere 5 foglie di eucalipto negli ultimi 5 minuti.
Filtrare, riservare metà del brodo per la cottura del riso e far ridurre in un pentolino l’altra fino ad ottenere una bisque metà ridotta.
Per il risotto
Riso Carnaroli autentico Riserva San Massimo
Procedimento
Prima di procedere con la cottura, pelare a vivo i segmenti di un cedro e tagliarli in piccoli pezzettini; poi affumicare il granchio con una foglia di Eucalipto.
Cuocere il riso con il brodo di crostacei. Mantecare con la purea preparata in piacere precedenza ed il burro di Crostacei, aggiustare il sale ed il succo di cedro per conferire acidità a acidità.
Impiattare il riso e porvi sopra il granchio affumicato.
Grattugiare le mandorle precedentemente tostate in forno e salate.
Finire con un cucchiaio di bisque ridotta ed i segmenti di cedro.

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Fabio Meccachina’s recipe
Risotto with crab, eucalyptus and almonds

For the crab
A medium sized crab
Method
Cook the crab for 13 minutes in boiling water. Extract the meat from the chest and head keeping them separate.
For the puree
50 g of meat extracted from the head of the crab
40 g of almond paste
75 g of cream
Method
Blend the ingredients in the Thermomix at maximum speed until a smooth paste is obtained
For the shellfish butter
200 g of butter
100 g of roasted crab carcasses
2 g of nori seaweed
5 g of tomato paste
1 g of paprika
Salt to taste.

Method
Melt the butter in a saucepan, add the other ingredients and keep the infusion hot for about 30 minutes. Strain into a bowl and cool.
For the bisque
100 g of crab carcass
100 g of fish bones
100 g of onion
50 g of carrots
100 g of celery
50 g of fennel

Method
Toast the ingredients in a saucepan, cover with vegetable broth and simmer for 30 minutes. Add 5 eucalyptus leaves in the last 5 minutes.
Strain, reserve half of the broth for cooking the rice and reduce the other half in a saucepan to obtain a half-reduced bisque.
For the risotto
Authentic Carnaroli rice Riserva San Massimo
Method
Before proceeding with cooking, peel the segments of a cedar and cut them into small pieces; then smoke the crab with a Eucalyptus leaf.
Cook the rice with the shellfish stock. Stir in the previously prepared puree and the Crustacean butter, adjust the salt and the citron juice to give acidity to acidity.
Serve the rice and place the smoked crab on top.
Grate the almonds previously toasted in the oven and salted.
Finish with a spoonful of reduced bisque and the citron segments.

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PASQUA “MUSIC-GOURMET”: il Re del Cioccolato incontra Beethoven

di Cesare Zucca

For the English version click here

Pasqua in arrivo: musica e cioccolato non sono mai stati così vicini!
Auditorium Milano, il Maestro Ruben Jais dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano nell’esecuzione della meravigliosa Sinfonia N. 7 di Beethoven osando un’insolito esperimento, un’ esperienza “sinestetica” accosta ’ascolto della musica alla degustazione di quattro praline (una dedicata a ciascun movimento della sinfonia), studiate e create appositamente dall’illustre Maitre Chocolatier Ernst Knam, già Maestro Pasticcere da Gualtiero Marchesi, e stupefacente interprete del cioccolato, attraverso capolavori dolci e salati, abbinati a spezie , frutta e… musica.

I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

Pasqua a tavola: sinonimo di sereni weekend che inneggiano alla pace, alla serenità e all’allegria delle tavolate pasquali dove vengono serviti i piatti della tradizione: dall’ agnello ai dolci tipici come colombe, pastiere, cassate e cantucci, alle specilità regionali come la genovese torta pasqualina,  il casatiello napoletano, l’impanata ragusana . Dovunque, dal Nord e al Sud, il vero protagonista è l’iconico uovo di cioccolato.
Knam, il “Re del Cioccolato” ha il suo regno a Milano in Via Anfossi, dove si trovano i suoi 4 laboratori, la scuola di pasticceria e i suoi negozi.
Dopo aver assistito all’affascinate performance all’Auditorium, l’ho incontrato per una piacevolissima intervista.

Ernst Knam

Buongiorno Ernst, ci parla della sua accoppiata “Musica & Cioccolato”?
Ho voluto “spiegare“ la Settima Sinfonia di Beethoven con quattro praline di cioccolato il cui ripieno voleva descrivere le sensazioni dei quattroi movimenti della sinfonia.
Perché ha chiamato “Coccole” la pralina che commenta il famoso “Secondo Movimento” ampiamente usato al cinema in momenti drammatici, come il funerale di Ludwig o il discorso dI Re Giorgio VI ?
Ho voluto sottolineare quella drammaticità partendo dal colore del cioccolato. E’ l’unica pralina di colore nero, mentre le altre sono rallegrate da grafiche e screziature. L’ho voluta chiamare “coccola” perché penso che anche nei momenti più drammatici della nostra vita ci sia sempre bisogno di una coccola di conforto da parte di chi ci vuole bene. Così come nella tradizione tedesca dopo un funerale, ci si ritrova al ristorante per mangiare tutti insieme e ricordare in maniera affettuosa la persona che ci ha lasciato perché la vita va avanti.

Le praline “musicali” di Knam, per “gustare” al meglio la Settima Sinfonia di Beethoven

Ricorda il suo primo dolce?
Certo, il mio primo tiramisù fatto a casa, avevo 10 anni e poi i biscotti, mia mamma era un’esperta ne conosceva almeno 50 tipologie diverse. Ricordo che nella cittadina dove abitavo, le persone iniziavano a preparare i biscotti fino dalla fine di Novembre, per conservarli fino alle Festività Natalizie.
Quando è scattata la scintilla professionale?
Volevo diventare ornitologo e mio papà .che era un fioraio, mi aveva costruito una grande voliera che conteneva più di 200 uccellini africani e australiani, Ben presto ho capito che quando si hanno degli animali da accudire, diventa complicato viaggiare, quindi ho regalato tutto a mio fratello ho cominciato a meditare su cosa avrei potuto fare. Mi ha aiutato mamma, che mi ha suggerito la carriera di pasticciere cosi’ (ride) avremmo potuto avere sempre un dolce per la domenica… Una nota pasticceria sul Lago di Costanza mi ha assunto come apprendista: è nato tutto d lì.
E se non fossi diventato pasticciere?
Forse un gioielliere, visto che mi piace creare piccole creazioni di gioielleria, per esempio i gioielli per mia moglie li disegno io e penso di avere una buona mano e un’ampia fantasia.
C’è un dolce che mangia solo se preparato da un’altra persona?
Si, la torta “Foresta Nera” di Frau Hildebrandt, la mia tata. Era una torta altissima che Frau preparava per il mio compleanno e di cui ne mangiavo metà… Frau mi ha dato la ricetta, ma devo ammettere che non sono riuscito mai a farla uguale alla sua…
La sua colomba pasquale?
(ride) Eccola, e’ atterrata qui, dopo circa 36 ore di levitazione, niente di artificiale, arance siciliane fresche, limone fresco, vaniglia di Tahit, ha riposato incartata per una notte incartata e normalmente dopo 4/6 giorni è perfetta.
Può essere messa nel congelatore ?
Assolutamente no, la colomba va tagliata e mangiata, al limite può restare qualche giorno nel suo sacchetto ben chiuso, evitando l’aria che la rinsecchisceArriva la Pasqua: le tue nuove uova di cioccolato?
Ogni anno abbiamo un tema quest’anno è la natura: sensibilizzare il riscaldamento globale e ho sottoineato la devastante mancanza di pioggia creando un uovo “ senza colori” L’ho chiamato Multichocolate e, usando la “brush technique”, l’ ho spennellato con le sfumature tipiche del cioccolato bianco, al latte e fondente. L’ uovo bonsai rappresenta un elogio alla bellezza della vita. Dall’uovo, realizzato in cioccolato Perù Pachiza 70% grattato effetto legno, fiorisce prorompente un bonsai con foglioline in pasta di zucchero

Le uova ” Multichocolate” e “Bonsai”

E tanti buffi animali
Si, l’uovo lumaca, l’uovo ape, l’uovo pecorella dal mantello di cocco. Sono gli amici in di un mondo perfetto per i bambini ma devo dire anche per noi grandi, visto che è bello rimanere bambini
E poi c’è l’uovo “Sedere”…
L’idea mi è venuta da una mostra di Fernando Botero e dalla sedia di Fabio Novembre, due artisti che amo molto. Se lo capovolgi diventa un cuore, infatti dietro all’uovo c’è un progetto benefico: infatti è una tiratura limitata e numerata i cui ricavati andranno agli amici della Fondazione TOG che offre cure gratuite ad oltre 100 bambini e ragazzi affetti da gravi patologie neurologiche.

Gli ironici “lati B ” dell’uovo che capovolto diventa un cuore

Ottima causa, ma una forma, beh un po’ insolita… Qualche polemica?
Eccome…. Anche in famiglia: FrauKnam mi ha detto che si sarebbe dissociata dal nome, ah per chi non sapesse FrauKnam è mia moglie, Alessandra, con la quale lavoro e condivido tutto.
Cosa mi racconta di Alessandr Mion, sua moglie?
Alessandra è diventata la mia assistente-apprendista durante il lockdown e ho scoperto di avere in casa una futura pasticcera di tutto rispetto.
Insieme abbiamo fatto tante cose: siamo stati giudici nel programma TV Dolce Quiz condotto da Alessandro Greco, abbiamo condotto la Rubrica Dolceria nello show I Fatti Vostri.

Ultimamente Alessandra…pardon FrauKnam, ha aperto la sua pasticceria qui accanto curandone l’indirizzo molto femminile:  tenere paperelle e coniglietti, macaroon mignon dalle tonalità dal rosa al magenta, praline e un paradiso di bigneè  dolci e salati, dai gusti più tradizionali come zabaione e crema pasticcera, a insolite proposte alla frutta, come mango e frutto della passione oppure albicocca e timo, fino a bignè salati come tonno e capperi o mela e gorgonzola.

Le creazioni di Frau Knam

Le vostre mete preferite?
Siamo innamorati del Giappone, dove ho lavorato a Tokyo, Kyoto e Osaka.
Sono un seguace della teoria del “ far viaggiare senza muoversi” nel senso che quando un cliente viene in pasticceria, è bello portarlo altrove e basta un assaggio, chiudere gli occhi e buon viaggio….
Un viaggio che le è rimasto nel cuore?
S
ono più di uno…. tra i tanti il Canada  quando la delegazione del Quebec Italia mi ha invitato a visitare la provincia del Canada e a scoprire lo sciroppo d’acero, simbolo del Paese , Poi Montreal, dove ho  soggiornato all’Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec (ITHQ), una delle più importanti istituzioni nell’ambito dell’insegnamento eno-gastronomico in Canada e ho tenuto una masterclass davanti a professori e alunni della École hôtelière de la Montérégie.

Knam In Canada

So che si è innamorato del Perù… mi racconta?
Nel 2018 l’ufficio commerciale del Perù in Italia mi ha invitato a scoprire le sue varie tipologie di piantagioni di cacao dalla raccolta alla sua lavorazione. Ho visitato molte città: Tarapoto, dove ha sede l’Istituto di Colture Tropicali e l’azienda Tesoro Amazónico, Juanjuì con la sua cooperativa Acopagro e la Nativos Chocolate: che regala l’importanza di toccare, vedere, sentire e odorare in prima persona questo elemento, che io considero cardine della mia pasticceria .

Knam in Perù

A Lima ho incontrato la grande cucina peruviana e i suoi protagonisti, tra cui Mitsuharu Micha Tsumura, Astrid e Gaston e Virgilio Martinez il cui Centro di Ricerca studia come utilizzare e indagare le proprietà degli ingredienti e degli elementi tipicamente peruviani, in un ambiente quanto mai favorevole alla loro coltivazione e prosperazione, quasi incontaminato, poi ancora Cusco e naturalmente non poteva poi mancare la visita al Machu Picchu, una delle 7meraviglie del mondo.meraviglie del mondo e simbolo del Perù.

Che cosa rende il Perù un Paese così favorevole a coltivazioni e prodotti particolari? Sicuramente la biodiversità e i tanti diversi contesti che si avvicendano all’interno dei suoi confini. Il perù è stata un’esperienza che ha molto segnato il mio avoro , che ho voluto raccontare nel libro, “La mia storia con il cioccolato”, che raccoglie la storia del “Cibo degli dei” e 70 ricette inedite di torte che hanno come base questo elemento.

Ernst, cosa significa per lei il cioccolato?
Il tutto! Il cioccolato è l’unica materia prima al mondo con una lavorazione è a 365°. permette di essere morbido, liquido, in polvere ,caldo, freddo. Può passare attraverso la cucina salata oppure essere dolce, posso fare una scultura se non mi piace la faccio sciogliere.

In uno dei labratori Knam, nascono le uova tendemza della Pasqua 2023 . le uova decorate solo con i tre colori del cioccolato per un effetto astratto o Pollock

Insomma, “chocolate  everytime, everywhere” parodiando il film dell’Oscar …
( ride) Certo, diventa perfino elemento moda, tempo fa a un Salone del Cioccolato, ho creato un abito da sposa con fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco… è stato accolto da un applauso fragoroso ed è stata una bella soddisfazione.

L’abito da sposa di Knam, con fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco

Maestro, posso chiederle una ricetta (non troppo difficile…) per i nostri lettori? Certamente, una ricetta con pochi ingredienti che tutti possono fare, basta leggere attentamente. Una torta che chiamerei Perù, fatta con solo due ingredienti su una base di pan di Spagna senza glutine decorata con lamponi freschi.
Grazie e un’ ultima domanda: un suo pensiero sul cioccolato?
Se in paradiso non c’è il cioccolato… io non ci vado!

MOUSSE CIOCCOLATO FONDENTE E LAMPONI

Per la mousse al cioccolato fondente:
200 g cioccolato fondente
400 ml panna di soia semi montata
In una bowl unite la panna con il cioccolato e create la mousse.
Per la marquise
100 g tuorli
100 g zucchero a velo
225 g albumi
200 g zucchero a velo
90 g cacao amaro
30 g fecola di patate
QB. zucchero semolato per spolverizzare
Preparazione
Con una frusta sbattete i tuorli con 100 g di zucchero a velo e, in una ciotola a parte, montate a neve ferma gli albumi assieme ai restanti 200 g di zucchero a velo. Unite i due composti; setacciate la fecola ed il cacao ed aggiungeteli al composto mescolando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto per non smontare i bianchi. Su una placca foderata di carta da forno, versate la marquise ad uno spessore di 5 mm circa. Infornate per 10-12 minuti a 200°C; trascorso questo tempo togliete la marquise dal forno e spolverizzate immediatamente la superficie con zucchero semolato.
Per la decorazione:
q.b. codette di cioccolato
q.b. lamponi freschi
Gelatina neutra
Assemblaggio:
In un anello di diametro 22-24 cm disponete il disco di marquise, versate la mousse al cioccolato fondente e livellate bene la superficie. Mettete la torta in frigorifero per circa 2 ore. Togliete la torta dal frigorifero, rimuovete l’anello e ricoprite i bordi della torta con la granella di cioccolato. Ricoprite la superficie con della gelatina neutra e decorate con lamponi freschi.

                              BUONA PASQUA !

INFO
Knam
Frau Knam
Bignè di FrauKnam
Auditorium di Milano

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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EASTER “MUSIC-GOURMET”: the King of Chocolate meets Beethoven

Le praline “musicali” di Knam, per “gustare” al meglio la Settima Sinfonia di Beethoven

Knam’s “musical” pralines, to better “taste” Beethoven’s Seventh Symphony

Easter is coming: music and chocolate have never been so close!
Auditorium Milano, Maestro Ruben Jais conducts the Milan Symphony Orchestra in the performance of Beethoven’s marvelous Symphony No. 7, daring an unusual experiment, a “synesthetic” experience combining listening to music with tasting four pralines (one dedicated each movement of the symphony), specially studied and created by the illustrious Maitre Chocolatier Ernst Knam, former Master Pastry Chef at Gualtiero Marchesi, and astonishing interpreter of chocolate, through sweet and savory masterpieces, combined with spices, fruit and… music.

I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

CONCERTS & TASTE, the events born from the partnership between the Milan Symphony Orchestra and the Chef and Maître Chocolatier Ernst Knam

Easter at the table: synonymous with peaceful weekends that praise the peace, serenity and joy of the Easter tables where traditional dishes are served: from lamb to typical desserts such as colombe, pastiere, cassata and cantucci, to regional specialties such as the Genoese cake pasqualina, the Neapolitan casatiello, the ragusana breadcrumbs . Everywhere, from the North to the South, the real protagonist is the iconic chocolate egg.
The Italian King of Chocolate “has his kingdom in Milan in Via Anfossi, where his 4 laboratories, the pastry school and his shops are located.
After attending the fascinating performance at the Auditorium, I met him for a very pleasant interview.

Ernst Knam

Hello Ernst, can you tell us about his combination of “Music & Chocolate”?
I wanted to “explain” Beethoven’s Seventh Symphony with four chocolate pralines whose filling was intended to describe the sensations of the symphony’s four movements.
Why did he call the praline that comments on the famous “Second Movement” widely used in cinema in dramatic moments, such as Ludwig’s funeral or King George VI’s speech, “Coccole” (Cuddles)?
I wanted to underline that drama starting from the color of the chocolate.
It is the only black praline, while the others are enlivened by graphics and streaks. I wanted to call it “cuddle” because I think that even in the most dramatic moments of our lives there is always a need for a comforting cuddle from those who love us. As in the German tradition, after a funeral, we meet at the restaurant to eat all together and affectionately remember the person who left us because life goes on.
Do you remember your first cake?
Sure, my first home-made tiramisu, I was 10 and then biscuits, my mum was an expert, she knew at least 50 different types. I remember that in the town where I lived, people started making biscuits from the end of November, to keep them until the Christmas holidays.
When did the professional spark strike?
I wanted to become an ornithologist and my dad, who was a florist, had built me a large aviary that contained more than 200 African and Australian birds. I soon realized that when you have animals to look after, it becomes complicated to travel, so I gave everything to my brother I began to ponder what I could do. Mum helped me, who suggested a career as a pastry chef so (laughs) we could always have a dessert for Sunday… A well-known pastry shop on Lake Constance hired me as an apprentice: it all started from there.
What if I hadn’t become a pastry chef?
Maybe a jeweler, as I like to create small jewelery creations, for example I design the jewelery for my wife and I think I have a good hand and a large imagination.
Is there a dessert that you only eat if prepared by another person?
Yes, the “Black Forest” cake by Frau Hildebrandt, my nanny. It was a very high cake that Frau prepared for my birthday and of which I ate half … Frau gave me the recipe, but I must admit that I have never been able to make it the same as hers…
What about your Easter  ” colomba” (dove) ?
(laughs) Here it is, it landed here, after about 36 hours of levitation, nothing artificial, fresh Sicilian oranges, fresh lemon, Tahit vanilla, it rested wrapped up for one night and normally after 4/6 days it is perfect.
Can it be keep it in the freezer?
Absolutely not, the dove must be cut and eaten, at the very least it can remain for a few days in its tightly closed bag, avoiding the air that dries it upEaster is coming: can you tell me something about new chocolate eggs?
Every year we have a theme this year it’s nature: raising awareness of global warming and I underlined the devastating lack of rain by creating a “colorless” egg I called it Multichocolate and, using the “brush technique”, I brushed it with the typical nuances of white, milk and dark chocolate.
The bonsai egg represents a praise to the beauty of life. From the egg, made in 70% Peru Pachiza chocolate scratched with a wood effect, a bonsai with sugar paste leaves bursts forth

Le uova ” Multichocolate” e “Bonsai”

And so many funny animals…
Yes, the snail egg, the bee egg, the sheep egg with a coconut coat. They are friends in a world that is perfect for children, but I must also say for us grown-ups, since it’s nice to remain children
And then there is the egg “Butt”…
The idea came to me from an exhibition by Fernando Botero and from Fabio Novembre’s chair, two artists that I love very much. If you turn it upside down it becomes a heart, in fact behind the egg there is a charity project: in fact it is a limited and numbered edition whose proceeds will go to the friends of the TOG Foundation which offers free treatment to over 100 children and young people suffering from serious neurological pathologies .

Gli ironici “lati B ” dell’uovo che capovolto diventa un cuore

The ironic “B sides” of the egg that turns upside down into a heart

Great cause, but that shape, well, it is a little bit unusual… Any controversy?
Here I am…. Even in the family: FrauKnam told me that she would dissociate herself from her name, ah for those who don’t know FrauKnam is my wife, Alessandra, with whom I work and I share everything.
What can you tell me about your wife, Alessandr Mion?
Alessandra became my assistant-apprentice during the lockdown and I discovered that I had a respectable future pastry chef at home.
We have done many things together: we have been judges in the TV program Dolce Quiz presented by Alessandro Greco, we have presented the Dolceria Show in the TV show I Fatti Vostri.

Alessandra Mion “FrauKnam”

Recently Alessandra… sorry FrauKnam, opened her pastry shop next door, taking care of its very feminine address: tender ducks and bunnies, mignon macaroons in shades from pink to magenta, pralines and a paradise of sweet and savory cream puffs, with more traditional flavors such as eggnog and custard, to unusual fruit dishes, such as mango and passion fruit or apricot and thyme, up to savory cream puffs such as tuna and capers or apple and gorgonzola.

Le creazioni di Frau Knam

Frau Knam’s creations

Your favorite destinations?
We are in love with Japan, where I have worked in Tokyo, Kyoto and Osaka.
I am a follower of the theory of “making travel without moving” in the sense that when a customer comes to the pastry shop, it is nice to take him elsewhere and a taste is enough, close your eyes and “have a good trip …”
A journey that has remained in your heart?
I am more than one…. among many Canada when the delegation from Quebec Italy invited me to visit the province of Canada and to discover maple syrup, the symbol of the country , Then Montreal, where I stayed at the Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec (ITHQ), one of the most important institutions in the field of food and wine education in Canada and I held a masterclass in front of professors and students of the École hôtelière de la Montérégie.

Knam In Canada

I know you fell in love with Peru… can you tell me little more about it?
In 2018 the commercial office of Peru in Italy invited me to discover its various types of cocoa plantations from harvesting to its processing. I have visited many cities: Tarapoto, where the Institute of Tropical Crops and the Tesoro Amazónico company are located, Juanjuì with its Acopagro cooperative and Nativos Chocolate: which offers the importance of touching, seeing, hearing and smelling firsthand this element, which I consider the cornerstone of my pastry.

Knam in Perù

In Lima I met the great Peruvian cuisine and its protagonists, including Mitsuharu Micha Tsumura, Astrid and Gaston and Virgilio Martinez whose Research Center studies how to use and investigate the properties of typically Peruvian ingredients and elements, in a very favorable environment to their cultivation and prosperity, almost uncontaminated, then again Cusco and of course a visit to Machu Picchu, one of the 7 wonders of the world and symbol of Peru, could not be missed.

What makes Peru such a favorable country for particular crops and products?
Definitely biodiversity and the many different contexts that alternate within its borders. Peru has been an experience that has greatly marked my work, which I wanted to tell in the book, “My story with chocolate”, which collects the story of the “Food of the Gods” and 70 unpublished recipes for cakes that have base this element.

Ernst, what does chocolate mean to you?
The whole! Chocolate is the only raw material in the world with a 365° process. allows it to be soft, liquid, powder ,hot, cold. It can go through the savory cuisine or be sweet, I can make a sculpture if I don’t like it, I’ll melt it. It even becomes a fashion element, some time ago at a Chocolate Salon, I created a wedding dress with flowers, embroideries, earrings and a white chocolate bouquet… it was greeted by thunderous applause and it was a great satisfaction.

L’abito da sposa di Knam, ccon fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco

Knam’s wedding dress, with flowers, embroidery, earrings and a white chocolate bouquet

Maestro, can I ask you for a recipe (not too difficult…) for our readers?
Certainly, here’ s a recipe with few ingredients that everyone can make, just read carefully. A cake I would call Peru, made with only two ingredients on a gluten-free sponge base decorated with fresh raspberries.
Thank you and one last question: any thoughts on chocolate from you?
If there is no chocolate in heaven… I’m not going there!

DARK CHOCOLATE AND RASPBERRY MOUSSE

For the dark chocolate mousse:
200 g dark chocolate
400 ml semi-whipped soy cream
In a bowl, combine the cream with the chocolate and create the mousse.
For the marquise
100 g yolks
100 g icing sugar
225 g egg whites
200 g icing sugar
90 g bitter cocoa
30 g potato starch
QB. granulated sugar for dusting
Preparation
With a whisk, beat the egg yolks with 100 g of icing sugar and, in a separate bowl, whip the egg whites until stiff together with the remaining 200 g of icing sugar. Combine the two compounds; sift the starch and cocoa and add them to the mixture, stirring gently with movements from bottom to top so as not to disassemble the whites. On a baking sheet lined with baking paper, pour the marquise to a thickness of about 5 mm. Bake for 10-12 minutes at 200°C; after this time, remove the marquise from the oven and immediately sprinkle the surface with granulated sugar.
For decoration:
to taste chocolate sprinkles
to taste fresh raspberries
Neutral jelly
Assembly:
Arrange the marquise disc in a 22-24 cm diameter ring, pour the dark chocolate mousse and level the surface well. Put the cake in the refrigerator for about 2 hours. Remove the cake from the refrigerator, remove the ring and coat the edges of the cake with the chocolate chips. Cover the surface with neutral jelly and decorate with fresh raspberries.

INFO
Knam
Frau Knam
Bignè di FrauKnam
Auditorium di Milano

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 




Weekend “gourmet” a Brescia: golosità e 2 ricette “cucina di famiglia” ( part.3)

di Cesare Zucca —
For the english version clic here

Siamo arrivati alla terzo episodio del nostro fantastico weekend a Brescia “La Leonessa”  che, assieme a Bergamo, è stata eletta Capitale Italiana della Cultura 2023.
Sarà un ricco weekend del bello dove scoprirete i siti archeologici  Brixia, la Pinacoteca Tosio  Martinengo, il Castello,  il Museo del Risorgimento, il Museo delle Armi...) e del gusto (la gastronomia locale, le eccellenze del territorio, i piatti tipici della “Leonessa” e dove ancora si può mangiare la “cucina di famiglia”
Pronti? Partiamo.DA VEDERE
Museo diocesiano
Ricchissima collezione di codici Miniati, di oreficeria sacra e tessuti liturgici realizzati a partire dal XIV secolo.nella quadreria opere dei più importanti artisti bresciani fra i quali moretto, Roma Nino, celesti
Santa Giulia, Museo della Città, unico per concezione espositiva e per sede, allestito in un complesso monastico di origine longobarda. E’ il luogo ideale per intraprendere un percorso attraverso la storia e l’arte di Brescia, dall’età preistorica ad oggi.
Ospita la grande mostra dedicata al pittore bresciano Giacomo Ceruti il pittore dei ceti umili, come le lavandaie e i giovani “portaroli” colti nel loro pesante mestiere.  Museo Mille Miglia
Nell’antico complesso monastico di Sant’Eufemia la famosa corsa automobilistica viene presentata attraverso una ricca collezione di auto d’epoca provenienti dal Mercedes Benz Museum di Stoccarda e da collezioni private con interessanti allestimenti e scenografie che richiamano i vari periodi storici attraversati dalla casa. Un must per chi ama le vetture d’autore.DOVE VANNO DI SABATO MATTINA I VERI BRESCIANI?
Al Mercato Piazza della Loggia dove qualità e prezzo sono di casa.
Le bancarelle offrono delizie tradizionali e eccellenze gastronomiche che vanno dal El Panadì, pane tutto bresciano, alle deliziose zeppole di San Giuseppe, ottime tutto l’anno. Lì troverete squisiti formaggi del territorio, come la Formaggella del Tremosine, Silter ,Nostrano Valtrompia, Rosa Camuna e naturalmente il Bagoss Troverete pasta fresca, ravioli e casoncelli di tutti i tipi, mentre i salumi nostrani omaggiano il territorio, come salame di Cuz e dii Montisola, la salsiccia di castrato, la soppressata, Se siete buonbustai in cerca di pesce e carne, troverete del gustoso baccalà arrosto, pesce fritto e i tradizionali spiedi di manzo e di pollo, anche già cotti  per asporto.DOVE TROVARE UNA CUCINA “DI FAMIGLIA”
Antica Trattoria Porteri
Locale autentico e accogliente, gestito dalla Famiglia Porteri fin dal 1875 e diventato parte della storia della ristorazione bresciana.La Trattoria si trova nel suggestivo Borgo Trento, una volta zona di interscambio tra Brescia, la bassa bresciana e le valli che scendevano dalla parte nord. Nel Borgo fiorivano solo attività artigianali, la gente girava a cavallo, nelle viuzze sostavno ii calessi degli ortolani e dei falegnami, quà e là rustiche locande di ristoro.

Gelati e gioielli artigianali in Via Trento a Brescia

Oggi il Borgo è animato da nuovi negozi e imprese artigianli, come Senza Fronzoli, una “bottega  sfusa”che vende solo prodotti sfusi, tra cui pasta, spezie, cosmetica, detergenti per casa  e molto più. Basterà riempire il vostro (o un loro) contenitore e acquistare per quanto peso si desidera.
Sapori alla Spina liquori e distillati sfusi, dalle spezie aceti alla frutta, agli oli, ai mille tipi di aceto balsamico alla frutta, al cioccolato, al tartufo al caffè….
La Via Trento riserva un’altra piacevolissima sorpresa”gourmet”: la Salumeria Porteri  di fianco alla omonima Trattoria, luogo di recapito delle eccellenze del territorio, fornite da produttori storici, quasi tutti locali, insomma una meta da non perdere se volete gustare i sapori, i profumi e l’atmosfera di una “cucina di famiglia”

I prodotti in vendita nella Salumeria Porteri tra cui l’iconico formagiio “bagoss”

Al timone dell’ Antica Trattoria Porteri troviamo Marco Porteri che con la sorella Francesca continua, conserva e in parte rinnova la tradizione.
Lo incontro per una piacevole chiaccherata.

Marco Porteri

Salve Marco, domande di rito: dove ti piace trascoorere un weekend libero? Con quale auto?
Con la famiglia nelle montagne del nostro territorio, dove mi piace sperimentare trattorie che non conosco e, visto che il lavoro del cuoco è anche un po’ ” ladruncolo”, mi piace curiosare nei loro menu, assaggiare  qualche piatto e bere del buon vino delle nostre terre.
Che auto guidi?
Ora guido una Station Wagon ma nel passato, quando ero un po’ più galletto, scorazzavo in Mustang,… poi ho deciso di passare a un’ auto solida e capiente dove carico tutto: famiglia, cane e prodotti.
Il tuo primo ricordo in cucina?
Mia mamma che preparava i casoncelli alla bresciana con un ripieno di carne, pane, parmigiano e irrorati da abbondante burro aglio, salvia e osmarin. Ricordo che a 7 anni ero gia appassionato di pasticceria,  aiutavo papà e la brigata.

Marco e Francesca Porteri

Un piatto indimenticabile?
Non ho dubbi: il risotto allo zafferano di mia mamma Graziella.
Quali sono i piatti top della tua cucina?
Il manzo all’olio di Rovato , ma …come lo facciamo noi… con polenta di mais “isola” macinata a pietra della Val Canonica e poi i nostri malfatti di ricotta e spinaci insaporiti dal nostro glorioso formaggio baloss e il tenerissimo coniglio allevato a fieno, viene farcito dal classico ripieno alla bresciana  di carne ,e  cotto per sei ore e ripassatao al forno per ottenere un bel croccantino.

Il tradizionale manzo all’olio di Rovato cucinato nella versione “Famiglia Porteri”

Vedo in menu la ” minestra sporca”. Me la racconti?
È un piatto povero dove si utilizza il brodo di gallina della quale non si butta via niente. E’ una minestra con fegatini o cuoricini di pollo e pastina di semola. Viene servita in tazza con un po’ di prezzemolo fresco per dare un buon aroma fresco. E piuttosto scura, di colore marrone, insomma ” sporca”
La tradizione vuole che venga servita prima dello spiedo. per preparare un po’ lo stomaco ma c’è chi la prefisce dopo per pulirsi il palato.
Insomma prima o dopo, è sempre un piatto top del nostro menu..
Nel menu avete anche pesce?
Certo, il nostro baccalà alla bresciana, in umido con pomodoro e patate e molto pesce dei nostri Laghi, come il salmerino affumicato che serviamo con tre tipi di maionese e una barbabietola agrodolce.

Ecco che dalla cucina sbuca Jacopo, quinta generazione Porteri, giovanissimo e già grande appassionato di cucina.

Marco e Jacopo, quarta e quinta generazione Porteri

Ciao Jacopo, qual è, secondo te, il vostro piatto top?
Beh, direi i nostri malfatti, che sono degli gnocchi di pane, ricotta, spinaci, serviti con burro di malga e una quantità esagerata di Bagoss.
E un dolce che devo assolutamente assaggiare ?
La famosa torta di rose, una vera nuvola dai petali caramellati, te ne porto un bocciolo,accompagnato da gelato alla zabaione al vino di Lugana vendemmia tardiva.

Piatti deliziosi….
Terminato l’assaggio, solitamente chiedo una ricetta che caratterizzi lo stile del ristorante, ma devo ammettere di essere un po’ confuso…
La tradizionale  “minestra sporca” o i “malfatti alla bresciana” ?
Beh, nel dubbio, me le fsono atte “regalare” tutte e due !

Curiosi di conoscerle? Eccole nella prossima pagina.
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MINESTRA SPORCA

Per 4 persone
2 lt acqua, ½ pollo, 1 carota, 1 cipolla, 2 coste sedano, 16 gr sale, 300 gr fegatini, Una noce di burro, Olio, Sale, Due foglie di salvia, Prezzemolo tritato, 40 gr. pasta di semola di taglio piccolo, per esempio i “risoni”
Preparazione
In una padella mettere 2 lt di acqua e con ½ pollo, una carota una cipolla, due coste di sedano, 16 gr di sale grosso, portare a bollore e cuocere per 40.mn.
Lavare i fegatini e, aiutandosi con un coltellino, eliminare impurità e parti grasse. In una padella antiaderente farli rosolare con burro, olio, e due foglie di salvia. Sfumare con ½ bicchiere di vino bianco, sale q.b., un mestolo di brodo e cuocere per 15mn. FarLI raffreddare, tagliare a coltello e ottenere piccoli pezzetti. Filtrare il brodo, aggiungere i fegatini portare a bollore e cuocere la pasta  Servire la minestra con una trito di prezzemolo .

MALFATTI AL BAGOSS

Un piatto di malfatti al Bagoss, eccellenza casearia bresciana.

Ingredienti
3 kg di spinaci freschi oppure 2,5 kg se gelo (1,2kg da cotti), 300  gr.ricotta, 400 gr. pane trito, 100 gr. grana, 300 gr. Bagoss giovane, 200 gr. Bagoss stravecchio, burro, salvia, rosmarino, timo
Preparazione
Pulire gli spinaci, lessarli, abbattere, strizzare e passarli al coltello.
Unire tutti gli ingredienti in planetaria lavorando l’impasto. Quando l’impasto è omogeneo, lasciarlo riposare per due ore in frigorifero. Confezionare i malfatti. Cuocerli in acqua abbondante e salata. Scolarli e condire con burro fuso alle erbe e Bagoss stagionato.

Se avete perso le puntate precedenti, potete vederle cliccando su
Brescia (Parte 1)
Brescia (Parte 2)

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

INFO
Visit Brescia
Brescia card: card turistica da 24 o 28 h
Infopoint turistici
Infopoint Via Trieste 1
Infopoint Viale Stazione 47
Musei (Brixia, Santa Giulia, Pinacoteca Tosio  Martinengo, Museo del Risorgimento, Museo delle Armi)

English vershion Click Next>

“Gourmet” weekend in Brescia: delicacies and 2 “family cooking” recipes

We have arrived at the third episode of our fantastic weekend in Brescia “La Leonessa” which, together with Bergamo, was elected Italian Capital of Culture 2023.
It will be a rich trip full of beauty where you will discover the Brixia archaeological sites, the Tosio Martinengo Art Gallery, the Castle, the Risorgimento Museum, the Weapons Museum...) and of taste (local gastronomy, local excellence, typical dishes of the “Lioness” and where you can still eat the “family cuisine”
Ready? Let’s go.
TO SEE
Diocesan Museum
Very rich collection of illuminated manuscripts, sacred goldsmith’s art and liturgical fabrics made starting from the 14th century. In the picture gallery works by the most important Brescian artists including Moretto, Roma Nino, Celesti
Santa Giulia, Museum of the City,
Unique in terms of exhibition concept and venue, set up in a monastic complex of Lombard origin. It is the ideal place to embark on a journey through the history and art of Brescia, from the prehistoric age to today.
It houses the great exhibition dedicated to the Brescian painter Giacomo Ceruti, the painter of the humble classes, such as the laundresses and the young “carriers” caught in their heavy trade.
Mille Miglia Museum
In the ancient monastic complex of Sant’Eufemia the famous car race is presented through a rich collection of vintage cars from the Mercedes Benz Museum in Stuttgart and from private collections with interesting settings and scenography that recall the various historical periods crossed by the house. A must for those who love designer cars.
WHERE DO REAL BRESCIANS GO ON SATURDAY MORNING?
At the Piazza della Loggia Market where quality and price are at home.
The stalls offer traditional delicacies and gastronomic excellences ranging from El Panadì, typical bread from Brescia, to the delicious zeppole di San Giuseppe, excellent all year round. There you will find exquisite local cheeses, such as Formaggella del Tremosine, Silter, Nostrano Valtrompia, Rosa Camuna and of course Bagoss.
You will find fresh pasta, ravioli and casoncelli of all kinds, while local cold cuts pay homage to the area, such as Cuz salami and dii Montisola, the mutton sausage, the soppressata, If you are gourmets looking for fish and meat, you will find tasty roasted cod, fried fish and the traditional beef and chicken skewers, also already cooked for take away.
.WHERE TO FIND A “FAMILY” CUISINE
Antica Trattoria Porteri
An authentic and welcoming restaurant, managed by the Porteri family since 1875 and which has become part of the history of Brescian catering. The restaurant is located in the charming Borgo Trento, once an exchange area between Brescia, the lower Brescia area and the valleys that descended from the northern part.

Gelati e gioielli artigianali in Via Trento a Brescia

Only craft activities flourished in the Borgo, people rode around on horseback, in the alleys they stopped the buggies of the greengrocers and carpenters, here and there rustic inns for refreshments.
Today the Borgo is animated by new shops and artisan businesses, such as Senza Fronzoli, a “bulk shop” that sells only bulk products, including pasta, spices, cosmetics, household cleaners and much more. Just fill your (or one of their) containers and buy as much weight as you want.
Sapori alla Spina liqueurs and distillates in bulk, from spices to fruit vinegars, to oils, to a thousand types of balsamic vinegar with fruit, chocolate, truffles and coffee….

The Via Trento has another very pleasant “gourmet” surprise in store: the Salumeria Porteri  next to the Trattoria of the same name, a place of delivery for the excellence of the area, supplied by historical producers, almost all local, in short, a destination not to be missed if you want to taste the flavors , the scents and the atmosphere of a “family kitchen”

I prodotti in vendita nella Salumeria Porteri tra cui l’iconico formagiio “bagoss”

At the helm of the Antica Trattoria Porteri we find Marco Porteri who with his sister Francesca continues, preserves and partially renews the tradition.
I meet him for a pleasant chat.

Mario Porteri

Hi Marco, usual questions: where do you like to spend a free weekend?
With my family in the mountains of our area, where I like to experiment with trattorias I don’t know and, since the job of a cook is also a bit of a “petty thief”, I like to browse their menus, taste some dishes and drink some good wine from the our lands.
What car do you drive?
Now I drive a Station Wagon but in the past, when I was a bit more of a rooster, I used to roam around in a Mustang,… then I decided to switch to a solid and spacious car where I load everything: family, dog and products.
Your first memory in the kitchen?
My mom who prepared the casoncelli alla bresciana with a filling of meat, bread, parmesan and sprinkled with plenty of garlic, sage and osmarin butter. I remember that at the age of 7 I was already passionate about pastry, I helped dad and the brigade.

Marco and Francesca Porteri

An unforgettable dish?
I have no doubts: my mum Graziella’s saffron risotto.
What are the top dishes in your kitchen?
Rovato beef in oil, but … as we do it … with stone-ground “island” corn polenta from Val Canonica and then our ricotta and spinach malfatti flavored with our glorious baloss cheese and the tender hay-raised rabbit, stuffed with the classic Brescia-style meat filling, and cooked for six hours and sautéed in the oven to obtain a nice crunchy.

Il tradizionale manzo all’olio di Rovato , servito nella versione “Famiglia Porteri”

The traditional beef in Rovato oil cooked in the “Porteri Family” version

I see the “dirty soup” on the menu. Can you tell me?
It is a poor dish where chicken broth is used and nothing is thrown away. It is a soup with chicken livers or hearts and semolina pasta. It is served in a cup with a little fresh parsley to give a nice fresh aroma. It is rather dark, brown in color, in short, “dirty”
Tradition has it that it is served before the skewer. to prepare the stomach a little but there are those who prefix it afterwards to cleanse the palate.
In short, sooner or later, it’s always a top dish on our menu..
Do you also have fish on the menu?
Of course, our cod alla Bresciana, stewed with tomato and potatoes and lots of fish from our lakes, like the smoked char that we serve with three types of mayonnaise and a sweet and sour beetroot.

Salmerino affumicato , barbabietola in agrodolce, tre maionesi, aglio nero, zafferoano dell’Azienda Agricola La Pieve

Here comes Jacopo from the kitchen, fifth generation Porteri, very young and already a great lover of cooking.

Marco e Jacopo, fourth and fith Porteri generation

Hi Jacopo, what do you think is your top dish?
Well, I would say our malfatti, which are bread, ricotta and spinach gnocchi, served with alpine butter and an exaggerated amount of Bagoss.
And a dessert that I absolutely have to taste?
The famous cake of roses, a real cloud with caramelized petals, I’ll bring you a bud, accompanied by late harvest Lugana wine zabaglione ice cream.

Delicious dishes….
After the tasting, I usually ask for a recipe that characterizes the style of the restaurant, but I must admit I’m a bit confused…
The traditional “dirty soup” or the “malfatti alla bresciana”?
Well, when in doubt, I’ll “still” them both!
Curious to know them? Here they are on the next page. Click Next>

MINESTRA SPORCA (DIRTY SOUP)

For 4 people
2 l water, ½ chicken, 1 carrot, 1 onion, 2 celery sticks, 16 g salt, 300 g chicken livers, a knob of butter, oil, salt, two sage leaves, chopped parsley, 40 g. small cut semolina pasta, for example “risoni”
Preparation
Put 2 liters of water in a pan and with ½ chicken, a carrot, an onion, two sticks of celery, 16 g of coarse salt, bring to the boil and cook for 40 minutes.
Wash the livers and, using a small knife, remove impurities and fatty parts. Brown them in a non-stick pan with butter, oil and two sage leaves. Shade with ½ glass of white wine, salt to taste, a ladle of broth and cook for 15 minutes. Let them cool, cut with a knife and get small pieces. Filter the broth, add the chicken livers, bring to the boil and cook the pasta. Serve the soup with chopped parsley.

MALFATTI WITH BAGOSS

Un piatto di malfatti al Bagoss, formaggio top bresciano

Ingredients
3 kg of fresh spinach or 2.5 kg if frozen (1.2 kg cooked), 300 gr. ricotta, 400 gr. chopped bread, 100 gr. grits, 300 g. Young bagoss, 200 gr. Aged bagoss, butter, sage, rosemary, thyme
Preparation
Clean the spinach, boil it, blast chill it, squeeze it and pass it with a knife.
Combine all the ingredients in a planetary mixer, kneading the dough. When the dough is homogeneous, let it rest for two hours in the refrigerator. Pack the bad things. Cook them in plenty of salted water. Drain and season with melted herb butter and seasoned Bagoss.

If you have missed previous episodes, you can see them by clicking on
Brescia (Parte 1)
Brescia (Parte 2)

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

INFO
Visit Brescia
Brescia card: card turistica da 24 o 28 h
Infopoint turistici
Infopoint Via Trieste 1
Infopoint Viale Stazione 47
Musei (Brixia, Santa Giulia, Pinacoteca Tosio  Martinengo, Museo del Risorgimento, Museo delle Armi)